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  CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'

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  •  Davide71
      Davide71
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#36
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao Peonia,

non so che dirti. Purtroppo sono molto facili da riprodurre e difficilissime da datare.
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 17/4/2015 15:38
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#35
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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nelle Pietre di Ica sono raffigurati, oltre ad una diversa mappatura geografica, anche uomini che cavalcano dinosauri e una probabile operazione a cuore aperto..... pare che alcune siano originali e vere, altre poi aggiunte per speculare....ma resta che i reperti sono straordinari...
_________________
...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Inviato il: 17/4/2015 13:42
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  •  Davide71
      Davide71
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#34
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao a tutti:

per quel che mi riguarda Credo Mutwa deve essere preso per quello che è, cioé uno sciamano che pratica la sua arte e che, grazie alla sua pratica viene a conoscenza di un gran numero di cose straordinarie, sia per testimonianza diretta sia tramite altre persone. Inoltre ha fatto un interessante lavoro di elaborazione sui racconti tradizionali della zona.
Per il resto io consiglio di essere cauti su certi aspetti della sua narrazione, sia perché si tratta pur sempre di un'intervista riportata, sia perché si tratta di argomenti veramente molto difficili per Mutwa stesso, sia perché egli ha comunque un'infarinatura di cultura occidentale...
Diciamo che una persona che già per suo conto abbia fatto un lavoro di meditazione sui miti utilizzando chiavi di lettura appropriate come quelle fornite da Guénon potrebbe trarre molte informazioni utili a comporre il puzzle della Storia dell'Uomo sulla Terra.
Io ho trovato particolarmente interessante l'idea che anticamente l'uomo vivesse in un ambiente molto più umido e brumoso del nostro, dove il cielo era assai più coperto. Per 2 motivi:
1) pare che molta parte della cultura dei popoli antichi si sia sviluppata in qualche regione della Scandinavia (vedere un po' su Internet cosa dice Felice Vinci!), e il clima è appunto "brumoso";
2) pare che quando le piramidi di Giza fossero state edificate il clima fosse piovoso e qualcuno ha addiritttura azzardato l'ipotesi che il loro scopo fosse quello di attirare in superficie l'acqua del sottosuolo e purificarla esattamente come fanno le montagne attuali, e purtroppo anche i grattacieli a Napoli!
3) in generale la Terra è sempre stata assai più paludosa di quanto lo sia adesso; molte paludi sono state bonificate dall'agricoltura;
4) io ho il dubbio che l'uomo (o qualcosa di molto simile) esistesse già all'epoca dei dinosauri; essi sicuramente vivevano in ambiente fangoso, acquitrinoso e rigogliosissimo;
-sennò non si spiegano robe come i brontosauri, con le zampe che avevano, il collo che avevano e persino il loro peso (che se fosse sorretto dall'acqua avrebbe un senso);
- i coccodrilli, gli ultimi dinosauri, vivono ai bordi dei fiumi;
- io sospetto che, però, da qualche parte nelle impenetrabili foreste dei Grandi fiumi africani dove nessuno c'è mai stato perché sono invivibili, qualche sorpresa interessante potrebbe saltare fuori;
Teniamo però presente che i dinosauri si sono sviluppati PRIMA dell'apertura delle dorsali oceaniche, che devono aver provocato bei disastri, inclusa secondo me la loro estinzione. Ovviamente questo implica che la datazione di 65 milioni di anni fa è campata in aria...
Quest excursus sui dinosauri ha senso perché potrebbe anche essere, secondo me, che "le creature lucertolose" che ogni tanto punteggiano i racconti tradizionali siano uomini di quell'epoca. Peraltro non è detto che, in sè, avessero proprio quella forma. Potrebbe anche essere che le caratteristiche rappresentate fossero un riferimento alle caratteristiche del loro spirito, e che avessero fattezze umane.
Potrebbero essere stati gli ultimi rappresentanti di una civiltà avanzata distrutta dai cambiamenti geologici (magari da essi stessi provocati!), che si atteggiavano a esseri superiori nei confronti degli uomini delle civiltà limitrofe che non avevano raggiunto i loro livelli di conoscenza e di dominio degli elementi.
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 17/4/2015 11:16
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  •  edo
      edo
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#33
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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Citazione:

Slobbysta ha scritto:
Peccato Edo che non elenchi cosa sia interessante, e quelle pagine me le sono davvero sciroppate!

Parto dal presupposto che questa persona sia onesta e quindi davvero trasferisca informazioni che le arrivano dal passato. E' un testimone indiretto di ciò che oralmente già si sapeva prima di David Icke, tanto per intenderci.
E' questo l'aspetto più interessante per me: chi lo dice... quello che dice conferma ciò che sapevo già.

Qualcuno di voi conosce "THRIVE" è un documentario interessante, lo trovate su youtube in italiano.
Inviato il: 17/4/2015 8:36
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  •  Jo1983
      Jo1983
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#32
Ho qualche dubbio
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Da Maremma!!
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Tipo molto interessante
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Come sopra, così sotto. Come dentro, così fuori.
Inviato il: 14/4/2015 3:43
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  •  Davide71
      Davide71
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#31
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao Peonia,

sì, conosco le Pietre di Ica ma non sono convinto della loro autenticità. Sono però interessanti.
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Inviato il: 14/4/2015 2:17
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#30
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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Davide non mi hai più detto se conoscevi le Pietre di Ica..... se ti fosse sfuggito guarda il link he ti avevo messo

su Centauri...potrebbe pure essere, chissà
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Inviato il: 14/4/2015 0:01
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  •  Davide71
      Davide71
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#29
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao a tutti:

Chitauli, Chitauri,---> Centauri

No?
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Inviato il: 13/4/2015 23:46
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#28
Sono certo di non sapere
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Da Roma
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GRAZIE!!!
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Inviato il: 13/4/2015 18:13
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  •  TheNecrons
      TheNecrons
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#27
Mi sento vacillare
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Grazie.
Inviato il: 13/4/2015 15:17
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  •  zeppelin
      zeppelin
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#26
Mi sento vacillare
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Da L'Ape Raria
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Premessa.
Interessante lo è, ma come in tutti questi casi è difficile capire se si tratta di buona o cattiva fede, indipendentemente dai contenuti.
Cioè: si può raccontare una (o diverse, o tante) verità nascondendo o alterando il messaggio finale, in modo che, pur enunciando fatti oggettivi, la conclusione che se ne trae è (in un certo senso) sbagliata. Un esempio riguarda la religione luciferina, che non ribalta i fatti (ribellione a Dio) ma ne cambia radicalmente le conclusioni alterando che YHWH è il cattivo demiurgo e Lucifero colui che conduce la giusta ribellione per il bene dell'Uomo.

Purtroppo, in tali argomenti, è già difficile identificare i fatti oggettivi e separare la leggenda dalla storia e il metodo più efficace sta nell'abbandonarsi alla lettura cercando di ascoltare la pancia e aiutarsi con gli strumenti del Male (Google e Wiky ) per andare un poco più a fondo.

Prendiamo alcuni termini particolari dello scritto e andiamoli a cercare:

Chitauli: non esistono riferimenti per questa parola, se non nelle pagine attribuire allo stesso Credo Mutwa. Google mi propone la parola Chitauri, ma il primo riferimento di questi è a Wiky che li descrive come sono una razza aliena immaginaria pubblicata dalla Marvel Comics. Una pagine de luniversovibra corredandolo con immagini di fantasia, lo scritto di Mutwa. Un altro sito interessante è illuminatiwatchers che però conferma che, oltre a Icke (che ha ripreso il termine da Mutwa), il termine non è stato utilizzato altrove.

Katchina e Egwugwu, confermata sia la diffusione che la somiglianza.

Mantindane sono citati in questa Enciclopedia di Vampiri con due riferimenti bibliografici indipendenti da Mutwa.

Wazungu Mutwa (ma i passaggi di traduzione possono avere il loro peso) dice: "una parola che vagamente significa "dio" ma letteralmente significa "gente del diavolo polvere o il vento a vortice"."
Wiky invece gira un po' intorno a diversi termini (il principale è Mzungu, di cui Wazungo è la forma plurale in Batu-Swahili) ma sembra tradurlo con "someone who roams around aimlessly".

Tokoloshe Wiky lo cita (e cita pure la definizione di Mutwa).

Ja(h)bulon. Si trova tanto, troppo!

Umbaba esiste una Umbaba in Etiopia, ma di misteriose città sotterranee non ho trovato tracce.

Khombecansini ogni riferimento riporta la storia citando Mutwa come fonte. Non sono riuscito a trovare una versione indipendente.
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Con alleati come Obama, non hai bisogno di nemici.
Inviato il: 13/4/2015 12:04
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  •  TheNecrons
      TheNecrons
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#25
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/10/2012
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Molto interessante.
Inviato il: 12/4/2015 14:31
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#24
Dubito ormai di tutto
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Peccato Edo che non elenchi cosa sia interessante, e quelle pagine me le sono davvero sciroppate!

Citazione:
paura di lasciarsi andare?



L'hanno espulsa...forse perchè si è lasciata andare(e neppure troppo!) penso che la paura non sia il suo problema!

Slobbando
Inviato il: 12/4/2015 13:34
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#23
Sono certo di non sapere
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Prego Edo, son contenta che anhe tu lo abbia trovato interessante, vuol dire che ci piacciono le favole....
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Inviato il: 11/4/2015 20:29
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  •  edo
      edo
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#22
Sono certo di non sapere
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Una delle cose più interessanti che abbia mai letto.
Grazie Peonia
Inviato il: 11/4/2015 8:56
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  •  MarcoEL
      MarcoEL
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#21
So tutto
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Citazione:

Davide71 ha scritto:
Ciao Benitoche:

Steiner?

Quello che non mi torna è la possibilità che sia esistita una terra tra l'Europa e l'America. Non prendermi per pazzo, ma potrebbe essere che la civiltà atlantidea si sia sviluppata prima che l'Africa e l'America si separassero?
Lo so che sarebbero 65 milioni di anni fa secondo la datazione ufficiale, ma io non ho tutta questa fiducia nei metodi di datazione per periodi così lontani.


Forse le azzorre potrebbero essere la rimanenza emersa di una terra inabissata?
Inviato il: 11/4/2015 1:12
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#20
Sono certo di non sapere
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Quoto Slobbysta...a chi piacciono le favole ..se ne leggono tante Veda, Pitagora, Zoroastro, un minestrone senza il sale del saper collegarli in una logica fuori da un corpo che muore...il MALE esiste qui si dice! ...povero l'essere umano nel suo smarrimento del suo dolore, nel bisogno di una pausa dal dolore..nel l'egoismo del bene, evitando di quantificare l'infinito, l'eterno miscelarsi..



meno male che a qualcuno le favole piacciono...che vita piatta senza!!!

paura di lasciarsi andare?
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Inviato il: 10/4/2015 16:09
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#19
Sono certo di non sapere
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@Davide

Quello che non mi torna è la possibilità che sia esistita una terra tra l'Europa e l'America. Non prendermi per pazzo, ma potrebbe essere che la civiltà atlantidea si sia sviluppata prima che l'Africa e l'America si separassero? Lo so che sarebbero 65 milioni di anni fa secondo la datazione ufficiale, ma io non ho tutta questa fiducia nei metodi di datazione per periodi così lontani.

hai mai sentito parlare delle pietre di ICA?
beh su una di queste è raffigurata una mappa geografica molto diversa....

http://whitewolfrevolution.blogspot.it/2013/11/il-mistero-delle-pietre-di-icala.html


ovviamente non dare retta al solito debunkers...
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Inviato il: 10/4/2015 16:08
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  •  benitoche
      benitoche
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#18
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
Quoto Slobbysta...a chi piacciono le favole ..se ne leggono tante Veda, Pitagora, Zoroastro, un minestrone senza il sale del saper collegarli in una logica fuori da un corpo che muore...il MALE esiste qui si dice! ...povero l'essere umano nel suo smarrimento del suo dolore, nel bisogno di una pausa dal dolore..nel l'egoismo del bene, evitando di quantificare l'infinito, l'eterno miscelarsi..

Lux&Shadow

Non puoi quotare Slobbysta
Tu mescoli troppo,Slobbysta no
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 10/4/2015 13:44
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  •  Lux&Shadow
      Lux&Shadow
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#17
Ho qualche dubbio
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Quoto Slobbysta...a chi piacciono le favole ..se ne leggono tante Veda, Pitagora, Zoroastro, un minestrone senza il sale del saper collegarli in una logica fuori da un corpo che muore...il MALE esiste qui si dice! ...povero l'essere umano nel suo smarrimento del suo dolore, nel bisogno di una pausa dal dolore..nel l'egoismo del bene, evitando di quantificare l'infinito, l'eterno miscelarsi..

Lux&Shadow
Inviato il: 10/4/2015 12:24
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  •  benitoche
      benitoche
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#16
Dubito ormai di tutto
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Fuoco che si allea spesso con l’acqua, nonostante le loro qualità fisiche, almeno in apparenza, li contrappongano:

il fuoco fa evaporare l’acqua, l’acqua spegne il fuoco. Insieme tuttavia operano al servizio delle Potenze creatrici e sono scaturigine della luce, brodo primordiale nel quale l’embrione umano si sviluppò all’inizio del mondo. Secondo Eraclito di Efeso: «Il fuoco è l’elemento generatore ed è dalle sue trasformazioni, sia che si rarefaccia sia che si condensi, che nascono tutte le cose. Era l’enunciazione filosofica del principio-fuoco, già formulata dai Veda dell’India, da Zoroastro, da Pitagora nella dottrina dell’ecpyrosis, il grande incendio finale che a una creazione consunta e satura ne avvicenda una nuova nata dalle sue ceneri. Plasmato dal fuoco primordiale, l’universo creato dovrà consumarsi nel fuoco. E Steiner trasferisce queste antiche enunciazioni speculative sul piano dell’evoluzione spirituale: «Il fuoco è dunque la porta con la quale si penetra dal di fuori nell’interno delle cose. Quando si guarda un oggetto che brucia, si vedono due cose insieme al fuoco: il fumo e la luce. La luce è nata dal fuoco, ma la si vede? Lo si pensa, ma non è vero. Si vedono solo gli oggetti solidi, liquidi o gassosi rischiarati dalla luce, ma non si vede la luce, perché la luce fisica è in realtà invisibile. Andando dal fuoco alla luce noi entriamo nell’invisibile, nell’eterico, nello spirituale. Con il fumo avviene il contrario. Quando qualcosa brucia noi assistiamo al passaggio dal materiale allo spirituale, e ciò produce la luce. Ma questo passaggio si sconta con il fumo opaco, grazie al quale il fuoco racchiude un elemento spirituale nella materia».
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Inviato il: 10/4/2015 11:33
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  •  benitoche
      benitoche
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#15
Dubito ormai di tutto
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vedo che han tutti le idee molto chiare

Manchi solo tu

Citazione:

peonia ha scritto:
grazie Benitoche, non la conoscevo questa narrazione anche se su Atlantide qualosa di simile l'avevo letta.
Che te ne sembra di Credo?

certo unisce e collega un sacco di cose...


I chiaroveggenti riportano tutti le stesse informazioni ,le loro visioni coincidono sempre.Meglio della datazione al carbonio

Davide71,Steiner?

le mie informazioni sono sempre e solo citazioni di Steiner;un chiaroveggente ,come dicevo a Redna ,risulta estremamente "preciso"

Citazione:
Quello che non mi torna è la possibilità che sia esistita una terra tra l'Europa e l'America. Non prendermi per pazzo, ma potrebbe essere che la civiltà atlantidea si sia sviluppata prima che l'Africa e l'America si separassero?






è vero che la storia insegna, e se è giusto il concetto del Vico secondo cui essa si ripete per alternanza di cicli temporali, allora per capire quello che sta succedendo adesso a questo bizzarro mondo, nel tormentato e non del tutto ponderato presente dell’umana civiltà, vale la pena di andare a rileggersi le considerazioni di chi ha indagato gli avvenimenti e i personaggi che li hanno mossi con il calibro e la lente della conoscenza esoterica e spirituale. Perché accadono fatti, in questo melting pot, o salad bowl del villaggio globale, che meritano di essere letti e valutati tenendo conto non tanto della causalità indeterminata delle vicende, quanto piuttosto valutando la plausibile responsabilità di un complotto di forze agenti in base a leggi e propositi ostili al progresso materiale e morale degli uomini. Che ciò sia vero lo prova il fatto che appena si ventila l’interferenza di un simile complotto in una qualunque occorrenza della cronaca, ecco che spunta il giorna- lista, l’esperto, il maître à penser, persino il sacerdote, tutti pronti a giurare che si tratta di paranoia, di mania di persecuzione, di demenza senile. Capita ogni qualvolta uno spirito vigile avverte che il complotto è stato imbastito, che il Male, attraverso operatori subalterni e compiacenti, ha colpito ancora. Subito si attivano allora gli ingegni perversi che, speculando con ogni possibile teorema, mirano a provare che il Male non esiste, che fa parte dei deliri mentali e psichici di personalità sprovvedute, inadeguate a reggere il passo di carica di questa civiltà d’assalto.

E invece il Male esiste, da quando, calato nella veste materica, l’uomo iniziò il suo percorso evolutivo, combattendo un’aspra lotta per ritornare alla dimensione angelica e imperitura da cui si era esiliato.
Esiste, eccome, il Signore occulto – ma ora neanche tanto – della Materia, e ha molto bene operato con le sue pompe e seduzioni, diabolicamente fingendo di non esserci, o di essere altro, o di trovarsi altrove.
La sua opera tangibile ebbe inizio ai primordi della storia umana, nelle nebbie ovattate di Atlantide, quando il dorato e felice continente avvertiva ormai i sinistri bagliori della sua inarrestabile decadenza.
«Lo sviluppo della ricchezza materiale sotto i re-pontefici della razza tolteca avrebbe avuto il suo con- traccolpo fatale: con la crescente coscienza dell’Io si destarono l’orgoglio e lo spirito di dominio. La prima eruzione delle cattive passioni si verificò presso una razza alleata dei Toltechi, una razza incrociata ai Lèmuri dal color giallo nerastro: i Turanici dell’Atlantide, gli antenati dei Turanici d’Asia, e i padri della magia nera. Alla magia bianca, opera disinteressata dell’uomo in armonia con le potenze dell’alto, si oppone la magia nera, che si richiama alle forze del basso sotto la spinta dell’ambizione e della lussuria. I re turanici vollero dominare e godere schiacciando i loro vicini. Ruppero il patto fraterno che li legava ai re toltechi e cambiarono il culto. Furono istituiti i sacrifici cruenti. Invece della pura bevanda dell’ispirazione divina si bevve il sangue nero dei tori, evocatore di influenze demoniache. ...Si videro culti mostruosi, templi consacrati a serpenti giganteschi, a pterodattili viventi, divoratori di vittime umane. L’uomo potente si fece adorare da greggi di schiavi e di donne. Da quando con la corruzione atlantidea la donna divenne uno strumento di piacere, la frenesia sensuale si sviluppò con una forza crescente. La poligamia pullulava.

...Di secolo in secolo il male si accumulò: l’irruzione invadente del vizio, il furore dell’egoismo e l’anarchia raggiunsero una tale estensione che tutta la popolazione si divise in due campi. Una minoranza si raggruppò attorno ai re toltechi, rimasti fedeli all’antica tradizione, mentre il resto adottò la religione tene- brosa dei Turanici. ... Il pontefice dei re solari dovette rifugiarsi nel nord, vicino ad un re alleato dei Tlavatli, dove si stabilí con un nucleo di fedeli. A partire da quel momento ebbero inizio le grandi migrazioni verso l’Oriente, mentre la civiltà propriamente atlantidea non fece che decadere. I Turanici occuparono la metropoli e il culto del sangue profanò il tempio del Sole. La magia nera trionfava, e corruzione e perversità raggiunsero proporzioni spaventose in quell’umanità impulsiva, ancora sprovvista del freno della ragione.

...Infine il disordine toccò gli elementi e tutta la natura, némesi ineluttabile della magia nera. Una prima catastrofe separò l’Atlantide dall’America nascente ed altre seguirono ad intervalli regolari.
...La Terra è un essere vivente. La sua crosta solida e minerale non è che una piccola scorza rispetto all’interno del globo, composto di sfere concentriche di materia sottile, che sono gli organi sensitivi e genera- tori del pianeta. Ricettacoli di forze primordiali, queste viscere vibranti del globo rispondono magneticamente ai moti che agitano l’umanità: tesaurizzano in un certo senso l’elettricità delle passioni umane, per rinviarla poi periodicamente alla superficie, in enormi masse.
Ai tempi della Lemuria lo scatenamento dell’animalità brutale aveva fatto zampillare direttamente il fuoco terrestre alla superficie del globo, e il continente lemurico si era trasformato in una specie di solfatara bollente, in cui migliaia di vulcani agivano per sterminare con il fuoco quel mondo brulicante di mostri deformi.
Ai tempi di Atlantide l’effetto delle passioni umane sull’anima ignea della terra fu piú complesso e non meno spaventoso. ...Inoltre le scariche elettriche che accompagnarono quei fenomeni scatenarono nell’atmo- sfera cicloni, tempeste e uragani mai visti. Una parte dell’acqua che fino allora vagava nell’aria sotto forma di vapore piombò sul continente in cascate e piogge torrenziali»(1).
La rovina di Atlantide non avvenne dunque per inabissamento, e quindi per acqua. Questa fu, nella fase finale del dramma, una pietosa copertura d’oblio su una civiltà distrutta prima dal fuoco delle passioni, dei vizi irrefrenabili, delle devozioni mostruose. Fu il fuoco dei vulcani sottomarini che, erodendo la base su cui pog- giava il continente, lo fece sprofondare negli abissi oceanici. Effetto eso/endo: quello che è dentro l’uomo si trasmette per osmosi al pianeta che lo ospita, uno scambio positivo allorquando il travaso è di valori ideali, distruttivo nei casi in cui il baratto avviene per commercio animico con le forze inferiori. «La magia nera
agiva direttamente in tutta la sua potenza sul centro della Terra, da cui traeva la sua forza. Da lí essa suscitò nel cerchio di fuoco elementare altri impulsi. Questo fuoco, venuto dalle profondità per vie tortuose, si accu- mulò nei crepacci e nelle caverne della crosta terrestre. ...Dal loro punto di partenza al loro punto d’arrivo queste ondate di fuoco sotterraneo scavavano la crosta terrestre dell’antico continente. Con la sottrazione della sua base, L’Atlantide sprofondò in pezzi e finí per crollare nel mare con una gran parte dei suoi abitanti»(2).
Sono trascorsi da quella catastrofe planetaria piú di 12.000 anni, basandoci su quanto ci dicono i sacerdoti egizi per bocca di Solone, e che Platone conferma nel Crizia e nel Timeo, eppure l’umanità conserva tuttora,
nelle pieghe piú remote della sua memoria ancestrale e nel corredo archetipico, il ricordo della rovina del mondo per fuoco, scatenato dalle Potenze ignee del pianeta sollecitate ad agire dalla caduta morale dell’uomo.
Gli Etruschi, popolo misterioso apparso come un fantasma nello scenario delle civiltà protoitaliche, erano forse nella corrente delle migrazioni da Atlantide al seguito dei re Toltechi per allontanarsi dai crudeli operatori di magia nera, i Turanici, verso Occidente. Dopo un tortuoso peregrinare millenario, approdarono in Asia Minore, e da qui, portati sempre dall’onda lunga di una segreta esigenza di trovare un luogo definitivo e con- sono alle loro esigenze magico-misteriche, si insediarono nella regione che per connotazioni geologiche, umori terrestri, bontà del suolo e immanenza di geni benigni, ricordava loro l’ubertosa Atlantide, ricca di verde e di acque, dedita alla magia bianca e ai culti sereni di divinità benevole, dispensatrici di doni materiali e soprannaturali. Ma il ricordo del fuoco che aveva corroso dall’interno il felice continente, facendolo sprofon- dare, non li aveva mai abbandonati, era un dato ricorrente nelle loro espressioni religiose ed artistiche. Per esorcizzarne il devastante potere avevano coniato uno scongiuro, composto di due sole parole: “Arse verse”. Lo imprimevano sul frontone dei templi, sugli architravi degli edifici pubblici, sulla facciata delle case. I Romani li imitarono, ben conoscendo le attitudini alla magia e al vaticinio possedute da quello strano popolo loro vicino, prima nemico e poi mèntore e modello di organizzazione sociale e culturale. “Allontana il fuoco”, elemento di vita e origine di tutte le cose create, ma allo stesso tempo strumento di distruzione catartica, di purificazione attraverso la consunzione della materia per la nascita di un nuovo ordine cosmico e naturale. Fuoco che si allea spesso con l’acqua, nonostante le loro qualità fisiche, almeno in apparenza, li contrappongano
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 10/4/2015 11:32
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  •  benitoche
      benitoche
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#14
Dubito ormai di tutto
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Doppio Rimosso
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Inviato il: 10/4/2015 11:26
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  •  Davide71
      Davide71
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#13
Dubito ormai di tutto
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Ciao Benitoche:

Steiner?

Quello che non mi torna è la possibilità che sia esistita una terra tra l'Europa e l'America. Non prendermi per pazzo, ma potrebbe essere che la civiltà atlantidea si sia sviluppata prima che l'Africa e l'America si separassero?
Lo so che sarebbero 65 milioni di anni fa secondo la datazione ufficiale, ma io non ho tutta questa fiducia nei metodi di datazione per periodi così lontani.
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Inviato il: 9/4/2015 23:55
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  •  peonia
      peonia
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#12
Sono certo di non sapere
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grazie Benitoche, non la conoscevo questa narrazione anche se su Atlantide qualosa di simile l'avevo letta.
Che te ne sembra di Credo?

certo unisce e collega un sacco di cose...
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...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Inviato il: 9/4/2015 22:21
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  •  Shavo
      Shavo
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#11
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/5/2008
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Beh vedo che han tutti le idee molto chiare
Inviato il: 9/4/2015 14:00
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  •  benitoche
      benitoche
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#10
Dubito ormai di tutto
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In precedenza l’uomo viveva in un ambiente perennemente umido, dove il sole non appariva mai e pioveva sempre. L’uomo non parlava ma aveva grandi poteri mentali. Poteva comunicare col pensiero e la caccia consisteva nel richiamare un animale talmente anziano da preferire una morte rapida a quella lenta a cui la natura lo avrebbe destinato. Egli credeva che Dio fosse di sesso femminile (la Grande Madre) e fosse situato SOTTO la Terra. Con l’arrivo di questi esseri le cose cambiarono. Il cielo schiarì, l’uomo perse i poteri psichici e acquisì l’uso della parola. Gli venne imposta la legge e la gerarchia. Gli uomini divennero avidi e ostili alla Natura, e si formarono civiltà che trasformarono le aree in cui vissero in deserti inospitali.

Quella che siamo abituati a chiamare “umanità” non è che il prodotto della quinta civiltà principale, che è stata preceduta da un’altra umanità, appartenente alla quarta civiltà principale, il cui continente, l’Atlantide, si può situare tra l’attuale Europa e l’America. I nostri predecessori Atlantidi avevano un aspetto assai diverso, avevano una cultura diversa. L’antico uomo di aveva ragionamento e pensiero, ma possedeva sottili forze sonnambulo-chiaroveggenti. Nell’antica Atlantide non esistevano logica, ragione coordinante e scienza come l’abbiamo oggi. A quei tempi l’immaginare, il pensare e il sentire degli uomini erano assai diversi. L’uomo di quel tempo non sarebbe stato in grado di collegare, calcolare, contare e leggere come oggi, però in lui vivevano determinate forze sonnambulo-chiaroveggenti. Egli poteva comprendere il linguaggio della natura, quello che Dio gli diceva nel mormorío delle onde, ciò che risuonava nel tuono, sussurrava nel bosco, ciò che esprimeva il delicato profumo dei fiori. Egli comprendeva il linguaggio della natura, era in armonia con l’intera natura. Allora non esistevano leggi o cavilli giuridici per mettere d’accordo i vicini. No, l’uomo di Atlantide usciva, ascoltava i suoni degli alberi e del vento che gli dicevano cosa doveva fare.
Nelle leggende popolari, che non sono mai composte a caso, troviamo il bel ricordo dell’antica Atlantide per esempio nella Saga dei Nibelunghi, con il Niefelheim (la terra delle nebbie). In essa, in modo molto sug- gestivo, si narra come il Reno e gli altri fiumi non siano che le masse d’acqua residue della nebbia dell’antica Atlantide, e la saggezza da questa derivata viene indicata come il tesoro sommerso. In quel continente, tra l’America e l’Europa, dobbiamo inoltre vedere il vivaio degli antichi Adepti, dove risiedevano coloro che erano adatti a divenire allievi delle grandi Individualità che noi chiamiamo i Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti.
Il luogo dove si trovava questa Scuola, la cui fioritura avvenne durante la quarta sotto-civiltà dell’antica Atlantide, può essere considerato al centro dell’Oceano Atlantico. Il discepolo vi era istruito in modo molto diverso da oggi. L’uomo allora poteva influire sull’altro uomo in modo assai potente, per mezzo della forza che era ancora insita nelle parole. Non potete però assolutamente paragonare la forza attuale delle parole con quella di un tempo. Allora era grandissima, la parola bastava a suscitare delle forze nell’animo del discepolo. Un mantra odierno non ha piú la forza di quel tempo, in cui le parole non erano cosí impregnate dai pensieri. Quando queste parole avevano effetto, si sviluppavano le forze animiche del discepolo. Si poteva chiamare questa l’Iniziazione umana per effetto potente del linguaggio della natura. Altro linguaggio intelligibile era la fumigazione con determinate sostanze, il bruciare l’incenso e simili. Esisteva allora un rapporto molto piú immediato tra l’anima del Maestro e quella del discepolo. Nell’antica Atlantide esistevano segni di scrittura che erano rappresentazioni di processi naturali. Si tracciavano in aria con la mano e nel tempo essi avevano efficacia sullo Spirito delle popolazioni di quell’epoca. Cosí, ogni civiltà ha il suo compito nell’evoluzione dell’umanità. Il compito della nostra quinta civiltà principale è di portare il Manas nei quattro arti dell’entità umana, ossia di svegliare la ragione per mezzo di concetti e di idee. Ogni civiltà ha il suo compito, quello degli Atlantidi era la formazione dell’Io. La nostra civiltà, la quinta civiltà principale dell’èra post-atlantica, deve sviluppare il Manas, il mentale superiore.
Con la scomparsa di Atlantide non scomparvero le sue conquiste; l’essenziale di quanto era esistito nell’antico vivaio della Scuola Iniziatica fu preso da un piccolo nucleo di uomini. Questo gruppetto, guidato dal Manu, si recò nell’attuale zona del deserto del Gobi. Fu questo gruppo che preparò le riproduzioni della cultura e della dottrina precedenti, ma con maggiore partecipazione della ragione. Erano le forze di un tempo trasformate in pensieri e in segni. Da lí, da quel centro, come raggi, come irradiazioni, si diffusero le varie correnti di cultura. Cominciando con la magnifica cultura pre-vedica, che fu la prima a trasformare in pensieri il fluire della saggezza. La seconda cultura partita dall’antica Scuola Iniziatica fu l’antichissima cultura persiana. La terza fu la cultura caldaico-babilonese, con la sua magnifica sapienza astronomica e la sua grandiosa saggezza sacerdotale. Quarta fiorí la cultura greco-latina, con la sua colorazione personale, e finalmente, quinta, la nostra. Andiamo incontro alla sesta e alla settima cultura. Vi ho cosí indicato il nostro compito nell’evoluzione umana: trasformare in pensieri, portare fino al piano fisico, ciò che fino ad oggi esisteva come saggezza cosmica.
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Inviato il: 9/4/2015 13:16
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  •  MarcoEL
      MarcoEL
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#9
So tutto
Iscritto il: 26/3/2015
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Citazione:

peonia ha scritto:
Mi ha colpito, perchè non lo conoscevo affatto, quel che dice con una semplicità e modestia incredibili
"In questa intervista ci sono moltissime informazioni che possono rappresentare una sfida per la mente del lettore. C’è persino la descrizione di una città sotterranea in Africa, che potrebbe essere l’origine dei miti o delle storie sull’inferno. Per favore non continuate se siete molto legati ad un sistema di credo. Ricordate che non c’è nulla da temere.
La vita è eterna ed ogni cosa non è che una esperienza sulla via verso l’illuminazione. "
Come dice David Icke: “nonostante alcune di queste informazioni,
è un tempo meraviglioso per essere vivi”

qui il testo completo di una intervista fatta da R. Martin
Fonte originale: http://www.2012.com.au/Credo.html- traduzione Cristina Bassi

http://www.thelivingspirits.net/images/pdf/ILPIUGRANDESEGRETO.pdf

molto interessante!!!!


Interessantissimo, non conoscevo questo personaggio.
Inviato il: 9/4/2015 1:32
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/7/2013
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Citazione:
tassello che sembra...... un altro mattone nel muro.


Quoto il sembra...Icke sembra...

....infatti io i muri, se voglio comprendere e trovo ambiguità, li abbatto...Slobbando
Inviato il: 8/4/2015 23:46
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  •  Ghilgamesh
      Ghilgamesh
Re: CREDO MUTWA, UN GRANDE ANZIANO SCIAMANO ZULU'
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 27/10/2005
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Credo è un grande amico di Devid Icke, che a me piace, ma a qualcuno farà storcere il naso!

E' un altro tassello che sembra inserirsi nello stesso puzzle ... o come direbbero altri, un altro mattone nel muro! ^__^
Inviato il: 8/4/2015 12:55
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