Su Indymedia in illo tempore scriveva di tanto in tanto Sbancor. Peccato non aver salvato i suoi scritti profetici.
In uno dei suoi scritti Sbancor descrisse la delusione che a volte il web riserva; il senso era piu' o meno questo: ci si aspettava tanto da internet quale strumento di liberazione , invece è stato un aprire la porta a tutti i troll del mondo.
Ma purtuttavia non bisogna farsi prendere dal pessimismo; come già le discussioni sui progammi dei politici insegnano, bisogna aver pazienza e far di necessità virtu': aspettiamo e vediamo come le idee dei politici di materializzano in leggi e regolamenti che alla fine spesso sono tali che ci può anche riderci sopra (vedi i tanti siti "dumblaw" - perchè mai non si può portare una percora sul pick-up?- ).
Analogo discorso vale per i troll; premesso che come faceva notare un utente in questo forum essi sono sempre esistiti e li abbiamo classificati come "rompic..."; il web è fatto di scritti, non parole che il vento porta via per sempre; e gli scritti si pososno esaminare e trarre da essi cosette simpatiche; un esempio mirabile è il sito flame warriors (http://redwing.hutman.net/~mreed/) in cui i protagonisti delel infinite flames del web sono classificati e raffigurati . Nelle diverse tipologie descritte è facile riconoscere i personaggi dei flames in cui nostro magrado siamo incappati .
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