Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Scienze Economiche
  Liberismo, pubblicità e libertà

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
1234>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  2 Voti
Liberismo, pubblicità e libertà
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
Ciao a tutti, GLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI NEL MONDO nel 2004 sono stati di circa 400.000 milioni di euro. Senza pubblicità il nostro sistema economico letteralmente collasserebbe…

La domanda che mi faccio e vi faccio è: quanto spazio lascia alla libertà un sistema "liberista" fondato sulla pubblicità, dove le grandi aziende pagano fior di psicologi per "fregare" il consumatore con gli spot?

Due anni fa ho letto un libro, “26.900 lire”, di Frederic Beigbeder, un pubblicitario francese che a 33 anni ha deciso di abbandonare la sua professione.

Riporto qui di seguito alcuni estratti dal libro come spunto per la discussione.

Citazione:
Mi chiamo Octave e mi vesto da APC. Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscite a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Saro già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma.

La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l’abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete stare senza un prodotto, ma non appena lo possedete, dovete averne un altro. L’edonismo non è un umanismo: è un cash-flow. Il suo motto? “Spendo dunque sono”. Ma per creare bisogni si devono stimolare la gelosia, il dolore, l’insoddisfazione: sono queste le mie munizioni. E il mio bersaglio siete voi (…)

Dovunque posiate i vostri occhi, troneggia la mia pubblicità. Vi proibisco di annoiarvi. Vi impedisco di pensare. Il terrorismo della novità mi serve a vendere il vuoto (…)

Più io gioco con il vostro subconscio, più voi mi obbedite. Se osanno uno yogurt sui muri della vostra città, vi garantisco che andrete a comprarvelo. Credete di possedere il libero arbitrio, ma un giorno o l’altro riconoscerete il mio prodotto negli scaffali di un supermercato e lo acquisterete, così, tanto per assaggiarlo, credetemi, conosco il mio mestiere (…)

Mmm è bellissimo penetrarvi nel cervello. Godo nel vostro emisfero destro. Il vostro desiderio non vi appartiene più: io vi impongo il mio. Vi proibisco di desiderare a caso. Il vostro desiderio è il risultato di un investimento calcolato in miliardi euro (…)

Non è assurdo vedere fino a che punto tutti sembrino normale questa situazione? Mi disgustate, miserabili schiavi di ogni mio capriccio. Perché mi avete lasciato diventare il Re del Mondo? Vorrei svelare questo mistero: come, all’apice di un’epoca cinica, la pubblicità è stata incoronata imperatrice. Nessun pazzo irresponsabile è mai stato tanto potente da duemila anni a questa parte (…)

Sono nocivo, fermatemi prima che sia troppo tardi, per pietà! (…)
Cosa ci posso fare se l’umanità ha deciso di sostituire Dio con prodotti di largo consumo?

Sorrido, perché può accadere che all’uscita di questo libro, anziché buttarmi fuori a calci in culo, mi rifilino un aumento. Nel mondo che vado a descrivervi, la critica è digerita, l’insolenza incoraggiata, la delazione remunerata, la contesa organizzata. Presto verrà conferito un Nobel per la provocazione e io sarò un candidato difficile da battere. La rivolta fa parte del gioco. Le dittature del passato temevano la libertà d’espressione, censuravano la contestazione, rinchiudevano gli scrittori, bruciavano i libri controversi. I bei tempi dei brutti autodafé permettevano di distinguere I buoni dai cattivi. Il totalitarismo pubblicitario è ben più subdolo. È un fascismo che ha imparato la lezione dai fiaschi precedenti (Berlino 1945 e Berlino 1989: ora che ci penso, perché tutte le barbarie sono morte nella stessa città?)

Per ridurre l’umanità in schiavitù, la pubblicità ha scelto la linea morbida, la persuasione (…) questo sistema punta tutto sulla libertà, è questa la sua più grande trovata (…)

Proprio voi che state leggendo questo libro, scommetto che vi dite: “carino, questo pubblicitario che sputa nel piatto dove mangia, ma dai, su, che ci sei dentro come gli altri, pagherai I tuoi tributi come tutti”. Non c’è modo di venirne fuori. È tutto sprangato, con il sorriso sulle labbra. Vi bloccano con crediti da rimborsare, mensilità, affitti da pagare. Avete qualche scrupolo? Milioni di disoccupati là fuori aspettano solo che lasciate libero il posto. Potete prendervela finché volete, Churchill ha già dato la risposta, affermando: “È il sistema peggiore a eccezione di tutti gli altri”. Non ci ha ingannati. Non ha detto il migliore, ha detto il peggiore.

Permettetemi di farvi presente che la tecnica d’intossicazione cerebrale della pubblicità, pur essendo stata inventata dall’americano Albert Davis Laser nel 1899, è stata poi sviluppata con grande efficacia da un certo Joseph Goebbels negli anni trenta, allo scopo di convincere il popolo tedesco a sterminare gli ebrei (…)


Beigbeder, Frederic
2004, Lire 26.900, Milano, Feltrinelli
_________________
Inviato il: 12/7/2006 15:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  UncasO
      UncasO
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#2
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Posso solo consigliarti, ringraziandoti per questo libro che sicuramente cercherò, due testi fondamentali e facilmente comprensibili anche per chi nulla sa di psicologia.

Il primo è molto vecchio, si tratta de "I persuasori occulti" di Vance Packard, un'ottima introduzione a quella che è la base del moderno marketing, la "ricerca motivazionale" così come la chiamavano negli anni 50.

Il secondo l'ho appena finito di leggere e mi ha stupito per la sua chiarezza espositiva e per la ricchezza delle fonti su studi compiuti all'interno di università e per conto di società private. Si tratta di "Le armi della persuasione" di Robert B. Cialdini, del quale puoi trovare un efficace sunto a questo link.

Ovviamente questi libri non approfondiscono come queste tecniche vengano utilizzate per vendere politica estera o riforme sociali, questo passaggio gli editori e gli autori stessi lo lasciano molto volentieri al lettore.
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 12/7/2006 16:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
Ciao UncasO, grazie per i testi che mi hai consigliato. Il testo di Packard l’ho letto qualche anno fa, quello di Cialdini non mancherò di cercarlo.
Purtroppo o per fortuna nel mio peregrinare di precario, ho fatto diversi lavori, tra cui anche il “telemarkettaro” per una nota azienda telefonica. Quindi conosco abbastanza bene i “trucchetti” della persuasione…

Comunque credo sia doveroso il paragone che suggerivi tra il consumatore e l’elettore. Alla domanda iniziale sulla libertà del consumatore nello scegliere i prodotti da acquistare, aggiungerei anche quella sulla libertà dell’elettore nello scegliere i politici. In fin dei conti le tecniche della persuasione e i media sui quali vengono canalizzati sono sempre gli stessi.

ciao
_________________
Inviato il: 12/7/2006 17:00
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  UncasO
      UncasO
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#4
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Il libro di Cialdini pone l'accento su meccanismi che scatenano una risposta auotmatica, quella che l'uomo comune utilizza tutti i giorni per evitare di compiere un faticoso ragionamento.

L'esempio iniziale riguarda l'etologia, un tacchino accudisce solo i pulcini che emettono un "cip cip", la sua risposta automatica allo stimolo è tale che persino una puzzola impagliata che emetta tale suono viene accolta invece che attaccata. Suona ridicolo all'inizio della lettura, ma già a pagina 100 la voglia di ridere è passata...
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 12/7/2006 17:50
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
Offline
Inviato il: 12/7/2006 20:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
mi scuso per averti provocato rigurgiti

dai linucs sono qui per imparare... se cambio il titolo del thread in "statalismo, pubblicità e libertà" rispondi alle due domande?
_________________
Inviato il: 12/7/2006 21:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Consumi o consumismo?
penso che questo sia il nocciolo del problema,alla base del liberismo,della pubblicità e della libertà!
Tutto ciò che si acquista è veramente indispensabile o superfluo?
Posso farne a meno? se è sì la risposta,allora siamo condizionati dalla pubblicità,dallo status simbol,dal pecorume,dal senso di appartenenza.
Della casa non si può fare a meno,però di due televisori sì,come dei soprammobili ed altre cose di arredamento.
Del pane non si può fare a meno ma del caviale,del salmone,delle leccornie in genere si,dell'acqua non si può fare a meno del vino o dello spumante si,e così via di seguito.
Naturalmente la pubblicità condiziona solo chi ha il portamonete gonfio,di certo non il povero nè il barbone,loro possono solo sognare.
La libertà mal si lega con i consumi ed il consumismo perchè vuoi o non vuoi sei schiavo anche dell'educazione che ti hanno impartito,dal contesto in cui vivi,dalle occasioni che ti si presentano.
Certamente non si vive di sole necessità primarie,gli sfizi ti danno un pizzico di pepe in più,ti arricchiscono dentro ma queste sono scelte individuali e ragionate,non credo che la pubblicità possa influenzarle più di tanto,parlando di cultura,arte in generale.
Questo è problema prettamente da paesi del primo e secondo mondo,per il resto
dell'umanità non si pone,è solo vivere o sopravvivere alla giornata.Mentre sto scrivendo c'è qualche nababbo che si annoia nel lusso più sfrenato,una mamma che gioisce perchè ha rimediato una razione di riso per suo figlio ed un'altra che si dispera per la morte di fame e sete di un'altro dei suoi figli.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/7/2006 22:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
"La libertà mal si lega con i consumi ed il consumismo perchè vuoi o non vuoi sei schiavo anche dell'educazione che ti hanno impartito,dal contesto in cui vivi,dalle occasioni che ti si presentano."
+++++++
...quindi, non saremmo tanto "schiavi" della pubblicita' quanto di altre cose...
(scusa Fiamm, in questi gg ti becco sempre ! )
(pero' sto ancora aspettando la risposta sull'aspirina, dall'altra parte...)

su questo argomento mi piacerebbe entrare un po' piu' nel merito ma non ho tempo.
mi limito alla mia posizione personale:

1) per fortuna guardo pochissimo la tv. quando mi capita di vedere spot, per la maggior parte (not all) mi viene da tirarglii martellate, o comunque da rimanere sorpreso su come possa una tal roba spingere alcuni a comperare.

2) nonostante questo, OVVIAMENTE, mai e poi mai mi verrebbe in mente di mettere proibizioni per legge.
Inviato il: 12/7/2006 22:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Bandit è un piacere dialogare con te .
La pubblicità è lo strumento visibile di altre forme di condizionamento che stanno a monte della ns.società e sua conseguenza e non a caso compare non solo alla TV ma anche con i cartelloni pubblicitari ,sulle vetrine dei negozi,sulle edicole,ha raggiunto proporzioni inimmaginabili solo qualche decennio fà,e se questa non è strategia di potere cos'è?
Persino la Chiesa ne ha capito l'importanza e ne fà abbondante uso,ma a monte ha dalla sua altre forme di condizionamento.
Poi che molta pubblicità faccia ridire,sia ingannevole,grottesca e surreale,è un'altro discorso ma comunque fà sempre parte del gioco,proprio perchè siamo miliardi di individui ognuno con i suoi punti deboli.

Citazione:
nonostante questo, OVVIAMENTE, mai e poi mai mi verrebbe in mente di mettere proibizioni per legge.


Già è tanto che ci facciano credere di essere liberi,figurati!
E poi il liberismo che fine farebbe?
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/7/2006 23:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  UncasO
      UncasO
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#10
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Citazione:
Non esiste, beninteso, alcuna ragione perchè i nuovi totalitarismi somiglino ai vecchi. Il governo basato su manganelli e plotoni d'esecuzione, carestie artificiali, imprigionamenti e deportazioni di massa, è non soltanto disumano (cosa che oggi come oggi non preoccupa nessuno più di tanto), ma provatamente inefficiente e questo, in un'era di tecnologia avanzata è un peccato contro lo Spirito Santo. Uno stato totalitario davvero "efficiente" sarebbe quello in cui l'onnipresente comitato esecutivo dei capi politici e il loro esercito di direttori soprintendessero a una popolazione di schiavi che ama tanto la propria schiavitù da non dovervi neanche essere costretta. Far amare agli schiavi la propria schiavitù: ecco qual è il compito ora ssegnato negli stati totalitari ai ministeri della propaganda, ai caporedattori dei giornali e ai maestri di scuola.

Aldous Huxley, nuova prefazione a Mondo Nuovo.


Introduce "Lire 26.900", se è sincera promette bene.

Altra curiosità tratta dal libro di Cialdini che provo a sintetizzare.

Per eliminare il periodo di stanca dei consumi seguente all'orgia natalizia i produttori di giocattoli non esitano ad utilizzare un trucco semplice quanto sottile che fa leva sul pirncipio della coerenza personale. Il sostanzioso lancio pubblicitario di un nuovo gioco a novembre-dicembre costringe molti genitori a prometterlo ai figli per natale, in seguito però il prodotto viene distribuito ai negozianti in numero limitato cosicchè gli ansiosi genitori siano costretti ad optare per altri prodotti di egual valore.. Quando poi a fine febbraio ritonerà in tv la pubblicità dell'oggetto di quella promessa sarà la coerenza stessa che i genitori avevano espresso ai figli "papà me lo regali?" a entrare in gioco. Ora che lo sai cosa fai? Non lo compri e spieghi a tuo figlio seienne come funziona la persuasione pubblicitaria o cerchi di dimostrarti coerente con le tue promesse agli occhi di tuo figlio? Cip, cip, fa la puzzola.
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 13/7/2006 1:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#11
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
Il centro della questione è la libertà: del consumatore di scegliere cosa acquistare,
dell’elettore di scegliere chi votare.

Un’azienda ha tutto il diritto di informare sui suoi prodotti,
un politico deve comunicare i suoi programmi…
Tuttavia mi chiedo se una pubblicità invasiva, subdola e onnipresente
rappresenti una forma di informazione o se sia “plagio”…
A questo punto si dirà: “non siamo mica così stupidi da lasciarci abbindolare dagli spot…”
No, non lo siamo.
Forse è per questo motivo che vengono investiti miliardi di euro in pubblicità.
Probabilmente è per questo motivo che la pubblicità si serve dei migliori creativi
e dei personaggi dello spettacolo più famosi.
Ed è sempre per questo motivo che uno spot viene ripetuto all’infinito.

Citazione:
Per eliminare il periodo di stanca dei consumi seguente all'orgia natalizia
i produttori di giocattoli non esitano ad utilizzare un trucco semplice quanto sottile che fa leva
sul principio della coerenza personale…

Per non considerare poi il fatto che la maggior parte dei messaggi pubblicitari sono rivolti ai bambini
e al “bambino” che c’è negli adulti…


per bandit:
son contento che tu riconosca che il problema esiste (se hai tempo poi mi spieghi
meglio i termini nel quale lo inquadri).

per UncasO:
"29600 lire" è prima di tutto un romanzo (lo dico per non farti creare aspettative diverse...)
_________________
Inviato il: 13/7/2006 9:39
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#12
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Citazione:

UncasO ha scritto:
Uno stato totalitario davvero "efficiente" sarebbe quello in cui l'onnipresente comitato esecutivo dei capi politici e il loro esercito di direttori soprintendessero a una popolazione di schiavi che ama tanto la propria schiavitù da non dovervi neanche essere costretta. Far amare agli schiavi la propria schiavitù: ecco qual è il compito ora ssegnato negli stati totalitari ai ministeri della propaganda, ai caporedattori dei giornali e ai maestri di scuola.

Aldous Huxley, nuova prefazione a Mondo Nuovo.


Introduce "Lire 26.900", se è sincera promette bene.


Ciao UncasO, ci si rivede
Dopo questa citazione di "il Mondo Nuovo" non ho resistito... Ho appena finito di leggerlo (il mondo nuovo) e sono rimasta letteralmente sconvolta. Beigbeder non poteva fare citazione migliore! Il collegamento mi è venuto naturale avendo letto entrambi i libri. Nel Mondo Nuovo i bambini vengono sottoposti fin da piccolissimi a continue sedute di ipnopedia, mediante le quali il loro modo di pensare viene condizionato a seconda della "casta" di cui faranno parte. Questo fa sì che l'individuo non sviluppa un pensiero proprio, ma un pensiero "collettivo", ovviamente imposto. E gli individui citano spesso gli slogan che gli sono stati insegnati.
E ho pensato che è un pò quello a cui siamo sottoposti noi con la pubblicità. Quante volte mentre parliamo con qualcuno ci viene in mente lo slogan della tale pubblicità? Oppure, quando sentiamo pronunciare alcune parole non riusciamo a non pensare a un certo prodotto? In un certo senso la pubblicità è una sorta di ipnopedia fatta da svegli.... ipnosi insomma..
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 13/7/2006 10:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#13
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
devo limitarmi giusto a qualche spunto...

"Senza pubblicità il nostro sistema economico letteralmente collasserebbe…"
++++++++++++++++
perche' mai ? se immaginiamo la totale scomparsa della pubblicita' dai media classici, sicuramente molte cose sarebbero diverse, ma non si vede perche' dovrebbe venire l'apocalisse.

"La pubblicità è lo strumento visibile di altre forme di condizionamento che stanno a monte della ns.società"
++++++++++++
infatti: a differenza delle altre forme la pubblicita' e' ben riconoscibile e sappiamo chi la fa e perche' la fa e anche - in parte - che strumenti usa.
quindi e' meno subdola delle altre "forme di condizionamento" che non hanno queste caratteristiche.


Inviato il: 13/7/2006 12:13
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#14
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/2/2006
Da
Messaggi: 1460
Offline
Ciao a tutti

Pensiero del mattino...
il mondo di huxley non è poi così lontano dal nostro, modi diversi ma risultati simili:

Citazione:
Quante volte mentre parliamo con qualcuno ci viene in mente lo slogan della tale pubblicità?

estendendo, quante volte parlando con qualcuno ripetiamo "slogan" e idee sentite da qualcun altro sui media (ma credendo di dire cose che pnsiamo noi autonomamente)?
Quanto di quello che pensiamo e diciamo è veramente nostro?
Questo è il più subdolo dei condizionamenti. Ci bombardano di slogan e idee preconfezionate, in modo che nel nostro cervello si inneschi automatica l'alchimia che a una data visione o discorso, crea la connessione con gli "slogan" sentiti...

uhm, spero di essermi spiegata, mi sa che ho ingarbugliato il discorso
Inviato il: 13/7/2006 12:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  UncasO
      UncasO
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#15
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Ciao emi!
Huxley è un volpone come pochi, anche nei suoi racconti si capisce che la base della sua narrativa è un'attenta osservazione dei fenomeni sociali, era un uomo che amava sviscerare i rapporti tra le persone mettendo a nudo la "logica" che sta sotto al nostro comportamento con i mondi che durante la vita ci tocca affrontare. Diciamo che ereditò da mamma Darwin la capacità analitica che trasferì dai cardellini del Magadascar alla società inglese del secolo scorso. Sarebbe stato un eccellente pubblicitario se non avesse sviluppato un innato odio per il totalitarismo e un morboso interesse per l'acido lisergico.

Scrisse di ipnopedia perchè ancora non conosceva la televisione e la capacità ipnotica di questo media, se infatti le diverse fasi del sonno modificano il livello di comprensione, possiamo solo immaginare come ciò possa accadere durante la sospensione dell'incredulità totalmente passiva di un programma televisivo ben scritto. Sul fatto che di fronte alla tv siamo "svegli" avrei qualche dubbio, risalgono agli anni '50 i primi studi che confrontano il movimento di occhi a palpebre, nonchè il tracciato dell'encefalogramma, su uomini e donne di fronte alla tv. Significative alterazioni compaiono sia in soggetti posti di fronte alla tv che in quelli analizzati mentre fanno la spesa al supermarket.

Personalmente mi limito ad avere coscienza del fatto che mi muovo su una motocicletta quattro cilindri da 750cc perchè sono stato condizionato fin da piccolo a trovare emozionante la sua potenza, preferisco ignorare che consuma troppo ed è estremamente pericolosa. Già è qualcosa il fatto che resisto alla tentazione di cambiarla con una più nuova ogni due anni...
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 13/7/2006 12:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#16
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
...intanto che passate in rassegna le varie forme di condizionamento e i motivi per cui non saremmo davvero "liberi", suggerirei di non dimenticare quel particolare tipo di condizionamento che ci raggiunge attraverso la legge.
quando poi si vorranno valutare le possibili "difese" dalle varie forme di condizionamento, vedremo che a quest'ultimo tipo spetta una posizione del tutto particolare.
Inviato il: 13/7/2006 12:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#17
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
UncasO Citazione:
Sul fatto che di fronte alla tv siamo "svegli" avrei qualche dubbio

io infatti non ho ancora trovato sonnifero migliore

Citazione:
Personalmente mi limito ad avere coscienza del fatto che mi muovo su una motocicletta quattro cilindri da 750cc perchè sono stato condizionato fin da piccolo a trovare emozionante la sua potenza, preferisco ignorare che consuma troppo ed è estremamente pericolosa. Già è qualcosa il fatto che resisto alla tentazione di cambiarla con una più nuova ogni due anni...

La stessa cosa succede con le macchine (e qui viene in aiuto il sig Ford tanto caro ad Huxley). Si viene spinti ad acquistare modelli sempre più potenti e veloci (e in questo noto che gli spot sono rivolti soprattutto agli uomini, probabilmente cercando di far leva su concetti come potenza, forza, virilità, che sinceramente non capisco) tralasciando che se chi compra la macchina rispetta prima di tutto il buon senso e poi il codice della strada non farà mai i 250km/h sulla strada perchè rischia solo di uccidersi e di uccidere qualcun'altro. Inoltre la più economica delle utilitarie mi porta a spasso esattamente come il SUV più equipaggiato, consumando molto meno. Insomma, quattro ruote e un motore li hanno entrambi. Tutto il resto sono optional, fatti apposta per non essere mai contenti di quello che abbiamo e desiderare sempre qualcosa di più.
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 13/7/2006 13:49
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#18
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Inoltre la più economica delle utilitarie mi porta a spasso esattamente come il SUV più equipaggiato, consumando molto meno. Insomma, quattro ruote e un motore li hanno entrambi. Tutto il resto sono optional, fatti apposta per non essere mai contenti di quello che abbiamo e desiderare sempre qualcosa di più.
++++++++++++++++
ecco che piano piano la sensazione di sapere cosa deve andare bene per gli altri prende corpo e solidita'...non interessa a me, quindi non deve interessare neanche agli altri, se gli interessa, e' perche' sono ipnotizzati.
forse il SUV ha un po' piu' di spazio ?
forse e' un po' piu' confortevole per chi lo guida e per chi ci sale ?
forse la trazione integrale e' piu' sicura sulla neve ?

Inviato il: 13/7/2006 14:11
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#19
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:

forse la trazione integrale e' piu' sicura sulla neve ?

"sulla neve" !? Andiamo, bandit!
Fai forse finta di non capire!?
Quanta gente si compra i SUV per andare sulla neve!?
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 13/7/2006 14:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#20
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
bandit Citazione:
nonostante questo, OVVIAMENTE, mai e poi mai mi verrebbe in mente di mettere proibizioni per legge.

se immaginiamo la totale scomparsa della pubblicita' dai media classici, sicuramente molte cose sarebbero diverse, ma non si vede perche' dovrebbe venire l'apocalisse.


Ciao bandit, per immaginare la totale scomparsa dai media classici non ci vuole una qualche leggiucola che la impedisca?
Io non so se ci sarebbe l’apocalisse, ma se si spendono 400.000 milioni di euro vuoldire che la pubblicità invade molti ambiti della società e non credo che sarebbe un cambiamento “da poco”.

“ciò che sta a monte” regola le nostre esistenze con la pubblicità e la propaganda attraverso i media. Quindi non mi sembra un problema da sottovalutare.
Quello che vorrei fosse chiaro è che io non sono contro il mercato libero, dico semplicemente che il nostro non mi pare un mercato libero.

ora devo andare, stasera cercherò di fare un intervento più articolato.

ciao
_________________
Inviato il: 13/7/2006 14:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  UncasO
      UncasO
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#21
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Il SUV funziona dal punto di vista commerciale per un principio quasi etologico, l'istinto di sopravvivenza.

Mors tua vita mea, in questo caso è azzeccatissimo, nello scontro tra un suv e un'auto la probabilità di morire passa di un terzo all'occupante della macchina.

Poi vengono potenza e una strategia di marketing basata sul principio dall'alto verso il basso, la più efficace in assoluto per i beni voluttuari e di lusso.
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 13/7/2006 14:51
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#22
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Citazione:
ecco che piano piano la sensazione di sapere cosa deve andare bene per gli altri prende corpo e solidita'...non interessa a me, quindi non deve interessare neanche agli altri, se gli interessa, e' perche' sono ipnotizzati.

No, no, aspetta.
Io non sto dicendo che se va bene per me deve andare bene anche per te. Che se a me non interessa di avere un SUV allora non te lo devi comprare nemmeno tu.
Personalmente non investirei mai 100.000 euro per comprare un suv o un bmw o un mercedes, o una qualunque altra macchina da capogiro. Lo considero uno spreco. Con quella cifra io piuttosto ci comprerei una casa.
Ma questo probabilmente è dovuto ai condizionamenti esterni che ho avuto.
Come diceva fiamma (che hai citato anche tu) Citazione:
vuoi o non vuoi sei schiavo anche dell'educazione che ti hanno impartito,dal contesto in cui vivi,dalle occasioni che ti si presentano.
evidentemente io sono condizionata nel mio modo di pensare dall'educazione che ho ricevuto e dalle condizioni economiche in cui ha sempre versato la mia famiglia. Non abbiamo una casa di proprietà, e quindi la casa sarebbe la prima cosa a cui penserei se avessi una cifra del genere a disposizione.
Spero di essere riuscita a spiegarti meglio quello che intendevo.
Se non ci sono riuscita "fammi un fischio"
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 13/7/2006 14:52
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#23
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Franco8:
" "sulla neve" !? Andiamo, bandit!
Fai forse finta di non capire!?
Quanta gente si compra i SUV per andare sulla neve!?"
++++++++++++++
CVD: il perche' se lo comprano lo sai tu e sai anche stabilire se e' un perche' giusto o sbagliato. un vizio duro da perdere, a quanto pare...

Piero:
"Ciao bandit, per immaginare la totale scomparsa dai media classici non ci vuole una qualche leggiucola che la impedisca?"
+++++++++
col mondo come e' oggi direi di si' (domani chissa'), e io non lo auspico certo, era solo per dire che il sistema non collasserebbe.

Quello che vorrei fosse chiaro è che io non sono contro il mercato libero, dico semplicemente che il nostro non mi pare un mercato libero.
+++++++++
anche su questo sono d'accordo, ma per ragioni diverse dalla pubblicita'.

Emi:
ok, sorry, se parlavi solo per te ho capito male io.

Inviato il: 13/7/2006 14:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#24
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Citazione:
Emi:ok, sorry, se parlavi solo per te ho capito male io.

bandit, io posso parlare sempre e solo per me qualunque cosa scriva, sarà sempre il mio personalissimo modo di vedere il mondo
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 13/7/2006 15:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#25
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:

CVD: il perche' se lo comprano lo sai tu e sai anche stabilire se e' un perche' giusto o sbagliato. un vizio duro da perdere, a quanto pare...

Ma non c'entra niente! (secondo me). Non vogliamo condannare nessuno nè dare giudizi morali...
Ma dare giudizi non equivale a condannare. Sono tollerante, ciò non toglie le abberrazioni sono abberrazioni...
Se chiami "vizio" considerare le conseguenze delle azioni... fai pure.
Non si tratta di "giudicare" cosa è "giusto" e cosa "sbagliato" secondo categorie "morali" ma valutare per le effettive conseguenze delle azioni...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 13/7/2006 15:51
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#26
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
Cito qualche passo tratto da un interessantissimo opuscoletto, “l’economia della truffa”, di John Kenneth Galbraith (anche lui un keynesiano, dirà linucs...).


Citazione:
La progettazione e l’aggiornamento dei prodotti è uno dei principali processi economici, e nessun industriale realizza un prodotto nuovo o lo aggiorna senza coltivare la domanda corrispondente. Né trascura di cercare ogni modo per sostenere e incrementare la domanda dei vecchi prodotti. È così che entra in scena il mondo della pubblicità e della vendita, della televisione e della manipolazione del consumatore; e con esso il ridimensionamento della sua sovranità.

Nel mondo reale l’industria – dal singolo marchio all’intero settore della produzione di merci- influenza largamente i prezzi e la domanda, valendosi a questo fine di monopoli, oligopoli, progettazione e diversificazione dei prodotti, pubblicità e altre tecniche di vendita e commercializzazione. Questo è ammesso anche dalla dottrina economica ortodossa. Il riferimento al mercato come alternativa benevola al capitalismo è un’operazione cosmetica, fiacca e insipida, destinata a coprire una scomoda realtà: quella delle corporation, ovvero di un predominio della produzione capace di manipolare la domanda e, in sostanza, di controllarla. Una realtà di cui non si può parlare. Ora come ora, nelle discussioni e nell’insegnamento dell’economia, questa situazione è praticamente ignorata.
Lo stesso vale per l’idea di mercato che trasmettiamo ai giovani. Perché, come ho detto, è di questo che parlano anche leader politici prudenti e informati, i giornalisti addentro alle cose e la maggior parte degli studiosi. Nessuno domina il mercato, né i singoli né le imprese. Nessuna forma di supremazia economica è mai evocata (…)
Parlare di “mercato”, giova ripeterlo, è insulso e fuorviante, insufficiente e irrilevante.
È un tentativo di proteggersi dal ricordo, dagli aspetti sgradevoli del potere capitalista nonché dall’eredità concettuale di Marx ed Engels e dalla eccezionale abilità retorica dei loro eredi. Oggi si nega che singole imprese e singoli capitalisti detengano il potere economico (…) donde la truffa. (…) amici e beneficiari del sistema, quando hanno buon senso, preferiscono non attribuire l’autorità ultima alle corporation. Meglio il bonario, vacuo riferimento al mercato (…)

Insisto: parlare di mercato significa affermare che in economia l’ultima parola è di chi ha la facoltà di comprare o non comprare; ovvero, sia pure con qualche distinguo, è il consumatore a condurre il gioco. Le sue scelte definiscono la curva della domanda. Come le elezioni sanciscono il potere dell’elettore, così nella vita economica la curva della domanda sancisce il potere del consumatore. Purtroppo, entrambi i termini del paragone celano un non trascurabile risvolto truffaldino. Nel caso del voto come in quello dell’acquisto di beni e servizi, esso sta nel sorvolare sulla straordinariamente efficiente e generosamente sovvenzionata capacità di influenzare le facoltà di scelta dei cittadini. Soprattutto oggi nell’epoca della pubblicità e della moderna promozione commerciale. Una truffa tollerata, non per ultimo, dallo stesso insegnamento accademico.

È un dato di fatto che i media e i politici esercitino nelle campagne elettorali un’opera di persuasione sugli elettori. Grandi somme sono stanziate a questo scopo, tutt’altro che di nascosto. Ma è ai consumatori, non agli elettori, che si rivolgono le ancora più vaste, costose e sofisticate tecniche di persuasione legate alla gestione del mercato. Nemmeno l’abbinamento ai notiziari è trascurato, pur di conquistare il favore del potenziale acquirente. Le spese corrispondenti sono considerate normali, e contabilizzate come tali. Altrettanto normale è giudicato l’impiego dei migliori e più pagati talenti della musica popolare, del cinema e del teatro.
Artisti che una volta avrebbero cercato mecenati, scrittori che una volta avrebbero cercato lettori, menager che una volta si sarebbero occupati della produzione di merci, ora si dedicano alla modulazione delle risposte del mercato (…)

Galbraith, John K.
2004, L’economia della truffa, Milano, Rizzoli

_________________
Inviato il: 14/7/2006 19:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#27
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
tecniche di vendita e libertà:
fateci caso,quando andate al super mercato o al discount per acquistare solo due o tre cosette,come mai uscite sempre con un carrello pieno di cose?
Nessuno vi ha forzato a comprare,siete convinti di aver scelto in libertà ed invece no. Controllate dove sono messi i beni di prima necessità,quasi sempre nascoste e vicino alle casse,sugli scaffali ad altezza occhi troviamo invitanti offerte 3x2 poi magari sotto c'è un prodotto che costa di meno a parità di contenuto ma non in offerta (leggere sempre il prezzo al Kg. scritto in piccolo) e così dicendo per altri generi.
Naturalmente alla cassa c'è sempre un po' di fila perchè immancabilmente una è chiusa. Non è perchè manca il personale o perchè è rotta,ma la fila fà in modo di far acquistare tutti quei cioccolatini,batterie,cerotti,o minuterie esposte poco prima delle casse che erano anche negli appositi reparti.
Cosa voglio dire? che mille e uno sono i condizionamenti che il ns.cervello assorbe
che le strategie sono molte e ben camuffate,non tutto è riconducibile alla pubblicità anche se questa ha la parte del leone.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/7/2006 19:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#28
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Ma non c'entra niente! (secondo me). Non vogliamo condannare nessuno nè dare giudizi morali...
Ma dare giudizi non equivale a condannare. Sono tollerante, ciò non toglie le abberrazioni sono abberrazioni...
++++++++
Franco8
allora ho capito male anche con te, sorry, ma allora spiega cortesemente cosa sarebbe una aberrazione, e se l'acquisto del SUV (di questo si stava parlando) sarebbe una aberrazione.
Inviato il: 14/7/2006 20:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#29
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
Messaggi: 781
Offline
Oggi su Come don Chisciotte:"miseria umana della pubblicità"
_________________
Inviato il: 16/7/2006 14:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#30
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Sintesi dell'articolo: la pubblicita' e' infame e "Per arrivare a toccare questioni cruciali, la pubblicità non dev'essere contestata isolatamente, bensì usata come una interessante via d'accesso per arrivare a una critica radicale del capitalismo".

tanto per capire la matrice.

soluzioni non ne ho lette, salvo questa:
"preferire, quando è ancora possibile, il mercato al supermercato,
gli artigiani agli industriali, gli indipendenti alle catene e alle grandi case di produzione, il rigattiere e il mercato delle pulci agli asettici centri commerciali."

gli "asettici centri commerciali". devono proprio stare molto sulle palle da certe parti.

rinuncio per vari motivi a commentare, mi limito a notare che, finche' le soluzioni indicate si limitano ad una raccomandazione ad un certo tipo di comportamento, nulla da eccepire. oguno rimane libero e responsabile delle proprie azioni, e le motivazioni le conosce solo lui.

estraggo dall'articolo quella che sembra una palese contraddizione:

"Ora, le statistiche provano che i progressi della salute pubblica non sono legati in modo decisivo ai medicinali moderni, ma molto più al miglioramento delle condizioni di vita e specialmente dell'alimentazione"
+++
che gia' pare strano...ambiente moderno = good ? alimentazione moderna = good ?
e infatti poche righe piu' sotto si legge:

"...sono stati sistematicamente usati per giustificare le condizioni di vita moderne: condizioni che sono sempre più patogene!"
Inviato il: 16/7/2006 16:44
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
1234>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA