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  La morte

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  •  felice
      felice
Re: La morte
#102
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
Da Parma
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x Abulafia

Molto gentile.
Grazie
fe
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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 26/8/2006 9:42
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: La morte
#101
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
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Buonasera Felice,
con quelle parole mi stavo riferendo ad un passo del Simposio di Platone, precisamente i capitoli dal XIV al XVI, in cui a parlare è Aristofane.

Il testo dell'Opera si può trovare a questo indirizzo.


_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 25/8/2006 20:37
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#100
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
Da Parma
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x Abulafia su 15/8/2006 21:53:27

Citazione:
Questo pensiero è lo stesso che spinse Giove a separare ogni uomo in due metà condannate a cercarsi per tutta la vita, punendo quell'esaltazione che li portava a disertare i templi. Era l'epoca primordiale in cui gli uomini "bastavano a sè stessi


Caro Abulafia buona sera a te,
per favore, sai dove posso clickare per leggere di Giove che separa l'uomo in due metà. M'interessa e non conoscevo questo e tant'altro.
Grazie.
fe
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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 25/8/2006 19:26
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#99
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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E' ineluttabile....
ma qua se ne discettava solamente,
e parlare della Signora non si puo' fare...credo...in maniera impersonale.
Ognuno di noi ha un "rapporto" personale con Lei....e anche molto intimo.

Forse aver raccontato la mia "intimita'" con questa "Amica" ha un po'
esorcizzato il mio timore....quando si parla con gli altri di un qualcosa che
ti turba, inconsapevolmente (o forse no) lo distribuisci un po' a tutti..ed
alleggerisci il tuo peso....si chiama anche simpatia.

Inviato il: 16/8/2006 23:39
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: La morte
#98
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
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Buonasera,
personalmente ritengo che la più grande ironia con cui la Sorte ci deride sia quella per cui il ricordo di noi, a noi così prezioso, è spesso delegato alla memoria di persone a cui non affideremmo manco un fazzoletto usato...

...ho idea che la soluzione migliore per non darsi peso di tutto questo sia riportato nella Tua firma, Diva.
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 16/8/2006 23:28
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#97
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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xAbulafia

si, ora ho compreso.
Effettivamente ha un po' proprio il senso di cui parl,i il mio timore.

E ironia...leggevo il tuo commento ascoltando una canzone : hasta siempre comandante che guevara...
(a parte la colororazione politica del Che), riflettevo che sono poche le persone che soppravivono alla morte .

In fondo , se Foscolo avesse creduto a Giove...

Inviato il: 16/8/2006 16:03
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: La morte
#96
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
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Buonasera Diva,
poichè è sempre un azzardo il cercar d'indovinare pensieri altrui su esperienze tanto profonde, le mie parole erano intese soltanto a comunicare il colore evocato dalle Tue.

Per questo ho ritenuto più coerente far uso d'una metafora: un'immagine sfumata, dai contorni incerti, che parla ai Sensi più che alla Ragione.

Il Mito citato è stato il primo pensiero dopo averTi letta... di conseguenza, mi sei apparsa come gli Dei di quel tempo lontano: potenti sopra tutto, ma fragili nel loro timore di venir dimenticati.

"La morte come altrui dimenticanza": non il dimenticare chi muore, cosa che non hai fatto, ma l'essere scordati dagli altri dopo la propria morte. Sembra un gioco di parole, ma per l'uomo cambiare il soggetto apre un abisso di differenza.
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 16/8/2006 15:06
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#95
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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x Abulafia

quello che ho detto e' l'esatto contrario di quello che dici
la morte come altrui dimenticanza

Al contrario...le persone che piu' amavo e che sono morte, non sono "diementicanza" per me, ne' la morte me le ha fatte dimenticare.

E' dolorosissima la loro assenza fisica, ed e' a tratti inaccettabile, ma la loro
essenza, cio' che sono stati per me ed io per loro continua a vivere dentro me
semplicemente perche' parte di me esiste perche' sono esistiti loro, e parte di loro continua a vivere perche' esisto io.
Sara' anche che sono state tutte morti premature, e quasi tutte improvvise, hanno lasciato in me , quindi, quella sensazione terribile di dialogo inerrotto bruscamente, un senso di cosa "incompiuta"e mi sento "erede" in un certo senso
di pensieri non ancora espressi, di parole ancora non dette, di tante cose ancora da fare.

Temo la morte perche' mi piace la vita..comunque sia....ma anche perche' con me se ne andranno un'altra volta anche loro..spesso penso..ad una famiglia, a tanta gioia a tanto amore (anche a delle belle e sane liti)...non c'e' piu'...
con me si chiudera' un film...nessuno sapra' piu' nulla... come si perdesse nel nulla
un insieme di amori come mai esistiti.
so che e' un discorso individualista , ma io sono individualista...e credi..
tutto, tranne che i templi...possono darmi un qualcosa di piu' della mia
sacrosanta solitudine dove posso spartire il tempo tra ricordi e vita
con intimita' e anche dolore e paura,
Inviato il: 15/8/2006 23:19
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: La morte
#94
Dubito ormai di tutto
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Buonasera a tutti,

Citazione:
mi portano a considerare il -distacco definitivo- come non solo il mio andarmene (che gia’ mi scoccia e non poco) ma come una seconda morte per le persone care che ho perso.


Questo pensiero è lo stesso che spinse Giove a separare ogni uomo in due metà condannate a cercarsi per tutta la vita, punendo quell'esaltazione che li portava a disertare i templi. Era l'epoca primordiale in cui gli uomini "bastavano a sè stessi".

La morte come altrui dimenticanza.

Forse tale paura può essere sconfitta recuperando quello stato originario di deità.
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 15/8/2006 21:53
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#93
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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E va bene, oggi e' il giorno dell'Assunta....e le assunzioni ci calzano bene.

secondo le tre religioni (sicura ce ne siano solo 3?) il giorno del Giudizio saranno giudicati vivi e morti...con qualche miliardata di persone "svolazzanti" che non si sa bene dove debbano poi atterrare (magari sulla luna cosi' la smettiamo di dire che l'uomo non ha mai messo piede sulla luna).

Ma siccome dici le 3 religioni dicono ..ecc ecc.....lassu' dovremmo trovare 3 dei
uno per ogni religione, senno' che senso puo' avere avuto sulla terra essere fedeli a religioni diverse ?

E' un bel rebus....senza parlare di quelle popolazioni rimaste non "indottrinate" che magari adorano il dio fulmine o il dio palma di datteri ecc ecc...

Qua le cose stanno cosi' : Quando dio si e' manifestato agli uomini, o non si e' spiegato bene...e allora chissa' quale e' davvero la religione "giusta"...o gli uomini lo hanno frainteso ...e anche qua la religione giusta e' in dubbio.
Perche' ammetterai che se dio viene giu' in terra e dice chi e'...e' impossibile ..se lo dice bene chiaro e forte...che ci siano tante fedi e religioni diverse.

Oppure non e' venuto per niente....perche' impossibilitato dal suo non essere.
Mah!
Inviato il: 15/8/2006 20:35
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#92
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Infatti, secondo le tre grandi religioni, quando ci sarà il Giudizio Universale saranno giudicati "I vivi e i morti".... in barba all'eventuale immortalità conquistata


Questo vuol dire praticamente come pararsi il culo ad ogni evenienza
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/8/2006 19:10
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Re: La morte
#91
Ho qualche dubbio
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Da Ravenna
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Citazione:
Ma ora ti dico una cosa “leggera”….se un giorno dovessero scoprire
La pillola dell’immortalita’….sai che fregatura per la Chiesa….che fonda la sua dottrina sulla ressurezione


Non vorrei deluderti, ma la ressurrezione ci sarebbe per coloro che sono già morti, mentre invece per coloro che sono ancora in vita, ci sarebbe "l'assunzione" con il loro corpo, sia che vadano sotto o sopra i cieli...

Infatti, secondo le tre grandi religioni, quando ci sarà il Giudizio Universale saranno giudicati "I vivi e i morti".... in barba all'eventuale immortalità conquistata

_________________
Salam alaykoum
Inviato il: 15/8/2006 16:59
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#90
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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xFelice
chiaro che tengo qualcosa per me!!! (si chiama pudore)
Ti racconto questo : da bambina vivevo in un piccolo paese contadino.
D’estate , di pomeriggio, quando il paese sonnecchiava , spesso sgaiattolavo
da casa e andavo al cimitero. Guardavo le lapidi e le foto…e quelle
dediche…padre esemplare..madre amorosa…mi colpivano quelle frasi
e guardavo le foto cercando di immaginare come erano da vivi.
Ero troppo piccola per aver conosciuto qualcuno di quei morti, e poi venivo gia’
da un altro paese. Che dire, saro’ stata anche “strana” ma quel posto
era un forte richiamo per me.E poi mi piaceva anche il silenzio che c'era la'.
Quando a sedici anni feci quel “tentativo goffo” era estate. Ricordo solo
La noia di giornate troppo lunghe e la mente piena di pensieri che mi “astraevano” dalla vita, ma non era desiderio di morire, piuttosto voglia di andarmene da qualche altra parte, scivolare in un luogo-non-luogo , l’importante fosse via da quel nulla che mi stava soffocando.
Pensieri di una sedicenne in un caldo , afoso pomeriggio di luglio, che sicuramente
la sera stessa se ne sarebbero andati via…..e meno male che nel flacone di cibalgina o aspirina o quello che era (non ricordo) c’erano poche compresse…e la sera l’ho vista arrivare..e tutte le sere che sono venute dopo..fino ad ieri sera…

Perche’ non l’ho piu’ fatto o non lo rifarei ? Mah…non lo so..credo di avere imparato con il tempo s fuggire dal nulla innamorandomi della mia solitudine.
La morte la temo, e’ vero, anche se non c’e’ nessuna logica in questo.
Non sono credente e quindi non mi aspetto altre vite, giudizi universali ecc ecc
Ma forse ho subito troppi lutti a casa mia, e il dolore che provo per la non-presenza fisica delle persone care e lo struggimento che sento nell’accorgermi che la loro essenza in me e’ viva, mi portano a considerare il –distacco definitivo-
come non solo il mio andarmene (che gia’ mi scoccia e non poco) ma come
una seconda morte per le persone care che ho perso.
Un grande buco nero insomma…dove francamente spero di andare tardissimo

Ma ora ti dico una cosa “leggera”….se un giorno dovessero scoprire
La pillola dell’immortalita’….sai che fregatura per la Chiesa….che fonda
Tutta la sua dottrina sulla resurrezione!!


e buon ferragosto
Inviato il: 15/8/2006 15:17
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#89
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
Da Parma
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Sono daccordo con te fiammifero.

Ho riferito i miei post a Diva perché ha scritto che avrebbe posto in essere, da piccola un goffo e non efficace - per fortuna-, tentativo di suicidio.

Io speravo di leggere cose che le hanno dato il coraggio/incoscienza di attuarlo e le cose che fino ad ora non la inducono a ripetere l'ultimo atto senza ritorno.

Ho letto Diva invece tanto distaccata dalla morte tato da vederla in confidenziale compagnia e conoscenza e da gestirla come si gestisce un paio di pantofole.

Penso che tu Diva, tenga qualcosa per te e non ci rendi partecipi.

Sei fai ironia mi va bene pure quella.
Cordialmente.
fe
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Inviato il: 15/8/2006 12:19
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#88
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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jataka ,per prima cosa ben venuto/a.
Sono parzialmente d'accordo con te,nel senso che la paura della morte è legata molto al concetto di vita che ne abbiamo e che ci viene insegnato.
In non credo eppure vengo da una famiglia cattolica,ho fatto i miei bravi sacramenti fino alla cresima,poi ho potuto scegliere e mi sono sposata solo civilmente. In teoria dovrei avere paura della morte,secondo il tuo ragionamento invece non ne ho,anzi a volte la vedo come una consolazione,forse perchè non ho attaccamento alle cose,accetto razionalmente di non essere diversa da flora e fauna.Ci ho riflettuto,l'ho vista ne sono stata partecipe ed il fatto di lasciar soffrire i miei cari mi rattrista ma ho loro insegnato che continuerò a vivere in loro nel cuore e nella mente e negli insegnamenti che gli ho lasciato.
La paura più forte è legata alla fisicità,al dolore che la morte può comportare perchè non sappiamo come moriremo,se per lunga malattia,o per incidente,o nel sonno(la cosa più bella credo) .
Mi è stato insegnato che c'è un'altra vita,ho letto di reincarnazione,ma a me basta ed avanza quella che ho perchè la vivo appieno,nelle gioie(poche) e nel dolore (molto). Una cosa mi spaventa della morte è che la mia sia dopo quella dei miei figli perchè non rientrerebbe nell'ordine naturale e legata strettamente al dolore fisico e psicologico che ne deriva.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/8/2006 12:04
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  •  jataka
      jataka
Re: La morte
#87
Ho qualche dubbio
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Da casa mia
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scrivi cose giuste, Diva, la paura della morte è ancestrale, visto che nessuno ne può raccontare l'esperienza diretta, ma non tutti hanno questa paura.
chi non ha religione (dalla nascita) non ha queste paure, sa che un giorno finirà la propria vita, ma non teme la morte perchè non gli sono stati insegnati determinati passaggi, più una società si basa sulla religione e più i suoi componenti saranno perseguitati dale paure.
gli animali hanno forse paaura della morte? no, sono esseri naturali, che seguono il ciclo cosmico della vita, non pensano, non si fermano a riflettere su questi argomenti, non si creano barriere mentali come fa l'uomo in ogni momento
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 15/8/2006 0:27
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  •  jataka
      jataka
Re: La morte
#86
Ho qualche dubbio
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Da casa mia
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vero è che la morte è tabù per la nostra società, vero è che la paura esiste e sussiste nel mondo attuale come mille anni orsono, altrettanto vero è che viene evitata nel limite del possibile, mentre non mi pare dia scandalo, o per lo meno non lo vedo io. Che scandalo è morire? E a tutt'oggi che scandalo è far morire?Come ha già scritto qualcuno, è uno dei passaggi obbligati della vita terrena, di cui ognuno dovrebbe (il condizionale è di rigore) essere consapevole, ma non sembra sia proprio così.
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Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 15/8/2006 0:16
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#85
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
Da
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Una limetta se si trova fuori di se', e' molto meglio che pensarla dentro di se'.

La morte : chi la teme, chi la invoca

vere tutte e due le cose
ma dettate dall'ignoranza entrambe

ignoranza nel suo vero senso : non sapere

chi la teme in verita', teme cio' che non conosce

L'uomo puo' temere solo cio' di cui ha diretta conoscenza
teme i fulmini, le malattie, prendere un aereo, attraversare una starada....
cioe' teme tutto cio' che nel suo cervello ha costutuito una memoria.

Come un computer....la sua memoria ti restituisce solo i dati incamerati.

provare paura per la morte e un non-senso
ma sta di fatto che e' una delle paure ancestrali.
perche'?
be' sembra quasi ovvio : con la morte perdiamo cio' che amiamo e che abbiamo costruito : i nostri cari, i nostri figli, la nostra casa, gli amici...ecc ecc.....
banale ?
ma sono le uniche certezze che abbiamo
che certezze abbiamo sul dopo morte ?

la fede ci racconta di altra vita dopo questa...ma e' arduo affidarsi totalmente a questo.

E' cosi' umano avere paura di perdere cio' che ci circonda che e' quasi comprensibile la nostra paura della morte (anche se nessuno che l'ha provata puo' raccontare com'e' quindi..non abbiamo prove )...cosi' umana che puo' anche andare oltre....e
in alcuni casi invocarla
il concetto non cambia
temiamo ed invochiamo un qualcosa di cui non sappiamo niente.
ma e' umano farlo
Inviato il: 14/8/2006 22:23
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#84
Mi sento vacillare
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x diva

sono compiaciuto per la tua preziosa esposizione però, ti domando, si può staccare la morte da tutto il resto? Taluni la morte invocano altri fanno scongiuri e questi due opposti comportamenti hanno una radice? Non é forse meglio contestualizzarla anche a un forte mal di stomaco che comunque é momento contestuale di vita al prsente e di morte al futuro?

Non riesco a decontestualizzarla dall'esperienza di vita d'ogni attimo.

La limetta, se la ritrovo, é meglio. Non ha alcun valore per la mia pace.
fe
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Inviato il: 14/8/2006 18:54
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#83
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
Da
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Caro Felice

quando si vuole colloquiare sulla morte, parlarne (se qualcosa si puo' dire di lei). Quando si cercano ancestrali paure o quando con la straffottenza di chi ha una eta' ancora lontana dal sentire i passi propri quasi assonanti con quelli della morte...quando comunque cerchiamo di comprenderla (comprendere vuole dire prendere dentro noi )......

mi permetterai che se qualcuno affronta un confronto sulla parola morte con la frase -carpe diem- ha gia' chiuso il discorso.

Carpe diem...cogli l'attimo....e' un inno alla vita, cogliere l'essenza della vita stessa, fatta di attimi e non di programmi a lungo termine, fatta di possibilita' da cogliere al volo, senza domandarti che futuro avranno, fatta di momenti speciali che l'unica cosa speciale che hanno e' che solo tu vedi questi momenti...

Ma si parlava di morte in termini molto filosofici...che niente aveva a che vedere con le possibilita' che la vita ti da e che puoi cogliere o non cogliere in un attimo (carpe diem)....alla fine arriva sempre la nera signora...

ed e' questo che volevo capire...non come si carpa il giorno, ma come in questo sia compresa l'idea di morte...

se a fronte di cio'...uno mi dice...ma non te la menare..e carpe diem..per me il dialogo e' chiuso..-..se per---menarmela-- e' cercare di approffondire attimo dopo attimo fino alla conclusione degli attimi...

Se mi dici carpe diem, ti do ragione...pero' poi non ha significato alcuno parlare di morte...ma non di morte come fine di innumerevoli carpe diem, ma come discussione se essa sia punto di fine o punto di inizio.

Mi dispiace per la limetta...se non l'hai inghiottita magari e' nel cassetto...hai provato a vedere ?
Inviato il: 13/8/2006 14:34
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#82
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
Da Parma
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x DIVA del 7/8/2006 19:51

Cara Diva,speravo che qualcuno mi venisse incontro per affrontare il discorso "carpe diem" che, tu ritieni come la chiusura d'ogni discorso, per lo meno in ragione d'approfondimento dell'argomento morte.
Ieri, alle 13 circa ho avuto un insostenibile mal di schiena, e nello stomaco, ad un certo punto volevo recarmi a farmi i raggi perché, poiché non trovo più un la limetta in metallo per le unghie, la mia testa mi diceva che l'avevo ingoiata e che era li, nel mio stomaco. Mi sarei fatto sbranare con un ascia o ogni cosa pur di liberarmi da quella limetta. Questa notte l'avrei fatto e nessuno mi avrebbe fermato se, non fosse sopraggiunto altro vomito che mi ha fatto affrontare altre cose e rimandare il mio squarcio nella pancia.
Mentre ti scrivo quel dolore dopo 17 ore mi é più sopportable e sono certo che la limetta per le unghie non é nel mio stomaco. Il mio stomaco non é più metallico ma é tornato molle.
Quanto sopra per dirti che ho implorato decisamente di finirla li infischiandomene delle persone che lascio e di tutto il connesso, mentre, quando sto bene dico e sono certo quando lo dico, che non vorrei morire perché in questa dimensione terrena, all'atto della dipartita mi rimane sempre qualcosa da riordinare.
Ecco il carpe diem, il carpe diem non può chiudere ogni discorso come tu hai infelicemente scritto. Esso é un momento stretto accavallo tra freschissimo passato e l'immininente futuro e comunque intessutto di quel preciso luogo, momento e quant'altro notabile in quell'istante che non si sa mai se presente, passato o futuro. Sul carpe diem i discorsi si aprono e non si chiudono. Vorrei tanto approfondire il carpe Diem come fonte di luce per ogni nuova strada.
Mia figlia ha approfondito a 4 anni il discorso morte. Avevano il riso pronto in tavola, - mi ha raccontato dopo qualche mese -, e disse: "il nonno era sempre puntuale, lei sua nonna e sua mamma avevano il riso pronto in tavola ma, il nonno non tornò e in sua vece, si presentarono in carabinieri per comunicare che il nonnno s'era impiccato.
Mi godo mia figlia quando m'aggredisce perché so che é libera di dirmi senza remore la verità di ciò che sente di dirmi e, credo che lei
non voglia farsi male o morire perché non vuole dare dolore a chi lascia. iI dolore che lei ancora oggi vive e mai si rimarginerà. Il nonno era una bravo nonno. E io aggiungo, il nonno ha condotto una vita eroica e sovrastata da sole rinunce e doveri.
Cordialmente.
fe

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Inviato il: 13/8/2006 11:16
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Re: La morte
#81
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
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Citazione:
casomai passassi per Roma,se vuoi posso darti anche l'indirizzo,ricordati di me con una bella cinquina
Fiammì,Fiammà, e se non ti trovassi colà,in quanto già ambaradà,della cinquina che se ne fà? Scherzo,ciao carissima...e lunga vita... C.N.
Inviato il: 13/8/2006 1:27
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#80
Sono certo di non sapere
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mi sia possibile con l'occhio della mente,un ultima visita ai luoghi e ai ricordi a me cari,per il commiato definitivo...


casomai passassi per Roma,se vuoi posso darti anche l'indirizzo,ricordati di me con una bella cinquina
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/8/2006 1:12
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Re: La morte
#79
Dubito ormai di tutto
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Eccomi quà ancora a tastierare sulla Morte,vero scopo della vita... è un argomento quasi ossessivo per mè,e da sempre gli dedico le mie introspezioni,nel tentativo di comprendere l'incomprensibile...In una ridda interna di ipotesi e contro-ipotesi,di voli di fantasia,che a volte approdano in lidi di speranza e a volte no.. Ma sempre più convinto che quello è il traguardo risolutivo,la nostra nuova porta che varcheremo,la più importante... è per questo che penso che sia fondamentale prepararsi al meglio per affrontare ciò che troveremo dopo aperta quella porta..(a tempo debito s'intende,che comunque non dipende da noi) Nei miei voli di fantasia necrofora,a volte mi piace pensare che appena morto e prima di varcare la soglia fatale,mi sia possibile con l'occhio della mente,un ultima visita ai luoghi e ai ricordi a me cari,per il commiato definitivo...
Inviato il: 12/8/2006 0:37
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#78
Sono certo di non sapere
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DIVACitazione:
Ma non ho le tue certezze. Non so bene se ho motivi veri per poter affermare che ho vissuto la vita tanto da poter considerare la morte come il minore dei problemi.

Io non ho certezze,DIVA.
Tutta la mia vita non ne ha mai avute, e se per "certezze" intendiamo il considerare ogni tappa come un traguardo, nemmeno ne ho mai volute.
Paradossalmente, il non averne me ne ha data una: sentire che esiste un ambito in cui poter tentare di vivere secondo le proprie aspirazioni, ed in cui i "compromessi" con la quotidianità,i patti a cui si è talvolta costretti a scendere per sopravvivere, non intaccano la nostra integrità.
La vera sfida non è vivere TANTO, ma COME vivere.
E non affinchè la morte diventi un male "minore", ma proprio perchè ci trovi senza "sospesi" con noi stessi.
Ne ho ancora parecchi anche io,in ogni caso.
Citazione:
Ogni giorno sento il cambiamento , le mie emozioni non sono ferme, crescono o muoiono..non mi sento un quadro alla parete che si ammira, piuttosto una pianta che la siccita' minaccia, che le troppe pioggie danneggia...sono cosi' in balia degli eventi che sono costretta a ripensarmi e a rivedermi ogni giorno

Preferiresti la monolitica staticità di chi si è arreso agli eventi, senza più la speranza di interagirci o di suscitarli?
Il modo migliore per morire prima del tempo è forse proprio restare fermi e passivi, quando tutto intorno a noi è programmato per immobilizzarci e mettere a tacere il dialogo con noi stessi,rendendoci dipendenti da una storia che non è la NOSTRA, derubandoci del diritto all'autenticità della vita e anche della morte.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/8/2006 3:42
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Re: La morte
#77
Sono certo di non sapere
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Azz... il mio ottimismo vacilla... Devo ammettere che qualche brivido di morte mi ha sfiorato nella lettura dei vari post...
DIVA ... ...

A parte i "ringraziamenti" per questo... se proprio dovessi approfondire questo mio distacco nei confronti della morte, credo di poter confessare di essere come "anestetizzato" nei suoi confronti (almeno in parte). Il cinismo e' il risultato diretto di questa "anestesia" che svanira', credo, con l'esperienza, che purtroppo ognuno di noi ha affrontato, sta affrontando e affrontera'.
Nonostante questa presa di coscienza, non riesco, fino in fondo, ad accettare la paura della morte come componente omnipresente della propria vita (accettare per me stesso, ovviamente...).
Forse, traggo la mia "tranquillita'" dalla certezza, per esempio, che la mia morte non dipendera' dalla mia volonta', ma che saranno le circostanze (un banale fatalista?). E questo, naturalmente, pone un freno, almeno, ad alcune paure... ma soprattutto, non puo' che deresponsabilizzarmi nei confronti delle sofferenze altrui (sempre che la mia morte interessi a qualcuno...) : se potessi lo eviterei, volentieri, di morire... empaticamente assolti...
Direi che l'involontarieta' della morte e' fondamentale per un punto di vista come questo.
...e' difficile come discorso...
to be continued...

mc
Inviato il: 9/8/2006 2:45
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#76
Mi sento vacillare
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Ciao Florizel
ben rivista

bene, ho detto che temo la morte, forse l'ho anche sfidata in una epoca della mia vita dove e' forte il conflitto ormai famoso del genere..chi siamo , da dove veniamo e dove andiamo..oggi sorrido a questi interrogativi, per ovvi motivi.
Chi siamo non lo so, ma siamo...da dove veniamo nemmeno lo so..ma siamo venuti..dove andiamo manco questo so...ma in fondo poco mi interessa.

La morte , come fine del dialogo dei sentimenti con le persone piu' care, e' stata una costante nella mia vita. Pochi mesi fa (3) mi ha derubato di una persona con la quale comunicavo con lo sguardo e la mente.

Difficile ora per me dire che cio' che importa e' come si vive la vita rispetto a come si finisce la vita.

Vorrei avere le tue certezze Florizel.

Io ora ho un vuoto sentimentale profondo. Questo non mi fa odiare il mio sopravvivere alla morte di chi amavo, io vivo e sono consapevole del bene che ho.

Ma non ho le tue certezze. Non so bene se ho motivi veri per poter affermare che ho vissuto la vita tanto da poter considerare la morte come il minore dei problemi.

la mia vita e' costantemente sollecitata dalle emozioni. Possono essere emozioni affettive come emozioni per eventi coinvolgenti come per fatti che passionalmente mi prendono il tempo.

Ogni giorno sento il cambiamento , le mie emozioni non sono ferme, crescono o muoiono..non mi sento un quadro alla parete che si ammira, piuttosto una pianta che la siccita' minaccia, che le troppe pioggie danneggia...sono cosi' in balia degli eventi che sono costretta a ripensarmi e a rivedermi ogni giorno..e sapessi...quasi ogni giorno scopro parti di me che non sapevo...non sempre mi fanno piacere...ma cerco di capire...e' difficile..molto difficile
Inviato il: 8/8/2006 22:25
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#75
Sono certo di non sapere
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Grazie Florizel,ora ho compreso meglio,scusa se ti ho succhiato un po' di energie
ed ho realizzato che il mio senso della vita l'ho trovato e lo sto portando avanti,non dico qual'è ma forse l'hai già intuito
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 8/8/2006 19:32
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#74
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fiammiferoCitazione:
Vuoi dire che lo schiavo decideva di esserlo,così pure il servitore della gleba o il nobile?

No.Voglio dire esattamente il contrario, e cioè che uno schiavo, ad esempio, è tale non perchè lo abbia scelto, ma perchè un "sistema" di vita lo ha obbligato a quella condizione.
E' la "necessità" che abbisogna di schiavi, e ridurre in schiavitù qualcuno in nome del proprio "stile di vita" implica esserne schiavi allo stesso modo.
Fermo restando che con "comunità diluite in un unico insieme" intendo la rinuncia individuale e collettiva a farsi artefici del proprio progetto di vita, tributo da pagare, evidentemente, a quello che riteniamo "essenziale" per noi stessi, ma che, evidentemente, è anche ciò che ci separa gli uni dagli altri.
Citazione:
Come vivere nessuno l' ha mai potuto scegliere,gli veniva dato un ruolo e se lo portava a vita e lo lasciava pure in eredità il più delle volte.

Ok, ed io sto facendo questo tipo di considerazione in relazione al senso che si dà alla propria vita affinchè la morte non la permei per tutta la sua durata.
Se non si può "scegliere" come condurre la propria esistenza, non significa in qualche modo negare la propria vita, ben prima che essa termini, e togliendo alla morte stessa il profondo significato che può dare all'intera esistenza?
Per questo affermavo che prima di esorcizzare la morte,allontanarla, si sta allontanando il senso della vita.
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Inviato il: 8/8/2006 19:13
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#73
Sono certo di non sapere
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DIVACitazione:
ho paura ed ho sempre avuto paura della morte. A sei anni circa, ricordo che questo pensiero mi porto' ad un pianto dirotto, ma non avevo il coraggio di spiegare a nessuno il motivo per il quale piangevo.

Ben trovata,Diva. Fa piacere ritrovarti tra noi.
Credo che la "paura" della morte appartenga alla modalità con cui ne assumiamo consapevolezza, e vedo questo strettamente collegato al senso che diamo alle nostre vite.
Ho avuto anch'io modo di percepire, nella mia infanzia, l'inevitabilità della morte e l'angoscia legata ad essa, ma attraverso la perdita di una persona cara alla quale ero legatissima. Facendo l'esperienza del dolore di chi resta.
Altra cosa è stata invece percepire la "limitatezza" della durata della mia esistenza durante l'adolescenza, esperienza che,ricordo, mi gettò in uno stato d'animo di spaventoso senso di impotenza. La mia vita era destinata a finire, e non ci potevo fare nulla.
Percepivo la presenza della fine come inerente ad ogni attimo del mio vissuto,una "cappa" che toglieva senso ad ogni azione e progetto.
Uscirne, ha implicato riconoscere che la mia morte poteva avere un senso solo se l'avesse avuto la mia vita, se cioè potessi arrivare alla sua cessazione senza rimpianti, fedele a me stessa, e alla capacità di sentirmi pienamente in essa.
Poi la "vita" mi ha dato ulteriori "lezioni", in questo senso.
Ho perso un genitore che per ragioni "sociali" non ha potuto realizzare in pieno i suoi desideri.
Ho perso un'amica, che era un fiore fragile e selvaggio di grande sensibilità,troppa, per una realtà "addomestica" a cui non voleva abituarsi e contro cui non ha saputo trovare gli strumenti per combatterla.
E' la "fedeltà" a se stessi con cui bisogna "familiarizzare", per poter accettare la morte.
Oggi, di fronte ad una decisione importante, talvolta mi interrogo immaginando come potrei considerare quella scelta se essa dovesse essere l'ultima cosa che faccio. Paradossalmente, è questo che mi sprona a vivere quanto più pienamente mi è possibile.
Il che non implica aver fatto i conti con la morte una volta per tutte, ma sicuramente darle un senso attraverso quello che si fa della propria vita.
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Inviato il: 8/8/2006 18:53
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