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  RAI: la paura della libertà

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  •  infosauro
      infosauro
Re: RAI: la paura della libertà
#24
Dubito ormai di tutto
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Da questo mondo (credo)
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Assurdo!
http://www.corrieredicomo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=36465:canone-rai-su-computer-e-tablet-artigiani-e-commercianti-adesso-sono-sul-piede-di-guerra&catid=14:prima-pagina
Infuria la protesta delle imprese
Artigiani e commercianti contro il canone Rai. «Assurdo balzello», dicono. E non si riferiscono alla tassa che ogni cittadino in possesso di una televisione nella propria casa deve - o dovrebbe - pagare. No, la critica riguarda il canone speciale che la Rai esige anche da chi possiede computer, smartphone, tablet.
Insomma, qualsiasi apparecchio che consenta di ricevere un segnale televisivo. E così, l’artigiano che utilizza nella sua azienda il personal computer per gestire fatture e forniture, deve pagare il canone perché, in teoria, con lo stesso apparecchio può guardarsi pure il Festival di Sanremo o un telefilm.
Le prime segnalazioni sono giunte proprio da Como, dagli artigiani e dai commercianti che si sono visti recapitare - nei giorni scorsi - le richieste di pagamento della Rai. «Siamo davvero arrabbiati - dice Alberto Bergna, direttore della Cna Artigiani di Como - le imprese non ce la fanno più. Venti giorni fa sono arrivati i primi bollettini, da 200 a 400 euro. È vero che la norma in teoria esiste, ma a noi sembra una barzelletta. Adesso tassano persino il computer delle aziende. Assurdo. Non solo: anche lo smartphone diventa tassabile. Secondo me - continua il rappresentante degli artigiani - la Rai, alla luce del passaggio al digitale terrestre, dovrebbe fare un abbonamento. Chi vuole vedere le reti pubbliche paga e si abbona. Chi non vuole vederle non paga. Anche a casa. Al di là di questo, è sbagliato in un momento simile gravare sulle aziende».
Altrettanto arrabbiato è Sergio Ferrario, presidente della Confesercenti di Como. Alla sua associazione tocca, in questo periodo, la presidenza di Rete Imprese Italia, che raduna Casartigiani, Confartigianato, Cna, Confcommrcio e Confesercenti. E, sempre Rete Imprese Italia, ha appena chiesto al governo «l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al possesso di apparecchi che fungono da strumenti di lavoro per le aziende quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari».
La lettera è planata sulle scrivanie del presidente del consiglio, Mario Monti, e del ministro per lo Sviluppo economico, il comasco Corrado Passera.
«Basta avere un computer - scrive Rete Imprese Italia, in un comunicato stampa - per essere soggetti a pagare una somma che, a seconda della tipologia aziendale, va da 200 a 6mila euro all’anno. Quasi 5 milioni di aziende dovranno sborsare 980 milioni di euro».
«Speriamo che il governo accolga il nostro ricorso - aggiunge Sergio Ferrario - Vessare le aziende in un momento di crisi è contro ogni logica. La Rai, piuttosto, vada a “pescare” le migliaia di cittadini comuni che non pagano il canone, invece che pretenderlo da un’azienda che usa il computer per lavoro. Se poi dovessimo aprire un capitolo su come la Rai spende i soldi dei cittadini, potremmo scrivere un libro. Non vorrei parlare troppo presto - conclude Ferrario - ma, per ora, ho l’impressione che questo governo stia aumentando l’imposizione fiscale, senza aiuti concreti all’economia».

Andrea Bambace
_________________
"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 20/2/2012 11:09
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  •  padegre
      padegre
Re: RAI: la paura della libertà
#23
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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liberi di non essere d'accordo e di criticare, ma gli insulti qualificano chi li scrive e hanno la finalità di provocare una risposta adeguata, suscitando la rissa con la conseguenza di farmi poi bannare, ma non sono un metodo accettabile.
Inviato il: 4/4/2010 11:55
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  •  Calvero
      Calvero
Re: RAI: la paura della libertà
#22
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:

padegre ha scritto:
e la gente ritorna nel proprio frustrante individualismo.


<<il frustrante individualismo >> è quello che vivi tu, che sei una persona vuota, o meglio, un costrutto di ideali pacchiani travestiti da idee progressiste.

Citazione:

E’ ora di volare alto e di costruire un pilastro della democrazia, senza il quale siamo solo sudditi.
Paolo De Gregorio


Costruisciti qualcos'altro e usalo come meglio ti comoda. I tuoi ragionamenti emerito De Gregorio sono continuamente inquinati di un fascismo elitario... a cui probabilmente sogni che qualcuno abbocchi. La tua società ideale poggia sulla prospettiva distorta in cui non hai ancora neanche compresa la differenza tra Cooperazione e condivisione. Tu, la parola <<democrazia>> te la rigiri in bocca con tale pretenziosità che non ti rendi conto neanche dei valori contorti (i tuoi) che riesci a dargli.

Tu sei un pezzente intellettuale
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/3/2010 23:20
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  •  padegre
      padegre
Re: RAI: la paura della libertà
#21
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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- non ho intenzione di osannare i radicali: constato che il loro metodo di lavoro, perseverante, ha fatto vincere battaglie che in un paese cattolico,o meglio condizionato dalla Chiesa cattolica, non si immaginava di vincere,
- non voglio fregarmi la Rai, come tu dici e non credo in Santoro come di uno che voglia veramente far crollare la rai, anzi penso che il suo interesse non è questo
- però Santoro ha fatto emergere che circa tre milioni di persone sono interessate ad una informazione altrnativa al nulla o al peggio di oggi
- penso che se la battaglia per far fallire la Raisi presenta troppo lunga o impossibile, sarebbe possibile lo stesso costituire una "public company"che acquisti un canale privato regionale e da lì inizi con una vera informazione alternativa(anche Berlusconi iniziò con tv private e regionali, anchela Lega ha iniziato così, etc;)
- se veramente esiste una massa critica, non dico di tre milioni, ma di una cifra consistente, e la volontà politica di costruire un servizio pubblico alternativo alla attuale informazione, occorre muoversi, cercare le soluzioni, collaborare a vari livelli e concretamente fare qualcosa.
Inviato il: 30/3/2010 13:17
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Re: RAI: la paura della libertà
#20
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Se io fossi Santoro

Ma tu Santoro non sei. Santoro non ha nessun interesse a togliersi dalla greppia che l'ha nutrito finora.

Citazione:
chiederei a questi 3 milioni di persone di non pagare più il canone alla RAI e di versare quell’importo ad una “public company” che deve essere subito costituita, con garanti come Santoro e Travaglio, con il fine di far finire l’illegale occupazione dei partiti politici. Da sostituirsi con una gestione nuova, senza pubblicità...

Mi sa che hai proprio beccato il referente sbagliato: e chi glieli da gli stipendi principeschi rubati ai contribuenti? Certo che come idea non e' male, stavolta, solo che non lo vuol fare proprio nessuno. A meno che non cominci tu con la webcam su YouTube. Auguri.

Citazione:
Da sostituirsi con una gestione nuova, senza pubblicità, senza canone obbligatorio(lopagano solo coloro che vogliono tale servizio pubblico)

Che come per magia, et voila', diventa PRIVATO.

UN SERVIZIO PRIVATO DI PUBBLICA UTILITA' .

Ripeti con me:
Servizio Privato di Pubblica Utilita'
Servizio Privato di Pubblica Utilita'
Servizio Privato di Pubblica Utilita'
Servizio Privato di Pubblica Utilita'
Servizio Privato di Pubblica Utilita'
Se...


Ora tira un lungo sospiro, si, puoi dire la parola maledetta e la terra non e' sprofondata nel mare ed il cielo non e' caduto sulla terra. Servizio Privato: pagano solo quelli interessati.

Citazione:
pretendere che la RAI sia proprietà dei cittadini, il cui responsabile sia eletto dai cittadini stessi che liberamente pagano il canone,per l’indipendenza di questa azienda da qualunque potere o ingerenza.
Santoro facci sognare!

Tu invece continua a ronfare: i sogni non costano niente, specie se il server lo paga qualcun altro.

Citazione:
Agli scettici e ai rassegnati ricordo che un partitino dell’1%, quello radicale (il cui metodo di lavoro di allora è tuttora valido), organizzò una campagna politica su temi molto più pesanti per una nazione cattolica, quelli del divorzio e dell’aborto e incredibilmente ottenne la vittoria e addirittura il voto di moltissimi credenti

Tu non eri ancora nato: da dove arrivavano i finanziamenti e i contatti del Partito Radicale? Come potevano permettersi, quando non erano neanche ancora un partito politico affitti di enormi appartamenti signorili in zona centrale (e piu' d'uno) nelle piu' grandi citta' del paese? E chi pagava la struttura permanente non volontaria? Prova a capire questo, prima di blaterare di possibilita' che sono piuttosto impossibilita'.
Vuoi fregarti la RAI? Ti becchi una bastonata sui denti: neanche i radicali vi sono riusciti...
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 29/3/2010 14:13
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  •  padegre
      padegre
Re: RAI: la paura della libertà
#19
Mi sento vacillare
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Tutti i movimenti di massa in assenza di un obiettivo importante e possibile si esauriscono e la gente ritorna nel proprio frustrante individualismo.
Un altro fatto incontrovertibile è che gli italiani difficilmente trovano un punto di incontro, un obiettivo tattico su cui unirsi per vincere e poi ognuno per la sua strada, ma vanno a marcare e sottolineare le differenze e forte è il narcisismo di capi e capetti che vogliono continuare a fare i galletti nel proprio pollaio e non accettano le decisioni collegiali o a maggioranza semplice.
Nemmeno quando sono responsabili delle sconfitte, e parlo delle sinistre, questi capetti si ritirano a vita privata, ma sono lì ad impedire qualsiasi rinnovamento.

Io credo che i partiti che oggi sono in Parlamento, con un leggero distinguo sull’IDV di Di Pietro, difendono l’occupazione della RAI, difendono i sontuosi stipendi e le relative pensioni, difendono il finanziamento pubblico, accettano il ruolo e il peso del Vaticano, accettano tutti la gestione capitalista della economia.
L’unico spazio che esiste, realmente, è quello evidenziato da Santoro nella recente iniziativa di Raiperunanotte, che ha messo in piedi una comunicazione di massa con tre milioni di persone che hanno voluto testimoniare la propria adesione ad una iniziativa necessaria per uscire dalla dittatura monopolistica sui mezzi di informazione, in particolare sulla incredibile occupazione di Rai1 e Rai2 da parte degli sgherri del Cavaliere.

Se io fossi Santoro e veramente cercassi di sottrarre il “servizio pubblico” al dominio dei partiti, chiederei a questi 3 milioni di persone di non pagare più il canone alla RAI e di versare quell’importo ad una “public company” che deve essere subito costituita, con garanti come Santoro e Travaglio, con il fine di far finire l’illegale occupazione dei partiti politici. Da sostituirsi con una gestione nuova, senza pubblicità, senza canone obbligatorio(lopagano solo coloro che vogliono tale servizio pubblico), dove il direttore generale plenipotenziario viene eletto ogni 5 anni dai cittadini che pagano il canone, tra personalità indipendenti da potentati economici, finanziari, confessionali, politici. Per aprire questo mezzo alle organizzazioni reali dei cittadini, ai movimenti, alla satira intelligente, ad una informazione che sale dai territori, ad inchieste sull’ambiente, sulla salute e sul lavoro, ad inchieste per smascherare gli inganni della pubblicità, ai problemi reali dei cittadini che devono essere trattati senza alcuna censura preventiva e in piena libertà.

Solo questo potere di autogestire un vero servizio pubblico può controbilanciare il potere privato dei media, e senza questo contrappeso c’è solo l’attuale regime monopolista che ha fabbricato gli zombi del pensiero unico, ha inventato le toghe rosse e i complotti, gli insulti quotidiani alla magistratura e l’obbrobrio delle leggi ad personam spacciate per riforme liberali.
Senza il monopolio dei media il potere di Berlusconi non sarebbe durato 15 anni.

E’ ora di gettare tutto il peso di chi non desidera Berlusconi al potere, di chi non vuole più monopoli o il ripetersi di fenomeni del genere (regola fondamentale: non si puòpossedere piùdi una rete nazionale), su un solo obiettivo, quello di pretendere che la RAI sia proprietà dei cittadini, il cui responsabile sia eletto dai cittadini stessi che liberamente pagano il canone,per l’indipendenza di questa azienda da qualunque potere o ingerenza.
Santoro facci sognare!
Agli scettici e ai rassegnati ricordo che un partitino dell’1%, quello radicale (il cui metodo di lavoro di allora è tuttora valido), organizzò una campagna politica su temi molto più pesanti per una nazione cattolica, quelli del divorzio e dell’aborto e incredibilmente ottenne la vittoria e addirittura il voto di moltissimi credenti.
E’ ora di volare alto e di costruire un pilastro della democrazia, senza il quale siamo solo sudditi.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 29/3/2010 14:01
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Re: RAI: la paura della libertà
#18
Sono certo di non sapere
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Mi piacerebbe conoscere, oltre le critiche, anche suggerimenti, idee alternative, insomma proposte.


Proposte de che? Come vorresti che fosse il paese dei balocchi?

Le televisioni in genere (in Europa) sono nate come televisioni di Stato sulla scorta dell'esperienza del Nazismo e cioe' della grandissima efficacia della propaganda via film e radio.
Ogni stato si e' costruito la sua macchina propagandistica televisiva statale, a secondo delle inclinazioni locali: in Gran Bretagna una TV scesa dall'alto per educare il popolino e con un'aurea di imparzialita' che fa sembrare la propaganda (che e' poca ma ben mirata) come improbabile, in Italia una propaganda democristiana di stampo clericale che e' stata distrutta dalle TV private (cosa non successa in Gran Bretagna, dove il governo ha piu' indipendenza dagli US, checche' se ne dica), in Germania soffocando la popolazione con la noia piu' totale, in Spagna secondo dettami prettamente fascisti, in Francia privilegiando i dibattiti pseudo-politici e cosi' via.

La Televisione di Stato e' PROPAGANDA.

Vuoi la propaganda dei tuoi sogni? Libero di pagartela. Io, per esempio, continuerei a pagare la BBC, probabilmente, con degli aggiustamenti.
Ma che tu voglia la propaganda dei tuoi sogni facendola pagare a tutti gli altri e chieda pure demmocratticammente come Kossiga il parere di altri e' un sopruso disgustoso a qualsiasi livello, quel che fa di te un perfetto sorcialista cioe' gente che tenta di manipolare gli altri a proprio vantaggio senza in genere accorgersi di essere soprattutto lui ad essere manipolato da quelli piu' furbi di lui.

La piantiamo con questa lagna della TV di Stato ideale (in qualsiasi cazzo di forma o travestimento che tu proponga) una buona volta? Seriamente.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 28/3/2010 14:15
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  •  padegre
      padegre
Re: RAI: la paura della libertà
#17
Mi sento vacillare
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- Senza dubbio internet ha il pregio di offrirti le informazioni quando vuoi e spesso proprio le informazioni censurate dagli altri media, ma il fatto che il 70% della popolazione, e quindi dei votanti, si informa solo tramite la tv pone un problema che influenza la democrazia.
- non penso che la soluzione sia quella di una tv gratuita a carico dello Stato, potrebbe anche aumentare la censura. Ritengo che la “public company” possa consentire di pretendere un vero servizio pubblico, sia per la scelta del direttore generale di cui ho parlato, sia per il controllo e gli interventi che gli abbonati-azionisti potrebbero esercitare.
- La Rai oggi è inadempiente rispetto al contratto sottoscritto per garantire un servizio pubblico e si potrebbe iniziare una “class action” proprio per inadempienza contrattuale.
- Tale inadempienza è chiara. La Rai ricava il 50% dal canone e il 50% circa dalla pubblicità. E’ evidente che gli interessi del cittadino possono configgere con gli interessi di chi produce e pubblicizza, tramite Rai, merci che possono essere inutili o dannose. Penso che qui risiede il nocciolo della inadempienza contrattuale da portare avanti con una class action.
- E’ bene ricordare che, oltre al finanziamento derivante dal canone di abbonamento, la Rai è stata costruita con fondi pubblici e i suoi debiti sono stati a suo tempo ripianati a carico dello Stato. E’ evidente che da ciò deriva la sua funzione essenziale di Tv di servizio pubblico e non commerciale.
- Non entro nel merito dei programmi offerti per intrattenimento, osservo solo che progressivamente si è adeguata a quelli della tv commerciale e che è evidente la mancanza di satira intelligente….

- Invece mi pongo, e vi pongo, il problema di quale servizio pubblico vorrei. Io penso ad un servizio che oltre alla cronaca, senza censure, e agli interventi di tutti i partiti (non solo a quelli in parlamento e, come oggi, in prevalenza di pdl e pd), dia la voce a tutte le organizzazioni del territorio: sindacati, associazioni dei consumatori, organizzazioni ambientaliste e di categoria (agricoltori, artigiani, professioni varie, etc.), ai precari e disoccupati, ai vari movimenti che emergono via via dai problemi quotidiani,etc. Insomma una informazione sulla realtà quotidiana e non sulle scelte imbonitrici dei padroni del vapore (esempio in ogni tg c’è una rubrica sulla moda, mentre la miseria avanza ignorata).

Mi piacerebbe conoscere, oltre le critiche, anche suggerimenti, idee alternative, insomma proposte.

Ciao a tutti
paolo
Inviato il: 28/3/2010 13:54
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: RAI: la paura della libertà
#16
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da sitchinite il 27/3/2010 9:00:14
...
e il tuo discorso mi sta benissimo finchè la televisione é gratis.
La televisione gratis? e dove? e quando?
Citazione:
Se permetti pagando un canone per vedere la tv di stato preferirei vedere programmi educational, intrattenitivi e non spazzatura.
Aridaje co' 'sto canone... non è un canone ma un "tassa di possesso" che paghi anche per vedere Rete4.
Comunque tanto per esser chiari ciò che tu ritieni spazzatura per altri potrebbe esser intrattenimento. Quindi piuttosto che impedire è meglio proporre programmi che se non piacciono si può tranquillamente evitare di vedere. Ti da fastidio annozero? non guardarlo... ma non impedire a chi se lo vuol vedere di poterlo fare, se non erro anche costui paga.


Citazione:
da Floh il 26/3/2010 23:15:15
Non mi interessa intavolare un dibattito... cerco solo di far capire il mio punto di vista. Spero di esser stato chiaro.
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 27/3/2010 9:43
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: RAI: la paura della libertà
#15
Sono certo di non sapere
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Citazione:

LoneWolf58 ha scritto:
Citazione:
da sitchinite il 26/3/2010 18:31:24
...
sentivate la mancanza di questa 'informazione'?
Mah...
A dire il vero preferirei esser "io" a decidere cosa vedere o no!
Non mi piace quando la scelta vien fatta da altri... quindi ben venga anche "questa informazione" e magari anche altra piuttosto che il solito minestrone di "regime" propinato dai media "ufficiali".


e il tuo discorso mi sta benissimo finchè la televisione é gratis.
Se permetti pagando un canone per vedere la tv di stato preferirei vedere programmi educational, intrattenitivi e non spazzatura.
Per quella mi guardo rete4 o teleArdea che non pago (almeno in modo diretto).
Inviato il: 27/3/2010 9:00
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  •  Floh
      Floh
Re: RAI: la paura della libertà
#14
Dubito ormai di tutto
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Scusa ma non ho più la forza per rispondere sta sera, mi pare di parlare con un muro (idem la cosa da parte tua immagino)
Senza rancore
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 26/3/2010 23:15
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  •  LoneWolf58
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Re: RAI: la paura della libertà
#13
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Citazione:
da Floh il 26/3/2010 22:50:27
La cosa che mi rattrista è che non accetti la libertà degli altri di poter scegliere cosa fare/vedere/sentire, ti ergi a giudice/censore ne più ne meno dei poteri che critichi.
Avere la possibilità di scegliere non significa "dover" scegliere ma esser libero di "poterlo" fare...
Qualsiasi limitazione a tale possibilità è una limitazione alla mia libertà...
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 26/3/2010 23:08
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  •  Floh
      Floh
Re: RAI: la paura della libertà
#12
Dubito ormai di tutto
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Critichi le piccole televisioni perchè ci sono le telenovele e non dai neanche un'occhiata allo splendido programma sulla sovranità monetaria che ho postato...
Anche Rebus in onda su Odeon Tv è un bel progamma, ad es. una punta sulla sovranità monetaria
http://www.youtube.com/watch?v=J-QjO0a8Kqk

Non capisci che finchè programmi come questi non vengono mandati in onda sulla Rai allora non si può parlare d'informazione libera?
Rifilano cagate su cagate e travano anche la gente che s'indigna perchè non trasmettendone più una (delle cagate) la Tv diventa meno libera di prima

La cosa che mi rattrista è che anche te che sei informato delle cose non riesca a capire che è tutta na presa per il culo, giochi di potere.
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 26/3/2010 22:50
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: RAI: la paura della libertà
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da Floh il 26/3/2010 22:15:59
...
Perchè quando c'era Santoro si poeva scegliere........è sotlanto un'altra fazione che tira acqua al suo mulino.
Si... molto di più che senza.
Quando le fazioni che tirano l'acqua al proprio mulino saranno diverse invece che, come nel caso in questione, due... avrai una vera possibilità di scelta e, soprattutto, un'informazione pluralistica.
Ma forse te preferisci non aver scelta?

Citazione:
Hai visto almeno il video che ho postato?!?
No!.. è una mia scelta. Però ne ho la possibilità. Quando toglieranno il video dal web mi sarà tolta anche tale possibilità. Idem con qualsiasi trasmissione che venga proibita solo perchè da fastidio a qualcuno.
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 26/3/2010 22:32
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  •  Floh
      Floh
Re: RAI: la paura della libertà
#10
Dubito ormai di tutto
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No il problema è "poter scegliere"... se continua così neanche quello si potrà fare

Perchè quando c'era Santoro si poeva scegliere........è sotlanto un'altra fazione che tira acqua al suo mulino.
Non si tratta di libertà.
Non si può parlare di pluralità per dei servizi del genere.

In effetti sulle tv piccole di cose ce ne sono... anche televendite e puttanate varie.

Hai visto almeno il video che ho postato?!?
_________________
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 26/3/2010 22:15
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: RAI: la paura della libertà
#9
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da Floh il 26/3/2010 21:54:09
...
Sempre lo stesso problema, scegliere il meno peggio...
No il problema è "poter scegliere"... se continua così neanche quello si potrà fare. Ma in effetti constato che a molti va bene così... anche a te?
Citazione:
Un po come dire: Non credo sia possibile che quel tizio smetta di tirarmi pugni nei denti ma è mio dovere pretendere che almeno me ne tire qualcuno nella bocca dello stomaco.
Io credo di aver detto ben altro... ma se tu lo interpreti così... problema tuo.
Citazione:
Qualcosa sulle tv più piccole però c'è stato:
In effetti sulle tv piccole di cose ce ne sono... anche televendite e puttanate varie.
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 26/3/2010 22:04
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  •  Floh
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Re: RAI: la paura della libertà
#8
Dubito ormai di tutto
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Non per difendere Santoro che io reputo uno scarso giornalista la cui fortuna è stata proprio la censura di Berlusconi, ma tra x-factor e annozero... beh preferisco annozero, tra porta a porta ed x-factor preferisco x-factor.

Sempre lo stesso problema, scegliere il meno peggio...
Al posto di dover sorbirsi dei programmi che non hanno pregi da nessuna parte che li guardi non posso tenere la TV spenta e sceglire ciò che voglio davvero vedere su Internet (lode a te o cristo meno male che c'è!)?
Su Internet non potrai dire che mancano i documentari da vedere...
Un po come dover scegliere tra i vari partiti e se il giorno delle elezioni mi andassi a bere una birretta con gli amici al posto di andare a delegare dei criminali a legiferare mio nome?

Non credo sia possibile avere una informazione libera ed imparziale ma è mio dovere pretendere che almeno sia "pluralistica"

Un po come dire: Non credo sia possibile che quel tizio smetta di tirarmi pugni nei denti ma è mio dovere pretendere che almeno me ne tire qualcuno nella bocca dello stomaco.

p.s. in quale trasmissione hai visto trattare la sovranità monetaria o l'influenza delle lobby nella politica? me la devo esser persa.

E' proprio questo il problema, nessuna, almeno su Rai, Mediaset, La 7 ecc.

Qualcosa sulle tv più piccole però c'è stato:

Professore Giacinto Auriti in un programma su Telemax:

http://video.google.com/videoplay?docid=-2230993531557196807#
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 26/3/2010 21:54
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: RAI: la paura della libertà
#7
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da Floh il 26/3/2010 20:34:47
...
Scusa ma davvero potendo decidere sceglieresti di vedere la propaganda da parte degli anti-berlusconiani?
Scusa ma davvero oggi vedi una possibilità di scelta? davvero noti un miglioramento tra i servizi ed i programmi di approfondimento? veramente non noti l'appiattimento e l'allineamento di tutti i programmi?
Non per difendere Santoro che io reputo uno scarso giornalista la cui fortuna è stata proprio la censura di Berlusconi, ma tra x-factor e annozero... beh preferisco annozero, tra porta a porta ed x-factor preferisco x-factor.

Non credo sia possibile avere una informazione libera ed imparziale ma è mio dovere pretendere che almeno sia "pluralistica"

p.s. in quale trasmissione hai visto trattare la sovranità monetaria o l'influenza delle lobby nella politica? me la devo esser persa.
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La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 26/3/2010 21:22
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  •  Floh
      Floh
Re: RAI: la paura della libertà
#6
Dubito ormai di tutto
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Lonewolf dice:

A dire il vero preferirei esser "io" a decidere cosa vedere o no! Non mi piace quando la scelta vien fatta da altri... quindi ben venga anche "questa informazione" e magari anche altra piuttosto che il solito minestrone di "regime" propinato dai media "ufficiali".

Scusa ma davvero potendo decidere sceglieresti di vedere la propaganda da parte degli anti-berlusconiani?
Non sceglieresti di poter vedere qualche bel servizio o programa di approfondimento sulla Sovranità monetaria, sull'influenza delle Lobby nella politica e nella giustizia, sull'esistenza teorica della Democrazia diretta, i documentari di Massimo, ecc. ecc. (tutti quegli argomenti che davvero sono importanti e non sono solo propaganda del VERO REGIME, ossia quello Corporativo-capitalista internazionale filo-isarelo-americano)?

Non per difendere Berlusconi, ma non vedo che ci sia di così meglio in Annozero rispetto a Porta porta, entrambi disinformano, entrambi sono ingranaggi oliati di un macchinario che ci tiene schiavi.
A mio parere l'indottrinamento di quella che si defiinisce Sinistra in Italia ha fatto il suo sporco lavoro anche con te.
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Inviato il: 26/3/2010 20:34
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  •  padegre
      padegre
Re: RAI: la paura della libertà
#5
Mi sento vacillare
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anche io conoscendola non sentivo la mancanza di questa informazione, ma il significato dell'iniziativa è importante. Certo che se resta solo un episodio non incide su nulla, se invece riesce a far iniziare una iniziativa che va nella direzione di costruire un vero "servizio pubblico"
diventa interessante.

ciao a tutti
paolo
Inviato il: 26/3/2010 19:56
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  •  METAL4EVER
      METAL4EVER
Re: RAI: la paura della libertà
#4
Mi sento vacillare
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Citazione:

LoneWolf58 ha scritto:
Citazione:
da sitchinite il 26/3/2010 18:31:24
...
sentivate la mancanza di questa 'informazione'?
Mah...
A dire il vero preferirei esser "io" a decidere cosa vedere o no!
Non mi piace quando la scelta vien fatta da altri... quindi ben venga anche "questa informazione" e magari anche altra piuttosto che il solito minestrone di "regime" propinato dai media "ufficiali".


quotooo....
Inviato il: 26/3/2010 19:20
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: RAI: la paura della libertà
#3
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da sitchinite il 26/3/2010 18:31:24
...
sentivate la mancanza di questa 'informazione'?
Mah...
A dire il vero preferirei esser "io" a decidere cosa vedere o no!
Non mi piace quando la scelta vien fatta da altri... quindi ben venga anche "questa informazione" e magari anche altra piuttosto che il solito minestrone di "regime" propinato dai media "ufficiali".
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Inviato il: 26/3/2010 18:55
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: RAI: la paura della libertà
#2
Sono certo di non sapere
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Citazione:

padegre ha scritto:
Di fronte alle macerie del defunto “servizio pubblico”, con l’inarrestabile occupazione di TG1 e TG2 degli uomini del Cavaliere, di fronte ad una “Autority” di controllo in mano a uomini del Cavaliere, di fronte alla chiusura delle trasmissioni sgradite al Cavaliere, si è finalmente creato un “anticorpo”, Raiperunanotte, autogestito da giornalisti, sindacato, attori, cantanti, comici, cittadini, volontari, che si è autofinanziato e ha gestito una comunicazione di massa di notevole peso.


e Cosa ha prodotto?
Una penosa asemblea di (pseudo)comici che ormai diventano sempre meno comici.
elio, cornacchione, lutazzi...
sentivate la mancanza di questa 'informazione'?
Mah...
Inviato il: 26/3/2010 18:31
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  •  padegre
      padegre
RAI: la paura della libertà
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
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Messaggi: 496
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Di fronte alle macerie del defunto “servizio pubblico”, con l’inarrestabile occupazione di TG1 e TG2 degli uomini del Cavaliere, di fronte ad una “Autority” di controllo in mano a uomini del Cavaliere, di fronte alla chiusura delle trasmissioni sgradite al Cavaliere, si è finalmente creato un “anticorpo”, Raiperunanotte, autogestito da giornalisti, sindacato, attori, cantanti, comici, cittadini, volontari, che si è autofinanziato e ha gestito una comunicazione di massa di notevole peso.
L’alternativa alla RAI, a quel covo di venduti ai partiti e ai potenti di turno, c’è e può camminare con le proprie gambe.

La prima cosa da dire (e lo ripeto da anni) è che questa RAI, infarcita di parenti di politicanti e di giornalisti servili, non è riformabile e va fatta fallire con lo sciopero del canone.
Naturalmente noi un vero “servizio pubblico” lo pretendiamo, crediamo che sia un indispensabile contrappeso alla disinformazione dei privati, e ciò deve essere ottenuto proponendo una soluzione, che anche ieri sera a Bologna non è stata prospettata da nessuno.

La “personalità giuridica” della RAI, costruita con i denari dei cittadini e sostenuta dal canone pagato dai cittadini, deve cambiare ed essere denominata “public company”, i cui azionisti e detentori del potere sono coloro che pagano il canone (cosa che deve essere facoltativa), con elezione diretta, in concomitanza con le elezioni politiche, di un direttore generale plenipotenziario, scelto tra personalità assolutamente indipendenti da qualunque potere economico, politico, confessionale, canone pagato alla, mano, senza pubblicità.
La sostanza è tutta qui: sottrarre un indecente potere a Berlusconi e ai partiti è necessario per la democrazia e bisogna farlo ad ogni costo.

Certo ieri sera la faccia un po’ tesa di Floris e il suo balbettare senza dire nulla di utile e comprensibile, sapeva di grande paura e prudenza e si capiva che con questi soggetti non si va da nessuna parte.
Ad incoraggiare una linea dura, di autogestione possibile e ormai indispensabile per fermare il monopolio della informazione, vi è l’esperienza di grande successo del quotidiano “il Fatto”, autogestito dai giornalisti, senza padroni, e che per di più ha respinto i finanziamenti pubblici dell’editoria.
Ieri sera si è dimostrato che senza soldi, senza partiti, senza palinsesto, si è messa in piedi una comunicazione di massa basata solo sulla propria credibilità professionale, contando su larghe masse di persone che non si sentono rappresentate da nessuna emittente e che cercano una strada e una coesione sociale basata sulla ricerca della verità, sui valori, sulle prospettive (nere) economiche e ambientali.
Internet ha aiutato molto, sarà il “media” del futuro, ma OGGI il 70% dei cittadini italiani ha solo la televisione come informazione, e con questa realtà dobbiamo fare i conti.

Ieri sera abbiamo goduto di un assaggio di libertà ed autogestione che ci può far capire quanto sia necessario uno strappo con l’attuale regime del pensiero unico, e tutti coloro che amano questa libertà devono impegnarsi a fondo ed essere disposti a pagare dei prezzi.
La rivoluzione copernicana, possibile, consiste nel passaggio dal servilismo dei giornalisti verso i partiti ed i capi bastone, all’autogestione senza più padroni, nell’interesse dei cittadini, che solo allora pagheranno volentieri il canone, per essere informati, per partecipare con il proprio voto e non solo, per finirla di essere sudditi.
Paolo De Gregorio
26.3.10
Inviato il: 26/3/2010 16:15
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