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1 Utenti anonimi
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padegre |
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yu quoque, Napolitano | #1 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
Da
Messaggi: 496
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- tu quoque, Napolitano - di Paolo De Gregorio, 20 settembre 2013
Ah la forza delle idee, soprattutto quelle veicolate da videomessaggi a reti unificate! Il giorno dopo l’antico rituale dell’attacco alla magistratura, ecco che B ottiene l’effetto sperato (o frutto di una trattativa, con una esternazione ufficiale del prode Napolitano, che in sostanza accredita le tesi berlusconiane e invita politica e magistratura a finirla con gli scontri e le contrapposizioni.
Insomma dal Colle Quirinale si mettono sullo stesso piano il condannato in tre gradi di giudizio e i suoi 18 giudici con tonnellate di prove e 208 pagine di motivazioni della sentenza di Cassazione, e il nulla generico delle accuse di essere politicizzati, di cui, se si avesse qualche minima prova, un esercito di avvocati doberman si sarebbe avventato all’ultimo sangue, Per ora hanno prove di politicizzazione per il grave fatto che un magistrato indossava calzini celesti, che la Bocassini in gioventù aveva baciato uno di Lotta Continua.
Napolitano avrebbe il dovere, come capo di tutti i magistrati, di difendere la categoria dalle calunnie di un pregiudicato e invitarlo a fornire le prove su cui si basa per definirsi una vittima e quali giudici e perché avrebbero ordito questo complotto ai suoi danni. Senza queste prove, senza un ricorso al Tribunale per avere giustizia, le parole di Berlusconi sono calunnie, invenzioni, che non dovrebbero trovare nessuna sponda per definire l’attuale situazione di scontro tra potere politico e magistratura, Tra l’altro la politica c’entra come i cavoli a merenda, visto che B. non è stato mai processato per reati connessi al suo status di Presidente del consiglio o senatore, ma per reati comuni, volgarissime questioni di soldi. Paolo De Gregorio
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padegre |
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Re: yu quoque, Napolitano | #2 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
Da
Messaggi: 496
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- tu quoque, Napolitano (2) - di Paolo De Gregorio, 22 settembre 2013
Ieri il Consiglio direttivo della Associazione nazionale magistrati, all’unanimità, ha approvato un documento di dura risposta a Napolitano, la cui sostanza è la protesta per essere stati “lasciati soli” e messi sullo stesso piano degli imputati e dei condannati, in nome del conflitto fra politica e magistratura. La cruda realtà invece ci racconta di un politico condannato per reati comuni che parla a reti unificate: “questa magistratura si è trasformata in un contropotere e ha una missione quella di realizzare la via giudiziaria al socialismo”, a fronte di una magistratura che ha parlato solo con le prove e le sentenze, che poi dovrebbe essere il suo mestiere per cui è pagata dai cittadini.
Vedere un “conflitto” come fa Napolitano in questa vicenda in cui vi è un solo aggressore e parecchi aggrediti, significa legittimare Berlusconi, un pregiudicato, e non svolgere il proprio compito istituzionale di Capo del Consiglio Superiore della Magistratura. La cosa che non vi va proprio giù (e sono venti anni) è che nessun magistrato, a fronte delle innumerevoli calunnie, sempre generiche, pronunciate da Berlusconi e dai suoi pretoriani, abbia querelato per calunnia o vilipendio, costringendo i calunniatori a mostrare in Tribunale le prove delle loro affermazioni.
Cari magistrati, se vi aspettate di essere difesi da Napolitano siete degli illusi. Difendetevi da soli, in tutte le sedi, fatevi sentire come cittadini offesi, vilipesi, non chiudetevi in un dignitoso silenzio. Chiedete l’impegno e la mobilitazione dei cittadini onesti, perché nel nostro Paese i perseguitati dai ladri e dagli spolpatori della cosa pubblica, così numerosi in politica, sono i cittadini, che non vedono l’ora di liberarsi da questi parassiti, incapaci, responsabili della crisi, della disoccupazione, dell’evidente declino. Paolo De Gregorio
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