Non ho le idee sufficientemente chiare per potermi esprimere su cosa sia l’anti-semitismo; ho una sensazione ed è che l’anti-semitismo sia un concetto mobile, perché tirato per la giacchetta da chiunque desideri bloccare qualunque discussione scomoda.

Quindi preferisco chiedermi (senza l’ambizione di trovare una risposta definitiva), cosa sia il pro-semitismo e se è l’appartenenza ad una cultura religiosa basata su un dio descritto come un’entità esterna ad un uomo; un dio che generando l’umanità ha creato pochi uomini ebrei (eletti) più tutti gli altri (non eletti), evidentemente inferiori ai primi.

Pochi eletti, piccolo territorio (promesso?) e (desiderata) supremazia dei pochi su tutti.

Da uomo “non eletto” mi chiedo (senza invidia), cos’avrebbero di speciale gli “eletti”: sono stati l’unico faro che ha dato luce alla storia dell’umanità mentre la totalità degli altri uomini dormiva?

Ma io non sono un “eletto”, perciò in base alla credenza di un “eletto” ciò che dico non vale granché, ed anzi queste poche parole potrebbero già essere considerate sufficientemente “anti-semite”.

Woody Allen ha scritto:” dio non esiste e noi siamo il suo popolo eletto”.

Crederò che un dio abbia creato uomini superiori ed uomini inferiori, quando tutti gli ebrei avranno il senso dell’umorismo di Woody Allen.

Come ho gia' detto alcune altre volte negli ultimi due giorni, la parola semita non ha alcun senso, e' puro newspeak.

Sarebbe corretto parlare di Sionismo. O al limite di Ebraismo.

Woody Allen mi pare il solito paraculo, ma la battuta mi sembra alquanto seria e spiega benissimo il punto di vista sionista.

per me sono dei cavilli da tirare fuori all'occorrenza ed al momento più opportuno!
Si vantano di essere ebrei allora tanto vale dire anti-ebreo o pro-ebreo,ma questa faccenda del semitismo e del sionismo non la digerisco proprio
Per me l'ebreo è quello circonciso,che si attiene al Talmud ed alla Torà,che si sente superiore perchè crede alla favoletta del popolo eletto (in cielo non vedo nessuno striscione a tal senso nè si è visto mai) perciò mi stanno sulle palle!
E così pure gli islamici che hanno copiato la Bibbia a loro vantaggio,e così pure i cristiani che se la menano con la storia della civiltà,dell'unico credo e blà blà blà!
Sì,lo sò che ci sono distinzioni,il buono ed il cattivo da per tutto,però che presa per i fondelli questi sofismi!
Parliamo di governi,non di popoli,perchè anche se il popolo li elegge non è detto che il governo mantiene le promesse per cui è stato votato!

Citazione:

Molta fantasia in piu'?
Ma soprattutto, voglia di crederci...

mc

Citazione:

Se gia' stavo sull'anima a tre quarti di LC adesso mi gioco l'altro quarto.

Un mio vecchio professore di storia nel lontano 1973 mi prese da parte e mi disse piu' o meno (e' passato un po' di tempo):"non te la prendere se te lo dico, io provengo da una stirpe di profeti e anche tu, anche se non lo sai, mi basta sapere il tuo cognome e vedere la tua faccia. Ti sarai gia' accorto che nessuno ti stima perche' sei piu' brillante ma meno omologato, hai piu' orecchio musicale degli altri gentili, e una immaginazione molto piu' fervida. Ti diranno anche che sei senza sentimenti e calcolatore. Non ti abbattere, se vuoi, anche se non sei completamente uno dei nostri (per via di mia madre, penso che volesse dire) vedro' io di mettere una parola buona e la tua vita cambiera', finalmente sarai parte di una vera comunita'. Se no rimarrai come una foglia morta in mezzo ad una umanita' che non ti capisce."

Inutile dire che lgi ho detto che tutta la manfrina non mi interessava. Ma qualche volta ci ripenso.......

Citazione:

oh..non è che ti voleva molestare?

No, quando gli ho detto che non mi interessava non mi ha cagato piu' neanche di striscio, quelli in genere sono insistenti

fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu....

se potessi esaudire un desiderio chiederei:" svanisca il muro del pianto!".

chissà come interpreterebbe questo "segno" la vanità dei pochi "eletti" (forse si cercherebbero qualcos'altro da adorare, magari uno specchio...del profeta taldeiquali?), vederli ciondolare di fronte ad un muro più che un momento di preghiera suggerisce un'idea di sfida: quale dei due è più duro e sordo?

per pikebishop: anch'io certe volte sento che nessuno mi stima perche' sono piu' brillante ma meno omologato, ho piu' orecchio musicale degli altri ed anche mi comporto gentilmente, inoltre ho una immaginazione molto piu' fervida e ricordo che in passato qualcuna mi disse:" sei senza sentimenti e calcolatore".
Non mi abbatto, anche se non ricordo d'aver avuto dei professori con manifestazioni tanto acute del delirio d'onnipotenza, forse non erano sufficientemente "eletti", pazienza.

Citazione:
Chi, i professori? Ma loro sono tutti eletti ed tutti hanno manifestazioni acute di delirio di onnipotenza, se no farebbero qualche altro mestiere

Raccontavo quell'anedoto non perche' dica niente su di me (sono tanto poco ebraico che mio padre, in un accesso di idiozia giovanile, a momenti partiva per la Russia in un battaglione SS), ma perche' mi sembrava che sintetizzasse come si sentono gli eletti.

PS.
Non sono brillante e cosi' omologato da portare una uniforme, suono la chitarra da schifo e il pianoforte da dimenticare subito, ho l'immaginazione tipica di un salumiere bavarese e piango sempre alla visione di Babe. Quel professore si sbagliava.

Citazione:

Hai altri doti ben nascoste,ma io le vedo,tana per il professore!

Consiglio due libri interessanti (in inglese) sull'argomento Sionismo:
The Hidden History Of Zionism
The Controversy Of Zion

citaz.Chi, i professori? Ma loro sono tutti eletti ed tutti hanno manifestazioni acute di delirio di onnipotenza, se no farebbero qualche altro mestiere

e già, e che potrebbero fare...i ceramisti?????

che buffi sti "eletti" (sopratutto se professori!), più cercano di differenziarsi dagli "altri" e tanto più gli appaiono simili.
infatti l'appartenenza al gruppo basata sulla "forza" dell'esclusione (altrui) e sacralizzata dal cerimoniale, è comune a tutti i gruppi che desiderano affermare il proprio potere sulla base di una presunta superiorità che si concretizza solo attribuendo agli esclusi l'accezzione negativa che li rende inferiori e quindi (secondo la rinnovata coscienza "superiore"): predabili. è quanto succede nei "clubs" massoni o mafiosi o religiosi o economici o etc e nelle loro sfumature incrociate.
è per questo che ho aperto "codesta discussione", per tentare di curiosare in uno spazio malamente ed erroneamente descritto da una parola:"semitismo", che nell'immaginario collettivo è sempre più spesso propagandata quale portatrice di un'essenza umana speciale(?); riuscendo a raggiungere il massimo risultato possibile per una pubblicità: modificare la realtà.

questa è la DEMOCRAZIA D'ISRAELE al suo interno. Ha ancora senso parlare di anti e pro semitismo?

PS: l'articolo è lungo,scorrere il cursore se non interessano le altre notizie,la Democrazia d'Israele è quasi a metà

grazie fiammifero, è proprio questo uno degli aspetti che volevo approfondire:



C'è uno Stato al mondo dove ancora l'apartheid è «il principio primo di tutto il suo sistema legale, oltre che la dimensione evidente e verificabile ad ogni livello sociale, residenziale, del viver quotidiano. Tuttavia, la maggior parte delle leggi approvate dal parlamento, non sembrano discriminatorie, almeno nella forma. Se si analizzano con un po' di attenzione, si vede subito che, alla base dì tutte c'è la discriminazione tra 'ebrei' e 'non ebrei'».

Questo stato è Israele.

Chi afferma ciò non è un pericoloso antisemita, ma Israel Shahak, ebreo, internato nel campo di concentramento nazionalsocialista di Bergen Belsen e dal 1945 stabilitosi in Israele.

Secondo la legge - prosegue Shahak - «in questo Stato deve considerarsi 'ebreo' chi ha avuto una madre, una nonna, una bisnonna e una trisavola ebrea, di religione ebraica, oppure perché si è convertito al giudaismo da un'altra religione, secondo i criteri riconosciuti e accettati come legittimi dalle autorità d'Israele.

Chi si sia convertito dal giudaismo a un'altra religione non è più considerato 'ebreo'».


Pochi sanno - afferma Shahak - che il diritto di residenza, si fonda «sul fatto che, in Israele, il 92% della terra è proprietà dello Stato ed è amministrato dalla Israel Land Authority secondo i criteri del Jewish National Fund (JNF), affiliato all'Organizzazione Sionista Mondiale (World Zionist Organization). Sono regole fondamentali del JNF la proibizione a chi non è 'ebreo' di stabilire la propria residenza, di esercitare attività commerciali, di rivendicare il proprio diritto al lavoro e questo soltanto perché non è ebreo. Al contrario, agli ebrei non è in nessun caso proibito stabilire la propria residenza o aprire attività commerciali in qualsiasi località d'Israele […]. Secondo le regole del JNF, ai non ebrei si proibisce ufficialmente di lavorare le terre amministrate dalla Israel Land Authority. […]. E' severamente proibito agli ebrei insediati sulla National Land subaffittare anche una parte delle loro terre agli arabi, persino per tempi brevissimi e chi lo fa incorre in pesantissime multe. Al contrario, non c'è nessuna proibizione se si tratta di non ebrei che affittano le loro terre ad altri ebrei».

C'è un legge in quello Stato, la Legge dell'Ingresso del 1952, secondo cui «chi non è in possesso di un visto o di un certificato d'immigrazione sarà immediatamente deportato e non potrà più chiedere il rilascio del visto».

Sembra una legge neutrale, precisa Shahak.

Peccato che la definizione di chi ha le qualifiche per ottenere il visto d'immigrazione si trova nella parallela Legge del Ritorno: solo «gli ebrei».

C'è uno Stato dove «nei documenti d'identità che tutti sono tenuti a portare con sé e ad esibire in qualsiasi momento, sotto la dicitura 'nazionalità' figurano le seguenti categorie: 'ebreo', 'arabo', 'druso', 'circasso', 'samarita', 'caraita' o 'straniero'. Dal documento d'identità i funzionari dello Stato sanno subito a quale categoria appartiene la persona. Malgrado innumerevoli pressioni, il Ministero dell'Interno si è sempre rifiutato di accettare la dicitura 'nazionalità israeliana'

C'è uno Stato che impedisce a una parte dei propri cittadini di entrare nell'esercito, riservando ad una «nazionalità» solo, quella ebraica, il monopolio dell'uso della forza militare: «la legge sulla coscrizione militare del 1986 non sembra discriminatoria perché usa l'espressione 'giovani di leva arruolati' come termine universale e riferibile a tutti i cittadini d'Israele. In realtà contiene un semplice marchingegno che ne fa una delle leggi più discriminatorie, un vero e proprio pilastro dell'apartheid: è la figura dell'enumerator, autorizzato a chiamare i giovani ad iscriversi nelle liste di leva, a convocarli al distretto con uno specifico richiamo alle armi. Nella legge si fa uso del termine 'autorizzato', il che implicitamente lascia all'enumerator la facoltà di chiamare, o di non chiamare alle armi, i giovani in età di leva. Quelli che non ricevono la chiamata sono automaticamente esentati dal servizio militare. E' semplicissimo: quelli che dai documenti d'identità risultano appartenenti al 'settore arabo' non vengono chiamati». (1)

C'è uno Stato in cui esistono due tipi di targhe d'auto, immediatamente riconoscibili dal colore, giallo e azzurro: uno per i cittadini israeliani ebrei, e l'altro per i cittadini israeliani arabi.

etc.

et voilà un'altra "chicca" dal sempre attento Blondet: http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1383¶metro=esteri