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11 Settembre
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   11 Settembre nei media
  A proposito de Il Manifesto

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  •  astro
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A proposito de Il Manifesto
#1
Ho qualche dubbio
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Vi segnalo pagina 12 del giornale di ieri 02/07/06. Cita direttamente anche luogocomune.

(Domani dovrebbe essere on line la versione completa)
Inviato il: 3/7/2006 15:14
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  •  goldstein
      goldstein
Re: A proposito de Il Manifesto
#2
Dubito ormai di tutto
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Grazie della segnalazione, se ti è possibile ed hai tempo fai una scansione ed inviala a rassegnastampa [at] luogocomune.net .
Inviato il: 3/7/2006 15:24
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  •  vernavideo
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Re: A proposito de Il Manifesto
#3
Dubito ormai di tutto
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Eccomi!

cospirazioni

Quelle trame occulte della storia

La costruzione del nemico esterno e interno serve a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle diseguaglienze delle società liberali
Un sentiero di lettura all'interno della teoria del conplotto. Dalla science fiction alle ricostruzioni dell'11 settembre in base alle quali l'attacco alle Torri Gemelle ha visto la complicità del governo Usa Il successo di libri, film e fumetti basati su potenze occulte che vogliono condizionare la vita nazionale o mondiale ha alla base il fascino di una spiegazione semplice della realtà sociale che non ha bisogno di essere dimostrata
Roberto Ciccarelli

Mai chiesto perché la vita è così confusa, spaventosa e maledettamente caotica? Risparmiatevelo. E' solo una cospirazione. Il surriscaldamento globale? Gli attacchi dell'11 settembre? L'avviso di garanzia a Berlusconi da parte della procura di Milano durante un vertice internazionale sulla sicurezza nel 1994? L'aviaria? L'impossibilità di trovare un parcheggio sotto casa? Cospirazioni. Tutte quante. Esistono delle prove? Non esattamente. Ma è il gioco dell'immaginario cospiratorio: le prove sono inutili se esiste un sentimento diffuso che qualcosa non funziona. Se poi i semi del sospetto vengono fertilizzati da una palata di fatti misteriosi, da coincidenze collegate in maniera unilaterale, da pettegolezzi elevati a livello di verità scientifiche, ecco che allora dalla nebulosa cospiratoria fuoriescono lampi paranoici di ogni tipo.
Prendiamo gli attacchi dell'11 settembre al World Trade Center e al Pentagono. I luoghi oscuri dell'inchiesta che, a cinque anni dai fatti, ancora non riescono a chiarire come e perché la sicurezza aerea Usa non abbia intercettato l'aereo che si è schiantato sulla seconda torre, come quello che ha centrato il Pentagono, sono diventati oggetto di analisi, e di polemiche, anche in Italia. Se ne sono accorti anchormen come Corrado Augias e Enrico Mentana, il quale ha dedicato due puntate di Matrix partendo dalla proiezione di 11 settembre 2001 - Inganno Globale, il film che il regista indipendente Massimo Mazzucco ha tratto dalla contro-inchiesta che quattromila persone hanno condotto nel frattempo e che oggi si può leggere sul sito internet www.luogocomune.net (oltre un milione di visite).
La play station della storia
Ma se in Italia, al momento, l'immaginario cospiratorio dà i brividi solo a chi prova a guardare nei buchi delle serrature che i palinsesti televisivi lasciano alla programmazione di fine stagione, nei circuiti internazionali della contro-informazione esoterica l'immaginario cospiratorio è da tempo un fenomeno sociale. Il giornalista francese Thierry Meyssan autore de L'incredibile menzogna. Nessun aereo è caduto sul Pentagono (Fandango, pp. 200, €15) e de Il Pentagate. Altri documenti sull'11 settembre (Fandango, pp.117, €10), tradotti in 35 lingue, è universalmente considerato il capostipite della complottistica contemporanea. Meyssan sostiene che il World Trade Center non è crollato perché colpito da due aerei, ma è imploso a causa di cariche esplosive. Mentre il Pentagono è stato centrato da un missile spedito da chissà dove. I terroristi guidati da Mohammed Atta erano troppo inesperti per guidare aerei con la precisione di un giocatore di play station tanto che - come si vedrà nell'omonimo film proiettato a Cannes - furono sopraffatti dai passeggeri eroici del volo United Airlines 93 destinato a schiantarsi sulla Casa Bianca e che con ogni probabilità è stato invece abbattuto dai caccia. Conclusione: «Dietro ogni terrorista c'è un Bush», come si afferma in Loose Change, il film del giovane regista Dylan Avery, oggi il più scaricato da Internet (oltre due milioni di plug-in).
Ma di queste cospirazioni esistono delle prove? Centinaia, anzi migliaia. Non esiste tuttavia una sola versione dei fatti. Ed è su questa ambiguità, e sulla reticenza del potere politico, che da anni si moltiplica il gioco dell'immaginazione cospiratoria. La reticenza dell'amministrazione americana ad affrontare seriamente l'accaduto alimenta ogni sorta di teoria del complotto alle quali non mancano le ragioni per sospettare. La recente diffusione nei circuiti internazionali dei quattordici fotogrammi, ripresi da una videocamera di sicurezza, del presunto impatto sul Pentagono di uno degli aerei dirottati ha alimentato i sospetti del primo raduno dei teorici della cospirazione sull'11 settembre avvenuto a Chicago poco più di un mese fa. Dalla testimonianza di un benzinaio che lavora nella stazione di servizio davanti al Pentagono, raccolta dal National Geographic solo qualche giorno dopo, si sa infatti che l'Fbi ha sequestrato repentinamente i video dell'impatto, sottraendoli per sempre al legittimo desiderio dell'opinione pubblica di conoscere cosa è accaduto.
Quello dell'11 settembre è tuttavia solo l'ultimo tassello, anche se il più inquietante, che si aggiunge ad una storiografia parallela che offre le chiavi di una contro-storia per spiegare gli eventi più importanti dell'umanità. Prendiamo il cult del momento, la storia raccontata da Dan Brown nel Codice Da Vinci: un'organizzazione segreta, il Priorato di Sion, fondato mille anni fa da Goffredo di Buglione e destinato a custodire le spoglie di Maria Maddalena in un sarcofago, sarebbe depositaria di un mistero capace addirittura di sconvolgere il cristianesimo. Gesù avrebbe figliato con lei e la sua discendenza si trova in Francia e avrebbe oggi il volto di una donna. Salvo poi scoprire che il Priorato di Sion è un ordine creato dopo la Seconda guerra mondiale da una banda di nostalgici del regime filo-nazista di Vichy che aveva dei conti aperti con l'Opus Dei, responsabile a loro dire dello sterminio dei discendenti di Cristo.
Il significato politico della verità cospiratoria non deve però essere sottovalutato. Si tratta di una verità che offre una comprensione degli eventi alla luce di un immaginario paranoico globale che ha al centro gli Stati Uniti, ma che tende a differenziarsi localmente e a trovare primizie di ogni tipo. Il primo ad avere analizzato in profondità questo immaginario è stato Richard Hofstadter in The Paranoid Style in American Politics, un saggio scritto sull'onda della campagna presidenziale del 1964, quando un candidato di estrema destra, Barry Goldwater, sollevò la bandiera dell'elefantino repubblicano contro Lyndon Johnson. Memore del maccartismo, Goldwater evocava il pericolo di un «governo mondiale socialista», spargeva il terrore di una contaminazione delle acque con il fluoro da parte di militanti comunisti e spingeva per l'eliminazione di ogni controllo sul commercio delle armi.
Quello di Goldwater, scriveva Hofstadter, era un immaginario ispirato dal movimento anti-massonico e anti-cattolico del XIX secolo che trovava nella guerra fredda la propria realizzazione ideale. Ma non è solo la destra a cimentarsi con le teorie cospiratorie. Il film di Oliver Stone Jfk, potente rievocazione delle indagini sull'omicidio del presidente Kennedy a Dallas nel 1963 a partire da migliaia di documenti declassificati, ipotizzava complotti planetari dai quali si desumeva il coinvolgimento diretto di Lyndon Johnson.
I nemici invisibili
Esempi di una visione paranoica della lotta politica in cui è in gioco il conflitto tra il bene e il male assoluto. Le somiglianze con l'immaginario dei millenaristi religiosi sono evidenti: alla fine dei tempi solo il Bene sopravviverà, a condizione che non badi ad alcun compromesso e distrugga il nemico che ha le sembianze del Maligno e si incarna nelle istituzioni politiche corrotte, quelle interne ma anche quelle dei paesi stranieri. La democrazia in salsa paranoica viene servita dal direttore del Middle East Forum di Washington, e neo-con d'elezione, Daniel Pipes in un suo libro recentemente tradotto da Lindau, Il lato oscuro della storia. L'ossessione del grande complotto (€ 24,50, pp.392). Qui la «vasta cospirazione contro l'America» di Goldwater arriva a riscrivere l'intera storia dell'umanità, disegnando l'immagine di un governo mondiale detentore di una serie di codici e di trame occulte che spiegano i conflitti nei termini di una lotta tra società segrete come la Mafia, la Massoneria, la Trilaterale, la P2 o l'Opus Dei e non tra le classi.
Per Pipes, infatti, la storia vista con gli occhi di uno spettatore fedele di X-files permette di superare la divisione tra «destra e sinistra», che hanno in comune «la tendenza alla violenza», sino ad affondare i nemici di sempre. Marx e Lenin erano infatti dei complottisti, perché fomentavano la rivoluzione mondiale. Hitler vinse le elezioni del 1933 perché nel mondo c'era chi pensava ad un «complotto nazista» per dominare il pianeta.
Dagli anni Sessanta l'immaginario paranoico si è esteso a livello di massa. Non è solo inestricabilmente legato alla matrice religiosa della nazione americana, ma è diventato uno strumento politico per spiegare la guerra globale da parte di chi in quella nazione non si riconosce. Osama Bin Laden evoca un complotto «sionista» e «filo-americano» sul Medioriente per spingere le masse arabe alla guerra santa contro l'occupazione del «Satana» occidentale dei loro territori. L'America puritana di Bush spinge alla guerra al terrore spiegando la storia come il prodotto dello scontro tra la volontà di Dio e quella di Lucifero.
Quello che in realtà fanno i due soggetti della maggiore fiction di successo d'inizio millennio è di fornire alla maggioranza delle loro rispettive audience una giustificazione dell'esclusione politica e civile dalle rispettive cittadinanze. Per le masse arabe, la sconfitta del nazionalismo degli anni Sessanta e la crescita dei movimenti del fondamentalismo islamico offrono un comodo supporto per la moltiplicazione dell'immaginazione cospiratoria. Negli Stati Uniti lo stile paranoico si consolida quando diventa l'espressione di una forma postmoderna e paranoica di congiure paventate, ipotetiche o iperboliche espresse non solo da gruppi segreti, ma attribuite allo stesso governo. Entrambe queste versioni sono ispirate dalla stessa logica: quella del potere assoluto che bisogna conquistare o da cui bisogna difendersi.
La congiura e non la storia. La retorica della fine degli antagonismi storici (capitale contro lavoro, Usa contro Urss) piuttosto che la ricerca di nuovi processi di opposizione. In un libro di qualche tempo fa, tradotto in italiano da Garzanti, Il postmoderno, o la logica culturale del tardo capitalismo, Fredric Jameson spiegava questa trasformazione dell'immaginario nei termini di un «tentativo degradato di pensare la totalità impossibile del sistema mondiale contemporaneo».
Erano i primi anni Novanta quando il libro di Jameson venne pubblicato negli Stati Uniti. Allora l'immaginario cospiratorio si era incarnato nei romanzi cyberpunk di William Gibson, Bruce Sterling e nella realtà transnazionale delle multinazionali. Basti pensare al discutibile romanzo - La macchina della realtà (Mondadori) - scritto da questi due scrittori. Una vera e propria «controstoria» della rivoluzione industriale, dove il capitalismo è il risultato di uno scontro feroce tra due organizzazioni segrete che detengono i codici per far funzionare una rudimensionale rete di comunicazione che collega idealmente tutto il mondo, eccetto gli Stati uniti, caduti sotto il dominio della prima internazionale. Ma per restare in Italia sono gli stessi anni in cui un fumetto raggiunge livelli di vendita da far impallidire i maggiori quotidiani. Si tratta dell'albo di Martin Mystere, dove l'eroe omonimo fronteggi le cospirazioni degli «uomini in nero», setta segreta che cerca di condizionare lo sviluppo storico pr mantenere il potere di condizionamento dell'economia, della politica, della cultura. Oggi, invece, la paranoia iper-tecnologica della science fiction è stata aggiornata all'epoca della guerra d'intelligence contro un nemico senza volto, il terrorista, o il governo che inventa il terrorista per giustificare le proprie azioni, e così via in una regressione all'infinito alla ricerca delle cause remote dell'esistenza della storia.
I nemici della civiltà
Nei trent'anni trascorsi dal saggio di Hofstadter a quello di Jameson è finita la guerra fredda e l'immaginario cospiratorio si è adeguato ad un nuovo tipo di conflitto. A rimanere inalterato è tuttavia il tema ossessivo dei romanzi di Philip Dick: la presenza terribile di una qualche essenza spettrale o di un potere occulto che governa il mondo a dispetto dell'impegno regolativi delle istituzioni democratiche e degli stessi istinti egoistici che alimentano la competizione capitalistica. A popolare l'immaginario di Dick, o di un suo pari oggi, non sarà più una setta di cospiratori marxisti rappresentata dal grande scrittore polacco Stanislav Lem - che non aveva aiutato Dick a percepire i diritti d'autore di un suo romanzo tradotto in polacco -, ma forse quel cittadino britannico di origini pakistane che nella vita insegnava nelle scuole medie di Londra e nel tempo libero ha organizzato l'attentato alla metropolitana di Londra del 7 luglio dell'anno scorso.
Cambia il «nemico della civiltà», ma a rimanere identica è sempre l'idea che ci sia uno straniero operante tra di noi, un agente operante di una potenza ostile, oppure uno dei baccelloni piombati dallo spazio che nel romanzo di Jack Finney - ripreso da Hollywood con la serie sull'Invasione degli ultracorpi - che colonizzano il nostro mondo per distruggere i valori delle liberal-democrazie. Con o senza la cortina di ferro, la paura è sempre in casa, ha solo cambiato volto: da quello squadrato e sovietico di Ivan Drago in «Rocky 4» a quello del rasta giamaicano convertitosi all'islam fondamentalista e tra gli autori dell'attentato di Londra.
L'immaginazione cospiratoria non è più dunque il prodotto esclusivo di gruppi anonimi ed elitari che dall'alto elaborano teorie cospiratorie. Nasce anche nel laboratorio fai-da-te di Internet, viene elaborata dal basso da storici dilettanti, viene diffusa come verità militante a Ground zero dove il cittadino Les Jamieson, originario di Brooklyn, passa ogni sabato a spiegare ai turisti cosa è veramente successo l'11 settembre.

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Stefano
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Inviato il: 3/7/2006 15:26
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  •  astro
      astro
Re: A proposito de Il Manifesto
#4
Ho qualche dubbio
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Verna c'è anche un box a pagina 12 in tema, se vuoi

(sono fedele alla versione cartacea!)
Inviato il: 3/7/2006 15:32
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  •  goldstein
      goldstein
Re: A proposito de Il Manifesto
#5
Dubito ormai di tutto
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L'immaginazione cospiratoria.. la controinformazione esoterica... il codice da vinci e il priorato di Sion... Martin Mystere.... ce ne sono a palate, praticamente manca solo BigFoot.
Pero' c'e' Pipes.

No vi prego anche il BOX no...
Inviato il: 3/7/2006 15:43
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  •  vernavideo
      vernavideo
Ecco il box
#6
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

No vi prego anche il BOX no...



________________

Stile paranoico
Lo scaffale del potere occulto
La storia ai tempi di X-files assomiglia a una cospirazione. Sopra di noi agiscono potenze segrete che governano il mondo e cospirano contro l'ordinato svolgimento della vita democratica. Ciò che importa è una narrazione che, sollevando fantasmi, concentri l'attenzione dell'opinione pubblica sul potere assoluto. Sia che si tratta di difenderlo che di difendersi da esso. Passano le epoche ma rimane quello che Richard Hofstadter ha definito lo stile paranoico della politica (The Paranoid Style in American Politics). Quello che non cambia è l'ansia di trovare un nemico nel governo che cospira contro la vita dei propri cittadini (vedi la versione dell'11 settembre fornita da Thierry Meyssan nei volumi L'incredibile menzogna. Nessun aereo è caduto sul Pentagono e Il Pentagate, entrambi editi da Fandango). Il non detto del libro che il neo-con Daniel Pipes ha scritto sulla storia della cospirazione e che è piu conveniente pensare che il nemico sia l'Altro piuttosto che rivolgere la protesta contro le diseguaglianze sociali e economiche delle società liberali (Il lato oscuro della storia. L'ossessione del grande complotto, Lindau).

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Ciao,
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Inviato il: 3/7/2006 15:48
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Re: Ecco il box
#7
Sono certo di non sapere
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Le solite banalità "cospirazioniste".

Hanno perso una grande occasione per fare il loro mestiere, almeno una volta.

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Inviato il: 3/7/2006 15:50
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Re: Manifesto addio,nessun rimpianto.
#8
Dubito ormai di tutto
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E meno male che era l'unico che dava spazio ai dubbi... Neanche Ferrara avrebbe saputo scrivere in maniera più sprezzante... Merita di fallire. Ma
Inviato il: 3/7/2006 15:53
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Ecco il box
#9
Dubito ormai di tutto
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Grazie ancora Stefano.
Praticamente un tributo a Daniel Pipes: forse non tutti sanno chi è..

intervista a Daniel Pipes
Daniel Pipes, esperto dell'odio
«Jerusalem Summit» centrale neocon

La prossima volta che parlano di 911 potrebbero intervistare Oriana Fallaci cosi il cerchio si chiude.
Inviato il: 3/7/2006 15:54
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  •  vernavideo
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Re: Ecco il box
#10
Dubito ormai di tutto
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Ricordo a tutti che il manifesto ha anche pubblicato 2 interviste a giulietto chiesa e una recensione piccola ma positiva del film di massimo e di luogocomune in occasione dell'ultiima puntata di matrix dedicata all'11/9

Della serie una rondine non fa' primavera.

Ciao,
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Inviato il: 3/7/2006 15:56
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  •  Ashoka
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Re: Ecco il box
#11
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Mai chiesto perché la vita è così confusa, spaventosa e maledettamente caotica? Risparmiatevelo. E' solo una cospirazione. Il surriscaldamento globale? Gli attacchi dell'11 settembre? Le vittorie a raffica della Juventus negli ultimi 10 anni? L'avviso di garanzia a Berlusconi da parte della procura di Milano durante un vertice internazionale sulla sicurezza nel 1994? L'aviaria? L'impossibilità di trovare un parcheggio sotto casa? Cospirazioni. Tutte quante. Esistono delle prove? Non esattamente.

Ashoka

P.S. se dico spazzatura?
Inviato il: 3/7/2006 16:06
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Re: Ecco il box
#12
Sono certo di non sapere
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P.S. se dico spazzatura?

Della peggior specie.
Un'occasione sprecata.

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Inviato il: 3/7/2006 16:07
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  •  astro
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Re: Ecco il box
#13
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Perfetto, superata la prima reazione di rifiuto totale, potremmo discuterne nei contenuti?

Magari mi indicate quali sono i passi che contestate.


Goldstein dice che si tratta di tributo a Daniel Pipes.
A me pare che questo Pipes venga citato un paio di volte e non proprio come esempio positivo.

Inviato il: 3/7/2006 16:35
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  •  vernavideo
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Re: Ecco il box
#14
Dubito ormai di tutto
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Quando l'ho letto questa mattina, mi ha lasciato dell'amaro in bocca.
Rileggendolo ora con piu' calma (e senza guardare il box a lato), credo che in realta' si presti a 2 interpretazioni.
Viene citato Daniel Pipes, ma anche Philip Dick.
Tutta positiva poi la conclusione, dove si afferma che la ricerca e la diffusione della verita' non e' piu appannaggio di editori anonimi ed elitari, ma anche da chiunque abbia interesse a farlo, compresi nnoi di LC.

ciao,
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Inviato il: 3/7/2006 16:43
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Ecco il box
#15
Dubito ormai di tutto
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potremmo discuterne nei contenuti?

Quali?
Inviato il: 3/7/2006 16:43
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Ecco il box
#16
Sono certo di non sapere
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Ad esempio questo, proprio all'inizio

Ma è il gioco dell'immaginario cospiratorio: le prove sono inutili se esiste un sentimento diffuso che qualcosa non funziona. Se poi i semi del sospetto vengono fertilizzati da una palata di fatti misteriosi, da coincidenze collegate in maniera unilaterale, da pettegolezzi elevati a livello di verità scientifiche, ecco che allora dalla nebulosa cospiratoria fuoriescono lampi paranoici di ogni tipo .
Prendiamo gli attacchi dell'11 settembre al World Trade Center e al Pentagono. I luoghi oscuri dell'inchiesta che, a cinque anni dai fatti, ancora non riescono a chiarire come e perché la sicurezza aerea Usa non abbia intercettato l'aereo che si è schiantato sulla seconda torre, come quello che ha centrato il Pentagono, sono diventati oggetto di analisi, e di polemiche, anche in Italia.

Se ne sono accorti anchormen come Corrado Augias e Enrico Mentana, il quale ha dedicato due puntate di Matrix partendo dalla proiezione di 11 settembre 2001 - Inganno Globale, il film che il regista indipendente Massimo Mazzucco ha tratto dalla contro-inchiesta che quattromila persone hanno condotto nel frattempo e che oggi si può leggere sul sito internet www.luogocomune.net (oltre un milione di visite).
La play station della storia


Vogliam poi parlare del finale?

L'immaginazione cospiratoria non è più dunque il prodotto esclusivo di gruppi anonimi ed elitari che dall'alto elaborano teorie cospiratorie. Nasce anche nel laboratorio fai-da-te di Internet, viene elaborata dal basso da storici dilettanti, viene diffusa come verità militante a Ground zero dove il cittadino Les Jamieson, originario di Brooklyn, passa ogni sabato a spiegare ai turisti cosa è veramente successo l'11 settembre.
Inviato il: 3/7/2006 16:46
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  •  astro
      astro
Re: Ecco il box
#17
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Citazione:

Ashoka ha scritto:
Ad esempio questo, proprio all'inizio

Ma è il gioco dell'immaginario cospiratorio: le prove sono inutili se esiste un sentimento diffuso che qualcosa non funziona. Se poi i semi del sospetto vengono fertilizzati da una palata di fatti misteriosi, da coincidenze collegate in maniera unilaterale, da pettegolezzi elevati a livello di verità scientifiche, ecco che allora dalla nebulosa cospiratoria fuoriescono lampi paranoici di ogni tipo .
Prendiamo gli attacchi dell'11 settembre al World Trade Center e al Pentagono. I luoghi oscuri dell'inchiesta che, a cinque anni dai fatti, ancora non riescono a chiarire come e perché la sicurezza aerea Usa non abbia intercettato l'aereo che si è schiantato sulla seconda torre, come quello che ha centrato il Pentagono, sono diventati oggetto di analisi, e di polemiche, anche in Italia.

Se ne sono accorti anchormen come Corrado Augias e Enrico Mentana, il quale ha dedicato due puntate di Matrix partendo dalla proiezione di 11 settembre 2001 - Inganno Globale, il film che il regista indipendente Massimo Mazzucco ha tratto dalla contro-inchiesta che quattromila persone hanno condotto nel frattempo e che oggi si può leggere sul sito internet www.luogocomune.net (oltre un milione di visite).
La play station della storia


Vogliam poi parlare del finale?

L'immaginazione cospiratoria non è più dunque il prodotto esclusivo di gruppi anonimi ed elitari che dall'alto elaborano teorie cospiratorie. Nasce anche nel laboratorio fai-da-te di Internet, viene elaborata dal basso da storici dilettanti, viene diffusa come verità militante a Ground zero dove il cittadino Les Jamieson, originario di Brooklyn, passa ogni sabato a spiegare ai turisti cosa è veramente successo l'11 settembre.


Mi pare faccia il paio con l'articolo in Home Page di qualche giorno fa sulle fonti.


E in parte è quello che sta dietro alla logica del "cambio di marcia" del sito: inutile parlare dei dettagli (prove) se il quadro generale è non chiaro (sentimento diffuso di qualcosa che non funziona).

Sbaglio?
Inviato il: 3/7/2006 16:59
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Re: Ecco il box
#18
Dubito ormai di tutto
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La reticenza dell'amministrazione americana ad affrontare seriamente l'accaduto alimenta ogni sorta di teoria del complotto alle quali non mancano le ragioni per sospettare.

.....

L'America puritana di Bush spinge alla guerra al terrore spiegando la storia come il prodotto dello scontro tra la volontà di Dio e quella di Lucifero.


Ashoka ( e tutti), fermo restando il giudizio sonstanzialmente negativo su questo articolo, leggendolo attentamente mi sembra che abbia piu' di una chiave di lettura.
Ciao,
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Re: Ecco il box
#19
Sono certo di non sapere
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Astro

forse ti sei perso due anni in cui non si è fatto altro che parlare di dettagli.
Su, da bravo.

Non diciamo inesattezze, ci sono centinaia di topic pieni di dati, studi, fonti.

Per chi li vuole leggere, sono là.
Per chi vuole fare solo cagnara, non c'è più tempo.

Blessed be

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Re: Ecco il box
#20
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Santaruina ha scritto:

Astro

forse ti sei perso due anni in cui non si è fatto altro che parlare di dettagli.
Su, da bravo.

Non diciamo inesattezze, ci sono centinaia di topic pieni di dati, studi, fonti.

Per chi li vuole leggere, sono là.
Per chi vuole fare solo cagnara, non c'è più tempo.

Blessed be



Santa discuterne 2 anni non produce certezze.

Ti dirò, è proprio qui dentro che ho scoperto che il piatto forte del Pentagono non era così forte, leggendo il topic di Heanry e seguendo i link che portavano alle foto dei rottami.
Prima di leggere luogocomune ero convinto che fosse proprio il Pentagono il punto di partenza...
Dici che non vale più la pena di discuterne? Sarà, io sono di un'altra opinione.

Comunque, non volevo entrare nei dettagli delle singole teorie cospiratorie, ma restare all'articolo.
Inviato il: 3/7/2006 17:11
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Re: Ecco il box
#21
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
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E' cosa vuoi di più di un sito che ti dà tutto il necessario per farti una idea con la tua testa, con tanto di materiale che supporta una teoria e materiale che la confuta?

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 3/7/2006 17:26
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  •  orkid
      orkid
Re: Ecco il box
#22
Mi sento vacillare
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Mi pare un debunking in piena regola...

Se volevano parlare di 9/11 avrebbero potuto parlarne e stop!!

Associare parole come, x-files, immaginario, presunti, teoria, dilettanti, faidate, contro-storia, ecc. a parole come 9/11, e soprattutto www.luogocomune.net non può che portare il lettore "imparato" a mantenere certi collegamenti; il potere delle parole.

Citazione:
Ti dirò, è proprio qui dentro che ho scoperto che il piatto forte del Pentagono non era così forte


anch'io pensavo che fosse il punto più debole della V.U., ma aver separato il grano dall'oglio (devo pagare il copyright??? ) mi ha aiutato ad aver un quadro più chiaro, ma non mi ha fatto certo dubitare che le cose non sono andate come ce le hanno raccontate.
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Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
Inviato il: 3/7/2006 17:36
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  •  astro
      astro
Re: Ecco il box
#23
Ho qualche dubbio
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@orkid
sull'11/9 mi pare che abbia mantenuto un atteggiamento corretto, evidenziando che punti oscuri ce ne sono eccome, e "sollevando" un interrogativo inquietante:

perchè il governo USA non smentisce in modo inequivocabile le teorie pro complotto?

(possibili risposte: 1) perchè non ha queste prove 2) perchè gli fa comodo l'esistenza di teorie procomplotto)

Citazione:
Ma di queste cospirazioni esistono delle prove? Centinaia, anzi migliaia. Non esiste tuttavia una sola versione dei fatti. Ed è su questa ambiguità, e sulla reticenza del potere politico, che da anni si moltiplica il gioco dell'immaginazione cospiratoria. La reticenza dell'amministrazione americana ad affrontare seriamente l'accaduto alimenta ogni sorta di teoria del complotto alle quali non mancano le ragioni per sospettare. La recente diffusione nei circuiti internazionali dei quattordici fotogrammi, ripresi da una videocamera di sicurezza, del presunto impatto sul Pentagono di uno degli aerei dirottati ha alimentato i sospetti del primo raduno dei teorici della cospirazione sull'11 settembre avvenuto a Chicago poco più di un mese fa. Dalla testimonianza di un benzinaio che lavora nella stazione di servizio davanti al Pentagono, raccolta dal National Geographic solo qualche giorno dopo, si sa infatti che l'Fbi ha sequestrato repentinamente i video dell'impatto, sottraendoli per sempre al legittimo desiderio dell'opinione pubblica di conoscere cosa è accaduto.
Inviato il: 3/7/2006 17:43
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Ecco il box
#24
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

orkid ha scritto:
Se volevano parlare di 9/11 avrebbero potuto parlarne e stop!!


Infatti non e' un articolo sull11/9, ma sul fenomeno delle cospirazioni!

Riguardo a qulla dell'11/9, mi sembra che anche questo sito si ostini a chiamarla "cospirazione".

Se poi estrapoliamo alcune frasi dell'articolo, non mi sembra che ciccarelli condanni le tesi di luogocomune, ma afferma, al contrario che non mancano le ragioni per sospettare.

ciao,
Stefano
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 3/7/2006 17:50
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  •  orkid
      orkid
Re: Ecco il box
#25
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/2/2006
Da La Beverly Hills italiana
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Citazione:
Infatti non e' un articolo sull11/9, ma sul fenomeno delle cospirazioni! Riguardo a qulla dell'11/9, mi sembra che anche questo sito si ostini a chiamarla "cospirazione".


Appunto, volevo solo dire che è un articolo sulle cospirazioni che parla di 9/11, quindi l'associazione di parole cospirazione --> 9/11 non mi piace in assoluto; non c'è dubbio che rispetto al 9/11 il manifesto espone le cose in maniera corretta, ma ormai dovrebbe essere un obbligo non sbeffeggiare il lavoro svolto fin d'ora.

Mi pare che ci stiamo accontentando un pò...
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Autodidatta Bonsai


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Inviato il: 3/7/2006 18:11
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  •  Beta
      Beta
Re: Ecco il box
#26
Ho qualche dubbio
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Un articolo vergogonoso, spazzatura.

Condito, dulcis in fundo, dall'accusa di essere niente di meno che dei deliranti dell'immaginazione, dei pazzi paranoici.

Sembrerebbe scritto da Teodori, o quanto meno è ispirtato dalla stessa ideologia.
Sembra un articolo scritto apposta per screditare "Inganno globale" e tutto il lavoro di ricerca, anche quello americano (dove, guarda caso, i congressisti di Chicago erano altro che "dilettanti", ma non bisogna mica dirlo, al popolo beota...)

BOICOTTIAMO IL MANIFESTO! Altro che richieste pietistiche di soldi....
Inviato il: 3/7/2006 20:34
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Ecco il box
#27
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Riguardo a qulla dell'11/9, mi sembra che anche questo sito si ostini a chiamarla "cospirazione".

Gli attacchi sono stati una cospirazione, secondo il Governo ad opera di musulmani fanatici che odiano le libertà dell'America, secondo altre ipotesi la cospirazione è invece stata orchestrata da altri.
Inviato il: 4/7/2006 0:03
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Re: Ecco il box
#28
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/5/2004
Da Bologna
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ho postato questo nel loro forum:

Citazione:
visto che lo specifico thread è stato chiuso, posto qui.

più che "la pagina che non c'è" dovrei dire "la pagina che non ci dovrebbe essere".

mi riferisco alla pag. 12 del numero di domenica 2 luglio, "quelle trame occulte della storia" di Roberto Ciccarelli.

un polpettone generalista dove si mettono insieme x-files e 11 settembre, Daniel Pipes e Thierry Meyssan, surriscaldamento globale e parcheggio sotto casa.

titoli, sottotitoli, box, e citazioni varie, tutte tese ad accomunare (e a screditare) in un unico denominatore tutto quello che va nella direzione opposta al mainstream mediatico globale.

tranquilli poteri forti ed occulti... il Manifesto è dalla vostra parte nel cercare di farvi passare inosservati... watergate, irangate non siete mai esistiti: siete solo l'elaborazione paranoica di storici dilettanti nel laboratorio fai-da-te di Internet.

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la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
Inviato il: 4/7/2006 9:05
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  •  Redazione
      Redazione
Re: Ecco il box
#29
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Da
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REFOSCO: Vedo che sul forum del Manifesto ti sei preso un bel non-cagatur dritto nei denti. Significativo.

(Mi dispace, so quanto amassi quella testata).

--------------

Rispetto all'articolo "che non doveva esserci", io direi che l'autore non ha preso posizione su luogocomune nè pro nè contro. Ne parla come un dato di fatto, esemplare per lui di tutto ciò che sostiene, e basta.

E' curioso però notare come non si accorga della contraddizione, quando dice, da una parte, cultura "che viene dal basso", e dall'altra parla del frutto di una ricerca di "quattromila persone", e di un sito (bontà sua) con "un milione di visite".

Li mè cojoni, alla faccia del "basso", voglio dire. Se questo è il basso, l'alto dov'è? Altro che "scantinato". Senza accorgersene, l'autore dell'articolo sta dicendo che "la gente ha capito il trucco dell'11 settembre", altro che "basso".

E manco se ne accorgono.

-------------------------

ASTRA: debolezza tesi Pentagono.

Tu "hai letto quello che scriveva Henry" e basta, o sapresti anche argomentare e sostenere la sua posizione?
Inviato il: 4/7/2006 9:17
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Re: Ecco il box
#30
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/5/2004
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Citazione:
Redazione: REFOSCO: Vedo che sul forum del Manifesto ti sei preso un bel non-cagatur dritto nei denti. Significativo


diamo tempo al tempo... andrà pure a finire così, ma ho postato 5 minuti fa...
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la libertà è un bene incommensurabile solo per chi brama essere eretico

(non ricordo di chi)
Inviato il: 4/7/2006 9:28
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