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   Nuovo Ordine Mondiale e società segrete
  ... quelli tra palco e realtà!!

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... quelli tra palco e realtà!!
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/10/2010
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“Se si cancella la traccia dei debiti, allora torniamo tutti a zero… si crea il caos totale.” Fight Club Usa 1999 di David Fincher.

Il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” è una teoria del complotto secondo la quale un gruppo di potere oligarchico e segreto si starebbe adoperando per prendere il controllo d’ogni organizzazione Statale mondiale, al fine di conquistare il dominio economico, politico e sociale su tutta la Terra.
Secondo il pensiero filosofico greco, l'oligarchia è una forma di governo “cattiva” nel momento in cui i pochi che detengono, in alcuni casi illegittimamente, il potere lo esercitano indebitamente violando le leggi e favorendo interessi privati a scapito della comunità. Se, invece, i pochi che esercitano il potere lo fanno in maniera legittima e in vista dell'interesse generale, allora il loro governo è quello dei “migliori”, ed è definito un'aristocrazia. Secondo il pensiero filosofico greco l'oligarchia è dunque la degenerazione dell'aristocrazia.
Nella tradizione del pensiero occidentale si è conservato a lungo il concetto che un governo di pochi non è cattivo a prescindere, ma lo diventa nel momento in cui i pochi governano male. Nell'età moderna invece si è progressivamente affermata la concezione democratica e, con essa, la tesi che un governo di pochi è, in quanto tale, un cattivo governo.
L'abitudine di conservare i propri risparmi in luogo sicuro e di ricorrere ad altri per chiedere prestiti, in condizioni di necessità, ha origini molto antiche. Già Sumeri e Babilonesi, facevano custodire i loro averi dai sacerdoti dei templi che, con la nascita della moneta, furono sostituiti da professionisti che svolgevano la loro attività prima vicino agli stessi templi e poi nei principali luoghi di scambio, come mercati e porti. La loro attività consisteva nel cambiare valute, raccogliere tasse e tributi per conto della comunità cittadina ed erogare prestiti.
Nel Medioevo assistiamo alla comparsa delle lettere di credito, grazie alle quali mercanti e sovrani potevano liberarsi dal pericolo di portare con sé grandi quantità di contanti o beni preziosi quando si spostavano, anche per mesi, da un luogo all'altro. I banchieri si prestavano come garanti dei pagamenti, firmando una lettera "di credito" che li impegnava a pagare somme per conto di chi le portava. Questa nuova attività riscosse moltissimo successo: nelle più grandi città commerciali d'Europa famiglie di banchieri divennero ricche e potenti, tanto da arrivare a prestare denaro ai regnanti d'Europa, finanziando le loro guerre.
E’ nel Rinascimento che inizia a nascere l’idea di banca intesa in senso moderno. Gli istituti si pongono come obiettivo quello di finanziare ed incentivare gli scambi commerciali marittimi e terrestri che, con la rivoluzione industriale, nel giro di pochi anni, aumentano esponenzialmente. La maggior parte dei sostenitori della teoria del complotto fa risalire l'inizio della presunta truffa ai danni dei cittadini all'avvento delle banche centrali, ovvero alla fondazione della “Banca d'Inghilterra”, nel 1694, che sancisce la perdita da parte dello Stato della propria sovranità monetaria, nonché la nascita del debito pubblico. La Banca ricevette una serie di privilegi, fu l'unica a responsabilità limitata e l'unica autorizzata a emettere banconote in Inghilterra; essa ottenne, inoltre, la custodia esclusiva dei fondi di cassa del governo, un privilegio connesso alle successive concessioni di credito e alla creazione di un debito pubblico nazionale.
Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei “Savi di Sion” e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il “Sistema Bancario Internazionale”, porta alla redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo attraverso l’imposizione di un sistema economico mondiale. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”.
Weishaupt, prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion”, elabora, all’incirca verso il 1770, un piano che dovrà portare un gruppo ristretto di persone, gli “Illuminati” o “Banchieri Internazionali”, ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt si basa sulla soppressione dei Governi Nazionali e sulla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli “Illuminati”.
Il Currency Act imposto dall’Inghilterra alle colonie americane nel 1764, vieta l'emissione di moneta cartacea da parte delle stesse, togliendo la sovranità ai governi coloniali di poter adempiere alle proprie necessità senza oneri per la popolazione in termini di imposte o debito pubblico nei confronti dell’Inghilterra. Nell'anno 1776, Thomas Jefferson dichiarava: “Se gli Americani consentiranno mai a banche private di emettere il proprio denaro, prima con l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri. Il potere di emissione va tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente.”
La vittoria della “Guerra d’Indipendenza” restituisce libertà economica alle colonie fino al 1913, anno in cui vede la luce la “Federal Reserve” (cioè la Banca centrale degli Stati Uniti), la cui principale attività sussiste nello stampare la valuta statunitense. La banca centrale degli Stati Uniti si sostituisce così all’Inghilterra, acquisendo dal Tesoro la facoltà di pubblicare moneta. La sovranità monetaria della più grande nazione del mondo viene consegnata nelle mani di un’impresa privata, la “Federal Reserve Corporation”, di proprietà dei Rockefeller, dei Morgan, dei Rothschild e con sede legale a Puerto Rico. Tramite una frode parlamentare, il “Federal Reserve Act” del 1913, gli USA hanno così abdicato non solo alla possibilità di emettere moneta sotto forma di credito, ma anche a quella di emetterla come semplice moneta legale.
Uno dei principali strumenti di potere economico-politico in mano ai “Banchieri Internazionali” è costituito dal “Signoraggio Bancario”. Ogni volta che le banche private (BCE, Bankitalia S.p.A., Federal Reserve etc.), su richiesta dei governi nazionali, stampano moneta, applicano alla stessa un tasso di interesse che, sommato alla differenza tra il valore nominale (il valore stampato sulla moneta) ed il valore intrinseco (il costo di creazione comprendente carta, inchiostro, mano d’opera, distribuzione etc.), determina il signoraggio.
Il modo più efficace per spingere i governi a richiedere prestiti o emissione di nuova moneta alle banche centrali (accrescendone quindi gli utili derivanti dal signoraggio), è l’incoraggiamento ed il finanziamento occulto di guerre che hanno come scopo ultimo non quello di ristabilire la democrazia, ma quello di indebitare gli Stati appropriandosi della loro ricchezza. Oltre ai vari conflitti di natura militare, secondo gli economisti Ludwig von Mises e Friedrich Hayek, esponenti di spicco de “la scuola austriaca”, anche le recenti crisi economico-finanziarie sarebbero da attribuire alla politica monetaria intrapresa dalle banche centrali.
A partire dal 1971, anno in cui è stata sospesa la convertibilità dollaro-oro, garantita dalle riserve d’oro degli Stati Uniti d’America, i dollari sono stati stampati in quantità illimitate. Ciò significava che il potere d'acquisto del dollaro si basava non solo sul PIL degli USA (come in ogni paese normale), ma anche sui PIL dei paesi di tutto il mondo. Questo poteva andar anche bene, ma le economie degli stati, che assicuravano la forza del dollaro, non hanno mai avuto e non hanno alcun controllo sul volume di emissioni. Questo controllo in realtà non lo ha neanche il governo degli USA. Il diritto a ciò lo ha soltanto la "Federal Reserve System". Dal 1971 al 2008 la quantità dei dollari è cresciuta di decine di volte, superando di gran lunga il reale volume dei beni prodotti nel mondo. Questa situazione si è rilevata molto proficua, prima di tutto, per i proprietari della Federal Reserve e, in secondo luogo, per gli Stati Uniti, i quali avevano ottenuto la possibilità di spendere molto più di quello che avrebbero potuto, a spese del resto del mondo, a partire dal 1944 ed in particolare dal 1971.
La creazione e l’immissione nel mercato di liquidità ha come contropartita, nei sistemi monetari dei nostri tempi, una distribuzione artificiale di crediti che non corrispondono ai reali desideri di risparmio degli individui e che porta gli investitori a finanziare progetti poco redditizi o troppo rischiosi, causando così gravi problemi strutturali all’intero sistema economico-finanziario. Ogni crisi ha come conseguenza il consolidamento del settore bancario in un sempre minore numero di strutture che, acquisendo le competitor in difficoltà, accrescono ciclicamente ed esponenzialmente il loro potere.
_________________
"Il sapere non è fatto per comprendere, è fatto per prendere posizione."
Michel Foucalut
Inviato il: 31/10/2010 17:59
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