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   Esperienze & Riflessioni
  Una domanda che rode il cevello

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  •  frankad
      frankad
Una domanda che rode il cevello
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/10/2005
Da ICHNOS
Messaggi: 1921
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Man mano che digerivo la verità sull’11 settembre, ha cominciato ad insinuarsi nella mia mente un continuo, graduale dilemma. "Se io parto dal presupposto della certezza della cospirazione, do per scontato la presenza di un non meglio identificato “gruppo” che sta dietro a tutto". Per me era ovvio. Ma osservavo tutto ciò che è successo e mi chiedevo: quante persone hanno partecipato a questa macabra ed orrenda messa in scena? A parte chi possiamo, per diritto, dar per certo, quanti addetti ai voli, impiegati, elementi dell’FBI, elementi della CIA, politici in generale, hanno partecipato a questo crimine?
Io vi chiedo di darmi una mano a riflettere su questa situazione.
In tutti i casi questa faccenda continua anche adesso.
Mi risulta agghiacciante immaginare che tutta questa marea di gente faccia parte….di un esercito sovversivo nascosto? In mezzo a tutta quella gente, com’è possibile che almeno uno, ammettiamo anche semi consapevole, abbia avuto modo di vedere i filmati o comunque si sia interessato alla faccenda a seguito dell’aumentare del clamore nei mass media ed abbia cominciato a sospettare di aver partecipato al massacro…come può, almeno uno, non parlare? Tutti gli agenti di polizia coinvolti hanno fatto la loro parte senza avere il minimo rimorso di coscienza dopo aver visto morire migliaia di connazionali? D’altro canto…..hanno tutti agito da comparse inconsapevoli?
Vorrei riuscire a capire.

Franco
_________________
La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Inviato il: 15/11/2005 19:48
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Re: Una domanda che rode il cevello
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/9/2005
Da ROMA
Messaggi: 347
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ma non credo che anche addetti ai voli e impiegati fossero a conoscenza di cio che sarebbe successo da li a poco.

credo....forse qualcuno.
_________________
GIORNALISTA TERRORISTA
Inviato il: 15/11/2005 22:37
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/10/2005
Da ICHNOS
Messaggi: 1921
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Ciao Gianluca.

Non mi riferisco a personale "tenuto ai margini". I filmati mostravano inequivocabilmente operazioni assurde degli aerei, falle evidenti nelle procedure di attivazione di sistemi aerei di difesa americani. Insomma, situazioni che avrebbero dovuto far sorgere dubbi a tanti operatori, non necessariamente coinvolti.
Ma il resto dell'esercito" ha avuto ruoli chiave "di supporto". Prendiamo anche per buono che obbedissero ad ordini. Ma riteniamo plausibile che, dopo aver confrontato gli ordini, da loro eseguiti, con tutte le obiezioni e diatribe pregresse oppure in atto conseguenti alle bufale sulle torri o sul Pentagono, i vari filmati etc......NESSUNO PARLI?
Io no, sto cercando di capire cosa c'è sotto.

Un saluto

Franco
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La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Inviato il: 17/11/2005 17:05
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Re: Una domanda che rode il cevello
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/9/2005
Da vacu°u(m)
Messaggi: 334
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Caro frankad
la tua domanda é legittima, mi duole essere proprio io a dirti che
Babbo Natale non esiste.

Ma forse é meglio fare un po' di ordine, perché credo tu sia entrato
(per parafrasare un gerco calcistico che non mi é molto famigliare)
a "gamba tesa" in un argomento molto complesso che ha bisogno di tempo
per essere affrontato.

Per ora lascia perdere le organizzazioni, nazionali, internazionali, senza scopo di lucro
o con scopo di lucro, e riparti da una considerazione più semplice: tu vivi nella mondanità.

Cioé, quella che un tempo era disprezzata dagli artisti e chiamata "borghesia".
Ovviamente non é una Mondanità, é una mondanita, cioé un surrogato di ricchezza
dato in pasto alle masse un pochino più ricche di quelle indigenti.
Lo scopo non é quello di farti star bene, ma di permettere a pochissimi eletti
di sfruttarti meglio possibile. La tua salute, come il tuo corpo, la tua vita, come i tuoi sogni,
sono fatti a pezzi, analizzati e sfruttati, perché qualcuno possa farci soldi.
Questo qualcuno cambia di frequente vestito, come cambia a piacimento
il significato dato alle parole. Sempre per mezzo di un potere (immenso)
e disponibilità economiche praticamente illimitate, queste figure vogliono una cosa sola: aumentare i profitti.

Tutti noi siamo in questo tritacarne, in questo sistema ottuso e imbecille,
che produce da sé l'oscurità che citi.
Presi singolarmente, le persone e le organizzazioni che indichi, non sono
mai inquadrabili come veramente cattive, o con intenzioni veramente orrende,
stà di fatto che continuano a reiterare comportamente orripilanti.
Come dire: un generale in campo di battaglia, non é un pacifista che decide
SE e QUANDO é meglio usare un arma per il bene dei civili:
se giudica che sia necessario (per questioni strategiche, non umane)
FA STRAGE. PUNTO.

Mostrare sorpresa e 'orrore per la guerra equivale alla stronzata di criticare
un militare. Un militare é un militare, é lì per fare strage.
Non pulisce il culetto dei nenonati, li brucia, perché sa che da adulti
coltiveranno odio e vendetta. Se non lo fa é un pessimo soldato.

Credo che la guerra sia una cosa più che orrenda. Credo che la guerra sia
solo l'evidenza del cancro che uccide il corpo che abitiamo.
Un corpo non fisico, ma psicologico e ultraterreno.

Un corpo malato e morente, ormai all'ultimo stadio della sua vita.
Ma lasciami anche dire che qui non c'é un non capire.
C'é il dolore impossibile che richiede "l'accettare".

Comprendi meglio di me, che il petrolio si usa per far andare la macchina e l'elettrodomestico
da cui non riusciamo a separarci, e che non ci viene data l'opportunità
di scegliere diversamente (macchina ecologica? energie da fonti rinnovabili?)
Ma comprendi anche che NON stiamo lottando per queste urgenze, ormai più che critiche,
al collasso completo e totale,
stiamo lottanto per la PETA, per i diritti dei disabili, perché i supermercati facciano i bravi
e non sfruttino i bambini dei paesi poveri, per la pace molto generica e colorata.
Stiamo lottando per conservare con la cipria la superficie dalle rughe,
mentre il corpo marcisce.

Questa é la realtà. In essa persone come Dick (Cheney) possono fare e disfare
parecchio. Persone come Bill Gate, possono fare e disfare parecchio.
Ma soprattutto possono garantire a se stessi e ad una ristretta cerchia di amici, l'impunità.

Questo é il segnale della svolta. Questa é la vera nuova storia.
Questo é l'inizio della fine dell'uomo, per come lo conosciamo oggi.






_________________
Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Inviato il: 17/11/2005 19:02
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/10/2005
Da ICHNOS
Messaggi: 1921
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Ciao Lamefarmer.

La tua analisi è rabbiosa. Io la condivido in buona parte nei contenuti e nella forma. Hai allargato il raggio ma tutto ciò nel quale ci addentriamo comunque conduce sempre su strade che si incrociano. Si, hai ragione si sta toccando il fondo.
La tua ultime frase è un'incognita.

In tutti i casi è veramente complesso mentalmente e difficile da immaginare il fatto che gente "pseudo normale" (le comparse della strage) non abbia avuto il minimo rimorso di coscienza tanto da manifestare qualcosa, qualsiasi cosa.

Franco
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La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Inviato il: 17/11/2005 19:16
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Una domanda che rode il cevello
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 27/7/2005
Da Perugia
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Ciao frankad,
anche io, come te, mi sono posto queste domande alle quali però ho anche trovato una risposta nelle parole di un amico.
Quel qualsiasi cosa di cui parli in realtà c'è, è venuto fuori, il rimorso di qualcuno, la certezza di qualcun'altro, le confessioni, la malafede, la buonafede.
In realtà a guardarsi bene intorno le cose sono venute fuori e noi ne siamo la prova, il problema è che tutto quello che viene fuori non viene portato agli onori della cronaca per un istinto di sottomissione al "potente" di turno o per convenienza o semplicemente perchè è difficile accettarlo.
Ci sono 1600 persone che tutti i giorni o quasi leggono, scrivono e si inalberano su questi aspetti proprio su questo sito. Quello di cui parli quindi è lo stesso problema di sempre, i giornalisti non fanno più il loro mestiere per non èperdere il posto o per malafede, e in mezzo a tutto sto casino c'è chi tenta di dire la verità e chi invece ha paura di fare figure del cavolo. La verità si sa, ma non la dicono al TG.
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In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Inviato il: 18/11/2005 10:28
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/10/2005
Da ICHNOS
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Ciao Lestaat

è indubbio ciò che dici. Credo che noi siamo la tipologia di persone che, confrontandosi in un sito come questo dimostrano ed affermano cosa ne pensano dell'informazione "ufficiale". Peraltro nella strage dell11 settembre abbiamo visto in tutti i filmati il ruolo delle grandi TV asservite al potere.

Ricordo nel filmato, mi sembra, "confronting the evidence" (l'hai visto?) la storia di una poliziotta che si era dimessa per protesta contro gli intralci riscontrati ai danni delle indagini sull11 settembre. Ed andava sulle piazze a gridare la sua verità.
Ed anche di un'altro agente, il quale aveva scritto un libro che l'FBI o la CIA (non ricordo ma è lo stesso..più o meno) osteggiano e comunque fu "tagliata" una buona parte dei contenuti.

Quello che mi chiedo è legato a questo. Io ho visto una presa di coscienza di due poliziotti, in questo caso. Credo che si sia aperta una breccia, i vari filmati che girano per il mondo e vari movimenti di informazione solo negli USA hanno portato almeno "il dubbio" che la versione di quella storia potrebbe essere diversa in tanti posti. Si è parlato di errori di valutazione anche nel senato USA e con toni accesi.

La domanda è sempre quella: tutto un "esercito" per mettere in atto la macchina dell11 settembre e solo, due ed in un momento dove l'informazione ha aperto una breccia per poter entrare, parlano?


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La democrazia è il sistema perfetto per tenere mansueti e silenziosi i cittadini, facendo loro credere di possedere un potere di scelta che in realtà non hanno e non hanno mai avuto.
Inviato il: 18/11/2005 17:07
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Re: Una domanda che rode il cevello
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Citazione:
La domanda è sempre quella: tutto un "esercito" per mettere in atto la macchina dell11 settembre e solo, due ed in un momento dove l'informazione ha aperto una breccia per poter entrare, parlano?


Beh, Frankad, nel paese che ha dato i natali alla mafia questa non può che essere una domanda retorica.
Io mi sorprendo piuttosto che si siano trovati due che parlano...
Comunque sono dell'idea che il grosso delle persone coinvolte non sappia molto, e certo non sono motivati ad indagare.

Inviato il: 18/11/2005 17:40
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#9
Dubito ormai di tutto
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Da ICHNOS
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E' una possibilità Paxtibi. Forse lo scoglio psicologico rispetto a queste "domande" è rappresentato dalla nostra diversità culturale e, pertanto, dalla difficoltà di empatia nei confronti, in questo caso, di coloro i quali hanno avuto un qualsiasi ruolo, negativo s'intende, nell'11 settembre.
Io credo, comunque, che non sia una situazione stabilizzata. Se il bubbone esploderà in pieno, entra in campo l'anima pecorella e vedremo grandi numeri. I segnali ci sono, la speranza pure lei.

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Inviato il: 20/11/2005 11:25
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  •  giool
      giool
Re: Una domanda che rode il cevello
#10
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 22/5/2004
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Citazione:
Io mi sorprendo piuttosto che si siano trovati due che parlano...
Comunque sono dell'idea che il grosso delle persone coinvolte non sappia molto, e certo non sono motivati ad indagare.


mai sentito parlare di mobbing? certamente si. Scremate però da questa pratica le generalizzazioni che l'attuale modo di gestire del problema ha condotto magistralmente, e troverete le risposte. Attravero questa pratica il potere elimina fisicamente e socialmente chiunque sia d'intralcio.
Inviato il: 20/11/2005 13:44
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Re: Una domanda che rode il cevello
#11
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Citazione:
mai sentito parlare di mobbing?


Provato in prima persona. Per questo non mi sorprende il muro di gomma dell'omertà.
Inviato il: 20/11/2005 15:06
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  •  giool
      giool
Re: Una domanda che rode il cevello
#12
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 22/5/2004
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caro collega , l'omertà è solo un'aspetto, per certi aspetti giustificabile dalla paura. Il punto inquietante è che la maggioranza delle persone coinvolte è orientata solo a trarne un vantaggio personale, che può ottenere solo schierandosi con la parte più forte ed infischiandosene della verità specifica. Fa il paio con le verità negate che qui ci accalorano, e che il solo ammetterle imporrebbe delle scelte a catena. Ed è proprio questo il punto di forza del sistema.
A volte per capire eventi più eclatanti... basterebbe solo guardarsi attorno, in ufficio come nel condominio.
Inviato il: 20/11/2005 16:17
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#13
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/10/2005
Da ICHNOS
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Saludos a todos.

Si d'accordo. Viviamo in una società dove spesso si arriva a filosofie del tipo "mors tua vita mea" e sempre...i casini meglio a te che a me, ok. Questa è la maggioranza. ma questo fa parte del degrado terribile morale e sociale che stiamo attraversando.
La situazione dell'11 settembre è frutto di un'organizzazione durata sicuramente tanto e che ha coinvolto parecchia gente.
Io vedo come un punto a favore di nuovi sviluppi proprio il fatto che alcuni siano stati coinvolti inconsapevolmente. Proprio questi sono coloro i quali possono "riconoscersi" in una fase, un'azione.
Questo mi aspetto: che qualcuno salti fuori dopo aver capito.
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Inviato il: 20/11/2005 16:52
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  •  giool
      giool
Re: Una domanda che rode il cevello
#14
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 22/5/2004
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Citazione:
Si d'accordo. Viviamo in una società dove spesso si arriva a filosofie del tipo "mors tua vita mea" e sempre...i casini meglio a te che a me, ok. Questa è la maggioranza. ma questo fa parte del degrado terribile morale e sociale che stiamo attraversando.


Franco, questo è quello che io intendo per generalizzazione.
Se osservi però un certo mobbing all'interno delle università, degli ospedali, della difesa, delle banche... comprendi come esso sia invece un ottimo indice di corruzione. Scienza, armi e denaro... conducono dritto dritto all'11 settembre e tutto ciò che ad esso sottende.
Dipende da quali storie vai a osservare ed in quale contesto le inquadri. Generalizzare il fenomeno al mero comportamento da branco (in una parola, mobbing) è, a mio avviso, come pregiudicarsi un posto in prima fila di un film in lavorazione. Non a caso il potere ha trovato tanti alleati "per combatterlo" e gestirlo
Se il problema fosse solo sociale, lo Stato avrebbe già legiferato in materia, perchè quando si tratta di organizzare guerre tra poveri i nostri governanti non si tirano certo indietro.
Più sicuro demandare alla discrezionalità di un magistrato e all'impossibilità di produrre prove (viva la privacy) e testimoni.
Inviato il: 20/11/2005 18:01
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  •  frankad
      frankad
Re: Una domanda che rode il cevello
#15
Dubito ormai di tutto
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E giusto Giool,

se circoscrivi "l'azione" in un ambito specifico, come i tuoi esempi università, banche, ospedali, centri circoscitti, insomma, con una loro vita autonoma ed un ambiente anche manipolabile o a portata di mano, in un certo senso è inoppugnabile. Il tuo ragionamento intendo. Ma è proprio questa differenza di dimensioni, di intenti, di uniformità che mi fa pensare a ben altro da organizzare o ingannare nell'11 settembre.
Comunque Giool, io credo che sarà il tempo a darci più lumi sul fatto che ci siano "coloro che sanno ed ora non parlano" e che diventino "io ho fatto quello."
E' il lato umano che non mi riesce di inquadrare in una maniera che mi dia una risposta definitiva.

Ciao

Franco
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Inviato il: 20/11/2005 18:33
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  •  giool
      giool
Re: Una domanda che rode il cevello
#16
Ho qualche dubbio
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Non credo proprio che avrebbero potuto organizzare un 11 settembre se ogni settore nevralgico non fosse stato controllabile.
Prendi ad esempio i grossi movimenti di denaro che adesso conosciamo. Le norme antiriciclaggio, pressochè universalmente adottate, avrebbero dovuto far scattare tanti di quei controlli da buttar giù dal letto il Fazio del caso alle tre del mattino... che però, evidentemente, ha riposato tranquillo.
Facile intuire come e dove si sono inceppate
Il lato umano può costituire un tormentone, se non vai oltre... te lo dice una persona che ci stava rimettendo la salute. E poi, scusami, ma di quali altre prove ci sarebbe bisogno per arrendersi all'evidenza. Anzi, probabilmente già questo sarebbe un ottimo deterrente.
Il tempo, hai detto bene.... il tempo e la pazienza sono la virtù dei forti e noi continuiamo a lavorare ai fianchi, ciascuno come sa e come può.
Ciao
Inviato il: 20/11/2005 20:31
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  •  vulcan
      vulcan
Re: Una domanda che rode il cevello
#17
Dubito ormai di tutto
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quanti addetti ai voli, impiegati, elementi dell’FBI, elementi della CIA, politici in generale, hanno partecipato a questo crimine?
Io vi chiedo di darmi una mano a riflettere su questa situazione.

--------------------------------


In quanto al quesito posto da frankad , credo che ciò indipendentemente dalle risposte, costituisca il tallone di achille della questione sull’11 settembre… che è poi la chiave di volta che rende questo evento talmente ampio e complesso da porre dei dubbi su tutta la questione della cospirazione.

La spiegazione a questo argomento infatti rappresenta un secondo livello di ragionamento che costruisce una ulteriore base di appoggio alla teoria cospirazionista. Esattamente come per la questione del pentagono in se ..

“se nessun aereo si è abbattuto sul pentagono, che fine hanno fatto i passeggeri del volo A77 ?”

Se vediamo un grattacielo alto 500 metri .. rimaniamo increduli nel pensare che possa essere opera della mano dell’uomo … dunque prima dobbiamo prendere atto che il grattacielo esiste veramente ..e che questo non è opera della nostra immaginazione … poi semmai porci il quesito … : ma che diavolo di tecnica è stata usata per costruire una cosa cosi enorme?

In pratica le domande poste da frankad richiedono una risposta , ma nel medesimo tempo non annulano le evidenze documentarie sul fatto che 9-11, sia una catena di montaggio costruita su misura o quasi.

Se volessi pianificare un grande evento probabilmente mi assicurerei la complicità di pochissime persone chiave .. sulle quali e dalle qualli partono eventi a cascata che coinvolgerebbero molte più persone ignare delle loro decisioni o iniziative . Io più o meno mi sono fatto una idea di questo tipo …

In quanto al silenzio successivo .. alla fine non ce ne è poi tanto e la necessità del - non sento non vedo non parlo- si fonda su un sistema che se appena ti permetti di fuoriuscire da questo sentiero ti stronca all’origine …Questo può dare l’impressione di una complicità globale .. che verosimilmente è una complicità “costretta”.

Sono tuttavia consapevole che le mie risposte non sono del tutto esaurienti e che questo secondo livello di ragionamento per quanto mi riguarda attende ancora molte risposte!

Ciao
sergio

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"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Inviato il: 21/11/2005 9:19
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Una domanda che rode il cevello
#18
Dubito ormai di tutto
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Da Perugia
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Non sono molto daccordo vulcan.
Come ho detto nel post più su credo invece che noi siamo qui a parlare di questa cosa proprio perchè come logicamente suppone frankad non è possibile che rimanga tutto sotto silenzio con così tante persone coinvolte.
Le cose sono venute fuori, ci sono persone che si sono inevitabilmente messe in discussione per lo schifo, persone che cercano di trovare prove concrete, testimoni solidi e meno solidi...
Il fatto è che la comunicazione di MASSA mette l'accento solo su una posizione e come posso io convincere qualcuno di quale sia la verità (o quale sia la falsità che non è la stessa cosa ma dipende dal punto di vista) se poi mi ritrovo Vespa, Mentana, Prodi o chi ti pare a confermare il contrario?
Quale giornalista tra quelli che già lo fanno, metterebbe in pericolo il proprio stile di vita (perchè in fondo è di questo che si parla) per dire una verità che viene negata e ridicolizzata dalla maggior parte dei media?
Pochi, e quei pochi vengono sommersi, e resi innocui dal sistema stesso di potere, senza nemmeno un intervento diretto. Solo pochissimi casi di ostinazione richiedono un vero intervento. Il "politically correct" è il vero strumento del male, uno stratagemma dialettico per convogliare l'opinione dei mezzi di comunicazione di massa in un unica strada. Per mostrarsi democratici poi basta prendere il più pirla dei cospirazionisti e lasciare che si faccia la sua bella figura di merda in un talkshow....e come per magia chi urla la verità è sputtanato a vita.
Proprio il "politically correct" impedirebbe a me, ad esempio, di mettermi in TV a parlare di uno qualsiasi degli argomenti che trattiamo qui su LC perchè al giornalista basterebbe fare affidamento sulla mia buona fede e domandarmi cosa penso dei vaccini e la mia opinione sarebbe schiacciata per sempre dalla ridicolizzazione. Anche se il giornalista in questione la pensasse come me non avrebbe mai il coraggio di approfondire il discorso perchè ne verrebbe schiacciato anche lui insieme a me.
Basta guardare cosa è successo alla Sgrena per comprendere come funziona la comunicazione. Lei sa molto bene come funziona in Irak, cosa combinano gli americani, come agiscono, come mettono bombe direttamente per destabilizzare la situazione eppure non ne fanno certo titoloni sul manifesto. Perchè? Perchè perderebbe "credibilità" o almeno questo pensano, se facessero il titolo "L'11/9 fu un colpo di stato". Magari lo pensano pure ma verrebbero schiacciati.
Orwell era un genio in fondo, e la relatà di oggi è la conferma che Pasolini è ormai superato: siamo andati molto oltre le sue peggiori critiche sulla società moderna.

Dalla prigione, Lestaat
_________________
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Inviato il: 22/11/2005 12:38
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