DIVACitazione:
ho paura ed ho sempre avuto paura della morte. A sei anni circa, ricordo che questo pensiero mi porto' ad un pianto dirotto, ma non avevo il coraggio di spiegare a nessuno il motivo per il quale piangevo.
Ben trovata,Diva. Fa piacere ritrovarti tra noi.
Credo che la "paura" della morte appartenga alla modalità con cui ne assumiamo consapevolezza, e vedo questo strettamente collegato al senso che diamo alle nostre vite.
Ho avuto anch'io modo di percepire, nella mia infanzia, l'inevitabilità della morte e l'angoscia legata ad essa, ma attraverso la perdita di una persona cara alla quale ero legatissima. Facendo l'esperienza del dolore di chi resta.
Altra cosa è stata invece percepire la "limitatezza" della durata della mia esistenza durante l'adolescenza, esperienza che,ricordo, mi gettò in uno stato d'animo di spaventoso senso di impotenza. La mia vita era destinata a finire, e non ci potevo fare nulla.
Percepivo la presenza della fine come inerente ad ogni attimo del mio vissuto,una "cappa" che toglieva senso ad ogni azione e progetto.
Uscirne, ha implicato riconoscere che la mia morte poteva avere un senso solo se l'avesse avuto la mia vita, se cioè potessi arrivare alla sua cessazione senza rimpianti, fedele a me stessa, e alla capacità di sentirmi pienamente in essa.
Poi la "vita" mi ha dato ulteriori "lezioni", in questo senso.
Ho perso un genitore che per ragioni "sociali" non ha potuto realizzare in pieno i suoi desideri.
Ho perso un'amica, che era un fiore fragile e selvaggio di grande sensibilità,troppa, per una realtà "addomestica" a cui non voleva abituarsi e contro cui non ha saputo trovare gli strumenti per combatterla.
E' la "fedeltà" a se stessi con cui bisogna "familiarizzare", per poter accettare la morte.
Oggi, di fronte ad una decisione importante, talvolta mi interrogo immaginando come potrei considerare quella scelta se essa dovesse essere l'ultima cosa che faccio. Paradossalmente, è questo che mi sprona a vivere quanto più pienamente mi è possibile.
Il che non implica aver fatto i conti con la morte una volta per tutte, ma sicuramente darle un senso attraverso quello che si fa della propria vita.