Ciao Pietro.
Non sono molto d'accordo con le cose che scrivi
Citazione:
Nella titolazione si dà per certa e suffragata la notizia dell'aggressione a Rinaldini e la condanna dei colleghi di lavoro di coloro che l'avrebbero perpetrata.
L'aggressione
c'è stata.
Che Rinaldini sia caduto o sia stato spinto
non ha importanza; quello che nessuno può negare,
anche se ora farebbe comodo farlo, è che comunque l'aggressione
c'è stata.
Verbale all'inizio, quando con i megafoni cercavano si dovrastare le parole del comizio, e fisica poi, quando i cobas hanno cercato di impossessarsi del palco.
Citazione:
I lavoratori denunziano di essere stati abbandonati dai sindacati confederali, di temere per le prossime decisioni della Fiat, di sentirsi soli. Si coglie amarezza a palate e si percepisce con chiarezza una condizione esistenziale degli operai che non sanno più che cosa fare, dove sbattere la testa, a chi rivolgersi......
Come accade sempre di fronte a una prospettiva di licenziamento.
Personalmente non ho mai affrontato la prospettiva di essere licenziato con una condizione esistenziale di sicurezza, serenità e assoluta consapevolezza del fatto che non avessi bisogno di nessuno.
Tu si?
Che cosa avrebbero dovuto fare i sindacati confederali, secondo te, per non far sentire il lavoratori della FIAT "soli e abbandonati"?
Te lo chiedo seriamente.
Organizzare un megasciopero?
Organizzare un megasciopero
mentre l'azienda è chiusa per cassa integrazione?
Ahò, gajiardo!
Se lo sa Marchionne domani annuncia che apre le trattative anche per comprare la Volkswagen.
Sia mai che i sindacati coi loro megascioperi gli facciano risparmiare altri soldi.
Oppure potrebbero organizzare uno scioperone generale, giusto per far pressione sul Governo e far arrivare a Fiat un altro paio di miliardi di dollari.
Pagati da tutti gli altri lavoratori, certo. Ma che importa?
Sono curioso di sapere cosa ne pensi tu.
Citazione:
Ebbene, la cosa che interessa "Repubblica" non è la critica ai sindacati confederali fatta dagli operai ma la ricerca di una conferma, di confessioni sulla inventata aggressione subita dal Rinaldini.
Che c'è stata.
Volevano visibilità e l'hanno avuta; però le reazioni non sono state quelle che speravano.
Persino il Manifesto li critica pesantemente.
Ora cercano precipitosamente di fare marcia indietro con affermazioni grottesche del tipo "si, è vero che volevamo lapidare l'adultero, ma ora non esageriamo, via, abbiamo usato dei sassi piccolissimi".
Questo è quello che ci vuole per i lavoratori italiani: un sindacato nuovo che sappia assumersi le sue responsabilità!
Mica come i confederali!
Citazione:
... e dei soloni del PD. I quali proprio stamane hanno presentato bipartisan con il Pdl, relatore Ichino, un disegno di legge che sollecita la compartecipazione dei sindacati alla gestione delle imprese (proprio ora in piena crisi per coinvolgere i lavoratori in dolorose ristrutturazioni)
Proprio
ora?
Ma dove hai vissuto negli ultimi 30 anni?
Abbiamo già avuto modo di misurare i sucessi del capitalismo: aumento dei dividendi, riduzione degli stipendi, trasferimento delle aziende nei paesi a basso costo.
30 anni fa i lavoratori dipendenti, e soprattutto gli operai, erano dalle 3 alle 4 volte di più di quanto non siano oggi.
"ORA" dobbiamo affrontare le ristrutturazioni???
E con il "coinvolgimento" dei lavoratori?
Mi chiedo a che cazzo serva il coinvolgimento dei lavoratori: direi che i padroni quando c'è stato da ristrutturare se la sono cavata benissimo da soli.
In Germania i sindacati siedono nei consigli di amministrazione già dal dopoguerra.
IG Metal, l'organizzazione sindacale dei metalmeccanici tedeschi, oggi è il sindacato più forte d'Europa.
A parità di anzianità e di qualifica produttiva lo stipendio di un operaio della Volkswagen è QUASI IL TRIPLO del suo collega della Fiat.
E infatti è dal giorno successivo alla caduta del Muro di Berlino che la Confindustria tedesca esercita pressioni sul Governo per FARLI USCIRE dai cda.
SVEGLIA GENTE!!
Mica c'è bisogno di abboccare a tutto!
Citazione:
Intanto Scajola cerca di ripescare la CGIL nella rete del governo. Si è reso conto, a differenza di Sacconi, che la linea dell'isolamento della CGIL non paga e che, manovrando con il PD, può forse trovare un consenso sociale che la Cisl,l'Uil e la Polverini non gli assicurano.
Ma la CGIL non ci sta.
Eh no!
Sono furbi,
loro, e hanno posto un prezzo altissimo per garantire al Governo la pace sociale!
Mica si fanno fregare come quei polli di CISL e UIL!
Sarà lotta dura, com'è stato fino a ora, se il Governo non scende a patti!
Infatti, cito da un
tuo articolo:
Citazione:
La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.
Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a volte insostenibili. Etc.. Etcc....
Ho come il sospetto che in una di queste due tue analisi ci sia qualcosa che non va.
Citazione:
Naturalmente i commenti della destra politica sui fatti di Torino sono i più esagitati. Qualcuno dei loro giornali arriva ad insinuare un prossimo passaggio dal ribellismo operai al brigatismo, al terrorismo, alla lotta aperta allo Stato. Coloro che scrivono irresponsabilmente di questo non si rendono conto che la loro politica di rottura della coesione sociale e di isolamento delle frange più combattive del mondo del lavoro produce soltanto tensione e prepara un prossimo futuro assai difficile specialmente in presenza dei licenziamenti già programmati.
Se "coloro" che scrivono di questo sono quelli della destra politica non fanno altro che fare il loro mestiere. Che è un brutto mestiere, ma tant'è.
Se sono tutti gli altri, da Repubblica all'Unità al Manifesto, allora forse qualche domandina sarebbe bene iniziare a porsela.
Isolare le frangie più combattive è sempre un errore. Prima o poi c'è da lottare, e non combatti solo con le retrovie.
Però a mio avviso è del tutto sbagliato identificare le "frangie più combattive" solo con i cobas.
E sarebbe l'ora di iniziare a chiedersi
contro chi combattono, queste "frangie più combattive": contro Marchionne o contro gli altri sindacati?
O contro entrambi?
Se le "frangie più combattive" diventano un cuneo di spaccatura nel fronte di lotta allora isolarle non è un errore: è sacrosanto.
Per una roba del genere Giulio Cesare in Gallia le avrebbe fatte crocifiggere. Oggi per fortuna viviamo in tempi più evoluti.
Perché la battaglia con Fiat purtroppo temo che ci sarà. E sarà durissima da affrontare.
Dall'articolo di Patrizia Capua:
Citazione:
Saranno un’ottantina a Nola gli iscritti Slai Cobas, e agli occhi di tutti sono diventati quelli che hanno buttato giù dal palco il leader della Fiom, Gianni Rinaldini. Ma ci sono operai di altre sigle sindacali, e non vogliono che si spari nel mucchio. «È una cattiveria parlare degli "arrabbiati di Nola"» dicono, «così ci chiudono ancora di più nel reparto confino». «Hanno sbagliato i nostri compagni a comportarsi in quel modo» dice subito uno, «ognuno deve far valere le proprie ragioni». Nel quartier generale dello Slai Cobas, a Pomigliano, Vittorio Granillo e Mara Malavenda preparano una conferenza stampa per domani. E una e secca la smentita. «È una montatura, si parla di 30 scalmanati - afferma Granillo - invece i nostri sono arrivati da tutta Italia.
Curioso come nel
video della manifestazione si dice che a Nola, il reparto punitivo della Fiat, "sono state trasferite 320 persone, in maggioranza iscritti cobas". Nel sito dello Slai Cobas (
http://www.slaicobas.it/) si parla di "120 iscritti su 320". Se vai a sentire in fabbrica gli iscritti scendono a 80.
Anche la roba dell'emarginazione delle "frangie più combattive" sembra sgonfiarsi un po'.
E anche la secca comunicazione di Granillo e della Malavenda mentre da una parte vuol difendere il fatto che i cobas alla manifestazione c'erano (e come no. Li abbiamo visti tutti benissimo), dall'altra parte diventa difficile parlare di aggressione non organizzata.
i Cobas sono venuti da tutta Italia armati di megafoni e fischietti per far fallire il comizio e cercare di impadronirsi del palco e strappare 15 minuti di notorietà.
Stop.
Qualcuno mi spieghi, per favore, come questa azione sia efficace nel contrastare Marchionne.
A mio avviso invece distraendo l'attenzione lo aiuta.
Però diventerebbe MOLTO efficace se lo scopo vero dei cobas invece di contrastare Marchionne fosse stato quello di fare un pugno di iscritti in più.
I Nuovi Paladini.
Citazione:
Per comprendere a quale infima bassezza possa giungere la campagna di manipolazione della informazione
contro i lavoratori Fiat dei Cobas di Pomigliano d'Arco accusati di avere aggredito Rinaldini a Torino basta vedere la titolazione e sopraesottotitolazione che "Repubblica" di oggi fa su un articolo della sua corrispondente da Napoli Patrizia Capua.tuovideo
Per comprendere a quale infima bassezza sia scesa l'azione "sindacale" dei cobas basta riflettere sul fatto che ci sono state "migliaia" di persone che hanno manifestato per dichiarare la propria preoccupazione sul loro futuro.
Migliaia? Forse.
In realtà non lo sappiamo.
Non lo sappiamo perché grazie ai cobas della manifestazione non ha parlato nessuno.
Tutti i telegiornali hanno preso al volo l'occasione per non parlarne e parlare solo dei cobas.
Che magari domani faranno altri 50 iscritti, con buona pace dei loro colleghi che erano là a manifestare per far sapere al mondo quello che succedeva, ma che non se li è inculati nessuno.
Grazie Granillo.
Grazie Malavenda.
Fate sapere a Marchionne dove può mandarvi il bigliettino con i ringraziamenti.
Che i dipendenti si pagano, ma i servi sciocchi, soprattutto quando inconsapevoli, vanno quantomeno ringraziati.