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   Il grano dal loglio

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Autore Discussione
Il grano dal loglio
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Mi è capitato più di una volta, surfando tra gli adsense, di incontrare articoli o informazioni interessanti.
Non sarebbe male raccoglierli, tanto per vedere l'effetto che fa.
_____________________________


Facciamoci due risate


di Mimmo Carratelli

Facciamoci due risate visto che c’è tanto da piangere in questa città delle notti bianche e dei giorni neri che non è un pallino del polemista, come amabilmente denunciano alcuni lettori molto garbati di questo giornale on-line, visto che anche Michele Placido, che ha un legame antico con Napoli, ha detto: “Napoli non ce la fa, non ce la fa proprio. L’ho trovata in uno stato di distruzione dal quale è difficile riprendersi”. Intervista al “Corriere del Mezzogiorno” del 30 settembre scorso.

Catastrofismo cinematografico? Beh, il colpo è duretto e, forse, va al di là della nostra reale distruzione e autodistruzione. Che cosa facciamo? Pensiamo positivo e ce la caviamo con un’alzata di spalle?

Dedichiamoci alle risate. Il Parco verde di Bagnoli. Concorso aperto a dieci concorrenti per disegnare 124 ettari, un giardinetto fra i due milioni di metri cubi dell’ex Italsider che, fallita la conquista della Coppa America, concorrono alla Coppa del nonno. Saremo nonni e bisnonni quando si vedrà qualcosa che si muove a Bagnoli, voglio dire.

Le risate. Il concorso è stato annullato. Per un’inezia. Non s’era infiltrata la camorra. L’inezia è che qualche concorrente, un concorrente, tutti i concorrenti, non si sa, non si sa mai niente, non hanno rispettato l’anonimato imposto dal concorso. E non vogliamo ridere? Dicono i concorrenti: noi partecipiamo a centinaia di concorsi, ma una cosa simile non è mai accaduta.

E’ accaduta a Napoli. Perciò ci scappa da ridere. Perché se non pesano su questa città una maledetta vendetta di Montezuma, una sindrome Montezuma e Montezuma in persona, a Napoli tutto va così storto che diventa una comica.

E Bagnoli, amici miei, sta diventando un comico elastico. Un giorno il futuro parte, un giorno arretra, un giorno fa un passo avanti sulla carta e tre indietro sul terreno.

A Bagnoli, in mancanza di niente, fanno una comica piattaforma panoramica per vedere i lavori che non ci sono. Un altro giorno ecco la passeggiata a mare che è un trucco immondo se è vero che quelli che l’hanno realizzata hanno detto: “Abbiamo fatto del nostro meglio con soli tre miliardi di vecchie lire usando materiali compatibili con la vecchia struttura”.

Cioè una cosa arrangiata, mirabilmente arrangiata, ma niente di nuovo. Un arredo urbano. C’era già il pontile sul quale è stata realizzata, per soli tre miliardi di vecchie lire, “la più suggestiva passeggiata a mare d’Europa”.

Adesso, è vero che qui abbiamo solo i fichi secchi e dobbiamo fare le nozze con quelli.

E’ vero che Bagnoli non è una cosa semplice (ma che faranno mai a Bagnolifutura?).

E’ vero che il sindaco ha detto a Ciampi “Bagnoli è psicologicamente fatta”, espressione con la quale la signora Iervolino ha rivoluzionato tutte le regole della dinamica, della statica, della fisica e della matematica, mentre avrebbe dovuto dire “Bagnoli è fatta” senza passare sul lettino dello psicologo.

E’ vero tutto questo, e nessuno pretende miracoli, anche se nell’attesa dei fatti, e non dei miracoli, si rischia di perdere i finanziamenti europei. E’ vero tutto quello che volete. Ma…

Stop. Ma se un vecchio pontile rifatto viene spacciato, con grandi titoli sui giornali, per la passeggiate più suggestiva d’Europa, che è suggestiva non per il manufatto ma per il panorama circostante. Se un trabiccolo di legno munito di binocoli viene spacciato come la terrazza panoramica da dove guardare i lavori di Bagnoli “che fervono”, e di concreto ci sono solo i binocoli, perché il futuro di Bagnoli si può vedere solo con un binocolo. Se accade tutto questo, il successo è solo ed essenzialmente dell’ufficio stampa del Comune, la più grande fabbrica di illusioni, promesse e befane con la gerla vuota, che trova ampio e compiacente credito sui cosiddetti “media”.

Il polemista di questo quotidiano on-line della città, garbatamente criticato dai lettori, non ci sta ad essere preso per i fondelli dagli uffici stampa e non vuole mischiarsi ai tromboni e ai violini che accompagnano le fatiche di Rosa Russo Sisifo, tutte dirette a fronteggiare le risse, le ambizioni e le fughe della sua giunta, questo sì, povera donna, ma che non producono nulla in città, nel presente e nel futuro.

E non c’è nessun partito preso, né di destra né di sinistra, perché il polemista di questo quotidiano on-line si entusiasmò alla prima città di Bassolino e alla sua strabiliante elezione in stile americano. Sperò, pensò positivo, andò in estasi perché aveva perduto l’argentino Maradona, ma aveva trovato l’afragolese Bassolino. E non gliene fregava niente che tutto fosse partito dal G7, ma aveva sperato molto, e molti napoletani fecero altrettanto, col “testardo, onesto, tenace e simpatico” Bassolino, come lo definì Giampaolo Pansa, salvo che oggi tutti hanno cambiato idea, Bocca spara a zero, e non solo lui, e il polemista di questo giornale on-line ha perso Filippo Bassolino e Panaro Iervolino.

Avemmo un guizzo d’orgoglio. Poi, sotto l’orgoglio niente. Fino ai giorni nostri, dodici anni dopo, che fra poco raggiungeremo gli anni del “dopo” dei tre moschettieri, in cui il sogno è finito, il pensiero positivo si è illanguidito e l’orgoglio ce l’abbiamo sotto i piedi.

E che le cose non andassero bene, e non siano andate più bene, da Palazzo San Giacomo a Palazzo Santa Lucia, l’hanno detto gli stessi paladini del pensiero positivo. E stavolta non mi metto a ridere per educazione. L’ha detto, in 17 pagine di contrizione, l’ufficio di presidenza della giunta regionale. Un dossier che i giornali hanno definito il “mea culpa” della Regione, ma lasciamo stare.

Insomma, dopo avere onorato tutte le misteriose sigle della burocrazia dei “passi avanti”, i Pit, i Pat, i Contrat, i Leader Plus e i Pir, a Napoli e in Campania, parole loro, “non è stata realizzata una vera, concreta e integrata politica di sviluppo”, né “tantomeno è stata resa giudicabile attraverso parametri di valutazione unanimemente accettati”.

Confessione che, a parte lo stralunato linguaggio di quelli che non fanno capire nulla, autentica ingegneria del pensiero acrobatico, ci lascia basiti, come è uso esprimersi oggi con eleganza, anziché, napoletanamente parlando, con le pezze dove non batte il sole.

E, allora, non è il polemista che esagera. E’ esagerata la realtà napoletana, la nostra realtà, in cui succede quanto segue.

Il potere si autoincensa, salvo a ricorrere a un improvviso confessionale per i peccati e le omissioni, e magari anche per qualche atto impuro non rivelato.

I “media” criticano lievemente, ma danno più spazio ai progetti strombazzati degli uffici stampa comunali e regionali, che sono tutti di là da venire a essere giudicati dai vivi e, vista la proiezione in un futuro remoto, dai morti quando e se sarà.

Amministratori e politici fanno il giro delle sette chiese televisive, ora più che mai con le elezioni vicine.

E l’imperatore di Palazzo Santa Lucia e la regina di Palazzo San Giacomo gridano allo scandalo, alla congiura, alla perfidia e al pregiudizio se solo un povero cristo gli chiede: “Scusi, che cosa avete fato oggi?”

Ho esagerato? Mi getto tra i rifiuti differenziati.
Inviato il: 12/11/2005 0:14
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Oggetto: Autore Data
     Re: Il grano dal loglio goldstein 12/11/2005 12:11
     Re: Il grano dal loglio wuorf40 12/11/2005 20:49
       Re: Il grano dal loglio Paxtibi 29/11/2005 17:59
         Re: Il grano dal loglio goldstein 31/12/2005 16:42
     Re: Il grano dal loglio wuorf40 3/1/2006 4:18
       Re: Il grano dal loglio goldstein 29/3/2006 10:24
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