Alcune "postille" che mi sento di scrivere, tenendo presente che quel che segue è solo la mia personale opinione emersa dalle conoscenze che ho acquisito sinora, quindi nessuna pretesa di "correzione" nei confronti di nessuno :)
Ramingo:
A me non risulta una contemporaneità di "culti" per vari motivi. Vorrei specificare che io mi riferisco alla preistoria più antica, parlo del Paleolitico, e ora spiegherò meglio. Innanzitutto troviamo raffigurazioni di "Veneri" datate almeno a 50.000 anni fa (QUI pare si possa dire addirittura a 220.000, ma non ho poi più sentito nulla per cui non so se la datazione è confermata -> altro capitolo da aprire: oopart!). Parrebbe, stando ai reperti noti e alla loro interpretazione più accettata, che in quei tempi abbastanza remoti fosse presente una spiritualità improntata alla Terra e alla Natura, ma non nel senso che ci fosse un matriarcato "all'amazzone": parliamo infatti più di "simboli" che di dinamiche sociali precise.
Teniamo poi conto che le filosofie come yin-yang sono di molto posteriori: io mi riferisco a tempi davvero arcaici. Quelle filosofie orientali, così come gli altri esempi (civiltà romana, ebraica eccetera), sono posteriori a quell'avvicendamento di cui parlavo.
Infine, cosa da non dimenticare, gli uomini del Paleolitico non avevano idea del ruolo del seme maschile nel processo della nascita della vita: non doveva essere automatico connettere il concepimento con la nascita del bimbo, se questa avviene ben 9 mesi dopo. Infatti: "Ma senza l'apporto del seme maschile non si origina niente nel corpo femminile." - è una nozione che è stata acquisita molto più tardi nella storia dell'uomo. E' un fatto da non sottovalutare: come fanno notare alcuni studiosi, può essere stata proprio la presa di coscienza da parte dell'uomo del ruolo maschile nel processo della vita a innescare, come concausa, quella "rivoluzione religiosa" che in effetti pare proprio essere stato uno dei momenti fondamentali nello sviluppo delle civiltà arcaiche. Non contemporaneamente, ma su tutto il globo, si è passati da un culto per la Terra e le forze naturali (positive come la pioggia vivificante o negative come la siccità o la tempesta), a un culto sempre più "razionale", solare, maschile. Questa ovviamente è una schematizzazione, con tutti i pregi e i difetti tipici degli schemi.
Per quanto riguarda la "dualità", credo anche io che "ci siano degli aspetti della spiritualità che meglio si adattano al femminile,e altri al maschile." Lo trovo, come dire.. "naturale" :) E trovo che sia anche un giusto equilibrio considerare entrambi gli aspetti. E' anche vero però che la storia delle religioni è piena di quelle che potremmo chiamare a buon diritto "lotte" della casta sacerdotale per controllare certe "derive" viste come pericolose, da cui l'inglobamento del principio femminile nella trinità (cosa che nei primordiali culti solari ancora non era presente).
( PS: "Così si potrebbero spiegare le paure che Sartore ha per certi culti femminili e la tua per certi culti maschili" - eheh, acqua, acqua... non c'è in me alcuna "paura" per certi culti maschili, cercavo solo di esplicare quel che ho capito di certe dinamiche storiche )
Santa:
Da quello che ho detto più sopra, capirai perché: - da un lato ti dò ragione quando dici che "raramente un culto è espressamente “solare” oppure “lunare”. Spesso i due aspetti si intrecciano." - dall'altro non posso che notare (sempre stando alle mie attuali conoscenze) che i culti più antichi (dai 50.000 anni fa) parrebbero essere improntati alla femminilità, vista sia come dispensatrice di vita sia come suprema e temuta custode della morte, per la potenza che avevano le forze naturali nella vita di quei primi popoli. Il fatto che l'uomo ancora non fosse, semplicemente, consapevole del ruolo maschile nel processo della nascita, è un punto credo fondamentale per capire queste dinamiche. Infatti noterai anche tu che parli di popoli vissuti qualche millennio se non secolo prima di Cristo, mentre il mio discorso si addentra molto più nella "notte dei tempi".
Per quanto poi riguarda la deificazione di Maria (ma non solo), sono davvero interessanti le analogie a livello sia di "trama narrativa" sia di "iconografia" con la figura di Iside, la quale a sua volta ricalca mitologie antecedenti. (Poi ogni popolo, come avete ben detto, "ricama" particolari, modifica, aggiunge, toglie simbologie...)
Grazie per i tanti spunti che state facendo emergere :)
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