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di Massimo Mazzucco
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   Guerre e Terrorismo
  Il ritorno del Fantasma Osama

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  •  goldstein
      goldstein
Il ritorno del Fantasma Osama
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Dopo una lunga e sospetta assenza, è ricomparso Osama Bin Laden con nuove minacce al Grande Satana.
Naturalmente, come le precedenti sembianze – Osama grasso, Osama che non sembra come l'Osama precedente, Osama col naso rifatto, etc. - l'ultima incarnazione di Osama è stata esaminata dalla Cia, l'agenzia di spionaggio responsabile dell'ascesa dell'illustre carriera dell'originale Osama, cio' fino a quando mori' per problemi ai reni nel Dicembre del 2001. “Nella registrazione audio, Bin Laden ha dichiarato che si rivolge agli Americani dopo che i sondaggi hanno mostrato che “una schiacciante maggioranza di voi desidera li ritiro delle truppe americane dall'Iraq ma (Bush) si e' opposto a quella richiesta””, riporta Al-Jazeera.

In breve, se siete contrari all'invasione ed occupazione dell'Iraq dei neoconservatori Straussiani, siete ovviamente d'accordo con Osama Bin Laden Goldstein, il precedente personaggio principale nella sessione dei due minuti d'odio imbastita dalle corporation dei media americane (Osama è stato successivamente rimpiazzato da un altro clone di Immanuel Goldstein, piu' sinistro e cattivo, anche lui morto, Abu Musab Al-Zarqawi). Bush ha dichiarato tempo fa Osama irrilevante (anche se è il cattivo principale dell'11 settembre) ma i neoconservatori straussiani potrebbero desiderare di riportarlo in auge, non tanto per nostalgia ma perche' Bush necessita di un Arabo cattivo ora che e' a picco con la sorte e con i sondaggi).

La doppiezza dei nostri media, inoltre, fa si che il ritorno di Osama sia una perfetta opportunità per rispolverare nostalgici e confusi giornali e siti web con mediocri sciocchezze su Osama. Per esempio, il “liberale” American Prospect ha dedicato una pagina a Peter Bergen, autore di “Guerra Santa, Inc: alla scoperta del segreto mondo di Osama Bin Laden”, uno dei pochi selezionati uomini bianchi a cui è stato concesso di intervistare Osama. In un intervista condotta da Aziz Huq, Bergen ci dice che è:

"Impossibile capire Al Qaeda senza le vicende personali di Osama Bin Laden e del suo numero due Ayman Al-Zawahiri. E nessuno di due è scomparso dalle cronache: non solo Bin Laden ha modificato la storia con gli attacchi dell'11 settembre, ma ha anche continuato a farlo. Attraverso cassette audio e video, sta giocando una parte attiva in Al-Qaeda. Bin Laden ordina un attacco agli alleati della coalizione guidata dagli Usa, e scoppiano le bombe a Madrid. Al Zawahiri ha richiesto attacchi verso il Presidente [Pakistano] Pervez Musharraf, e qualche tempo dopo, sono stati portati a termine."

Naturalmente, tutto cio' e' poco piu' che una stupidaggine, dato che non abbiamo alcuna evidenza che Osama avrebbe organizzato gli eventi del 9/11, o che avesse niente a che fare con “ordinare gli attacchi agli alleati di coalizione degli Usa” od in quel caso le bombe a Madrid, quest'ultimo ovviamente il lavoro della Spanish Unidad Central de Operaciones e direttamente collegato a Juan Desus Sanchez Manzano, il capo della Tedax, l'unità artificieri della guardia civile spagnola (leggete Madrid 3/11 train bombing suspects linked to Spanish Security Services, un fatto ovviamente ignorato dai media statunitensi). Infatti, Osama non puo' essere collegato a nessun evento terroristico in particolare, a parte naturalmente le azioni di terrorismo dirette dalla Cia contro i Sovietici in Afghanistan.

Peter Bergen nega questo, essenzialmente dipingendo Osama come un semplice inetto che ha sconfitto la sua codardaggine diventando un terrorista di fama mondiale:

"L'immagine del giovane Osama ci mostra qualcuno che è iperreligioso, anche secondo i canoni degli anni '70 in Arabia Saudita. Ma lui era anche molto gentile, di buone maniere, e timido. E secondo la vulgata comune, una persona altruista. Stava anche lavorando duro, anche se non fini' l'universita'. Dunque come e' diventato il leader della principale organizzazione terrorista al mondo? La risposta è breve e si chiama Afghanistan, dove andò a combattere la jihad contro l'occupazione Sovietica. All'inizio, le persone non lo notarono. Peccava di carisma e di attitudine da leader. Ma appena combatte' i Sovietici negli anni '80, divenne piu' fiducioso, e fu messo alla prova il suo coraggio. Decise quindi di mettere su una sua propria organizzazione, anche se i suoi amici e parenti lo sconsigliarono: è un suicidio, non è jihad, contrabatterono. Ma è risaputo che ignoro' questo consiglio e scelse di andare avanti per la sua strada."

Una specie di versione Islamica di una favola di Horatio Alger, senza i teatrali poveri che diventano ricchi. Naturalmente, tutto cio' non ha nessun senso – Osama era uno delle migliaia di Musulmani (per essere esatti, 35,000 fondamentalisti musulmani provenienti da 43 paesi islamici del medio oriente, nord e centro africa, asia centrale e estremo oriente; leggete Rashid, linkato sotto) portate in Afghanistan dalla Cia e dalla sua succursale, l'ISI Pakistana, con abbondanti finanziamenti dall'Arabia Saudita. Non fu quel tipo di ambiente in cui un fiorellino religioso potesse “mettersi in proprio” e fondare un impero terrorista, non senza una direzione ombra – con l'afflusso di capitali Cia valutabili tra i 6 ed i 20 miliardi di dollari – e gente poco raccomandabile come il Generale Pakistano Zia Ul-Haq a muovere i fili.

Bergen continua con la sua favoletta:

"Al-Qaeda non nacque da una costola dell'”Ufficio Servizi” di Abdullah Azaam, come è stato suggerito altrove. Al Qaeda è cresciuta in opposizione all'organizzazione di Azzam, non da essa. L'Organizzazione di Azzam è diventata simile ad una NGO, fornendo educazione ed altro. Bin Laden non voleva fare quello. Voleva combattere i Sovietici formando la sua propria organizzazione."

Se l'”Ufficio Servizi” di Azzam (conosciuto anche come Maktab Khadamāt al-Mujāhidīn al-Arab) era “qualcosa di simile” ad una OGN, dunque la Mafia è qualcosa di simile all'esercito di salvezza. Anche fonti di informazione tradizionali etichettano il MAK (Maktab al-Khadamat) come un'operazione congiunta di CIA ed ISI. Inoltre, il MAK ha fatto da base alla World Muslim League ed alla Fratellanza Musulmana a Peshawar, nel Nord del Pakistan, secondo il giornalista Pakistano Ahmed Rashid, che ha scritto un libro definitivo sui Talebani e conosce le dinamiche politiche e religiose dell'Afghanistan meglio di quanto riuscira' mai a fare Peter Berg, sponsorizzato dalla New America Foundation (vorrei far notare che la New American Foundation è generosamente finanziata dalla Pew Charitable Trust nel classico stile dei gatekeeper di sinistra; leggete a questo proposito l'articolo di Ken Bell How Liberal Foundations Gutted the First Amendment, Suckered Congress, the President & the Courts In Order To Make You Shut Up).

“Durante gli anni 80, Azam strinse stretti legami con [Gulbuddin] Hikmetyar e Abdul Rasul Sayyaf, lo studente Coranico Afghano, inviato dai Sauditi a Peshawar per diffondere il Wahabismo. I soldi Sauditi si diressero verso Azam ed il MAK (o Centro Servizi), che egli creò nel 1984 per servire le nuove reclute e ricevere donazioni dalle organizzazioni caritatevoli islamiche. Donazioni dall'intelligence Saudita, dalla Saudi Red Crescent, dalla World Muslim League e da principi Sauditi e Moschee vennero canalizzati verso il MAK” spiega Rashid. Si dovrebbe notare che Gulbuddin Hekmatyar fu un pupillo della CIA e, secondo Rashid, ricevette il 90% dei fondi che l'ISI ricevette della CIA. Come di consueto, la CIA era attirata da Hekmatyar e dagli altri del suo genere per la loro brutale ferocia.

Il collegamento di Azzam con la Fratellanza Musulmana è un fattore significativo, considerato che quest'organizzazione è stata infiltrata ed aiutata fin da molto tempo fa per volere del MI6 e in seguito della CIA. “Secondo l'agente Cia Miles Copeland, gli Americani hanno cominciato a ricercare un Billy Graham musulmano verso il 1955”, scrive il giornalista e scrittore originario della Palestina Said K. Aburish. “Quando il trovare o creare un Billy Graham musulmano si rivelo' impresa ardua, la CIA comincio' a cooperare con la Fratellanza Musulmana, l'organizzazione di massa Musulmana fondata in Egitto ma con seguaci da tutto il Medio Oriente”. Nel 1957, la CIA ed il MI6 collaborarono per usare la Fratellanza Musulmana in uno sforzo per destabilizzare la Siria ed assassinare i loro leader nazionalisti ( legete Jean Shaoul, CIA-MI6 planned to assassinate Syrian leaders in 1957), un piano successivo a quello, riuscito, istigato dalla CIA, che rovescio' il leader democraticamente eletto Mohammed Mossaedgh.

Come spesso succede con gli utili ma alla fine usa-e-getta fanatici Musulmani, Sheikh Abdullah Azzam fu assassinato il 24 Novembre del 1989, e Osama prese il suo posto. Indubbiamente, in contrasto alle affermazioni di Peter Bergen, “Al-Qaeda” potrebbe essere considerata la continuazione del MAK – o piu' precisamente, un evidente erede in quanto architettato dalla CIA, dall'ISI e dall'intelligence Saudita. Il MAK è servito allo scopo di reclutare proseliti fanatici dello Wabahismo in Afghanistan e dopo che i Sovietici furono scacciati i servigi di Azzam non erano piu' richiesti (ed era considerato un pericolo per la fase successiva – la propagazione di Al-Qaeda nei Balcani ed in Cecenia).

Come Azzam, Osama Bin Laden è servito alla sua funzione, ma ovviamente i suoi burattinai non hanno deciso la sua eredità percio' intendono spremerlo il piu' possibile, anche se e' sepolto in una tomba senza iscrizioni (secondo la tradizione Wahabita) come riportato dal gionale Al-Wadf il 26 Dicembre, 2001. Osama sta compiendo, come riporta il Guardian , “Un altro colpo mediatico e politico di alto profilo”, ed al momento giusto dato che il diabolico stratagemma neocon di ispirazione Straussiana di guerra totale contro la societa' e la cultura islamica comincia a zoppicare, nel dispierato bisogno di una infusione [di propaganda, ndt] tra la devastazione dell'Iraq e l'imminente attacco all'Iran. Inoltre, nelle contorte macchinazioni della “guerra al terrore”, l'ultimo comunicato ufficiale di Osama potrebbe segnalare che i preparativi per un altro “attacco terroristico” qui in America siano alle fasi finali, dunque fornendo un pretesto per l'omicidio di massa ed i crimini contro l'umanita' che sono in agenda, e, inoltre, per assicurarsi che la sempre malleabile popolazione Americana sia nel giusto stato mentale.


Kurt Nimmo

Fonte: Another Day in The Empire

Nota: ero gia' a meta' traduzione, quando e' spuntato l'articolo in homepage, ma ho continuato immaginando che potesse comunque interessare piu' di qualcuno.
Il tono di Nimmo è complementare a quello di Massimo: il primo punta l'indice verso i media americani, mentre il secondo sottolinea l'importanza dell'alternativa di Internet.
Dunque è consigliato, onde evitare discussioni doppie, trattare qui solo degli aspetti che non siano gia' oggetto di dibattito nell'articolo in home.
Inviato il: 20/1/2006 13:08
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
Messaggi: 2827
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Un sito del network GNN ha pubblicato un breve riepilogo riassuntivo dei "most (un)wanted" dal Database Al Qaeda, in cui ovviamente alcuni dei nomi citati da Nimmo.

* Abdullah Azzam ha combattuto per la CIA in Afghanistan.

* Abu Abdel Aziz ‘Barbaros’ ha combattuto per la CIA in Afghanistan & Bosnia.

* Osama bin Laden ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Sheikh Omar Abdul-Rahman ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Gulbaddin Hekmatyar ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Abdurrab Rasul Sayyaf ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Muhammad Jamal Khalifa ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hamzi hanno combattuto per la CIA in Bosnia

* Khalid Shaikh Mohammed ed i suoi tre fratelli, Zahed, Abed, and Aref hanno combattuto per la CIA in Afghanistan

* Ayman Zawahiri

* Il fratello di Ayman Zawahiri ha combattuto per la CIA in Kosovo.

* Khalid Sheikh Mohammed anche ha combattuto per la CIA in Bosnia

* Hambali ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Wali Khan ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Ramzi Ahmed Yousef ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Mohammed Haydar Zammar da Amburgo, ha combattuto per la CIA in Afghanistan & Bosnia

* Abu Omar , aka Hassan Osama Nasr ha combattuto per la CIA in Afghanistan & Bosnia

* Abu Hamza al-Masri ha combattuto per la CIA in Afghanistan & Bosnia

* Ahmed Said Khadr ha combattuto per la CIA in Afghanistan

* Jose Padilla & Mohamed Hesham Youssef hanno combattuto per la CIA in Kosovo


Inviato il: 22/1/2006 17:54
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
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Ho trovato questa interessante interpretazione sul messaggio di Osama
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/1/2006 20:32
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  •  Santro
      Santro
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
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Sono certo di non sapere


Joined: 4/11/2004
Da:
Messaggi: 666

Goldstein, si tratta di un caso fortuito, oppure...............................
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 23/1/2006 7:22
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
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Ciao Santro, prima o poi sarei dovuto arrivarci.
Ci risentiamo fra 111 messaggi.
Inviato il: 23/1/2006 9:36
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Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
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Sempre Kurt Nimmo, sempre sulla fiction terrorista. Le dichiarazioni di Ivashov.
____________________________

Generale russo: l'undici-nove è un'operazione globalista

22 Gennaio 2006


Il terrorismo internazionale non è qualcosa di indipendente dalla politica del mondo ma semplicemente uno strumento, un mezzo per instaurare un mondo unipolare con un solo comando mondiale, un pretesto per cancellare i confini nazionali e per stabilire la legge di una nuova elite mondiale ed è un fenomeno che unisce l'uso del terrore da parte di strutture politiche statali e non statali come mezzi per raggiungere i loro obiettivi politici tramite l'intimidazione della gente, la destabilizzazione psicologica e sociale, l'eliminazione della resistenza dalle organizzazioni di potere e la creazione delle condizioni adatti per la manipolazione delle politiche degli stati e del comportamento della gente.

Ivashov batte con decisione su questo chiodo. "Gli organizzatori [degli attacchi dell'undici-nove] sono i circoli economici e politici interessati a destabilizzare l'ordine mondiale" perché "non soddisfatti con il ritmo del processo di globalizzazione o della sua direzione." Come altri hanno spiegato - soprattutto Andreas von Bulow, membro del Bundestag e di una commissione parlamentare che ha sorvegliato i tre rami del servizio segreto tedesco - soltanto i "servizi segreti ed i loro attuali vertici" (o il personale con "influenza nelle organizzazioni statali") hanno "la capacità di progettare, organizzare e condurre un'operazione di tali dimensioni. Generalmente, i servizi segreti generano, controllano e finanziano organizzazioni estremiste. Senza il supporto dei servizi segreti, queste organizzazioni non possono esistere - figuriamoci se possono realizzare operazioni di tale portata all'interno di paesi così protetti." Così l'evidente burattino Osama" ed Al Qaeda non possono essere gli organizzatori o gli esecutori degli attacchi dell'11 settembre "perché" non hanno l'organizzazione necessaria, né le risorse o i leaders "(né l'esperienza e la conoscenza militare e di intelligence richieste). Invece, "una squadra di professionisti ha dovuto essere creata ed i kamikaze arabi sono solo supplementi per mascherare l'operazione.”

Secondo il generale Ivashov, l'operazione segreta nove-undici è stata efficace perché ha deviato "le richieste della gente verso una lotta per obiettivi non definiti contro un nemico invisibile... che distrugge le norme internazionali di base e che cambia concetti come: aggressione, terrore di stato, dittatura o movimento di liberazione nazionale" ed anche di privare "la gente del loro legittimo diritto di combattere contro le aggressioni e di rifiutare il lavoro dei servizi segreti stranieri.”

Inviato il: 23/1/2006 10:53
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Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
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Inviato il: 23/1/2006 12:50
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Ottimo anche questo articolo di Nimmo, sempre lucidissimo.
Aggiungiamo alla lista (su cui bisognerebbe buttare giu' una pagina, tipo questa) John Perkins, autore di un libro che deve essere molto interessante.
Inviato il: 23/1/2006 13:03
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  •  Santro
      Santro
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#9
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
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Citazione:
prima o poi sarei dovuto arrivarci.


Sicuramente, Goldstein......... ma visto chi è il protagonista del post numerato 666! Bush ne trarrebbe una favorevole conclusione.............


670??
Evidentemente non ho ben compreso come avviene la numerazione dei commenti. Come non detto allora.
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 23/1/2006 15:25
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Il ritorno del Fantasma Osama
#10
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Santro: nelle info di ciascun utente c'e' scritto solamente il numero dei post complessivi, che è percio' in continuo aggiornamento.
Comunque, visto che ti interessano i numeri... dai un'occhiata a questo libro; e' a tratti delirante, ma sapendo filtrare si trovano anche alcune buone informazioni.

Riguardo Osama: globalresearch ha pubblicato un ottimo articolo che fa il punto della situazione.
Questa ultima audioproduzione ha portato piu' di una fonte, da Al Jazeera alla BBC, a esporre qualche dubbio, e nemmeno tanto velato, sulla sua autenticita'.
Inviato il: 26/1/2006 11:07
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