Jacques de Molay quando fu arrestato, fu a lungo torturato, inchiodato ad una porta e fustigato.
Poi semimorente fu avvolto in un lenzuolo di lino ed appoggiato in un giaciglio.
Rimase così molte ore, poi piano piano si riprese.
Mesi dopo fu anche processato e poi messo al rogo.
L'ipotesi dei due scrittori è che nel momento in cui il de Molay si trovava in quelle condizioni, il sudore e il sangue che evaporavano abbiano in qualche modo "impressionato" il lenzuolo.
Questo lenzuolo subito dopo fu deposto in un baule e vi rimase chiuso per venti anni.
Secondo gli scrittori in questo periodo l'immagine del de Molay si sarebbe sviluppata al negativo esattamente come una foto in una camera oscura.
Danno anche delle dimostrazioni tecniche.
La cosa curiosa è che è storicamente accertato che questo lenzuolo apparteneva alla famiglia che qualche secolo dopo espose la "Sindone" di Gesù.
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