Una limetta se si trova fuori di se', e' molto meglio che pensarla dentro di se'.
La morte : chi la teme, chi la invoca
vere tutte e due le cose ma dettate dall'ignoranza entrambe
ignoranza nel suo vero senso : non sapere
chi la teme in verita', teme cio' che non conosce
L'uomo puo' temere solo cio' di cui ha diretta conoscenza teme i fulmini, le malattie, prendere un aereo, attraversare una starada.... cioe' teme tutto cio' che nel suo cervello ha costutuito una memoria.
Come un computer....la sua memoria ti restituisce solo i dati incamerati.
provare paura per la morte e un non-senso ma sta di fatto che e' una delle paure ancestrali. perche'? be' sembra quasi ovvio : con la morte perdiamo cio' che amiamo e che abbiamo costruito : i nostri cari, i nostri figli, la nostra casa, gli amici...ecc ecc..... banale ? ma sono le uniche certezze che abbiamo che certezze abbiamo sul dopo morte ?
la fede ci racconta di altra vita dopo questa...ma e' arduo affidarsi totalmente a questo.
E' cosi' umano avere paura di perdere cio' che ci circonda che e' quasi comprensibile la nostra paura della morte (anche se nessuno che l'ha provata puo' raccontare com'e' quindi..non abbiamo prove )...cosi' umana che puo' anche andare oltre....e in alcuni casi invocarla il concetto non cambia temiamo ed invochiamo un qualcosa di cui non sappiamo niente. ma e' umano farlo
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