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  Comando Gesuita - Priorato di Sion

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  •  Maksi
      Maksi
Comando Gesuita - Priorato di Sion
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/10/2011
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Impressionante come spiega in maniera tanto lineare e semplice concetti, che per una persona comune paiono complessi gia' al primo livello di comprensione.
O ha forte immaginazione, oppure... Ma anche l'immaginazione ha una un sua logica razionale.

Inviato il: 3/6/2013 20:45
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  •  Maksi
      Maksi
Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#2
Dubito ormai di tutto
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Il Gran Kahal

«A New York il Kahal possiede le proprie preture, decreta le leggi, pronuncia ufficialmente e le fa eseguire, e gli ebrei preferiscono la loro giustizia a quella dello Stato. (...) La Keillha novaiorchese è la maggiore e più potente organizzazione ebraica di tutto il mondo. A New York il centro vitale e potenziale del Giudaismo moderno. New York rappresenta per l’ebreo moderno ciò che per il cattolico rappresenta Roma. L’attuale Nuova York è una risposta viva, latente, alla domanda: è possibile che un gruppo di persone numericamente inferiore possa dettar legge a tutta una popolazione? Tutto a New York risponde affermativamente»

Henry Ford, "L'ebreo internazionale"



IL GRAN KAHAL: UN TERRIBILE SEGRETO


INTRODUZIONE

Studiando il problema ebraico, mi sono imbattuto ancora una volta in un segreto: quello del Kahal. Pochi autori ne hanno trattato e tutti rimandano all’opera fondamentale di un ebreo convertito, Jacob Brafmann, che è quasi del tutto introvabile. Dopo lunghe e faticose ricerche, sono riuscito a trovarne la traduzione (manoscritta) in lingua francese (esiste anche l’originale in russo, presso il British Museum, ed una versione in polacco ed una in tedesco). Jacob Brafmann, un russo di origine ebrea, si convertì al Cristianesimo a trentaquattro anni e fu nominato professore di ebraico presso il Seminario teologico governativo di Minsk. Nel 1870 pubblicò in lingua russa, a Vilnius, la sua opera Il Libro del Kahal. Gli ebrei acquistarono quasi tutte le copie e le distrussero. Tuttavia qualche esemplare si salvò e vi fu anche una traduzione francese dell’opera che apparve nel 1873, intitolata: Livre du Kahal. Matériaux pour étudier le Judaisme en Russie et son Influence sur les populations parmi lesquelles il existe. L’Encyclopaedia Judaica scrive al riguardo: «Brafmann attaccò l’organizzazione ebraica (Kahal) in vari periodici russi, descrivendola... come uno Stato nello Stato ed affermò che faceva parte di una cospirazione internazionale ebraica. Nel 1869, Brafmann... pubblicò il Libro del Kahal, una traduzione in russo delle minute della Kehillah di Minsk... Sebbene Brafmann fosse stato accusato di falso, in realtà il suo libro era una traduzione abbastanza accurata di documenti, ed è servito a molti studiosi come fonte storica per la conoscenza della vita interna dell’Ebraismo russo nel XIX secolo» (1). Il Libro del Kahal non è perciò un falso (anche se veridico) quale i Protocolli dei Savi di Sion, come ha affermato recentemente Norma Cohn (2), bensì “una fonte storica”, secondo il parere dell’autorevole Enciclopedia Giudaica! E come tale va studiato. Esiste poi un’altra opera molto seria, che è come la riproduzione del libro di Brafmann; si tratta dello studio di Kalixt de Wolski, De la Russie juive (3). Anche quest’opera conobbe la stessa sorte di quella del Brafmann; fortunatamente sono riuscito a procurarmene una copia. Infine il Vial, ispirandosi al libro di de Wolski, scrisse nel 1889 un’interessante opera che si intitola Le Juif sectaire ou la Tolérance talmudique, (4) che costituisce un eccellente riassunto della questione. Queste sono le tre fonti principali alle quali ho attinto; citerò nel corso dell’articolo altri studi su questo soggetto pubblicati successivamente. Nel presente articolo dunque, cercherò di gettare un po’ di luce sul mistero del Kahal, valendomi dell’opera del Brafmann e di altri libri o articoli (per la verità rari, ma seri) scritti su questo tema scottante e di grande importanza e attualità.


ESISTE ANCORA UN TRIBUNALE EBRAICO?

Ogni popolo, religione e società ha le sue leggi ed i suoi tribunali. Il popolo ebraico non fa eccezione; nel Vecchio Testamento era governato dal Sinedrio. Dopo la distruzione di Gerusalemme e la dispersione, privo com’era di un’organizzazione statuale, ha mantenuto, in forma segreta, dei tribunali eredi dell’antico Sinedrio? Vedremo come secondo varie fonti si possa rispondere affermativamente. Citerò innanzitutto alcuni noti e seri autori quali Monsignor Jouin, Léon de Poncins, Hugo Wast (pseudonimo di G. Martinez Zuviria) ed Henry Ford. L’esistenza del Kahal verrà poi confermata dagli autori ebrei Simon Schwarzfuchs e Israel Shahk.


MONSIGNOR JOUIN

Nella celeberrima e prestigiosa Revue Internationale des Societés Secrètes (5) si può leggere un interessante articolo sul Kahal, che apre vasti orizzonti e spinge ad andare alle fonti. In tale articolo si apprende che per gli ebrei il Talmùd è la legge, ma per quanto riguarda la sua applicazione, occorre che esista un potere esecutivo e giudiziario, e questo appartiene ad un gruppo ristretto di magistrati. Il collegio sovrano di tali giudici è il Kahal, che significa: assemblea, riunione, comunità. Il Kahal è perciò l’assemblea dei rappresentanti d’Israele. Tale istituzione risale ai tempi più antichi, per esempio ai tempi di Mosè (6). Malgrado la Dispersione (130 d. C.) il Kahal non perse né influenza né autorità, tuttavia non funzionò più alla luce del giorno ma restò confinato all’ombra dei ghetti e delle sinagoghe. Oggi come ieri, il Kahal è il regolatore della vita ebraica. «Rappresenta il governo di una nazione senza territorio [almeno fino al 1948 n.d.a.], ma nondimeno reale e attivo. È uno Stato che si sovrappone, e spesso si oppone, agli Stati nei quali vivono gli ebrei» (7). Suo fine è mantenere intatto e isolato il popolo ebraico disperso nel mondo, affinché da un lato non sia discriminato e dall’altro non perda la sua identità con l’assimilazione; fino al giorno in cui il popolo d’Israele avrà il dominio assoluto sul mondo intero. Come scriveva nel 1925 l’Albrecht, tale giorno secondo i cabalisti dovrebbe iniziare con il 1966! (Un anno dopo Nostra Aetate).


LÉON DE PONCINS E IL KAHAL

Il celebre autore francese scrive: «Non vi è dubbio che gli ebrei abbiano un’organizzazione disciplinatissima; è quasi impossibile a un non ebreo di penetrarne i dettagli segreti, ma le sue manifestazioni esteriori mostrano un’autorità e un potere occulto innegabile» (8). L’autore parla anche «dell’esistenza della direzione centrale di un potere considerevole » (9), che è il Kahal.


HUGO WAST E IL KAHAL

Gustavo Martinez Zuviria, Direttore della Biblioteca Nazionale dell’Argentina, nonché Ministro della Giustizia e della Pubblica Istruzione, ha scritto nel 1954 un interessante libro sul Kahal (10). In tale libro scrive: «Pochi problemi sono difficili da risolvere, come quello del governo interno del popolo ebreo. Non vi è mistero più tenacemente tenuto segreto... Il governo del popolo ebraico è una vera società segreta. E come in tutte le società segrete vi sono iniziati che... non giungono mai ai primi ranghi... Così nel Giudaismo vi sono dei circoncisi in totale buona fede che ignorano la costituzione ed anche l’esistenza stessa del Kahal, vale a dire dell’autorità che governa nell’ombra il popolo ebreo» (11). Essere ebreo non significa tanto professare la religione giudaica post-templare o postbiblica, ma soprattutto far parte del popolo ebraico (12); l’ebreo appartiene perciò ad una nazione diversa da quella da cui è accolto e nella quale vive e prospera. Il Kahal è un “Tribunale misterioso, una sorta di Carboneria” (13). I Tribunali regionali sono chiamati Kehillah. Il Kahal è il Tribunale supremo che sovraintende a tutte le Kehillah. Il gran Kahal, secondo il nostro autore, risiederebbe a New York “vero Vaticano ebraico” (14). Il Kahal è l’espressione concreta del Talmùd, vale a dire: il tribunale che giudica se le pratiche talmudiche sono osservate o meno. È il “magistero vivente” della Sinagoga post-biblica poiché applica la dottrina talmudica ai casi concreti. Assieme al Kahal, che comanda e giudica, e subordinato a lui, vi è il Bet-Din, vero tribunale segreto: esso avoca a sé ogni causa e detiene il potere esecutivo, conformemente al Talmùd, cioè esegue le sentenze emesse dal Kahal. Quindi il Talmùd è il potere legislativo, il Kahal è il potere giudiziario, e il Bet-din quello esecutivo. I tre poteri agiscono nel seno della Sinagoga post-templare che si serve di questi due Tribunali per governare il popolo ebreo, sparso sulla terra o raccolto nello Stato d’Israele a partire dal 1948.


NATURA E ORGANIZZAZIONE DEL KAHAL

Il segreto del Kahal

Il mistero circonda gli atti pratici del Kahal: essi debbono restare segreti; guai a chi osa rivelarli: si condanna all’anatema e spesso anche alla morte. Jacob Brafmann ebbe questa audacia, ma perse la vita. Secondo Hugo Wast, il segreto del Kahal sarebbe questo: per conquistare il mondo non è necessaria la spada, ma basta un libro: il Talmùd! (15). Mediante lo spirito talmudico il Giudaismo si propone di sopraffare il Cristianesimo, unico vero bastione che si oppone al dominio universale d’Israele. I sentimenti principali che animano lo spirito talmudico sarebbero quattro:

1°)Un’ambizione smisurata di dominare il mondo.

2°) Un’avidità insaziabile di possedere tutte le ricchezze dei non
ebrei.

3°) Il rancore contro il non ebreo, e specialmente contro il cristiano.

4°) L’odio a Gesù Cristo.

Ora, per soddisfare queste quattro passioni, occorre appropriarsi della ricchezza del mondo, mediante la quale si potrà tutto. Così mediante l’oro la Sinagoga s’impadronirà di ogni cosa, e renderà i non ebrei suoi schiavi. O almeno questo sarebbe il suo piano segreto (che arriverà alla sua quasi realizzazione col Regno dell’Anticristo) (16). Ma per poter giungere a ciò è necessario corrompere i cristiani, fomentando in essi l’amore dei piaceri, del lusso e di se stessi. Siccome l’unico padrone dell’oro che permette di avere piaceri, lusso e onor del mondo sarà (secondo il piano del Kahal) il Giudaismo, i nonebrei una volta corrotti potranno avere i piaceri a condizione di chiedere l’oro all’ebreo che solo lo possiede! «La forza degli ebrei consiste nel saper nascondere le proprie intenzioni. Il popolo ebraico vive ancora solo perché ha saputo mantenere un segreto durante venti secoli di persecuzioni» (17). Tale segreto è lo spirito talmudico di odio a Cristo e ai cristiani e di brama di dominio mondiale. La fede talmudica non è nell’aldilà; ma nel dominio in questo mondo; il suo “paradiso” è la terra.


Il Kahal oggi

Sono rarissime le notizie sul Gran Kahal odierno: le più recenti risalgono al 1954, con Hugo Wast e al 1996 con Israel Shahak il quale spiega che avendo gli Ebrei in Occidente acquisita nel 1780 l’eguaglianza giuridica ed essendosi man mano emancipati, il potere giudiziario che la Comunità ebraica deteneva venne pian piano diminuendo (18), soprattutto in Occidente; mentre in Oriente l’emancipazione è stata assai debole e il Kahal ha mantenuta la sua forza. Tuttavia in Occidente vi sono state sacche di resistenza all’assimilazione, e con il movimento sionista e la fondazione del B’nai B’rith (1843), la corrente antiassimilazionista (e filo-Kahalista) ha ripreso il sopravvento. Perciò il Kahal ha mantenuto un certo potere anche dopo l’emancipazione degli ebrei e lo ha riacquistato completamente a partire dall’ascesa del Sionismo, e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale con il mito dell’“Olocausto”. Sempre Shahak scrive: «A partire dal Basso Impero, le Comunità giudaiche possedevano dei poteri giuridici considerevoli sui loro membri... anche un potere coercitivo: la flagellazione, il carcere, la scomunica; tutte queste pene potevano essere inflitte, legalmente, dai tribunali rabbinici... anche la pena di morte» (19). E continua: «Molti ebrei oggi, hanno nostalgia del mondo ebraico precedente l’assimilazione, come fosse un paradiso perduto... Una parte importante del movimento sionista ha sempre voluto ristabilirlo, ed ha vinto» (20). Lo Stato d’Israele ed il Sionismo sembrano segnare il ritorno del potere assoluto del Kahal (21). Nel 1986 Simon Schwarzfuchs ha scritto un interessante libro (per la collezione “Presenza e memoria ebraica”) riguardo al Kahal nell’Europa medioevale (22). In esso sostiene che la Comunità ebraica del Medio Evo, chiamata Kahal, appare in Europa nel X secolo. «Essa è la continuazione della Comunità ebraica dell’antichità» (23). Le origini della Comunità ebraica in Europa sono molto antiche; ve ne era una a Roma anteriore al Cristianesimo. «Durante molti secoli, fino all’inizio del V secolo, i gruppi ebraici d’Europa rimasero in contatto con il Patriarca della Terra santa e continuarono a versargli un tributo» (24). Il Kahal regolava e dirigeva ogni cosa.


Il Kahal: sua natura

Il Kahal rappresenta la fonte della coesione che gli ebrei sono riusciti a mantenere per duemila anni, sebbene dispersi nel mondo, senza tempio né sacrificio. Ai grandi mali che ha dovuto affrontare nel corso delle sua storia, il popolo ebraico ha saputo opporre un grande rimedio: il Kahal. I giudei, dispersi nel mondo intero, dopo il deicidio, si sono costituiti come uno Stato in ogni Stato che li ha ospitati. Anche K. de Wolski è del parere che per mantenere la loro unità e coesione e non perdere la propria identità, i giudei obbediscono ad una sorta di governo occulto, sia giudiziario, il Kahal, che esecutivo, il Bet- Din. Si può parlare, dice l’autore, di una sorta di corporazione che rappresenta tutto Israele e che, pur essendo dispersa materialmente, è unita spiritualmente, sia quanto ai fini che quanto ai mezzi (25). La Chiesa cattolica è il principale nemico del Kahal, il quale si sforza pertanto di diminuirne l’influenza mettendo nelle intelligenze dei cristiani le idee di libero pensiero, di scetticismo, di scisma, e provocando così le dispute religiose, feconde di divisioni. Nel loro programma bisogna innanzi tutto cominciare a screditare i sacerdoti, provocando sospetti sulla loro devozione, sulla loro condotta privata, poi bisogna guadagnare la stima dei giovani, infiltrando le scuole di idee anticristiane.


La Moreine

La Moreine è la gerarchia delle cariche presso gli ebrei. Essa comincia subito dopo la distruzione del Regno d’Israele, ed ha per fine la preservazione e la conservazione della nazionalità perduta, fino al giorno in cui il Messia restituirà al popolo d’Israele la sua gloria e il suo paese [ciò non è avvenuto nel 1948, in quanto l’entità sionista è stata ricostituita da mano d’uomo e non dal Messia, che è già venuto duemila anni fa, n.d.a.]. Durante il lungo pellegrinaggio del popolo ebreo disperso nel mondo intero, la Moreine è restata sempre la stessa ma si è sviluppata ed ha acquistato una grande potenza, costituendosi a poco a poco in società segreta, per poter affrontare le difficoltà dell’esilio ed arrivando così quasi intatta fino ai nostri giorni.


I membri del Kahal o la Moreine

Il Kahal comprende due categorie di membri: i dignitari da una parte e i subalterni dall’altra. Kahal docente e discente.

1°) I dignitari costituiscono il Gran Consiglio e godono di un’autorità sovrana sopra la Comunità ebraica.

2°) I subalterni sono i segretari e gli scribi. Tra di essi è scelto il Persecutore segreto, che è l’esecutore delle sentenze del Kahal (26). Pare che egli s’impegni con giuramento a non risparmiare nessuno. Vi sono poi i fattori, che sono una sorta di informatori e di factotum.


“L’EBREO SETTARIO” NELLA SUA CONDOTTA PRATICA

Il Vial, nel suo prezioso libro, asserisce che il governo segreto degli ebrei si chiama Kahal ed è universale e assoluto. «Riunisce nelle sue mani il potere legislativo e quello esecutivo [il Bet-Din, ramo del Kahal, ha, propriamente parlando, il potere esecutivo n.d.a.]. Ha diritto di vita e di morte... Ha, ai suoi ordini... una magistratura per imporli, una polizia per sorvegliarne l’esecuzione, un budget per alimentare la sua polizia e i suoi funzionari, e una tassa per alimentare il suo budget... Le decisioni del Kahal non sono suscettibili di nessun controllo e non hanno bisogno di approvazione da parte di nessuno... Esso, vecchio ricordo dell’onnipotente Sinedrio, ...ha sempre funzionato, fin dalla dispersione d’Israele nel mondo, nella misura in cui glielo permetteva la cosiddetta “intolleranza medievale”» (27). Il suo codice è il Talmùd, che è veramente la Costituzione fondamentale del popolo ebraico, di cui riassume la suprema aspirazione: la conquista del mondo intero. Ma questa Costituzione deve essere, nella pratica, interpretata dal Kahal per mezzo delle sue leggi. Brafmann, nel suo Libro del Kahal riporta più di mille prescrizioni del Kahal, che rappresentano così il diritto d’Israele, il suo codice di giurisprudenza (28).


GLI AGENTI DEL KAHAL

Brafmann stesso nella sua opera ci dice che gli agenti del Kahal sono impiegati dagli ebrei, non solo nel commercio, ma in tutti i settori degli affari. Il fine principale di ogni agente è di prender nota, scrupolosamente, attraverso quali mezzi è arrivato a corrompere l’impiegato di polizia, in favore di un suo correligionario. Tutte queste notizie raccolte con cura, devono essere depositate presso il Kahal, che viene così in possesso dei mezzi d’azione sull’impiegato corrotto, qualora volesse intentare qualche azione contro l’Ebraismo, o prendere una decisione che non gli sia favorevole (29).


IL KASHER

La legge sulla cucina Kasher è di capitale importanza per mantenere separata la vita degli ebrei dal resto del mondo. Essa pertanto deve essere mantenuta intatta; tale compito appartiene al Kahal, interprete fedele del Talmùd.


LE CONFRATERNITE EBRAICHE

Ricorrendo ad un esempio si può dire che le confraternite sono le arterie della Società ebraica, mentre il Kahal ne è il cuore. Quale è il filo misterioso che incatena e lega tra loro tutti gli ebrei sparsi sulla faccia della terra, come una invisibile e potentissima corporazione? Le confraternite! Ciascuna di esse ha il suo capo e molto spesso la sua casa di preghiera (succursale della sinagoga principale); ogni confraternita è un Kahal secondario. La maggior parte dei membri appartiene all’élite tradizionale della Società ebraica, che forma così quasi una legione di combattenti che circondano e difendono lo stendardo del Talmùd, al servizio del Kahal.


LA CORTE DELLA SINAGOGA

Essa consiste in una superficie di terreno, situata nel quartiere abitato da ebrei, in cui devono trovarsi:

1°) Il Bet-Haknest (la sinagoga principale).

2°) Il Bet-Gamidrasch (la casa di preghiera e la scuola).

3°) Il Bet-Hamerhatz (i bagni a vapore).

4°) Il Bet-Hakahal (la camera del Kahal).

5°) Il Bet-Din (tribunale esecutivo).

6°) Lo Hek-Dech (rifugio per i poveri).

Di tutti questi luoghi quello che c’interessa di più è la camera del Kahal, di cui abbiamo già parlato, e il Bet-Din: un Consiglio analogo all’antico Sinedrio, che si perpetua fino ai nostri giorni sotto la tutela del Kahal e che forma la sua sezione di giustizia esecutiva. «...la camera del Kahal... regola la vita pubblica e privata dei suoi correligionari dispoticamente e quasi senz’alcun controllo, non ammettendo ricorso a nessun’altra autorità. Essa... si estende ...alla vita religiosa, interiore e privata degli ebrei... Ma quando si tratta di pronunciare un giudizio in un processo tra due ebrei, o tra un ebreo e il Kahal, è il Bet-Din (il santo tribunale) che giudica. Il Bet-Din, benché chiamato il santo, è tuttavia sotto la protezione del Kahal, e forma soltanto la sezione giudiziaria di questa autorità suprema, alla quale ogni ebreo deve essere sottomesso ciecamente» (30).


LA SEDE DEL KAHAL SECONDO HENRY FORD

Dove si troverebbe la sede centrale del Kahal? Non si sa. Però in un articolo del Dearborn Independent, scritto negli anni venti (31) si legge che: «Il Kahal sta stabilendo i suoi tribunali nella città di New York... Gli ebrei si appellano al Kahal perché preferiscono la giustizia ebraica a quella dei Paesi che li ospitano». Henry Ford nel 1920 ha scritto: «L’organizzazione giudaica più importante... vive negli Stati Uniti d’America. (...) Esistono in America logge ebraiche... Ma... è necessario sapere che dentro e dietro esse funziona un centro dominante, con la sua amministrazione e il suo governo. Le sue disposizioni hanno forza legale... Due di queste organizzazioni, entrambe interessanti tanto per la loro segretezza come per la loro potenza, sono la Keillha novaiorchese e il Comitato giudeo-americano. (...) La Keillha rappresenta il più forte fattore politico della vita ufficiale di New York. La parola Keillha è identica alla parola Kahal e significa qualche cosa come comunità o riunione o amministrazione. Il Kahal rappresenta la forma genuinamente ebrea di governo e amministrazione del popolo disperso. Ciò significa che dopo la loro dispersione per il mondo, gli ebrei hanno creato dappertutto il loro governo proprio... A New York il Kahal possiede le proprie preture, decreta le leggi, pronuncia ufficialmente sentenze e le fa eseguire, e gli ebrei preferiscono la loro giustizia a quella dello Stato. (...) La Keillha novaiorchese è la maggiore e più potente organizzazione ebraica di tutto il mondo. A New York, ...alligna il centro vitale e potenziale del Giudaismo moderno. New York rappresenta per l’ebreo moderno ciò che per il cattolico rappresenta Roma... L’attuale Nuova York è una risposta viva, latente, alla domanda: è possibile che un gruppo di persone numericamente inferiore possa dettar legge a tutta una popolazione? Tutto a New York risponde affermativamente » (32). Tuttavia dopo il 1948, con la costituzione della Stato d’Israele, è doveroso porsi la domanda se la sede centrale del Gran Kahal non sia stata trasferita a Gerusalemme.


CONCLUSIONE

«Dopo tutto ciò che è stato detto sulla vita intima e segreta degli ebrei, - scrive de Wolski - ...è facile spiegarsi le persecuzioni che, in ogni paese e in tutte le epoche, sono state dirette contro questo popolo incorreggibile, orgoglioso e fanatico» (33). La concessione dei diritti civili accordati al popolo ebraico, con la speranza di assimilarlo, è stata, come confessava Napoleone I, “un’illusione”; infatti questo popolo ha rifiutato ostinatamente il diritto comune, ed ha voluto continuare a vivere isolato, per non perdere la sua identità, aiutato in ciò dal Kahal! La causa di tale perseverante ostinazione è nel Giudaismo stesso, vale a dire in tutte quelle istituzioni prescritte dal Talmùd e protette dal Kahal e dal Bet-Din, che dureranno fino a quando Israele si convertirà a Gesù Cristo. I Paesi cristiani che danno ospitalità a questo popolo saranno sempre considerati da esso come “un lago aperto dove ogni ebreo può pescare liberamente” (come dice il Talmùd), vale a dire: sfruttare e spogliare il cristiano. Infatti lo spirito del Kahal è uno spirito esclusivo, geloso e fanatico. Il Kahal è preoccupato di mantenere lo spirito talmudico e nello stesso tempo protegge gli interessi temporali del popolo d’Israele: esso è l’anima e la coscienza di questo mondo a parte, e secondo gli autori esaminati, predominerebbe anche sul rabbinato. La forza d’Israele risiede nel Kahal; essa ha soggiogato il mondo intero, agendo nel segreto ed io spero con quest’articolo di aver fatto un po’ di luce, che possa illuminare i gojim e particolarmente i cristiani, sul pericolo che li minaccia. Se qualcuno dei lettori avesse notizie più recenti (ma serie e documentate) da fornirmi, sarò felice di poter approfondire il problema.


NOTE

1) Encyclopaedia Judaica, Jerusalem, 1971, vol. IV, coll. 1287-1288.
2) N. COHN, Histoire d’un mythe, Gallimard, Paris, 1967, pagg. 58-59.
3) KALIXT DE WOLSKI, De la Russie juive, Savine Editeur, Paris,
1887.
4) L. VIAL, Le Juif sectaire ou la Tolérance talmudique, Fleury, Paris,
1899.
5) E. JOUIN, R. I. S. S., 5ème, Le péril judéo-maconnique, deuxième
partie, Les actes de la Contre-Eglise I, Discipline de l’Imperialisme
Juif, IV, QAHAL, a cura di A. ALBRECHT, Paris, 1925, pagg. 89-122.
6) Giosuè, XXIII, 2- XXIV, 1
7) A. ALBRECHT, Op. cit., pag. 90.
8) L. DE PONCINS, Les Forces Secrètes de la Révolution, éd.
9) Ibid., pag. 255.
10) H. WAST, El Kahal, editorial Aldecoa, Burgos, 1954.
11) Ibid., pag. 24.
12) A. ELKANN-E. TOAFF, Essere ebreo, Bompiani, Milano, 1994, pag.
13.
13) H. Wast, op. cit., pag. 43.
14) Ibid., pag. 44.
15) Ibid., pag. 72.
16) Ivi.
17) Ibid., pag. 111.
18) I. SHAHAK, Histoire juive - Religion juive. Le poids de trois
millénaires, La Vielle Taupe, Paris, 1996, pag. 34. Traduzione italiana
già pubblicata dal Centro Librario Sodalitium, Verrua Savoia (Torino)
1997.
19) Ivi.
20) Ibid., pag., 42.
21) Ibid. , pag. 143.
22) S. SCHWARZFUCHS, Kahal. La communauté juive de l’Europe
médiévale, Maisonneuve et la rose, Paris, 1986
23) Ibid., pag. 11.
24) Ibid., pag. 17.
25) K. DE WOLSKI, La Russie juive, Savine éd., Paris 1887, pag. 2.
26) Cfr. J. BRAFMANN, Le livre du Kahal, scheda n° 148, citata da L.
VIAL, op cit., pag. 91.
27) L. VIAL, op cit., pagg. 79-80.
28) J. BRAFMANN, Le livre du Kahal, schede n° 134, 170, 146, 148,
149, 177, 57, 261, 239, 260, 284, 21, 33, 37, 4, 156, 159, 17, 280,
281, 282, 285.
29) L. VIAL., op. cit. pag. 116.
30) Ibid., pag. 172. Cfr. J. BRAFMANN, Le livre du Kahal, n° 24, 78,
120, 132, 146, 177, 203, 204, 239, 256.
31) Dearborn Independent del 26. 02. 1921.
32) H. FORD, L’ebreo internazionale, L’altra biblioteca ed., sine loco
et data, pagg. 225-231.
33) K. DEWOLSKI, op. cit., pag. 303.
Bossard, Paris, 1928, pag. 254.
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Miguel Serrano sui Protocolli dei Savi anziani di Sion

Estratto del libro: Adolf Hitler – L’ultimo Avatar volume 1

Nel nazionalsocialismo cileno, salvo Carlos Keller, non si aveva la minima idea del problema giudaico. Neppure lo stesso Capo possedeva un’educazione razziale, limitandosi tutti a ripetere ciò che arrivava dalla Germania. Non esisteva la possibilità, salvo eccezioni, di leggere libri non tradotti, come “II Mito del XX Secolo”, di Alfred Rosenberg, le opere del teorico razzista Hans Gunther, la psico-etnologia di Ludwig Clauss, i lavori monumentali di Herman Wirth, “La Corte di Lueifero”, “La Crociata contro il Gral”, di Otto Rahn. Nessuno aveva sentito nominare Julius Evola e le sue dottrine esoteriche sulla razza fisica, la razza dell’anima e la razza dello spirito, esposte nei circoli intellettuali del fascismo italiano e nella sua rivista “Ur”. Tra di noi non si conosceva neppure il libro “Razza Cilena”, di Nicolas Palacios, quel Rosenberg cileno, al punto che “II Mito del XX Secolo” appare persino nei suoi difetti.

Nel numero 10 de “La Nueva Edad” incominciai a trattare per la prima volta il problema giudaico. Prima lo ignoravo. Quattro mesi dopo l’apparizione del numero iniziale, il 4 novembre del 1941, pubblicai li un articolo intitolato “I giudei invadono il Cile”.

E fu grazie a questa rivista, come ho detto, che arrivai a conoscere il problema giudaico. Essa rese possibile che due pittori cileni, che la leggevano, si avvicinassero a me, con l’intento manifesto di istruirmi e di iniziarmi alla conoscenza di quel fondamentale assunto, senza il quale niente della storia degli uomini del Kali-Yuga, dell’età Più Oscura, può essere compreso.

Uno era il pittore Del Campo, padre di Pedro, il genio elettronico del nazionalsocialismo, che fece sofisticate installazioni radio per il Movimento e per le comunicazioni del golpe del 5 settembre. Durante la guerra aiuto i tedeschi a tenere contatti con navi e sottomarini. L’altro era Benito Rebolledo Correa, noto pittore. Mi parlarono di quel tema misterioso e sconosciuto, dandomi da leggere “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, quel documento strano, della cui origine e provenienza tanto si e discusso. Rosenberg lo fece tradurre in tutte le lingue, riattualizzandolo e distribuendolo diffusamente nel mondo.

Basandosi sui “Protocolli”, Henry Ford scrisse il suo libro “II giudeo intemazionale”, che fece molto discutere negli Stati Uniti, al suo tempo, prima del nazionalsocialismo.

Ne “La Nueva Edad” riprodussi estratti di entrambi i libri. Specialmente m’interessavano i seguenti Protocolli:

Protocollo V
“Noi siamo troppo potenti; il mondo intero deve fare i conti con noi. I Governi non possono fare il più piccolo trattato senza il no­stro intervento segreto. Per me reges regunt – i sovrani regnano per mezzo mio Leggiamo nella Legge dei Profeti, che siamo prescelti da Dio per governare il mondo. Dio ci ha dato l’ingegno e la capacità di compiere questo lavoro. Se vi fosse un genio nel campo nemico, egli potrebbe forse ancora combatterci, ma un nuovo venuto non potrebbe competere con dei vecchi lottatori come noi, E IL CONFLITTO FRA LUI E NOI ASSUMEREBBE UN CARATTERE TALE, CHE IL MONDO NON NE AVREBBE ANCORA VISTO L’EGUALE. E ORMAI TROPPO TARDI PER IL LORO GENIO”.

Protocollo IV
“La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l’uso che faremo di questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri generali, restano perpetuamente sconosciuti all’universo”.

Protocollo VII
“Dobbiamo metterci in condizioni tali da poter rispondere ad ogni opposizione, con una dichiarazione di guerra da parte del paese confinante a quello Stato che osasse attraversarci la strada; e qualora tali confinanti a loro volta decidessero di unirsi contro noi, dovremo rispondere promuovendo una guerra universale” [questo fu scritto abbastanza prima della guerra del 1914].

Protocollo IX
Ci si contesta, che le nazioni possano insorgere contro di noi qualora i nostri piani siano scoperti prematuramente; ma noi, anticipando questo avvenimento, possiamo esser sicuri di mettere in azione una forza talmente formidabile da far rabbrividire anche gli uomini più coraggiosi [mobilizzarono 120 stati contro la Germania nella Seconda Guerra mondiale…]. Faremo esplodere tutte le Città del mondo…”.

Molto si e discusso sull’autenticità de “I Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, in tribunali, in libri e periodici. Sta bene; ma nessuno negherà che queste profezie pubblicate per la prima volta nel 1907, in Russia da Sergey Nilus, sono di una veridicità che mette i brividi. Quaranta anni dopo si realizzarono più esattamente di quel­le di Nostradamus. E ancora continuano a realizzarsi, una ad una, nel Cile del 1983, anno in cui scrivo queste righe, in Argentina, in Messico, in Brasile, eccetera.

Protocollo IV
“Affinché si sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione.

II risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società sarà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata della politica e dei politici. La bramosia per l’oro, sarà l’unica sua guida, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procurare”.

Protocollo VI
“Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l’amore per il lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato. Aumenteremo i salari, ciò non a beneficiò dell’operaio, perché contemporaneamente accresceremo il prezzo delle sostanze più necessarie, col pretesto dei cattivi risultati dei lavori agricoli.

Con astuzia mineremo le basi della produzione, seminando i germi dell’anarchia fra gli operai ed incoraggiandoli nell’abuso degli alcolici. Al tempo stesso adopereremo tutti i mezzi possibili per scacciare dal paese tutti i Gentili intelligenti”.

Protocollo VIII
“Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente ai giudei la scienza dell’economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionari, perché, ogni cosa sarà decisa dal danaro”.

Protocollo XX
“I prestiti all’estero sono come sanguisughe che non si posso- no distaccare dal corpo del governo, finché non caschino da se, o il governo non riesca a sbarazzarsene. Ma i governi dei Gentili non desiderano togliersi di dosso queste sanguisughe; al contrario ne aumentano il numero, e per questo il loro Stato e destinato a morire dissanguato e per colpa loro.

Perché che cos’è un prestito all’estero se non una sanguisuga?

Ogni prestito dimostra la debolezza del governo e la sua incapacità di comprendere i suoi diritti. Ogni prestito, come la spada di Damocle, pende sulla testa dei governanti, che invece di prelevare certe somme direttamente dalla nazione per mezzo di una tassazione temporanea, vanno dai nostri banchieri col cappello in mano…

Tutte le crisi economiche da noi combinate con tanta astuzia nei paesi dei Gentili, sono state determinate ritirando il denaro dalla circolazione. Lo Stato si e trovato nella necessita per i suoi prestiti di fare appello alle grandi fortune che sono congestionate per il fatto che la moneta e stata ritirata dal governo. Questi prestiti hanno imposto dei pesanti carichi sui governi, obbligandoli a pagare interessi, e così sono legati mani e piedi. La concentrazione della produzione nelle mani del capitalismo ha prosciugato tutta la forza produttrice del popolo insieme alle ricchezze dello Stato.

La moneta, al momento attuale, non può soddisfare i bisogni della classe operaia, perché non è sufficiente per tutti. Bisogna considerare i bambini come consumatori di moneta fino dal giorno della loro nascita. Le relazioni dei nostri seguaci, che venivano mandati a rappresentare il Governo nei suoi doveri pubblici, furono Compilate dai nostri agenti.

In ogni occasione queste relazioni riuscirono gradite alle menti poco accorte dei Sovrani, perché erano sempre accompagnate dai vari suggerimenti per future economie. Essi avrebbero potuto domandarsi come fosse possibile far economie imponendo nuove tasse; ma essi non chiesero nulla. Voi sapete in quali condizioni di caos finanziario si sono ridotti per colpa loro, con la loro negligenza. Essi hanno finito per fallire malgrado le ardue fatiche dei loro sudditi”.

Protocollo XIII
“II Giogo del Pane”. “La necessita del pane quotidiano obblighera i Gentili a tacere ed a rimanere nostri umili servitori”.

Pensiamoci bene, questo fu pubblicato nel 1905, un anno dopo il libro di Palacios, che ignorava, almeno in quel tempo, i “Protocolli”. Ah, se i nostri governanti avessero letto Palacios e posto attenzione alla sua raccomandazione di investigare per prima cosa sulla provenienza razziale degli autori di certe teorie economiche.

Tuttavia, non c’è spazio per illusioni ormai, niente si sarebbe potuto ottenere, in quanto le più grandi potenze di altri tempi hanno percorso identiche acque. Dopo la perdita della guerra da parte del Nazionalsocialismo, non c’è niente da fare. Tranne che aspettare il caos. Aspettare che si realizzi il più presto possibile, affinché, da li, per legge d’inerzia, si torni a salire. Sebbene la cosa più sicura sia la distruzione del pianeta fisico.

Leggendo questo documento terribile, raccapricciante, s’intende meglio la ragione, la necessità da parte dei suoi autori della distruzione di Hitler e della Germania Nazionalsocialista. Li si era riusciti a capovolgere tutta la concezione della vita, a porre l’economia ed il denaro in secondo piano, installandovi al primo il valore lavoro, l’energia proiettata ed applicata dall’uomo. Vale a dire, tutto il brodo di coltura del giudaismo non sarebbe ormai più esistito. La concezione hitlerista estirpava il tumore e poneva fine, a poco a poco, al cancro.

II pericolo era tale che si doveva scatenare la guerra mondiale, a cui si riferiscono i Protocolli IV e IX; perché nel campo nemico era apparso un Genio, che avrebbe potuto combatterli, e il conflitto fra lui ed essi avrebbe assunto un carattere tale, come mai il mondo ne aveva visto.

Ma ormai era troppo tardi per il Genio dei Gentili, perché essi erano troppo potenti e tutto il mondo avrebbe dovuto obbedire ad essi. Neppure il più piccolo trattato si sarebbe potuto scrivere senza il loro intervento.

E quel Genio non avrebbe potuto competere con dei vecchi lottatori, con il loro potere e la loro esperienza. Potrebbe sembrare che qui tutto sia stato detto ormai e che potremmo esimerci da maggiore lavoro e da ulteriori pagine, tentando di spiegare qualcosa tanto straordinariamente spiegata da essi stessi.

Ma c’è di più. E si rende necessario tentare di penetrare qui nel mistero spaventoso, che ci porta a scoprire che la Storia non è un meccanismo automatico, cieco, casuale, bensì programmato dalle menti diaboliche di un Governo Invisibile. In questo caso dei “Savi di Sion”. C’è chi preferirebbe credere, e noi anche, che quegli esseri terrestri – umani o non – siano unicamente l’agente, il veicolo, i servitori di un’altra Forza extraterrestre (degli Aioni dello gnosticismo), che consapevolmente o inconsapevolmente, aiutano la realizzazione dei cicli cosmici e planetari.

In questo caso, dello Yuga di Kali, della Dea Negra della Distruzione e del Caos.

E c’è un altro Protocollo. Si riferisce all’uso che i giudei faranno dell’antisemitismo, fomentato da essi stessi, in aiuto della realizzazione dei loro fini, per mantenere coesa la loro gente e per produrre i sentimenti di compassione nei gentili, in modo che venga ad essi permesso, senza che si noti, di realizzare i loro crimini (come il sacrificio rituale della mattanza di palestinesi in Libano, come i processi di Norimberga e tanti altri).

Ecco il Protocollo:
“Nei momenti attuali, se un governo adotta un’attitudine contraria a noi, si tratta di una mera formalità, di uno stratagemma. Quel governo opera, con la nostra piena informazione della sua azione e con la nostra approvazione [si veda ciò che accade in Unione Sovietica con l’apparente persecuzione dei giudei, i quali, in un modo o nell’altro, vanno tutti all’estero o sono posti, prima o poi, in libertà, davanti allo scandalo che i giudei nel lato occidentale e i “loro gentili” hanno creato. II Cile baratto un giudeo russo col Segretario Generale del Partito Comunista cileno].

Le democrazie antisemite ci risultano utili per mantenere l'ordine tra i nostri fratelli minori”.

Negli Stati Uniti, per esempio, il capo del “neonazismo” di Chicago e un giudeo di nome Cohen. II più grande negozio per la vendita di insegne, decorazioni, daghe e simboli dell’epoca nazista si trova nelle mani dei giudei. Anche tutto quel torbido tema delle “Memorie di Hitler”, fu montato e manipolato da giudei. II vero Capo del Nazionalsocialismo degli Stati Uniti,’ John Lincoln Rockwell, fu assassinato.

Con l’Operazione Planetaria dello sfruttamento “dell’olocausto di sei milioni di giudei nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti”, si è evitato, come già abbiamo varie volte ripetuto, che tutti seguano il Genio dei Gentili e riconoscano la giustizia del regime che si stabili in Germania ed in Europa. Quando ciò arrivi ad accadere, si antepone l’“olocausto del popolo eletto di Dio”. E la cosa termina li. Ma non il virtuosismo di quei Savi. Sconfitto il Genio, si pretende di usare il suo fantasma (con tutti i mezzi d’informazione di cui dispongono) a beneficio della realizzazione finale dei loro millenari piani. Tuttavia, tanto va il cantaro all’acqua, come dice il proverbio, che quel virtuosismo finisce con l’irretirsi nei propri fili.

Perciò tutto sembrerebbe lavorare ora per la gloria di quel Genio e per la sua resurrezione tra di noi. E cosi, qualsiasi cosa essi facciano, va in suo favore. E questo è irreversibile. Perché, scoprendo il Nemico, una volta per sempre, la rivelazione acquisì valore universale, cosmico. E fu cosi che Hitler vinse la guerra.

Sapendosi perduti, l’olocausto atomico diventerà sempre più probabile. “Dovranno rispondere con una nuova guerra mondiale” e “faranno esplodere tutte le città del mondo, insieme con le loro istituzioni ed i loro documenti” (Protocolli VII e IX).

Chi sono i “Savi di Sion“? Un segreto che non e stato possibile penetrare. Non sono, certamente, il Board of Deputies, il Parlamento giudaico d’Inghilterra, la sua Camera; non sono la “Jewish Lobby”, nel Senato e nella Camera dei Rappresentanti americani, neppure sono l’“Alleanza Universale Israelita” con sede a Parigi. Walter Rathenau, giudeo lui stesso, proiettando una certa luce nel Wiener Freie Presse, del 24 dicembre del 1912, dichiaro. “Trecento uomini, conosciuti soltanto da se stessi, governano il destino del continente europeo. Essi eleggono i loro successori…”.

Nel 1844, soltanto quattro anni prima della rivoluzione giudaica del 1848, Benjamin Disraeli, il cui vero nome fu Israeli, un giudeo battezzato, pubblica il suo racconto “Coningsby”. Li si può leggere: “II mondo e governato da personaggi molto diversi da quelli che s’immaginano coloro che non stanno dietro lo scenario”.

Benito Rebolledo, mi regalo un esemplare dei “Protocolli”, che ancora conservo, con le annotazioni di sua mano al margine delle pagine ed alcuni disegni con cui l’illustro.

Mi diceva, facendo proprie le parole di Wickham Stead: “Nessuna persona, sia essa scrittore, politico o diplomatico, può considerarsi matura, finché non abbia trattato a fondo il problema giudaico".

E citava Nilus, primo editore dei “Protocolli”: “È stato predetto che il serpente deve continuare la sua opera, realizzando esattamente il piano prestabilito, finché il cammino che deve percorre non sia concluso con il ritorno della testa a Sion”.

Da un secolo I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono un documento misterioso che appare e scompare, repentinamente, facendo grande notizia e passando di nuovo nell’oblio, per tornare d’attualità, in modo che si renderà sempre necessario spiegare di che cosa si tratta.

In apparenza, in un Congresso Sionista di Basilea, nell’anno 1897, sarebbe filtrata un’informazione con il brogliaccio di alcu­ni “Protocolli”, in cui si davano le regole da seguire per la sovversione ed il dominio mondiale da parte dei giudei.

Tutta una strategia machiavellica, criminale, sarebbe stata disegnata. II documento arriva dapprima a Parigi, da dove e trasportato in Russia. Li e fatta la prima pubblicazione, quello stesso anno, da Sergey Nilus, un cristiano ortodosso. Tuttavia, il documento pubblicato da Nilus – uno pseudonimo letterario – sarebbe gia circolato prima.

Nilus tenta di farlo arrivare alio Zar; ma questo non gli da importanza, con la qualcosa verrebbe destituita di fondamento l’argomentazione che i “Protocolli” sarebbero stati una falsificazione della polizia segreta zarista, con lo scopo di perseguitare i giudei ed i rivoluzionari.

Se cosi fosse stato, lo Zar li avrebbe usati con questo scopo. Da li in avanti appaiono molte altre edizioni in Russia ed all’estero. Fino al 1934, nella collezione Pasukanis, della Biblioteca di Lenin, di Mosca, era possibile trovare una copia anastatica di un’edizione del 1895, che circolava in quella forma. Questo esemplare sparì misteriosamente dalla biblioteca.

II governo dei soviets condannava a morte i possessori di esemplari dei “Protocolli”. Ed a ragione, perché la lista dei giudei promotori della Rivoluzione Russa e' enorme. L’abbiamo in nostro possesso; ma non e' l’oggetto di questo libro concentrarci su questo tipo di argomenti. Gia abbiamo visto qualcosa di simile nella creazione del Fronte Popolare cileno, quando la Terza Intemazionale fa un’alleanza con la Seconda Internazionale.

Nilus cercava soltanto di avvertire i govemi d’Europa di fine del secolo scorso, specialmente quello del suo paese, dell’enorme pericolo della sovversione mondiale giudaica. Nilus riesce a sopravvivere alla Rivoluzione bolscevica e muore nel 1929 in Rus­sia, secondo cio che si crede. L’esemplare che mi regalo Benito Rebolledo e quello dell’edizione di Sergey Nilus, con i suoi commentari e la sua introduzione.

Ne “II Cordone Dorato” ho riprodotto la fotografia della Casa di Dreyfus Brodsky, a Basilea, dove si tenne il famoso Congresso Giudaico del 1897, dal quale sarebbero stati emanati i “Protocolli“. Feci anche conoscere un quadro con le foto di tutti i partecipanti al centro, c’è Teodoro Herzl il “padre del sionismo”, co­me si chiama, e, alla sua sinistra, Achad Ginsberg, a cui è stata attribuita la redazione del testo dei “Protocolli“.

Orbene, sembra che nel famoso Congresso Sionista, furono esposte varie tesi. Quello di Herzl sarebbe stato un sionismo aperto e quello di Ginsberg una sorta di sionismo segreto. II giudeo Max Nordau avrebbe appoggiato Herzl. Ginsberg era l’autore, inoltre, di un saggio intitolato “Trasmutazione di tutti i Valori”, in cui si tentava di applicare la teoria nietzscheiana del Superuomo ai giudei. Chiama “Alion” la nazione giudaica. Questo saggio reca lo stesso marchio stilistico dei “Protocolli”.

L’inimicizia tra Ginsberg ed Herzl si protrae nel tempo, in modo tale che si pensa che il primo potrebbe aver fatto sparire Herzl. Riproduciamo di seguito alcuni paragrafi del saggio citato di Ginsberg: “La nazione giudaica e una supernazione, il popolo eletto di Dio e altamente superiore a tutti gli altri popoli, non per la sua potenza politica, bensi per la sua forza spirituale. Que­sto popolo, che rappresenta il piu perfetto tipo di umanita, deve rimanere in minoranza e non deve, in alcun caso, condividere i suoi piani con nessun altro popolo.

Questa nazione dominera su tutte le altre. Israele restituira' all’idea del bene il suo significato originario. II bene si applica soltanto al Superuomo o alla Supernazio­ne, che ha la forza di espandere e completare la propria vita e che ha la volonta' di arrivare ad essere padrona del mondo, senza vacillare davanti a cio' che costera' alla massa di esseri o di popoli inferiori, ne' le calamita' che questo possa portare…
"

II principe Gewarkhoe credeva che Ginsberg fosse l’autore dei “Protocolli” e che li avesse scritti tra il 1880 ed il 1897, ad Odes­sa, in Russia, in lingua ebraica antica, avendoli presentati come progetto al Congresso del 1897 di Basilea; un programma da discutere, tra gli altri. Cosi si spiegherebbe allora che i “Protocolli” siano circolati in Russia, in forma manoscritta, già nel 1895, ossia due anni prima del Congresso.

Ginsberg conduce una vita segreta a Londra e muore nel 1926, a Gerusalemme. Ammesso che sia stato l’autore dei terribili documenti, non tutti saranno stati d’accordo con lui. Non per il fatto che li abbia scritti, ma per aver contribuito al fatto che filtrassero e si divulgassero.

Ginsberg non sarà stato uno dei Savi di Sion. Questi Savi devono essere assolutamente sconosciuti e condurre una vita anonima, senza prendere parte a congressi, in cui si limitano ad inviare i loro delegati.

I Savi di Sion potrebbero vivere sotto terra, a prova della bomba atomica di oggi. Sono i piu degni rivali dell’Hitlerismo Esoterico.

I Protocolli dei Savi di Sion” sono firmati da “I Rappresentanti di Sion del Grado 33”.

Si è voluto usare questo come argomento per provare che i “Protocolli” non sono un prodotto giudaico, bensì di logge massoniche; ma abbiamo visto, nel Protocollo IV, che le logge sono uno strumento del giudaismo, una maschera per i suoi propositi.

(Continua nella seconda parte)
Inviato il: 3/7/2013 22:09
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  •  Maksi
      Maksi
Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#4
Dubito ormai di tutto
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(Seconda parte)

II Congresso Sionista di Basilea fu un Congresso Giudaico-Massonico. Potrebbe essere stato anche un Congresso Giudaico-Cattolico o Giudaico-Protestante, poiché è la stessa cosa.

In quanto all’idea fissa, come obbiettivo, di raggiungere il fine della restaurazione di un “Re d’Israele”, “ Sovrano del Mondo”, un “Messia d’Israele”e che si e voluto addurre come ulteriore prova di non autenticità, perché andrebbe contro il giudaismo ortodosso, ed anche moderno, che non aveva re, dobbiamo ricordare che fino al secolo scorso (epoca dei “Protocolli”), seguitava a circolare in for­ma sotterranea la leggenda del Re del Mondo, nella persona del “Prete Gianni” ed anche di Melchisedek, pure in seno alle logge.

I giudei negarono l’autenticità dei “Protocolli”, apportando testimoni di dubbia personalità, al pari che ora nella cospirazione del “genocidio delle camere a gas”, dell’“olocausto dei sei milioni”, attraverso la stampa, la radio, la televisione ed il cinema. Nel 1933, la Lega Israelitica Svizzera, congiuntamente alla comunità giudaica di Berna, presento una querela al Tribunale Cantonale contro i librai svizzeri che avevano venduto “I Protocolli dei Savi di Sion”.

Dopo quattro anni, la Corte di Appello di Berna, il 27 ottobre del 1937, emise sentenza in base alla quale i querelanti giudaici persero la causa.

Ne “II Cordone Dorato” riproduco la copertina del libro del Tenente Colonnello in congedo dell’esercito tedesco Ulrich Fleischhauer, con i Documenti giudiziali per il Processo di Berna, in cui prova l’autenticità dei Protocolli. Questo libro è oggi introvabile.

Rene Guenon fa l’osservazione seguente: “Nessuna organizzazione reale è veramente segreta, qualsiasi sia la sua natura, lascia dietro di se documenti scritti”. Non lo fecero i Templari, ne le SS, perche' non si trovarono i loro Archivi.

Per questo, il punto rilevante su “I Protocolli dei Savi di Sion”, e non la loro autenticita', bensi la loro veridicita', come hanno dichiarato Giovanni Preziosi, nella prima edizione italiana dei Protocolli, durante l’era fascista, e Julius Evola, autore della prefazione dell’edizione italia­na del 1938.

“Soltanto procedimenti induttivi possono determinare l’importanza e la portata del testo”, scrive Julius Evola, “anche supponendo che i “I Protocolli” non siano autentici nel senso ristretto del termine, possono considerarsi come se lo fossero”. E cio per due ragioni:

- i fatti dimostrano la loro veridicita' (l’abbiamo visto con i testi dei I Protocolli che sono applicabili al nostro paese, cosi', come ad altri luoghi del mondo)
- rispondono indiscutibilmente alle idee fondamentali del giudaismo tradizionale e moderno.

Riproduciamo alcuni paragrafi presi dallo studio di Julius Evo­la, “L’autenticita dei Protocolli provata dalla tradizione ebraica”, edizione degli stessi curata da Claudio Mutti nel 1976. II lavoro di Evola e dell’epoca fascista:“La fonte piu antica della tradizione giudaica e la Torah, la Legge mosaica, il Deuteronomio, o Quinto Libro, attribuito a Mose, sebbene certamente Mose non l’abbia mai scritto. Ecco alcuni paragrafi: “Tu sei un popolo santo per il Signore. Egli ti ha eletto affinche tu sia il suo popolo tra tutti quelli che si trovano sulla terra”.

“Io faro di te un popolo grande, ti benediro e rendero grande il tuo nome e tu sarai benedetto ed io benediro quelli che ti benediranno e malediro tutti quelli che ti malediranno.
Egli porra i re degli altri popoli nelle tue mani e tu estirperai i loro nomi sotto il cielo. Nessuno ti potra fronteggiare, finche tu non li avrai distrutti.

Tu presterai a molta gente, ma non prenderai mai niente in pre­stito. II Signore ti porra in testa, mai in coda. Sarai sempre in cima, mai in basso. Divora tutti i popoli che il Signore ti offrira… Oggi comincerai a produrre terrore tra le nazioni sotto il basso cielo, tanto che esse si terrorizzeranno soltanto a sentire il tuo nome”.

Questo e il tema della “Torah”. Se essa realmente si possa at­tribute a Mose non lo sapremo mai. Sappiamo certamente che Mo­se non era giudeo, bensi un sacerdote egiziano di Osiride, sposato con una donna abissina. II “Quinto Libro di Mose” è uno scrit­to falsificato dai giudei, inventato (come hanno fatto con il Diario di Anna Frank).

Ne “II Cordone Dorato” ci riferiamo a questo te­ma, sospettando che Mose possa essere stato fatto sparire dalla tribu come Herzl da Achad Haam, alias Ginsberg.

Lo stile non cambia attraverso le epoche, al contrario, sembrerebbe essere confermato. Grazie alia “Torah” i giudei sono arrivati a sentirsi il popolo eletto dell’Altissimo che dovra “divorare” tutte le nazioni della terra. Come una prova che questa tendenza non si riferisce unicamente al popolo giudaico dell’esodo, Julius Evola riproduce un paragrafo di Daniele: “II regno, il potere e la grandezza del re­gno, sotto tutto il cielo (pertanto, non soltanto in Palestina, ma su tutta la terra) sara consegnato al popolo santo dall’Altissimo; questo regno sapa un regno etemo e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno”.

“Chiedimelo ed io ti daro tutta la gente fino agli ultimi confini della terra in tuo possesso. Tu lo farai con un bastone di ferro…”.

“I figli degli stranieri edificheranno le tue dimore ed i loro stessi re ti serviranno..(Questo spettacolo degradante lo possiamo ve- dere oggi nella persona del fiammante Re di Spagna, che nell’assumere il suo regno, con un gesto pieno di simbolismo, andd a ren- dere omaggio al gran rabbino nella Sinagoga.

II suo tradimento massonico e anche verso i suoi antenati, i Re Cattolici, che espulsero i giudei dalla Spagna, nonostante che il Re Ferdinando fosse un giudeo da parte di madre. I re d’Inghilterra lo stanno realizzando dall’antichita, avendo mescolato il loro sangue con l’antisangue giu­daico, vale a dire, introducendo la Sinagoga e la Torah nelle loro vene, affinche sia permesso loro di continuare a regnare. (Si mormora che gli eredi al trono dell’orgogliosa Albione siano circoncisi. Per “motivi d’igiene”, si aggiunge).

Da Geremia si deduce che, mentre Israele puo divorare tutti, esso non puo essere toccato dagli altri. Comprendendosi cosi il ca­so presente che gli unici che hanno sofferto nella Seconda Guer­ra mondiale, i soli morti che contano, sono i giudei. Le decine di milioni di altre vittime sembrerebbero non esistere.

Vediamo nel Talmud, nella sua parte principale, chiamata “Ghemara, che vuol dire “compimento”, considerata come il perfezionamento dell’antica Legge della Torah, e nella Quabbala, o Ca­bala, che vuol dire “tradizione”, come il mosaismo, nell’opinione rabbinica, costituisca solo una parte embrionale ed imperfetta. Ascoltiamo un poco da questi testi, redatti dopo l’apparizione del cristianesimo:

“Voi israeliti, siate chiamati uomini, mentre le nazioni del mon­do non sono da chiamarsi uomini, bensi bestie” (Talmud, Baba Met- zia, fol. 114, c. 1).

“Proclamiamo che e lecito fare uso della menzogna e dello spergiuro se si tratta di condannare in giudizio un non giudeo” (Ba­ba Kama 113 b). Cosi vediamo i processi contro le SS ed i nazisti sopravvissuti condannati alia prigione ed alia morte mediante lo spergiuro, la menzogna e la falsificazione dei giudei come il “cacciatore di nazisti” Wiesenthal ed altri. “II giudeo che assassina un goym offre a Dio un sacrificio gradito” (Sepher Or Israel 177 b). A Norimberga, a Dresda, nel Libano. “Considera il goym come be- stia ed animale feroce e trattalo come tale. Adopera il tuo zelo ed il tuo ingegno nel distruggerlo” (Tomo 3, libro 2, cap. 4, art. 5).

“Che cosa significa Har Sinai, ossia Monte Sinai? Vuol dire il monte dal quale si e irradiato Sina, vale a dire, l’odio contro i po­poli del mondo” (Shabbath, fol. 89, c. 1).

“La dove i giudei arrivano devono diventare sovrani dei signori” (iSanhedrin, fol. 19, c. 2).

“II Messia dara ai giudei il dominio del mondo e saranno sog- giogati tutti i popoli” (Sanhedrin, fol. 88, c. 2, fol. 99, c. 1).

II Santissimo parlo cosi agli israeliti: “Voi mi avete riconosciuto come l’unico dominatore del mondo” (Chaniga, fol. 3a e 3b).

“II migliore tra i non giudei ammazzalo!” (Aboda Zar, 26b, To- sephoth) -Assassinio dei giovani nazisti cileni.

“E proibito prestare ai non giudei senza usura” (Sanhedrin, fol. 76, c. 2).

“Chi e una prostituta? Ogni donna che non sia giudea” (Eben ha Eser, 6, 8).

“La dove arrivano i giudei e necessario che diventino padroni e finche non otteniamo il dominio assoluto dobbiamo considerar- ci come esiliati, come prigionieri; finche non ci siamo impadroni- ti di tutto, non dobbiamo cessare di gridare: Che tormento! Che in- degnita!” (Sanhedrin, fol. 104, c. 1).

Dopo questa lettura puo esistere qualcuno che si meravigli del fatto che i giudei, dopo essere stati ricevuti generosamente in tutte le nazioni molto presto debbano essere considerati indesiderabili, perseguitati ed espulsi? La ragione dell’antisemitismo nel­la Germania anteriore ad Hitler ed in Austria si dovette al fatto che tutte le professioni ed il commercio si trovavano nelle loro mani. Ed ancora gridavano: “Che tormento! Che indegnita”. L’istinto di conservazione spinse le nazioni a difendersi. Oggi quell’istinto e morto.

“Quando il Messia, il figlio di Davide verrà, sterminera tutti i nemici” (Majene jeshua, fol. 76, e. 1). La guerra atomica.

“II profeta (Isaia) annuncia che il Signore lo ha unto per dire agli israeliti che ad essi saranno soggetti tutti i popoli e che la gente stra- niera dovra lavorare in modo che i figli d’lsraele non tocchino nes- sun lavoro pesante e cosi possano servire Dio unicamente pregan- do. Affinche possano avere tempo di servire Dio benedetto, dovranno impadronirsi dei beni del popolo” (Mashmia jeshue, fol. 89, c. 4).

“Soltanto Israele giustifica la creazione del mondo” (“Abramo Seba”, Zeror hammor, fol. 6, c. 4).

“Nell’avvenire, i giudei possiederanno il mondo ed i popoli si troveranno in rovina, mentre i giudei sopravvivranno in etemo”. Dopo la guerra atomica.

Leggendo questi paragrafi estratti da antichi e piu modemi scritti giudaici, si comprende che i “Protocolli” sono un esatto riflesso degli stessi e pertanto, assolutamente veraci. Inoltre i fatti della storia recente, passata ed attuale li comprovano.
Julius Evola trascrive una lettera del giudeo Baruch Levi a Karl Marx, il cui vero nome giudaico era Mardochai:
“II popolo giudaico, considerato nella sua totalita sara lo stes­so suo Messia” [tema molto importante, sul quale ritomeremo].

II suo dominio sul mondo si otterra mediante l’unificazione delle altre razze umane [Si legga mescolanza, meticciato provocato. II punto in cui ci troviamo oggi].

Si otterra grazie all’eliminazione delle frontiere e della monarchia, che sono i bastioni del particolarismo e mediante l’istituzio- ne di una Repubblica Mondiale [Nazioni Unite, mondialismo, eccetera], che accordera in ogni luogo i diritti civili ai giudei. In questa nuova organizzazione dell’umanita, i figli d’lsraele arriveranno ad essere, in tutte le parti e senza incontrare alcuna opposizione, l’elemento dirigente, soprattutto se otterranno di portare la massa proletaria sotto la direzione di qualcuno di essi [si legga Unione Sovietica, in cui tutti i suoi dirigenti portano nomi falsi, essendo giudaici i nomi autentici].

La Repubblica Mondiale cadra' sen­za difficolta nelle mani dei giudei. La proprieta privata si trovera in mani giudaiche, amministreremo in tutte le parti il patrimonio statale. Cosi la promessa del Talmud sara realizzata, ossia la promessa che i giudei, venuti i tempi messianici possiederanno la chiave dei beni di tutti i popoli della terra”
(Revue de Paris, 1 giugno del 1928, n. 11, p. 574).

In relazione con I’assunto del Messia che, secondo i “Protocolli” si starebbe preparando (in seno alle sinagoghe e alle logge massoniche), del “Re del Mondo Giudeo”, e interessante conoscere an­che cio che significava per il rabbino francese, Isidoro Loeb, segretario dell’Alleanza Universale Israelitica, nel 1869. Nel suo li­bro La literature des pauvres dans la Bible, pubblicato a Parigi, nel 1892, alia pagina 218, scrive:
“Non si pud affermare con certezza se Isaia penso o non all’apparizione di un Messia personale… Certo e che, con o senza un Re- Messia, noi giudei costituiremo il centro dell’umanità, intorno a cui si aggrapperanno, dopo la loro conversione, i non giudei. I popoli si uniranno per rendere omaggio al Popolo di Dio.

Tutte le ricchezze delle nazioni passeranno al popolo giudaico. I non giudei si getteranno ai nostri piedi. I re ed i principi, le loro spose, saranno nostri servitori, s’inchineranno e leccheranno la polvere dei nostri piedi” (Isaia, 49,23). “Dio stabilirà con il popolo giudaico un’eterna Alleanza, e, come con Davide, il popolo giudaico comanderà i popoli. Inoltre, e chiaro che la restituzione di Gerusalemme e del­la Terra Santa al popolo giudeo realizzerà un grande ruolo!”.

E molto importante in questa citazione, come nella precedente, il suggerimento che il Messia ben potrebbe non essere personale. Questo Messia, o re dei giudei, potrebbe essere costituito da un’entità collettiva, dalle mille braccia e dalle mille teste, l’ldra o Piovra del Giudaismo Interazionale, ripartito mondialmente nelle istituzioni che controlla dovunque: il marxismo, i soviet, il capitalismo, le multinazionali, il Vaticano, le altre chiese, i centri dell’occultismo, la massoneria, le Nazioni Unite, eccetera. E tutto questo diretto da un centro occulto, segreto. Neppure si deve scartare l’ipotesi di un Messia individuale, che, come abbiamo detto, e stato preparato dall’origine nel seno delle sinagoghe e delle logge, una specie di mostruoso Golem, senza sangue, un’entità aritmetica, immaginaria, cibernetica, trans infinita. Forse potrebbe essere persino un cervello elettronico, un robot che essi manipolano.

Neppure si deve scartare l’instaurazione di un Papa giudeo a Roma. Tutto ciò e ormai possibile a questi livelli di realizzazione del piano millenario.

Come dice Claudio Mutti, il giudaismo delle origini si forma con l’incorporazione di una serie di elementi alieni, a quel popolo supermescolato.

Abbiamo visto che Mose non era giudeo, neppure Giuseppe, un sacerdote egiziano di nome Touiya. Neppure lo!!!!! fu Giosue, un generale filisteo, che fermo il sole, successore di Mose. Salomone sarebbe stato un assiro, di nome Salmanazar, o un ariano amorita, iniziato ai Misteri egiziani di Hator. Anche il Re Davide e Saul. Dall’Egitto i giudei prendono l’idea del Messia – di cui si puo leggere sulle stele dei templi egiziani – anche dall’Iran.

Lo stesso termine “ebreo” non appartiene ad essi. Durante alcune conversazioni nella Germania del Nord il pastore Jurgen Spanuth, instancabile investigatore della storia degli iperborei e delle loro invasioni nell’Asia Minore, fino in Egitto, mi conferma che il nome “ebreo” appare per la prima volta sulla stele di un tempio egizio, potendo significare gigante.

Anche Spanuth afferma che l’idea del “popolo eletto” e' nordico-ariana, arrivando in Asia Minore con gli iperborei, dall’Iran, dopo con i filistei, con gli iksos, con gli amoriti. I giudei se ne appropriarono.

Si appropriarono anche di diversi segni runici, come il pentagono, la Stella a sei punte di Davide e il Sigillo di Salomone, che in verità e la Runa Hagai, del Dio Odino.

Li adulterarono. Neppure Giacobbe e un nome giudeo e la sua lotta con l’Angelo è una prova iniziatica iperborea. Giacobbe era nipote di Abramo, che non era semita. Lo stesso nome Israel, che l’Angelo da a Giacobbe, vuol dire “colui che lotta con Dio” e si riferisce al Mistero del Gral iperboreo, che secoli dopo rivivra nella leggenda di Parzival.

Tutto questo veniva dal nord, come il Re Sacerdote del Centro Polare, Er, Irmin, Atlante, Poseidone, Apollo, Melchisedek. Come Salem – (pace) – Salomone.

II simbolo si completa con la Regina di Saba, che vuol dire Sud, significando l’unione di entrambi i Poli, del Nord e del Sud, nel Cantico dei Cantici.

E pensare che tutta questa meraviglia di simboli, di misteri, di leggende, di sapienza iperborea, è stata adulterata, al pari della Cabala Orfica, da una tribù di bastardi e di schiavi, posta al servizio di un terribile sentimento di peccato razziale, nella realizzazione dei fatidici disegni di un Archetipo Planetario, del Signore delle Tenebre e del Caos, del padrone delle Ombre, che hanno chiamato Jehova!…

Alla formazione del popolo giudaico, che neppure era un popolo, concorrono agli inizi, molte tribù diverse, in mescolanza male assimilata: cananiti, edomiti, madianiti, aramaici, moabiti, amoriti, samaritani, galilei, fenici, e filistei. Le tribù spariscono, lasciando alla fine come unica, per poter realizzare la grande falsificazione e distruzione di tutte le tracce, la tribù di Giuda, la più primitiva, con il minor coefficiente intellettuale, fanatica e razzialmente degenerata.

Da li, a poco a poco, inizia il cammino con un intento di limpidezza genetica, di purificazione dei geni, pretendendo di fare sparire le prove della degradazione razziale delle origini (per questo, “la loro verità e la menzogna organica”, come diceva Rosenberg).

I documenti antichi saranno adulterati con la menzogna e la falsificazione. In questo modo, e da li', si afferma sulla terra la cospirazione cosmica.

Si cancellano tutte le tracce dei legami originari delle razze superiori con un altro Cosmo, distruggendo le prove della loro discendenza divina, extra universale. Comincia anche la distruzione sistematica delle razze superiori (che essendo le più nobili, sono le più fiduciose) e dei loro testimoni.

Per terminare con queste citazioni che estraiamo dal commento a “I Protocolli dei Savi di Sion”, di Claudio Mutti, che corrispondono a lavori di Julius Evola, di H. de Vries de Heekelingen e dello stesso Mutti, trascriviamo il seguente brano del giudeo Mar­us Eli Ravage, apparso in due articoli, nei numeri 3 e 4 di “Cen­tury magazine”, del 1928, e che noi riproducemmo nel numero 12 del 4 dicembre del 1941, de “La Nueva Edad“:
"Ci accusano di aver fatto la rivoluzione comunista. Bene, accettiamo l’accusa. E che cos’è questo? Comparato con ciò che il giudeo Paolo di Tarso fece a Roma, la rivoluzione russa non fu niente più che un piccolo scandalo di palazzo.

Gridate tanto per l’influenza giudaica nel vostro teatro e nelle vostre pellicole. Molto bene! Accettato, i vostri lamenti sono giusti. Ma che cosa può significare questo contrapposto all’influenza illimitata che noi esercitiamo sulla vostra Chiesa, sulle vostre scuole, sui vostri governi e forme di vita, su tutto il vostro mondo intellettuale? Supponiamo che “I Protocolli dei Savi di Sion” siano autentici. Che cosa potrebbe significare ciò di fronte all’innegabile azione storica dei cospiratori che abbiamo sviluppato? Voi non siete capaci di conoscere il principio dell’inizio della nostra colpa.

Noi siamo invasori, distruttori, sovversivi. Noi abbiamo preso possesso del vostro mondo naturale, dei vostri ideali, del vostro destino e ci facciamo gioco di tutto questo. Noi siamo stati i promotori non solo dell’ultima guerra, bensì di quasi tutte le vostre guerre. Siamo stati i promotori non solo della Rivoluzione Russa, ma anche di tutte le altre grandi rivoluzioni. Noi abbiamo suscitato e continuiamo a promuovere i disordini delle Città [il terrorismo di oggi], nelle strade e nella vostra vita privata. Noi abbiamo cambiato l’intero corso della vostra storia. E tutto questo senza necessita di armi. L’abbiamo realizzato unicamente con la propaganda.

II nostro piccolo paese di un tempo e divenuto la vostra Terra Santa. La nostra letteratura nazionale e arrivata ad essere la vostra Bibbia. Una giovane giudea il vostro ideale della matemita e della femminilità. Un profeta giudeo ribelle sta al centro della vostra devozione. Le rivoluzioni moderne, la francese, l’americana e la russa, che cosa sono, se non un trionfo dell’idea giudaica?… E con sollievo scopriamo che il goym (il non giudeo) mai scoprirà la nostra colpa..."


E' tale il disprezzo che il giudeo sente per il non giudeo che si concede il lusso di dirgli tutto questo in faccia, ben sapendo che la sua codardia, o la sua stupidità sono tali che continuerà come se non niente fosse, facendo ciò che egli vuole, ciò che egli ordina. Già nel 1928, ed ancor prima, il giudeo era tanto sicuro del proprio dominio mondiale, da parlare così, senza sotterfugi. Non dimentichiamo che il giudeo pensa che il goym non sia un uomo, bensì un animale a due zampe, assolutamente disprezzabile.
Inviato il: 3/7/2013 22:12
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#5
Sono certo di non sapere
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Ciao Maksi

Bentornato.

Un vero peccato che tutte queste informaZIONi, la maggior parte corrette, ma non tutte, siano viste con gli occhi dell'odio razziale.

Un vero peccato, perchè santifica una razza e ne demonizza un'altra, accusandola di essere un nulla, solo un popolo intero di ladri ed assassini, senza Storia e senza qualità.

E' questo aspetto che vanifica la gran quantità di informazioni esatte che contiene.

Purtroppo non ti accorgi di cosa sia il naZIONalsocialismo.

Zion ha bisogno di nemici, si nutre di nemici, di guerre, di conflitti, trae la sua forza dalla distruZIONe, dei nemici, dal sangue versato dei suoi nemici.

Su quello costruisce il suo mondo e la sua vittoria.

Il nemico, l'AVVERSARIO è la sua forza.

Fai il suo gioco, convinto di combatterli.

Ciao
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Inviato il: 4/7/2013 6:57
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#6
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Ciao, Incredulo, e grazie del benvenuto.

Serrano parla con un linguaggio forte... paurosamente forte, visto dalla prospettiva contemporanea; ma non e' certo sintomo di odio (parola troppo abusata), come oggi lo intendiamo.
Per lui i giudei non si devono nemmeno cosiderare una razza (a ragione), ma al piu' una tribu' (tribu' di Giuda), oppure un'anti-razza degenerativa per le altre razze.

Per il giudaismo e le sue ramificazioni (come il cristianesimo stesso) nutre un disprezzo forte, perche' usano concetti e simboli originari e li distorcono come arma per modellare a loro piacimento la spiritualita' dei popoli.
Guarda molto oltre a livello storico e capisce perfettamente il ruolo di entita' extra-umane, che conduocno i giochi.

Quando parla di razze superiori non parla nel senso strettamente biologico, ma riguarda un concetto archetipico della sfera spirituale. In questo caso il vero nazionalsocialismo ha afferrato il significato acrhetipico della questione e rimaneva l'unica riposta VERA contro Zion. Per Serrano il Terzo Reich era una parentesi storica, ma che rimaneva immensamente piu' importnate in ambito spirituale.

Ovviamente non usa la dualita' buoni/cattivi, ma tutta la battaglia e' riferita al riapropriarsi della propria natura originaria, che e' la forza primaria della creazione stessa.
In tal senso il nazionalsocialismo rapresentava - e rapresenta - una forza ri-generatrice, mentre il giudaismo le forze de-generatrici, nell'intento di formare quell'Uomo Nuovo sulla pelle di quello "vecchio" e originale. Queste due forze non possono essere che contrapposte e nemiche... non se ne scappa. Il nostro compito e' quello di "attivare" o l'una o l'altra forza.

Ciao.
Inviato il: 4/7/2013 10:20
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#7
Sono certo di non sapere
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@Maksi

Citazione:
Serrano parla con un linguaggio forte... paurosamente forte, visto dalla prospettiva contemporanea; ma non e' certo sintomo di odio (parola troppo abusata), come oggi lo intendiamo.


Metti la parola che vuoi se odio ti sembra inappropriato, ma il senso è quello, quello che esprimi subito dopo:

Citazione:
Per lui i giudei non si devono nemmeno cosiderare una razza (a ragione), ma al piu' una tribu' (tribu' di Giuda), oppure un'anti-razza degenerativa per le altre razze.


Poi

Citazione:
Per Serrano il Terzo Reich era una parentesi storica, ma che rimaneva immensamente piu' importnate in ambito spirituale.


Strano che un pensatore così preparato come Serrano non abbia colto il simbolismo solare nazista, quel simbolismo che si ritrova nella massoneria, nel Giudaismo e nel Cristianesimo della Chiesa cattolica Romana, non a caso fondata da Paolo di Tarso, un ebreo convertito.

Visione a senso unico?

Citazione:
Ovviamente non usa la dualita' buoni/cattivi, ma tutta la battaglia e' riferita al riapropriarsi della propria natura originaria, che e' la forza primaria della creazione stessa.


Non c'è nessun bisogno di combattere per riappropriarsi di qualcosa che è già nostro.

Basta solo ricordarsi di ESSERE, ricordarsi di chi siamo, è già nostro nessuno ce lo ha tolto, noi lo abbiamo dato.

Basta vivere in pace, coi ritmi naturali, UMANI, smettere di vivere come vogliono loro, solo questo basta per togliergli la linfa vitale che li fa prosperare.

Citazione:
In tal senso il nazionalsocialismo rapresentava - e rapresenta - una forza ri-generatrice, mentre il giudaismo le forze de-generatrici, nell'intento di formare quell'Uomo Nuovo sulla pelle di quello "vecchio" e originale. Queste due forze non possono essere che contrapposte e nemiche... non se ne scappa. Il nostro compito e' quello di "attivare" o l'una o l'altra forza.


Sigle e simboli, il loro pane.

Le due forze che stai descrivendo, sono forze universali, il bene ed il male.

Il Bene come forza creatrice di pace e benessere(notare che Bene è racchiuso in Benessere vale a dire "stare bene") ed il male come forza dis-solutoria, di dissoluzione, di de-generazione, quella forza che causa malessere("stare male")

Benessere, stare bene, BENE-ESSERE.

Malessere, stare male, MALE-ESSERE.

Solo noi possiamo decidere se stare bene o stare male.

Nessuno lo può fare per noi, NESSUNO.

Il tentativo di appropriarsi di questi due principi universali, il Bene ed il Male, dandogli una forma, tipo quella che stai facendo tu con l'operazione Nazismo bene, Ebraismo male è la stessa operazione fatta dai tuoi nemici, identica, speculare.

Ci hanno provato in molti, nella Storia ad appropriarsi del bene e del male e tutti hanno ottenuto lo stesso identico risultato fallimentare.
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Inviato il: 4/7/2013 11:34
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#8
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Strano che un pensatore così preparato come Serrano non abbia colto il simbolismo solare nazista, quel simbolismo che si ritrova nella massoneria, nel Giudaismo e nel Cristianesimo della Chiesa cattolica Romana, non a caso fondata da Paolo di Tarso, un ebreo convertito.

Visione a senso unico?

Non e' questo il problema.
Un conto e' il smbolismo solare delle Origini, un conto quello distorto in ambito sacerdotale per plagiare spiritualmente gli individui.
Nel giudasimo (e suoi derivati) la simbologia solare rapresenta una manipolazione per nascondere le redici lunari della loro natura spirituale. Non potevano fare altrimenti con i popoli Ari, che sono l'achetipo della "razza solare".

Citazione:
Non c'è nessun bisogno di combattere per riappropriarsi di qualcosa che è già nostro.

Si combatte per conservare quel "qualcosa che è già nostro".
Forse non ci piace combattere, oppure non ci sentiamo preparati a farlo, ma la natura e' anche istinto di conservazione.

Citazione:
Il tentativo di appropriarsi di questi due principi universali, il Bene ed il Male, dandogli una forma, tipo quella che stai facendo tu con l'operazione Nazismo bene, Ebraismo male è la stessa operazione fatta dai tuoi nemici, identica, speculare.

Ci hanno provato in molti, nella Storia ad appropriarsi del bene e del male e tutti hanno ottenuto lo stesso identico risultato fallimentare.

Il Bene rigenera un principio naturale delle cose, il Male lo degenera. La liberta' spirituale - che e' poi la vera liberta' - sta' a capire cosa rapresenta la rigenerazione e cosa la degenerazione.
Normale poi che ogni forza in campo riprenda certi archetipi, che sono la base della moralita' - non la morale, che e' una degenarazione - di ogni individuo.

Non si tratta di buono o cattivi, ma di rafforzare la propria natura. Se qualcuno la vuole indebolire, allora e' un nemico.
Inviato il: 4/7/2013 12:37
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#9
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Siamo tutti uguali.
L'Uomo é un essere solo con infinite possibilità di manifestazione nella diversità.
Ma sempre uno rimane.
Questo é quello che c'è da recuperare non archetipi X o Y.
Gli archetipi sono sogni di bambini a cui ci si affeziona e, come i bambini, non si vuole mollare il giocattolo.
C'è da recuperare la realtà, la Verità, non una idea.

Le idee create dagli uomini si sono sempre rivelate fallimentari, sempre. Questo perché nascono dagli individui, non dall'Uno che é l'uomo, e per cui parziali, distorte, disarmoniche, fuori tempo, molto limitate nella visione delle reali possibilità di applicazione alla realtà e per cui sono solo sogni.
Non può funzionare. Direi che é "matematico".

Insistere con questi "metodi" non é altro che presunzione e infantilismo.
L'Uomo deve crescere una buona volta e smettere di giocare con la Vita.
La Vita non é un gioco e non é manipolabile da idee umane.
Se lo si ignora si continuerà a pagare il prezzo di questo rifiuto della realtà.
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#10
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@Maksi

Citazione:
Nel giudasimo (e suoi derivati) la simbologia solare rapresenta una manipolazione per nascondere le redici lunari della loro natura spirituale. Non potevano fare altrimenti con i popoli Ari, che sono l'achetipo della "razza solare".


Ah, capisco.

L'origine della razza europea, quella pura, indebolita dai cattivi giudei.

Quella razza nata in questa zona.



Diciamo l'area che comprende l'attuale zona del Kazakistan.



La cui capitale è Astana, un nome da brividi, è l'anagramma di Satana.

Città dove ci sono le "Colonne del tempio" massonico, pure quelle del Tempio di Gerusalemme, il tempio di Solomone, distrutto due volte e in attesa dell'era messianica per costruire il terzo.



Toh, c'è pure la piramide, il "Palazzo di pace e riconciliazione", per ospitare i leaders mondiali, politici e religiosi, tutti riuniti sotto un bellissimo sole, interno che sovrasta la sala.






Ah, capisco sono stati i cattivi giudei ad impossessarsi dei luoghi d'origine delle popolazioni ariane, è l'ennesimo sfregio alla razza indo-europea pura.

Aspetta, aspetta un po'.

Secondo la Bibbia (Genesi 10:3, 1 Cronache 1:6) Aschenaz era figlio di Gomer e nipote di Jafet, formava un popolo che sin dall'VIII sec a.C. viveva nell'Asia Minore e sulle coste del Mar Nero. Dal III secolo d.C. gli aschenaz dell'Ucraina e della Crimea adottarono la lingua gotica parlata allora nella Scizia, e nel IX secolo si convertirono al giudaismo seguendo le leggi del khanato dei Cazari. Sin dall'XI secolo la letteratura rabbinica identificò gli aschenaziti come l'insieme di popoli professanti religione giudaica e parlanti la lingua Yiddish affine al tedesco che vivevano in Europa centrorientale, unendo gli ebrei della diaspora che formarono comunità nelle regioni della Renania e Palatinato nel Sacro Romano Impero, coi discendenti degli aschenaz che vivevano nei regni orientali slavi di Russia Polonia e Lituania.

Cioè?

Ebrei ariani?



Cazzo questi giudei ci hanno rubato anche le origini.

Citazione:
Non si tratta di buono o cattivi, ma di rafforzare la propria natura. Se qualcuno la vuole indebolire, allora e' un nemico.


Esatto.

Quel nemico è l'Avversario, lo Sfidante.

E' dentro di noi, nel nostro cervello rettile, è l'EGO inferiore o Satana in noi.

Zion lo sa, è tramite la nostra collaborazione che domina il mondo, solleticando e adulando proprio lui, il nostro EGO, che toglie la luce al nostro Spirito.

L'EGO è la nostra ombra, l'ombra del nostro Spirito.

Rafforzando l'EGO, rafforziamo l'ombra, ci concentriamo sull'ombra, sul buio, sul dolore, sul MALE-ESSERE.

Il nemico fuori di noi, nulla può se rafforziamo la nostra Luce.

Ci sono ESSERI di luce che ci danno anche Luce supplementare se ne abbiamo bisogno.

Combattere i tuoi "nemici" con le armi ed il sangue li rafforza.
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Inviato il: 4/7/2013 13:46
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#11
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Citazione:

incredulo ha scritto:

Combattere i tuoi "nemici" con le armi ed il sangue li rafforza.

Anche combatterli con la mente li rafforza. Con le emozioni, con l'attenzione, con la curiosità, concedendogliela. Siccome é disonesto tutta l'energia che gli mandi lui se la pappa. Mica risponde, fa solo finta e lo fa perché così tu continui a nutrirlo con la tua energia. E' un trucco.
Il nemico non si combatte, lo si de-nutrisce, e con la pazienza e con l'umiltà, col tempo giusto perché rispettoso del Tutto armonioso, avizzisce senza lasciare danni dietro di se.
Facendo così, inoltre, quello che compone il nemico che é anche parte di te, viene reintegrata nel giusto modo, in Armonia con il tutto. Perché il nemico usa anche "parti sane" visto che da solo non potrebbe nemmeno esistere.

Non siamo guerrieri, siamo giardinieri. I più straordinari, abili, geniali giardinieri esistenti. Un giardiniere non usa bombe per arare la terra. Anzi, pare che non c'è nemmeno bisogno di ararla se lo fai fare ai vermi. E pure i vermi sono contenti e ringraziano.

Se cerchi di pulirti i denti con un rastrello ti fai solo male.
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
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Non confondere l'origine razziale europoide, che ha piu' variabili, con la discendenza ariana, che invece ha un'origine cosmica ancestrale, la quale si ripresenta e manifesta nell'archetipo spirituale e mitologico.
Se ti ritrovi animicamente in quell'archetipo, allora discendi da una base ariana, la quale e' connessa alla coscienza collettiva ariana. Jung stesso parlava esplicitamente di Hitler come manifestazione della coscienza ariana.

Gli Aschkenaziti hanno una base caucasoide, ma un'identita' semita, che li fa sentire "eletti" sotto un patto di sangue col dio impostore (Demiurgo), portato avanti gia' dal Traditore Mose' - che fondamentalmente voleva costruire una "razza" tutta sua.
Gli aschkenaziti portarono una base genetica migliore, che consenti ai sacerdoti del Tempio di costruirsi un nucleo "ariano" di dominio. Con loro non era piu' tanto difficile infiltrarsi nelle corti aristocratiche europee, che invece incetivarono questa fratellanza di sangue... primi fra tutti l'aristocrazia anglo-sassone, che gia' di per se si sentiva la discendente diretta della stirpe di Davide ...che razzialmente non era certamente un mezzo negro, come nemmeno Gesu'.

C'e' poi anche quella tribu' ebraica di Dan, che razzialmente era comune ai filistei o fenici, ovvero tipologia quasi nordica. Infatti qualcuno ipotizza che la denominazione della parola Dan fosse la base di certa aristocrazia nordica. Per esempio DANimarca significa "marchio di Dan"... un chiaro riferimento alle origini (?) No a caso dalle profezie si riscontra che l'anticristo provverrebbe propria dalla stessa tribu'.

PS: le ragazze aschkenaziti sono molto carine
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
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Non esistono gli ariani.
Non esistono gli ebrei.
Non esistono neri, gialli, bianchi.

Quando gli uomini tracciano una linea nello Spirito umano lo scopo é dividere lo Spirito.
Lo Spirito non é nostro.
Siamo guidati dallo Spirito.

A differenza dei nostri ego a Lui non importa di possedere. Non gli interessa e non può farlo.
Perché lo Spirito é il Nulla, é puro.

Queste linee che gli uomini immaginano di tracciare non esistono, perché lo Spirito é il Nulla ed é impossibile tracciare linee nel Nulla.
E' solo una illusione.
Una illusione di bambini che, non volendo crescere, giocano a fare i grandi, i giganti o i nani, i potenti o i deboli, i guerrieri o le vittime. E solo un gioco.

Quanto dolore provoca questo rifiuto!
Quanti morti, odio, male, provoca questo rifiuto!
Tutto questo per dei bambini che fanno solo dei capricci.
Che situazione stupida...
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#16
Dubito ormai di tutto
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al netto delle farneticazioni nazisti e usa mi sembrano molto simili
Inviato il: 4/7/2013 18:03
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  •  horselover
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#17
Dubito ormai di tutto
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goering dimentica dresda
Inviato il: 4/7/2013 18:07
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  •  polaris
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#18
Dubito ormai di tutto
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E' interessante infatti notare come le parole di Goering siano vere solo se si è in possesso di determinate conoscenze storiche.

Una persona normale percepirebbe quelle parole come un delirio folle a giustificazione di un crimine mostruoso.

Affascinante come anche i film documentario possano cambiare significato solamente in base ai punti di vista.
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Inviato il: 4/7/2013 18:31
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#19
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E' interessante infatti notare come le parole di Goering siano vere solo se si è in possesso di determinate conoscenze storiche.
[...]
Affascinante come anche i film documentario possano cambiare significato solamente in base ai punti di vista.


Hai pienamente ragione.




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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 4/7/2013 20:16
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  •  Merio
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#20
Sono certo di non sapere
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Alcuni importanti rabbini si sono pronunciati sul ruolo dei gentili in questo mondo...

Diciamo che non sono molto teneri... non lo sono affatto...

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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Inviato il: 4/7/2013 22:00
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  •  Nomit
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#21
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 4/7/2013 22:26
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  •  Nomit
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#22
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Merio ha scritto:
Alcuni importanti rabbini si sono pronunciati sul ruolo dei gentili in questo mondo...
quello che dicono "alcuni" rabbini non può essere fatto passare come il pensiero di tutti gli ebrei
Inviato il: 4/7/2013 22:29
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  •  martian
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#23
Ho qualche dubbio
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Tutto molto affascinante... pero' mi sembra che quando si accollano tutte (o quasi) le responsabilità ai gesuiti, ci si dimentichi - paradossalmente - dei fatti storici.

Trovo strano che persone brillanti, pur consapevoli che dall'ambiente massonico anglo-americano arrivano menzogne e nefandezze, sposino in toto proprio la spiegazione fornita dalla massoneria anglo-americana, secondo cui i Cattivissimi Responsabili di Tutto il Male tutto sono i gesuiti.

L'odio più profondo verso i gesuiti è sempre arrivato da Massoni e Protestanti... ovvero da chi le zampette nel Nuovo Ordine le ha avute da sempre.
Ad esempio, la Jesuit Law del 1872, promossa dai politici cosiddetti "liberali" (parola simbolo del Nuovo Ordine) contro i gesuiti. Lo stesso accadde nel parlamento italiano ai primissimi inizi. A questo proposito, non finiro' mai di consigliare il libro di Angela Pellicciari, "L'Altro Risorgimento":
http://www.amazon.it/Laltro-Risorgimento-guerra-religione-dimenticata/dp/8881555263

E perché i protestanti anglo-massonici ce l'avevano tanto con i gesuiti? Perché i gesuiti erano i piu' abili a diffondere la fede cattolica, i più furbi esponenti di quel mondo cattolico che i protestanti e i massoni hanno DA SEMPRE voluto distruggere. Quel mondo cattolico associato all'antico potere di ROMA, che "qualcuno" ha giurato di distruggere.
Questo forse Felce e Mirtillo non lo dice nei suoi video ma penso che sia un elemento mica da nulla.

A suo tempo avevo stilato una serie di domande per chi sostiene che la Chiesa e i gesuiti sono al vertice di tutto:
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=7099&forum=44&post_id=220844#forumpost220844
Eppure nessuno mi ha mai risposto punto per punto, dandomi prove concrete, con dati e nomi
Un simbolo solare, tre iniziali e il fatto che tanti "potenti" abbiano studiato dai gesuiti non li ritengo prova di nulla. Mio padre ha studiato dai salesiani perché era un bastardo di umili origini, se fosse stato di famiglia ambiziosa avrebbe studiato dai gesuiti pure lui--- non è che ci fossero tante altre alternative, eh.

Tra l'altro, quando si parla di esponenti gesuiti, non si fa mai attenzione alle differenze tra i "gesuiti" di una volta, gli originali, e quelli di oggi.
Giochino: mettiamo 2 gesuiti a confronto.
Ecco un “gesuita della nuova generazione”: Avery Dulles (1918-2008), figlio di John Foster Dulles (Segretario di Stato USA), e nipote di Allen Welsh Dulles (Direttore della CIA). Una bella parentela, non c'é che dire!
Pur provenendo da una famiglia cristiana protestante, a 22 anni Avery Dulles si converte e sceglie proprio l'ordine gesuita. Sale all'apice della gerarchia in maniera insolitamente veloce: da semplice sacerdote viene nominato cardinale (di solito si diventa prima vescovi).
Se vogliamo fare i complottisti, è logico che si tratta di un'infiltrazione da parte di CIA & protestanti nella chiesa cattolica.
Tra gli scritti di Dulles c'è un libro intitolato “The New World Of Faith” (Order non c'é la messo, ma tanto si capisce lo stesso). Manco a dirlo, Dulles sosteneva che la Chiesa cattolica “può e deve perseguire l'ecumenismo”, e che ha bisogno di “purificazione e riforma”.

Confrontiamo ora Avery Dulles con un sacerdote gesuita vecchia maniera, pre-infiltrazione. Voilà: Leonard Feeney (1897- 1978) difendeva rigidamente l'interpretazione tradizionalista della dottrina cattolica romana. Sosteneva perciò che al di fuori della Chiesa (cattolica) non vi è possibilità di salvezza. Feeney era anche redattore di "The Point", una rivista che – al pari di Civiltà Cattolica – era di stampo decisamente “complottista”, tanto da essere accusata di anti-semitismo.
Avery Dulles, il gesuita del “nuovo ordine”, ha preso ufficialmente le distanze da Feeney, ovvero dai gesuiti autentici del passato.

Tutto questo papiro fastidioso io lo scrivo da taoista-shintoista-(a)gnostica che si sente più in sintonia con certi aspetti dell'induismo e del buddhismo, piuttosto che del cristianesimo. Non ho alcun interesse a difendere papi o chi altri.
Sono solo una persona che ricerca la verità, e come ho già detto, trovo brutto che persone brillanti finiscano per papparsi panzane massoniche vecchie di secoli.

Poi se ho torto io, dimostratemelo, ma no con i disegnetti e i giochetti, che se no:
I
H(ate)
S(alami)
Il che ovviamente dimostra che i gesuiti sono vegani, e quindi visto che la dieta vegan è parte della propaganda del Nuovo Ordine allora ecco vedi che i gesuiti sono al vertice, aumma aumma

p.s: dimenticavo. Sempre nel video "felce e mirtillo" viene detto che la compagnia di gesù è "protagonista dello sterminio della razza rossa". Senza nulla togliere alle nefandezze compiute da spagnoli/portoghesi, vorrei ricordare che mentre le aree rimaste sotto il controllo cattolico (es: MESSICO) hanno mantenuto una preponderante presenza di nativi, sono le zone finite sotto il controllo dei protestanti massoni (USA) in cui i nativi sono stati effettivamente STERMINATI. Sì, proprio in quel paese emblema dei massoni, quel paese che nasceva in nome della Libertà e della Fratellanza. Ma pourquoi pas Felce e Mirtillo non ne parla, mm? Forse perché il blog anglo-protestante da cui scopiazza non dice nullla in proposito?
Inviato il: 4/7/2013 22:40
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  •  horselover
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#24
Dubito ormai di tutto
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quei rabbini sono più nazisti dei nazisti, ma il bello è che prendono tutto dallla bibbia che anche per i cristiani (gesuiti compresi) è scritta da dio in persona
Inviato il: 4/7/2013 22:52
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  •  polaris
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#25
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@ Nomit
Citazione:
quello che dicono "alcuni" rabbini non può essere fatto passare come il pensiero di tutti gli ebrei

Verissimo.

Tieni presente però che il popolo ebraico è molto unito.

Ed è così unito perché si sente costantemente minacciato dall'esterno.

L'unità è la grande forza ma anche la grande debolezza del mondo ebraico. Se i vertici dicono che questo o quel fatto è antisemita, tutti gli ascoltatori sospenderanno il loro pensiero critico e crederanno a quanto viene raccontato.

Infatti pochi ebrei sono usciti da questo circuito mentale.
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Inviato il: 4/7/2013 23:00
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#26
Sono certo di non sapere
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Citazione:
quello che dicono "alcuni" rabbini non può essere fatto passare come il pensiero di tutti gli ebrei


Mi sembra ovvio... infatti ho scritto "alcuni"... se no avrei scritto "tutti i rabbini"... ma non credo affatto che tutti i rabbini la pensino allo stesso modo... ci mancherebbe altro... gli assoluti in questo mondo sono cose rare...

Il fatto che qualcuno tenti di imporre degli "assoluti" invece è pratica abbastanza diffusa...

Tra l'altro pure l'Anti Defamation League si era pronunciata contro le affermazioni del primo rabbino se non erro... vado a memoria...

Inoltre cambiando un poco l'argomento pure il termine "ebraico" è abbastanza inadeguato perché non ci sono soltanto i sionisti... ci sono pure gli ebrei contro il sionismo... gli ebrei africani... quelli italiani... ognuno ha le sue peculiarità e tradizioni...

E come dire la cucina italiana... qual'è la cucina italiana?

Domanda a cui risulta difficile rispondere...
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Ezra Pound
Inviato il: 4/7/2013 23:28
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#27
Sono certo di non sapere
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Da preda lunga
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@sempre per disfuggita

impero coloniale tedesco PRIMA della fine 1 guerra mondiale

"La sconfitta tedesca nella Prima Guerra Mondiale segnò però la fine della politica coloniale della Germania. Infatti una delle conseguenze più incisive del Trattato di Versailles fu proprio la dissoluzione dell'impero coloniale tedesco, che venne ridistribuito a titolo di mandato della Lega delle Nazioni tra gli stati vincitori della guerra. etc etc"

pratiicamente non avevano più un c.

2
Colonialismo Italiano


Non so se avete presente cosa significasse La Libia, il controllo del Medterraneo, dell'Adriatico, dell'Egeo e del Mar Rosso.



hi-speed
_________________
Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Inviato il: 4/7/2013 23:40
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  •  horselover
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#28
Dubito ormai di tutto
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roma amor
Inviato il: 4/7/2013 23:41
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  •  polaris
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#29
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
roma amor

Questa è vecchia.
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Inviato il: 5/7/2013 0:13
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  •  horselover
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Re: Comando Gesuita - Priorato di Sion
#30
Dubito ormai di tutto
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lo so ma qualcuno ha scritto che si vuol distruggere roma e quindi si vuol distruggere amor
Inviato il: 5/7/2013 0:22
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