MADRID - Due anni di indagini, e servizi segreti e magistratura spagnoli sono giunti alla conclusione ovvia sin dall'inizio: l'attentato alla metropolitana di Madrid (11 marzo 2004, 191 morti) è stato perpetrato da cani sciolti marocchini, senza alcun collegamento con Al Qaeda (1).
Un po' poco.
Difatti i familiari delle vittime hanno protestato: due anni di indagini, 116 arresti, 24 islamici in detenzione ancor oggi, e non si riesce a sapere nulla sui mandanti?
Uno degli agenti d'intelligence che ha parlato con l'Associated Press (senza consentire all'uso del suo nome) ha una risposta supefacente: «le autorità sanno più di quello che hanno rivelato, ivi compresa l'identità dei mandanti ideologici e dei progettatori del colpo»; ma sono «segreti giudiziari» che non saranno rivelati.
Due giorni dopo la tragica esplosione, qualcuno fece recapitare un video: dove un personaggio che si identificò come Abu Dujan al-Afghani, nonché «portavoce militare di Al Qaeda in Europa», rivendicò il misfatto.
Ma le indagini hanno smentito il collegamento.
Non una telefonata tra i terroristi musulmani di Madrid e Al Qaeda; non un solo trasferimento di denaro.
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