Tobin era un economista americano ormai morto che propose una tassa su certi tipi di investimenti speculativi. La premessa è che in giro per il mondo esiste una grandissima massa di capitali pronti a gettarsi su azioni, monete ecc per specularci. L'enorme massa se arriva in breve tempo sul mercato è in grado di modificarne i valori facendo avverare la previsione dell'andamento in una certa direzione (alla fine degli anni '90 Soros scommise sul crollo di alcune monete specie asiatiche e la speculazione che ne derivò fece crollare davvero quelle monete, riducendo a zero la probabilità che non avvenisse il crolo). Resta poco tempo e poi se ne va alla ricerca di qualcos'altro su cui speculare, lasciando macerie (monete o azioni crollate) con effetti che si ripercuoto (insegna Stiglitz) sull'economia reale, perchè di fronte a certi crolli gli investimenti stranieri fanno dietrofront e nei paesi colpiti crollano PIL, occupazione, reddito. Per scoraggiare queste manovre bisognerebbe -disse Tobin- tassare questo genere di interventi che hanno caratteristiche ben precise (durata, provenienza dei capitali...) attraverso un'imposta che colpisce solo in taluni casi certe operazioni di borsa. Non importa dove siano i capitali, perchè li tassi quando si presentano su un certo mercato.
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