Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/5/2006
Da put de zana
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dopo una lunga ricerca l'ho trovato sempre riguardo alla presunta legittima difesa di chi era dentro il defender, prendo questa testimonianza tratta dal libro "Genova nome per nome" di Gubitosa, citato anche da Refosco in questo Thread. a pg. 233 un testimone dei fatti di piazza alimonda afferma: "prima ancora che un paio di compagni si avvicinassero ai finestrini, il carabiniere all'interno colpiva ripetutamente a suon di anfibio il lunotto posteriore del fuoristrada cercando di romperlo. ho visto chiaramente l'anfibio del militare sfondare il vetro posteriore della jeep. è stato proprio questo gesto inconsueto, apparentemente non conprensibile che mi ha fatto instintivamente allontanare e correre sul sagrato della chiesa[...]e avevo già visto quelle camionette cc che arretravano in retromarcia con la portiera aperta e la pistola puntata ad altezza uomo verso la folla" rimango convinto dell'idea che l'ufficiale dentro il defender aveva solo l'intenzione di sparare per uccidere, altro che legittima difesa. lungo il corteo dei disobbedienti sono stati ritrovati 15 bossoli di arma da fuoco. in quali momenti i carabinieri in via tolemaide si sono trovati sotto minaccia tale da giustificare l'uso di arma da fuoco ad altezza uomo, come documentato dalla foto di tano D'amico? spero di avere dato un nuovo spunto alla discussione
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