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  Silvio o Walter, per me pari sono

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  •  padegre
      padegre
Silvio o Walter, per me pari sono
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 28/11/2007
Da
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- Silvio o Walter, per me pari sono -
a cura di Paolo De Gregorio – 30 novembre 2007

La “cifra” più riconoscibile di questo dibattito sulla nuova legge elettorale è quella della doppiezza.
Tutti i partiti fanno finta di lavorare per una soluzione a favore della democrazia, della funzionalità del Parlamento, della partecipazione dei cittadini alla scelta di candidati e governo, mentre è chiaro che ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino per poter sopravvivere nel comodo e ben retribuito teatrino della politica.
E’ molto evidente che i due maggiori partiti, quello di Berlusconi e quello di Veltroni, nelle rispettive aree di influenza, desidererebbero diventare egemoni, non nella forma di federazione, ma con l’annessione degli alleati che potrebbero diventare “correnti” nel partito maggiore, e trattare e pesare nelle decisioni di governo o di opposizione esattamente come facevano negli apparati di partito come alleati.
Dal bipolarismo al bipartitismo.
Francamente, pensando con terrore al ritorno del centro democristiano, più inamovibile di una montagna, in un paese in cui esiste la potenza politica del Vaticano che vorrebbe ritornare ai bei tempi e che fa il tifo per questa soluzione, un bipartitismo chiaro, con una destra e una sinistra, lo preferirei alle altre ventilate soluzioni.
Il rischio di riavere Berlusconi premier è minore di un ritorno di preti e democristiani.
La novità è che questo bipartitismo è realistico e ha i numeri parlamentari per essere approvato, poiché un accordo tra Veltroni e Berlusconi che stabilisse una soglia del 10% per entrare in Parlamento, con il proporzionale, aprirebbe la strada al bipartitismo, senza escludere la possibilità di fare un accordo di grande coalizione come in Germania, che sta dando buoni frutti con il piano energetico da fonti rinnovabili.
Se giudichiamo la estrema marginalità in cui 5 anni di governo berlusconiano ha lasciato gli alleati minori, e l’impotenza della sinistra estrema nel governo Prodi, mi sembra che con il bipartitismo non cambierebbe gran che. Almeno si finirebbe di prendere in giro quegli elettori che per nostalgia o convinzione votano ancora falce e martello, visto che il comunismo si fa con la lotta di massa fino a quella armata, e la partecipazione al governo Prodi fa solo perdere consensi e credibilità.
La “cosa” che deve nascere, e che è l’unica che può fronteggiare l’emergenza ambientale e il dominio degli affari sull’etica, sulla cultura, sull’ambiente, sull’acqua, sulla produzione industriale e agricola, non ha niente a che fare con leggi elettorali e vecchia politica.
Vi è bisogno di gente nuova che cerca un futuro nella sostenibilità,nella decrescita sia produttiva che demografica, che abbia l’obiettivo di mettere regole al “liberismo” che ha dimostrato tutta la sua ottusità e distruttività, che punti sulla PACE, il disarmo e la fine di ogni egemonismo.
Partecipare oggi ad una lotta politica in cui non si decide niente perché le vere scelte di produzione, consumo, informazione, le fanno i capitalisti, non è molto interessante, né espressione di democrazia.
Il problema è che la democrazia non c’è e non c’è mai stata in nessun paese al mondo e l’unico progresso possibile è affermare ciò e cercare di inventarla, legando tra loro quelle persone che non vogliono vivere da sudditi, precari, bombardati dall’inquinamento, nutriti da cibi schifosi, in una società violenta, distruttiva, dove tutti sono in competizione contro tutti per strappare la propria fetta di consumi.
Non vi è un solo partito politico, nel pur nutrito novero di quelli italiani, che non sia interno a vecchie logiche e vecchia cultura. Anche Grillo appare debole impegnato su tematiche non risolutive, ma è l’unico che ci ha fatto capire che grande potenzialità hanno Internet e la partecipazione di massa dei cittadini.
Paolo De Gregorio
Inviato il: 30/11/2007 17:50
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Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
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Vi è bisogno di gente nuova che cerca un futuro nella sostenibilità,nella decrescita sia produttiva che demografica, che abbia l’obiettivo di mettere regole al “liberismo” che ha dimostrato tutta la sua ottusità e distruttività, che punti sulla PACE, il disarmo e la fine di ogni egemonismo.

Da dov'è uscita questa, da un opuscolo del CFR firmato da Kissinger?

Non stiamo già "decrescendo" abbastanza, dici che siamo ancora troppi?

Partecipare oggi ad una lotta politica in cui non si decide niente perché le vere scelte di produzione, consumo, informazione, le fanno i capitalisti, non è molto interessante, né espressione di democrazia.

E i prodotti dei capitalisti chi li compra, Mastro Geppetto?

Chi dovrebbe fare le scelte di produzione? De Gregorio appeso alla liana, con i fondi pubblici e democratici?

Obaka-san...
Inviato il: 30/11/2007 23:46
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 5/12/2005
Da
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sempre peggio
Inviato il: 1/12/2007 1:28
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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E' un puro caso l'uscita dell'enciclica Spe Salvi?
Chi vive di speranza, disperato muore.
Chi vive di speranza, male pranza e peggio cena.
La speranza è il pane dei poveri.
Nel paese della speranza non s'ingrassa.
La speranza è il patrimonio dei bisognosi o vince ancora a speranza è l'ultima a morire?
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/12/2007 9:12
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  •  ludfrescj
      ludfrescj
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#5
So tutto
Iscritto il: 10/12/2007
Da
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Tanto per dire...

“La ‘cifra’ più riconoscibile di questo dibattito sulla nuova legge elettorale è quella della doppiezza.”
Sono convinto che in politica non ci sia mai stata – storia e/o geografia – una ‘non/doppiezza’! Chi almeno fa ‘politica attiva’ (non per diporto, scrivendo ad esempio in un forum di internet) ha da sdoppiarsi per forza in un Sé personale e incondivisibile e in un Sé che rappresenti un certo numero di altre persone (a seconda dei casi). Dunque sdoppiandosi, l’uomo politico diventa per l’appunto doppio! Poi questa frase di apertura ha già un che – mi sembra – di moralistico che mi predispone male all’ascolto. E quella ‘cifra’!… che vuol dire esattamente: elemento, peculiarità, vizio, valenza?… Essa ha tutto il carattere – nel suo minimo/infinitesimale di morfema come ‘parola scelta/raffinata’ – di un’oratoria politica, ma anche letteraria, artistica e quant’altro, di personaggi che sono soltanto esibizionisti di retorica (leggi scilinguagnolo improvvisato). Ma questo va di moda, tant’è: è politica!… è cultura!…

ludfrescj
Inviato il: 10/12/2007 13:30
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Citazione:
Poi questa frase di apertura ha già un che – mi sembra – di moralistico che mi predispone male all’ascolto


la verità fa male lo so, cantava la Caselli
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/12/2007 13:57
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  •  ludfrescj
      ludfrescj
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#7
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Iscritto il: 10/12/2007
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Sfrigolio di fiammifero!...

Secondo la situazione che vivo la verità è (non ho bisogno di citare nessuna ‘caselli’ a cavolo) vuoi astratta/assoluta vuoi relativa/oggettiva vuoi personale/soggettiva. Nessuna delle tre verità mi fa male, anzi le cerco – o l’una o l’altra – perché in quel preciso momento ne ho necessità o voglia. Ad esempio… Il tono moralistico che attribuisco alla frase di apertura di Paolo De Gregorio è semplicemente una mia verità (dico infatti ‘mi sembra’). E certamente non mi fa male. Invece la doppiezza dell’uomo politico cui accenno nel mio post costituiscono una verità – ho la presunzione di supporre – relativa/oggettiva: una delle tante che ineriscono al mondo politico e riscontrabili da chiunque. Tuttavia neppure questa mi fa male, considerandola naturale e fisiologica. Che dire ancora?… Ecco, la citazione di Oscar Wilde! Beh, quel presuntuoso/gigione della parola che era poteva anche attribuire un valore di assolutezza alla sua frase o che ‘fiammifero’ comunque gli assegna. Ma per me – nel caso – varrebbe come verità astratta la seguente parafrasi: CIÒ CHE SI PENSA DI ASSOLUTAMENTE CERTO È VERO E VICEVERSA (ECCETTO CHE PER UOMINI DEL TIPO DI OSCAR WILDE!) Che comunque – tra tautologia ed ovvietà – mai mi sognerei di pronunciare.

ludfrescj


________
in vino veritas
Inviato il: 11/12/2007 11:27
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#8
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Perdinci,perbacco e pirindindina,quanta spocchiosa ed accademica pedanteria e nessun senso dell'umorismo
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 11/12/2007 13:11
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  •  ludfrescj
      ludfrescj
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#9
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Iscritto il: 10/12/2007
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Altro materiale (se è permesso)...

“Perdinci,perbacco e pirindindina,quanta spocchiosa ed accademica pedanteria e nessun senso dell'umorismo”

Il senso dell’umorismo ce l’hanno un po’ tutti (non mi escludo). Anche il senso della provocazione. Ed ironia particolarmente, che è diversa dall’umorismo. Nonché la risata, la beffa, la pataccata goliardica e via a non finire. Ma questo è un forum, non è una chat – primo punto. Per giunta di ‘commenti liberi’, non di stroncature/battutelle. Soprattutto questo topic, – a cui sto partecipando con argomentazioni (ognuno fa quello che può) – ha molto poco di umoristico, anzi direi che sta agli antipodi dell’umorismo. Comunque sia… Ho sempre pensato che la gente è libera di andare in giro/per strada se lo crede anche in mutande: io, se del caso, mi limito/mi limiterei a pensare “Sta attento/guardati il cu., ragazzo/ragazza, ché di questi tempi si sprecano gli stupratori birichini e cattivacci!”

Ma non è di cerini o zolfanelli che vorrei dire per un’altra manciata di parole; piuttosto ancora su Paolo…

“Francamente, pensando con terrore al ritorno del centro democristiano, più inamovibile di una montagna, in un paese in cui esiste la potenza politica del Vaticano che vorrebbe ritornare ai bei tempi e che fa il tifo per questa soluzione, un bipartitismo chiaro, con una destra e una sinistra, lo preferirei alle altre ventilate soluzioni.”

Appunto, l’Italia è vaticana nelle coscienze – si voglia o non si voglia! Cioè cristiana a suo modo… Cioè religiosa a suo modo… E la religione (il senso della religiosità, più propriamente, che ha la gente) finisce coll’entrare a tutto tondo nella coscienza – ad esempio – di ognuno che va a votare per eleggere chi lo diriga, conduca, guidi.

(D’altra parte si è religiosi, chi più e chi meno, perché si sa di morire e per nessun’altra ragione – penso. Ma questo è un discorso/altro che qui non conviene fare.)

Tuttavia a certo proposito… Teorizzo tre istanze fondamentali per ogni ‘cittadino/elettore’, enumerandole in ordine d’importanza: chiamo per semplicità la prima ‘coscienza di credere’, la seconda ‘coscienza di vivere con’ e la terza ‘coscienza di esprimersi’. Questa sorta di gerarchia coscienziale non è però condivisa: molti cittadini/elettori pensano che sia più importante la seconda istanza della prima, altri (in verità ancora pochi, ma non sarà così in futuro) più importante la terza. Ora, esattamente qui nasce il vero dibattito, la vera contrapposizione, il vero scontro politico: cioè se si abbia a dare più risalto alla esistenza dell’uomo genericamente inteso (vita/morte, pensiero metafisico, trascendenza/divino, ecc.) oppure al territorio che gruppi, classi, nazionalità di uomini praticano (istruzione/lavoro, denaro, servizi/comunicazione, ecc.), oppure all’individualità di ciascun uomo (ego/espressione, arte, opere/simbolizzazione di sé). Io sono convinto che soltanto dopo aver scelto prioritariamente – o primariamente (come ‘primarie’!) – un preciso/definitivo ordine d’importanza delle tre istanze, si possono poi ricavare, a livello di schieramenti e di elezioni, quelle differenze/sfumature che vanno dal conservatorismo più acceso, a un quieto riformismo, alla trasformazione radicale di ogni determinato assetto. (In definitiva poi questo significherebbe per me – e nient’altro – ‘destra’, ‘centro’ e ‘sinistra’ così solitamente sbandierate e sproloquiate.)

ludfrescj
Inviato il: 12/12/2007 13:17
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Silvio o Walter, per me pari sono
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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e 2 !!
Diceva Milan Kundera che l'umorismo può esistere solo là dove la gente distingue ancora il confine tra ciò che è importante e ciò che non lo è. E questo confine oggi non si distingue più.
Citazione:
Ma questo è un forum, non è una chat – primo punto

buon per te!
Citazione:
Per giunta di ‘commenti liberi’,

allora lo sai !
Citazione:
Ma non è di cerini o zolfanelli che vorrei dire per un’altra manciata di parole; piuttosto ancora su Paolo…

fino a quando l' Italia è vaticana nella coscienza,suddita e servile nei fatti con l'imperialismo usa-israeliano, ignorante per via di queste sinergie aiutate dai media e scuola,e perciò inconscia di essere in mano a dei burattini,rispondere è perdere tempo intorno a questioni di lana caprina .
La riprova è che solo tu hai risposto al 3d
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/12/2007 23:52
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