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  Peppino Impastato

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Peppino Impastato
#1
Mi sento vacillare
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A 29 anni dalla morte

9 maggio 1978 - 9 maggio 2007

Giuseppe "Peppino" Impastato nasce a Cinisi nel 1948.
Nascere in certi posti, lo ricorda anche Roberto Saviano nel suo "Gomorra", significa avere addosso un marchio indelebile.
Peppino, per di più, nasce in una famiglia mafiosa. Una strada già segnata per la propria vita.
Ma lui non ci sta.

"Arrivai alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile. Mio padre, capo del piccolo clan e membro di un clan più vasto, con connotati ideologici tipici di una civiltà tardo-contadina e preindustriale, aveva concentrato tutti i suoi sforzi, sin dalla mia nascita, nel tentativo di impormi le sue scelte e il suo codice comportamentale".



Ma ben presto Peppino riconosce quali sono i meccanismi e le logiche di potere della politica. Spesso si ritrova contro il "Partito" stesso nelle sue lotte, in particolare in quella accanto ai contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo: un affare che vede interessate le istituzioni e gli stessi capi mafiosi.

Nel 1976 fonda "Radio Aut", radio libera autofinanziata, tramite la quale denuncia e sbeffeggia gli affari dei mafiosi di "Mafiopoli" (così è da lui chiamata Cinisi) e Terrasini, in particolare "Tano Seduto" Gaetano Badalamenti, ed i loro legami con la politica e le istituzioni del "Maficipio".



(qui le trasmissioni originali)


Nel 1978 si candida alle elezioni comunali in una lista collegata a Democrazia Proletaria: non gli interessa nulla delle logiche di politica istituzionale, l'unico suo interesse è entrare nel "Maficipio" e "controllarli da vicino", star loro col fiato sul collo.

Pochi giorni prima delle elezioni, il 9 maggio 1978, Peppino viene rapito, tramortito ed ammazzato con una carica di tritolo fatta esplodere sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia.

Gli investigatori, ignorando qualsiasi prova contraria, tentano di far credere che si tratti di un eclatante suicidio, oppure che Peppino sia rimasto vittima di un suo stesso attentato terroristico mentre cercava di piazzare il tritolo sui binari.

La stampa, presa dall'omicidio Moro avvenuto lo stesso giorno, nel poco spazio riservato alla vicenda si accoda senza troppe domande alla campagna di depistaggio di istituzioni e forze dell'ordine.

Solo dopo una lunga battaglia ventennale da parte della madre (che rompe con la parentela mafiosa) e degli amici di Peppino, viene istituito un processo, chiuso e riaperto ben 3 volte, che inizialmente riconosce solo la matrice mafiosa del delitto attribuendolo però ad ignoti. Nel 2000 la Commissione antimafia approva una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini. Solo nel 2001 si arriva alla condanna per Vito Palazzolo e nel 2002 per Tano Badalamenti.

Sono passati 29 anni e la memoria di Peppino è sempre assente, il 9 maggio è nella memoria collettiva, giornalistica e televisiva l'Aldo Moro day e non c'è spazio per ricordare chi ha concretamente impegnato la sua faccia fino a sacrificare la sua vita per denunciare le logiche politico-criminali che muovono il potere.

Che quello spazio, almeno qui, ci sia.
_________________
Inviato il: 9/5/2007 0:13
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#2
Sono certo di non sapere
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"...non gli interessa nulla delle logiche di politica istituzionale, l'unico suo interesse è entrare nel "Maficipio" e "controllarli da vicino", star loro col fiato sul collo."

E' per questo che l'hanno ammazzato. E, come da copione, infamato come terrorista; mentre a Roma, nello stesso giorno, si compiva l'assassinio di Aldo Moro, tra i misteriosi intrecci di una matassa che ancora oggi sembra impossibile dipanare.

Peppino Impastato era un'anomalia, mettere piede in quegli ambienti significava sputtanare con dimostrazioni documentate alla mano la connivenza tra istituzioni e poteri criminali.
Era un uomo scomodo. Come, ad un certo punto, lo sono diventati Falcone e Borsellino.
Eletti a feticci, ancora oggi, da agitare arbirtrariamente, come impunemente vengono strumentalizzate le loro morti.

Qui, alcune trasmissioni di Radio AUT, la voce è di Peppino Impastato.

E qui, il processo.

Due bellissime pagine da Reti Invisibili:

Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto.

Ricordiamo PEPPINO IMPASTATO a 25 anni dalla sua scomparsa - Intervista con GIOVANNI IMPASTATO

Questa notizia, invece, è appena del mese scorso.

"Che quello spazio, almeno qui, ci sia."
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/5/2007 2:53
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  •  franco8
      franco8
Re: Peppino Impastato
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

Peppino Impastato era un'anomalia, mettere piede in quegli ambienti significava sputtanare con dimostrazioni documentate alla mano la connivenza tra istituzioni e poteri criminali.

Certamente, florizel...
Più che altro, in molti, casi c'è da chiedersi: connivenza o identità?
Non si comportanto in effetti a volte da "istituzioni criminali"?
Es. (http://www.altremappe.org/segretidistato.htm)

Ma, se mi permetti la "critica" sul dettaglio dei termini :... "scomodo" sì, "anomalia" invece non mi è piaciuto tanto.
A me piace pensare (pensiero spero abbastanza realista e collegato a tante "storie"...) che Peppino non era poi tanto "anomalo" e non è "nato dal nulla".
(Non so se mi spiego: penso ai tanti uccisi da mafia - nemici veri come Impastato - , ai fasci siciliani, alle lotte contadine, a Portella della Ginestra ecc ecc)


Citazione:

Questa notizia, invece, è appena del mese scorso.

E' il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.. No?

Voglio dire... la cattiva notizia è che sia stato sradicato l'albero, le "buone notizie" sono che è stato piantato e ri-piantato (pare)....
(anche se... ovviamente, non è certo piantando alberi che si risolvono i problemi...)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 9/5/2007 11:05
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Peppino Impastato
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
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Grazie Marco per averci ricordato questa data. Un altro grande italiano cui non verrà mai dedicata una strada, di cui non si parlerà nei libri di storia, che nessun pacifista che passa in rassegna le truppe piangerà.

Gli dedico questa canzone:

Inviato il: 9/5/2007 11:21
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Peppino Impastato
#5
Mi sento vacillare
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Mi unisco al coro di ringraziamenti per aver ricordato Peppino Impastato, un EROE che marciava

"in direzione ostinata e contraria

col suo marchio speciale di speciale disperazione

e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi

per consegnare alla morte una goccia di splendore

di umanità di verità".

Il mio avatar è un tributo a lui e un monito per noi, per non dimenticare.
_________________
Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 9/5/2007 13:33
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#6
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Più che altro, in molti, casi c'è da chiedersi: connivenza o identità?

Ciao, franco8.

Io propendo per la seconda. Lo stesso Saviano, autore di "Gomorra", a proposito dei poteri criminali afferma che il loro impero non sarebbe stato possibile senza la stretta relazione con le istituzioni.

Portella delle Ginestre è solo uno dei fatti in cui questa relazione appare quanto mai fitta, essenziale alla loro realizzazione, funzionale a contenere eventi che sarebbero scappati di mano agli ambienti politici, di destra e sinistra.
Citazione:
"scomodo" sì, "anomalia" invece non mi è piaciuto tanto.

Forse sono stata riduttiva nella definizione di quel termine, che però rivendico: far parte delle istituzioni, nella Sicilia degli anni '70, significava inevitabilmente essere consapevoli di quali equilibri si andavano delineando nel rapporto tra politica e poteri criminali. Se consideri che la stessa vita politica era controllata dalla mafia, e che tutto e tutti passavano al suo vaglio, risulta difficile ipotizzare che di quell'entourage si potesse far parte senza chinarsi almeno a qualche compromesso. Il fatto che Peppino sia stato ucciso proprio prima delle elezioni, che avrebbe sicuramente vinto (a mio parere), è la prova certa del fatto che i suoi aguzzini erano certi che lui non si sarebbe piegato alle loro condizioni.
E che difficilmente si sarebbe ritirato. Difficilmente avrebbe taciuto di fronte a ciò che caparbiamente aveva deciso di dimostrare alla sua Sicilia, ed indirettamente all'opinione pubblica nazionale.

Avrebbero potuto eliminarlo già da prima, ma se non l'hanno fatto è perchè la sua voce ancora restava ai margini di quegli ambienti in cui venivano prese le decisioni più determinanti alla configurazione della mafia per come si è trasformata da allora, e per i suoi rapporti con la politica ed altri "poteri".
Nessun altro lo avrebbe fatto. Nessun altro lo ha MAI fatto, senza rischiare la pelle. In questo senso, è stata un'anomalia.
Basterebbe già solo capire IN CHE MOMENTO della loro indagine son stati assassinati Falcone e Borsellino, per intuire che c'erano zone "out" in cui non ficcare il naso.
Citazione:
Peppino non era poi tanto "anomalo" e non è "nato dal nulla".

Puoi spiegare meglio cosa intendi? Se ti riferisci alla sua militanza "a sinistra", credo che non sia stato quello a determinare la sua caparbietà, ed il suo impegno.

"Ciuri di campo".
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/5/2007 16:36
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  •  franco8
      franco8
Re: Peppino Impastato
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

Forse sono stata riduttiva nella definizione di quel termine, che però rivendico: far parte delle istituzioni, nella Sicilia degli anni '70, significava inevitabilmente essere consapevoli di quali equilibri si andavano delineando nel rapporto tra politica e poteri criminali.

Tu ti riferivi all'anomalia nelle istituzioni, ma appunto non è che si possa dire che lui "facesse parte" delle istituzini.
Io mi riferivo al contesto generale... Non vorrei cioè che si considerasse Impastato troppo "isolato" o una "mosca bianca"...

Citazione:

Se consideri che la stessa vita politica era controllata dalla mafia, e che tutto e tutti passavano al suo vaglio, risulta difficile ipotizzare che di quell'entourage si potesse far parte senza chinarsi almeno a qualche compromesso.

Ehm!.. perchè mai usi il passato?
Ma, appunto non si può dire che lui facesse esattamente parte dell'entorage...
La cosa è un po' più complessa.

Citazione:

Nessun altro lo avrebbe fatto. Nessun altro lo ha MAI fatto, senza rischiare la pelle. In questo senso, è stata un'anomalia.

Non sono d'accordo con te, appunto perché altri l'hanno fatto sacrificandosi o comunque correndo il rischio. Vedi sotto.

Citazione:

Basterebbe già solo capire IN CHE MOMENTO della loro indagine son stati assassinati Falcone e Borsellino, per intuire che c'erano zone "out" in cui non ficcare il naso.

Beh.. ma sono stati assassinati molto dopo che il naso lo avevano ficcato.. no?

Citazione:

Se ti riferisci alla sua militanza "a sinistra", credo che non sia stato quello a determinare la sua caparbietà, ed il suo impegno...

No, non intendevo questo, intendevo ricordare un Placido Rizzotto, un Pio La Torre, e tutti gli altri non perché fossero di "sinistra" (anche se a queo tempi la "sinistra" forse esisteva ancora e "implicava" qualcosa...)

Guarda vittime della mafia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_della_mafia

Non sono certo "eccellenti"... nè si possono vedere come una specie "lotte interne al potere" (come invece si può pensare ad un omicidio Notarbartolo - la prima vittima illustre delle mafia)

Guarda per esempio gli anni quaranta, togliendo carabinieri, guardie giurate e non specificati (9 se non sbaglio) abbiamo :

Santi Milisenna (27 maggio 1944), segretario della federazione comunista di Enna
Andrea Raia (6 agosto 1944), organizzatore comunista
Nunzio Passafiume (7 giugno 1945), sindacalista
Agostino D'Alessandro (11 settembre 1945), segretario della Camera del Lavoro di Ficarazzi
Giuseppe Scalia (25 novembre 1945), segretario della Camera del Lavoro
Giuseppe Puntarello (4 dicembre 1945), segretario della sezione di Ventimiglia (PA) del Partito Comunista
Gaetano Guarino (16 maggio 1946), sindaco socialista di Favara (AG)
Pino Camilleri (28 giugno 1946), sindaco socialista di Naro (AG)
Accursio Miraglia.Accursio Miraglia (4 gennaio 1947), sindacalista, segretario della Camera confederale circondariale di Sciacca
Epifanio Li Puma (2 marzo 1948), sindacalista, capolega della Federterra
Placido Rizzotto (10 marzo 1948), ex-partigiano e segretario della Camera del Lavoro di Corleone
Calogero Cangelosi (2 aprile 1948), sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Camporeale
....

Nota anche la differenza con le vittime degli anni 70 e successive....
(in cui abbiamo: magistrati e poliziotti, "pezzi grossi in genere" ecc ecc)
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(detto, fatto)
Inviato il: 9/5/2007 17:22
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Tu ti riferivi all'anomalia nelle istituzioni

Mi riferisco al fatto che Impastato, tra i tanti che accettavano di farci parte pur coscienti dei compromessi, non li avrebbe mai accettati.
Ed è stato assassinato.
Citazione:
Non vorrei cioè che si considerasse Impastato troppo "isolato" o una "mosca bianca"...

Non una "rarità", assolutamente. La storia è piena di uomini e donne, di vite considerate "piccole" ed "anonime" che però son state capaci di grandi gesti. Vite occultate, ovviamente, perchè espressione della forza del "singolo", e controproducenti per chi fa di popoli e collettività un'unica, amorfa "massa".
Isolato, si, credo. Lui ed i suoi compagni. Guarda i quotidiani di oggi. Quelli di "sinistra". Guarda l'indifferenza di oggi, e capirai la strumentalizzazione di allora.

Peppino Impastato è questo, con le sue depressioni e i suoi entusiasmi, ma sempre con la sua radicalità. La radicalità delle sue scelte di vita si proiettava nell'analisi e nell'azione. Leggiamo questo suo giudizio sulla Democrazia cristiana: «Il gruppo dirigente democristiano nello scacchiere politico locale, come su quello nazionale, si pone come un'associazione di tipo mafioso, non solo e non tanto per la convergenza di mafia e di clientele parassitarie che è riuscito a suscitare e ad aggregare attorno a sé, quanto per il modo stesso banditesco e truffaldino, di concepire ed esercitare il potere nell'amministrazione della cosa pubblica». Allora poteva sembrare la forzatura propagandistica di un estremista; ora, dopo le inchieste giudiziarie degli ultimi anni, non si può negare la fondatezza di quell'analisi. E ugualmente spietato era Peppino nel denunciare i compromessi del Pci, che in quel contesto significavano intrecciare rapporti con uomini più o meno collusi con la mafia.

L'isolamento di Peppino negli ultimi anni nasce in questo quadro, come del resto eravamo isolati a Palermo noi del Manifesto, con le nostre analisi sulla borghesia mafiosa, e com'è stato isolato il Centro con i dossier su Lima.

Citazione:
Ehm!.. perchè mai usi il passato?

Hai ragione...
Citazione:
appunto perché altri l'hanno fatto sacrificandosi o comunque correndo il rischio.

Franco8, Falcone e Borsellino sono la conferma di quello che dico: nessuno, all'interno delle istituzioni, si sarebbe spinto fin lì senza ipotizzare il rischio di rimetterci la pelle. Sono delle "anomalie" rispetto all'omissione della maggioranza, non erano lì pronti ad accettare compromessi e a coprire connivenze e responsabilità.
"Ficcarci il naso", appunto, è costato loro la vita.

Le vittime della mafia che ricordi, quelle degli anni '40, a mio avviso son state lasciate sole come Impastato. Ma "sole" politicamente, vittime delle scelte e della "linea" della stessa area politica in cui militavano. Allora, come in seguito.

Due anni dopo, ad aggravare la posizione dei dirigenti dell’allora PCI, come ci racconta Domenico Rizzo nel suo libro, fu il rifiuto di costituirsi parte civile nel processo avviato per l’omicidio La Torre, che lasciò seri dubbi sulla tesi passata alla cronaca con l’appellativo di "pista interna" che non ha dato ancora risposte certe.

Citazione:
Nota anche la differenza con le vittime degli anni 70 e successive....

Leggo, e non posso fare a meno di considerare che quelle vittime, per posizione, ruolo e provenienza, siano servite a creare una "copertura" per le relazioni tra poteri criminali ed istituzioni. In una fase politica che aveva necessità di ostentare un'opposizione alle organizzazioni mafiose, assicurare l'accesso di personaggi di spicco e di saldi princìpi morali a posti di livelli elevati in materia di "lotta alla criminalità organizzata", significava dotarsi di credibilità.

Che siano poi stati ammazzati, è questione di unire i puntini.

Nei rapporti con le forze politiche la mafia siciliana ha mostrato una grande capacità di elasticità e di adattamento al mutare del quadro politico e al succedersi dei detentori del potere. Così essa è stata, esclusivamente o prevalentemente, liberale, democristiana e ora è legata ai soggetti politici affermatisi negli ultimi anni.
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Inviato il: 9/5/2007 18:33
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  •  franco8
      franco8
Re: Peppino Impastato
#9
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

Isolato, si, credo. Lui ed i suoi compagni.

isolati nelle istituzioni...o fra chi prova a far sentire la voce...
Ma appunto quanto "rappresentative" sono queste istituzioni...?
Se ci fosse qualcuno capace di "aggregare" anche la "maggioranza silenziosa" di chi accetta passivamente "perché non c'è alternativa" forse le cose cambierebberero...
Probabilemente anche per questo è stato ucciso Impastato. No?

Citazione:

Guarda i quotidiani di oggi. Quelli di "sinistra".

Ehm..! appunto: di "sinistra" solo di nome... no?

Citazione:

Franco8, Falcone e Borsellino sono la conferma di quello che dico: nessuno, all'interno delle istituzioni, si sarebbe spinto fin lì senza ipotizzare il rischio di rimetterci la pelle. Sono delle "anomalie" rispetto all'omissione della maggioranza, non erano lì pronti ad accettare compromessi e a coprire connivenze e responsabilità.
"Ficcarci il naso", appunto, è costato loro la vita.

Indubbio quel che dici...
A completare: Non è tanto (o solo) il "Ficcarci il naso" (Ma tanto ci trova sempre qualcuno in Cassazione che annulla i processi!) che è costato loro la vita, ma la novità dei metodi ... e l'esser riusciti a fare qualcosa che altri non avevano fatto... anche e soprattutto sul piano mediatico-propagandistico... (perché è di quello che vive la mafia)

Citazione:

Le vittime della mafia che ricordi, quelle degli anni '40, a mio avviso son state lasciate sole come Impastato. Ma "sole" politicamente, vittime delle scelte e della "linea" della stessa area politica in cui militavano. Allora, come in seguito.

Dell' "Allora" sinceramente non so... (Ma anche il leggere di quelle vttime mi porta a ipotizzare che l'allora fosse un po' diverso dal "seguito")
Per il "seguito" assolutamente son d'accordo con teì:
Lo stesso Peppino Impastato aveva denuciato le connivenze di cui parli e non a caso non "militava" nel PCI...

Citazione:

Leggo, e non posso fare a meno di considerare che quelle vittime, per posizione, ruolo e provenienza, siano servite a creare una "copertura" per le relazioni tra poteri criminali ed istituzioni....
In una fase politica che aveva necessità di ostentare un'opposizione alle organizzazioni mafiose, assicurare l'accesso di personaggi di spicco e di saldi princìpi morali a posti di livelli elevati in materia di "lotta alla criminalità organizzata", significava dotarsi di credibilità.
Che siano poi stati ammazzati, è questione di unire i puntini.

Vuoi dire, in succo, che hann preso due piccioni con un fava:
- eliminare personaggi "scomodi" , e in più
- fare pure bella figura ?

P.S. Per intenderci: La mafia non ha propriamente "colorazione politica" su questo siamo d'accordo... però non può essere che "conservatrice" di fatto... si offre cioè come "braccio armato" in protezione e allenza della classe privilegiata...
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Inviato il: 10/5/2007 10:12
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#10
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Citazione:
Se ci fosse qualcuno capace di "aggregare" anche la "maggioranza silenziosa" di chi accetta passivamente "perché non c'è alternativa" forse le cose cambierebberero...
Probabilemente anche per questo è stato ucciso Impastato. No?

Sicuramente. Ma la "novità" era che Peppino aggregava, ma non "delineava", non tracciava una metodologia buona per tutti, indistintamente. Come un leader. Anzi, la sua storia ci dice che rifiutava questa logica tutta dirigenza e nessuna lotta dal basso.
Il suo carisma consisteva forse soprattutto nell'assoluto rifiuto di credere che per gli individui l'ubbidienza fosse passaggio e condizione ineluttabile. Questo rendeva Peppino un "isolato", ma allo stesso tempo un esempio. E quindi un pericolo.
Citazione:
di "sinistra" solo di nome... no?

Caro franco8, ci sarebbe da aprire un forum di tremila pagine sulla "sinistra". Sul fatto che lo sia solo di nome, o NON lo sia nemmeno "di fatto".

E, soprattutto: che cazzo vorrà mai dire "essere di sinistra" quando questo è servito da sempre a tracciare il percorso di un'organizzazione politica, non quello delle migliaia di uomini e donne che ci hanno creduto?

Citazione:
Vuoi dire, in succo, che hann preso due piccioni con un fava:
- eliminare personaggi "scomodi" , e in più
- fare pure bella figura ?

E continuare a prendere tutti per il culo con la favoletta della "partecipazione civile" alla vita "democratica" del paese...
Le due cose vanno di pari passo. Eliminare il "sovversivo" ed affermare le "gioie" della democrazia".
Funziona così ancora oggi, no?

Citazione:
La mafia non ha propriamente "colorazione politica" su questo siamo d'accordo... però non può essere che "conservatrice" di fatto... si offre cioè come "braccio armato" in protezione e allenza della classe privilegiata...

In protezione, dici? Io oserei affermare qualcosa di molto più esplicito...
Quanto alla classe privilegiata: conosci qualcuno più privilegiato delle classi dirigenti?
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 11/5/2007 0:01
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  •  franco8
      franco8
Re: Peppino Impastato
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:
Caro franco8, ci sarebbe da aprire un forum di tremila pagine sulla "sinistra". Sul fatto che lo sia solo di nome, o NON lo sia nemmeno "di fatto".

che volevi dire?
(?) Se lo sono solo di nome .. vuol dire che non lo sono di fatto.
Cosa vorrebbe dire esserlo di fatto? Intendevo il contrario di: "conservatore e reazionario e difensore dei privilegi"

Citazione:

E, soprattutto: che cazzo vorrà mai dire "essere di sinistra" quando questo è servito da sempre a tracciare il percorso di un'organizzazione politica, non quello delle migliaia di uomini e donne che ci hanno creduto?


Infatti... Ma dico solo che forse non è così da sempre... forse significava qualcosa cent'anni fa... adesso - è vero - (quelle della politica o della "politica degli affari") son parole vuote...
Ma prescindendo dalle organizzazioni politiche e andando al succo, alle idee di ciascuno.. destra e sinistra, conservatori e reazionari ecc. ecc. certi significati valgono sempre...

Che poi in bocca a qualcuno, servano solo per prendere per il culo... Non ci piove.

Citazione:

Quanto alla classe privilegiata: conosci qualcuno più privilegiato delle classi dirigenti?

Ma è esattamente quel che intendevo anche io!
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Re: Peppino Impastato
#12
Mi sento vacillare
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la mamma di Peppino Impastato



"polizia, mafiosi e politici erano tutti e tre d'accordo... e non fecero niente"

Felicia Bartolotta lmpastato


L'intervista è estratta dal documentario "Una giornata particolare" che si può scaricare
qui
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#13
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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E' di oggi la notizia di un atto intimidatorio verificatosi alla "''Casa memoria Felicia e Peppino Impastato'' a Cinisi.

Questi, i due unici articoli che ho trovato a riguardo:

INTIMIDAZIONE A ''CASA MEMORIA''

Palermo: Intimidazione mafiosa all'associazione di Peppino Impastato

Nessuna testata ha dato, finora, notizia della cosa.
Saranno stati distratti da altri "avvertimenti", probabilmente.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 12/6/2007 0:09
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Re: Peppino Impastato
#14
Mi sento vacillare
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Mafia, nuovo attentato in due giorni alla casa di Peppino Impastato

CINISI (PALERMO) - Ancora un'intimidazione alla "casa memoria Peppino Impastato". E' la seconda nel giro di 24 ore. Stanotte, un'altra bottiglia di acido corrosivo è stata lanciata contro la porta del centro antimafia e la lapide che ricorda l'omicidio del giovane militante assassinato dai boss nel 1978.

[...]

Proprio nei giorni scorsi, da quella casa nel corso di Cinisi è partito un volantino: "Il Comune vuole per davvero intitolare la sala consiliare a Leonardo Pandolfo? - è scritto - Il giorno che avverrà, esponete anche questa foto". Ritrae l'ex sindaco e deputato assieme a Gaetano Badalamenti e ad altri personaggi in odore di mafia, compreso il padre di Peppino Impastato. Erano il comitato per i festeggiamenti in onore di Santa Fara. Quella fotografia, del 1952, il giovane Impastato l'aveva trovata nell'album di famiglia, così aveva iniziato a denunciare i rapporti fra mafia e politica. Adesso, quella foto è tornata a circolare in paese. "Evidentemente, questa e altre denunce non sono gradite", ribadisce Giovanni Impastato: "Non ci fermeremo".

Intanto, ieri, il sindaco di Cinisi Salvatore Palazzolo aveva cercato di raffreddare la proposta dei due consiglieri di Forza Italia di intitolare l'aula a Pandolfo.
[...]
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Inviato il: 12/6/2007 11:23
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#15
Sono certo di non sapere
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Ecco, oggi finalmente si trovano altri articoli circa la notizia...

Mafia, sfregiata lapide casa Peppino Impastato

Bottiglie di acido contro la casa di Peppino Impastato

Leonardo Pandolfo: sul sito del Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" si parla di lui solo nel paragrafo datato 17 maggio 1996:

"Nella lista del Movimento per la liberazione della Sicilia è candidato Leonardo Pandolfo, ex assessore regionale, indicato come amico di Badalamenti."
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Inviato il: 12/6/2007 13:58
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  •  Marco74
      Marco74
Re: Peppino Impastato
#16
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Inviato il: 16/6/2007 21:20
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  •  Marco74
      Marco74
Re: Peppino Impastato
#17
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  •  florizel
      florizel
Re: Peppino Impastato
#18
Sono certo di non sapere
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Anno dopo anno, muore un Peppino Impastato.

"Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio "eclatante"."

33 anni dal suo assassinio. Ed ancora bisogna combattere per affermare uno straccio di Verità.

Fiore di campo sei nato e non muori.

"« Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio, negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo portò a lottare, aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell’ambiente da lui poco onorato,si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore. » "
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