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  Il male di vivere della gioventù

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  •  peonia
      peonia
Il male di vivere della gioventù
#1
Sono certo di non sapere
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http://eccocosavedo.blogspot.com/2011/07/il-male-di-vivere-della-gioventu.html

trovo questo sito molto interessante per come analizza certi argomenti importanti e attuali, vorrei sottoporlo alla vostra riflessione, per comprendere meglio tante manifestazioni giovanili...

Io vedo tanti giovani stare male, anche mio figlio ebbe un periodo borderline, dal quale uscì per fortuna, ma che forse lo condusse poi al tumore...
Giorni fa, passando accanto ad una casa di cura per persone con disturbi della personalità, ho visto una ragazzo, appena ventenne, con uno sguardo attonito ed angosciato nello stesse tempo, che passeggiava come un leone in gabbia nel giardino....sono scoppiata a piangere perchè mi ha ricordata mio figlio, ma anche perchè sono in tantissimi a stare così male, c'è la lista di attesa per la case famiglia o analoghe...e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...
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...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Inviato il: 6/7/2011 11:36
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Re: Il male di vivere della gioventù
#2
Sono certo di non sapere
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Citazione:
e siamo tutti responsabili di questa situazione

Siamo tutti responsabili di tutto il resto del Creato, ma Gesu' ci salva. Io speriamo che me la cavo.

I ggiovani...
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/7/2011 11:41
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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sinceramente Pike mi lasci basita....vedo in te la sindrome "dott. Jekill & Mister Hide"
come è possibile che una persona così amante della musica classica e di Mozart possa poi scadere in battute come questa? Sei ateo? mi vuoi prendere per il culo? ti sto antipatica per qualche motivo? (immagino quale..), non so e non ti capisco, però sarebbe molto più signorile se tu mi evitassi e soprattutto evitassi di lasciare commenti così.....insulsi!
strano che proprio tu abbia immediatamente colto il mio nuovo topic....mah! nonnsi finisce mai di stupirsi...
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Inviato il: 6/7/2011 12:56
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Il male di vivere della gioventù
#4
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

peonia ha scritto:


e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...


Non è semplice trovare i responsabili di questa situazione, chiaro che ognuno ha la propria responsabilità nel bene o nel male. Meglio però concentrarsi su come uscirne
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 6/7/2011 13:40
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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io cercavo infatti una riflessione comune, non è che volessi solo cercare i colpevoli......ma da figli, fratelli, padri e madri, dovremmo fare ognuno la propria parte!
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Inviato il: 6/7/2011 14:01
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  •  mangog
      mangog
Re: Il male di vivere della gioventù
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 5/1/2007
Da
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Una volta non si vedevano tante persone bordeline perchè li mettevano in manicomio ? ( nessun riferimento personale ). Ovvio che borderline non significa essere bizzarro o strambo.... Disturbo della personalità mi sembra un eufemismo per non usare il termine pazzia....o mi sbaglio ?
Non ci piove sul fatto che i manicomi non erano hotel a 3 o 4 stelle, ma la tragedia di avere un famigliare fuori di testa dovrebbe far riflettere e arrivare alla conclusione che "l'alternativa" a questa tragedia sono proprio i manicomi... o come cavolo li possiamo chiamare.
Il male di vivere oggi viene confuso con la fatica di vivere ?
Inviato il: 6/7/2011 14:15
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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sto uscendo e non posso risponderti mangog, ma mi promettodi farlo o stanotte o domattina...
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Inviato il: 6/7/2011 14:18
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Il male di vivere della gioventù
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Citazione:

peonia ha scritto:
...e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...


Ciao Peonia

Gioventù paralizzata(Arcady)


I comportamenti giovanili devianti, piú o meno gravi, quasi quotidianamente registrati dai “media”, sostanzialmente configurano manifestazioni estreme di un disagio che, con evidente difficoltà, sociologi, psicologi, educatori cercano di interpretare e controllare, anche in questo ostacolati dal disconoscimento sistematico di ogni fondamento spirituale dell’esistenza, nonché delle componenti “karmiche” correlate agli eventi che si manifestano sul piano fisico. Il periodo tra il raggiungimento della pubertà intorno ai 14 anni e la maggior età fisiologica, al compimento dei – quella legale a 18 originando da aleatoria conoscenza dei cicli vitali – risulta indubbiamente cruciale per la maturazione della personalità. È la stagione in cui l’anima, nella sua ricerca di modelli, tende a entusiasmarsi per impulsi politici, ideologici, sociali, non di rado contestando “il sistema”, attualmente bersaglio del cosiddetto “popolo di Seattle”, costituito in larga misura da giovanissimi. Incidentalmente giova sottolineare che, pur nel ribadire la preziosità di ogni spontanea forma di condanna dell’ingiustizia, l’identificazione del vero obiettivo da riformare l’asservimento inconsapevole del pensiero alla cerebralità,, presuppone per lo meno un’approssimativa intuizione, da parte del “ribelle”, della necessità di contestare innanzitutto la propria “forma mentis”; l’esperienza personale del tragico imprigionamento del pensare, suscitatrice di un vigoroso impulso verso lo svincolamento del medesimo, è evidentemente preliminare ad ogni velleità trasformatrice della mentalità dominante, pur potendo comunque risultare utile denuncia ogni civile protesta. Nella piena consapevolezza delle macroscopiche carenze degli attuali sistemi formativi e prescindendo dalle situazioni-limite, l’universo giovanile appare riconducibile a tre atteggiamenti fondamentali. Nel primo, un considerevole numero di adolescenti, per convinzione o rassegnazione, sostanzialmente aderisce ai parametri materialistici dominanti; al polo opposto vive un gruppo di giovani di alto profilo interiore, non di rado dotati di preziosa creatività innovatrice, la cui volontà risulta piú o meno paralizzata proprio dall’impossibilità di ispirarsi ai valori menzionati; in mezzo si posiziona una schiera di anime ondivaghe, influenzabili al momento.
Le ricadute sociali della descritta situazione sono tutte indubbiamente gravi, ma nel caso del secondo gruppo, quello dei “paralizzati”, potrebbero rivelarsi catastrofiche, venendo meno nel tempo il loro specifico apporto di forze morali e innovative indispensabili per la sopravvivenza della civiltà. Pur nell’evidente complessità dell’approccio, occorre chiedersi come mai proprio i piú dotati sul piano animico-spirituale vengano a trovarsi quasi sempre in gravissime difficoltà d’inserimento. Innegabile il ruolo giocato da alcune predisposizioni innate: integrità, gentilezza, nobiltà d’animo, riservatezza e modestia, scarsamente compatibili con la brutale competizione dei nostri giorni; profonda estraneità nei confronti della mentalità dominante, accompagnata da una forte aspirazione verso valori immateriali, formalmente ossequiati dalla morale ufficiale e ripetutamente derisi nella quotidianità: spirito di sacrificio, altruismo, aspirazione alla “verità”. Ma la circostanza probabilmente piú paralizzante il momento progettuale negli adolescenti di una certa statura interiore, è identificabile nell’evidente constatazione che si rivela sempre piú problematico, se non addirittura impossibile, competere e operare evitando di vendersi, degradarsi, cioè comportandosi nobilmente.
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 6/7/2011 15:04
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  •  RedPill
      RedPill
Re: Il male di vivere della gioventù
#9
Mi sento vacillare
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Nei manicomi ci vanno i malati che non riescono ad uscire dalla situazione avversa con le loro forze o con l'aiuto dei familiari.
Questi malati sono sempre esistiti e sempre esisteranno.

Ciò che però mi fa specie è la condizione di alcuni giovani d'oggi, che non riescono a vivere con energia e forza interiore.
Le cause che io ipotizzo sono di ordine prettamente sociale e riguardano sia la società occidentale in generale, sia il microcosmo familiare.


La società genera in continuazione dei modelli di comportamente sponsorizzati dai media, che non sono però sostenibili dalla persona comune. In altre parole il senso di inadeguatezza e di insoddisfazione genera ansie, paure e depressione.
Inoltre le figure positive a 360° (gli eroi dei bambini di un tempo) sono scomparse dai media, per lasciare posto a modelli di comportamento impersonificati da "stelle comete" che durano il tempo di una stagione.
Le figure a 360°, invece, avevano uno spessore morale ed umano che rimaneva invariato nel tempo e che si basava su parametri completamente diversi dalla "ricchezza", dalla "notorietà" dal "successo", dalla "bellezza", dalla "forma fisica" e così via.

Estremizzando, i diciottenni del 1968 si ispiravano ai loro professori, ai loro capi politici e carismatici, si ispiravano a filosofi e docenti universitari, a giornalisti e scrittori.

Ora i giovani non leggono neppure il giornale al mattino e molti non votano neppure alle elezioni comunali! E i modelli da imitare sappiamo tutti quali siano e variano da calciatori a strlette varie, senza contare i cantanti da circo.


La seconda causa è da ricercare nella famiglia, che dovrebbe essere il punto d'accesso privilegiato per l'elevazione morale e culturale del giovane.
Se la famiglia è assente o, ancora peggio, condivide i modelli culturali e morali frivoli che abbiamo poco fa elencato, il giovane crescerà in un contesto fatto di effimere e voluttuose vite vuote.


Tutto questo non avrebbe alcun peso se il giovane vivesse in un laboratorio protetto ed impermeabile.
Purtroppo però, quando il giovane si scontra con la vita vera, con la necessità di effettuare delle scelte, di decidere il suo futuro e di seguire una sua strada, si trova completamente impreparato.

Impreparato perchè non ha alcun modello a cui ispirarsi, non ha alcun riferimento solido per quanto concerne la morale da seguire, non ha alcuna idea di ciò che vuole essere e di come vuole diventare.

Per lo meno i bambini del 1960 volevano fare tutti gli astronauti...

Peace
RedPill
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Inviato il: 6/7/2011 15:18
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  •  incredulo
      incredulo
Re: Il male di vivere della gioventù
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Ogni volta che ci sono analisi sul comportamento dei giovani, saltano fuori i soliti luoghi comuni.

Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.

Un'iscrizione BABILONESE riportava gli stessi luoghi comuni, le stesse opinioni che i "vecchi" hanno nei confronti dei "giovani' in QUALSIASI EPOCA.

I "giovani" debbono affrontare la LORO realtà, DEBBONO diventare adulti, debbono diventare qualcosa che NON SONO e che non vogliono diventare, con tutte le PROBLEMATICHE che questo comporta.

E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI, anche se difficile per la nostra naturale tendenza a pensare di capire più di loro

Solo agendo in questa direzione possiamo REALMENTE aiutarli.

Un saluto
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Inviato il: 6/7/2011 23:25
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Re: Il male di vivere della gioventù
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI

Appunto.
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Inviato il: 6/7/2011 23:35
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  •  tommasso
      tommasso
Re: Il male di vivere della gioventù
#12
Mi sento vacillare
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Da ZENA
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Citazione:

incredulo ha scritto:

E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI, anche se difficile per la nostra naturale tendenza a pensare di capire più di loro

Solo agendo in questa direzione possiamo REALMENTE aiutarli.

Un saluto


Hmm, ma quando eravate giovani voi la disoccupazione giovanile era al 30%?
La possibilità di un lavoro fisso era vista come un miraggio (un vero miraggio)?
Andavate a scuola sapendo che era praticamente inutile, che tanto non vi sarebbe servita a niente?

Le uniche notizie che sentivate erano sulla crisi, sui tagli ai servizi, sui sindacati che si vendono?


Non dico che prima fosse tutto rose e fiori, ma stiamo precipitando sempre di più, e noi "giovani" dobbiamo impegnarci molto, veramente molto di più dei nostri genitori.

Per fare un esempio personale, mio padre ha ottenuto un lavoro fisso un anno (!) dopo aver finito le superiori, mia madre 3 anni dopo aver finito l'università.
E sono persone oneste, niente aiuti dall'alto.

IO? Preferisco non pensarci.


salud!
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"I nostri nemici sono creativi e pieni di risorse, e lo siamo anche noi. Loro non smettono mai di pensare a nuovi modi per danneggiare il nostro paese e la nostra gente, e nemmeno noi." 5 agosto 2004 G.W.Bush
Inviato il: 7/7/2011 0:10
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Il male di vivere della gioventù
#13
Sono certo di non sapere
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si si il mondo è esattamente come 20-30 anni fa

Citazione:
Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.


come no infatti i ragazzini di 12 anni di adesso sono proprio uguali a quelli degli anni 90



ora capisco perchè le nuove generazioni sono formate quasi esclusivamente da deficienti
è perchè sono stati cresciuti da genitori rincoglioniti come voi

meno male che c'è ancora qualcuno sano di mente come tommasso
Inviato il: 7/7/2011 1:32
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Il male di vivere della gioventù
#14
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Nessuna generazione, credo, è simile alle precedenti. Io ho già difficoltà a ritrovare miti e simbolismi in comune con gente nata cinque anni dopo di me. L'unica cosa che resta immutata è l'intollerabile sequela di luoghi comuni sull'intelligenza e la responsabilità dei giovani.

Tommasso, neodiplomato, è iscritto a questo sito dal 2006. Cioè da quando era in terza media o prima superiore. E come lui tanti altri suoi coetanei a quattordici anni erano già in grado di orientarsi correttamente in una selva di informazioni, stimoli e sensazioni qual è il Web. Adesso ancora di più.
E come fa giustamente notare lui, oggi c'è ben poco per cui essere motivati.

Quarant'anni fa, alla stessa età e anche fra quelli più grandi, i più avanzati giravano col Libretto Rosso.

Sarebbe tempo di rendersi conto che i metri di giudizio non solo sono cambiati, ma cambiano ogni cinque minuti. Sono tempi esponenziali, meglio evitare di fermarsi a guardare se non si vogliono vedere soltanto macchie indistinte.
Inviato il: 7/7/2011 3:02
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  •  mangog
      mangog
Re: Il male di vivere della gioventù
#15
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

tommasso ha scritto:

Hmm, ma quando eravate giovani voi la disoccupazione giovanile era al 30%?
La possibilità di un lavoro fisso era vista come un miraggio (un vero miraggio)?
Andavate a scuola sapendo che era praticamente inutile, che tanto non vi sarebbe servita a niente?


Quando ero ragazzino io fine anni 50 e primi anni 60 molti giovani andavano direttamente a cercare lavoro all'estero come se fosse una cosa naturale, prendendo il famoso treno Reggio calabria-Colonia. E non ti dico cosa pensavano gli anglosassoni degli Italiani..
Ma nei sussidiari e nei lbri di lettura delle medie hanno cancellato le foto del meridionale che caricava la valigia di cartone dal finestrino?..


Citazione:

Le uniche notizie che sentivate erano sulla crisi, sui tagli ai servizi, sui sindacati che si vendono?


Ma tu cosa ti aspetti dal sindacato che ha le mani sull'INPS ?
Invece desta stupore constatare che i giovani sono pronti a protestare e fare i cortei contro la TAV ed altro ma mai pronti a PROTESTARE DAVANTI ALL'INPS nemmeno dopo l'ennesimo furto PREVIDENZIALE come l'allungamento della finesta a ben 12-18 mesi.
Merita una rilessione questa disparità di trattamento nei confronti dei temi sensibili da parte dei giovani. E' lecito pernsare che i giovani siano così stolti da non pensare al loro futuro?
Qualcuno obietterà che l'INPS sarà sempre cosa buona e bella ( è qua ci vorrebbe un Grillo ANTI-INPS.. ma credo che non ci sarà mai uno così carismatico ANTI-INPS..) e che ci farà sempre da mamma.. per quanto basse potranno essere le pensioni d'anzianità magari allungando la "finestra" ad una decina di anni... sperando che nel frattempo il giovane-diventato-vecchio-tiri le cuoia.

Se sono preoccupati per il loro futuro perchè non pensano alla loro vecchiaia ? Ops la vecchiaia è roba per vecchi non per giovani...ed in fondo tutto sommato nel loro intimo si affidano alla MAMMA STATO che una soluzione prima o dopo troverà.
Inviato il: 7/7/2011 8:22
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  •  incredulo
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Re: Il male di vivere della gioventù
#16
Sono certo di non sapere
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Citazione:

NiHiLaNtH ha scritto:
si si il mondo è esattamente come 20-30 anni fa

Citazione:
Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.


come no infatti i ragazzini di 12 anni di adesso sono proprio uguali a quelli degli anni 90



ora capisco perchè le nuove generazioni sono formate quasi esclusivamente da deficienti
è perchè sono stati cresciuti da genitori rincoglioniti come voi

meno male che c'è ancora qualcuno sano di mente come tommasso


Si i ragazzini di 12 anni sono RAGAZZINI uguali a tutti i ragazzini del mondo.
Sono diversi solo ESTERIORMENTE, perchè oggi sono IPERSTIMOLATI da un mondo che corre ma hanno GLI STESSI PROBLEMI dei ragazzini DI TUTTE LE EPOCHE.

Il mondo E' SEMPRE QUESTO, quello che conosciamo nei suoi meccanismi di potere, cambiano gli involucri, cambiano i simboli, i miti, le star, le automobili, la tecnologia, le condizioni economiche, cambia ESTERIORMENTE ma non cambia mai nella sua ESSENZA.

Un ragazzino ha gli stessi problemi INTERIORI in tutte le epoche e a tutte le latitudini ma non crederci, in fondo sta parlando un povero vecchio rincoglionito.

Un saluto
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Inviato il: 7/7/2011 9:07
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#17
Sono certo di non sapere
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I comportamenti giovanili devianti, piú o meno gravi, quasi quotidianamente registrati dai “media”, sostanzialmente configurano manifestazioni estreme di un disagio che, con evidente difficoltà, sociologi, psicologi, educatori cercano di interpretare e controllare, anche in questo ostacolati dal disconoscimento sistematico di ogni fondamento spirituale dell’esistenza,

QUESTO E' GIA' IL PRIMO IMPORTANTE FATTO.

Per tutti gli altri, è ovvio che un ragazzo è sempre un ragazzo con tutte le sue problematiche in ogni epoca, ma ogni epoca cambia costume e priorità e questo, scusate, è fondamentale valutarlo. Anche io a 15 anni pensavo romanticamente al suicidio, avevo problemi con mio padre troppo severo, ecc. ecc. e me la sono cavata da sola, ma i miei erano genitori uniti, attenti, mia madre sempre presente, la società era molto più morigerata, io, ad esempio, ho fumato marjuana a 29 anni e iniziato a bere vino a 25 e fare l'amore a 23....la TV era tutta un'altra cosa, non era la spazzatura odierna e questo mi pare conti moltissimo.
La responsabilità di cui parlo è anche che molte madri, inconsapevolmente, hanno lasciato soli i bambini davanti alla TV, a mo' di baby sitter, senza alcuna critica perlomeno, e la violenza delle immagini è inaudita e aumentata del 1000%, io sono cresciuta con Rin-tin-tin e Carosello, poi a letto....più grande qualche telenovella e le commedie di Eduardo....
Come disse Popper in "Cattiva maestra televisione": "uno strumento capace di plasmare e codificare costumi e idee, minando le basi stesse di una società libera"
Le presentatrici dell'epoca erano sempre accollate e ricordo che se qualcuna osava andare più scollata le infilavano un fiore nel seno....lol
Non c'erano gli stereotipi di oggi, non c'erano aspiranti veline e tronisti, i nostri politici facevano le stesse puttanate di quelli di oggi ma con un'altra dignità...nel senso che si sarebbero vergognati di essere sfacciatamente quel sono oggi.
Gli ideali erano spronati, avevano miti ed eroi, la società non era così materialista nè atea...e per atea intendo senza una visione spirituale, non religiosa....
Insomma, visto che non amo dilingarmi, l'importante differenza è il Campo in cui questi poveri ragazzi crescono, una desolante arida deserta società diconsumi e basta...
Non è un caso se a 12 anni si drogano e bevono e stanno male e li trovano accasciati per strada che nemmeno sanno come soccorrerli perchè non sanno che mix hanno ingurgitato...
Insomma questi ragazzi non hanno un modello sano a cui guardare, nessun certezzadel futuro, poco affetto, poca attenzione, grande confusione.
Intorno solo corruzione, corruzione , corruzione.....
Sentir dire con sprezzo che si parla di luoghi comuni mi fa male perchè vuol dire perpetuare i danni....è come quando sento che i terremoti ci sono sempre stati! sì, ma sono aumentati del 500%....le puttane ci sono sempre state, sì, ma sono aumentate spropositatamente....ecc. ecc. dire così è lavarsene le mani.....
E i padri che hanno comprato ai figli certi videogiochi da far paura? La violenza che c'è??? eppure anche lì inconsapevolmente nessun controllo....

Guardatevi questo breve filmato Evidence di Godfrey Reggio, ripreso a insaputa dei bambini che stanno guardando "Bambi".....ed è solo Bambi!
http://www.youtube.com/watch?v=vuI_nCADnW0

Consiglio anche di leggere "Ho 12 anni, faccio la cubista e mi chiamano principessa" di Marida Lombardo Pijola, dove parla della doppia vita di ragazzi dagli 11 ai 14 anni....i vostri figli....e perchè si comportano così....i vuoti familiari....a me ha sconvolto.

"Le spine a cosa servono?"
Il piccolo principe non rinunciava mai ad una domanda (...)
Risposi a casaccio:
"Le spine non servono a niente, sono pura cattiveria da parte dei fiori".
Ma dopo un breve silenzio, mi gettò in viso con una specie di rancore:
"Non ti credo! i fiori sono deboli, sono ingenui, sono fragili...si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine..."

Antoine de Saint Exupery, Il Piccolo Principe.

Ognuno faccia la sua parte....



edit: dimenticavo....i bambini della mia epoca non sarebbero ami stati aggediti da questi maiali:
http://www.disinformazione.it/nuovo_psicofarmaco_bambini.htm
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Inviato il: 7/7/2011 9:48
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Re: Il male di vivere della gioventù
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EDIT: cancellato messaggio doppio
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Re: Il male di vivere della gioventù
#19
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I giovani non sono uguali in tutte le epoche ed in tutti i luoghi.

Se non vogliamo i luoghi comuni passiamo a fatti concreti.

PUNTO 1
Io a 10 anni, nel mese di maggio, dopo cena, andavo al rosario.
Non me ne fregava molto, la mia famiglia era composta da madre praticante e padre ateo, ed io andavo alla messa la domenica come tutti ma nulla di più. Nel mio quartiere, però l'usanza era di trovarsi a casa di una signora che per giunta era Emiliana ed alla fine del mese preparava le piadine per tutti.
Fatto sta che l'80% dei bambini del quartiere, alle 20.00 circa, si ritrovava in questa casa insieme a vecchiette e donne di mezza età, per circa mezz'ora.
Alla fine del rosario i bambini si ritrovavano tutti nel parco antistante per giocare a nascondino o giochi simili.

Ora i bambini di 10 anni alle ore 20 sono a tavola con i genitori (forse entrambi) e stanno guardando un quitz in tv aspettando che inizi paperissima.
Questo causa difficoltà relazionali. Il mondo esterno è una giungla per un giovane. Se però è abituato a rapportarsi all'esterno con tutte le tipologie di persone e soprattutto se ha coltivato rapporti interpersonali attivi (quello del rosario è un esempio stupido, ma rende l'idea) è in grado di approcciarsi in maniera consapevole e disinvolta.
I gruppi di aggregazione sono sostanzialmente spariti ed i giovani hanno perso proprio il gusto di "avere qualcosa da fare".



PUNTO 2
Io a 12 anni ho trascorso la mia prima estate all'estero per un soggiorno studio e abitavo presso una famiglia in cui io ed il mio compagno (fino a quel momento sconosciuto) eravamo gli unici a parlare l'italiano.
Questa esperienza è stata tuttavia traumatica per i primi 3 giorni, durante i quali ero in panico completo. Poi subentra lo spirito di sopravvivenza, lo spirito di adattamento e soprattutto l'orgoglio personale.

Ora i bambini di 12 anni vivono in un contesto familiare in cui "tutto è facile" ed in cui lo spirito di sacrificio è sostanzialmente sparito.
Per esperienza personale conosco bambini di questa età che non hanno mai percepito la necessità di "farcela con le proprie forze" e di "dovere morale di riuscire" perchè la chiave di lettura comune è che se è troppo difficile non lo faccio, se non mi piace non lo faccio, se mi stanco smetto, se non c'è nessun altro che lo fa io da solo non lo faccio ecc...

Questo atteggiamento è palese anche nello sport: i bambini praticano per il 90% il calcio perchè spinti dalla società e dalla famiglia.
Poi però si accorgono che per diventare dei campioni bisogna fare sacrifici e allora lasciano.
E qui troppo spesso le famiglie sono deleterie perchè invece di dire "No! hai un impegno da portare a termine e devi mettercela tutta", dicono "se non ti va, se non te la senti allora non importa" e se chiedi a queste mamme e papà perchè hanno ritirato il proprio figlio ti rispondono che lo vedevano effettivamente stressato.
QUESTO CAUSA UNA DELETERIA PERDITA DI CARATTERE E DI PROPENSIONE AL SACRIFICIO.

E collegandomi al discorso relativo ai meridionali che andavano a cercare lavoro all'estero, il problema è proprio questo:
Nessun ragazzo d'oggi è disposto a lasciare non solo l'Italia, ma spesso neppure la sua città per andare a cercare un lavoro o un'opportunità diversa oppure semplicemente nuovi stimoli. E questo solamente perchè non c'è senso di dovere morale e spirito di sacrificio.

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Inviato il: 7/7/2011 10:03
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  •  mangog
      mangog
Re: Il male di vivere della gioventù
#20
Dubito ormai di tutto
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Più sberle e bacchettate sulle mani per tutti i mocciosi delle elementari e le medie.. ma che dico.. dall'asilo fino al liceo ( aumenterei il diritto-dovere al voto a 28 anni.. che goduria votare dopo tanta attesa..)
Mi ricordo che i bambini delle elementari quando prendevano sberle e ceffoni dalle maestre e maestri ( oggi solo maestre.... la femminilizzazione degenerativa della società inizia dalle elementari ) non azzardavano una parola in casa per paura di prenderne altrettante dalla mamma dal papà e del fratello maggiore...Oggi ci sono gli avvocati che fanno causa ed i tar che promuovono a suon di sentenze i somari.... e mettiamoci d'accordo se il passato era migliiore o peggiore per il moccioso Italiano.( per me sono mocciosi fino a 25 anni tutti )
Abbiamo voluto l'emancipazione della donna oltre ogni limite ( le donne in caso di divorzio e separazione hanno sempre ragione e le eccezioni non contano..) ed adesso ci becchiamo l'emancipazione del moccioso.
Ci consoliamo con il calo demografico.. eh eh.... visto che i mocciosi di oggi non vogliono prendere esempio dal vivo dalla generazione più anziana, magari cercando di evitare gli stessi errori ( ora hanno internet i video giochi ed i tamagotchi .. la tv esiste da 60 anni ormai...e dunque non fa più tanto la "differenza" tra i quindicenni di oggi ed i quindicenni degli anni 80 ) e quelli che sembrano più "maturi" e sensibili non si sognano di mettere a ferro e fuoco l'inps ( e la tal cosa mi fa tanto dubitare sulla loro effettiva maturità e rassegnazione a corrente alternata in quanto pronti a marciare per discariche e TAV ma non per sapere dove andranno a finire i soldi dei loro prossimi contributi... )
Inviato il: 7/7/2011 10:38
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#21
Sono certo di non sapere
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Da Roma
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Mangog le sberle e le bacchettate prima ai genitori di questi genitori....e poi ai bambini....che sono le vittime non i colpevoli...
Non vedo che c'entri l'emancipazione della donna....in cosa poi? non vedo grande emancipazione in giro....se non negativa....
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Inviato il: 7/7/2011 10:50
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  •  RedPill
      RedPill
Re: Il male di vivere della gioventù
#22
Mi sento vacillare
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Citazione:

peonia ha scritto:
Mangog le sberle e le bacchettate prima ai genitori di questi genitori....e poi ai bambini....che sono le vittime non i colpevoli...


Colpa di Adamo ed Eva?
I genitori di una volta, come dice mangog, contribuivano a formare i bambini in un clima di rispetto e di "sapersela cavare con le proprie forze".
A scuola un rimprovero? Significa che te lo meritavi
Una sculacciata dalla suora? Significa che te la meritavi (chiaramente occhio agli accessi)
Oggi i genitori iperprotettivi distruggono nel bambino lo spirito di adattamento e la capacità di competere in un mondo relae dove deve capire come girano le cose, come e dove deve inserirsi nelle dinamiche sociali, qual'è il suo ruolo nelle dinamiche di apprendimento (compreso il rispetto per i più anziani che è completamente sparito).

Un altro atteggiamento che trovo preoccupante, è l'atteggiamento da "grandi" che hanno i bambini di oggi. Cioè il fatto che i genitori trattino i bambini come degli adulti in vari aspetti:
Aspetti secondari ma significativi:
- Abbigliamento firmato e costosissimo a bambini che non apprezzano il valore e non apprezzano il significato (vedi scarpe di Gucci da 300 Euro utilizzate poi per giocare a calcio e quindi distrutte in un mese)
- Telefonino a 12 anni perchè "così so sempre dov'è e posso controllarlo" (ma dove cazzo deve andare da solo a 12 anni?) mentre la spiegazione vera è "tutti ce l'hanno e anche lui deve averlo"
Aspetti principali e formanti del carattere:
- Interazione con gli adulti a pari livello, con troppa importanza conferita a ciò che il bambino vuole con la pretesa che il bambino sa cosa vuole e quindi è giusto che scelga da solo. Il bambino in realtà non può e non deve scegliere cosa è giusto per lui, anche nelle piccole scelte di ogni giorno. L'adulto deve trattare il bambino per quello che è, e fare le scelte per lui. Solo in questo modo si può insegnare il senso della vita (vedi discorso precedente sullo sport).

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Inviato il: 7/7/2011 11:47
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Il male di vivere della gioventù
#23
Dubito ormai di tutto
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Condivido molto di quel che dici Peonia
I bimbi vanno cresciuti con attenzione con cura
Vanno cresciuti nella luce e non nel buio sopratutto nei primi tre anni di vita
Per buio intendo,mancanza di amore nutrendo il bimbo con latte artificiale(il latte materno non è solo alimento materiale ma anche spirituale)mancanza di impulsi positivi come il contatto con la natura(oggi i bimbi vedono muri macchine strade e non alberi campagne fiori,mi capita spesso di notare come siano molto più pacifici ed equilibrati i bimbi che vivono nelle campagne)la tv in casa ho dovuto eliminarla da tempo avendo due bimbi piccoli(spesso oggi la tv è la babysitter della casa)armonia e presenza dei genitori,oggi praticamente impossibile vista la freneticità della vita moderna

Passando per la scuola pubblica è bene ricordare l’asservimento inconsapevole del pensiero alla cerebralità,(come molti sapranno i programmi scolastici odierni nascono da menti teosofiche)dell articolo precedente,creare automi e non esseri liberi.Il sistema ha affinato le tecniche di soggiogamento delle masse bisogna quindi fare molta più attenzione,perfetta sarebbe la creazione di una scuola steineriana nella propia città
Se prima il potere tendeva ad assogettare il corpo oggi è l'anima il vero fine
Chi non ha figli non dovrebbe parlare in questo forum

L'Arte di crescere
uomini liberi

"Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere,
ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa."
Rudolf Steiner

La pedagogia Waldorf mira a sviluppare individualità libere, in grado di continuare ad imparare dalla vita. Va in questa direzione cercando di riconoscere, coltivare e portare a manifestazione le potenzialità di ciascun bambino, rispettando i tempi della sua evoluzione fisica e interiore.Il bambino è un essere in divenire e importanti trasformazioni sono in relazione a diverse fasi di sviluppo. Queste sono legate ad un ritmo di settenni. L'approfondita conoscenza dei processi di sviluppo permette all'educatore di coglierli e accompagnarli con interventi pedagogici adeguati.

Grande importanza hanno le conoscenze su come, parallelamente a importanti mutamenti fisici, si evolvono gradualmente le facoltà dell'animo umano: volere, sentire e pensare. Per un sano sviluppo del bambino è necessario cercare un equilibrio dinamico, in altre parole un "respiro", tra due correnti:

• Da un lato devono essere educate le capacità di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso un affinamento dei sensi e, successivamente, la conquista di un rigoroso pensiero riflessivo.
• Dall'altro bisogna curare nel bambino tutto ciò che lo rende attivo: l'attività motoria, la fantasia, l'espressività, la creatività, l'iniziativa. Sono infatti questi ultimi aspetti che nell'epoca contemporanea dominata dalle informazioni, dalle macchine e dalla realtà virtuale, rischiano di venire trascurati; il che può comportare un impoverimento dell'esperienza del bambino e, soprattutto, pregiudicare la formazione di una sana e forte capacità di iniziativa autonoma.

Si accompagnerà il bambino a sviluppare sempre armonicamente l'attività delle mani, del cuore e della mente. Proprio su questo equilibrio poggerà la sua capacità futura di divenire un uomo libero, fiducioso in se stesso e capace di contribuire allo sviluppo della comunità umana.

Ci si rivolge al bambino dedicando pari attenzione sia alla maturazione individuale sia a quella sociale. Questo avviene, per esempio, attraverso l'esperienza del ritmo, con l'alternarsi giornaliero di attività pratiche, creative e che stimolano l'ingegno e attraverso le celebrazioni legate alle festività dell'anno. Viene riconosciuta pari dignità alle materie intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che dita abili producono abilità di pensiero. La sana formazione di corpo, anima e spirito è l'intento principale della pedagogia Waldorf.

L'agile mobilità delle dita è il presupposto della parola.
Gli educatori eseguono con i bambini giochi ritmici con le dita sulla scia di brevi versi; si imparano le tabelline a passo di marcia o battendo le mani a ritmo. La pittura, il flauto e i lavori manuali, sviluppano al contempo sensibilità artistica e abilità delle dita.

Gli allievi sono stimolati ad esprimere le loro abilità traendone soddisfazione personale, e ad interessarsi anche a quelle dei compagni, rendendo viva l'esperienza di armonia del gruppo in classe. Se il mondo di domani potrà essere un luogo in cui la pace, i diritti umani, la democrazia, la tolleranza, la multiculturalità avranno maggior spazio di oggi dipenderà in massima parte dall'educazione, ed è proprio agli aspetti sociali che l'educazione Waldorf dedica una particolare attenzione.
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 7/7/2011 12:08
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  •  perfidia83
      perfidia83
Re: Il male di vivere della gioventù
#24
Ho qualche dubbio
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premetto che non mi piace molto generalizzare, perchè ogniuno ha il proprio vissuto... però è normale che i ragazzi o ragazzini di oggi siano diversi da quelli di 10 20 o 40 anni fà, ho 28 anni e quando ne avevo 10-12 nn avevo il cellulare... grazie nn esisteva!!!!!!! probabilmente fra qualche anno che si saranno inventati chissa che altra diavoleria ecco che tutti i 12enni l'avranno e chi ha 12 anni ora nn l'ha!

tutto gli è permesso perchè i genitori non sono a casa??? e chi può permettersi di stare a casa di questi tempi??? a meno che uno dei due genitori non ha un bellissimo stipendio a casa non ci puoi stare e lasci i figli anche da piccolissimi a scuola, doposcuola, babysitter nonni zii chissà chi te li cresce un'altro pò!

non me la sento di dare la colpa hai genitori, come ha fatto qualcuno di voi, per me è colpa della continua evoluzione, più andiamo avanti e peggio/meglio sarà! dipende dai punti di vista, tutti stiamo diventando un pò più menefreghisti! opinione mia :) ma è la società in generale che ci spinge da una parte invece che dall'altra.... non è perchè voglio fare l'avvocato difensore dei "genitori" non lo sono e non so se cambierò idea se e quando lo diventerò... ma mi guardo attorno fra i familiari e gli amici vedo situazioni complesse! e come ho detto all'inizio non mi piace generalizzare perchè non sempre le cose sono come sembrano!
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Inviato il: 7/7/2011 12:30
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#25
Sono certo di non sapere
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Aspetti secondari ma significativi: - Abbigliamento firmato e costosissimo a bambini che non apprezzano il valore e non apprezzano il significato (vedi scarpe di Gucci da 300 Euro utilizzate poi per giocare a calcio e quindi distrutte in un mese) - Telefonino a 12 anni perchè "così so sempre dov'è e posso controllarlo" (ma dove cazzo deve andare da solo a 12 anni?) mentre la spiegazione vera è "tutti ce l'hanno e anche lui deve averlo" Aspetti principali e formanti del carattere: - Interazione con gli adulti a pari livello, con troppa importanza conferita a ciò che il bambino vuole con la pretesa che il bambino sa cosa vuole e quindi è giusto che scelga da solo. Il bambino in realtà non può e non deve scegliere cosa è giusto per lui, anche nelle piccole scelte di ogni giorno. L'adulto deve trattare il bambino per quello che è, e fare le scelte per lui. Solo in questo modo si può insegnare il senso della vita (vedi discorso precedente sullo sport).

e chi è responsabile di questo???? il ragazzo o chi concede queste cose?
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Inviato il: 7/7/2011 12:55
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#26
Sono certo di non sapere
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non me la sento di dare la colpa hai genitori, come ha fatto qualcuno di voi, per me è colpa della continua evoluzione, più andiamo avanti e peggio/meglio sarà!

continua EVOLUZIONE????? rifletti bene forse volevi dire altro....semmai possiamo parlare di INVOLUZIONE...
per quanto riguarda la responsabilità che io mi assumo e che dò agli adulti, specie genitori, dipende dal fatto che questa società MALATA, perchè sfido chiunque a dimostrami il contrario, è la risultanza di comportamenti errati che abbiamo o avallato, o per distrazione avallato, o per ignoranza, avallato, o per menefreghismo, avallato....ecc. questo ovviamente per la maggioranza della gente. Ovviamente occorre generalizzare, è ovvio anche che qualcuno ha fatto delle lotte....ma sempre troppo pochi, e lo vediamo anche e sopratutto oggi, ognuno pensa a sè....abbiamo perso empatia e solidarietà e molto altro....chi ne fa le spese sono questi giovani e giovanissimi, per non parlare dei bambini....dimenticati pure....hai voglia a giustificare il genitore che è stressato...siamo proprio una società malata....altro che!
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Inviato il: 7/7/2011 13:01
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#27
Sono certo di non sapere
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benitoche il 75% della gente nemmeno sa chi sia Steiner....
Questa elite, che denunciamo spesso noi complottisti, ha lavorato ben bene dal dopoguerra in poi per portarci sul baratro su cui ci troviamo oggi.....e ahimè ancora non è chiaro!
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Inviato il: 7/7/2011 13:05
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  •  Red_Knight
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Re: Il male di vivere della gioventù
#28
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Cioè il fatto che i genitori trattino i bambini come degli adulti in vari aspetti:
Aspetti secondari ma significativi:
- Abbigliamento firmato e costosissimo a bambini che non apprezzano il valore e non apprezzano il significato (vedi scarpe di Gucci da 300 Euro utilizzate poi per giocare a calcio e quindi distrutte in un mese)


Ho qualche difficoltà a considerare "caso generico" l'esempio di genitori prodighi che buttano via 300€, specialmente di questi tempi.

Citazione:
- Telefonino a 12 anni perchè "così so sempre dov'è e posso controllarlo" (ma dove cazzo deve andare da solo a 12 anni?) mentre la spiegazione vera è "tutti ce l'hanno e anche lui deve averlo"


Il telefonino se è per questo viene dato molto prima che a 12 anni. Non so se questo sia giusto, ma a 12 anni di sicuro i ragazzini hanno una vita sociale. Il telefonino di per sé è uno strumento utile, l'abuso è un'altra faccenda. Ai tuoi tempi sicuramente a 12 anni usavi il telefono fisso, perché oggidì alla stessa età non si dovrebbe usare il cellulare?

Citazione:
Aspetti principali e formanti del carattere:
- Interazione con gli adulti a pari livello, con troppa importanza conferita a ciò che il bambino vuole con la pretesa che il bambino sa cosa vuole e quindi è giusto che scelga da solo. Il bambino in realtà non può e non deve scegliere cosa è giusto per lui, anche nelle piccole scelte di ogni giorno. L'adulto deve trattare il bambino per quello che è, e fare le scelte per lui. Solo in questo modo si può insegnare il senso della vita (vedi discorso precedente sullo sport).


Personalmente non vedo questo "pari livello" ma mi sembra contraddittorio dire che "una volta si insegnava ai figli a cavarsela da soli" e sostenere che sarebbe meglio che tutte le scelte comprese le più insignificanti le facessero i genitori. Non trovi?

Comunque mi sembra grave che in questo thread si parli indistintamente e per giunta generalizzando mostruosamente di bambini, ragazzini, ragazzi e giovani.
Inviato il: 7/7/2011 13:51
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  •  rekit
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Re: Il male di vivere della gioventù
#29
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/9/2006
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so che sto semplificando al massimo, ma io vedo solo un sacco di bambini viziati cresciuti da bambinoni viziati...tutti sti disagiati mentali (o datemi voi la definizione corretta) io onestamente non li vedo in giro...casomai un po' di ignoranza e superficialita'nell'affrontare la vita in piu' rispetto al passato...e sto' pure in Olanda dove le scuole Steineriane abbondano...

sara' mica che state un po' esagerando???

specifico subito che non intendo minimizare o ridicolizzare chi ha veramente problemi psichici.
Inviato il: 7/7/2011 13:56
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  •  perfidia83
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Re: Il male di vivere della gioventù
#30
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 15/10/2009
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@ peonia una via di mezzo?? magari società in continuo cambiamento?? :)

diciamo che mi piace ironizzare e dico sempre che il mondo è bello pechè è avariato! cmq dico solo che più andiamo avanti più rischiamo di non sapercela cavare da "soli" ormai ci sono tanti piccoli oggettini elettronici e non che ci aiutano in tutto, ma è anche una questione di cervello! tra chi vuole e non vuole imparare... e comunque è riduttivo parlare di giovani, ci sono anche tanti adulti che non sanno cavarsela da soli, ho amici di 35/40 anni che non vanno a vivere da soli perchè non sanno come fare una lavatrice ne mettere su la pasta! e non parlo solo di uomini... è la voglia di saper fare e affrontare le difficoltà che manca!
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Groucho Marx
Inviato il: 7/7/2011 14:06
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