Molto coraggioso proporre questo argomento.
Forse parlarne è un modo per sottrarlo alle inevitabili associazioni con la distruzione e la barbarie dilagante, cercando di restituirlo alla sua "naturalezza", ed anche alla sua "dignità", per certi versi.
Citazione:
in molti hanno chiamato"medicalizzazione dell'esistenza" ovvero alla reclusione del moribondo, l'isolamento.
Si direbbe che questa è una pratica applicata sistematicamente a tutto ciò che "sfugge" al controllo del "potere", considerato nei suoi multeplici aspetti,da quello culturale a quello politico e sociale.
Penso all'isolamento di interi gruppi o categorie umani, o alla tentata, e spesso riuscita, medicalizzazione esasperata di ogni evento "naturale" della vita dell'uomo.
Un argomento immenso,e per parlare di esso, paradossalmente, bisogna parlare della Vita, chiedendosi quanto ci appartenga davvero.
Bel coraggio,Kirbmarc.