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  La donazione di Barak Primo Costauntantino

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  •  Pyter
      Pyter
La donazione di Barak Primo Costauntantino
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 15/9/2006
Da Sidonia Novordo
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Il quadro storico

Durante una campagna di scavi archeologici vicino a Ostia, patrocinati dall'ente per la ricerca di oggetti scomparsi dai telegiornali, sono stati miracolosamente portati alla luce uno scheletro appartenente a un black bloc, il quale stringeva in mano un documento in similpelle pressato, con tratti maculati, parzialmente rovinato da schizzi di sangue, insieme a una bottiglia molotov. La bottiglia è stata disinnescata ma il documento no. Per questo motivo esso è giunto intonso fino a noi.

Si tratta di un documento, fabbricato probabilmente nel periodo 750-850 a Bruxelles o a Strasburgo o a Lisbona, che pretende di essere l'atto diplomatico con il quale l'imperatore Costauntantino Barak I avrebbe donato nel 314 al papà Dragomarius I la giurisdizione civile sull'Europa, sull'Italia e sull'intero Occidente, fino alle Canarie; e avrebbe onorato il Beato Conio Ecumenico (Bce) attribuendole i poteri e le dignità dell'Impero sì che il presidente potesse portare insegne imperiali, e che il clero di Bruxelles avesse gli stessi onori degli ufficiali dell'Impero della Fede (Federal Reserve System of Europe), esprimendo inoltre la volontà che il presidente del Beato Conio avesse il ‛principatum' sui patriarchi orientali, e, di conseguenza, su tutte le chiese stampatrici del mondo; ordinando infine che la basilica di Strasburgo fosse venerata quale ‛caput et vertex' di tutte le chiese, e che il palazzo del parlamento divenisse residenza ufficiale dei figli del dio Creso.





La donazione di Barak Primo Costauntantino


Il dio Creso è grande e sommo. Ed è il sommo che fa il totale.
(Da una lettera di San Conio martire a Santa Pecunia Vergine)



[1] Nel nome della Santa e Divisibile Trinità Cernica, del Protonpadre, del figlio Quark e dello Spirito Quanto.
L'Ameromano Impero di Cesare Costauntantino Barak I al santissimo e beatissimo presidente dei presidenti Dragomarius I, vescovo di Bruxelles e papà, e al figlio di papà, e a tutti i successori che siederanno come pontifex presidentis et commissarium nella sede del beato scettro cartaceo ed elettronico fino alla fine dei tempi, e anche a tutti i reverendissimi e cari a dio i vescovi catodici e ai soggetti del sacrosanto Bce, Beato Conio Ecumenico in tutto il mondo, mediante questa nostra imperiale costituzione, ora e per sempre nei templi a venére* [...]

* Errore copista. La frase esatta del falso è: tempi a venìre (n.d.t.)


[3] Vogliamo che voi sappiate, come già esprimemmo nella nostra precedente prammatica sanzione, che ci siamo allontanati dai culti degli idoli, dei vuoti simulacri (i caveau), e dei turpi oggetti, dalle diaboliche macchinazioni e da ogni pompa di Satana e siamo giunti alla pura fede Cresiana, che è vera luce e debito eterno, credendo conformemente a quanto ci insegnò il nobile sommo padre e dottore nostro Santo Conio martire. In dio padre che generò i figli Rock & Feller*, onnipotenti creatori e stampatori del cielo e della terra, di tutte le cose vivibili e invivibili, e in Creso, suo unico figlio, signore dio nostro, per mezzo del quale tutte le ricchezze furono create e stampate in 49 sfumature di grigio**, e nello Spirito del Dna Recessivo, fautore della Recessione, signore e apportatore di giro di vita a tutte le creature deboli e bisognose […]

* Errore copista. Termini anglossassoni di uso desueto per l'epoca, a indicare chi mette la prima pietra (rock) e chi gioca col legno (feller) [n.d.t.]
** Anacronismo profetico oppure esempio classico di Inventio.


[5] Questa è la nostra fede ortodossa rivelataci dal beatissimo padre nostro soros* che è nei cieli. E dunque esorto ogni popolo e tutte le nazioni a osservare questa fede […].

* Se errore copista, allora la parola esatta dovrebbe essere sommo. Se non lo fosse, allora può essere derivazione dal sardo antico solos, cioè solo, ma anche unico.


[11] […] Abbiamo giudicato utile, con tutti i nostri magistrati a libro* paga e con tutto il senato a maggioranza repubblicana, con gli ottimati e tutto il popolo ameromano sottoposto** al nostro impero glorioso, che, come San Conio appare costituito in terra quale vicario del figlio di Creso, così i commissari, che fanno le veci dello stesso principe degli apostoli***, ottengano, concesso da noi e dalla nostra imperiale potestà, un potere sovrano più ampio di quello che è concesso alla terrena mansuetudine della nostra imperiale serenità, scegliendo che lo stesso principe degli apostoli e i suoi vicari ideologi siano nostri saldi patroni presso dio. E, per quanto è possibile alla nostra terrena imperiale potestà, abbiamo deciso di onorare la sua sacrosanta chiesa ameromana con la dovuta venerazione, e di esaltare gloriosamente, più del nostro impero e del nostro trono terreno, la santissima sede di Bruxelles, assegnandole potestà, gloria, dignità, basi Nato, forza e coca cola.

* Errore clamoroso. Liber invece di pergamenam.
** Concetto dubbio. La parola, anticamente, non era da intendersi in senso positivo, cioè il potere condiviso col popolo.
*** Gli apostoli sono dodici, cinque riconosciuti (Bund, Bot, Cct, Ctz, Btp), e sette considerati apocrifi (Bte, Btq, Btn, Cte, Cto, Ctr, Cts).


[12] Pertanto decretiamo e sanciamo che essa tenga il primato sia sulle quattro principali sedi di Roma, Parigi, Londra e Francoforte e su tutte le chiese delle monete esistenti su tutta la terra; e che ogni presidente del Beato Conio Ecumenico sia il più alto e principale di tutti i sacerdoti, e che secondo il suo giudizio siano regolate tutte le cose che attengono al culto di Creso e servano a rendere salda la fede dei catodici. E' infatti giusto che la legge santa abbia il capitale* nel suo dominio là dove il creatore delle sante monete, il nostro Stampatore, figlio di Creso, dispose che San Conio avesse la cattedra del suo apostolato, dove egli, affrontando il supplizio, fu ucciso all'alba dei tempi dal blasfemo dio celtico Barattus; lo stesso luogo dove la vergine Pecunia mise il collo sotto la spada che poi fu di Re Artù, Excalibur**.

* Nel testo originale non è il capitale ma la capitale.
** Falso: l'unica spada capace di uccidere Santa Pecunia è la Durlindanar.


[13] Vogliamo che il popolo di tutte le genti e nazioni in tutta la terra sappia che nel nostro palazzo di Bruxelles noi abbiamo costruito dalle fondamenta, in onore dello Stampatore nostro, il signore Conio, una chiesa col battiestero* e che noi stessi abbiamo portato sulle nostre balle dodici corbe del materiale di scavo delle fondamenta del caveau, a imitazione del numero dei dodici apostoli. Questa chiesa noi abbiamo decretato che sia proclamata, venerata, onorata ed esaltata come capo e vertice di tutte le chiese esistenti nel mondo, così come abbiamo stabilito con un altro nostro imperiale decreto. Abbiamo altresì edificato nuovi caveau, arricchendoli d'oro e d'argento, e in esse abbiamo riposto con grandi onori la loro santissima materia corporale sotto forma di lingotti, rivestendoli di sarcofagi d'ambra, materiale resistentissimo, e su ognuno di questi abbiamo fatto porre una croce d'oro purissimo con incastonate gemme preziose, fissandole con chiodi d'oro. Queste stesse chiese, affinchè si possa provvedere al decoroso mantenimento delle lampade, abbiamo dotate di beni fondiari e di altre ricchezze, e con nostro sacro ordine imperiale abbiamo a esse concesso generose donazioni sia in oriente che in occidente, e nelle regioni settentrionali e meridionali, soprattutto in Giudea dotandola di armi difensive adeguate; in Asia, dirottandovi le aziende industriali; in Grecia deponendovi il prestito; in Africa i medicinali e in Italia il germe dell'accoglienza umanitaria. Disponendo altresì che essi valori siano amministrati dal nostro signore Dragomarius e dai suoi successori.

* Errore del copista: trattasi molto probabilmente di battistero.

[14] Si rallegrino dunque con noi il popolo tutto e le nazioni d'ogni stirpe del mondo intero: tutti quanti vi esortiamo a render grazie senza fine, insieme a noi, al nostro Stampatore San Conio, perché è Creso in persona, nell'alto dei cieli e qui sulla terra, che, visitandoci per mezzo dei suoi santi apostoli che sono errati per il mondo nelle vesti di titoli di stato, ci fa degni di assumere il santo battesimo nella pubblica piazza affari, permettendoci così di salvare la salute del corpo in attesa della salvezza eterna dell'anima che sarà compiuta dall'avvento della Pecunia Incorporea, cioè che creerà la paypal senza stampatrice, rimanendo cioè vergine, e alla fine non ci sarà più moneta materiale perché Conio salirà al cielo ricongiungendosi in spirito e vivendo eterno e virtuale nei meandri del circuito bancario*.
Ragion per cui concediamo agli stessi santi presidenti del Beato Conio Ecumenico e quindi al per ora sommo Dragomarius pontifex e a tutti i suoi successori nominati da dio, il nostro imperiale palazzo a Bruxelles e uno a Strasburgo, previo atto notarile, che sono i due più illustri palazzi del mondo dopo il Pentagono e la statua della libertà; e poi il diadema, cioè la corona del nostro capo e insieme, il berretto e il superomerale, ossia la fascia che suole circondare il collo dell'imperatore, e, ancora, massì, ci vogliamo rovinare, la clamide purpurea e la tunica scarlatta e tutte le vesti imperiali, la dignità di cavalieri imperiali e, insieme, tutte le insegne, anche quelle al neon**, le bandiere e i diversi ornamenti imperiali, i gagliardetti di tutte le squadre di calcio dalla A ai campionati interregionali di tutte le nazioni europee che hanno aderito alla sentenza Bosman, e alfine a ogni prerogativa dell'eccellenza imperiale e la gloria del nostro potere, cioè la Champions League e l'Europa Cup.

* Evidente anacronismo.
** Termine moderno intraducibile con parola arcaica.



[15] Vogliamo che tutti i reverendissimi sacerdoti, che servono la medesima santissima del Beato Conio Ecumenico nei loro vari gradi, abbiano la distinzione, potestà e preminenza di cui gloriosamente si adorna il nostro illustre senato, che diventino cioè patrizi e consoli e siano insigniti di tutte le altre dignità imperiali.
Decretiamo che il clero del Beato Conio Ecumenico sia ornato come l'esercito imperiale. E come la potenza imperiale si circonda di ufficiali, ciambellani, servitore stampatore e guardie di ogni genere, così vogliamo che anche la santa sede di Bruxelles ne sia adornata. Che venga istituita la sacra guardia Eugendfor per la sicurezza del sacro ManiConio, perché magnificamente rifugga* l'onore del pontefice, decretiamo che il clero adorni le sue macchine, gli elicotteri e i luoghi di preghiera in conferenza stampa con finimenti e gualdrappe di candidissimo lino e bandierine di vari colori e che così cavalchi. E come i senatori portano calzature di pelo di capra, bianche, così le portino anche i sacerdoti del Conio, perché le cose terrene siano adorne come le celesti, a gloria di dio anche, volendo, di colore autoblu.

* Errore del copista: il termine esatto è rifulga.



[16] Diamo inoltre autorità al nostro santissimo padre Dragomarius e ai suoi successori di nominare chiunque desideri diventare chierico di sua propria scelta, senza concorso né candidatura, né elezione popolare di alcun tipo, solo tramite invito a riunioni segrete, aggiungendolo semplicemente al numero dei religiosi. Abbiamo anche deciso che portino il diadema che dal nostro capo gli abbiamo concessa. Ma poiché il presidente non vuole, con le nostre mani abbiamo posto sul suo modesto capo una tiara brillante, come quella, ma solo per somiglianza, dei faraoni egizi. Stabiliamo anche che la portino in processione, a imitazione della nostra dignità imperiale.


[17] E affinchè la dignità pontificale non sia svilita, ma sia onorata più della dignità e della potenza della gloria dell'impero terreno, ecco che, trasferendo e lasciando al più volte nominato beatissimo pontifex Dragomarius, papà universale e salvatore del debito non estinto, e alla potestà e giurisdizione dei suoi successori, il nostro palazzo in via Moro, tutte le province, almeno fino a che non saranno abolite, dopo il duemila come dice il profeta, luoghi e città di Roma, lo stadio olimpico, Pompei, il Vesuvio, la Sindone, tutto il mezzogiorno, tutta la penisola iberica, la Grecia, la collina di Troia e anche la Crimea, la Siria, l'Iraq, la Libia e, se non si riesce a prenderla, decretiamo sia data anche la striscia di Gaza e i sacri conti correnti delle banche di Cipro. Che essi ne possano disporre, e concediamo che tali possessi restino sottoposti al Beato Conio Ecumenico.


[18] Abbiamo pertanto ritenuto conveniente trasferire e trasportare il nostro impero e la nostra regale autorità nelle regioni orientali ed edificare nella provincia di Bisanzio, in una adattissima località, una città che avrà il nostro nome, Costantimonòpoli, tutto con nostro denaro, che presteremo ai propietari di quei terreni per pagare la costruzione della città e che potranno poi restituirci anche in comode rate mensili, così come stabilito dal trattato firmato a Liz Bona, la sede dedicata alla nostra santa meretrice, alla presenza di Breta Del Bosco*. Poiché là, dove dall'imperatore celeste è stata stabilita la capitale del principato dei sacerdoti e della religione catodica e ortoglossa, non è giusto che vi eserciti il potere l'imperatore terreno.

*Bretton Wood, cavalier di tenzone, fratello di Robin Wood. All'epoca era normale italianizzare i nomi e soprattutto femminilizzarli, nel periodo dei poeti amorosi.


[19] Decretiamo che tutte queste decisioni che abbiamo sancito con un sacro decreto imperiale e con altri divini decreti rimangano inviolate e integre fino alla fine del mondo, cioè fino a profezia Maya del 2012 o a data da destinarsi previa riunione del collegio societario a controllo limitato o per azioni; quindi, alla presenza del dio lingotto di metallo vivo che ci ordinò di regnare e davanti al suo tremendo giudizio di fallimento economico, decretiamo solennemente, con questo atto imperiale, che a nessuno dei nostri successori, ottimati, magistrati, giornalisti, sindaci, assessori, senatori e tutti quelli eletti dal popolo, che ora e nel futuro, dovunque e sempre saranno soggetti all'Impero, sia lecito infrangere o in qualche modo alterare ciò. Se qualcuno, cosa di cui non crediamo, disprezzerà o violerà ciò, sia colpito dalle stesse condanne, concupito da Equitalia, oberato dal dio Conio, obnubilato da santa Pecunia Vergine, gli siano avversi ora e nella vita futura Bot e Cct, principi degli apostoli, che possa avere un'infanzia tribolata* e col diavolo e con tutti gli empi precipiti a bruciare nel profondo inferno di uno stato senza debiti e che siano per sempre condannati a tornargli i conti del 730 ancora non prestampato.

* Riferimento ai Rot Child.


[20] Convalidando con firma di nostra propria mano il foglio di questo nostro imperiale decreto, lo abbiamo deposto sul venerando corpo del beato Bot, principe degli apostoli, promettendo al principio stesso che sta alla base della sua creazione di osservare inviolabilmente tutte queste concessioni con enorme interesse, e di lasciar ordine che le osservino i presidenti nostri successori, e la consegnammo poi nelle mani della stampa libera e indipendente, e alle scuole poi, tranne la Bocconi, perché fosse conservata felicemente in perpetuo insieme alle pellicole di John Wayne, al santissimo nostro padre Dragomarius, sommo pontifex, forgiatore di piani di salvezza tramite grafici su assi cartesiani, dispensatore di sacre visioni monetarie, umile servitore della Santa Pecunia Vergine, difensore di monete deboli e papà universale del Sacro Conio Ecumenico, e così tutti i suoi successori nel pontificato.





Dato a Roma il 1 aprile, nel primo consolato di Barak I Costauntantino Angusto e nel secondo di Gallicano, tutti uomini illustrissimi.
_________________
"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 28/4/2015 10:02
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  •  Argo1
      Argo1
Re: La donazione di Barak Primo Costauntantino
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/3/2015
Da
Messaggi: 88
Offline

Diavolo di un Pyter!
Che il sacro conio ti protegga.
Inviato il: 28/4/2015 12:13
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  •  toussaint
      toussaint
Re: La donazione di Barak Primo Costauntantino
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/3/2012
Da
Messaggi: 5220
Offline
Onore al black blok gnostico che intendeva distruggere quell'orrido falso storico...
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"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 28/4/2015 14:12
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