(AGI) - Roma, 31 ago. - L'avvocato Carlo Taormina entra nelle vicende legate ai fatti del G8 di Genova: l'ex carabiniere Mario Placanica gli ha conferito l'incarico di intraprendere "tutte le iniziative giudiziarie necessarie al ristabilimento della verita' sulla complessiva vicenda che lo riguarda a partire dai tragici fatti di Genova". Compreso i momenti immediatamente precedenti e successivi alla morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda il pomeriggio del 20 luglio 2001. E' lo stesso Taormina a dare notizie del conferimento dell'incarico sottolineando in una nota che "Placanica intende essere restituito all'Arma dei carabinieri da cui ritiene di essere stato 'pensionato' a venticinque anni attraverso atti che saranno da me sottoposti all'autorita' giudiziaria onde accertare se siano stati consumati reati in suo danno". Taormina aggiunge che "recenti iniziative della Procura di Catanzaro nonche' situazioni che potrebbero essere ricondotte ad omissioni od inerzie ingiustificate, costringono Mario Placanica, insieme alla moglie Sveva Mancuso, ad investire la magistratura dell'accertamento sulle ragioni della impunita', fino a questo momento verificatasi, rispetto ad operazioni estorsive, intimidatorie, qualificabili anche in termini di tentativi di omicidio, in ordine alle quali entrambi hanno conferito all'accertamento penale circostanze precise e, quando possibile, l'indicazione degli autori di tanto gravi reati". E', inoltre, interesse di Placanica "che da sempre, pur di fronte alla conclusione delle indagini sulla morte di Carlo Giuliani che lo consegna all'opinione pubblica come militare che uso' legittimamente le armi, ha dichiarato - anche in sede giudiziaria - di non aver ucciso il giovane avendo esploso i due colpi d'arma in alto e comunque non contro Carlo Giuliani a lui nemmeno visibile, di rivisitare, attraverso indagini difensive e appropriate consulenze tecniche, tutti i particolari della vicenda". Una rivisitazione a fine di "mettere in condizione l'autorita' giudiziaria di valutare giuridicamente il comportamento di chi, diverso da lui, esplose il colpo d'arma da fuoco che attinse al capo di Carlo Giuliani". (AGI)
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