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  •  ectobius
      ectobius
Allegriaaaa!
#1
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 9/1/2007
Da
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Funerali di stato! Perché?
Per un mediocre che ha largamente contribuito a creare la televisione del rimbecillimento; un mentecatto da competizione che a 85 anni, straricco, piangeva perché non gli rinnovano un contratto; e voleva ad ogni costo essere nominato senatore a vita... per quali meriti?
Lo si nomina senatore a morte con funerali di stato.
Inviato il: 10/9/2009 16:35
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Allegriaaaa!
#2
Mi sento vacillare
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funerali di stato...
nuncesecrede... penso sia davvero meglio prenderla con allegria, ergo...

per chi non l'avesse mai letta, ecco all'uopo una formidabile lezione di antropologia

Fenomenologia di Mike Bongiorno. U. Eco, 1961

L'uomo circuito dai mass media è in fondo, fra tutti i suoi simili, il più rispettato: non gli si chiede mai di diventare che ciò che egli è già. In altre parole gli vengono provocati desideri studiati sulla falsariga delle sue tendenze. Tuttavia, poiché uno dei compensi narcotici a cui ha diritto è l'evasione nel sogno, gli vengono presentati di solito degli ideali tra lui e i quali si possa stabilire una tensione. Per togliergli ogni responsabilità si provvede però a far sì che questi ideali siano di fatto irraggiungibili, in modo che la tensione si risolva in una proiezione e non in una serie di operazioni effettive volte a modificare lo stato delle cose. Insomma, gli si chiede di diventare un uomo con il frigo­rifero e un televisore da 21 pollici, e cioè gli si chiede di rimanere com'è aggiungendo agli oggetti che possiede un frigorifero e un televisore; in compenso gli si propone come ideale Kirk Douglas o Superman. L'ideale del consumatore di mass media è un superuomo che egli non pretenderà mai di diventare, ma che si diletta a impersonare fantasti­camente, come si indossa per alcuni minuti davanti a uno specchio un abito altrui, senza neppur pensare di posseder-lo un giorno.

La situazione nuova in cui si pone al riguardo la TV è questa: la TV non offre, come ideale in cui immedesimarsi, il superman ma l'everyman. La TV presenta come ideale l'uomo assolutamente medio. A teatro Juliette Greco appare sul palcoscenico e subito crea un mito e fonda unculto; Josephine Baker scatena rituali idolatrici e dà il nome a un'epoca. In TV appare a più riprese il volto magico di Juliette Greco, ma il mito non nasce neppure; l'idolo non è costei, ma l'annunciatrice, e tra le annunciatrici la più amata e famosa sarà proprio quella che rappresenta meglio i caratteri medi: bellezza modesta, sex-appeal limi­tato, gusto discutibile, una certa casalinga inespressività.

Ora, nel campo dei fenomeni quantitativi, la media rap­presenta appunto un termine di mezzo, e per chi non vi si è ancora uniformato, essa rappresenta un traguardo. Se, secondo la nota boutade, la statistica è quella scienza per cui se giornalmente un uomo mangia due polli e un altro nessuno, quei due uomini hanno mangiato un pollo ciascu­no — per l'uomo che non ha mangiato, la meta di un pollo al giorno è qualcosa di positivo cui aspirare. Invece, nel campo dei fenomeni qualitativi, il livellamento alla media corrisponde al livellamento a zero. Un uomo che possieda tutte le virtù morali e intellettuali in grado medio, si tro­va immediatamente a un livello minimale di evoluzione. La "medietà" aristotelica è equilibrio nell'esercizio delle pro­prie passioni, retto dalla virtù discernitrice della "pruden­za". Mentre nutrire passioni in grado medio e aver una media prudenza significa essere un povero campione di umanità.

Il caso più vistoso di riduzione del superman all'every­man lo abbiamo in Italia nella figura di Mike Bongiorno e nella storia della sua fortuna. Idolatrato da milioni di persone, quest'uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta uni­ta (questa è l'unica virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o fin­zione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti.

Per capire questo straordinario potere di Mike Bongior­no occorrerà procedere a una analisi dei suoi comporta-menti, ad una vera e propria "Fenomenologia di Mike Bongiorno", dove, si intende, con questo nome è indicato non l'uomo, ma il personaggio.

Mike Bongiorno non è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente. Rappresenta, biologicamente parlan­do, un grado modesto di adattamento all'ambiente. L'amore isterico tributatogli dalle teen-agers va attribuito in parte al complesso materno che egli è capace di risvegliare in una giovinetta, in parte alla prospettiva che egli lascia intrav­vedere di un amante ideale, sottomesso e fragile, dolce e cortese.

Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello scibile e ne esce vergine e intatto, confortando le altrui naturali tendenze all'apatia e alla pigrizia mentale. Pone gran cura nel non impressio­nare lo spettatore, non solo mostrandosi all'oscuro dei fat­ti, ma altresì decisamente intenzionato a non apprendere nulla.

In compenso Mike Bongiorno dimostra sincera e primiti­va ammirazione per colui che sa. Di costui pone tuttavia in luce le qualità di applicazione manuale, la memoria, la me­todologia ovvia ed elementare: si diventa colti leggendo molti libri e ritenendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. Di essa ha un criterio meramente quantitativo. In tal senso (occorrendo, per essere colto, aver letto per molti anni molti libri) è naturale che l'uomo non predesti­nato rinunci a ogni tentativo.

Mike Bongiorno professa una stima e una fiducia illi­mitata verso l'esperto; un professore è un dotto; rappre­senta la cultura autorizzata. È il tecnico del ramo. Gli si demanda la questione, per competenza.

L'ammirazione per la cultura tuttavia sopraggiunge quan­do, in base alla cultura, si viene a guadagnar denaro. Allora si scopre che la cultura serve a qualcosa. L'uomo mediocre rifiuta di imparare ma si propone di far studiare il figlio.

Mike Bongiorno ha una nozione piccolo borghese del denaro e del suo valore ("Pensi, ha guadagnato già centomila lire: è una bella sommetta!").

Mike Bongiorno anticipa quindi, sul concorrente, le im­pietose riflessioni che lo spettatore sarà portato a fare: "Chissà come sarà contento di tutti quei soldi, lei che è sempre vissuto con uno stipendio modesto! Ha mai avuto tanti soldi così tra le mani?".

Mike Bongiorno, come i bambini, conosce le persone per categorie e le appella con comica deferenza (il bambino dice: "Scusi, signora guardia...") usando tuttavia sempre la qualifica più volgare e corrente, spesso dispregiativa: "si­gnor spazzino, signor contadino".

Mike Bongiorno accetta tutti i miti della società in cui vive: alla signora Balbiano d'Aramengo bacia la mano e dice che lo fa perché si tratta di una contessa (sic).

Oltre ai miti accetta della società le convenzioni. È pa­terno e condiscendente con gli umili, deferente con le per­sone socialmente qualificate.

Elargendo denaro, è istintivamente portato a pensare, senza esprimerlo chiaramente, più in termini di elemosi­na che di guadagno. Mostra di credere che, nella dialettica delle classi, l'unico mezzo di ascesa sia rappresentato dalla provvidenza (che può occasionalmente assumere il volto della Televisione).

Mike Bongiorno parla un basic italian. Il suo discorso realizza il massimo di semplicità. Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate, riesce quasi a tendere invisibile la dimensione sintassi. Evita i pronomi, ripetendo sem­pre per esteso il soggetto, impiega un numero stragrande di punti fermi. Non si avventura mai in incisi o parentesi, non usa espressioni ellittiche, non allude, utilizza solo metafore ormai assorbite dal lessico comune. Il suo linguaggio è ri­gorosamente referenziale e farebbe la gioia di un neo-posi­tivista. Non è necessario fare alcuno sforzo per capirlo. Qualsiasi spettatore avverte che, all'occasione, egli potreb­be essere più facondo di lui.

Non accetta l'idea che a una domanda possa esserci più di una risposta. Guarda con sospetto alle varianti. Nabuc­co e Nabuccodonosor non sono la stessa cosa; egli reagisce di fronte ai dati come un cervello elettronico, perché è fer­mamente convinto che A è uguale ad A e che tertium non datur. Aristotelico per difetto, la sua pedagogia è di con­seguenza conservatrice, paternalistica, immobilistica.

Mike Bongiorno è privo di senso dell'umorismo. Ride perché è contento della realtà, non perché sia capace di deformare la realtà. Gli sfugge la natura del paradosso; come gli viene proposto, lo ripete con aria divertita e scuote il capo, sottintendendo che l'interlocutore sia simpaticamente anormale; rifiuta di sospettare che dietro il paradosso si na­sconda una verità, comunque non lo considera come vei­colo autorizzato di opinione.

Evita la polemica, anche su argomenti leciti. Non man­ca di informarsi sulle stranezze dello scibile (una nuova corrente di pittura, una disciplina astrusa... "Mi dica un po', si fa tanto parlare oggi di questo futurismo. Ma cos'è di preciso questo futurismo?"). Ricevuta la spiegazione non tenta di approfondire la questione, ma lascia avvertire anzi il suo educato dissenso di benpensante. Rispetta comunque l'opinione dell'altro, non per proposito ideologico, ma per disinteresse.

Di tutte le domande possibili su di un argomento sceglie quella che verrebbe per prima in mente a chiunque e che una metà degli spettatori scarterebbe subito perché troppo banale: "Cosa vuol rappresentare quel quadro?" "Come mai si è scelto un hobby così diverso dal suo lavoro?" "Com'è che viene in mente di occuparsi di filosofia?".

Porta i clichés alle estreme conseguenze. Una ragazza educata dalle suore è virtuosa, una ragazza con le calze co­lorate e la coda di cavallo è "bruciata". Chiede alla prima se lei, che è una ragazza così per bene, desidererebbe di­ventare come l'altra; fattogli notare che la contrapposizione è offensiva, consola la seconda ragazza mettendo in risalto la sua superiorità fisica e umiliando l'educanda. In questo vertiginoso gioco di gaffes non tenta neppure di usare pe­rifrasi: la perifrasi è già una agudeza, e le agudezas ap­partengono a un ciclo vichiano cui Bongiorno è estraneo. Per lui, lo si è detto, ogni cosa ha un nome e uno solo, l'artificio retorico è una sofisticazione. In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quan­do la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provo­cazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei cri­tici e del pubblico) nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio e per sconsideratezza. Quanto più è mediocre, l'uo­mo mediocre è maldestro. Mike Bongiorno lo conforta por­tando la gaffe a dignità di figura retorica, nell'ambito di una etichetta omologata dall'ente trasmittente e dalla nazione in ascolto.

Mike Bongiorno gioisce sinceramente col vincitore perché onora il successo. Cortesemente disinteressato al perdente, si commuove se questi versa in gravi condizioni e si fa promotore di una gara di beneficenza, finita la quale si manifesta pago e ne convince il pubblico; indi trasvola ad altre cure confortafo sull'esistenza del migliore dei mondi possibili. Egli ignora la dimensione tragica della vita.

Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rap­presenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiun­gere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti.

Umberto Eco, Diario Minimo, 1961

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Inviato il: 10/9/2009 19:28
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Allegriaaaa!
#3
Sono certo di non sapere
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Un uomo totalmente privo del senso dell'umorismo, una mancanza che cercava di tenere nascosta avvolgendola con la "professionalità".
Ma se ad una persona non si può chiedere di essere spiritosa, se non ha le qualità, non è scusabile il fatto che fosse completamente incapace di percepire l'umorismo, cosa che io ho sempre considerato indice di poca intelligenza.
Penso che sia un requisito indispensabile per l'uomo sapiens.

Essendo quindi incapace di ridere in modo naturale cercava di darsi coraggio entrando in scena gridando "ALLEGRIA".
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 10/9/2009 21:45
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Re: Allegriaaaa!
#4
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Lo si nomina senatore a morte con funerali di stato.


Il potere che glorifica se stesso.
Inviato il: 11/9/2009 8:07
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Allegriaaaa!
#5
Sono certo di non sapere
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Da Sidonia Novordo
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Tanto per ricordare i progressi che la politica italiana ha fatto in duemila anni, sarebbe utile tenere presente che Caligola fece solo finta di nominare senatore il suo cavallo.
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 11/9/2009 8:58
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  •  mangog
      mangog
Re: Allegriaaaa!
#6
Dubito ormai di tutto
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Una domanda sola, aveva la residenza a Montecarlo per non pagare le tasse ?
Glorificare con i funerali di stato uno così mi sembra una farsa. Lo stato Italiano prima costringe a spostare la residenza e la sede della società all'estero per non pagare una vergognosa quantità di tasse e dopo organizza i funerali di stato per le sue vittime.. Qualcosa non torna.
In ogni caso lo stato Italiano burocratico vessatorio poliziesco non smentisce sè stesso.
PS. di sicuro l'intellettuale sopra citato avrà i soldini in qualche banca nei paradisi fiscali.
Inviato il: 11/9/2009 9:24
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  •  Calvero
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Re: Allegriaaaa!
#7
Sono certo di non sapere
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Citazione:

abbidubbi ha scritto:
funerali di stato...
nuncesecrede... penso sia davvero meglio prenderla con allegria, ergo...

per chi non l'avesse mai letta, ecco all'uopo una formidabile lezione di antropologia

Fenomenologia di Mike Bongiorno. U. Eco, 1961

CUT

Umberto Eco, Diario Minimo, 1961


fà riflettere molto di più come Eco invece, dotato di un arguzia e un intelligenza straordinaria - nonché di fine umorismo - ..abbia messo la sua firma sul fatto che la versione ufficiale dell' 11 settembre è verità.

Questo mi ha fatto veramente schifo

Preferisco un bradipo, un uomo di poco valore come Bongiorno che è fine a sé stesso.. che un uomo come Eco che riesce a nascondere dietro a un dito tanta ipocrisia
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 11/9/2009 16:23
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  •  Calvero
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Re: Allegriaaaa!
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Pyter ha scritto:
Tanto per ricordare i progressi che la politica italiana ha fatto in duemila anni, sarebbe utile tenere presente che Caligola fece solo finta di nominare senatore il suo cavallo.


hai letto il libro di Massimo Fini su Nerone? Leggilo. ..è una figata (passami il termine)
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Inviato il: 11/9/2009 16:26
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  •  abbidubbi
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Re: Allegriaaaa!
#9
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Citazione:

Calvero ha scritto:

fà riflettere molto di più come Eco invece, dotato di un arguzia e un intelligenza straordinaria - nonché di fine umorismo - ..abbia messo la sua firma sul fatto che la versione ufficiale dell' 11 settembre è verità.

Questo mi ha fatto veramente schifo

Preferisco un bradipo, un uomo di poco valore come Bongiorno che è fine a sé stesso.. che un uomo come Eco che riesce a nascondere dietro a un dito tanta ipocrisia
Ho letto quel libro ma della firma di Eco sulla VU, non ve ne è traccia. Il capitolo che porta la sua firma è un excursus sulla storia delle cospirazioni ma che io ricordi, non dice mai apertamente che la VU sull'11/9 sia vera.
Se hai letto quel libro non ti sarà sfuggita l'impertinenza dell'ultimo capitolo, a firma di Odifreddi... un capitolo solo che fa a cazzotti con tutti i precedenti.
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Inviato il: 11/9/2009 17:36
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  •  Calvero
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Re: Allegriaaaa!
#10
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Citazione:

abbidubbi ha scritto:

Il capitolo che porta la sua firma è un excursus sulla storia delle cospirazioni ma che io ricordi, non dice mai apertamente che la VU sull'11/9 sia vera.
Se hai letto quel libro non ti sarà sfuggita l'impertinenza dell'ultimo capitolo, a firma di Odifreddi... un capitolo solo che fa a cazzotti con tutti i precedenti.


Questo è il senso. Per firma intendo il peso del suo nome su tale tematica:

11/9 La cospirazione impossibile - (si capisce il senso del titolo? che dici?)
.. è una raccolta di saggi curata da Massimo Polidoro, segretario nazionale del CICAP, (CICAP ..ci capiamo?) nella quale compaiono scritti di vari autori, tra cui James Randi, Piergiorgio Odifreddi, Paolo Attivissimo ed Umberto Eco.

L'insieme dei saggi si prefigge lo scopo di confutare le ipotesi cospiratorie sugli attentati dell'11 settembre che si sono diffuse dopo il 2001. Secondo tali teorie la verità ufficiale è falsa e i fatti si sono svolti in maniera molto diversa da come si è voluto far credere all'opinione pubblica internazionale. Il libro, attraverso un'articolata analisi delle fonti, propugna invece l'inconsistenza logica e tecnica di una cospirazione definita, appunto, impossibile.

Curriculum ECO:

1981: Honorary Citizen of Monte Cerignone
1985: Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettre (France)
1993: Chevalier de la Legion d'Honneur (France).
1995: Golden Cross of the Dodecannese, Patmos (Greece).
1996 Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana
1999 Orden pour le Merite für Wissenschaften und Künste (Germany)
2001 Transcendent Satrape du Collège de Pataphysique
2003 Officier de la Legion d'Honneur (France)

Academic Degrees
1954 - Laurea in Philosophy at the University of Torino.
1961 - Libero Docente in Aesthetics.
1975 - Ordinario di Semiotica at the University of Bologna.
1985 - Doctor Honoris Causa, Katolieke Universiteit, Leuven.
1986 - Doctor Honoris Causa, Odense University, Danmark.
1987 - Doctor Honoris Causa, Loyola University, Chicago.
1987 - Doctor Honoris Causa, State University of New York.
1987 - Doctor Honoris Causa, Royal College of Arts, London.
1988 - Doctor Honoris Causa, Brown University.
1989 - Doctor Honoris Causa, Université de Paris, Sorbonne Nouvelle.
1989 - Doctor Honoris Causa, Université de Liège.
1990 - Doctor Honoris Causa, University of Sofia.
1990 - Doctor Honoris Causa, University of Glasgow.
1990 - Doctor Honoris Causa, Universidad Complutense de Madrid.
1992 - Doctor Honoris Causa, Kent University, Canterbury
1993 - Doctor Honoris Causa, Indiana University.
1994 - Doctor Honoris Causa, University of Tel-Aviv.
1994 - Doctor Honoris Causa, University of Buenos Aires
1995 - Doctor Honoris Causa, University of Athens
1995 - Doctor Honoris Causa, Laurentian University at Sudbury (Ontario)
1996 - Doctor Honoris Causa, Academy of Fine Arts, Warsaw
1996 - Doctor Honoris Causa, University Ovidius, Constanta.
1996 - Doctor Honoris Causa, University of Santa Clara (California)
1996 - Doctor Honoris Causa, University of Tartu
1997 - Doctor Honoris Causa, Université de Grenoble
1997 - Doctor Honoris Causa, Universidad de Castilla-La Mancha.
1998 - Doctor Honoris Causa, Lomonosov University of Moscow.
1998 - Doctor Honoris Causa, Freie Universität, Berlin.
2000 - Doctor Honoris Causa, Université du Quebec, Montreal
2001 - Doctor Honoris Causa, Open University
2002 - Doctor Honoris Causa, Rutgers University
2002 - Doctor Honoris Causa, University of Jerusalem
2002 - Doctor Honoris Causa, Università di Siena
2004 - Doctor Honoris Causa, Université de Franche Comté, Besançon
2005 - UCLA Medal
2005 - Doctor Honoris Causa Università Mediterranea, Reggio Calabria
2007 - Doctor Honoris Causa, Univerza v Ljubljani
2008 - Doctor Honoris Causa, University of Uppsala
2009 - Doctor Honoris Causa Universidad de Sevilla

Con tale presentazione.. l'influenza sull'opinione pubblica generale di quella pubblicazione, è ben prioritaria rispetto a chi si prende la briga di spulciare e approfondire.
D'altronde è questo il gioco sporco che intendo sottolineare col termine - ipocrisia -

EDIT
Il gioco della mistificazione è tale, in primis, quando mistifica tra le righe

..è il marketing degli intellettuali. Una testa come quella di ECO soltanto a naso smonterebbe la versione ufficiale. Creerebbe un terremoto tale sull'opinione pubblica.. che credo gli salterebbe la testa il giorno dopo.

Qualcuno ha detto - massone - ?
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Inviato il: 11/9/2009 18:28
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  •  Calvero
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Re: Allegriaaaa!
#11
Sono certo di non sapere
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Torniamo a Mike Bongiorno.
Cinismo per cinismo, avrei preferito ci avesse lasciato le piume Baudo al posto suo.
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Inviato il: 11/9/2009 18:37
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  •  Pyter
      Pyter
Re: Allegriaaaa!
#12
Sono certo di non sapere
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Non so se Umberto Eco sostiene la VU (penso solo sia una scelta calcolata, tipo quella di Barnard) ma ha scritto articoli nei quali nega addirittura che possano esistere complotti in generale, proprio storicamente parlando. Le sue argomentazioni sono molto articolate, ma combaciano con quelle di Attivissimo ( e già questo accostamento di menti è allarmante) e sopratutto con quelle di Piero Angela.

Calvero
hai letto il libro di Massimo Fini su Nerone? Leggilo. ..è una figata (passami il termine)

Lo farò.
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Inviato il: 11/9/2009 18:52
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: Allegriaaaa!
#13
Dubito ormai di tutto
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La notizia della morte di Mike Bongiorno mi ha molto colpito per una curiosa coincidenza. Televisiva.
Premetto che guardo solo occasionalmente la TV, comunque il giorno prima ho visto una pubblicità di un noto gestore telefonico, che aveva colpito la mia attenzione, e che mai avevo visto. Comunque vi racconto come la ricordo (era uno spot breve): c'era, per quasi tutto lo spot, solo Fiorello che vagamente promuoveva l'offerta (nel senso che il contenuto era davvero MOLTO vago o comunque non ho prestato molta attenzione a quanto dicesse), poi ad un certo punto Fiorello si ferma, guarda in camera e parla al pubblico dicendo "sì, la promozione ve la presento da solo, stavolta Mike non c'è", ma nel contempo che dice queste parole da destra entra nella inquadratura di profilo l'85enne che, senza dire nulla, lo guarda fisso. Fiorello tace, con sguardo interrogativo verso il pubblico e lo spot termina. (classico effetto "pseudo-comico" e fine dello spot, un po' come tutta la serie).

come dicevo: la notizia della morte di Mike Bongiorno mi ha molto colpito per una curiosa coincidenza. Televisiva.



edit:
-sui funerali di Stato non mi sembrava il caso. Ma lo Stato ormai è uno "stato comatoso"...
-sulla residenza estera di Bongiorno: sentivo specificare che egli cittadino italiano paga le tasse regolarmente in Italia.
-non dimentico che la "professionalità" di Bongiorno consisteva anche nel "vendersi" a telepromuovere di tutto, compresa la propaganda elettorale insistita dalla TV del suo "principale", e sia ben chiaro: nella illegalità delle regole che governano gli spazi elettorali in TV. (anche la Zanicchi fece lo stesso, e un po' meno sfacciatamente anche Vianello).
Ma il Mike lo ricordo anche disincantato quando, intervistato da Fazio, non riusciva a non lamentarsi delle difficoltà di non riuscire più a parlare né con il principale, né coi dirigenti: sempre "filtrato" dalle segretarie da parte di tutta la dirigenza di Mediaset che ormai gli aveva lasciato scadere il contratto (difatto licenziandolo). Finì con l'implorare almeno una telefonata da parte di Silvio Berlusconi, che si è ricordato di lui solo dopo morto, con l'ennesima plateale bugia "tra di noi un grande rapporto di amiciza".
_________________
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 12/9/2009 11:57
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  •  Garrett
      Garrett
Re: Allegriaaaa!
#14
Mi sento vacillare
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Da The Lost City
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Premetto che guardo solo occasionalmente la TV, comunque il giorno prima ho visto una pubblicità di un noto gestore telefonico, che aveva colpito la mia attenzione, e che mai avevo visto.



Notare che al minuto 0:16 Fiorello giustifica l'assenza di Mike esclamando <<l'azienda ha voluto così>> e guarda al cielo...
Coincidenza?
Forse no.
Non è che all'Infostrada hanno deciso di trasmettere uno spot "speciale", girato magari mesi fa, da trasmettere solo nel caso di morte del presentatore?
La scritta in sovraimpressione PERCHE' NON C'E' MIKE BONGIORNO mi suona tra il messaggio in codice e quello subliminale.
Pensate a quante persone ora la guarderanno e lo riguarderanno, specie se si sparge la voce che anzichè una "promozione"... fosse una "premonizione".
Sarebbe stata una idea di pessimo gusto ma commercialmente geniale.
Non è che da qualche parte esiste anche uno spot senza Fiorello? Da grattarse i cojoni...

PS: lo spot mandato in onda, sembra, proprio la sera in cui Bongiorno moriva dovrebbe essere stato sospeso... ma non esiste forse YouTube con cui guardarlo e riguardarlo senza costi aggiuntivi per l'azienda? Un cult spot a costo NULLO.
Inviato il: 12/9/2009 12:10
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Re: Allegriaaaa!
#15
Sono certo di non sapere
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Le sue argomentazioni sono molto articolate, ma combaciano con quelle di Attivissimo ( e già questo accostamento di menti è allarmante) e sopratutto con quelle di Piero Angela.

Eco e' uno dei gioielli di casa CICAP.
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Inviato il: 12/9/2009 12:51
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Re: Allegriaaaa!
#16
Dubito ormai di tutto
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sui funerali di Stato non mi sembrava il caso. Ma lo Stato ormai è uno "stato comatoso"...


Una curiosità. Essendo funerali di Stato sono pagati dallo Stato, ovvero dai contribuenti?
Inviato il: 12/9/2009 13:20
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Re: Allegriaaaa!
#17
Sono certo di non sapere
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sono pagati dallo Stato, ovvero dai contribuenti?

Si, sono uno dei famosi seerviizi. I tuoi soldi in azione.

Di certo non li paga Neapolitan con i risparmi accumulati facendo la cresta sui viaggi aerei pagati indovina da chi?
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Inviato il: 12/9/2009 13:48
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Re: Allegriaaaa!
#18
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Si, sono uno dei famosi seerviizi. I tuoi soldi in azione.

Di certo non li paga Neapolitan con i risparmi accumulati facendo la cresta sui viaggi aerei pagati indovina da chi?


Grazie a questi loschi figuri la parola ribrezzo ha perso il suo valore.

Mi tocca inventarne un'altra...ok, ci sono...mi fanno MEGAribrezzo

buona giornata.
Inviato il: 13/9/2009 3:43
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: Allegriaaaa!
#19
Dubito ormai di tutto
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ringrazio Garrett per aver linkato il video di cui parlavo.

Avete notato niente?


Di Garrett condivido le affermazioni, ma non so se credere del tutto all'ipotesi di un "coccodrillo" pubblicitario(*). Invece, a rivederlo, mi è venuto da pensare addirittura al peggio: un "istant spot" con un Fiorello dal vivo e invece un Mike "postumo" sovrapposto artificiosamente usando immagini di repertorio (e che infatti se notate non interagisce).

Dico che è peggio perchè nel primo caso sarebbe esistito un contratto firmato dall'interessato (e che avrebbe partecipato attivamente alla sua realizzazione), mentre nel secondo caso sarebbe stato realizzato postumo e "a tradimento" dell'interessato, usandone l'immagine senza il consenso -e sarebbe ben più cinico e grave-

Inoltre, se il tutto non è una banale e (s)fortunata coincidenza, anche la frase finale "sei arrabbiato?" non è di ottimo gusto...

In ogni caso, come profetizza Garrett, questo spot è destinato a diventare un cult.


----

(*) in termine giornalistico il "coccodrillo" è in pratica un necrologio dei personaggi famosi scritto in anticipo. Quando non c'erano né PC né wikipedia le redazioni dei giornali preparavano questi "macabri archivi" dove erano raccolte tutte le principali informazioni biografiche e curriculari di personaggi famosi (e anziani), in modo da poter uscire con il "pezzo" già imbastito diciamo ehm... in caso di necessità. Aggiornandolo periodicamente, ovviamente. Il nuovo film dell'attore o il nuovo ministero del politico etc
Che io sappia, per ragioni tecniche dei tempi di ricerca e montaggio, l'usanza è ancora attuale in radio e TV. Credo invece che le redazioni della carta stampata ormai ne possano fare a meno.
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Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 14/9/2009 22:50
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