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   Politica Interna & Estera
  Il Senato dei Raccomandati

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Re: Il Senato dei Raccomandati
#15
Sono certo di non sapere
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Con il nuovo Senato dei Raccomandati proposto dal governo Renzi, va via anche uno dei capisaldi della democrazia italiana ovvero il "voto disgiunto".

Il nuovo Senato dei Raccomandati che viene nominato dai partiti elimina di fatto il voto disgiunto oltre che l'elezione diretta dei senatori.

Meno democrazia per gli italiani che non hanno votato Renzi la democrazia 3.0 del PD si fa spazio nel terzo millennio.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 30/9/2015 9:02
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#14
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/9/2011
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La compravendita dei parlamentari e dei senatori e chiusa beccatevi il nuovo senato dei raccomandati, addio all'elezione diretta dei senatori.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 22/9/2015 13:06
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Se... Il potentissimo senato dei raccomandati...a parte il fatto che i nuovo senatori saranno comunque in qualche modo legittimati dal voto popolare, provenendo al 95% da organismi di governo territoriale eletti con tanto di preferenze, se davvero si voleva fare un senato di raccomandati, allora perché privarlo dei suoi poteri più importanti, ridurre il numero di senatori e toglierne le indennità? La questione casomai è che è stato "fatto chiudere" il senato, probabilmente per sempre, e che volenti o nolenti molte cose cambieranno, resta da vedere in che modo e nell'interesse di chi.







Citazione:
a parte il fatto che i nuovo senatori saranno comunque in qualche modo legittimati dal voto popolare


Un trucco per giustificare la loro presenza lì ma da che erano eletti dal popolo direttamente fungendo cosi da tutela (vedi voto disgiunto) ora sono TUTTI filo-governativi nominati dai partiti per la maggior parte PD, FI e Lega Nord.

Il clientelismo è stato MIGLIORATO e reso più forte non distrutto come avrebbe dovuto essere.

Il capitalismo clientelare è il MALE più grave d'Italia lo sanno tutti andare nella direzione di potenziarlo è un atto vile.


Citazione:
allora perché privarlo dei suoi poteri più importanti, ridurre il numero di senatori e toglierne le indennità?


I poteri RESTANO se ne va solo la fiducia alla camera mentre per le indennità PRENDERANNO COMUNQUE decine di migliaia di euro di rimborsi e bonus, oltre che SOLDI per i portaborse e i segretari.
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Inviato il: 11/8/2014 11:35
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  •  PCornelio
      PCornelio
Re: Il Senato dei Raccomandati
#12
Ho qualche dubbio
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Se... Il potentissimo senato dei raccomandati...a parte il fatto che i nuovo senatori saranno comunque in qualche modo legittimati dal voto popolare, provenendo al 95% da organismi di governo territoriale eletti con tanto di preferenze, se davvero si voleva fare un senato di raccomandati, allora perché privarlo dei suoi poteri più importanti, ridurre il numero di senatori e toglierne le indennità? La questione casomai è che è stato "fatto chiudere" il senato, probabilmente per sempre, e che volenti o nolenti molte cose cambieranno, resta da vedere in che modo e nell'interesse di chi.
Inviato il: 11/8/2014 0:02
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#11
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/9/2011
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Riforma del Senato: il ‘nuovo che avanza’, tra Putin e P2


Inquietante assistere ieri sera alle manifestazioni di giubilo dell’area governativa a seguito del varo di una boiata pazzesca quale la riforma del Senato; che porta il nome della Bella Addormentata: la ministra Boschi. Assai più inquietante leggere in filigrana il significato polittico di quell’atto apparentemente insensato; che reca la firma del putto giocherellone con il rottame della democrazia: il nostro premier.

Per altro verso, passaggio decisivo nella transizione tra Seconda e Terza Repubblica, di cui il Renzi si è fatto carico fungendo da traghettatore.

Di fatto, nella sua traiettoria politica si intrecciano tendenze molteplici, che tuttavia mantengono un senso di marcia convergente: la restaurazione reazionaria.

Più volte si è detto che il ragazzone di Rignano sull’Arno riproponeva le gag di Tony Blair in ritardo di una ventina d’anni. In particolare la mossa di mettere le mani su un partito genericamente di sinistra e fargli adottare un armamentario concettual-comunicativo di destra, allo scopo di conquistare l’elettorato del fronte opposto. Poco importa se tutto questo comporta l’assoluto snaturamento della propria compagine: i compagni di partito apprezzeranno le quote di potere conquistate grazie alla spregiudicatezza; mentre l’elettorato tradizionale dovrà farsene una ragione data l’assenza di alternative in cui confluire, coerenti con i valori di Legalità ed Eguaglianza. Il segreto della manovra trasformistica sta proprio nel rivestirla di chiacchiere in grado di confondere le idee; così da far credere che rappresenti il massimo della modernità. E che opporsi sia soltanto una bieca attitudine oscurantista “da gufi e rosiconi”.

Gag che funziona fino a quando le ricette del marketing politico, sfornate da gost writer e spin-doctor, riescono a “intortare” la maggioranza dei cittadini; all’insegna di quanto il politologo Colin Crouch chiama “Postdemocrazia”.

Nel frattempo è al varo il “Piano B”: passare dall’autoritarismo soft all’autocrazia hard. Ossia eliminare ogni forma di contrappeso e bilanciamento che si oppone alla volontà dell’Uomo Forte. L’operazione per cui, a fronte dell’inettitudine a decidere di siffatto “Forzuto”, si ovvia con la caricaturalizzazione: il decisionismo.

Incominciò Bettino Craxi, proseguì Silvio Berlusconi, arriva in porto Matteo Renzi con lo sventramento del Senato. Ciò significa un Esecutivo identificato nel leader (magari “unto dal signore” grazie a votazioni plebiscitarie) e liberato dall’impiccio del controllo grazie alla sottomissione del Legislativo, virato a timbrifico, e l’intimidazione del Giudiziario: vedi la responsabilità del giudice pari al sequestro di metà del suo stipendio; che suona a messaggio mafioso bell’e buono (“attento a quello che fai…”). Agghiacciante se collegato al pallore vampiresco e alle occhiaie da predatore notturno del guardasigilli Andrea Orlando (di cui si nota una certa somiglianza anche intellettuale con l’avvocato Ghedini). Soprattutto nel momento in cui le indagini della magistratura – a Milano (Expo), Venezia (Mose), Genova (Carige) e in tutti i consigli regionali d’Italia – scoperchiano le mefitiche sentine dell’affarismo colluso con pezzi di ceto politico.

Niente di più funzionale al mantenimento in vita di queste pratiche perverse che la sistematica estromissione dei soliti “gufi e rosiconi”. Appunto, quanti potevano certificare che “il re è nudo”.

Non è casuale che l’incubatore di questa operazione nazionale si trovi dalle parti dell’Arno, visto che i suoi passaggi topici erano dettagliati puntualmente nel “Piano di Rinascita Democratica” stilato dal Maestro Venerabile della Loggia P2: l’aretino Licio Gelli. Ma questa corsa all’autocrazia ha ben più vasti orizzonti; da tempo assume le dimensioni di una tendenza mondiale. Che contagia perfino l’Unione europea, visto il corso antidemocratico che ha preso campo a partire dall’Ungheria.

Il modello è la Russia post-sovietica di Vladimir Putin: statalizzazione dell’economia, uso della religione come strumento di controllo sociale, rilancio del nazionalismo a scopo identitario, repressione del dissenso e relativo asservimento dei media.

Questo è l’inquietante revival che ci propone l’attuale stagione del mondo.

In Italia – secondo costume – tutto è anche un po’ farsesco, sgangherato e ridanciano. Pure sulla rottamazione della democrazia ci si può sganasciare. Esorcizzando (ma non troppo) i fantasmi di Gelli e Putin.
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Inviato il: 10/8/2014 19:47
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#10
Sono certo di non sapere
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Quando si farà il referendum per sfanculare la cagata di riforma del Senato che l'ha trasformato in Senato di non-eletti ma di raccomandati?

I partiti e i movimenti si stanno organizzando per organizzare al meglio questo referendum ?

Quanto ci sarà il referendum per annullare la riforma del Senato che ci ha levato il diritto di voto?
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Inviato il: 9/8/2014 11:10
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#9
Sono certo di non sapere
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i 100 raccomandati di partito che saranno piazzati nel nuovo Senato Piduista

Il Senato ha detto sì: non ci saranno più parlamentari eletti dai cittadini a Palazzo Madama. I 100 nominati saranno in larga parte scelti dai consigli regionali (95), mentre 5 saranno di nomina presidenziale. L’Aula dopo ore di bagarre, con le opposizioni dentro e fuori in polemica con il governo e scontri con i commessi, ha approvato l’articolo 2 del ddl Boschi che modifica la composizione strutturale dell’assemblea. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti (Dodici dissidenti del Pd e altri due senatori della maggioranza: uno di Ncd e uno di PI). Non erano presenti Lega Nord e Movimento 5 stelle. Discussione sofferta e trascinata, ma che procede tanto da far restare ottimista il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Il primo via libera alla riforma sarà già la prossima settimana”. Poi il testo dovrà passare alla Camera (entro tre mesi) e in caso di modifiche, tornare a Palazzo Madama. Poi il referendum ai cittadini che dovranno dare l’ultima approvazione.

[...]
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Inviato il: 3/8/2014 8:48
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#8
Sono certo di non sapere
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Renzi: Viva berlusconi! è il mio modello politico.


Renzi: 'Importante Berlusconi a tavolo riforma voto'

IL CAIRO - "E' importante che Berlusconi stia al tavolo della riforma elettorale così come è stato a quello per la riforma costituzionale: un segnale importante, di delinquenzialità del sistema".
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Inviato il: 3/8/2014 7:54
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#7
Mi sento vacillare
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Si potrebbero definire "massomandati" oppure "mafiomandati"...
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L'anoressia è un "orientamento" alimentare?

Non ti piacciono i crauti? allora sei crautofobo...
E' un reato gravissimo...

Aspirare gli embrioni è indice di civiltà!!!

Io non sono un complottista...
mi interesso di leggende metropolitane...
Inviato il: 31/7/2014 20:16
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#6
Sono certo di non sapere
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il Partito AntiDemocratico boccia il senato elettivo

"No" all'emendamento sul Senato elettivo
Con 57 voti di scarto l'Aula ha respinto un emendamento di Augusto Minzolini (Fi) che proponeva il Senato elettivo a suffragio universale e diretto.

Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/Msy4Zq
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Inviato il: 31/7/2014 16:09
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#5
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Sondaggio Ipsos, “il 73% dei cittadini vuole il Senato elettivo”


Secondo l'istituto, gli italiani sono favorevoli al superamento del bicameralismo perfetto e alla riduzione dei parlamentari. E vogliono esprimere una preferenza diretta sulla nomina dei loro rappresentanti politici


Favorevoli alla riduzione del numero dei senatori, a funzioni distinte tra Montecitorio e Palazzo Madama e al superamento del bicameralismo perfetto. Ma soprattutto il 73 per cento degli italiani vuole eleggere i propri rappresentanti e respinge un Senato “dei nominati”.

[...]
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Inviato il: 29/7/2014 14:16
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#4
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Se non è una svolta autoritaria questa cosa lo è?

Hanno deciso (PD e FI) che ci sarà il Senato dei Raccomandati e cosi sarà.
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Inviato il: 24/7/2014 18:43
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#3
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Tagliola in Senato, opposizioni ai cronisti: “Fossimo in Bulgaria cosa avreste scritto?”

I Cittadini sono stanchi di avere un Parlamento di nominati, di avere ancora le province senza che si possa votare. E adesso gli si toglie anche la possibilità di votare per il Senato. Come si chiama questo? Fosse successo in Bulgaria cosa avreste scritto?”. Urla Loredana De Petris di Sinistra Ecologia e Libertà al termine della riunione dei Capigruppo del Senato nel quale è stata sancita la tagliole sul DdL Boschi di modifica Costizionale: il voto finale ci sarà l’otto agosto, indipendentemente dal fatto che il dibattito sugli emendamenti sia terminato oppure no”. “E’ una tagliola nella sostanza perché rimane fissata la data di scadenza del dibattito”, afferma Vito Petrocelli capogruppo del M5S a Palazzo Madama e il presidente dei senatori della Lega Nord, Gian Marco Centinaio: “Qui stiamo togliendo la democrazia al popolo, se a Renzi va bene così a noi no, perché noi non siamo schiavi di Renzi”. Al termine della riunione nessun senatore della maggioranza è venuto in sala stampa per farsi intervistare di Manolo Lanaro
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Inviato il: 24/7/2014 18:41
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Re: Il Senato dei Raccomandati
#2
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Un regime autoritario è alle nostre porte

E’ sempre fonte di arricchimento interiore il conversare libero e schietto con le persone semplici ed umili quando, abbattendo le staccionate del pregiudizio, ci si accorge che sono proprio quest’ultime quelle meglio dotate di buon senso e di saggia virtù.

Così, qualche giorno orsono, mi sono trovato a dibattere con un crocchio di concittadini su un argomento delicato e di stretta attualità: dove ci condurranno le tanto decantate riforme costituzionali e, in primis, il varo delle nuova legge elettorale? Il tutto all’interno di una democrazia, la nostra, da svariati lustri né partecipativa e né rappresentativa.

Tra i presenti, vi è stato chi ha ammesso candidamente che la responsabilità dello insufficiente livello rappresentativo è da imputarsi precipuamente al corpo elettorale il quale, o non possiede affatto la benché minima cognizione di come scegliere i suoi rappresentanti elettivi, oppure opta per delle soluzioni subordinate a vincoli di dipendenza partitica o personalistica. Nell’uno e nell’altro caso, comunque, di scelta preferenziale totalmente libera e volontaria certo non si tratta, quanto piuttosto di orientamenti dettati e improntati allo scambismo di vicendevoli interessi.

E la democrazia, quella etimistica e originaria, è entrata così in una inevitabile crisi di sofferente astinenza e il subornarla equivale a ridurne consistentemente gli spazi di applicazione ad essa più congeniali.

Ricorderete che, ai tempi dell’impero sovietico, si era soliti definire le nazioni-satellite come “Stati a sovranità limitata” e, di ciò, ne sono ricolmi i libri di storia; oggi, pur cadute le barriere della tirannide, si ripresenta pressante e puntuale la questione se anche nelle democrazie occidentali, come la italiana, si possa a ragion veduta intravedere una linea valicabile, quando più quando meno e dai confini però incerti e fumosi, tra l’esercizio pieno o limitato della libertà, sia nella sfera individuale che in quella societaria.

E’ stato, macroscopico esempio, limitante la libertà di scelta il cosiddetto “Porcellum” e, cioè, un sistema elettivo del Parlamento nazionale che, impedendo il voto di preferenza popolare, blinda di fatto gli eleggibili alle imposizioni o, ancor peggio, ai capricci di quattro o cinque “Caligola” monocratici. Perlomeno, e non ci sia di consolazione, l’imperatore Caligola elevò alla dignità senatoriale il suo cavallo di razza preferito; i “Caligola di oggi”, incuranti del giudizio della storia e di quello del popolo sovrano, vanno spesso e volentieri ben oltre, fino a garantire uno scranno da parlamentare a degli emeriti, cresciuti e pasciuti, “asini selvatici”.

La tanto temuta “onagrocrazia”, virilmente osteggiata e denunciata con tutta la sua energia intellettuale da Benedetto Croce, pare bussare sempre più insistentemente alle porte della nostra ormai resa fragile democrazia. Nonostante, poi, che detto sistema elettorale sia stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta, testardamente si sta mettendo mano ad una riedizione dello stesso, seppur marginalmente riveduto e corretto in sola forma e non in sostanziale contenuto.

Altro aspetto, non meno inquietante, va ricercato nella professione solo parolaia di voler abbattere gli spaventosi “costi della politica” tra cui, non ultimi per ordine di spesa, sono da annoverare il risparmio ottenibile attraverso il dimezzamento del numero dei parlamentari e l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. La volontà reale dei “padroni del vapore” è però ben altra, ovverosia non modificare nulla fintantoché sarà possibile non intaccare lo “statu quo”. E così sembra essere!

Che dire, inoltre, di quello che dovrebbe divenire il nuovo Senato della Repubblica, composto solo ed esclusivamente di nominati? Vi basti sapere che, anche durante la fase storica della monarchia sabauda, i senatori erano di nomina regia. Non Vi pare un bel passo all’indietro?
La verità risiede nel fatto che, giorno dopo giorno, stiamo sempre più scivolando verso forme di totalitarismo strisciante le cui facce, per nostra sventura, sono rappresentate da novelle vestali in ancillare postura verso il “leader maximo”, da coreuti sempre pronti a salire sul carro del momentaneo vincitore e da corifei dell’ultim’ora.

A fronte di ciò, alto e robusto deve salire il nostro grido di opposizione e di protesta.
Amici tutti, ne sono consapevole: Vi sto invitando a costruire insieme una vera e propria insorgenza civile, finalizzata ad una salutare e salvifica risorgenza, e che abbia in sé il sapore e i contenuti di un rinascimento risorgimentale della democrazia italiana.
Mi solleverà da ogni venia il concittadino Fabrizio Trequattrini, se concludo con una affermazione a Lui ben nota: nell’epoca della menzogna o, meglio, dell’inganno universale, dire o provare a dire la verità è un atto già di per sé rivoluzionario.
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Inviato il: 22/7/2014 9:44
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Il Senato dei Raccomandati
#1
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Il governo si appresta a varare la riforma del Senato della Repubblica per trasformarlo in un nuovo Senato non eletto dal popolo ma nominato dai partiti.

Immunità, resta per i senatori. E il governo spinge, riforme in aula il 9

ANSA - Torna l'immunità parlamentare per i senatori. Più forte delle polemiche, una larga maggioranza con dentro FI e Lega reintroduce le garanzie che il ddl del governo aveva in un primo momento cancellato. Il ministro Maria Elena Boschi, "alla luce del dibattito in commissione", dà parere favorevole. E il M5S sale sulle barricate: "Un voto da brividi".
[...]

Ma se il fronte del dialogo è ancora aperto, con i grillini così come con Forza Italia, attesa giovedì a una risposta sul nodo spinoso del Senato elettivo, il governo prova a serrare i tempi. E la maggioranza nella conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama fissa al 9 o al massimo al 10 luglio l'approdo in Aula del ddl costituzionale che riforma il Senato e il titolo V. [...]

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Inviato il: 2/7/2014 14:34
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