Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
   non retorica ma voglia di nuovo

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

  Vai alla fine    Discussione precedente    Discussione successiva
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  1 Voti
  •  padegre
      padegre
non retorica ma voglia di nuovo
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
Da
Messaggi: 496
Offline
- non retorica ma voglia di nuovo -
a cura di Paolo De Gregorio, 14 giugno 2009

Mi si accusa di insistere con la retorica anticapitalistica. Come se questo fosse un aspetto secondario della nostra società. come se la proprietà capitalista di tutti i mezzi di informazione fosse un dettaglio, come se l’esproprio dalla politica delle decisioni economiche sia normale, come se i guasti della immigrazione non siano stati provocati da un modello di sviluppo deciso dagli industriali, come se sia giusto che le banche (uno dei poteri forti di proprietà capitalista), responsabili di truffe e raggiri, siano finanziate da soldi pubblici per evitare il giusto fallimento.
Mi rendo conto che oggi in Italia nessuno mette in discussione la dittatura del capitale per l’inesistenza di una sinistra di opposizione e per l’assenza di una visione strategica dell’evoluzione sociale che bolli il capitalismo come regime vecchio, responsabile di guerre colonialiste, di squilibri ambientali, che non ha mai risolto problemi come la fame e la sovrappopolazione, che nell’attuale momento di massima crisi ricorre a soldi pubblici destinati a opere sociali, per iniziare un nuovo ciclo distruttivo.
Quando facciamo finta di indignarci per le migliaia di operai che crepano sul lavoro o si ammalano per condizioni nocive, nessuno sostiene con chiarezza che sono tragedie provocate da chi per avidità e disprezzo per la vita altrui omette di spendere per la sicurezza, e questa è la fondamentale etica degli industriali, proprio quelli che affidano alla mafia i loro rifiuti tossici che uccidono anche altri cittadini, visto che vengono sversati nelle campagne.
Questo orrendo modo di produrre le merci, quasi sempre inutili e non essenziali, prevede altresì la schiavitù del lavoro salariato in cui grande parte della popolazione vive l’incubo degli incidenti, delle malattie, del licenziamento, in una generale precarietà determinata dai mercati globali dove è possibile che il tuo posto di lavoro venga delocalizzato all’estero, o venga cancellato dall’ingresso di altre potenze economiche che producono le stesse merci a costi inferiori, senza che tu conti nulla.
Non porsi il superamento di questo modello sociale, barbaro e distruttivo, classista e fallito, significa non incidere su niente, parlare del nulla, e condannarsi alla subalternità a vita.
E qui non si tratta di contrapporre i vecchi modelli di falso comunismo che hanno sostituito ai padroni capitalisti i funzionari di partito che hanno mantenuto lo stesso modello di schiavitù salariata, trattando se possibile ancora peggio le masse operaie.

Il discorso rivoluzionario, l’unico possibile, che segni l’evoluzione umana e non ci divida nelle categorie di chi comanda e chi obbedisce, è cambiare il modo di produrre, abolendo ogni gigantismo nella produzione, ossia i grandi modi di produrre che generano i monopoli e la globalizzazione, passare ai piccoli modi che sono sempre esistiti: individuale, familiare, in collaborazione cooperativa. Sistemi collaudati che non prevedono padroni, ma che sono in grado di produrre qualsiasi merce che sia essenziale alla nostra vita.
Ma ciò non basterebbe, bisogna collocare questi giusti rapporti di lavoro nella cornice ineludibile della SOSTENIBILITA’, che deve prevedere uno sviluppo in cui ogni nazione raggiunga un equilibrio tra la sua popolazione e le risorse del territorio, e produca in modo diffuso energia rinnovabile e cibi per raggiungere una piena autosufficienza.
Le basi per la pace, la fine della distruzione dell’ambiente, la fine delle emigrazioni, sono questo.

E ora non c’è da prendersi in giro con le teorie e le analisi.
Milioni di schiavi salariati in Italia potrebbero emanciparsi dalla loro schiavitù fondando modernissime “fattorie solari”, ripopolando le campagne, dove possono produrre e vendere energia fotovoltaica, ed integrare con qualche attività agricola, facendo una vita indipendente, sicura, a contatto con la natura, legandosi strettamente al territorio.
Chi produce elettricità dal sole si può scaldare, può cucinare, può illuminare la sua casa e collegare il suo pc, può rinfrescarsi, può alimentare una piccola auto elettrica, e con un po’ di agricoltura artigianale può essere veramente indipendente contando anche su un reddito proporzionale al numero di metri quadrati di pannelli installati.
In Germania già lo fanno e queste attività hanno un impatto zero sull’ambiente.
Proporre ed organizzare questa evoluzione sociale, sarebbe un grande passo in avanti, che ci emancipa tutti dalle inutili parole sulla politica e sull’ambiente, e ci proietta in una dimensione di concretezza e lungimiranza.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 14/6/2009 11:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Oggetto: Autore Data
     Re: non retorica ma voglia di nuovo sitchinite 14/6/2009 12:22
       Re: non retorica ma voglia di nuovo Infettato 14/6/2009 16:06
       Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 19:03
         Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 19:11
           Re: non retorica ma voglia di nuovo Ashoka 14/6/2009 19:45
             Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 22:06
               Re: non retorica ma voglia di nuovo Ashoka 14/6/2009 22:39
                 Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 22:45
                   Re: non retorica ma voglia di nuovo Ashoka 14/6/2009 22:55
                     Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 23:04
                     Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 23:13
                     Re: non retorica ma voglia di nuovo benitoche 14/6/2009 23:18
         Re: non retorica ma voglia di nuovo sitchinite 14/6/2009 23:29
           Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 14/6/2009 23:38
             Re: non retorica ma voglia di nuovo mc 15/6/2009 17:25
       Re: non retorica ma voglia di nuovo padegre 17/6/2009 8:58
         Re: non retorica ma voglia di nuovo PikeBishop 17/6/2009 11:50
           Re: non retorica ma voglia di nuovo pietroanco 18/6/2009 20:50
             Re: non retorica ma voglia di nuovo edo 18/6/2009 21:57
       Re: non retorica ma voglia di nuovo padegre 30/6/2009 18:18
         Re: non retorica ma voglia di nuovo benitoche 3/7/2009 5:07
           Re: non retorica ma voglia di nuovo PikeBishop 3/7/2009 11:10
           Re: non retorica ma voglia di nuovo Spooky_max 3/7/2009 16:50
     Re: non retorica ma voglia di nuovo Pispax 19/6/2009 3:31
       Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 19/6/2009 15:02
       Re: non retorica ma voglia di nuovo Oldboy 19/6/2009 15:30
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA