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  Cinema e nuovo ordine mondiale

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  •  Manfred
      Manfred
Cinema e nuovo ordine mondiale
#1
Dubito ormai di tutto
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Cinema e nuovo ordine mondiale


Su Demon terzo libro della Triologia di Gea, John Varley, riporta in prima pagina questi due scritti D.W. Griffith, regista di "Nascita di una nazione" adattamento dal romanzo The Klansmen.

Profezie
Nell'anno 2024, la cosa più importante di cui il cinema avrà favorito la realizzazione sarà l'eliminazione dal mondo civile di ogni conflitto armato. Attraverso il linguaggio universale dei film il vero significato della fratellanza umana sarà stato diffuso su tutta la Terra…
Tutti gli uomini nascono uguali.


La voce del cinema muto rimarrà sempre la musica.
Non vi saranno mai film che diano spazio alle parole.

D.W. Griffith, 1924

Pur non nutrendo alcun dubbio sull'esistenza del disegno occulto che allora anticipavano, spiegare in termini razionali il collegamento fra queste due frasi ad effetto, è per me un'impresa un po' ardua. Anni fa, quale appassionato di fantascienza, preso dalla foga della lettura, non notai le contraddizioni che esse nascondevano indipendentemente dal significato simbolico che lo scrittore gli aveva poi attribuito nel prosieguo del racconto. Ora, più vicino allo scadere del tempo di una delle suddette profezie, anche se confortato dalla visione cronologica degli avvenimenti annunciati, il compito si dimostra più difficile del previsto limitandomi alla sola analisi dei due scritti.
Quindi senza il dovere di compiere una approfondita ricerca storica, posso a mio sostegno riportare, come da pur sommaria lettura, si evinca che nel 1924 certe zone del pianeta erano ancora inesplorate, il progressivo espandersi del modello occidentale di sviluppo era pressoché agli albori, così che parecchie popolazioni occupanti regioni più o meno conosciute venivano, come per altro tutt'oggi, considerate giuridicamente e dall'opinione pubblica dei paesi più progrediti selvagge o semi-civilizzate. L' esistenza di territori dove l'uomo, bianco per predestinazione, non aveva potuto esercitare la sua influenza, invece di contraddirla, rafforzava nell'immaginario collettivo questa visione.
Negli Stati Uniti d'America, patria di Griffith, era legislativamente in vigore la discriminazione razziale;
il romanzo The Clansmen e successivo film trattavano temi cari al KKK e li eleggevano, vincendo numerosi tentativi di opposizione, a successo popolare. Per cui quel mondo civile a cui il regista si riferisce non poteva allora come oggi giorno in nessun modo comprendere, nonostante la decantata universalità del linguaggio cinematografico, la totalità degli occupanti umani il globo terraqueo. A riprova di questo è l'uso dell'aggettivo umana, riferito al sostantivo fratellanza, ridondante nel sottolineare il "vero" significato di una parola che già intrinsecamente lo sottintende.
La frase conclusiva "Tutti gli uomini nascono uguali" nella sua subdola parvenza di veridicità ci fa comprendere meglio quale tipo di fratellanza sia quella citata dall'autore dello scritto e che la sua diffusione sulla terra non sarà come si è potuto finora constatare un processo indolore.
La seconda profezia appare più sibillina ma una volta decifrata ci svela i metodi di diffusione del nuovo credo. Ai sensi dello spettatore parole ed azione si muovono sempre su due piani separati in cui si possono percepire messaggi diversi anche in contraddizione fra loro, riprova ne è la possibilità di eseguire il doppiaggio dei film sonori. Basta dare una scorsa alla storia del cinema per rendersi conto di come l'industria cinematografica abbia annunciato, inculcato e diretto i cambiamenti, necessari a raggiungere lo scopo prefisso, in più di cent'anni di continua manipolazione delle masse.

La voce del cinema muto resta, nei video musicali odierni, la musica. La sua influenza sui giovani è di per se una garanzia di successo del piano a lunga scadenza giunto quasi alla sua conclusione.

Ciao
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Manfred
Inviato il: 21/2/2010 16:00
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#2
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:

La voce del cinema muto resta, nei video musicali odierni, la musica. La sua influenza sui giovani è di per se una garanzia di successo del piano a lunga scadenza giunto quasi alla sua conclusione.

Ciao


Questo passaggio non mi è chiaro manfred. Cosa vuoi intendere precisamente?

Comunque grazie di aver aperto questo Topic.
Il contributo che posso darti io purtroppo in linea tecnica si limita alla mia conoscenza approfondita di Charlie Chaplin (che con Griffith, Fairbanks, e la Pickford crearono la United Artist) ..per quel che concerne anche l'epoca del muto. Vedo se riesco a trarne delle coordinate.

In senso cinematografico per il periodo del muto ho sufficiente conoscenza per capire il tipo di influenza artistica e psicologica che lo stesso imprimeva in maniera diversa attraverso, in primis, la pantomima. Infatti, molti percorsi cinematografici di grandi e grandissimi registi moderni e non, hanno attinto dal <<muto>> per carpirne le trame con cui conquistare il pubblico, attraverso raffinatezze che soltanto quel Cinema aveva saputo creare.

Il cinema muto oltretutto, metteva nella condizione che o si era capaci di fare gli attori o si stava a casa. Le mezze calzette non potevano funzionare, se non come figuranti.

Avendo studiato la biografia di Chaplin, sono rimasto spiazzato quando hai menzionato questa "profezia" di Griffith. Questo perché, conoscendo l' uomo/Chaplin che ha vissuto il periodo di Griffith, ho cominciato a rielaborare quei passaggi che prima non mi erano chiari.

Griffith dopo la sua caduta a causa di <<intolerance>> si associò a Chaplin per poter affrontare quelle che comunque erano le insidie di Los Angeles. Nonostante si parlasse di uomini, come Griffith e Chaplin, effettivamente potenti per l'epoca, non era facile ottenere quell'indipendenza che tanto ambivano.

Tanto è vero che l'epilogo di Chaplin è stato quello di essere "esiliato" (per motivi che ora non serve approfondire) dal sistema Americano.

Il fatto che Griffith abbia attinto a tematiche così profonde (per intolerance), con sforzi produttivi incredibili.. e abbia lasciato queste parole profetiche, mi ha messo in moto per cercare di comprendere come il "tutto" possa essere collegato.

In ogni caso vicino a Chaplin, non ci si poteva stare (era uomo di fortissimo carattere e di idee fermissime) senza avere delle fondamentali affinità. Il discorso finale del Grande Dittatore è solo una sfumatura del percorso "ideologico" di Chaplin.

Il fatto che ci sia un riferimento preciso temporale (cioé il 2024) mette in moto ben pochi bivi da scegliere. Griffith era forse un massone delle alte sfere? Fairbanks, ad esempio, sperimentava le uscite fuori dal corpo (potrebbe essere una sfumatura.. forse sì - forse no)

Il fatto che mediaticamente il Cinema influenzi paurosamente l'animo umano (e l'umanità) mette comunque dei fattori in contraddizione. Se vero è che il cinema abbia condotto un opera sotterranea per uno scopo prefissato, vero è che c'è una parte (il lato oscuro: chiamiamolo così per comodità) che cercherà di ostracizzare il processo per cui il cinema possa condurre una battaglia a favore della libertà.

O altrimenti, il cinema, parla solamente a chi ha orecchie per ascoltare. E perché lo lasciano parlare allora?? (fazioni - razze?- in gioco che si contendono i giocatori?)
..forse.. un risveglio dei dormienti attraverso il cinema?
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/2/2010 0:27
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#3
Dubito ormai di tutto
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Nei video musicali non ci sono dialoghi, l'effetto sullo spettatore è molto simile a quello provocato dalla visione di un film muto, anche se essi vengono trasmessi in televisione, con la musica naturalmente non suonata dal vivo. Qualcuno aveva intuito la potenzialità di questa formula penso fin dai tempi dei Beatles se non prima e ora il fenomeno è esploso con l'uso indiscriminato di simbologia e insegnamenti esoterici, ma il veicolo usato rimane con i dovuti ammodernamenti lo stesso degli albori del cinema. C'è un legame molto intimo fra fotografia, cinema, magia e coloro che la praticano ad alto livello.
In quanto all'esilio di Charlie Chaplin penso che il suo caso come quello di Steiner in altro campo , o dello stesso Kubrick siano espedienti voluti per fare attecchire meglio il loro messaggio; un po' come la chiesa cattolica che dall'alto dei pulpiti tuonava contro il demone della lussuria in difesa dell'amore coniugale e poi in Francia era proprietaria di bordelli. Pubblicità occulta. Per ora mi fermo qui devo documentarmi su
Fairbanks che ovviamente non conosco.

Ciao
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Manfred
Inviato il: 22/2/2010 11:55
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#4
Dubito ormai di tutto
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Calvero mi hai fatto ricordare Marlon Brando che dopo aver lavorato nel film la Contessa di Hong Kong, in un intervista disse di aver visto Chaplin torturare psicologicamente i propri figli.

Ciao
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Manfred
Inviato il: 22/2/2010 23:02
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  •  Calvero
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#5
Sono certo di non sapere
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Tra Brando e Chaplin vi furono dei dissidi che cominciarono sul set de <La Contessa di Hong Kong>, partendo già dalla sequenza in cui il rutto che doveva seguire alla sorsata di acqua di Brando non soddisfaceva mai Chaplin. Sequenza ripetuta più e più volte, che a Brando risultò "giustamente" ossessiva in relazione all'importanza del Film. Ma come Kubrick, Chaplin era un perfezionista - e tutto aveva un suo perché..

..quella dei figli torturati psicologicamente, credo sia un esasperazione (meglio sarebbe dire na' stronzata) legata, appunto, a quei dissidi e al fatto stesso che Brando, a sua volta, aveva un carattere terribile. Brando fu domato (a dovere) soltanto da Coppola ne - The Godfather - ..Brando era un giocherellone, ma se mancavano le affinità artistiche diventava una battaglia con le major e i produttori. Senza contare che queste notizie sono sempre state veicolate allora, come adesso, per creare scalpore e vendere Gossip.

Le biografie di Chaplin e le testimonianze, e i documenti filmati, sono ben lungi da queste accuse. Comunque, ovviamente la verità la possono sapere solo i diretti interessati. Personalmente comunque non ci credo e non lo trovo affatto sostenibile.

Per il tuo chiarimento, ora comprendo cosa volevi dirmi. Quoto assolutamente quel che hai detto.
Si tratta dell'associazione delle immagini a un contesto che salta il "superfluo" passaggio del dialogo. La mente umana non assimila quel che è tra le righe attraverso i meccanismi razionali e diretti delle vicende. Siano esse narrate o cantate. A livello inconscio le associazioni visive e musicali lavorano la nostra "intimità" scavando alla radice dei concetti. Il fenomeno emozionale è comunque a-morale, e chi dispone di sufficienti capacità di saper rappresentare e identificare vicende e/o vissuti.. è potenzialmente il manipolatore per eccellenza.

Sulla questione dell'esilio non posso concordare pienamente per due motivi. 1) conosco dettagliatamente la vicenda di Chaplin e 2) la generalizzazione è troppo forzata. C'è sicuramente una fondatezza nell'ottenere un risultato voluto da un apparente gioco degli opposti. Ma certe vicende vivono di vita propria e, piuttosto, vengono sfruttate dopo gli avvenimenti stessi. Comunque discorso interessante. Molto. Ti consiglio di vedere <<Un Re a New York>>.

Quello che ora mi preme di più e ne sto studiando le relazioni, è il percorso cinematografico che molti Film stanno tessendo in maniera superba (da 100 anni) .. sembra quasi per volontà divina, forse meglio sarebbe dire per "mano" del Demiurgo, che supervisiona il campo cinematografico e letterario. Non dimentichiamo, in proposito, Jules Verne.. e il discorso diventa infinito
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/2/2010 23:40
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#6
Dubito ormai di tutto
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Salgariano per natura fin da piccolo ho odiato Verme e Collodi, scoprendo solo molto più tardi la loro appartenenza alla massoneria e la natura dei messaggi che veicolavano, da bambino semplicemente non mi piacevano perché il loro modo di scrivere non mi prendeva, proiettandomi nell'avventura pura ,come invece succedeva con la lettura dei romanzi di Salgari; poi erano consigliati dalla maestra e da certi adulti sullo stesso stile di questa ultima. A dei miei compagni di elementari, diciamo per nascita e ambizione più inseriti, piacevano.
Infine inconsciamente captavo la volontà attraverso lo scritto di insegnare e imporre una visione del mondo che contrastava con la mia esuberanza e desiderio di libertà. Non voglio raccontare la storia della mia infanzia ma solo far capire riguardo la nostra ricerca come funzioni il controllo del pensiero.

P.S. è molto più difficile mentire con il teatro.


Ciao
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Manfred
Inviato il: 23/2/2010 0:27
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#7
Dubito ormai di tutto
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Douglas Fairbanks, nasce, con il nome di Ulman, a Denver nel 1883. Figlio di un avvocato ebreo che abbandonerà la famiglia dopo pochi anni, il giovane Douglas decide di dedicarsi al teatro ed esordisce piuttosto giovane in compagnie itineranti. Giunto finalmente a New York, trova il successo in ruoli di giovanotto brillante e atletico (iniziano qui i suoi famosi “stunts”). Nel 1907 sposa Beth Sully, figlia di un ricco uomo d’affari che lo prende sotto la sua tutela e gli affida la sua fabbrica di saponi. Fairbanks resiste ben poco e ritorna ai palcoscenici di Broadway dove - nel 1915 - viene contattato dai responsabili della Triangle, ben decisi a scritturare i nomi più famosi della scena teatrale per “nobilitare” il cinema nonostante lo scetticismo quando non l’aperta ostilità – che colpisce anche Fairbanks – di D.W. Griffith. Dopo lunghe riflessioni, Fairbanks accetta l’offerta. E la storia comincia.


nota: Triangle

Non per vantarmi ma non ho mai sbagliato a giudicare un vino o un disco dall'etichetta o dalla copertina.

Ciao
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Manfred
Inviato il: 23/2/2010 12:27
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  •  Calvero
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:
ma solo far capire riguardo la nostra ricerca come funzioni il controllo del pensiero.


.. qui è il nocciolo.

Citazione:
Non per vantarmi ma non ho mai sbagliato a giudicare un vino o un disco dall'etichetta o dalla copertina.


cosa vuoi dire?


----**°**----

Certo è indubbio il fattore "CONTROLLO" nella questione "Cinema". Ma portiamo un parallello; un esempio.

Ci ricordiamo tutti, quando la Statua di Saddam venne tirata giù dai soldati americani? giusto? .. tra il giubilo della folla antistante di quel paese che veniva "liberato" dagli americani.

Come spiega spesso Icke il concetto è ben al di là dell'apparenza e, non solo, anche al di là di chi era già consapevole che comunque non si trattava di liberazione. Ma andiamo avanti.

La dottoressa Susan Block, esperta in educazione sessuale, argomenta:

<<La vittoria suprema di uno stupratore è la prova che la vittima ha "goduto". Nonostante egli irrompa in casa sua, distrugga, ammazzi magari i suoi cari, depredi i suoi beni; nonostante lui la umili e la terrorizzi, la picchi e la maltratti, le spezzi le ossa e le laceri la carne, versi il suo sangue, ferisca i suoi organi e la devasti sin nel profondo, se, durante lo STUPRO, tra le lacrime e il dolore, la sua vittima dovesse anche solo per un attimo e per una qualche ragione, sorridere o avvicinare un orgasmo, ecco che lo stupratore sarebbe REDENTO; persino eroico (nella sua mente)..>>

Ora fate una pausa, tenete a mente il passaggio di cui sopra e teniamo presente un altro fattore: - in uno studio che feci sulla filosofia e la psicologia attraverso anche lo Stilismo visivo di The Matrix, c'è una determinata situazione: un effetto che viene indicato come - sospensione della credulità - che pone lo spettatore a non "individuarsi" se non in una sorta di Transfert (paroloni questi che uso per comodità ma che danno un impatto migliore per riuscire a spiegarmi meglio) e, quindi, a riuscire a comprendere meglio (per lo spettatore) in "prima" persona, il dialogo cinematografico.

Ora questa situazione psicologica è di fatto neutrale. Ma può (semplifico con termini orecchiabili) volgere senza nessuna pesantezza morale al Lato Oscuro, come al Lato Luminoso della nostra interiorità.

L'autore valido (sano/genuino) può raccontarci una storia con maestria tale da farci entrare in una sorta di stato di Grazia, poiché il suo saper padroneggiare la SETTIMA ARTE può condurci a noi stessi, e anche al prossimo.

Ma può anche, ovviamente, indurre un "ipnosi" attraverso i meccanismi più contorti del Marketing. La guerra in Iraq mediaticamente, in primis, è stato un grosso esperimento globale di Marketing (ed ha funzionato, vedi il mio post su: i Vicini di casa) . Più che mai.

Ora ritorniamo alla tematica della Dottoressa e alla sua "analogia" che sintetizzo:

Eppure i Media continuano a mostrarci l'immagine della statua che crolla, con gli Iracheni SORRIDENTI. Rivelano (i Media) davvero buon gusto quando ci mostrano queste vicende SOFT-CORE della guerra, insieme a quelle inevitabili (dosate a misura) HARD-CORE della morte e delle muitlazioni che dilagano. Con le immagini di militari belli, abbronzati, seducenti, forti che parlano di Libertà. Loro ci amano. Noi - fondamentalmente ci stanno dicendo - abbiamo violentato il vostro paese, ve lo abbiamo messo nel culo, vi abbiamo lacerato, maltrattato, versato il vostro sangue, ma vi piace. Avete Goduto. Sì vi piace...

..e a "NOI" anche. Piace a tutti i nostri vicini di Casa.

Ovviamente la tecnica delle immagini manipolate mostravano una folla nei primi piani, in quella piazza, ma in realtà la zona era fondamentalmente deserta. Ma che importa? il gioco è fatto. E l'imprinting, nei vicini di casa, è stato effettuato; potenziato; aggiornato.

UP-Grade concluso, Ladys & Gentleman: MacDonald con i suoi panini colorati ha vinto ancora.
Ecco, il Transfert è servito.

Ora rapportiamo l'evoluzione di questi meccanismi all'evoluzione cinematografica e mi accorgo come i meccanismi non siano così sottili, come si potrebbe facilmente supporre. Quel che divide un Cinema, che non si piega al Lato Oscuro, è un Cinema pacato, gestito attraverso il bisogno che i concetti vengano ruminati con i giusti tempi. Può essere un Cinema Criptico, ma non compulsivo. Può essere ritmato, ma non frenetico. Proprio come lo sono invece i telegiornali o i Film che hanno lo stesso stilismo concettuale di CSI (per capirci).

Il cinema muto poteva essere tedioso per certi versi, ma anche fortemente comico, grottesco e surreale.. o poteva essere manipolato fortemente come i cortometraggi della Walt Disney che, ad esempio, tramite Paperino, infondevano l'orgoglio (si legga propaganda) tanto caro al Nuovo Ordine Mondiale.

Bisogna avere orecchie da intenditori ed essere dalla parte del Lato Luminoso per amare il cinema di serie A. Mentre al contrario, la massa (e i nostri vicini di Casa privi di voglia di Verità, con Cuori aridi) riceve impulsi e si assoggetta attraverso il Cinema che si contrappone all'autorevolezza degli autori veramente indipendenti nello Spirito.

Ri-sottolinando la questione che avevo sollevato, credo che nella tematica del Cinema e del Nuovo Ordine Mondiale ..ci sia una battaglia FURENTE tra fazioni dell'Elite massonica. E ciò solleva una serie di profonde e importantissime domande.
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Inviato il: 23/2/2010 21:18
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#9
Dubito ormai di tutto
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Hai presente la copertina, scusa il gioco di parole, di Presence dei Led? Se si, rispondo a due delle tue domande in una sola volta. Viste le foto non comperai LP, ascoltatolo in seguito in casa di amici ebbi ulteriore riprova della mia capacità di intuire la bontà o meno del contenuto musicale osservando la confezione con cui viene presentato al pubblico e contemporaneamente appresi cos'era un transfert negativo. I Led si riferivano in una certa maniera anche a Kubrik, al monolite.
Di coincidenze cercate o casuali è pieno il mondo dell'arte ma in questi ultimi cinquant'anni la frequenza si è fatta a dir poco allucinante.
Questo non toglie che sia stato un amante dei Led della prima ora.
Quell'avvolgere la bandiera attorno al capo della statua e poi farla precipitare assieme ad essa mi è sembrato di buon auspicio.
Tornando al cinema penso che il sonoro abbia dato veridicità alla recitazione, con il suo avvento cambiano i movimenti del corpo, diventano reali, non più staccati dal quotidiano vera forza coercitiva del muto. E' il sonoro non tanto con il dialogo ma con i rumori della vita di tutti i giorni che riavvicina il film alla realtà. Ci saranno le contromosse ma ora sono troppo stanco per poterle analizzare.


ciao
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Manfred
Inviato il: 23/2/2010 23:43
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#10
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Brando fu domato (a dovere) soltanto da Coppola ne - The Godfather -

Ehhhhhhhhhh??????????

E da dove proverrebbe questa capperata? L'hai visto HEARTS OF DARKNESS, il documentario di Coppola su quel fallimento di film? No, eh?
Se no non parleresti certo di Marlon Brando domato: e' arrivato come quel cretino che in fondo era senza avere letto la sceneggiatura, senza sapere le sue battute e senza neanche avere la piu' pallida idea dell'esistenza di un libro di Conrad che pure la produzione gli aveva chiesto di leggere. Un buffone. E in cambio di una milionata solida (dell'epoca) ha passato una giornata a sparare le prime cazzate che gli venivano in mente e che hanno formato il suo monologo del film (una operazione di taglia e cuci mirabile) che ha fatto incazzare Milius fino quasi alla crisi di nervi. Un cretino indomabile, o almeno cosi' si era ridotto ad essere.
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Inviato il: 24/2/2010 0:38
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#11
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Citazione:


Hai presente la copertina, scusa il gioco di parole, di Presence dei Led?



..non hai neanche idea di quanto l'abbia presente. Purtroppo sono troppo bambino e non ho avuto la possibilità di assistere a un loro concerto. Ma a Praga, Page e Plant, non me li sono fatti sfuggire.. comunque un pezzo di storia l'ho sentito e toccato con le mie orecchie
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#12
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PikeBishop ha scritto:
Citazione:
o almeno cosi' si era ridotto ad essere.


..esatto, soprattutto la decadenza di Brando, ma non è tutto Brando. Non lo posso assicurare, ma non credo che sia lo stesso di << Fronte del Porto >>... quello degli anni a venire.

Pike tu intervieni solo per dare bastonate.. qualche volta bene, qualche volta alla Pike-ferodo Tu l'hai visto il documentario del The Godfather?

..perché di quello stavo parlando.

La più grande buffonata l'ha fatta per i 10 secondi di Superman (di Donner) .. se vogliamo parlare di soldi rubati.

Ma non puoi esimerti dal criticare che c'è differenza a parlare dei risultati e di come certi risultati venivano ottenuti. Con Chaplin infatti, a riprova di quel che dici, non ha potuto che scontrarsi.

Il documentario che dici tu non l'ho visto, ma se permetti non sono onnisciente. E se mi dici che è veramente interessante, lo compro.

Il Film Hombre non mi è ancora arrivato. Maledizione.
E tu, invece, l'hai visto il bellissimo documentario su Peckimpah? te l'avevo già domandato, ma mi pare che non hai risposto..
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#13
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Citazione:
Tu l'hai visto il documentario del The Godfather?

Si. E a Brando facevano l'inchino coi salamelecchi, altro che domato.

Citazione:
se mi dici che è veramente interessante, lo compro.

E' interessante, perche' si capisce come mai il film sia venuto cosi' male, con tutti i soldi ed il cast stellare che avevano. Quando un progetto comincia male non si riesce quasi mai a raddrizzarlo.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#14
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Citazione:
Non per vantarmi ma non ho mai sbagliato a giudicare un vino o un disco dall'etichetta o dalla copertina.

Si chiama acquisire dei gusti. E' un processo indispensabile, se no si passa la vita a prendere cantonate e ci sono piu' cantonate che vita.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#15
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PikeBishop ha scritto:
Citazione:
Tu l'hai visto il documentario del The Godfather?
Si. E a Brando facevano l'inchino coi salamelecchi, altro che domato.


sarà per questo che la direzione di Coppola ha ottenuto il risultato che voleva ottenere? saperci avere a che fare con un simile personaggio non è cosa da apprendisti incapaci. E comunque non trovo <<salamelecchi>> così pertinente come termine, nei confronti di un tipo come Brando; almeno così come il termine <<domato>> non possa essere tanto categorico come lo intendi tu. Stavo parlando di questioni recitative, mi pare. Per me la questione è più elastica di come la categorizzi e la <<scolpisci>> (termine che scommetto ti piace) ..

Citazione:

E' interessante, perche' si capisce come mai il film sia venuto cosi' male, con tutti i soldi ed il cast stellare che avevano. Quando un progetto comincia male non si riesce quasi mai a raddrizzarlo.


..di Redux, invece, ho apprezzato il passaggio del dialogo nella casa nella giungla, o giù di lì.. ora non ricordo bene. Io trovo che il Film sia sopravvalutato (vecchio discorso che faccio spesso) ma non che sia venuto <<così male>> come tu dici. Lo trovo scollato, se il termine và bene. Con te non si puo mai sapere..
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#16
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va di moda la piramide con l'occhiolino..
consiglio di guardare - L'uomo che fissa le capre-, il simbolo compare anche in Parnassus.
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#17
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Dei Led in concerto purtroppo ho sentito una canzone e mezza e poi ho preso una "scarovana" di botte al Vigorelli, in quel che fu per lungo tempo l'ultimo grande concerto rock in Italia.

Volevo parlare più avanti di Apocalypse Now ma mi vedo costretto a farlo a breve.

ciao
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Manfred
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  •  Calvero
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#18
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Citazione:

lo-chef ha scritto:
va di moda la piramide con l'occhiolino..
consiglio di guardare - L'uomo che fissa le capre-, il simbolo compare anche in Parnassus.


Ciao Io-Chef. Siamo attrezzati e pronti alle discussioni

dai un occhiata se ti và...

per Parnassus

e le Capre di Clooney
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#19
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Citazione:

Dei Led in concerto purtroppo ho sentito una canzone e mezza e poi ho preso una "scarovana" di botte al Vigorelli, in quel che fu per lungo tempo l'ultimo grande concerto rock in Italia.


ma dai c'eri a quell'evento!! i miei rispetti

Sai.. a Praga io e mio fratello ci siamo intrufolati dietro le quinte dove gli attrezzisti stavano lavorando e abbiamo visto passare sotto al nostro naso, la custodia della mitica double neck gibson !! Poi un signore, gentilmente, ci ha cacciati in maniera direi molto convincente. Per fortuna non le abbiamo prese

Citazione:

Volevo parlare più avanti di Apocalypse Now ma mi vedo costretto a farlo a breve.

ciao


In questo caso sarebbe interessante il commento di Pike se magari ha letto <<Cuore di Tenebra>> in lingua originale. Altro libro che dicono sia imperdibile..
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#20
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scusa Calvero, sono novello del forum, grazie
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#21
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Citazione:

lo-chef ha scritto:
scusa Calvero, sono novello del forum, grazie


azzo è il secondo che mi chiede scusa oggi.. non farlo spesso non sono un personaggio tanto simpatico come sembra in apparenza.

Grazie a te invece per la tua umiltà. Benvenuto! Ci troveremo a parlare di Cinema insieme prima o poi
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Inviato il: 24/2/2010 14:08
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#22
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Premessa
Quando vidi Apocalypse Now alla sua uscita, nella sala dove lo proiettavano a causa del suo contenuto avvenne un episodio che a mio parere, lo consacrava come capolavoro, fin dall’inizio.
Un ufficiale dell’esercito che aveva preso posto un due o tre file avanti a me, nell’istante successivo al termine della famosa scena della borraccia offerta al Vietkong morente, con uno scatto si alzò in piedi e impettito a passo di marcia lasciò la sala.
La scenografia, la scelta delle musiche, la recitazione di Marlon Brando, non aver all’epoca ancora letto Konrad e l’età fecero il resto per farmelo considerare una eccezionale atto di denuncia contro l’America, il colonialismo, la guerra.
Qualche anno fa l’ho rivisto ed ho cambiato totalmente parere.


L’unica giustificazione alla mia cecità di allora, parafrasando il testo di una canzone di Guccini, è che a venti anni o giù di li si è stupidi davvero. Coppola dopo l’operazione di mitizzazione della mafia storica con “Il Padrino”, chi meglio di lui con quel cognome, pur denunciandone in maniera teatrale gli orrori, assolve e poi vedremo come, l’appena concluso massacro vietnamita!
Contrariamente a quanto dichiarato con le immagini della prima parte, in questo film non si condanna in assoluto la guerra e la violenza che essa genera. Tra i dubbi sapientemente introdotti per non smascherare i veri intenti, essa continua ad essere accettata finché rimane nella sfera razionale degli eventi, cioè avallata dalle gerarchie militari e politiche facenti capo al vero potere quello economico. Volutamente, con l’aiuto di Konrad, si confondono due punti di rottura quello intimo di ogni individuo verso se stesso con quello contro una presunta regola civile generalizzata. Appare chiaro nella finzione filmica come nella realtà che i militari dotati di capacità devono attenersi ad ordini superiori, non possono e non devono, vedi il caso di Rommel, vincere o perdere una battaglia o la guerra stessa in tempi e modi non definiti dai loro reali padroni. Chi non sottostà a questa regola, come succede anche nella tenzone civile, viene prima emarginato o costretto ad auto emarginarsi e poi se persiste nel creare disturbo, eliminato.
Hanno fatto una religione della ricerca del cosiddetto capro espiatorio!
Possiamo allora assistere alla trasformazione di quello, che se pur sovrastato dall’ossessionante presenza di Kurz, rimane all’occhio dello spettatore il protagonista. Egli riemerge dal rituale bagno purificatore in veste di sacerdote in una apoteosi del perpetuarsi del potere che attraverso l'invocato duplice sacrificio, umano e animale, giustifica l’orrore come necessità naturale alla fecondità e rinascita.



Ciao
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Manfred
Inviato il: 25/2/2010 15:01
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  •  Calvero
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#23
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Ottimo intervento Manfred.

Potrei fare un osservazione sulla questione "Padrino" ..ma sarebbe solo una sfumatura sulla tua intelligente e corroborante osservazione. Quindi la tengo per la prossima volta che parliamo del Padrino in senso prettamente cinefilo. Ci tengo, in caso, a che tu intervenga.

Veramente bravo
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Inviato il: 25/2/2010 15:44
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#24
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Calvero ti ringrazio, troppo buono.

Apocalypse penso sia il primo della serie di film famosi sul tema del Vietnam ,bisognava chiudere in fretta un capitolo di storia facendo anche delle ammissioni per non intaccare il proseguo dell'ordine del giorno. Si stava voltando pagina fra poco Reagan seguirà la
Thatcher nel controllo dei due punti politici chiave per la riscossa degli illuminati. Moro e una soluzione che avrebbe sconvolto il mondo intero erano stati appena neutralizzati.
Cominciavano gli anni ottanta, mtv era già in agguato.

ciao
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Manfred
Inviato il: 25/2/2010 16:48
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#25
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Manfred, quello che hai scritto e' esattamente il mio pensiero e la mia esperienza riguardo al film. Neanche se mi avessi letto nella mente.

Solo un appunto: Conrad, non Konrad.

Per quanto riguarda "Cuore di Tenebra" non c'e' bisogno di leggerlo in Inglese (e la prosa di Conrad non e' facile: nonostante non fosse un madrelingua il suo inglese e' ostico persino per gli inglesi, ma meraviglioso. E' lo scrittore piu' bravo in quella lingua che abbia mai letto, con Melville e Lawrence d'Arabia) perche' la traduzione di Pavese, nonostante non sia molto fedele letteralmente (come invece altre sucessive), e' quella che coglie meglio lo spirito di Conrad ed e' fantastica, insuperabile. Gia' il titolo e' uno shock: avrebbe potuto tradurre "Cuore dell'Oscurita', per esempio. Invece "Cuore di Tenebra" e' proprio lui, e' Joseph Konriadowsky "Conrad": blows out your mind...

Leviamoci il cappello di fronte a due geni.

PS
Chi non ha letto il libro DEVE ASSOLUTAMENTE COME PRIORITA' ASSOLUTA DELLA SUA VITA LEGGERLO IMMEDIATAMENTE.
Nessun libro spiega meglio il Colonialismo, e senza neanche nominarlo o descriverlo. " Un libretto d'avventura" disse quella bestia ignorante della mia professoressa di liceo...
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 26/2/2010 0:27
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#26
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apocalypse now lo vidi dei mesi fa e le vostre riflessioni mi fanno ripensare a quello che ho visto, anche se non sono completamente d'accordo:

Citazione:
Contrariamente a quanto dichiarato con le immagini della prima parte, in questo film non si condanna in assoluto la guerra e la violenza che essa genera


c'è però la seconda parte che è una rappresentazione degli archetipi e delle parti oscure dell'inconscio umano, di una personalità distrutta dall'orrore che ha visto in guerra e che si trasforma essa stessa in orrore, in ciò sta la visionarietà della seconda parte rispetto alla prima.
A mio parere non giustifica, ma con la seconda parte sembra dirci che la guerra risveglia antichi demoni e taboo che portano l'uomo ad uno stato primitivo, risvegliando archetipi potenti e pericolosi.
IL fastidio nei film di guerra americani viene dal fatto che si cerca di renderli quanto più "fighi" (per usare un termine che si adatta perfettamente) possibile, così che quel periodo vieneromanzato e mitizzato, perdendo così di vista la realtà di quell'esperienza. Non so se sia il caso di apocalypse now, li semmai la colpa è degli spettatori o di come viene presentato il film dai critici.
Inviato il: 26/2/2010 11:51
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#27
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Citazione:
E in cambio di una milionata solida (dell'epoca) ha passato una giornata a sparare le prime cazzate che gli venivano in mente e che hanno formato il suo monologo del film


Ma il monologo non si basava in gran parte sulla poesia di Eliot "The Hollow Men" e "The Love Song" di Prufrock?
Anche la dicotomia luce-ombra in cui Kurtz aleggia nei suoi minuti di apparizione, è stata costruita come armonia per la recitazione della poesia stessa.
Inviato il: 26/2/2010 12:05
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  •  Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#28
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yarebon

Per le persone nate nell'ottocento, che da bambino ho potuto frequentare, l'esistenza del soprannaturale era una certezza. Esse sapevano a differenza di Coppola che è l'Africa ad essere nera e non per il colore della pelle dei suoi abitanti. L'estremo oriente non ha quel cuore. Senza il collante della musica il regista non avrebbe potuto inserire le angosce tipicamente americane in un contesto prettamente orientale operazione in perfetto stile New Age , già iniziata negli anni 60.Tendenzialmente l'anglosassone preferisce impazzire piuttosto che mettersi in discussione e ammettere gli sbagli, fulcro su cui poggia la leva del potere.Infine ricordo che Jim Morrison e qui riprendiamo con la serie di coincidenze, aveva studiato cinematografia alla Ucla con Coppola, in sopraggiunta The End pare estrapolata dal Libro Tibetano dei Morti per completare il cerchio esoterico.


Pike

Ti chiedevi perché hanno inventato la parola paranormale?
Per sostituire soprannaturale troppo spirituale come termine!


ciao
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Manfred
Inviato il: 26/2/2010 13:46
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  •  yarebon
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#29
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Citazione:
L'estremo oriente non ha quel cuore


no, ma il contesto era l'Asia è il cinema è prima di tutto o dovrebbe essere immagini e visionarietà. Gli antichi avevano mezzi diversi, noi oggi abbiamo il cinema per trasmettere simboli e archetipi.
Non conosco la cultura vietnamita e quindi non posso giudicare, semmai quella rappresentazione poteva richiamare qualche popolazione del Borneo (che sta in Asia), dispersa nella giungla, più che la cultura asiatica che intendi tu e comunque era un mezzo per rappresentare visioni archetipiche e non un racconto veritiero.
Certo in effetti nel film la civiltà (occidentale) emerge quasi come un ancora di salvezza verso questi demoni, ma in realtà se si va più a fondo il messaggio è che questi demoni sono stati razionalizzati, sublimati e mostrati in una veste più accettabile nella nostra civiltà e non estinti, quindi non penso che il messaggio sia positivo verso la nostra civiltà, anzi, Brando nella seconda parte del film non ha bisogno di giustificazioni per quello che compie,gli americani invece usano armi distruttive. Lo stesso livello, ma posto in due ottiche diverse.
Riguardo il padrino, dite quello che volete, ma in Italia negli anni 70 parlare di mafia era come parlare di illuminati ed nwo (a livello ufficiale si minimizzava o addirittura si negava il fenomeno), almeno qualcosa di positivo quel film l'ha fatto...
Inviato il: 26/2/2010 14:11
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  •  Calvero
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale
#30
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Chi non ha letto il libro DEVE ASSOLUTAMENTE COME PRIORITA' ASSOLUTA DELLA SUA VITA LEGGERLO IMMEDIATAMENTE.
Nessun libro spiega meglio il Colonialismo, e senza neanche nominarlo o descriverlo. " Un libretto d'avventura" disse quella bestia ignorante della mia professoressa di liceo...


Lo sapevo! che se chiedevo a te.. avrei avuto il consiglio perfetto..

Dopo HOMBRE che non arriva, un altro libro ordinato in libreria (con tanto di anticipo soldi) lo aspetto da metà gennaio..

...ora questo Cuore di Tenebra, lo troverò? quindi devo cercare quella di Pavese? ..ho il presentimento che rimarrò fregato ancora una volta
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Inviato il: 26/2/2010 15:02
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