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  Energia dai vulcani

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  •  Calvero
      Calvero
Re: Energia dai vulcani
#9
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Non lo so, non sono entrato nel merito e purtroppo la mia non era una battuta. Ora, quale sia sia, o sarebbe la soluzione, sempre qui siamo voluti arrivare: - per avere, avere, avere, avere sempre di più. Speriamo che alla prossima trivellazione si apra una frattura tale da influenzare la trama spazio/tempo, così da venire risucchiati in un buco nero. Un posto più che meritevole, direi.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 27/6/2014 14:23
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Re: Energia dai vulcani
#8
Sono certo di non sapere
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Calvero Citazione:
... so solo che quando devi scavare, significa che sei sul fondo.


Chissà forse è vero, ma ciò non toglie che quando si sceglie il nucleare all'energia geotermica forse non si è proprio al Top, almeno in campo tecnologico.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 27/6/2014 10:45
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Re: Energia dai vulcani
#7
Sono certo di non sapere
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Premio Nobel Rubbia: "Nucleare? No, costa troppo: meglio geotermia e gas"

Anche l’Italia ha avuto lo tsunami, non lo ricorda mai nessuno. Ed ha causato, con un disastroso terremoto, ben 100 mila morti a Messina e Reggio Calabria (1908). Un secolo dopo, il recente terremoto dell’Aquila, pur di grado modesto, ha tuttavia distrutto tante case antiche e fatto non pochi morti, rivelando errori di progettazione ed esecuzione perfino in palazzi nuovi, crollati anch’essi, e una disorganizzazione e corruzione amministrativa ancora più preoccupanti dello stesso evento sismico.

Figuriamoci se l’Italia, questa Italia, può permettersi delle centrali nucleari. E il fatto che sia circondata da centrali nucleari nei Paesi confinanti, a cui paghiamo l’energia importata, non è una buona argomentazione per costruire anche noi impianti nucleari. Intanto la catena delle Alpi è una buona protezione in caso di eventi castastrofici, e poi le somme spese oggi per l’elettricità importata – una parte è addirittura rivenduta con guadagno - sono nulla rispetto a quelle che dovremmo investire, senza alcuna speranza di ammortizzarle mai, per centrali sul nostro territorio. La costruzione durerebbe oltre 10 anni e la loro vita media, specie dopo la tragedia di Fukushima che ha accoprciato la vita di tutte le centrali, sarebbe di 10 anni, tutt’al più. Quindi sarebbero costosissime: una vera pazzia economica e ambientale.

Lo hanno capito anche gli scienziati. Alla vigilia del referendum sull'atomo in Italia, il premio Nobel 1984 per la fisica, Carlo Rubbia, ha concesso una intervista ad Antonio Cianciullo sulla Repubblica di oggi. "Guai a ignorare la lezione di Fukushima", ha detto Rubbia. Piuttosto, utilizziamo la tanta energia che abbiamo nel sottosuolo italiano, e dalla combinazione di gas ed energia geotermica potremmo trarre grandi vantaggi. Per esempio, ha aggiunto, dal sottosuolo di Lazio, Toscana e Campania potremmo ricavare con opportune tecnologie un potenziale energetico pari a ben quattro centrali atomiche. Se poi, aggiungiamo noi, ci mettiamo anche la razionalizzazione di distribuzione e consumi, a parità di stile di vita, otterremmo risparmi pari fino al 30% complessivo (proiezione ENEA), che sarebbe come ritrovarsi in casa svariate centrali atomiche gratuite e senza i rischi. NICO VALERIO

Ecco l’intervista di Rubbia alla Repubblica:

"Fukushima ha rappresentato una grande sorpresa perché ha evidenziato uno scollamento tra le previsioni e i fatti. È stata una lezione ed è pericoloso non imparare dalle lezioni. Soprattutto per un paese come l'Italia che con il Giappone ha molti problemi in comune: non solo la sismicità ma anche gli tsunami prodotti da un terremoto, come l'onda gigante che ha distrutto Messina nel 1908. È ragionevole fare una centrale atomica in Sicilia?".
Carlo Rubbia, il Nobel che in Italia ha inventato il progetto pilota per il solare termodinamico, osserva il panorama energetico a tre mesi dall'inizio di un incidente nucleare che non si è ancora concluso.

Dopo Fukushima tutto il mondo s'interroga sul futuro del nucleare e paesi come la Germania e la Svizzera hanno deciso di uscire dal club dell'atomo. Il governo italiano invece vuole rientrare. Le sembra una buona scelta?

"Non si può rispondere con un sì o con un no. Bisogna esaminare i problemi partendo da una domanda fondamentale: quanti soldi ci vogliono e chi li mette. Si dice che una centrale nucleare costa 4-5 miliardi di euro. Ma senza calcolare gli oneri a monte e a valle, cioè le spese necessarie per l'arricchimento del combustibile e per la creazione di un deposito geologico per le scorie radioattive come quello che gli americani hanno cercato di fare, senza riuscirci ma spendendo 7 miliardi di dollari, a Yucca Mountain".

Insomma quanto costerebbe il piano italiano che punta ad arrivare al 25 per cento di elettricità dall'atomo?

"Per raggiungere un obiettivo del genere, e o si raggiunge un obiettivo del genere oppure è inutile cominciare perché si hanno solo i problemi senza i vantaggi, serviranno una ventina di centrali e quindi possiamo immaginare un costo diretto che si aggira sui 100 miliardi di euro. Il punto, come dicevo, è chi li mette sul tavolo".

In tutto il mondo i capitali privati tendono a tenersi lontani dal nucleare, li spaventa il rischio?

"Proprio così. Nei paesi che hanno scommesso sull'energia nucleare questa scelta è stata finanziata, in un modo o nell'altro, dallo Stato, spesso perché lo Stato era impegnato nella costruzione di bombe atomiche. Per questo le centrali francesi sono costate tre volte meno di quelle tedesche: buona parte degli investimenti strutturali erano a carico della force de frappe. Ora se in Italia ci sono - e sarebbe una novità - privati interessati a investire in questo settore, bene: si facciano avanti. Altrimenti bisogna dire con onestà che i soldi vanno presi dalle tasse".

La Germania ha deciso di chiudere le centrali nucleari perché considera più conveniente investire nelle fonti rinnovabili. Condivide il giudizio?

"Io ho parlato a lungo proprio con le persone che hanno preso questa decisione. È stato un passo importante perché il futuro è lì, ma bisogna tener presenti i tempi dell'operazione: le fonti rinnovabili per esprimere a pieno il loro potenziale, arrivando a sottrarre quote importanti ai combustibili fossili, hanno bisogno ancora di 10-15 anni. Quindi bisogna pensare a una transizione".

Per questo il centrodestra italiano parla di nucleare.

"Non diciamo sciocchezze, una centrale nucleare approvata oggi sarebbe pronta tra 10-15 anni, alla fine del periodo di transizione. Noi abbiamo bisogno di impianti con un basso impatto ambientale e tempi di costruzione rapidi. Penso a un mix in cui l'aumento di efficienza gioca un ruolo importante, sole e vento crescono e c'è spazio per due fonti che possono produrre subito a costi bassi".

Quali?

"Innanzitutto il gas, che è arrivato al 60 per cento di efficienza e produce una quantità di anidride carbonica due volte e mezza più bassa di quella del carbone: il chilowattora costa poco e le centrali si realizzano in tre anni. E poi c'è la geotermia che nel mondo già oggi dà un contributo pari a 5 centrali nucleari. L'Italia ha una potenzialità straordinaria nella zona compresa tra Toscana, Lazio e Campania, e la sfrutta in maniera molto parziale: si può fare di più a prezzi molto convenienti. Solo dal potenziale geotermico compreso in quest'area si può ottenere l'energia fornita dalle 4 centrali nucleari previste come primo step del piano nucleare. Subito e senza rischi".

Fonte: http://ecologia-liberale.blogspot.it/
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Inviato il: 27/6/2014 10:41
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Re: Energia dai vulcani
#6
Sono certo di non sapere
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Il vulcano Marsili “potrebbe dare elettricità a tutta Italia”


ROMA – Il vulcano Marsili, uno dei più estesi d’Europa, lungo 70 km e largo 30 km potrebbe dare elettricità a tutta Italia. Secondo il Marsili Project Eurobuilding, il vulcano ritenuto tra i più pericolosi del Tirreno, potrebbe diventare la prima fonte di approvvigionamento di energia geotermica off-shore per il Paese, aprendo la strada a una fonte energetica nuova, pulita e inesauribile.

Secondo il progetto portato avanti dal geologo marino bolognese Diego Paltrinieri, i numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale, a largo di Sicilia Calabria e Campania, sono una fonte notevole di calore. L’acqua surriscaldata detiene un potenziale calorifero che può essere trasformato in energia elettrica paragonabile a quella generata dalle grandi centrali geotermiche del mondo.

Paltrinieri intervistato da distrettoenergierinnovabili.it spiega come funziona:

Il vulcano si comporta come un bollitore: abbiamo trovato a circa 10 km di profondità la camera magmatica. In essa il magma risale lentamente, ma resta all’interno. Non è come il Vesuvio: è più di tipo effusivo. Il corpo del vulcano, all’interno, ha fratture e l’acqua si infiltra. Su questo bollitore abbiamo un coperchio costituito da uno strato sedimentario, ma l’acqua dentro è sotto una pressione che supera i 200 bar. Si ipotizzano 400-500 gradi di temperatura. Siamo in una fase della vita del vulcano matura per sfruttare la geotermia, perché il suo magma ha alta capacità di generare elettricità

E assicura circa il rischio tsunami: “L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha esaminato tutta la zona siciliana, calabra e campana: non sarebbero stati rilevati tsunamiti (tracce di maremoto, ndr). Risulterebbe dunque che non ci siano stati fenomeni di tsunami importanti nelle ultime migliaia di anni”.

E allora, cosa stiamo aspettando? Paltrinieri spiega ancora:

Il permesso di ricerca deve terminare con una perforazione e una dimostrazione; la fase del progetto che ci consente di poter dire quali zone del Marsili si possano sfruttare è terminata; si può quindi indicare dove realizzare i pozzi pilota. Da questo momento può partire la seconda parte, per la “coltivazione” di un campo geotermico. L’obiettivo è di ricavare quattro piattaforme senza fare troppi scavi: con quattro o cinque pozzi ricaveremo 200 megawatt, pari a una centrale nucleare di media potenza. Quella porzione del basso Tirreno è molto ricca. La geotermia è nata più di un secolo fa a Lardarello, in Toscana, ma la popolazione si oppone a causa delle esalazioni velenose. Nel nostro caso, invece, le piattaforme saranno poste a 80-100 km dalla costa, dove non abita nessuno: il Ministero dell’Ambiente guarda con favore tale a progetto, perché si tratta di un sistema geotermico aperto. Due mesi fa è stato approvato un decreto, sulla base del quale l’energia geotermica è stata inserita come energia alternativa nazionale.

Se tutto andrà per il verso giusto, quello del Marsili sarà il primo impianto off-shore di geotermia. Davvero un bel traguardo che assicurerebbe all’Italia un posto di pioniera nel campo delle energie rinnovabili.
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Inviato il: 26/6/2014 20:52
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Re: Energia dai vulcani
#5
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Re: Energia dai vulcani
#4
Mi sento vacillare
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Citazione:

DjGiostra ha scritto:

Una volta tanto sono d'accordo con perspicace..

Peccato. A prima vista non sembrava del tutto una cazzata.
Inviato il: 26/6/2014 13:22
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Re: Energia dai vulcani
#3
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Una volta tanto sono d'accordo con perspicace..
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Inviato il: 26/6/2014 13:07
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  •  Calvero
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Re: Energia dai vulcani
#2
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Energia dai vulcani
#1
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Ultimamente si è tornati a discutere di energia nucleare in Italia, una scelta saggia? Io non credo.

Come funziona l'Energia Nucleare al giorno d'oggi? Si genera una reazione nucleare per produrre calore, poi si usa quel calore per scaldare dell'Acqua generando pressione che andrà a muovere delle turbine che genereranno elettricità.

Ma perché utilizzare una fonte innaturale e altamente inquinante per scaldare l'Acqua quando in Italia ci sono vulcani attivi a volontà?

Basterebbe portare un po dell'abbondante acqua proveniente dalle Alpi e dagli Appennini sino ad un vulcano (Vesuvio, Etna, etc. etc.) ed utilizzare il calore per scaldarla mandarla in pressione e utilizzarla per azionare le turbine esattamente come si fa con il nucleare, però senza scarti radioattivi da smaltire e senza rischio fallout nucleare in caso di incidente.


Colpa dei politici nostrani? Non ci sono dubbi su questo.


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IL VULCANO ETNA COME FONTE DI ENERGIA GEOTERMICA


Progetto per la trivellazione del vulcano Marsili
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