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   Scienze Economiche
  La scuola austriaca e le banche centrali

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  •  infosauro
      infosauro
La scuola austriaca e le banche centrali
#1
Dubito ormai di tutto
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Volevo sottoporvi i miei dubbi riguardo la relazione tra la scuola austriaca e le banche centrali, chiunque volesse risolverli avrà la mia riconoscenza.
Ho cercato di essere il più schematico° possibile in modo che possiate rispondere ad ogni domanda con la sigla coincidente, es.: B2b)...

Tralasciando le azioni svolte per dovere di obbedienza allo stato di turno e considerando solo ciò che viene fatto in piena autonomia, secondo i principi della scuola austriaca d'economia, c'è qualcosa che la
A)Banca d'Italia
1a)fa in modo continuativo e non dovrebbe fare?
1b)si rifiuta di fare e dovrebbe fare in modo continuativo?
2a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non dovrebbe più fare nel caso ricapiti l'occasione?
2b)non ha fatto quando ne aveva l'occasione, ma avrebbe dovuto e potrebbe fare in futuro?
3a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non può più rifare?
3b)non ha fatto quando ne aveva la possibilità, ma avrebbe dovuto fare?

B)Banca Centrale Europea
1a)fa in modo continuativo e non dovrebbe fare?
1b)si rifiuta di fare e dovrebbe fare in modo continuativo?
2a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non dovrebbe più fare nel caso ricapiti l'occasione?
2b)non ha fatto quando ne aveva l'occasione, ma avrebbe dovuto e potrebbe fare in futuro?
3a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non può più rifare?
3b)non ha fatto quando ne aveva la possibilità, ma avrebbe dovuto fare?

C)Federal Reserve System
1a)fa in modo continuativo e non dovrebbe fare?
1b)si rifiuta di fare e dovrebbe fare in modo continuativo?
2a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non dovrebbe più fare nel caso ricapiti l'occasione?
2b)non ha fatto quando ne aveva l'occasione, ma avrebbe dovuto e potrebbe fare in futuro?
3a)ha fatto qualche volta, ma non avrebbe dovuto e non può più rifare?
3b)non ha fatto quando ne aveva la possibilità, ma avrebbe dovuto fare?

°=Le 18 domande sono uguali a 6 a 6, sono divise in 3 gruppi a seconda dell'ente a cui si riferiscono e sono strutturate come segue:
Le domande contrassegnate da a riguardano le azioni compiute che non avrebbero dovuto essere realizzate.
Le domande contrassegnate da b riguardano le azioni non compiute che avrebbero dovuto essere realizzate.
Le domande contrassegnate da 1 riguardano le azioni svolte periodicamente.
Le domande contrassegnate da 2 riguardano le azioni svolte sporadicamente.
Le domande contrassegnate da 3 riguardano le azioni svolte raramente e che, per vari motivi, non potranno essere ripetute in futuro.
Mi rendo conto che la differenza tra le 1 e le 2 può essere molto labile, perciò decidete pure liberamente dove rispondere.
_________________
"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 20/4/2010 8:41
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
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@ infosauro
benchè le domande siano poste in modo ben definito, la risposta che andrebbe data per prima è che non essendo il "sistema" quello caldeggiato da tale scuola, le soluzioni che potrebbe dare non sono coerenti con il sistema in corso.
l'unica risposta possibile, è che secontdo tale scuola il "sistema" deve fallire, crollare, perchè è destinato ad avvitarsi su se stesso.
sarebbe come se si affermasse che l'unica organizzazione sociale accettabile fosse la monarchia, e qualcuno chiedesse come correggere la democrazia per farla funzionare meglio.
la convinzione più comune di questa crisi, è che sia esplosa per il troppo debito, ma non avendo un termine di paragone preciso (ad esempio quella del '29 che è la più simile, venne affrontata con stati praticamente senza debito, cosa che non è questa volta), ma infine il tentativo di curarla è consistito nel fare ulteriore debito. (e non in dosi omeopatiche).
poi le condizioni geopolitiche stanno consentendo ( ma fino a quando ??), di continuare a stmpare dollari, con i quali stanno creando una enorme bolla in borsa e nei paesi emergenti.
nessuna di queste azioni sono previste o consigliate da tale scuola, ma in questo caso , buona parte della conduzione del ballo lo sanno facendo i governi, e non le banche centrali.
l'unica risposta coerente con le tue domande riguarda la banca d'italia, che come tutte le BC dell'area euro, ha perso lasovranità monetaria, per cui è un grande ufficio studi, che raccoglie dati, cerca di fare previsioni e dare indicazioni, ma operativamente vale come il 2 di picche.
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 20/4/2010 19:28
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  •  Davide71
      Davide71
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao infosauro:

la Scuola Austriaca considera (almeno) 2 cose come dannose: l'imposizione della dottrina economica alla popolazione da parte del potere centrale e la stampa di titoli non convertibili in beni reali GIA' PRESENTI (es. le banconote non convertibili in oro). Entrambe le cose sarebbero discutibili, ma tieni conto che la Teoria Austriaca argomenta le sue tesi e non pretende affatto un atto di fede. Prendi asnche in considerazione il fatto che, anche se si sotiene l'utilità di entrambe le cose, si dovrebbe per lo meno ammettere che ci si è spinti troppo oltre.
Nelle Banche Centrali avvengono entrambi i "guai" paventati, ed è per questo che la Scuola Austriaca è sempre tirata in ballo quando si polemizza sulle Banche Centrali, anche se essa è assai più ricca ed esaustiva di così.
Perciò:
A1-2-3) vedi B, tenuto conto che ultimamente alcune delle sue competenze sono state trasferite alla BCE
B1a) crea moneta dal nulla; finanzia il debito pubblico e quello delle banche con moneta creata dal nulla; fissa i tassi d'interesse, manipola i tassi di cambio;
B1b) in teoria, con una Banca Centrale, nulla di quanto è successo avrebbe mai dovuto succedere...diciamo che dovrebbe controllare e non lo fa? (a essere buoni!)
Sul gruppo 2: quando i "qualche volta" si ripetono con una certa frequenza diventano "in modo continuativo"
B3a-b) non saprei
Sulla Fed il discorso è uguale, ma in America sono molto più "disinvolti" di noi nelle questioni finanziarie, assicurative e contabili. Per esempio in Europa non esiste un ente statale che copre TUTTI i mutui a rischio, in America sì (anzi 2: Fannie e Fred, ma ora forse non esistono più...)
D'altronde gli USA possono attuare l'opzione militare per risolvere (forse) i loro problemi, noi no!
In America, ma un po' anche qua in Europa, hanno costruito un sistema in cui la percezione del rischio (il moral hazard) è completamente distorta: non solo vi sono persone che si considerano al di sopra della legge, ma ve ne sono molte altre convinte di non rischiare nulla facendo delle operazioni pericolosissime (tipo i dipendenti che accendono un mutuo a tasso variabile), salvo poi prendersela in ...! Altri sono costretti a pena del licenziamento a varcare il limite della legalità scaricando completamente i loro capi da qualunque responsabilità! (Sono capri espiatori di professione). Altri ancora sono spinti a desiderare o provocare catastrofi perché gli conviene (gli agricoltori pregano perché arrivi la grandine: ci guadagnano di più!), ed è per questo che gli edifici sono pericolanti, le foreste bruciano e se ci sono dei morti meglio ancora!
Se t'interessa l'argomento dovresti leggere "Inflazione malattia primaria" di Andrea de Marchi, che tratta il tema finanziario in tutte le sue sfaccettature.
Un libro di più ampio respiro è "Prevedibile e Inevitabile" di Francesco Carbone, che è più impegnativo ma sicuramente più utile se per professione o per passione ti muovi nei meandri dell'economia e della finanza.
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 21/4/2010 12:16
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#4
Sono certo di non sapere
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@ davide71
scusa ma questo proprio non mi risulta
Citazione:
finanzia il debito pubblico e quello delle banche con moneta creata dal nulla

la ragione del casino Greco è dovuto al fatto che, a differenza della FED (quando ci sia un preciso accordo col tesoro) non può acquistare direttamente titoli del debito pubblico di nessuno degli stati partecipanti. è assolutamente vietato dallo statuto.
mentre può prendere in garanzia (a fronte di finanziamenti) dalle banche degli asset "sicuri" che oggi hanno abbassato, per permettere alle banche greche di non fallire, fino a bbb+.

Citazione:
ente statale che copre TUTTI i mutui a rischio, in America sì (anzi 2: Fannie e Fred, ma ora forse non esistono più...)

queste due società, fanny &freddie, nate per volere del governo pur essendo private sono sempre state considerate garantite dal tesoro, cosa invece mai specificata.
il loro compito era e ancora è quello di erogare mutui fondiari, creare asset sottostanti con la loro garanzia (cartolarizzazione) e rivenderli, e col ricavato continuare il giro.
fallendo i subprime, si sono trovate a doversi sostituire ai mutuatari insolventi, e per questo sono state praticamente e ufficialmente nazionalizzate, con un esborso da parte del tesoro di almeno 10.000 miliardi di $.
che ovviamente il tesoro non aveva. ma questa è un'altra storia.

riguardo ai derivati ti consiglio di trovare su "ilsole24ore" l'articolo :"Nicole El Karoui, la matematica della crisi".
questa simpatica signora la si può ritenere responsabile di buona parte di quanto , finanzieri senza scrupolo hanno poi messo in pratica.
ma per il solo fatto che un algoritmo matematico applicato da uno tra tanti ,può dare un vantaggio a quell'uno, ma applicato da tutti porta semplicemente a falsare ogni proiezione. cose che un universitario del primo anno di statistica avrebbe potuto predire con certezza, ma nessuno dei cervelloni prese nemmeno in considerazione.
della serie "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi".l'esplosione del credito poi, difficilmente avrebbe potuto esser limitato dalle banche centrali, ma avrebbe al limite dovuto esser compito dei legislatori limitare la catena di moltiplicazione del debito. come ? te lo spiego in breve.
metti che io abbia 1000€ e tizio , mio amico , abbia biosogno di 1000€
prima dell'operazione il mercato conteneva denaro per un TOT+ i miei 1000€.
io li impresto a tizio (lasciamo perdere per ora l'interesse, perchè non influenza il principio del meccanismo, e lui mi rilascia una cambiale per 1000€
dato che la cambiale è un titolo CEDIBILE, ora sul mercato c'è sempre il TOT + i 1000€ in mano a tizio e la cambiale da 1000€ in mano mia.
come vedi , in un passaggio i 1000€ sono raddoppiati.
supponiamo ora che caio, per ragioni sue sia interessato alla cambiale di tizio, ma non abbia i soldi per comprarla, ci accordiamo affinchè lui mi dia una cammbiale firmata da lui per 1000 €.
quindi a fronte dei 1000€ iniziali c'è una cambiale da 1000€ firmata da tizio in mano a caio e una cambiale firmata da caio in mano mia.
e siamo a 3000€ in circolazione più il famoso TOT.
con questo meccanismo, usando invece delle cambiali i famosi titoli strutturati, è stata gonfiata la liquidità in modo impressionante rendendo tali titoli di volta in volta più appetibili giocando sull'interesse offerto.
poi il primo creditore non ha rimborsato i 1000€ ed il castello di carta è crollato.
chiaro ? e se hai capito un "grazie" non mi spiacerebbe.
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Inviato il: 21/4/2010 17:32
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  •  Mande
      Mande
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#5
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Volevo sottoporvi i miei dubbi riguardo la relazione tra la scuola austriaca e le banche centrali, chiunque volesse risolverli avrà la mia riconoscenza.

Per quel che conosco della scuola austriaca le banche centrali non dovrebbero proprio esistere perché è condannata come peccato gravissimo qualsiasi "manipolazione" della moneta. Siccome l'essenza delle banche centrali è proprio controllare l'emissione monetaria non c'è spazio per loro.

Tutti i libertari come ad esempio Ron Paul ne chiedono semplicemente l'abolizione.

Per le banche ordinarie poi dovrebbero agire con riserva al 100% ovvero prestare solo ciò che posseggono. Questo perché nel momento in cui creano credito usando la riserva frazionaria manipolano anche loro l'offerta monetaria. Questa pratica dunque deve essere vietata.
Inviato il: 22/4/2010 2:10
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  •  infosauro
      infosauro
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#6
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

a_mensa ha scritto:
[...]
l'unica risposta possibile, è che secontdo tale scuola il "sistema" deve fallire, crollare, perchè è destinato ad avvitarsi su se stesso.
[...]


Si, ma cosa fa il "sistema" per diventare "sistema"?
Mi spiego: se le uniche cose che facessero i dipendenti di quelle banche fossero giocare a carte e girarsi i pollici, non penso che gli austriaci avrebbero qualcosa da ridire.

Citazione:

Mande ha scritto:
Per quel che conosco della scuola austriaca le banche centrali non dovrebbero proprio esistere perché è condannata come peccato gravissimo qualsiasi "manipolazione" della moneta. Siccome l'essenza delle banche centrali è proprio controllare l'emissione monetaria non c'è spazio per loro.
[...]


Si ma quel "controllare l'emissione monetaria" mi sembra più una conseguenza delle loro azioni, non un'azione stessa. Alla fin fine in cosa si traduce?

Quando avrò tempo scriverò dell'altro.
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Inviato il: 22/4/2010 8:49
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  •  Davide71
      Davide71
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#7
Dubito ormai di tutto
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Ciao Infosauro,
grazie per il riferimento a el Karoui. Non la conoscevo!
Grazie anche per le spiegazioni, ma conosco già anche il meccanismo di moltiplicazione monetaria.
Comunque molte Banche Centrali non finanziano direttamente il debito pubblico, ma inventano i soldi e li prestano alle banche centrali che si occupano di (ri)finanziare il debito degli Stati.
Scusa l'imprecisione, ma secondo me sei tu ad essere troppo preciso. Io preferisco che sia chiaro il concetto; per i dettagli c'è sempre tempo.
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Inviato il: 22/4/2010 14:17
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#8
Sono certo di non sapere
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@ infosauro
Citazione:
Si, ma cosa fa il "sistema" per diventare "sistema"?

risposta:
risponde alle esigenze che l'economia ( intesa come quel complesso di norme, istituzioni, ecc... che permette gli scambi) via via crea con l'evoluzione delle necessità, usando le teorie che meglio rispondono alla convenienza del momento.
ti va come risposta ?

Citazione:
Si ma quel "controllare l'emissione monetaria" mi sembra più una conseguenza delle loro azioni

no, la quantità di moneta dipende da moltissimi fattori, lamaggior parte imperniati sul pubblico.
premesso che la quantità di denaro riferita alla quantità degli scambi ed al valore delle merci, è una quantità non troppo elastica, essa richiede una valutazione direi giornaliera per capire se la quantità è sia adeguata che tendenzialmente adeguata alle variazioni che si possono rilevare.
dico poco elastica perchè se troppo alta sfocia in una sua svalutazione, se troppo bassa provoca il sorgere di "mezzi alternativi di scambio" chepossono essere più deleteri della banca centrale.
chi ha vissuto il periodo italiano dei "miniassegni" capirà cosa intendo.
ora , dato che la quantità di denaro destinata agli scambi è subordinata a:
tendenza al risparmio
configurazione geografica
velocità degli scambi
ecc....
dove la tendenza al risparmiare oppure a spendere risparmio precedente, mette a disposizione (a parità di redditi) meno o più denaro.
la configurazione geografica implica il soddisfacimento immediato (mediante un acquisto) di un desiderio o il procastinarlo ad un prossimo o meno prossimo futuro.
la velocità degli scambi più è alta e meno denaro occorre, perchèlastessa banconota può, nell'unità di tempo, permettere più o meno scambi, equivalendo all'esser disponibile di più o meno denaro.

come vedi da questi soli 3 esempi, come sia difficile predeterminare la quantità di denaro necessaria dipendendo essa molto dall'umore, dalla disposizione geografica, dal "feeling" del pubblico.
è una cosa da determinare in continuazione , monitorando la situazione.
non sono sicuro, anzi diciamo pure che non sono affatto convinto, che in una società complessa come l'attuale, il solo mercato sarebbe in grado di autocompensarsi, come afferma la scuola austriaca.
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Inviato il: 22/4/2010 14:36
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#9
Sono certo di non sapere
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@ Davide71
a parte il fatto che non sono infosauro,
il discorso del finanziamento del debito pubblico è concettualmente importante.
se i titoli del debito pubblico venissero comprati creando del debito, chi sarebbe il creditore e chi il debitore ?
non è una questione di lana caprina, ma è il fatto di definire chi sarebbe l'eventuale responsabile di rendere il debito creato.
prova a definire tu, secondo te, chi sarebbero debitore e creditore.
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Inviato il: 22/4/2010 14:45
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#10
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
se i titoli del debito pubblico venissero comprati creando del debito, chi sarebbe il creditore e chi il debitore ?


Se tu compri il debito pubblico italiano sei sia creditore che debitore....tanto per ingarbugliare di più la discussione.
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Inviato il: 22/4/2010 15:44
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  •  Infettato
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#11
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Si, ma cosa fa il "sistema" per diventare "sistema"?


Moltiplica moltiplica moltiplica, in questo momento, e a quanto pare anche più rispetto al precrisi, chi prende i soldi, investe sullla finanza "creativa" Vedi goldman sachs e non sull'economia reale, il risultato è evidente. Tu da questa crisi hai ricevuto qualche soldo?
Alcuni ne ricevono tanti, pagandoli poco, e li gestiscono in questo modo, non sempre queste attività vanno contro le regole, anzi, quasi mai, è tutto legalizzato, probabilmente non esistono neanche regole per fermare questa situazione, per il semplice motivo che la regola base è violata per legge. Senza andare sui tecnicismi che lascio volentieri spiegare ad altri, il concetto base rimane valido.
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Inviato il: 22/4/2010 16:06
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  •  Mande
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#12
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Infosauro
Citazione:

Si ma quel "controllare l'emissione monetaria" mi sembra più una conseguenza delle loro azioni, non un'azione stessa. Alla fin fine in cosa si traduce?

Quando avrò tempo scriverò dell'altro.

Una semplice sciocchezza, non farci caso.
Secondo la scuola austriaca (che non condivido in questo punto) l'emissione monetaria operata dalle banche (centrali e non) causa direttamente il ciclo economico fatto di espansione ma soprattutto anche di depressione.

Se a te fa piacere trovarti ciclicamente in recessione....

Comunque il fatto che non condivida la teoria del ciclo economico austriaca non vuol dire che non sono le banche (nel loro insieme) a creare il ciclo economico che porta alla depressione solo che lo fanno con un meccanismo diverso.
Inviato il: 23/4/2010 2:13
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  •  infosauro
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#13
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

a_mensa ha scritto:
[...]
l'unica risposta coerente con le tue domande riguarda la banca d'italia, che come tutte le BC dell'area euro, ha perso lasovranità monetaria, per cui è un grande ufficio studi, che raccoglie dati, cerca di fare previsioni e dare indicazioni, ma operativamente vale come il 2 di picche.


Quindi si può dire che la banca d'italia sia legittima e non causi problemi?
E se ti dovessi rivolgere le domande del primo post riferendole a prima che perdesse la sovranità monetaria?

Citazione:

Infettato ha scritto:
[...]Senza andare sui tecnicismi che lascio volentieri spiegare ad altri, il concetto base rimane valido.


E se io volessi andare proprio sui tecnicismi?
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Inviato il: 27/4/2010 11:51
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#14
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@ infosauro

Citazione:
Quindi si può dire che la banca d'italia sia legittima e non causi problemi? E se ti dovessi rivolgere le domande del primo post riferendole a prima che perdesse la sovranità monetaria?


secondo la scuola austriaca,a cosa mi risulta, ma Ashoka è un grande esperto di tale scuola quindi potresti rivolgere a lui personalmente la domanda, non dovrebbe nemmeno esistere o comunque avere compiti marginali.
questo perchè per la scuola austrica il delitto è aver prodotto denaro SENZA valore intrinseco e quindi imprestato.
al massimo accettano una banca centrale che emetta denaro INTERAMENTE coperto da riserve aurifere o altro, ovvero denaro cartaceo ma che RAPPRESENTI dei valori reali.
in questo contesto gli scambi, merce contro denaro, sarebbero praticamente dei baratti, per cui non vi sarebbe più alcun bisogno di alcuna politica monetaria.
la mia obiezione a questa situazione è che , a differnza dei tempi di von mises, l'oro oggi è CONSUMATO dall'industria , in primis quella elettronica, per cui le miniere diventerebbero come le banche centrali oggi, ovvero arbitri del valore monetario.
in tale contesto, chi avesse bisogno di denaro, dovrebbe rivolgersi a chi ne ha risparmiato, che diventerebbe quindi automaticamente colui che ne fissa il tasso di interesse.

alle varie domande la risposta di davide71 era abbastanza valida, se si aggiunge che , con questa crisi, la FED ma anche la banca d'inghilterra e quella del giappone, hanno praticato il "quantitative easing" che consiste praticamente nello stampare denaro per acquistare i titoli del tesoro.
è una pratica decisamente inflattiva, che richiede soltanto il tempo affinchè tale denaro "nuovo" arrivi, tramite le spese dello stato nelle tasche della gente. ovvio che se lo stato (tesoro) questi soldi li usa per ricapitalizzare delle banche , per esempio, è ovvio che esso si ferma nei forzieri di tali banche e non arriva nel mercato delle merci, almeno al momento, ma si comporta come una grossa montagna che potrebbe poi franare da un momento all'altro, nel momento che la banca decidesse di "impiegare" tale denaro.
ricorda che per dare la sensazione di una diminuzione del valore del denaro, è necessario che si aggiunga denaro sul mercato delle merci di più largo e comune consumo, cosa che, facendo lievitare i prezzi, crea appunto tale sensazione.
se il denaro "aggiunto" viene tesaurizzato da qualcuno o qualcosa (banca , istituzione) e comunque non si aggiunge nelle tasche della gente, non si avrà alcuna reazione del mercato, rimandata a quando tale denaro vi arriverà.
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Inviato il: 27/4/2010 17:14
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#15
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Davide71 ha scritto:
[...]
B1a) crea moneta dal nulla; finanzia il debito pubblico e quello delle banche con moneta creata dal nulla; fissa i tassi d'interesse, manipola i tassi di cambio;
[...]


Sì, ma in che modo? Cioè l'impiegato va in ufficio, accende la stampante, si stampa un po' di grana e va a spendere soldi al mercato?
Oppure ci sono delle direttive ben precise e una prassi da seguire?

Ad esempio ho sentito che la Grecia riceverà dei soldi e, su la7, si è sfiorato il roblema quando qualcuno ha detto che stampavano i soldi per i greci. Che percorso è stato fatto da questi soldi per partire dal nulla e arrivare allo stato greco (immagino che non facciano cadere le banconote da un aereo)?
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      Davide71
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#16
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Ciao Infosauro:

un impiegato apre il suo libro giornale elettronico e scrive:
------------- massa monetaria 1000
banca1: 300
banca2:300
banca3:400

Con questo le tre banche possono comprare ognuna titoli pubblici rispettivamente per 300, 300 e 400.
Niente di particolarmente difficile, soprattutto oggi con l'informatizzazione dei c/c.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#17
Sono certo di non sapere
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@ infosauro e davide71
vediamo di fare un pò di luce sul discorso titoli del debito pubblico.
e parto dalle banche commerciali.
come ho già spiegato varie volte, la banca commerciale è da vedere come una entità divisa in due parti ben distinte:
una parte gestisce il denaro del pubblico (prelievi/versamenti) e crea il denaro che impresta. quando viene reso, la parte capitale annulla il capitale creato e imprestato, e gli interessi vengono passatiall'altra parte.
questa parte, non può comprare titoli, perchè non ha denaro suo, ed essendo il titolo un controvalore (con scadenza posticipata, ma pur sempre un controvalore) per essere comprato necessita di denaro SPENDIBILE e NON IMPRESTABILE, che sono due cose diverse.
la seconda parte della banca, quella che ha come entrate le commissioni, gli interessi(generati nell'altra parte), ecc.. è quella che ha anche le spese (impiegati, locali, bollette, dividendi e tasse, ecc..), ma che possiede anche quello che è chiamato il "capitale di garanzia" che è grosso modo quello che per le altre società è il "capitale sociale". nella gestione delle entrate e uscite si avvale di un conto corrente, aperto nella sua prima parte.
questa seconda parte, come ogni altra società, possedendo capitale può anche accendere un prestito, anche presso la sua prima parte.
tenere presente che la creazione di denaro della prima parte è limitato da un multiplo dei depositi e dal capitale di garanzia. da quest'ultimo , ad esempio , viene prelevato l'equivalente di un prestito non reso, per far quadrare i conti della prima parte.
la seconda parte può comprare titoli, possedendo denaro suo , da spendere.
io spero che questo discorso sia chiaro una volta per tutte.

banca centrale.
una banca centrale (bce esclusa, perchè deve restare in equilibrio sulle quote di partecipazione dei vari paesi, e questo fattore ne limita le possibilità che altre panche centrali hanno, su richiesta ve lo spiego), invece è anche lei vincolata a imprestare soltanto il denaro "creato" e lo impresta alle banche commerciali e investitori istituzionali (perchè soggetti a precisi vincoli).
eccezione a questo comportamento vi è il "quantitative easing", manovra NON convenzionale da attuare in genere in accordo con il tesoro.
questa manovra consiste nel creare denaro, acquistare titoli del tesoro, ed il più rapidamente possibile, senza provocare cadute nel loro valore, rivenderle sul mercato. il ricavato annulla il denaro creato ad hoc.
è a tutti gli effetti un prestito di ultima istanza, nel quale la banca centrale mette a rischio la propria stessa esistenza per imprestare soldi allo stato, ragion per cui cerca poi di recoperarli al più presto.
ogni perdita relativa a tale manovra è a carico della BC.
questo è quanto hanno fatto FED BoE, BoJ, B.o.Switzerland, ecc... ma non la BCE, come ho detto.
la BCE ha invece imprestato denaro (dopo averlo creato) alle banche in cambio di titloi di credito, chiudendo un occhio sul loro valore di mercato, e facendo finta che il valore nominale fosse anche reale.
se è tutto chiaro, gradirei una risposta.


ps. un titolo di credito è un qualsiasi documento rilasciato da un debitore che attesti un debito, ma che sia GIA' ESECUTIVO, ovvero non necessiti di un tribunale per essere riscosso (essi sono le obbligazioni, cambiali, ecc.... )
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Inviato il: 6/5/2010 14:30
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#18
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infosauro ha scritto: Volevo sottoporvi i miei dubbi riguardo la relazione tra la scuola austriaca e le banche centrali

Distinguere una banca centrale dall'altra non è particolarmente utile per affrontare le domande che poni. I problemi che comportano i prestatori di ultima istanza sono sempre gli stessi e si ripetono in continuazione. Ad esempio in questi giorni, per via della crisi Greca che ha innescato una spirale che probabilmente si porterà dietro altri paesi europei, la BCE potrebbe monetizzare il debito pubblico greco come in precedenza hanno già fatto Fed, Bank of England e Bank of Japan. La spiegazione alle tue domande la trovi su un libro caricato proprio su Luogocomune, "Lo Stato Falsario". Te ne riporto un estratto, ma trattandosi di uno scritto breve e leggibile, ti consiglio di prenderti del tempo e leggertelo tutto perchè credo soddisferà la tua curiosità. Pag. 26:

9. Sistema bancario centralizzato: il controllo dell’inflazione

Esattamente, come realizza la Banca centrale il suo compito di regolazione delle banche private? Attraverso
il controllo delle “riserve” delle banche - ovvero i loro conti di deposito presso la Banca centrale. Le banche
tendono a mantenere una certa proporzione fra le riserve e i loro depositi totali, e negli Stati Uniti il controllo
del governo è reso più agevole grazie all’imposizione per legge di una quota minima. La Banca centrale
quindi può stimolare l’inflazione gonfiando le riserve del sistema bancario e anche riducendo la quota di
riserva obbligatoria, permettendo così l’espansione del credito bancario in tutto il paese. Se le banche
mantengono un tasso riserve/depositi di 1:10, allora “riserve in eccesso” (al di sopra della percentuale
richiesta) per una cifra pari a dieci milioni di dollari consentiranno e stimoleranno su scala nazionale
un’inflazione bancaria pari a 100 milioni. Poiché le banche traggono profitti dall’espansione del credito, e
poiché il governo ha reso per esse quasi impossibile il fallimento, di solito cercheranno di mantenere
l’indebitamento al livello massimo possibile.

La Banca centrale aumenta la quantità di riserve bancarie acquistando attività sul mercato. Che cosa succede,
ad esempio, se la Banca centrale acquista dal signor Jones un’attività patrimoniale (di qualsiasi tipo,
finanziaria o reale) del valore di 1000 dollari? La Banca centrale emette un assegno da 1000 dollari per
pagare al signor Jones l’attività. La Banca centrale non tiene presso di sé conti individuali, così il signor
Jones prende l’assegno e lo deposita nella sua banca. La banca accredita a Jones un deposito pari a 1000
dollari, e presenta l’assegno alla Banca centrale, che deve aggiungere nelle riserve un credito di 1000 dollari
a favore della banca. Questi 1000 dollari nelle riserve permettono un’espansione multipla del credito
bancario, specialmente se le riserve aggiunte si trasferiscono con questa modalità di banca in banca lungo
tutto il paese. Se la Banca centrale acquista un’attività patrimoniale direttamente da una banca, allora il
risultato è anche più chiaro; la banca la aggiunge alle sue riserve, ed è posta la base per un’espansione
multipla del credito.
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Inviato il: 6/5/2010 16:34
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#19
Sono certo di non sapere
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@ orwell84
non tutto quanto trovi scritto su internet è oro colato, anzi!
Citazione:
se la Banca centrale acquista dal signor Jones un’attività patrimoniale (di qualsiasi tipo, finanziaria o reale) del valore di 1000 dollari?

questa è una cazzata all'ennesima potenza.
una banca centrale non ha rapporti con nessun signor jones !
forse nel burundi o in qulche isola sperduta, ma nel sistema bancario "occidentale" i rapporti con la banca centrale li tengono solo banch edi investimento, banche commerciali e investitori istituzionali qualificati.
basta leggere sulla normativa della banca d'italia.
il pasticcio chefai nella citazione è invece il meccanismo delle riserve frazionate.
poi, se non ti dispiace troppo, informati bene sulla BCE, che a differenza delle altre banche centrali NON PUO' monetizzare il debito degli stati partecipanti, e la ragione è semplicissima.
la percentuale di partecipazione è stata stabilita e fino ad una sua modifica (seguendo la procedura prevista) è fissa.
allora se occorresse denaro , come per un quantitative easing, dovrebbe emettere denaro per i vari stati partecipanti seguendo le stesse percentuali.
ora per emettere 1000 per la grecia che vale il 2,qualcosa dovrebbe emettere 10.000 e passa per la germania ch evale il 18 e rotti e tot per l'italia, tot altro per la francia ecc.... matu come credi che reagirebbero germania, francia, ecc .. ad un aumento della loro liquidità con effetto inflazionistico ?
per praticare una simile politica, tutti i partecipanti dovrebbero essere d'accordo su una emissione proporzionata alla loro quota ?
capisci ?
molto diverso da quelle banch ecentrali ch eriferiscono ad un solo ministero del tesoro.!!!

tanto per la precisione, queste sono le quote di partecipazione esatte:

Banca Centrale Nazionale Capitale sottoscritto (%) Capitale versato [€]
Deutsche Bundesbank 18,93 1.090.912.027,43
Banque de France 14,22 819.233.899,48
Banca d'Italia 12,49 719.885.688,14
Banco de España 8,30 478.364.575,51
De Nederlandsche Bank 3,98 229.746.339,12
Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,42 139.730.384,68
Τράπεζα της Ελλάδος/Bank of Greece 1,96 113.191.059,06
Oesterreichische Nationalbank 1,94 111.854.587,70
Banco de Portugal 1,75 100.834.459,65
Suomen Pankki-Flnlands Bank 1,25 72.232.820,48
Central Bank and Financial Services Authority of Ireland 1,11 63.983.566,24
Národná banka Slovenska 0,69 39.944.363,76
Banka Slovenije 0,32 18.941.025,10
Banque centrale du Luxembourg 0,17 10.063.859,75
Banca centrale di Cipro 0,13 7.886.333,14
Bank Ċentrali ta’ Malta/Central Bank of Malta 0,06 3.640.732,32
Totali 69,79 4.020.445.721,56

che come vedi attualmente non vale il 100% perchè gia prevista una partecipazione in deroga di altri stati, di cui la lista è :

Bank of England 14,51 836.285.430,59 58.539.980,14
Narodowy Bank Polski 4,89 282.006.977,72 19.740.488,44
Banca Naţională a României 2,46 141.971.278,46 9.937.989,49
Sveriges Riksbank 2,25 130.087.052,56 9.106.093,68
Danmarks Nationalbank 1,48 85.459.278,39 5.982.149,49
Česká národní banka 1,44 83.368.161,57 5.835.771,31
Magyar Nemzeti Bank 1,38 79.819.599,69 5.587.371,98
Българска народна банка (Banca nazionale di Bulgaria) 0,86 50.037.026,77 3.502.591,87
Lietuvos bankas 0,42 24.517.336,63 1.716.213,56
Latvijas Banka 0,28 16.342.970,87 1.144.007,96
Eesti Pank 0,17 10.31.567,80 721.809,75
Totali 30,20 1.740.206.681,02 121.814.467,67
Totali generali 100,00 5.760.652.402,58 4.142.260.189,23
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Inviato il: 6/5/2010 17:16
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
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Ciao A_mensa:

il tuo discorso sulle banche commerciali contiene qualche grave inesattezza. Le banche commerciali non possono "creare denaro". Quello lo può fare solo la Banca Centrale. Esse possono solo prestare il denaro dei correntisti. Dipende dalle legislazioni nazionali se pùò investirlo personalmente oppure sia obbligato a prestarlo a "soggetti esterni". Cmq non fa grande differenza pratica. Le banche, nel secondo caso, creano un eventuale "soggetto esterno" che investa i soldi come vuole lei.
Il fatto che le banche riescano ad investire molto più denaro rispetto a quello depositato provoca il c.d fenomeno della "moltiplicazione monetaria".
Come funziona? Pensa ai depositi a vista come una cisterna. I correntisti che versa soldi la riempiono e i correntisti che prelevano la svuotano. La banca sa che questo meccanismo impedirà alla cisterna di svuotarsi e loro semplicemente prestano i "soldi che sono sul fondo della cisterna". Poiché il soggetto che riceve i soldi in prestito apre un c/c ecco fatto che i soldi aumentano. Se poi il soggetto è una finanziaria essa continua a prestare, e così avviene il meccanismo di "moltiplicazione monetaria".

Il resto appare abbastanza corretto.
Io tendo a non concentrarmi sui tecnicismi, visto che il fenomeno della creazione monetaria e della moltiplicazione monetaria sono fenomeni talmente macroscopici da porre in secondo piano il resto.
Io non guarderi una cicatrice sul sedere in una donna di 200 chili...

P.S. Guarda che il testo di Rothbard è molto ben fatto. Quello che tu chiami "cazzata" era un esempio.
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Inviato il: 7/5/2010 11:15
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
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Citazione:


Il fatto che le banche riescano ad investire molto più denaro rispetto a quello depositato provoca il c.d fenomeno della "moltiplicazione monetaria".


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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#23
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Ciao Infettato:

lo so. Ma visto che A_Mensa ama fare il preciso...
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Inviato il: 10/5/2010 14:01
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#24
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@ davide71
avevo perso di vista questo 3d, e me ne dispiace.


Citazione:
Le banche commerciali non possono "creare denaro".


dipende da cosa intendi con la parola "denaro".
io ho definito più volte cosa intendo, ovvero tutto ciò che è immediatamente spendibile. ovvero M1.
se tu intendi "banconote" hai ragione, ma questa non è la definizione che do io, quando voglio dire "banconote" dico proprio banconote.

il meccanismo delle RF, poi lo si può vedere e spiegare in due modi:
uno con la partecipazione di più banche
l'altro con l'apertura di un conto sulla stessa banca , se non già esistente, nel momento in cui viene concesso il prestito.

infatti, se consideriamo (per ipotesi) 9/10 il plafond che non si muove mai, e 1/10 la parte che copre i movimenti di versamenti/prelievi, nel momento in cui la banca concede il prestito, lo preleva dal plafond e lo iscrive sul conto corrente, automaticamente lo versa, per cui i 9/10 del prestito tornano nel plafond.

e questa è la pratica più comune anche per piccoli importi.
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Inviato il: 10/5/2010 14:25
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#25
Sono certo di non sapere
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@ infettato

Citazione:
L'acquisto diretto di titoli di Stato Ue da parte Bce in futuro non e' escluso per Jean-Claude Trichet anche se ora l'opzione e'lontana.


ti prego di fare attenzione ai termini.
acquisto ha un significato.
prestito con garanzia, un altro.
nel primo caso si tratta di uno scambio definitivo, che da la possibilità ai contraenti di disporre insindacabilmente dell'oggetto dello scambio, diventando essi proprietari di esso.
fare un prestito chiedendo un valore in garanzia, intende dare dei soldi che devono esser restituiti entro una certa data, trattenendo l'oggetto dato in garanzia fino a quella data.
se il prestito verrà onorato, quindi reso, l'oggetto dato in garanzia verrà restituito, altrimenti diventerà di proprietà del prestatore.
oltre ai vari dettagli stabiliti dalle procedure, questo è il senso.
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Inviato il: 10/5/2010 14:32
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  •  Davide71
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#26
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Ciao A_Mensa:

allora la pensiamo allo stesso modo. Io cerco di essere preciso solo finché la precisione non m'impedisce di essere chiaro. In generale non avrei mai contestato a nessuno l'affermazione "le banche creano moneta", ma notavo come a te piace inoltrarti nella problematica e per questo ho inserito tale precisazione. Purtroppo basta dare o togliere una sfumatura (che magari per noi è perfettamente naturale) ad una parola per creare difficoltà di comprensione.
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Inviato il: 10/5/2010 14:38
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#27
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Inviato il: 10/5/2010 16:25
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#28
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@ infettato
evidentemente alla BCE hanno deciso di darsi anch eloro al quantitative easing, come da tempo fa la FED , la banca d'inghilterra, la BoJ, ecc... e se non ricordo male pure la banca svizzera.
lo statuto lo vietava, ma come tu vedi ogni regola si può cambiare....
evidentemente hanno trovato il modo di caricare solo i paesi interessati.




grazie davide71...
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Inviato il: 10/5/2010 17:30
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#29
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evidentemente alla BCE hanno deciso di darsi anch eloro al quantitative easing, come da tempo fa la FED , la banca d'inghilterra, la BoJ, ecc... e se non ricordo male pure la banca svizzera.
lo statuto lo vietava, ma come tu vedi ogni regola si può cambiare....


Davvero?!
Sono davvero sorpreso.
Mi sembra impossibile che in un contesto economico europeo, in cui era stato concepito un meccanismo perfetto per impedire ai paesi finanziariamente irresponsabili di sfruttare la credibilità dell'euro per finanziarsi impunemente (aka i vincoli di Maastricht), e a cui solo i paesi con i conti a posto potevano accedervi, potesse accadere qualcosa di simile.


Adesso ci scommettiamo che la conseguenza sarà o l'inflazione o un aumento dei tassi di interesse altrove nel mercato (a seconda del fatto che la monetizzazione avvenga anche per altri titoli o in sostituzione della monetizzazione di altri titoli)?

Ma ricordiamo ai lettori che Mises spara cazzate e che il signor Jones è il frutto delle sue fantasie malate.
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Inviato il: 11/5/2010 0:53
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#30
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@ orwell84

Citazione:
Adesso ci scommettiamo che la conseguenza sarà o l'inflazione o un aumento dei tassi di interesse altrove nel mercato (a seconda del fatto che la monetizzazione avvenga anche per altri titoli o in sostituzione della monetizzazione di altri titoli)?


tranquillo orwell, per ora non succederà proprio niente.
fare un prestito significa iscrivere contemporaneamente una uscita e un credito, pertanto il risultato è nullo.
il problema dei crediti nasce solo e se eventualmente non viene onorato, nel qual caso diventa una perdita e va compensata con qualcosa di concreto.

von mises non ha mai detto cazzate, e la sua teoria è ottima.
ne contesto solo alcuni punti marginali, anche se di conseguenze non indifferenti, ma questo è un altro discorso.

come ho già scritto diverse volte, per parlare di inflazione (non nel senso "austriaco" ma convenzionale) ma meglio sarebbe parlare di perdita di valore del denaro, così siè tutti d'accordo, bisogna prima vedere dove il denaro creato per comprare i titoli, che quindi finisce nelle casse del tesoro, dove finisce.
facendo solo due dei casi possibili, se finisce nelle tasche di pensionati e popolazione varia, che quindi lo riversa subito nell'acquisto dei beni di comune e diffuso consumo, puoi contare sul fatto che il valore del denaro scenda immediatamente.
se invece finisce in risparmio, o nel caveau di banche, non succede assolutamente nulla.
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