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   Generico 11 settembre
  Il governo sapeva: il Progetto Bojinka

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  •  Pausania
      Pausania
Il governo sapeva: il Progetto Bojinka
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
Offline
Non ho trovato niente in LC riguardo al Progetto Bojinka, quindi ho tradotto (male e in fretta) questo vecchio articolo del 24 settembre 2001.
L'articolo non tiene conto chiaramente di niente di tutto quello che si è detto in questi anni rispetto al 11/9, e sembra essere anche abbastanza “di parte”.
L'ho postato per due ragioni: primo perché non si può dire che non lo sapevano.
Secondo perché mi sembra che si possa trovare una terza via rispetto alle posizioni “autoattentato” VS “se lo sono lasciati fare”. E cioè: poiché al Qaeda l'ha fatto, allora è un autoattentato. Ed in più si vede come ONU, NATO, America e terroristi abbiano la tendenza a stare sempre negli stessi luoghi del pianeta contemporaneamente.
Prendetelo per quel che è comunque


CATASTROFICO FALLIMENTO DI INTELLIGENCE

Nel 1995, la CIA e lo FBI appresero che Osama bin Laden stava pianificando di dirottare aerei di linea americani e usarli come bombe per attaccare importanti obiettivi negli Stati Uniti. Questo schema era chiamto Progetto Bojinka. E' stato scoperto nelle Filippine, dove le autorità hanno arrestato due agenti di Bin Laden, Ramzi Yousef e Abdul Hakim Murad. Erano coinvolti in attentato che prevedeva di mettere una bomba su un aereo di linea filippino. Il Progetto Bojinka, che le autorità filippine hanno trovato delineato nel computer portatile di Abdul Murad, richiedeva di mettere delle bombe in undici aerei di linea americani e dirottarne altri per schiantarli su obiettivi come l'edificio della CIA.

La parte riguardante il dirottamento ha ricevuto meno attenzione che il posizionamento di bombe. Richiedeva piloti simili ai kamikaze del Giappone che desideravano il suicidio. Bin Laden non aveva questo genere di piloti nel 1995, ma si preparò ad addestrare giovani fanatici che volessero morire per lui pilotando degli aerei. Abdul Murad, il cui computer ha rivelato il piano, ha ammesso di essersi addestrato per una missione suicida. Bin Laden iniziò ad addestrare piloti in Afghanistan con l'aiuto di un pilota afghano e un generale pakistano.

Il Progetto Bojinka era noto alla CIA e all'FBI. Era descritto in documenti processuali nella causa, a New York, contro Ramzi Yousef e Abdul Murad per la loro partecipazione all'attentato del World Trade Center del 1993. Poiché la CIA era stata menzionata come uno degli obiettivi del Progetto Bojinka, avrebbe dovuto essere tenuto nella massima considerazione il fatto che Bin Laden si stava preparando a portarlo a termine. L'indicazione più ovvia, e quella che avrebbe dovuto essere osservata più attentamente, era il reclutamento di giovani seguaci destinati a imparare a pilotare aerei di linea americani. Ciò avrebbe richiesto di tenere sotto stretto controllo le scuole di volo dove si tiene quel tipo di addestramento.

Gli stranieri, compresi molti dal Medio Oriente, si affollano nelle scuole di volo negli USA. I visti vengono dati quasi automaticamente a chi si iscrive a queste scuole. E' particolamente semplice per chi ha un passaporto saudita. Alla Huffman Aviation International di Venice, Florida, circa il 70 percento degli iscritti è composto di stranieri. Ed è una delle scuole dove si erano addestrati Mohammed Atta, 33 anni, che ha guidato il volo AA11 nella torre nord del WTC, e Marwan Yousef Alshehhi, che ha pilotato il volo UA175 contro la torre sud. Entrambi avevano dei precedenti che sarebbero suonati come un allarme se la CIA li avesse controllati.

Un impiegato della Huffman Aviation dice che se lo FBI lo avesse informato che Bin Laden aveva un piano per dirottare aerei di linea e schiantarli contro importanti edifici e se avesse chiesto loro di riferire riguardo ad ogni iscritto sospetto, loro avrebbero cooperato. Era una novità per lui che lo FBI e la CIA conoscessero questo piano. E' stato riferito che uno studente che si stava addestrando sun simulatore in una scuola del Minnesota non era interessato a imparare come atterrare. Se è vero, sarebbere certamente stato riferito [alle autorità, NdT, se la scuola fosse stata contattata dallo FBI.

Osama bin Laden apparentemente sapeva meglio dello FBI quanto il nostro governo fosse negligente nel controllare gli studenti che vengono qui per imparare a volare. Se ne è pienamente approfittato. Ora che abbiamo pagato un prezzo orrendo per questo fallimento dell'intelligence, lo FBI e la CIA si affrettano a saperne di più riguardo ai giovani provenienti dai Paesi dove Al Qaeda è supportata che hanno preso lezioni di volo negli ultimi anni. Il Washington Post riferisce che almeno 44 di quelli che lo FBI vuole interrogare sono piloti. Poiché al 20 di settembre [2001, NdT] non abbiamo notizia nei giornali che siano stati identificati come piloti più di 3 dei 19 dirottatori morti, significa che Bin Laden ha ancora ampia disponibilità di risorse umane per continuare il Progetto Bojinka. Louis Freeh ha molta responsabilità in tutto ciò, ma si è già dimesso. George Tenet, capo della CIA, dovrebbe dimettersi o essere licenziato.


BIN LADEN GATE
Cliff Kincaid

Diversi alti ufficiali della amministrazione Clinton sono apparsi in televisione per esprimere la loro sorpresa e la loro rabbia verso gli attacchi terroristici di New York e del Pentagono commessi dagli agenti di Osama bin Laden. Ma appena due anni fa [cioè nel 1999, NdT], hanno accettato l'aiuto di bin Laden per le guerra della NATO in Yugoslavia. Aiutavano l'Esercito di Liberazione del Kossovo [l'UCK, NdT] che a sua volta bin Laden riforniva di combattenti addestrati nei suoi campi in Afghanistan.

Una storia di Jerry Sepper nel Washington Times del 4 maggio 1999 riportava che “alcuni membri dell'Esercito di Liberazione del Kossovo, che ha finanziato il suo impegno bellico grazie al commercio di eroina, si erano addestrati in campi terroristi gestiti da latitante internazionale Osama bin Laden – ricercato per l'attacco del 1998 a due ambasciate americane in Africa che uccisero 224 persone, compresi 12 americani.” Seper dice che informative riservate recentemente ottenute riferiscono che l'UCK ha arruolato terrosisti islamici per il suo conflitto contro la Serbia e che l'organizzazione di bin Laden, nota come Al Qaeda, ha addestrato e aiutato finanziariamente l'UCK, che era stato definito gruppo terrorista da un ufficiale del Dipartimento di Stato sotto Clinton.

Ciononostante, il generale Wesley Clark, che era il comandante in capo della NATO durante la guerra in Kossovo, ha detto, in un articolo del Washington Post del 14 settembre, che gli Usa devono usare la massima forza contro il terrorismo internazionale. Lui ha lavorato a stretto contatto con lo UCK durante la guerra, rafforzando la politica di Clinton, che ignorava più seri problemi per i diritti umani in altre parti del mondo. L'amministrazione Clinton, per esempio, è rimasta largamente indifferente alla persecuzione dei Cristiani in Sudan, dove un regime islamico aveva uccsio quasi 2 milioni di persone ed è stato, per un po', la casa di Osama bin Laden.

LA CIA CONNECTION

Bin Laden, Saudita di nascita, è stato aiutato dalla CIA quando combatteva gli occupanti sovietici in Afghanistan negli anni '80. Un ex-sergente dell'esercito americano, Ali Mohamed, di origini egiziane, disse in un tribunale di New York che dopo essersi congedato nel 1989, aveva aiutato ad addestrare i membri dell'organizzazione terroristica di bin Laden, Al Qaeda. L'anno scorso ha ammesso il suo coinvolgimento nell'attentato contro le ambasciate in Africa ordinato da bin Laden.

Dollars for Terror, un libro del giornalista della televisione svizzera Richard Labeviere, afferma che Mohamed addestrò militanti islamici in diversi campi nell'area di New York e suggerisce di essere stato una agente attivo degli USA. Labeviere, che ha condotto per quattro anni un'inchiesta e molto ha scritto riguardo agli affari arabi e africani, è giunto alla conclusione che la rete islamica internazionale collegata a bin Laden è stata alimentata ed incoraggiata da elementi della comunità dell'intelligence americana, soprattutto durante gli anni della presidenza Clinton. Dice che la rete islamica internazionale è stata protetta perché fu ideata per servire la politica estera americana e suoi interessi militari.

Labeviere afferma che la CIA fermò i tentativi dello FBI di smantellare queste reti terroriste. “Il Bin-Ladengate si sta svelando, e non c'è via di scampo” dice. “Se un giorno esploderà, questo scandalo rivelerà esattamente come le varie agenzie di intelligence americane erano coinvolte nel processo che ha portato agli attacchi di Nairobi (Kenia) e Dar es Salaam (Tanzania).” Labeviere afferma che Clinton e i suoi massimi aiutanti non hanno previsto il rivoltarsi contro gli Usa da parte di questa rete islamica radicale. Ma anche quando l'hanno fatto, hanno pensato che gli USA ne avrebbero ottenuto più vantaggi, nel lungo periodo.

Labeviere rivela che l'amministrazione Clinton vedeva la rete di bin Laden e il regime talebano in Afghanistan come baluardo contro l'influenza russa, iraniana e persino cinese in Asia. Cita un ex analista della CIA che dice: “La politica di guidare l'evoluzione dell'Islam e dell'aiutarli contro i nostri avversari funzionò meravigliosamente bene in Afghanistan contro l'Armata Rossa. Le stesse dottrine possono essere utilizzate ancora per destabilizzare quel che rimane della potenza russa, e specialmente per contrastare l'influenza cinese sull'Asia centrale.” Si riteneva che l'Islam Sunnita poteva essere usato per minare la Russia in Cecenia e la cina nel Xingjiang meridionale.

Era presente anche in tutte le repubbliche islamiche dell'ex Unione Sovietica. Labeviere dice che “con l'attivo supporto dell'Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti e altre petro-monarchie e con la benevolenza dei servizi segreti americani impiegati in queste regioni, possiamo aspettarci una talebanizzazione dell'Asia Centrale, specialmente in Cecenia.” Labeviere dice che tra il 1994 e il 1997, “Bill Clinton era felice di permettere al Pakistan e all'Arabia Saudita di aiutare i talebani, vedendoli come un utile contrappeso alla influenza dell'Iran....” (I musulmani dell'Iran sono Sciiti).

Il 13 gennaio 2000, un articolo del Los Angeles Times, intitolato “Alcuni vedono gli USA come il prossimo bersaglio grosso dei terroristi”, citava Labeviere: “Per l'America, è ora di pagare i conti.”
Il conto del “Bin Ladengate” è stato pagato col sangue l'11 settembre 2001. Il libro di Labeviere ha ricevuto recensioni favorevoli in Europa. Ma è stato ignorato dalla stampa americana, ad eccezione del Los Angeles Times.

L'analisi di Labeviere, scioccante com'è, potrebbe spiegare anche perché i perpetratori degli attachi al World Trade Center e al Pentagono hanno operato liberamente negli USA, senza alcuna interferenza da parte delle forze di polizia o dai servizi segreti. Tre settimane prima dell'attentato, la CIA e lo FBI, stando a quel che si dice, sapevano che due dei dirottatori, incluso uno collegato all'attacco contro il cacciatorpediniere Cole dello scorso ottobre, erano negli Stati Uniti. Ma non sono stati arrestati.

Questo ha scioccato il Washington Post. Ha scritto che “i dettagli disseminati qui e lì che sono emersi riguardo il piano mettono questo fallimento in assoluto rilievo: più di 50 persone erano verosimilmente coinvolte, hanno detto ufficiali del Dipartimento di Giustizia, e il piano ha richiesto estese comunicazioni e preparazione per essere compiuto. La grandezza del gruppo – per non parlare della complessità dello sforzo – avrebbe dovuto offrire parecchie possibilità alla infiltrazione dei servizi. Tuttavia i cospiratori hanno proceduto indisturbati. Quel che colpisce è quanto al sicuro si sentivano apparentemente queste persone, e quanto protette dalle forze di polizia. Alcuni degli attentatori sono stati qui per lunghi periodi. Sono usciti ed entrati in America senza problemi. Alcuni, a quel che si dice, erano nella cosiddetta “lista di controllo”, una serie di persone cui apparentemente non è permesso entrare negli Stati Uniti. Tuttavia sembra che ciò non gli abbiamo causato problemi.

AMICI ALTOLOCATI

Labeviere afferma che l'Arabia Saudita stia finanziando la rete di bin Laden come via per favorire il proprio tipo di Islam, quello Sunnita. Questo si scontra con la storia che bin Laden, la cui famiglia gestisce la più grande impresa di costruzioni dell'Arabia Saudita, sia un rinnegato. L'Arabia Saudita, il Pakistan e gli Emirati Arabi Uniti sono le sole nazioni a riconoscere il regime talebano. Il 29 ottobre 1999 Jack Kelley ha scritto su USA Today che “importanti uomini d'affari in Arabia Saudita continuano a trasferire decine di milioni di dollari su conti bancari legati ad Osama bin Laden.” Citando ufficiali anziani dei servizi americani e un documento del governo saudita, Kelley dice che i trasferimenti di soldi erano iniziati cinque anni prima. Kelley dice che uno degli uomini d'affari sotto inchiesta, Mohammed Hussein al-Amoudi, gestisce la più grande banca in Arabia Saudita, come pure la Capitol Trust Bank di New York. Vernon Jordan, uno degli amici intimi di Bill Clinton, è il suo avvocato.

Nell'agosto 1998, la situazione sembrava essere sul punto di cambiare quando bin Laden venne accusato per la distruzione delle ambasciate americane in Kenia e Tanzania. Fu messo nella lista dei maggiori ricercati dello FBI e fu posta una taglia sulla sua cattura. Ma Labeviere dice che il Dipartimento di Stato non ha mai eserciato nessuna pressione reale sui talebani per arrestarlo. Gli attacchi americani contro l'Afghanistan e il Sudan come rappresaglia per gli attentati alle ambasciate spostarono l'attenzione dallo scandalo Lewinsky. All'inizio, alcuni senatori misero in discussione la tempistica degli attacchi, e si parlò di un'operazione sul modello del film “Sesso e potere”. Creando l'impressione di agire da presidente e raccogliendo consensi sotto lo slogan “L'America Colpisce Ancora”, Clinton ha dissipato la tempesta. La Associated Press in seguito riportò che l'Amministrazione Clinton aveva “specifiche informazioni” sulla localizzazione di bin Laden ma aveva deciso di non catturarlo o ucciderlo.

Peter M. Leitner, consigliere anziano di commercio strategico al Dipartimento della Difesa, ha detto che “il vero problema in questa tragedia è come queste persone fossere in grado di pianificare e coordinare un tale attacco in un periodo lungo dei mesi senza che la NSA [Agenzia Nazionale per la Sicurezza, NdT] intercettasse i loro segnali.” Leitner, che controlla le richieste di licenza commerciale per l'esportazione di sofisticate tecnologie legate all'esercito ha detto che “la tecnologia che avrebbe permesso a questi terroristi di mascherare le loro comunicazioni è stata data via, in tutta fretta, dall'amministrazione Clinton.” In un'intervista con Paul Sperry de WorldNetDaily, Leitner ha detto che la precedente amministrazione ha approvato l'invioalla Siria di apparecchiatura per telecomunicazioni ad alta tecnologia legata all'esercito. “Loro offrono infrastrutture a bastardi come bin Laden”, ha detto. “Offrono supporto e aiuto e capacità di comunicazione a queste cellule terroristiche”. Leitner ora sta avendo lo stesso problema con l'amministrazione Bush.

LIMITARE I DANNI
Il Presidente Bush ha additato bin Laden come primo sospetto ma dice anche che gli Stati che ospitano i terroristi saranno ritenuti responsabili. L'amministrazione Clinton ha identificato sette stati che sostengono il terrorismo – Iran, Iraq, Siria, Libia, Cuba, Corea del Nord e Sudan – ma è stato confermato che bin Laden ha migliaia di seguaci e cellule terroriste in 50-60 Stati, inclusi gli USA. Il Washington Post ha pubblicato un lungo articolo riguardo le attività di bin Laden in tutto il mondo, facendo notare la sua presenza luoghi come la Bosnia e il Kossovo, occupati dalla NATO e dall'ONU, ma ha mancato di spiegare come questo sia accaduto sotto l'occhio attento dell'amministrazione Clinton.

Bob Woodward, del Washington Post, è il co-autore di un articolo di prima pagina del 14 settembre che insiste sul fatto che la CIA dal 1998 è stata autorizzata a usare mezzi “coperti” per disarticolare le operazioni di bin Laden, per effetto di una direttiva presidenziale firmata da Clinton. Questo articolo ha tutta l'aria di essere un'operazione per limitare i danni da parte degli agenti americani che lavoravano con i seguaci di bin Laden nei Balcani e che avevano capito che i loro sforzi gli si erano rivoltati contro. La corrispondente di CBS News Lesley Stahl ha messo in onda un servizio simile il 16 settembre, aggiungendo un succulento bocconcino: Clinton può aver autorizzato la cattura o l'assassinio di bin Laden. Virtualmente ammettendo che questa informazione gli è stata fornita dal ex uffciali della amministrazione Clinton, Stahl ha detto che “ci sono persone a Washington che vogliono far sapere al popolo americano che non hanno dormito nella guerra al terrorismo e, sebbene ci possano essere stati alcuni fallimenti, ci hanno provato”.

La linea morbida dell'amministrazione Clinton sul terrorismo in realtà è cominciata quando ha accusato dell'attentato al World Trade Center del 1993 singoli terroristi, e non degli Stati. Prova del contrario è stata messa insieme nell'importante libro Study of Revenge, di Laurie Mylroie: la mente del piano, Ramzi Yousef, era infatti un agente iracheno. Il libro venne pubblicato dall'American Enterprise Institute Press al tempo in cui il vice-presidente Dick Cheney era vice-presidente del consiglio di amministrazione dell'American Enterprise Institute.

James Woolsey, che è stato un direttore della CIA sotto Clinton, è divenuto anche lui un sostenitore della tesi che l'Iraq fosse dietro il primo attentato al World Trade Center. Woolsey segnala che James Fox, il capo investigatore dello FBI per l'attentato del 1993 fino al suo rimpiazzo nel 1994, credeva alla connessione con l'Iraq. “E in verità – aggiunge Woolsey – sempre fino alla rimozione di Fox, i procuratori federali e la Casa Bianca si sono attenuti alla regola che la maggior parte degli attacchi terroristi contro gli Stati Uniti sono sia frutto di 'reti slegate' di gente che in qualche modo si riuniva oppure sono guidati dal misterioso e ineffabile bin Laden. Esplicito supporto da parte di altri Stati, specialmente da parte dell'Iraq, non sono mai stati all'ordine del giorno.”

Woolsey dice che ai servizi segreti e agli agenti di polizia sarebbe stato ben suggerito di considerare la possibilità che i recenti attacchi, “fossero stati perpetrati da bin Laden e i suoi complichi o da altri – fossero sponsorizzati, supportati e forse persino ordinati da Saddam Hussein.” Comunque, nel programma Meet the Press della NBC del 16 settembre, soltanto quattro giorni dopo i nuovi attacchi, quando le inchieste erano presumibilmente ancora in corso, Cheney sembrò arbitrariamente scartare un ruolo dell'Iraq.

Ufficialmente, l'amministrazione Clinton si è opposta la terrorismo e finanziò dei resoconti sul problema. Una cosiddetta Commissione Nazionale sul Terrorismo, un gruppo bipartitico capeggiato da Paul Bremer della Kissinger Associati, ha finito il suo documento il 5 giugno del 2000. La commissione voleva più soldi dei contribuenti spesi per combattere il terrorismo e ha detto che la CIA e lo FBI avevano bisogno di più potere. Alcuni nei mezzi di comunicazione hanno obiettato che dare al governo più potere provocherebbe l'opposizione dei sostenitori dei diritti civili.

Ma la vera storia era perché la commissione ha omesso di sottoporre la politica dell'amministrazione Clinton sul terrorismo ad una seria disamina. La commisione è stata mediamente critica del modo in cui l'amministrazione ha gestito l'Iran e la Libia, ma ha mancato di spiegare l'adozione di una politicia di eccessive concessioni nei confronti della Libia nell'attentato al volo Pan Am 103 del 1988, che uccise 270 persone, inclusi 189 americani. Il rapporto Bremer semplicemente suggerisce che “accusare e punire degli operativi di basso livello per un atto quasi certamente diretto da Gheddafi è una vittoria di Pirro, specialmente se il processo termina con una sua implicita assoluzione.”

Alcuni documenti hanno mostrato che l'amministrazione Clinton e il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, preparando il processo contro i due libici sotto accusa, sono giunti ad un accordo per cui il dittatore libico Moammar Gheddafi venne tirato fuori dagli impicci per il suo ruolo nell'omicidio di massa. Nei documenti che espongono l'accordo, che includeva la consegna dei due imputati, Gheddafi ha ricevuto un lasciapassare per uscire di cella grazie alla promessa che il processo non sarebbe stato “minato” da regime libico. Questa è sembrata la garanzia di non accusare Gheddafi o i suoi maggiori aiutanti nell'incidente terroristico. I documenti sono stati tenuti segreti per più di un anno poiché il Dipartimento di Stato li aveva classificati. Gheddafi, natualmente, li ha avuti per tutto il tempo. Ha confermato l'esisitenza dell'accordo in un'intervista con la tv British Sky. Il processo di fronte ad un giudice scozzese è finito con il carcere per un agente segreto libico.

La commissione non ha spiegato perché l'amministrazione Clinton ha omesso di cercare una pista straniera per l'attentato di Oklahoma City. L'attentatore arrestato Terry Nichols aveva collegamenti con le Filippine, dove i terroristi islamici sono molto attivi. L'analista per il Medio Oriente Laurie Mylroie crede che il governo dell'Iraq fosse dietro gli attentati di Oklahoma, come pure per il primo attacco al World Trade Center nel 1993. Stephen Jones, avvocato dell'altro attentatore arrestato, Timoty McVeigh, crede anche lui che l'Iraq fosse in ultima istanza dietro il complotto.

L'ATTACCO ALLA USS COLE

I media ufficiali hanno aiutato l'amministrazione Clinton a mettere in buona luce le conseguenze dell'attacco al cacciatorpediniere USS Cole nello Yemen, nell'ottobre 2000. La trasmissione 60 Minutes ha messo in onda un intervista con lo “zar anti-terrorismo” di Clinton, Richard Clarke, che era responsabile dell'antiterrorismo alla National Security Agency. Ha detto a Lesley Stahl che gli USA stavano cercando di determinare chi mise a segno gli attentati, e ha suggerito che fossero stati commessi da Osama bin Laden. Pure avvertì che terroristi si erano inflitrati negli USA e che era solo una questione di tempo prima che il territorio americano divenisse il luogo di un attacco nucleare, biologico o chimico. Se questo era vero, lo era perché Clinton aveva permesso che tale situazione di sviluppasse. Ma questa non è la conclusione cui Stahl è arrivata. Bin Laden si è preso la colpa per l'attacco alla Cole ma nessuna punizione è stata mai richiesta. Mylroie dice che probabilmente l'Iraq favorì questo attacco.

La gestione dell'attacco alle Torri Khobar del 1996 in Arabia Saudita da parte dell'amministrazione Clinton è divenuto materia per una certa controversia nei media. Bin Laden è stato sospettato di aver finanziato questo atto terrorista, che uccise 19 impiegati americani e provocò decine di feriti e che, a quanto si dice, è stato portato avanti con il supporto del governo iraniano. La prova che unisce l'Iran al complotto è stata materia di un articolo di John McWethy di ABC World News Tonight, che ha parlato di prove schiaccianti del coinvolgimento iraniano. Ha detto che le prove includono intercettazioni americane di comunicazioni iraniane e ammissioni del coinvolgimento iraniano da parte degli attentatori stessi. McVethy ha detto che gli attentatori erano stati reclutati durante un viaggio ad un incontro islamico in Siria, che hanno avuto addestramento religioso in Iran, e un addestramento terrorista in Libano. Kenneth R. Timmerman ha anche parlato di prove di un collegamento dell'Iran all'attentato delle Torri Khobar. Comunque sia, l'Arabia Saudita è stata riluttante nel fornire prove del ruolo iraniano, e l'amministrazione Clinton ha accusato Osama bin Laden. Tuttavia non è stata ordinata alcuna rappresaglia. Il 2 agosto 1996 USA Today ha identificato una rete di 11 diverse strutture per l'addestramento di terroristi in Iran, parlando di documenti classificati dei servizi americani. Tuttavia nessuna azione è stata presa da Clinton contro quei campi.

LA RISPOSTA DI BUSH

Sembra che la maggior parte del mondo voglia che gli USA inseguano bin Laden in Afghanistan. Persino l'Iran ha condannato gli ultimi attacchi all'America, ma ciò non significa che quel regime abbia voltato pagina. La maggior parte dei commentatori manca di segnalare che l'Iran è stato in guerra con gli estremisti talebani.
La NATO, avendo aiutato i Musulmani in Bosnia e Kossovo, dice anche lei che vuole aiutarci contro il terrorismo. Le Nazioni Unite, che ospitano tutti i regimi terroristi del mondo ad eccezione dei talebani, ha condannato gli attacchi. La Russia, preoccupata della rete di bin Laden in Cecenia, è dalla nostra parte. La Cina si è astenuta lo scorso dicembre quando l'ONU ha votato la condanna al sostegno talebano al terrorismo e ha chiesto l'estradizione di bin Laden. L'11 settembre, il giorno degli attacchi, ha firmato una accordo economico con i Talebani.
Se non siamo prudenti, la guerra che il Presidente Bush ha dichiarato al terrorismo, per la quale il congresso ha già stanziato 40 miliardi di dollari, potrebbe costare più vite e soldi che gli attacchi. L'Unione Sovietica, che confina con l'Afghanistan, non è riuscita a vincere una guerra di terra laggiù. Può non essere un'opzione praticabile per gli USA. Se impieghiamo armi di distruzione di massa per uccidere decine di migliaia di civili innocenti, rischiamo di renderci nemici tutti i Musulmani in tutto il mondo e sprecare il consenso quasi universale di cui ora godiamo. Il risultato potrebbe essere un aumento degli atti di terrorismo, facendo il gioco di Osama bin Laden

Se i talebani rifiutano di consegnarlo, saremmo giustificati ad usare la nostra forza aerea e i nostri missili per portare un punizione sufficiente a indebolire loro e bin Laden molto seriamente. Potremmo aumentare la ricompensa di 5 milioni di dollari per chi ce lo consegna di cento o anche 200 volte. Potremmo mobilitare il supporto internazionale per l'Alleanza del Nord, il nemico interno dei talebani, e lanciare una guerra psicologica, saturando l'Afghanistan con trasmissioni fatte per mettere il popolo contro i talebani.
[...]
Inviato il: 28/6/2006 21:12
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: Il governo sapeva: il Progetto Bojinka
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
Da
Messaggi: 1612
Offline
Buonasera Pausania,
ho aggiunto la tua traduzione all'elenco in "Traduzioni & Sottotitolature"... se ne avessi altre fammelo sapere che aggiorno!

P.S.: complimenti per la voglia!
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 28/6/2006 22:24
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