Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Religioni & Spiritualità
  Breve saggio sulla religione

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
12>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  Rickard
      Rickard
Breve saggio sulla religione
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo, ciò vale per ogni tipo di credo, in quanto qualsiasi dottrina ha come principale scopo rendere l’individuo schiavo ed incapace di pensare con la propria testa.
L’umanità ha creato i suoi dei, come anelito verso entità astratte superiori che le assicurino rifugio ed aiuto per vincere gli ancestrali timori dell’ignoto e della morte.
Come i fondamenti della fede sono assolutamente irrazionali, così i suoi principi si basano sul dogmatismo ed esistono proprio in virtù della superstizione e dell’ignoranza; tutto ciò che è illogico risulta quindi fondamentale in ogni confessione.
Il cristianesimo predica la pietà e la carità e poi condanna senza appello all’inferno, vale a dire ad un tormento eterno, senza concedere ai peccatori alcuna possibilità di salvezza e di redenzione; allo stesso tempo osanna la sofferenza e la penitenza e disapprova più o meno apertamente il piacere e la felicità.
La scienza è sempre stata malvista ed osteggiata, in quanto è più facile governare persone incolte piuttosto che istruite e capaci di ragionare criticamente.
La chiesa ritiene il sesso una cosa sporca e peccaminosa, lo giudica un male necessario ed ha quindi creato molti relativi tabù, che ostacolano il raggiungimento di una soddisfacente vita affettiva e cercano di inculcare nella mente della gente i più retrivi e dannosi sensi di colpa.
Il cattolicesimo giudica la donna come causa principale dei peccati di lussuria ed anche se attualmente è lontano dalle posizioni del medioevo, in cui riteneva che addirittura non avesse l’anima, tuttavia la considera ancora subordinata all’uomo, basta pensare che continua a non permetterle l’accesso al sacerdozio.
La femmina viene valutata con criterio integralmente manicheo, o come angelo della casa e portatrice di purezza per la famiglia, o come essere sordido e vizioso, che con il suo corpo conduce alla rovina ed alla perdizione.
La maggior parte dei problemi e dei traumi che affliggono l’uomo in materia sessuale derivano dalle concezioni dogmatiche del cristianesimo, che continua a porre anacronistici divieti sui metodi di limitazione delle nascite, mentre in un pianeta sempre più sovrappopolato e carente di risorse sarebbe auspicabile una grande diffusione degli anticoncezionali.
Stessa ferma condanna per l’aborto, considerato un gravissimo peccato ed un attentato alla vita, ma non è forse una colpa ancora più grave mettere al mondo dei figli quando non si hanno mezzi sufficienti, senso di responsabilità e non è possibile assicurare loro altro che un’esistenza piena di stenti e di miserie?
La religione si basa su principi inadeguati ed ha l’arroganza di credere di essere la sola depositaria della verità assoluta ed il giudice inappellabile delle azioni dell’umanità su questa terra.
Con riferimento all’islamismo, si deve considerare che tale culto, nelle forme più ortodosse ed integraliste, risulta essere estremamente pericoloso, in quanto pervade gli stati in cui è praticato di un fanatismo ottuso e sanguinario ed indirizza la condotta dei fedeli al rispetto assoluto dei suoi assurdi insegnamenti.
In parecchi paesi questo credo non ha portato che morte, distruzione ed intolleranza a tali livelli che nemmeno la chiesa cattolica aveva mai raggiunto nel periodo più buio del medioevo.
Mentre nell’occidente molte nazioni hanno raggiunto un accettabile grado di democrazia e libertà, in molti territori musulmani qualunque aspetto dell’esistenza viene adeguato rigidamente ai precetti del corano, con la diretta conseguenza di favorire eccessi di violenza e brutalità.
La religione con la promessa di assicurare, dopo la morte, la vita eterna ed il paradiso rende l’uomo succube di anacronistiche superstizioni ed incapace di un comportamento autonomo e responsabile.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 10/9/2007 16:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
La religione si basa su principi inadeguati ed ha l’arroganza di credere di essere la sola depositaria della verità assoluta ed il giudice inappellabile delle azioni dell’umanità su questa terra.

Proprio come lo stato!
Inviato il: 10/9/2007 16:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
Offline
No Pax, e' lo Stato come la Religione. .

mc
Inviato il: 10/9/2007 16:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Amen.

fuor di metafora: il religioso che pontifica sul reale dal punto di vista religioso, dogmatico, è coerente con il suo pensiero, giusto o sbagliato che sia.

L' a-religioso che pontifica dogmaticamente sulla inesistenza del valore dei dogmi cade in contradizione con il suo stesso pensiero.

Ancora più semplicemente: proporre la non esistenza di una verità rivelata sotto forma di verità rivelata è un paradosso.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 10/9/2007 16:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
No Pax, e' lo Stato come la Religione.

Eh, si vede che gli uomini proprio non riescono a farne a meno...
Inviato il: 10/9/2007 16:39
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: Breve saggio sulla religione
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:

Santaruina ha scritto:
Amen.

fuor di metafora: il religioso che pontifica sul reale dal punto di vista religioso, dogmatico, è coerente con il suo pensiero, giusto o sbagliato che sia.

L' a-religioso che pontifica dogmaticamente sulla inesistenza del valore dei dogmi cade in contradizione con il suo stesso pensiero.

Ancora più semplicemente: proporre la non esistenza di una verità rivelata sotto forma di verità rivelata è un paradosso.

Blessed be


Non si tratta di proporre verità assolute "alternative", si tratta semplicemente di constatare alcuni dei fattori salienti delle dottrine religiose, senza addurre soluzioni di qualche genere.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 10/9/2007 16:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Da come hai esposto il tuo pensiero sembrava che stessi esponendo una verità assoluta.
Il tuo era un pontificare a tutti gli effetti.

Il che non è non è un male in sè, ovviamente, dal momento che anche il pensiero dogmatico ha una sua coerenza di fondo.

L'importante è rendersene conto.

Altrimenti si tratta solo di opinioni, che però vano esposte in ben altro modo.
E trattandosi di opinioni, e non certezze, colui che le esprime per primo dovrebbe ammettere la sua non-certezza riguardo quello che sta esprimendo.

Se si dichiarasse certo della sua opinione sarebbe un dogmatico.

Ma siccome in un discorso che critica il sentimento religioso essere dogmatici è un controsenso, come evideinte, bisogna premettere che si stanno esponende delle idee che potrebbero anche non corrispondere a verità.

E' solo una questione di coerenza, non di validità o meno di quanto esposto.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 10/9/2007 18:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: Breve saggio sulla religione
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:

Santaruina ha scritto:
Da come hai esposto il tuo pensiero sembrava che stessi esponendo una verità assoluta.
Il tuo era un pontificare a tutti gli effetti.

Il che non è non è un male in sè, ovviamente, dal momento che anche il pensiero dogmatico ha una sua coerenza di fondo.

L'importante è rendersene conto.

Altrimenti si tratta solo di opinioni, che però vano esposte in ben altro modo.
E trattandosi di opinioni, e non certezze, colui che le esprime per primo dovrebbe ammettere la sua non-certezza riguardo quello che sta esprimendo.

Se si dichiarasse certo della sua opinione sarebbe un dogmatico.

Ma siccome in un discorso che critica il sentimento religioso essere dogmatici è un controsenso, come evideinte, bisogna premettere che si stanno esponende delle idee che potrebbero anche non corrispondere a verità.

E' solo una questione di coerenza, non di validità o meno di quanto esposto.

Blessed be


Capisco ciò che vuoi dire, tuttavia non credo proprio di poter dire che le opinioni della chiesa sul sesso, sull'aborto, oppure che le religioni di fatto asseriscono di essere depositarie di verità assolute sia farina del mio sacco e quindi una mia personale opinione.
Forse è una mia opinione che sia arrogante da parte delle varie dottrine ritenersi le uniche in grado di mostrare la via all'umanità, questo si, ma non è una mia idea un semplice elenco di posizioni che la chiesa ha adottato o adotta tuttora, come su sesso e contraccettivi, donne e sacerdozio, che la scienza sia malvista o che i fondamenti della fede non poggino sulla logica e sul discernimento.
Non intendevo assolutamente proporre alternative oppure spiegare il perché l'umanità senta il bisogno di credere in un qualche tipo di entità superiore.
Non sono convinto di avere espresso un qualche tipo di dogma in ciò che ho scritto, se per dogma intendiamo un concetto di qualche tipo che deve semplicemente essere accettato senza che sia mai messo in discussione; chiunque è ovviamente libero di mettere in discussione ciò che ho scritto o di non essere d'accordo.
Se intendi che sia dogmatica la mia affermazione percui

"La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo"

Non intendeva essere un dogma, bensì una semplice premessa, comunque si tratta ovviamente di una generalizzazione che è adattabile a molti casi (soprattutto in quelli di fanatismo religioso oppure i tabù sulla sessualità), ma non a tutti.
Se infine ti ho dato l'impressione di pontificare non era mia intenzione, quello probabilmente è solo colpa del mio carattere.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 10/9/2007 19:07
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Nessun problema, come dicevo è solo questione di metodo.

Questa frase
"La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo"

è ovviamente falsa in quanto generalizzante, come dici in seguito, quindi essendo premessa al resto del discorso, ne inficia tutta la logica.

Impostare un discorso sulla base di una premessa, data per scontata, come in questo caso, è quello che tecnicamente si intende per procedimento dogmatico, o deduttivo.

Usare un procedimento dogmatico per esporre un pensiero che vuole essere a-dogmatico, come è quello che critica il sentimento religioso, è un paradosso.

Ma mi sto ripetendo.

En passant, questo è anche il motivo per cui il pensiero debole della modernità, fondato sul dubbio e sulla non-certezza, si basa su premesse paradossali.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 10/9/2007 21:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Breve saggio sulla religione
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Ben venuto Rick
bastava che dicevi solamente che la religione (norme,precetti,dogmi,rituali ed altro ancora che non hanno niente a che vedere con Dio ) è per gli altri,così come per lo Stato ed i suoi rappresentanti legali, mai per chi la propone ed era più semplice
Solita storia,l'uomo ha bisogno di essere guidato in tutto e per tutto perchè gli è stato fatto credere che non raggiungerà mai la maggiore età,e quando forse l'ha raggiunta è tempo di mordersi i gomiti e tirare le cuoia
Se i tuoi princìpi morali ti rendono triste, stai certo che sono sbagliati.
(Stevenson)
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/9/2007 22:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Breve saggio sulla religione
#11
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Olà Santa
Citazione:
En passant, questo è anche il motivo per cui il pensiero debole della modernità, fondato sul dubbio e sulla non-certezza, si basa su premesse paradossali.

tanto per saperlo,quale era il pensiero forte dell'antichità,quali le certezze e le sicurezze a cui ti riferisci ?
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/9/2007 23:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
Offline
La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo, ciò vale per ogni tipo di credo, in quanto qualsiasi dottrina ha come principale scopo rendere l’individuo schiavo ed incapace di pensare con la propria testa.

Avevo notato infatti le cataste di buddisti morti suicidati in mezzo alla strada, vittime della depressione cronica...
Inviato il: 11/9/2007 18:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Breve saggio sulla religione
#13
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
Messaggi: 1386
Offline
Citazione:
Usare un procedimento dogmatico per esporre un pensiero che vuole essere a-dogmatico, come è quello che critica il sentimento religioso, è un paradosso.


Santa, il discorso non è così semplice. Appena ho un po' di tempo (devo andarmelo a riguardare) ti dico cosa ne pensa Severino sulla non-verità posta come verità.

Ciao
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 11/9/2007 19:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: Breve saggio sulla religione
#14
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:

Linucs ha scritto:
La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo, ciò vale per ogni tipo di credo, in quanto qualsiasi dottrina ha come principale scopo rendere l’individuo schiavo ed incapace di pensare con la propria testa.

Avevo notato infatti le cataste di buddisti morti suicidati in mezzo alla strada, vittime della depressione cronica...


Infatti io parlavo di religioni e secondo molti il buddismo non rispecchia efficaciemente i parametri per rientrare nella definizione di dottrina religiosa o che, comunque, la sua divinizzazione si sia sviluppata solo in un momento successivo e il buddismo in sé non fosse nato come religione come invece è stato per altre confessioni.

http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo

http://www.esopedia.it/index.php?title=Buddhismo

Comunque sia volendolo far rientrare nella definizione di religione non mi sembra che esuli dal paradigma che ho proposto; ovviamente non occorre che una dottrina spinga a suicidi di massa per avere effetti dannosi.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 11/9/2007 22:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Breve saggio sulla religione
#15
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
Messaggi: 1386
Offline
Santa, come promesso...

In L'Anello del ritorno (cap. III - Heidegger e Nietzsche: il senso del divenire), dedicato a Nietzsche, Severino affronta il problema dello scetticismo, ossia dell'affermazione nietzscheana che la verità è un'illusione, ossia che non esiste la verità.

All'affermazione scettica si obietta con la solita argomentazione: affermare che non esiste una verità è affermare una verità. In altri termini: se la verità è illusione, allora anche dire che la verità è illusione è un'illusione.

Heidegger, nel suo libro dedicato a Nietszche, difende quest'ultimo (e in generale tutta la filosofia contemporanea) dall'obiezione allo scettico:

"Una cosa, però, [chi sostiene la contraddittorietà dalla tesi scettica] dimentica nella sua confutazione della tesi nietzscheana sulla verità come illusione, cioè che se la tesi di Nietzsche è vera, non soltanto questa tesi stessa, in quanto vera, diventa illusione, ma altrettanto necessariamente deve essere 'illusione' anche l'inferenza qui prodotta come confutazione di Nietzsche. Ma il fautore dell'acume, fattosi ancora più furbo, replicherà che allora anche la nostra caratterizzazione della sua confutazione come illusione rimane a sua volta illusione. Certo - e questo confutarsi a vicenda potrebbe venire continuato all'infinito, per confermare sempre e soltanto ciò di cui fin dal primo passo si fa uso: cioè che la verità è un'illusione.[...] Tali confutazioni hanno le sembianze della più rigorosa coerenza. M la coerenza ha subito fine, se deve valere anche per colui che confuta. Si pretende qui, richiamandosi alla logica quale suprema istanza del pensiero, che essa debba valere soltanto per l'avversario."

In altri ternimi, l'obiezione allo scettico afferma che se tutto è un'illusione allora anche dire che tutto è un'illusione è un'illusione. Heidegger risponde che per falsificare la tesi che tutto è illusione la si deve presupporre come vera, e quindi anche tale falsificazione è un'illusione. E così all'infinito. La conclusione è che il fatto che entrambe le tesi si confutino a vicenda dimostra che non esiste nessuna verità.

Severino non concorda con Heidegger sul fatto che la conseguenza di questo eterno confutarsi della due tesi alla fine renda vera la prima. Per lui nessuna delle due predomina sull'altra.

Se la tesi scettica vuole essere coerente (e lo vuole perché "da un lato essa esclude che la verità non sia illusione; dall'altro lato, perché è sul fondamento della coerenza che essa si lascia sviluppare ndell'indefinita e reciproca confutazione[...]"), allora essa per prima concepire come non-illusoria la propria coerenza.

"[...]è infatti necessario che la tesi scettica non affermi che la verità è illusione, ma che illusione è ogni verità che non sia la coerenza di tale tesi."

Concludendo dunque:

1. La confutazione tradizionale allo scettico, come mostrato da Heidegger, non sta in piedi, per cui non è paradossale dire "non esiste alcuna verità".

2. Per Severino Nietzsche e la filosofia contemporanea non sono in realtà scettici "ingenui", che dicono che tutto è illusione, ma dicono che tutto è illusione tranne l'affermazione "tutto è illusione". Affermazione però assolutamente NON dogmatica in quanto unica via d'uscita logia all'impasse dell'infinita confutazione reciproca delle due tesi contraddittorie.

(E in questo modo - opinione personale - Severino ha MAGISTRALMENTE ribadito per l'ennesima volta la validità e l'originalità fondante del principio di non contraddizione. Se gli chiedi che cosa ha mangiato stamattina ti risponde mostrandoti in modo nuovo e originale il principio di non contraddizione. E' un tantino fissato. Forse addirittura più di Linucs con Foxman. Forse.)



Carlo
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 12/9/2007 10:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#16
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Ciao Carlo

interessante apporto.

Dal mio punto di vista è solo un giocare con le parole.
Il pensiero filosofico occidentale non fa altro che complicare concetti semplici.

Chi dice che la verità non è conoscibile, su cosa fonda questa sua opinione?
Da qui si entra in un vortice di concetti che si reggono a vicenda, che alla fine non risolvono la questione.

Non a caso i saggi zen hanno una profonda repulsione per la "filosofia occidentale".
Lo zen ne rappresenta l'opposto, concetti semplici, immediati, comprensibili da chiunque, che lasciano il segno.
Una via bverso l'alto.

Per Rick: a questo punto credo che dovremo definire cosa la religione sia.

Intanto do la mia definizione: religione, da re-ligo, unisco.
Ciò che unisce l'essere umano con la sua origine celeste.

Semplicemente.

Nel cielo ci stanno le stelle, e l'uomo ne sente la mancanza, poichè nel cielo era la sua dimora.
E quando l'uomo riflette, raggiunge per un po' le stelle, considera, da cum-sideris, stare tra le stelle.

Mentre la distanza dalle stelle fa nascere in lui il desiderio, il desiderio di qualcosa che ha smarrito.

Desiderare, da de-sideris, essere lontani dalle stelle.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 12/9/2007 11:12
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  LaoTzu
      LaoTzu
Re: Breve saggio sulla religione
#17
Mi sento vacillare
Iscritto il: 1/2/2006
Da Prefettura di Ku stato di Chu provincia di Henan o forse Gouyang in Anhui o forse ...
Messaggi: 672
Offline
Osservazione sulla (alcuna) filosofia occidentale sostanzialmente corretta ma
Santa bocciato in Zen ... ripassare a Settembre prossimo.
_________________
Sto quieto a non far nulla, arriva la primavera e l'erba cresce rigogliosa.
FOTO
Inviato il: 12/9/2007 11:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Breve saggio sulla religione
#18
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
Messaggi: 1386
Offline
Citazione:
Dal mio punto di vista è solo un giocare con le parole.
Il pensiero filosofico occidentale non fa altro che complicare concetti semplici.


Potresti spiegarti meglio scusa? Tutto quel discorso di Heidegger e poi di Severino è un giocare con le parole tanto quanto lo è dire "il sole è giallo".

Come noi nel momento in cui affermiamo "il sole è giallo" neghiamo allo stesso tempo che sia non giallo, ossia applichiamo il principio di non contraddizione, allo stesso modo Heidegger e Severino eseguono un ragionamento relativamente semplice basandosi sullo stesso principio. Dove sta la "complicazione"?

Citazione:
Chi dice che la verità non è conoscibile, su cosa fonda questa sua opinione?


Non ne ho la minima idea. Però non si parlava di non conoscibilità della verità, ma di non esistenza della verità.

Citazione:
Da qui si entra in un vortice di concetti che si reggono a vicenda, che alla fine non risolvono la questione.


Probabilmente c'è un motivo ben preciso per cui la questione non viene risolta. Propongo: perché non c'è una soluzione?

Citazione:
re-ligo, cum-sideris, de-sideris


Ma allora lo vedi che sei un heideggeriano!


Carlo
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 12/9/2007 11:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Breve saggio sulla religione
#19
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
Messaggi: 1386
Offline
Anche tu Lao,

Citazione:
Osservazione sulla (alcuna) filosofia occidentale sostanzialmente corretta


Fuori i nomi!


Ciao
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 12/9/2007 11:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  LaoTzu
      LaoTzu
Re: Breve saggio sulla religione
#20
Mi sento vacillare
Iscritto il: 1/2/2006
Da Prefettura di Ku stato di Chu provincia di Henan o forse Gouyang in Anhui o forse ...
Messaggi: 672
Offline
Citazione:

carloooooo ha scritto:
Anche tu Lao,

Citazione:
Osservazione sulla (alcuna) filosofia occidentale sostanzialmente corretta


Fuori i nomi!


Ciao


Carlooo di quante vite disponi?
Il discorso sarebbe lungo e probabilmente infruttuoso, un buon compatto riassunto sulla sterilità del discorso filosofico occidentale, si incontra nella logica formale di Leibnitz dove appare matematicamente chiaro che niente si può cavare da qualsiasi ragionamento se non si possiede un ente primitivo a verità certa (1), e questo manca (pensa te che non va bene neanche il descartiano "cogito ergo sum"), però è stata molto utile in informatica, dove si viaggia ad algoritmi, in pratica un loop chiuso dove disegni semplicemente all'interno un percorso a piacimento, in base alle capacità di calcolo primitive della mente-calcolatore.

Un piccolo fastidio discende anche dalla possibilità che l'universo sia a-logico, un qualcosa può quindi essere contemporaneamente bianco e nero (e non la Juventus), un fotone onda e particella, un neutrino essere uno e bino, un universo esistere la dove la logica ci insegna con la massima sicurezza che niente può venire dal niente. E pure l'esistenza eterna e infinita non è priva di problemi logici.

Un'altra grande prova della sterilità del pensiero filosofico occidentale è che non ha prodotto niente di utilmente spendibile nella vita (3).

La grandezza del Ch'an (Zen) sta proprio nell'aver capito le trappole delle etichette e delle definizioni tipiche del pensiero occidentale e persino delle semplici percezioni (2).

Come diceva il buon Pirsig noi prendiamo (con i nostri sensi e con la nostra attenzione, totalmente influenzata dal nostro mondo interiore) solo una manciata di sabbia dalla enorme spiaggia che costituisce la realtà (e la cosa brutta/bella è che ogni uomo prende la sua, mai uguale a quella di un'altro).

(1) Ed anche possedendolo ci si può solo ricamare intorno senza nulla aggiungere alla sua essenza e alla sua percettibilità.

(2) Dove non si parla proprio di concetti semplici o complessi dato che lo Zen è fortemente a-concettuale.

(3) Eccezion fatta per il metodo scientifico ... ai tempi nostri un pò troppo stiracchiato.
_________________
Sto quieto a non far nulla, arriva la primavera e l'erba cresce rigogliosa.
FOTO
Inviato il: 12/9/2007 12:10
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#21
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
ma lo zen non insegnava, tra le altre cose, il non serbare rancore, ed il non avere costantemente il dente avvelenato?

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 12/9/2007 12:23
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  LaoTzu
      LaoTzu
Re: Breve saggio sulla religione
#22
Mi sento vacillare
Iscritto il: 1/2/2006
Da Prefettura di Ku stato di Chu provincia di Henan o forse Gouyang in Anhui o forse ...
Messaggi: 672
Offline
Citazione:

Santaruina ha scritto:
ma lo zen non insegnava, tra le altre cose, il non serbare rancore, ed il non avere costantemente il dente avvelenato?

Blessed be


Sullo Zen credo tu stia confondendo un'altra volta Santa

Se poi credi che io nutra tali pensieri nei tuoi confronti, sbagli di grosso dato che ti stimo e mi sei simpaticissimo ... ed ... inoltre ... non ne avrei nessun motivo.
_________________
Sto quieto a non far nulla, arriva la primavera e l'erba cresce rigogliosa.
FOTO
Inviato il: 12/9/2007 12:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Breve saggio sulla religione
#23
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
SantaruinaCitazione:

Per Rick: a questo punto credo che dovremo definire cosa la religione sia.


Acc.! mi hai preceduto. Era proprio quello che stavo per postare...


Un saluto a tutti, in special modo Santaruina..
Alla luce delle proficue discussioni passate,
io penso prorpio che bisognerebbe, prima di tutto , intenderci su cosa intendiamo

effettivamente con "religione"...
E considerare i diversi aspetti. Tra gli altri, due aspetti fondamentali, ma distinguibili sono:
- l'insieme delle "credenze" ( )
- il "potere" delle "chiese" in generale, che deriva dalle credenze stesse...

(Tra l'altro ciò dovrebbe esser sufficente per suggerire che il parallelo tra Stato e

Religione cui avete accennato è molto più che un'analogia. C'è un mutuo rapporto

strettissimo....)


SantaruinaCitazione:

Ancora più semplicemente: proporre la non esistenza di una verità rivelata sotto forma di verità rivelata è un paradosso.

C'è del vero, ma io credo che sia solo un limite della logica e del nostro pensiero.
Si apre tutto un "mondo" filosofico a quanto vedo dal''interessante post di carlooo
(C'entra forse qualcosa a tal proposito il teorema di Godel... ?)
...

In ogni caso, anche se tu volessi prendere questa come una dimostrazione per assurdo dell'esistenza di una "verità rivelata", mi sembra che ciò non ti direbbe nulla sulla "natura" di tale "verità rivelata"...


Citazione:

...Il tuo era un pontificare a tutti gli effetti.

Il che non è non è un male in sè, ovviamente, dal momento che anche il pensiero dogmatico ha una sua coerenza di fondo.

Sento di dover dissentire su questo punto.
Personalmente il "pontificare" lo considero sempre un male (non in assoluto, chè dipende anche da qual'è il messaggio... ma in generale come qualcosa da cui non cè da aspettarsi in genere nulla di buono..) ... Sempre che intendiamo allo stesso modo il termine "pontificare"...

Non credo poi che quello di Rick possa chiamarsi "pontificare", è che vostri concetti di "religione" sono abbastanza distanti (e per ovvie esigenze di sintesi ha omesso di definire "religione", "credo" ecc ecc) i
... Appunto un concetto legato alle implicazioni più "terrene" che "siderali"...
(No so se è chiaro)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 12/9/2007 13:03
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Breve saggio sulla religione
#24
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
Messaggi: 1386
Offline
Citazione:
Il discorso sarebbe lungo e probabilmente infruttuoso, un buon compatto riassunto sulla sterilità del discorso filosofico occidentale, si incontra nella logica formale di Leibnitz dove appare matematicamente chiaro che niente si può cavare da qualsiasi ragionamento se non si possiede un ente primitivo a verità certa (1), e questo manca (pensa te che non va bene neanche il descartiano "cogito ergo sum")


Non capisco quale conseguenza dovrei trarre da questa tua affermazione. Che dalla filosofia non si ricava nulla di concreto? Bella scoperta, è filosofia proprio per quello!

Dallo Zen che cosa si ricava? Non è una domanda retorica, non lo so per davvero.

Citazione:
Un piccolo fastidio discende anche dalla possibilità che l'universo sia a-logico


Può darsi che lo sia. Mi vengono in mente Nietzsche, Horkheimer e Adorno, che in modi diversi lo affermavano.

E' molto semplice pensare che l'universo sia bianco e nero, però se io e te vogliamo fare un qualsiasi tipo di discorso dobbiamo intenderlo bianco o nero. Sarà anche a-logico ma nella nostra esperienza è logico. Forse è per questo che la filosofia occidentale l'ha quasi sempre inteso in questo modo. Non so come parlino in estremo oriente, ma se dico "casa" non mi riferisco al cane, pena l'incomprensione.

Non voglio assolutamente fare il difensore d'ufficio di tutti i successori di Talete, però definire "sterile" il pensiero filosofico occidentale mi pare lasci un po' il tempo che trova.

Sterile significa che non può generare. Ma che cosa dovrebbe generare la filosofia? Meglio: dovrebbe generare forse qualcosa?

Carlo
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 12/9/2007 13:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nessuno
      nessuno
Re: Breve saggio sulla religione
#25
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/7/2005
Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
Messaggi: 501
Offline
Santa carissimo, posso intervenire su una questioncina "piccola piccola"?

Tu scrivi che: Citazione:
Intanto do la mia definizione: religione, da re-ligo, unisco.


Ma Emile Benveniste, nel suo "Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee - Vol. 1 - Potere, diritto, religione", fa derivare Religione dal verbo greco "orègo" (perdonami la barbara traslitterazione, ma scrivo su un pc antidiluviano e sto andando a memoria), che viene solitamente tradotto come "tracciare una linea retta", nel senso di "separare", "dividere".
Che è poi anche il significato di "sacrum", come limite, punto di separazione tra il mondo umano e quello degli dei.

Quindi, fossi in te, rivedrei un poco il significato che attribuisci a quel termine.

Buona vita

Guglielmo
_________________
"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 12/9/2007 14:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#26
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline
Ciao Guglielmo

mi deludi un po', se ti fidi ciecamente del primo Benveniste di passaggio.

A parte il fatto che le "istituzioni indoeuropee"(?) non esistono , mi pare alquanto ardito far derivare religione da "orizo" (non origo).


Già quindi viene a mancare qualsiasi collegamento con re-ligo, e qualsiasi affinità fonetica.

Ad essere ancora più precisi orizo non significa "divido", ma "assegno", nel senso di assegnare.

In latino abbiamo invece il già bello e pronto re-ligo, che guarda il caso è l'esatta traduzione del greco sym-ballo, da cui simbolo.
Cercare altrove l'origine di religio, e trovarla adirittura in "orizo", mi pare più comico che avventato.

Benveniste bocciato

Blessed be

p.s.: vorrei intervenire anche sulle altre qustioni poste, a più tardi
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 12/9/2007 14:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: Breve saggio sulla religione
#27
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:
Per Rick: a questo punto credo che dovremo definire cosa la religione sia.


Perché no? Potrebbe essere interessante.

Nonostante la parola abbia una sua ben precisa origine (infatti l'avete scritta) la mia definizione di religione non riguarda la parola in sé, non la ritengo di per sé importante e non conoscendo le origini del termine se non per aver letto ciò che voi avete scritto preferisco essere folle per conto mio che saggio per opinione altrui.

La religione è il bisogno compulsivo che l'umanità (fra i tanti suoi deliri) ha sempre mostrato nei confronti della propria esistenza: ossia chi ci ha creati? Qual è il nostro scopo? Qual è il senso della nostra esistenza?
La primeva necessità di credere che l'esistenza abbia avuto origine da un'entità divina è rivelatoria riguardo le ancestrali paure del genere umano.

L’umanità era (ed è) del tutto incapace di accettare la morte, le sofferenze, le angosce e le frustrazioni della vita, l’unico modo per accettare queste spiacevoli componenti dell’esistenza è usare un qualche tipo di palliativo. Questo è, secondo me, il vero motivo percui è nata la religione.
Il credere a una divinità benevola, che ci osserva, ci protegge e che ci guida nei momenti bui è una panacea che allevia alcuni elementi spiacevoli della propria vita.
Il presupposto comune a molte dottrine che faccia tutto parte di “un grande piano” è anch’essa una comoda alternativa alla terrificante prospettiva che non ci sia nessun piano e che la nostra venuta sia frutto del caso, così come per molti avvenimenti di questo mondo.
Stesso dicasi per il presupposto che Dio sia assolutamente un’entità benevola nei nostri confronti, in effetti sarebbe insopportabile l’idea di un Dio malvagio, distaccato, che ci fa venire al mondo per tormentarci con sofferenze terribili; questa eventualità non è nemmeno presa in considerazione da nessuna dottrina anche se non è meno probabile o meno provata dell’eventualità di un’entità buona e magnanima. Si tratta solo di una scelta perlopiù incoscia di pensare che lassù ci sia una specie di mamma universale che ci guarda con occhi amorevoli e ci promette la felicità dopo la vita terrena.
Anche la necessità di avere uno scopo è stata risolta dalla religione mentre si rigetta a priori la possibilità che la nostra esistenza di per sé sia senza senso e senza scopo, benché non ci sia nessuna prova che la nostra esistenza abbia per forza un qualche tipo di significato di per sé.

In conclusione a mio modo di vedere la religione è la panacea che l’umanità ha creato per alleviare la propria esistenza e giustificare le tragedie che accadono evitando di fare i conti con alternative più spiacevoli, ma forse anche più probabili.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 12/9/2007 16:00
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Breve saggio sulla religione
#28
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
In conclusione a mio modo di vedere la religione è la panacea che l’umanità ha creato per alleviare la propria esistenza

Ma a questo punto sei entrato in contraddizione con la tua stessa premessa, che era:

La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo

Ora, è chiaro che se la vita è dura e ingiusta la soluzione migliore sarebbe eliminare le cause dell'ingiustizia, ma se consideriamo che in migliaia di anni l'uomo è riuscito a fare ben pochi progressi in questa impresa, non vedo perché volergli togliere anche questa possibilità di vivere sereno, almeno per chi ci crede.

Non ho dubbi che la vecchina con la pensione minima tartassata tutta la vita riesca a vivere più serenamente andando a messa ogni domenica di quanto riesca a fare io, miscredente materialista che vivo incazzato e senza speranza, e magari finirò pure per mettermi nei guai.

Se l'uomo s'è inventato la religione e questa sopravvive da migliaia di anni evidentemente è perché in molti con la religione vivono meglio. E se non la impongono agli altri non vedo cosa ce ne dovrebbe fregare, anzi, io son contento per loro. E anche invidioso e più incazzato di prima!

Inviato il: 12/9/2007 16:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Breve saggio sulla religione
#29
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
SantaruinaCitazione:
do la mia definizione: religione, da re-ligo, unisco.
Ciò che unisce l'essere umano con la sua origine celeste.

Semplicemente.

... ovvero, ancora più semplicemente,
(in quanto in prima battuta si comincia ad osservare quel che è più evidente, cioè l'essere umano):

Ciò che unisce le pecore del gregge per esser meglio governate
...da sedicenti "vicari"...

. .. OOps
Però... Volendo... Alla lettera non è molto diverso.
Scusa tanto ... non lo faccio più...

A parte gli scherzi... che spero perdonerai,
ho trovato questo spunto:
http://www.educational.rai.it/lemma/testi/religione/religione.htm

Ci sarebbero quindi diversi possibili etimi:
- legere
- ligare
- ci sarebbe anche "relegare" (come in italiano)... che sottolinerebbe (questo lo leggo da wiipedia) la separazione tra le cose sacre e profane.. (Che poi, mi pare connesso all'ipotesi riportata da nessuno... che non sarebbe poi così tanto "ardita"
o comunque a me pare meno ardita della tua "Desiderare = essere lontani dalle stelle."
"
E quando l'uomo riflette, raggiunge per un po' le stelle, considera, da cum-sideris, stare tra le stelle.
"
Bello! Ma il concetto non mi pare "stare tra le stelle" (intendendi "con" nel senso di "inseme")
ma nel senso "astrologico" di osservare-leggere con ("con" nel senso di "per mezzo di") le stelle.. )

Azzarderei che i due concetti (legere e ligare) non sono necessariamente in contraddizione.
(io, da ignorante, propendo più per 'legere'... ha pure l'identico suono che non legare - con la consonante "g" dura - )
Noto.. con beneficio di inventario, quello che riporta il doc citato:
"Non è un caso quindi se furono i cristiani a far derivare il termine religio da ligare. "

"legere" è collegato al concetto dei riti e del culto..
"ligare" è maggiormento connesso all'idea del rapporto più o meno diretto con la divinità.

(@Rick: Quindi, Rick, anche l'origine non è che sia tanto sicura! ... - Non ho ancora letto tutto il tuo ultimo post)
---------------------
Citazione:

Sterile significa che non può generare. Ma che cosa dovrebbe generare la filosofia? Meglio: dovrebbe generare forse qualcosa?

Da ignorante a me sembrerebbe di sì...
Secondo me LaoTsu ha un po' esagerato...

Citazione:

Un'altra grande prova della sterilità del pensiero filosofico occidentale è che non ha prodotto niente di utilmente spendibile nella vita

mi pare troppo drastico come giudizio...
In fondo... riporto da Odifreddi
http://www.vialattea.net/odifreddi/godelia.htm
Citazione:
Uno dei punti fondamentali della filosofia di Kant, nella Critica della ragion pura (1781) e nei Prolegomeni ad ogni metafisica futura (1783), è l'incompletezza della ragione.

Sia l'enunciato che lo scheletro dell'argomentazione a suo favore costituiscono una vera e propria anticipazione del teorema di Gödel e della sua dimostrazione
[..]
Kant non si limitò a notare il fallimento di questi tentativi di `dimostrazione´ [di Cartesio e Leibniz], ma andò ben oltre. Egli mostrò, mediante quattro antinomie, che le idee trascendentali sono contradditorie, e ne dedusse la seguente conclusione: se si richiede completezza dalla ragione, permettendo la considerazione di idee `al limite´, si cade nell'inconsistenza.
[...]
La conclusione di Kant si può riformulare dicendo che se la ragione vuole essere consistente, non può essere completa (nel senso di poter decidere ogni problema che essa si ponga). Se si sostituisce `ragione´ con `sistema matematico´, si ottiene precisamente una formulazione del teorema di Gödel.

Non vi pareche sia connesso al discorso "filosofico" precedente riguardo alle "verità" e al "pensiero dogmatico"!? O no?...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 12/9/2007 16:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Rickard
      Rickard
Re: Breve saggio sulla religione
#30
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/9/2007
Da Un mondo pervaso di follia
Messaggi: 1609
Offline
Citazione:

Paxtibi ha scritto:
In conclusione a mio modo di vedere la religione è la panacea che l’umanità ha creato per alleviare la propria esistenza

Ma a questo punto sei entrato in contraddizione con la tua stessa premessa, che era:

La religione contribuisce in larga parte a rendere infelice e triste la vita dell’uomo


Azz... mi sono fregato da solo

No, seriamente, non credo di essermi contraddetto. Una cosa è il motivo primordiale che ha portato alla nascita della religione e un'altra l'applicazione e l'evoluzione di quest'ultima nel corso di migliaia di anni.

Sono sempre convinto di ciò che ho scritto nel topic, semplicemente mi riferivo all'evoluzione nefasta di molte dottrine (soffermandomi di più su quella cattolica e musulmana).
La religione a suo modo ancora fornisce quei palliativi che sollevano un pò la vecchina con la pensione minima del tuo esempio.
Ma allo stesso tempo per ragioni che non sono quelle primordiali che hanno originato la religione mette molti divieti atti al controllo e all'indirizzamento dell'individuo minando la sua libertà.
Citazione:
Non ho dubbi che la vecchina con la pensione minima tartassata tutta la vita riesca a vivere più serenamente andando a messa ogni domenica di quanto riesca a fare io

Quindi alla fine confermi la mia teoria: Per la vecchina con la minima la vita è troppo tartassante e preferisce alleviare un pò tale tartassamento andando in chiesa ogni domenica per rifugiarsi nella religione (e questa è la ragione primordiale che viene rispettata) però dopo millenni di evoluzione la religione non è più il semplice palliativo che era al momento della nascita, è un potente strumento di controllo, quindi la vecchina decide di sottostare a tutti gli anacronistici divieti e comportamenti indirizzati sperando così di alleviare ulteriormente le difficoltà della propria vita (e questo NON è il motivo primordiale della nascita della religione). Infatti la religione di oggi per manipolare maggiormente l'individuo non si limita a fare leva sulle ancestrali paure umane che ho descritto nel post sopra, ma limita la libertà in vita promettendo che dopo la morte tutte le sofferenze subite dalla vecchina con la minima si tramuteranno in felicità eterna, a patto ovviamente di sottostare a qualsiasi direttiva, per quanto assurda.

A mio modo di vedere è per questi motivi che, paradossalmente, la religione è nata come panacea ma nel corso dei millenni si è evoluta in una droga, e come tale allevia le sofferenze, certo, ma a un prezzo troppo alto.
_________________
La scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità. - Nikola Tesla
Inviato il: 12/9/2007 16:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
12>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA