Con sentenza definitiva della Corte suprema australiana datata lunedì 12 novembre è stato scagionato l'ex studente di medicina Izhar ul-Haque, residente a Sidney e di origine pakistana. Il giudice Michael Adams ha dichiarato inammissibili le prove che i servizi segreti avevano portato a carico dell'imputato per sostenere l'accusa di terrorismo. Nel novembre 2003 agenti in borghese fecero irruzione durante la notte nell'abitazione di ul-Haque, il quale fu prelevato e portato in un parco dove, minacciato di morte, fu costretto a confessare la sua affiliazione al gruppo terroristico pakistano Lashkar-e-Toiba. Le indagini e le ammissioni degli agenti coinvolti hanno portato all'accusa di violenza e rapimento a carico delle stesse forze dell'ordine. In base ad una legge entrata in vigore nell'agosto scorso, la polizia australiana può limitare le libertà personali dei soggetti sospettati di legami con organizzazioni criminali. La legge ha visto la luce all'indomani di un'altra scarcerazione, sempre per mancanza di prove, di un altro cittadino australiano di origine asiatica, detenuto perchè sospettato di terrorismo.
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