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  Permacolture e agricoltura sinergica

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Autore Discussione
  •  sonsokh
      sonsokh
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#25
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 23/11/2010
Da Lecco
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hai ragione, intendevo prodotti chimici di sintesi

grazie per le informazioni
Inviato il: 16/3/2012 21:11
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  •  Falchetto
      Falchetto
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#24
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/12/2005
Da Milano
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Dipende da cosa intendi quando dici "senza sostanze chimiche".

Se vuoi usare prodotti "biologici" puoi usare il Piretro, che però - pur essendo biologico - è una sostanza tossica e va usata con cautela.

Ci sono diversi piretroidi in commercio - alcuni sintetici, altri naturali - se opti per quelli naturali ricordati che il principio attivo del piretro si deteriora esposto alla luce, quindi applicalo rigorosamente al buio; i piretroidi sintetici invece possono essere usati anche di giorno e non sono necessariamente più tossici di quelli naturali.

Se vuoi una soluzione più "light" prepara un buon terreno, con i giusti ammendanti, e lavora molto in prevenzione irrorando dosi molto basse di olio di ortica, neem, quassia/equiseto/quellochetipare; ALTERNA le irrorazioni, non usare lo stesso prodotto troppe volte di fila o rischi di promuovere una generazioni di parassiti particolarmente resistenti.

Assicurati che il terreno sia "buono".
Cioè sia esposto bene, sia libero da ristagni d'acqua, abbia un PH equilibrato, la giusta quantità di elementi nutritivi (occhio a non esagerare) e la giusta struttura.
Se il terreno è "buono" i problemi colturali comuni si riducono al minimo e anche quando si manifestano rimangono abbastanza "gestibili".
Inviato il: 16/3/2012 13:38
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  •  sonsokh
      sonsokh
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#23
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 23/11/2010
Da Lecco
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qualcuno sa come si può proteggere la pianta di patate
dalla dorifora, senza sostanze chimiche?
Inviato il: 16/3/2012 13:21
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  •  deronte
      deronte
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#22
So tutto
Iscritto il: 13/11/2011
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Bhe' Al ,
la biodinamica la usano in molti centri agricoli anche dalle tue parti ed nel basso piemonte , i risultati sono notevoli e li puoi vedere andando a visitarne uno se hai tempo e voglia . Per gli altri metodi non sono al corrente se ci sono esempi da vedere vicino a te .
Comunque ,anche se sono sicuro che gia' lo sai ,volevo dirti una cosa : prendi spunto dai vicini di fascia che avrai sicuramente intorno al tuo terreno , ce ne sono molti che sicuramente attuano una coltivazione cosi' come il padre faceva o il nonno . Bhe' credo sia utile imparare da queste persone per il fatto che attuano metodi perfettamente disegnati sul territorio locale , pertanto avranno affinato una serie di tecniche che servono a sfruttare al meglio quel terreno ( se sei di Valfontanabuona o della valBisagno o di Megli o di Campomorone o Borzonasca... ci sono differenze notevoli , pur facendo parte della stessa regione ) ; in certi posti non devi ammendare il terreno , mentre nel versante opposto magari si ...; qui devi stare attento ai ristagni d'acqua nel terreno , magari 2km piu in alto no ....e cosi' via .
Cosi' risparmi tempo , energie e soldi per imprese poco utili .

E poi usa i semi del posto : prendi talee ,semi etcetc dalle piante che i tuoi vicini coltivano ( quelli che si fanno i semi da se', intendo) in questo modo 1) sei sicuro che la pianta abbia sviluppato caratteristiche di fioritura e produzione adatte a quel luogo 2) contribuisci attivamente a contrastare il fenomeno della cosiddetta erosione delle varieta' delle piante (per cui solo le varieta' ibride, super produttive frutto di incroci ,vengono commercializzate perdendo tutte quelle varieta' 'antiche' autoctone e succulente che erano la norma una volta ) .

Questo modo di fare l'ho copiato da amici e conoscenti , e' un modo che si trasforma ogni volta che viene tramandato da ortolano ad ortolano , per questo e' sempre valido nella sua semplicita' .Lho sempre usato quando stavo in liguria.

Una volta imbastito l'orto con queste premesse sara' facilissimo seguire le metodologie che piu' ti interessano , giapponesi , biodinamiche o giamaicane .

ciao

P.S.: i rovi e le canne possono essere molto utili per creare siepi naturali e mimetiche dietro le quali coltivare le nostre piante piu' ....timide.
Inviato il: 14/3/2012 5:34
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#21
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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Sulle colline intorno a Genova, terreno suddiviso in fasce, …. un “bel” sali e scendi …

Terra da tanto tempo non lavorata a cui ho dovuto portare l’acqua, (senza acqua non puoi fare orto) ho incominciato a lavorare una fascetta, per i pomodori e insalata, poi dopo un un’altra, e poi un’altra .. e poi. ….
Ho finto ora di zappettare ! …. Sto liberando un pezzo di terra dalle radici delle canne, (canne e rovi non mancano) perché mi pare un buon punto per fare una serra, piccola uso famigliare … devo ancora decidete come farla …. Ora devo liberare la terra dalle canne, livellale cercando di ridurre la pendenza … poi …. Immagino ….. e mi ricordo che devo mettere ancora un po’ di patate (luna calante) ….

°°°

Non sono affatto scoraggiato !!!
In questo momento sono duro come un baccalà !!
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 9/3/2012 19:29
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#20
Dubito ormai di tutto
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Al, ma su che tipo di terreno operi? In che zona d'Italia?
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"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 9/3/2012 17:38
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  •  sonsokh
      sonsokh
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#19
Ho qualche dubbio
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Da Lecco
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vabbè non ti scoraggiare, vedrai che soddisfazioni avrai!

io purtroppo non ho un pezzo di terra, ma due anni fa una mia collega, sapendo di questa mia passione, mi ha messo a disposizione un
pezzo di terra e mi sono divertito a fare l'agricoltore. ho fatto un pò di errori
ma la prossima volta (se ci sarà) sarò un passo più avanti.
Inviato il: 28/2/2012 19:54
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  •  Falchetto
      Falchetto
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#18
Mi sento vacillare
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Da Milano
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Quando preparate il terreno, potrebbe essere una buona idea aggiungere delle micorizze e della dolomite.

Micorizze: http://it.wikipedia.org/wiki/Micorriza
Sono dei funghi simbionti delle radici, ne diventano appendici e assorbono microelementi che altrimenti sarebbero "fuori portata".
Esistono diversi prodotti ad ampio spettro in commercio; quando attecchiscono bene le micorizze sono MOLTO efficaci (in alcuni casi sorprendenti).

La dolomite (calce dolomitica) è una calce dal ph fisso a 7 (cosa piuttosto strana per una calce), che funziona da "tampone" su qualsiasi tipo di terreno sia acido che basico, quando è VERAMENTE calce dolomitica il PH è di 7 spaccato, e funziona a meraviglia.
Per qualche assurda ragione si trova più facilmente negli Stati Uniti che in Italia.

Ricordate sempre che un apparato radicale sano significa una pianta vigorosa, che resiste meglio alle avversità; quindi spaccatevi la schiena e preparate un bel terreno .

Ragni e Coccinelle (il maiuscolo non è un caso) sono i vostri migliori amici, non scacciateli, non avvelenateli.

Per quella che è la mia esperienza (sono diplomato in giardinaggio) la teoria di Fukuoka (che è molto solida, non è che Fukuoka sia il primo che passa) è concretamente efficace solo nel 10%-20% dei casi... che non sigifica che sia fuffa ma la completa "autosufficienza" di un ecosistema non è facile da ottenere su un terreno coltivato.
Inviato il: 28/2/2012 19:06
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#17
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@ Astro7

Citazione:
....oppure è proprio la tecnica colturale della permacoltura e/o dell'orto sinergico che vieta applicare la pacciamatura ai propri orti ?


Per quanto riguarda l’orto sinergico la pacciamatura è “OBBLIGATORIA” solo i cattivi allievi cercano di fare i furbetti evitandola …. O cercando soluzioni di comodo ….

Tratto dal manuale (delle giovani marmotte) pagina 16 -

3.3 Pacciamatura
La pacciamatura dei bancali costituisce uno degli elementi fondamentali dell’ orto sinergico.
La pacciamatura è un sostituto artificiale del manto di foglie ed erbe che copre i terreni allo stato naturale ed ha la funzione di :
- proteggere i l suolo dal compattamento e dal dilavamento per opera della pi oggi a e del vento (o di un’irrigazione non idonea) e dall’ azione eccessiva del sole,
- ridurre la perdita di umidità permettendo di risparmiare sull’irrigazione,
- facilitare la colonizzazione e lo sviluppo di lombrichi, della microfauna in generale e di microrganismi nello strato superficiale del terreno,
- proteggere dal gelo le poche specie d’ ortaggi che sopravvivono al freddo,
- controllare la diffusi one di specie indesiderate.

In primavera occorre “aprire” la pacciamatura soltanto negli spazi dove si procederà alla semina o ai trapianti e ci ò si farà uno o due gi orni prima, in modo che il suolo possa scaldarsi e usufruire dei raggi del sole.
Successivamente la pacciamatura sarà tenuta rada e ben arieggiata finché le piantine non saranno cresciute.
Solo quando i l calore estivo avrà scaldato i l terreno, si intensificherà la pacciamatura con un buono strato che lo proteggerà dal sole cocente, dall’evaporazione e dalla siccità.

In autunno i l processo di degrado della pacciamatura accelera ed essa si integrerà nel terreno costituendo un compost di superficie.
Nel frattempo i residui aerei delle piante non raccolti , andranno ad aumentare il manto pacciamante per l’ inverno.

La pacciamatura deve essere biodegradabile poiché degradandosi si trasforma in compost.
La cellulosa della paglia (da coltivazione biologica) è eccellente perché permette lo sviluppo di miceli e di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi .

Ma sono anche utilizzabili altri materiali quali foglie (escludendo gli aghi delle conifere), residui vegetali di altre piante erbacee (senza semi ), residui di potatura triturati , lana di pecora, segatura, cartone per alimenti , ...

Anche i passaggi , vanno coperti con la pacciamatura per evitare ai bancali di perdere umidità dalle sponde.
Inoltre se lo strato di pacciamatura nei passaggi è spesso non crescono piante spontanee e si evita l’imbrattamento delle calzature in ogni stagione.
Insiti e periodi particolarmente ventosi è opportuno bagnare la paglia appena messa per impedire che voli via.


Volendo si può utilizzare anche il trifoglio (pacciamatura verde) che se ricordo bene ha anche il vantaggio di arricchire di azoto il terreno, ma dal punto di vista dei costi penso che convenga la paglia.

Il mio problema è il vento che ha rimosso anche quella fatta utilizzando erba tagliata secca ….. che potrebbe anche essere utile se non fosse piena di semi ….

Ciao.
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Inviato il: 28/2/2012 15:17
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  •  astro7
      astro7
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#16
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Citazione:

Al2012 ha scritto:
Non ho usato la paglia per la pacciamatura, avevo molta erba secca residuo del taglio ed ho usato quella. – Errore –
Probabilmente questo ha influito negativamente favorendo la crescita delle erbacce (o erba spontanea) .

Il problema è il controllo dell’erba spontanea, che richiede un lavoro continuo e non è facile tagliare l’erba zigzagando tra le varie piantine commestibili, questo è il problema maggiore, anche perché non ho trovato un falcetto delle dimensioni giuste …

°°°


Ciao Al,

in merito alla pacciamatura io so che esiste il Biotelo, fatto di amido di mais. La controindicazione è che dura al max 60gg( dipende dallo spessore del film) , per cui non sarebbe indicata su colture che superano tale durata ( come , ad esempio , le fragole....mentre sarebbe indicata per le lattughe).

....oppure è proprio la tecnica colturale della permacoltura e/o dell'orto sinergico che vieta applicare la pacciamatura ai propri orti ?

Lo chiedo direttamente a te....ho poco tempo per vedermi tutti i link da te postati..( e molto interessanti, grazie) ....ma mi prometto di farlo appena ho un pò di tempo.

A presto
Inviato il: 28/2/2012 14:32
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  •  Al2012
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#15
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  •  benitoche
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#14
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Inviato il: 28/2/2012 9:03
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  •  Al2012
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#13
Dubito ormai di tutto
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@ sonsokh

Ti ringrazio per l’interessamento !

Come ha fatto notare, giustamente, Makk, la permacoltura e l’orto sinergico sono differenti, anche se seguono un principio simile ….

Citazione:
e a te come va ad un anno di distanza ?


Ho fatto quattro “bancali” seguendo le indicazioni del manuale che ho segnalato nel primo intervento, ho messo anche i tondini di ferro e l’impianto per irrigazione ….
Non ho usato la paglia per la pacciamatura, avevo molta erba secca residuo del taglio ed ho usato quella. – Errore –
Probabilmente questo ha influito negativamente favorendo la crescita delle erbacce (o erba spontanea) .

Il problema è il controllo dell’erba spontanea, che richiede un lavoro continuo e non è facile tagliare l’erba zigzagando tra le varie piantine commestibili, questo è il problema maggiore, anche perché non ho trovato un falcetto delle dimensioni giuste …

Ho fatto anche altri bancali, ma variando sul tema, nel senso che ho creato delle aiuole,un po’ più basse rinunciando alla possibilità di piantare lungo i bordi, ma con una superficie più larga sulla sommità e senza impianto di irrigazione … in certi casi ho usato dei tronchi sul bordo in maggior pendenza ….

I risultati che ho ottenuto sono ….. (tanta erba) ….

Sicuramente l’erba è più facilmente controllabile se pianti a filare, perché tra un filare e l’altro puoi usare la zappa estirpandola …. .

Quest’anno avevo piantato le fave e i piselli, per arricchire il terno di azoto, ma il gelo ha fatto tabula rasa, non ho fatto neanche la pacciamatura, perché …. Perché sono un pessimo allievo e seguo la mia indole poco inquadrabile …. E non avevo voglia di cercare le balle di fieno ….

Sono uno zappaterra lunatico …. Ma in ogni caso biologico ….

Mi sento in colpa !
Quasi quasi, domani vado a cercare qualche balla di fieno ….

°°°

Grazie Benitoche per i tuoi suggerimenti in merito alla agricoltura biodinamica ….

°°°
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Inviato il: 27/2/2012 22:11
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  •  sonsokh
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#12
Ho qualche dubbio
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come ti invidio AL2012 !!

ho saputo della permacoltura ad una presentazione di questa iniziativa

http://www.gatscansano.it/

li applicheranno questo metodo..


e a te come va ad un anno di distanza ?
Inviato il: 27/2/2012 13:33
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  •  benitoche
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#11
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Inviato il: 25/2/2012 23:35
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#10
Dubito ormai di tutto
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Rudolf Steiner e l’Agricoltura Biodinamica Link a Wikipedia
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L’agricoltura biodinamica nasce nel 1924 e si basa sulle teorie di Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia.
Critico sulla moderna cultura scientifica, che dal secolo XVI in poi, privilegiando una conoscenza della realtà astrattamente materiale aveva perso di vista la conoscenza integrale, fatta anche da una conoscenza spirituale.
“Dall’antico passato ad oggi l’uomo ha guadagnato via via una chiarezza sempre maggiore dei suoi sensi fisici e della sua conoscenza scientifica, chiudendosi sempre più all’altra conoscenza, fino a dimenticarla del tutto, e a negarla rabbiosamente, una volta perduta….E, strano a dirsi, con questa perdita, l’uomo è divenuto temporaneamente anche maldestro nell’adempimento dei suoi compiti sociali (Steiner, 1932)[1].
La scienza ufficiale rinunciando a questa “conoscenza integrale della realtà” ha perso per Steiner la capacità di proporre soluzioni idonee rispetto ai problemi che l’uomo si trova ad affrontare. Qualsiasi attività umana deve tendere ad uno sviluppo armonico che sia in grado di sviluppare l’elemento spirituale. Questo è possibile solo attraverso una indagine spirituale.
Nell’introduzione alle conferenze sull’agricoltura tenute a Dornach il 20 giugno 1924 Steiner afferma:
“…si osserva proprio che ora sta degenerando non soltanto lo sviluppo morale dell’umanità, ma anche l’operato dell’uomo nei riguardi della Terra e di tutto quanto vive su di essa; tutto ha preso un carattere di rapida degenerazione…proprio l’agricoltura quella che, sotto l’influsso della concezione materialistica, si è allontanata dai principi razionali. Pochissimi sanno che nel corso degli ultimi decenni si è verificato in agricoltura il fatto che tutti i prodotti di cui ci nutriamo stanno degenerando, e lo fanno con un ritmo estremamente veloce” (Steiner, 1979)[2].
Steiner parte dalla concezione che tutto quanto esiste sulla terra è interconnesso con quanto avviene nell’intero cosmo e quindi se non si conoscono e non si tiene conto di queste interrelazioni è impossibile intervenire in maniera armonica ed efficace sulla realtà.
In agricoltura quindi per Steiner non si può agire solo in funzione delle leggi biologiche, ma bisogna andare oltre, considerando le forze, gli impulsi ed i principi organizzatori che agiscono nelle sostanze e tra le sostanze .
La trattazione di Steiner ha uno scopo preciso, in polemica con quanto la scienza agronomica si proponeva come indagine di studio, diceva:
“Oggi si indaga per trovare che cosa possa dimostrarsi produttivo per l’agricoltore, il che significa in ultima analisi cercare dei metodi per rendere quantitativamente abbondante e redditizia la produzione nella massima misura possibile. Di molto altro non ci si occupa …. L’agricoltore sbarra gli occhi dalla meraviglia quando con qualche accorgimento raggiunge un momentaneo grande successo, se vede delle enormi patate, dei prodotti voluminosi, direi gonfi. Però egli non indaga “oltre”, pensa non sia importante.
Invece è importante che i prodotti raggiungono l’uomo per aiutarlo il più possibile nella sua esistenza. Si può coltivare frutta dall’aspetto bellissimo, sia nei campi sia nel frutteto, ma l’uomo ne avrà soltanto un mero riempimento dello stomaco, non avrà frutta che favorisca la sua esistenza interiore. Purtroppo oggi la scienza non è capace di giungere fino al punto di dare all’uomo il miglior genere di nutrimento per il suo organismo, perché essa non trova affatto la via che può condurre a questa meta” (Steiner, 1979)[3].
Per raggiungere questo scopo Steiner sviluppa il suo pensiero nel ciclo di otto conferenze pubblicate nel libro “Impulsi scientifici –Spirituali per il progresso dell’agricoltura”.
Per Steiner innanzitutto l’azienda và considerata come un’entità “conchiusa” concepita cioè come una specie di individualità a se stante inoltre è importante che l’azienda ospiti al suo interno le stesse diversificazioni che si riscontrano nell’ambiente naturale:
“Si ottiene veramente molto per l’agricoltura ripartendo in modo giusto bosco, piantagioni frutticole, arbusti e stagni con la loro naturale ricchezza di funghi, anche se si debba per questo ridurre un poco l’area complessiva del terreno messo a coltura. In ogni caso non è affatto economico sfruttare il terreno al punto che scompaia tutto quanto ho nominato, con il pretesto puramente speculativo di una maggiore superficie coltivabile. Quel che vi si può coltivare in più è dannoso in misura molto maggiore di quello che può dare la superficie tolta alle altre attività. In un esercizio tanto legato alla natura come una fattoria non è possibile trovarsi bene senza vedere nella giusta prospettiva i nessi che mette in opera la natura stessa e le azioni reciproche in seno all’economia naturale” (Steiner, 1979)[4].
Altro elemento è dato dall’importanza della concimazione che per Steiner ha lo scopo non tanto di fornire elementi nutritivi ma quello soprattutto di conferire al terreno un certo grado di vitalità e questo non è possibile farlo attraverso la concimazione minerale.
”lo si può fare solo usando sostanza organica e portandola in una condizione tale da farla agire organizzando e vivificando l’elemento solido della terra”[5].
Ne deriva l’importanza che in una azienda ha il patrimonio zootecnico che se giustamente calcolato è in grado di produrre la giusta quantità di letame.
Steiner afferma “L’azienda è sana in quanto sia in grado di procurarsi il letame attingendo al proprio patrimonio zootecnico” (Steiner, 1979)[6]; inoltre gli animali che vivono in una determinata azienda nutrendosi di ciò che quella azienda produce forniranno il letame più indicato per concimare il terreno su cui quella pianta cresce.
E’ per questo che Steiner afferma che
“il bisogno eventuale di utilizzare letame proveniente da un’altra azienda va considerato come un medicamento per un’agricoltura già malata” (Steiner, 1979) [7].
E’ importante quando si parla di concimazione capire che non si tratta di aggiungere solo sostanze di cui la pianta ha bisogno ma bisogna aggiungere anche “forze vitali”.
“Queste forze vitali” che sono più importanti che le sostanze come tali hanno lo scopo di far assorbire alla pianta le sostanze che provengono dal cosmo ma devono essere assorbite solo dopo che esse sono state irradiate dal cosmo al terreno.
Queste sostanze necessarie in quantità minime (diluizioni omeopatiche) ma di fondamentale importanza potrebbero divenire indisponibili in quanto con una concimazione irrazionale rendiamo la terra incapace di assorbire direttamente dal cosmo queste sostanze, ed è per questo che nell’agricoltura biodinamica vengono usati dei particolari preparati a base di fiori di achillea, fiori di camomilla, ortica, corteccia di quercia, fiori di tarassaco e infiorescenze di valeriana, che aggiunti al letame hanno lo scopo di regolare ed intensificare l’azione che il concime esercita sulla vita del terreno.
Per l’accrescimento delle piante il principio cardine è che non si può comprendere la vita delle piante senza considerare che tutto quanto esiste sulla Terra è soltanto un riflesso di ciò che avviene nel cosmo.
Per Steiner l’influenza del cosmo sulla vita della terra avviene attraverso l’elemento siliceo e l’elemento calcareo. Nell’elemento siliceo operano le forze di Saturno, Giove e Marte; in quello calcareo operano Luna, Venere e Mercurio. L’azione cosmica di Venere Mercurio e Luna attraverso l’elemento calcareo influenzano le parti deputate alla riproduzione, mentre Marte, Giove e Saturno attraverso l’elemento siliceo permettono che le sostanze nelle piante si trasformino in alimento per l’uomo e l’animale.
E’ per questo che per Steiner
“l’abc per giudicare l’intero processo di accrescimento della pianta sta nel sapere sempre riconoscere che cosa in esso è cosmico e che cosa è terrestre, nel come si possa rendere un terreno atto a condensare in sé le forze cosmiche e a trattenerle piuttosto nella radice o nelle foglie, oppure come si possa affinare tali forze cosmiche in modo che arrivino fino ai fiori, colorandoli, oppure giungano fino ai frutti per compenetrarli con un delicato sapore”[8].
La crescita delle piante, quindi, è influenzata dalle fasi lunari, dalla posizione della luna rispetto alle costellazioni dello zodiaco e da altri ritmi cosmici; a seconda dell’organo per cui la pianta viene coltivata c’è un periodo idoneo per eseguire le varie operazioni colturali.
Sulle infestanti
“Il punto non è tanto giungere a una definizione dell’erbaccia, quanto di farsi un concetto del come si possano eliminare da una certa zona le erbe che non vi si vogliano…Dalla luna discende verso la pianta un’intensa e organizzatrice forza cosmica, affinché esse vengano aiutate anche in relazione a quanto legato al seme; la forza di crescita viene così intensificata fino a diventare forza di riproduzione” (Steiner, 1979)[9].
Quindi per Steiner è possibile sviluppare le forze antagoniste alla forza lunare responsabili dello sviluppo delle infestanti.
Per far ciò basta raccogliere i semi delle piante che non si vogliono, si bruciano e le ceneri cosi ottenute essendo un concentrato delle forze antagoniste alle lunari, spargendole sul terreno anche se in modeste quantità sono in grado di inibire lo sviluppo dell’erba indesiderata.
Stesso concetto viene applicato ai parassiti
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Inviato il: 4/1/2011 7:52
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  •  Makk
      Makk
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#9
Mi sento vacillare
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Citazione:

Al2012 ha scritto:
non ti sto rispondendo in modo bellicoso

Tranquillo, frate': ti conosco (x gli altri tuoi interventi in LC), non c'è pericolo che tu mi faccia quell'impressione.
Citazione:
Il mio fine, in questo caso particolare, è finalizzato a raccoglie informazioni in merito alla agricoltura sinergica, perché e per me è la più praticabile.


Citazione:
Forse, come dici tu, sono modalità differenti per differenti luoghi di applicazione, ma hanno in comune il concetto, diciamo filosofico/pratico, di approccio alla lavorazione della terra, intesa come intervento umano per il suo utilizzo.
Penso che il principio di base si quello di non combattere la natura, ma quello di comprendere i suo giusti equilibri e la sua sinergia.
In natura non esiste lo scarto, perché lo scarto di una specie è alimento per un’altra. Non esiste solo la competizione, ma anche la collaborazione.
Cosa ovvia che però per ragioni particolari viene spesso dimenticata.

Beh allora due cosette le sai, no?

Comunque visto che non le dici tu, intanto ci metto quel poco che ne so io

Masanobu Fukuoka è un signore giapponese, non agricoltore però ricercatore microbiologo e studioso delle piante.
Più ne studia e più ha il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato nell'agricoltura intensiva a base di prodotti chimici.
Alla fine molla tutto e si da a un tipo di coltivazione del tutto diverso: la natura và lasciata libera di svilupparsi e ti darà i suoi frutti nelle giuste quantità.

Niente potatura, niente aratura, niente concimatura. Anche la semina è più un abbandonare i semi in superficie (appena protetti con gusci di argilla), mescolati fra loro, lasciando che la natura e il suolo selezionino spontaneamente quali tipi di pianta devono crescere in quel particolare angolo dell'orto o del giardino.

Il suolo, laddove libero da piante "utili", deve però essere sempre abbondantemente coperto di trifoglio o fieno alfa-alfa o simili, che riazotano il terreno e lo preparano a nutrire le piante che producono commestibili. Tuttavia F. è contrario ad ogni altro tipo di "sovescio" (tecnica di coltivare piante per lasciarle marcire al suolo in modo che i loro frutti reintegrino l'humus).

Essendo uno (ex)scienziato, Fukuoka fa i suoi esperimenti di coltivazione annotando sempre minuziosamente tutto, con l'intento di creare una metodologia di coltivazione che si possa condividere con gli altri (niente "segreti del contadino", ma veri e propri manuali).

Le sue coltivazioni, in Giappone, risultano alla fine essere competitive, come produzione, con quelle intensive. Col grande vantaggio di non richiedere gli enormi appezzamenti dell'intensivochimica.

Questo è particolarmente significativo in Giappone, dove la parte coltivabile del suolo nazionale è sempre stata poca rispetto alla popolazione e la concimazione è sempre stata un problema per erosione del suolo, salinità e altri fattori. I giapponesi credevano di essere "condannati" all'agricoltura intensiva come unica possibile sul loro territorio. Fukuoka dimostra che questo è falso.

Tuttavia, anche se il metodo Fukuoka sembra essere un miracolo di semplicità e spontaneità, richiede una notevole competenza e studio. E' un metodo che esalta l'attenzione al dettaglio e la cura del particolare, invece degli interventi complessivi e totalizzanti di altri metodi colturali.
Svantaggi: bisogna essere agricoltori competenti, abili e sensibili. Vantaggi: l'orto "alla Fukuoka" richiede anni di lavoro ma alla fine si mantiene da solo, riducendo il lavoro fisico rispetto alle colture tradizionali, di metà o più.

Purtroppo molti europei, cimentandosi col metodo Fukuoka, hanno avuto risultati poco entusiamanti. Si è pensato che questo fosse per scarsa "pazienza" e differenza di mentalità fra occidentali e orientali.

Ma Emilia Hazelip (ricercatrice spagnola) sostiene che si tratta di una differenza fra tipi di piante occidentali e orientali. Che la filosofia di Fukuoka può essere riproposta in occidente ma và adattata alle condizioni climatiche, modi di crescere e tipi di piante commestibili nostri.
La Agricoltura sinergica della Hazelip, più che semplicemente adattare la filosofia/metodologia di Fukuoka, sembra in effetti "tradire" alcuni concetti di base.
E' un metodo in cui la "interferenza" con la natura è decisamente più spinta che in Fukuoka.
Il concetto del suolo che si "autorinnova" (come in Fukuoka) viene reinterpretato come suolo che, se correttamente preparato alla coltivazione, sarà in grado di autorinnovarsi, appunto.
Ma lo farà anche grazie alla "rotazione delle colture", tecnica antica di non sovrasfruttare il suolo con monocolture; con il "sostegno recirpoco" che piante di diverso tipo, piantate vicine o in sequenza, riescono a darsi (una caccia i parassiti, l'altra succhia azoto ma non potassio, la terza ha invece molto bisogno di potassio e l'azoto lo produce, ecc); con l'addizionatura al terreno di vari materiali.
Insomma per l'agricoltura sinergica non è "vietato" (come lo è in Fukuoka) seminare, coltivare in serra, trapiantare, concimare, pacciamare, ecc
Ma, soprattutto, si programma e progetta molto. In un orto sinergico c'è parecchio poco di lasciato "alla natura".


Poi c'è la permacultura
[Avvertenza: di Fukuoka ho letto qualcosa, della sinergica ho chiaccherato con uno che aveva fatto un corso, di permacultura invece so solo per sentito dire, di *terza* mano. Potrebbero avermela raccontata giusta o potremmo stare a livelli "mi ha detto mio cuggino..."]
Non so perché si faccia spesso confusione con la Agricoltura Sinergica, la Permacolture è americana ed ha un concetto di base diverso ed estremamente ambizioso:
di creare un circuito "autorinnovantesi" che produce frutti della terra e sostiene gli umani che quella terra lavorano, ma (a differenza degli altri due metodi) questo circuito comprende non solo la coltura di vegetali ma la vita di tutti gli esseri che ne fanno parte.
Le "enclave" permaculturali hanno idealmente una parte coltivata, una paludosa le cui piante trattano i nostri rifiuti (anche gli escrementi e un po' di chimica dolce) e contemporaneamente fa da habitat per insetti e animaletti che a loro volta sono antagonisti dei parassiti delle piante, le case sono costruite in modo da essere anche riciclaggio di materiali inerti, c'è una piccola parte boschiva, ecc
Si tratta di un vero e proprio microcosmo ricreato e schiaffato lì affinché esalti e sfrutti la capacità della natura di essere autosufficente e sostenibile all'infinito.

Insomma, progettare in permacolture è una roba pesante, che presuppone oltre a notevole competenza e cura, un intento preciso a identificarsi in un "lifestyle": non si fa nel tuo giardino, "vediamo un po' come và" e intanto continui a fare il broker assicurativo.
Inviato il: 27/12/2010 21:42
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  •  Spiderman
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#8
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Al2012 ha scritto:



E’ mia intenzione fare una prima esperienza su un piccolo pezzo di terra …. se c’è qualcuno che ha già fatto qualcosa del genere e può darmi qualche consiglio …





Ciao, conosco un ragazzo che ha sperimentato l'orto sinergico ( io lo faccio alla "vecchia" ). Ti linko qua sotto la sua esperienza.

Orto sinergico

Orto sinergico 2

Orto sinergico 3

Orto sinergico 4
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 27/12/2010 7:49
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#7
Dubito ormai di tutto
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Ciao,contadino,ortolano,zappaterra
Mi è giunta voce di un'interessante convegno
Di delucidazioni ne potrai chiedere in abbondanza,è un pò lontano,lo so,però....secondo me ne val la pena

http://www.biodinamica.org/452/convegno-internazionale-di-agricoltura-al-goetheanum/
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 27/12/2010 4:23
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  •  Al2012
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#6
Dubito ormai di tutto
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@ Makk

Citazione:
Fukuoka è una cosa, coltura sinergica un'altra (anche se ispirata a lui) e permacultura ancora un'altra.

E' vero che non sempre è chiaro il confine fra queste 3 modalità di rapporto con l'agricoltura, ma per chi si vuole cimentare sul campo (mai come nel tuo caso è un modo di dire pertinente ) mi pare importante chiarirsi queste differenze.


Forse, come dici tu, sono modalità differenti per differenti luoghi di applicazione, ma hanno in comune il concetto, diciamo filosofico/pratico, di approccio alla lavorazione della terra, intesa come intervento umano per il suo utilizzo.
Penso che il principio di base si quello di non combattere la natura, ma quello di comprendere i suo giusti equilibri e la sua sinergia.
In natura non esiste lo scarto, perché lo scarto di una specie è alimento per un’altra. Non esiste solo la competizione, ma anche la collaborazione.
Cosa ovvia che però per ragioni particolari viene spesso dimenticata.

Citazione:
E se poi vuoi testimoniare e diffondere conoscenza in proposito, benissimo!
Ma un po' di ordine?
Introduci con due paragrafi l'argomento, presenta quello che ne hai capito tu, insomma...

SCRIVI!!

Anche brevissime note o piccoli copia-incolla, ma non limitarti a postare link a siti sterminati o a pdf da 50 pagg...


La tua critica è giusta in merito al “disordine “ dell’informazione; tieni presente che in effetti non sono un esperto e sto raccogliendo informazioni in merito, ho aperto un topic anche per questo e per segnalare ad altri l’informazione che ho ricevuto, in modo che altri, interessati all’argomento, incominciassero a ragionarsi su.

Come scrittore ho i miei limiti, come “zappa terra” … pure … (devo ancora capire come è fatta la gramigna, ma so che prima o poi riuscirò ad identificarla in mezzo a tutte quelle erbe che sono li e che so di non aver piantato), in merito ai copia/incolla ti posso accontentare, anche perché lo uso spesso, perché mi risolve il problema di dovere trasmettere con parole mie concetti che ho incontrato leggendo scritti di altri… limitarmi a postare link diciamo “pesanti” io la vedo come indicazione che può essere utile o no, in funzione del reale interesse che l’argomento può avere per chi li raccoglie , se ce qualcosa di meglio che ben venga la segnalazione altrui …

Ho l’impressione che il video su “Il contadino contemporaneo” non sia stato di tuo gradimento, mentre spero che il documentario “Una Fattoria per il futuro” abbiamo per lo meno stimolato una certa curiosità come è successo per me …

In realtà la segnalazione del video con “le loro musichette, maggiolini, foglioline e uccellini... montati alla meno peggio” era solo dovuto al senso di “serenità” che mi ha trasmesso, niente di pratica didattica, ma solo un senso filosofico, spicciolo per come l’hai visto tu, ma che per me invece trasmette l’idea di un modo differente di approccio con l’orto.
Comunque lo puoi vedere come un è un esempio pratico realizzato da una persona che per estrazione e cultura non è di origine contadina, vicina alla mia realtà. Se osservi bene ci sono anche spunti pratici.

Citazione:
Ma appunto per questo sarebbe meglio non aprire i topic con un titolo così impegnativo come questo qua!
"Permacolture e agricoltura sinergica"

"Minkia!" mi son detto "vuoi vedere che finalmente qualcuno si è messo lì a riassumerci quello che ne sa lui, invece di dover leggere 4-5 testi assortiti solo per cominciare a capirci qualcosa?"

Invece no


Mi dispiace di aver deluso le tue aspettative, ma non è colpa mia, ma delle tue aspettative.
Nel titolo del topic e nella mia introduzione non c’è scritto ora vi spiego che cosa è la permacoltura e l’agricoltura sinergica, è come si fanno, questa è la tua aspettativa, la mia invece era ed è “conoscete queste cose che a mio giudizio ed infarinatura sembrano interessanti”…..

So che la tua critica è benevola ed in parte giusta, quindi non ti sto rispondendo in modo bellicoso, spero che tu riesca a percepire che non c’è astio nel mio scritto, sto solo cercando di esporre meglio il mio pensiero e i miei fini, criticando le tue critiche è vero, ma senza astio come spero che possa comprendere, come del resto io ho compreso il tuo.

Il mio fine, in questo caso particolare, è finalizzato a raccoglie informazioni in merito alla agricoltura sinergica, perché e per me è la più praticabile.
E’ mia intenzione fare una sperimentazione pratica e quindi i tuoi auguri sono ben accetti, anche se in realtà non farò niente di così eccezionale, un po’ di pratica sulla terra l'ho fatta, basta solo cambiare atteggiamento e seguire le indicazioni che ho già raccolto nei link che ho segnalato, devo fare pratica diretta e poi ti saprò dire:

Ho accennato l’idea dell’orto sinergico ad un ragazzo (figli di contadini) che coltiva campi confinanti con quelli che lavoro io, persona di poche parole e tanta energia, che lavora la terra nel modo tradizionale, con un po’ di chimica, che io gli critico sempre, … la sua risposta è stata: “non ho tempo per giocare a fare l’orto !!” il tutto accompagnato da uno sguardo di sufficienza.
Io gli ho risposto “Sapevo che mi avresti risposto così e con quella faccia” e poi ci siamo scambiati gli auguri di buon natale.

E’ questione di mentalità questo è il primo passo che devo dimostrare, prima di tutto a me stesso, in questo senso il tuo augurio acquista una valenza maggiore ….

Namaste.

E Buon anno !!!
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 26/12/2010 22:57
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  •  Makk
      Makk
Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#5
Mi sento vacillare
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Scusa Al,
ma non stai facendo un po' di minestrone?

Fukuoka è una cosa, coltura sinergica un'altra (anche se ispirata a lui) e permacultura ancora un'altra.

E' vero che non sempre è chiaro il confine fra queste 3 modalità di rapporto con l'agricoltura, ma per chi si vuole cimentare sul campo (mai come nel tuo caso è un modo di dire pertinente ) mi pare importante chiarirsi queste differenze.


E se poi vuoi testimoniare e diffondere conoscenza in proposito, benissimo!
Ma un po' di ordine?
Introduci con due paragrafi l'argomento, presenta quello che ne hai capito tu, insomma...

SCRIVI!!

Anche brevissime note o piccoli copia-incolla, ma non limitarti a postare link a siti sterminati o a pdf da 50 pagg...

... e soprattutto BASTAAAAAAA con 'sti youtube infiniti e le loro musichette, maggiolini, foglioline e uccellini... montati alla meno peggio, a bassa densità di info: c'abbiamo già Piero&Alberto angela che hanno distrutto la documentaristica, insegnando a tutti come costruire "questo bel servizio" con stucchevoli immagini di repertorio e 4 contenuti pidocchiosi, uno ogni quarto d'ora.

Qui, sul sito di Massimo, siamo forse abituati male (= troppo bene ) con videoinformazione densa, documentata e al tempo stesso ben confezionata.
Per cui gli altri filmati sfigurano facilmente.

Ma appunto per questo sarebbe meglio non aprire i topic con un titolo così impegnativo come questo qua!
"Permacolture e agricoltura sinergica"

"Minkia!" mi son detto "vuoi vedere che finalmente qualcuno si è messo lì a riassumerci quello che ne sa lui, invece di dover leggere 4-5 testi assortiti solo per cominciare a capirci qualcosa?"

Invece no




OK. Questa era una critica.

Poi, però, ci vuole anche il mio più sentito "in bocca al lupo" per quello che vuoi fare con la zappa invece che con la tastiera.

Sono sicuro che seminare lo spazio reale ti darà più soddisfazioni che seminare (di info) il ciberspazio.

Namaste
e buon Solstizio d'inverno/Caccia Selvaggia/Natale (a seconda di che tradizione vuoi seguire)
Inviato il: 26/12/2010 13:13
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  •  Al2012
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#4
Dubito ormai di tutto
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l'agricoltura sinergica - ecco cos'è
http://www.agricolturasinergica.it/cosa.asp

(…) La scoperta del dottor Alan Smith del dipartimento agricolo del New South Wales - Australia (uno specialista della materia), è uno schema complesso di relazioni tra le piante, i microrganismi del suolo e gli elementi nutritivi.
Nei suoli naturali (imperturbati), questi processi funzionano in maniera sana e controllano efficacemente l'attività microbica, ivi compresa quella delle popolazioni d'organismi patogeni.
Rendono inoltre assimilabili gli elementi nutritivi presenti nel suolo.

Nei suoli perturbati da arature, lavori colturali e fertilizzanti con nitrati, questi processi non hanno e non possono avere luogo.

Sebbene le piante abbiano questa capacità unica di trasformare l'energia solare in energia chimica che utilizzano per crescere, metabolizzare e riprodursi, esse hanno anche bisogno d'altri elementi che sono incapaci di produrre direttamente.
Per esempio hanno bisogno d'azoto, di fosforo di zolfo di calcio di magnesio, di potassio e di oligo-elementi.

Il suolo costituisce una riserva di questi elementi, ma per un approvvigionamento adeguato, le piante devono mobilitare questi elementi alterando il suolo attorno alle loro radici.
Un modo per far ciò è stimolare l'attività dei microrganismi che allora accrescono la mobilitazione degli elementi nutritivi.

Gli studi di Alan Smith dimostrano perché sistemi come la coltura senza aratura ottengano un tale successo.

Masanobu Fukuoka, un microbiologo ed agricoltore giapponese, cominciò negli anni '30 a sperimentare un nuovo metodo di produzione vegetale.
La sua sperimentazione ha un significato rivoluzionario perché ha eliminato l'aratro e copre il suolo con una "pacciamatura vivente" permanente durante la crescita delle colture.
Fukuoka ha dimostrato che l'agricoltura, la programmazione delle colture, può essere praticata rispettando la dinamica degli organismi viventi che si trovano naturalmente nel suolo.

Le piante sulla terra e nell'acqua formano la base della piramide energetica e sostengono quasi tutte le altre forme di vita; quindi sono certamente in grado di sviluppare e mantenere la materia organica e le comunità di vita del suolo.

Il lavoro di Emilia consiste principalmente nell'adattamento ai nostri climi ed alla nostra cultura, dei principi che Fukuoka individua per l'agricoltura naturale:

1 Fertilizzazione continua del suolo tramite una copertura organica permanente.

2. Coltivazione di specie annuali in associazione a colture complementari, con l'integrazione d'alberi azoto-fissatori.

3. Assenza d'aratura o di qualsiasi altro tipo di disturbo del suolo: il suolo si lavora da solo.

4. Il suolo sì area da solo se noi evitiamo di provocarne il compattamento.

Capiamo ora, in sintesi, come questi principi possano essere applicati alla realizzazione di un orto di sussistenza; ulteriori approfondimenti si possono trovare nei documenti di archivio. (...)
_________________
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Inviato il: 26/12/2010 0:26
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  •  Al2012
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#3
Dubito ormai di tutto
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Grazie per il tuo bel pensiero, mi ha toccato … e contraccambio i tuoi auguri… Grazie !!

Ma credimi io non so ne migliore ne peggiore della media delle persone, ho la fortuna di poter stare vicino alla terra, per scelta e per condizione, ma senza grandi sforzi da parte mia e quindi anche senza grandi meriti.

La tecnologia è un mezzo e il suo utilizzo dipende dalla coscienza che la usa.
La nostra specie è abile, ma non sapiente, anche se ci siamo autocertificati sapienti, questo lo dobbiamo ancora diventare, penso che questo sia possibile perché è nella nostra linea evolutiva, che non è una vera linea retta, ma è qualcosa di più simile ad una spirale con i suoi cicli che ci portavano avanti e indietro, ma mai nello stesso punto in cui eravamo in precedenza.

Da qualche parte ho ricevuto questo pensiero: “l’amore che trattieni è il dolore che sostieni” peccato che proprio nei momenti che mi sarebbe utile questo pensiero non lo sento e non per colpa degli altri, ma per mia deficienza.

Un mondo migliore è possibile, non è utopia, ma non mi chiedete come, perché non lo so, l’unica cosa che posso dire e che per poter vivere in un mondo migliore IO devo essere migliore.

Un tocco di serenità …..

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Inviato il: 25/12/2010 1:21
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  •  benitoche
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Re: Permacolture e agricoltura sinergica
#2
Dubito ormai di tutto
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Non credo tu abbia bisogno di consigli
Hai capito in anticipo e senza troppa sofferenza ciò che la gente dovrà comprendere attraversando un duro periodo di reset,come si suol dire il male che viene a fin di bene,esso infatti non è mai fine a se stesso ma viceversa è fonte di conoscenza
Ben vengano periodi più duri,difficilmente si potrebbero risvegliare le comode coscienze moderne
Importante sarà la figura di chi ha compreso anticipatamente, sarà stato capace di organizzarsi,creare un orto e tutto ciò che comporta,così da fungere da esempio
Non esiste miglior spiegazione dell'esempio pratico reale
Questo è il compito di chi ha compreso
Oggi da me in Puglia,esiste il grave problema dei pannelli,stanno letteralmente ricoprendo le campagne,spero la crisi arrivi al più presto,ti lascio solo immaginare cosa significherebbe avere fame e voglia di ritornare a lavorare la terra,e ritrovarsi a doversi confrontare con questo scempio che ha come unico fine togliere di mezzo terreni coltivabili
Grazie del video e della tua presenza,mi aiuta ad avere maggior fiducia nell'uomo
Auguri a te e alla tua famiglia ciao
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Inviato il: 24/12/2010 21:17
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  •  Al2012
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Permacolture e agricoltura sinergica
#1
Dubito ormai di tutto
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“Dopo Dio, viene il contadino.
Non l’imperatore, non il re, non il papa, ma il contadino.
Egli non perde mai il contatto con il mistero meraviglioso della natura.”

Masanobu Fukuoka.

Come potete capire questo topic è principalmente rivolto hai contadini e ortolani ed agli zappa terra come il sottoscritto.

Che cos’è la Permacoltura o Permacultura perché è anche una cultura nuova per la lavorazione della terra.

La mia curiosità e ricerca su questo tipo di pensiero è nata dalla visione del seguente filmato (sub. Ita)

Una Fattoria per il futuro – 6 parti

Play list

°°°
Questo è il concetto, ma io avevo bisogno di qualcosa di più praticabile per la mia situazione e sono così arrivato a qualcosa di più pratico per me ed è “l’orto sinergico” che è qualcosa che posso mettere in pratica.

Agricoltura sinergica: fare rete con la natura
http://www.youtube.com/watch?v=aS7zU5f1OfQ&feature=related

Ho trovato una specie di manuale che può essere utile per incominciare a fare esperienza:
Orto Sinergico.
PDF

°°°

E’ mia intenzione fare una prima esperienza su un piccolo pezzo di terra …. se c’è qualcuno che ha già fatto qualcosa del genere e può darmi qualche consiglio …

Qualsiasi consiglio sulla coltivazione biologica o biodinamica è comunque utile …


Auguri a tutti.
_________________
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Inviato il: 24/12/2010 15:08
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