Re: Genova. 5 anni dopo. Quale verità per piazza Alimonda?
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/10/2007
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Blackhawk, ti voglio parlare in maniera tranquilla. Dovresti sapere che spesso la violenza è indotta sapientemente da una precisa strategia del potere. Infatti, nei manuali di gestione dell'ordine pubblico è previsto che lo scioglimento di una manifestazione (previsto solo nei casi di manifestazione non autorizzata mentre il corteo dei disobbedienti era perfettamente autorizzato) debba essere condotto dapprima con delle cariche di alleggerimento, coś chiamate perchè "alleggeriscono" il corteo. Lo scopo, infatti, è quello di selezionare coloro che intendono contrapporsi alla polizia dal grosso del corteo che vorrebbe solo manifestare. A tal fine, si lasciano appositamente libere delle "vie di fuga" per consentire la dispersione dei manifestanti. E questo non tanto per ragioni umanitarie ma per evitare cadute di immagine conseguenti ad eventuali vittime tra i manifestanti meno attrezzati a resistere ad una carica della polizia (pensa solo ad un anziano o ad un bambino che potrebbe essere travolto dall'esplosione di panico conseguente ad una carica della polizia). Tutto cị a Genova non è stato fatto. Il corteo dei disobbedienti, in cui fino ad allora non era successo nulla, è stato deliberatamente compresso tra i vicoli laterali tutti chiusi dai carabinieri e la massicciata della ferrovia. Si rischiava il massacro se i militanti più coraggiosi, tra cui Carlo Giuliani, non avessero cercato di costruirsela quella via di fuga che i carabinieri avevano ostruito. Inoltre, ribadisco ancora che confondere il corteo dei disobbedienti con le azioni del black blok (tra l'altro violente contro le merci mai contro gli esseri umani) vuol dire fare meschina propaganda. Comunque, alla fine, nessuno ha mai risposto e nessuno mai risponderà sul fatto più grave: perchè il comandante di quel reparto dei carabinieri ha chiuso tutti i canali di comunicazione con la centrale operativa che ha tentato più volte, su precisa e disperata richiesta di un altro vicequestore, di indirizzare il reparto verso la sua meta iniziale ossia i black blok allontanandolo dalla rotta di collisione (chiaramente cercata e voluta da chi eterodirigeva quel vicequestore) con il corteo dei disobbedienti? E già questa storia sarebbe veramente lurida se non ci fossero anche Scuola Diaz e Bolzaneto.
P.S.: tutti in questi giorni, giustamente, difendono i tibetani contro l'occupazione cinese, ma ho visto con i miei occhi nei servizi dei tg i pacifici tibetani che sfondavano vetrine e porte dei negozi dei cinesi. Ragionando come fai tu, blackhawk, i cinesi fanno bene ad ammazzare i dimostranti tibetani.
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