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  Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

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  •  invisibile
      invisibile
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#31
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

zeppelin ha scritto:

Sono rilassato.
Governo il respiro, sento il pulsare del cuore.
Percorro il mio corpo con le sensazioni.
Sento le mani che prendono energia.
Sento il Chi che sbatacchia di qua e di là.
Do' la corda ai chakra sennò mi si fermano.
Collego il primo al settimo chakra passando per la spina dorsale.
Mi si "apre la testa".
Mi sento sollevare la schiena che è percorsa da un ...
Ho una sensazione di ...
Per qualche secondo provo un senso di ...
Poi, "involontariamente" mi dico: "che figata!" e in quell'attimo finisce tutto.


E' indispensabile avere attenzione, per fare tutto quello che descrivi fino a "involontariamente".
Ma è bene specificare delle cose.

Serve attenzione per confermare il proprio rilassamento, per governare il respiro, per sentire il cuore, per percorrere il corpo con le sensazioni etc. Senza non potresti farlo consapevolmente e volontariamente.

Poi dici "mi si apre" la testa e quindi l'evento non è causato direttamente anche dall'attenzione, ma il tuo esserne consapevole richiede attenzione all'evento.
"Mi sento sollevare" stessa cosa.
"Ho una sensazione di" e per qualche secondo provo..." idem

Poi "involontariamente" ti dici - ed ecco che non hai attenzione nel dirti, perché viene da sé.
Ti rendi conto che "ti dici", ma succede sempre questo "mi dico"?

O "ti dici" e basta mentre in realtà la tua attenzione è indirizzata sul "che figata"?

Quindi il tuo "dirti" è involontario e fatto senza attenzione.
E' la mente (razionale con o senza ego-personalità) che prende il sopravvento e che cerca di "avere" il risultato dell'esperienza.
Ne sono certo perché "che figata" è un giudizio ed è la mente razionale (ego-personalità) che giudica in noi.

Ma siccome la mente razionale non è in grado da sola, essendo in posizione dominante su di te esclude tutte le altre parti di te che possono "usare" le facoltà dell'attenzione e della volontà ma soprattutto della sensitività, di produrre-mantenere-accedere a quegli stati dell'Essere, quella esperienza termina all'istante.

Con cautela, prova a non far venire il "dirti-involontario-che-figata", cerca di non giudicare NULLA, ne in senso positivo ne in negativo, e se ci riesci ci racconti cosa succede.

Se succede che l'esperienza continua, ad un certo punto (a breve diciamo, non ore) consiglio di interromperla volontariamente e se necessario usare anche tutta la volontà di cui potresti aver bisogno per farlo.
Sono cose molto serie. Uscire in mare aperto è solo per i marinai esperti.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 7/9/2015 20:33
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  •  zeppelin
      zeppelin
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#32
Mi sento vacillare
Iscritto il: 26/9/2013
Da L'Ape Raria
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Citazione:

invisibile ha scritto:
E' la mente (razionale con o senza ego-personalità) che prende il sopravvento e che cerca di "avere" il risultato dell'esperienza.

Bravo!

Citazione:

Con cautela, prova a non far venire il "dirti-involontario-che-figata", cerca di non giudicare NULLA, ne in senso positivo ne in negativo, e se ci riesci ci racconti cosa succede.

Eh, bravo te...

OK, ma non pratico spesso...
_________________
Con alleati come Obama, non hai bisogno di nemici.
Inviato il: 7/9/2015 20:56
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#33
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
Messaggi: 7912
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:
Citazione:

Ma carattere e personalità non sono la stessa cosa, lo dico perché spesso ci si confonde.


Per favore spiega.

La personalità è una sovrastruttura della mente razionale, o di superficie.
La parola viene da "personale" e quindi è una sovrastruttura personale, individuale. Poi, ovviamente, è creata molto con l'imitazione degli adulti, amici e persone con cui viviamo negli anni della formazione.

E' uno strumento che ci serve per interagire in modo superficiale, per così dire, con gli altri.

Quello è "simpatico" ma poi si rivela un serial killer. Personalità.

Quello è "ragionevole", ma poi se gli levi un "lecca lecca" piange...

Sono esempi estremi tanto per inquadrare la questione.

La parola carattere invece, viene da "impronta" e distingue le persone (quindi non le personalità) tra di loro.

Carattere timido, spavaldo, solare, introverso etc. e sono "impronte" che per buona parte sono innate.
Poi come hai detto il carattere può cambiare in base a vari fattori. Per esempio se uno ha una personalità molto forte, dominante in sé, questa va ad influenzare anche il carattere con il tempo, così come le scelte esistenziali possono modificare il carattere.
Ma c'è una parte del carattere che rimane sempre, innata e che se anche viene modificato rimane sempre, magari nascosto all'esterno.

Citazione:
ma soprattutto "tenere", quindi fermare con il sapere-possesso quello che si mette nella tazza, qualcosa che per sua natura fermo non è, perché tutto ciò che è manifesto è in divenire.

Spiega meglio questo punto. Devo ancora capire questo "tutto ciò che è manifesto è in divenire".

Lo so che è una realtà difficile da comprendere, ma lo è solo perché ci condizionano, con molta forza è bene sottolineare, a credere che non è così.

E' molto semplice: niente di ciò che è manifesto, e intendo in qualsiasi "piano della realtà", fisico, mentale (psichico) e spirituale, è fermo.

Tutto si muove, tutto è in divenire, tutto si trasforma costantemente.

Questa realtà universale, compresa già molti millenni fa dagli antichi filosofi e mistici, è stata confermata in epoca moderna anche dalla meccanica quantistica (fisica sub-atomica).

Ci insegnano a considerare una casa come una realtà fissa, inamovibile, anche se sappiamo che ha bisogno, per essere utilizzabile, di continua manutenzione.
In realtà quella casa è composta in grande maggioranza di nulla, così come tutto ciò che è manifesto.
La percepiamo come "fissa e solida", solo perché la percepiamo proprio con la nostra mente razionale che è impossibilitata ad esaminare qualcosa che è in movimento-trasformazione (divenire), in quanto, come ho già detto, per poter esaminare qualsiasi cosa, deve "fermare nel tempo" quello che vuole esaminare (fotografie).

Quindi considerare la casa come solida e ferma, è una illusione, scientificamente provato, dopo millenni che gli antichi mistici l'avevano capito perfettamente

Se leggi "Il Tao della fisica" vedrai che il mondo inizierà a perdere i suoi "contorni" che ci sono così familiari...

Citazione:
Ma per esempio, perchè sarebbe sbagliato trattenersi nella tazza informazioni del tipo "se guardo il sole mi faccio male agli occhi"? In che modo una cosa così può "divenire"?


Questo di solito non diviene (se non diventi cieco). Ma questo non è una "cosa manifesta", perché è una "azione di una cosa manifesta": te, i tuoi occhi e la tua decisione di agire (guardare il sole).

La manifestazione è anche l'azione, ma l'azione di guardare il sole non cambia (divenire) il risultato, al limite cambia (diviene), ma l'azione è quella.

Non è il tipo di informazioni che trattieni nella tazza che può essere sbagliato o meno. E' proprio il fatto di trattenere che è sbagliato, perché riempie la tazza.

Ora tu mi chiederai: "e come posso ricordare che guardare il sole non va fatto se non trattengo l'informazione?"

La risposta è "lo sa il tuo Spirito".

E lo sa benissimo il tuo corpo.

Immagino che tu, come tutti, ti sia bruciato qualche volta nella vita. Quando ti avvicini inavvertitamente ad una fiamma o ad una fonte di calore che può bruciarti, non reagisci all'istante appena senti il pericolo, allontanandoti da esso?

Eppure non hai avuto il tempo di:
-sentire il calore aumentare al tuo avvicinarti ad esso
-percepire il pericolo
-richiamare il sapere "fuoco-brucia-dolore-pericolo"
-Pensare "mi devo allontanare subito!"
-Decidere di allontanarti (di quanto?)
-Allontanarti (di quanto?)

Senti il pericolo e reagisci all'istante.

Come è possibile?
Molti spiegano questo con l'istinto ma nessuno è in grado di spiegare bene cosa sia questo istinto.

E' il corpo che "sa" perché il corpo è un essere che è in costante contatto con lo Spirito e lo Spirito sa tutto. Sempre.

Inoltre il corpo ha la sua memoria, che non è fatta di pensieri (ovviamente), ma di esperienze reali che non dimentica mai per tutta la sua esistenza.

Citazione:
Quello è dannoso anche perché la tazza non è fatta per "conservare", ma per ricevere, elaborare e svuotarsi, per poter ricevere altro, proprio come nella storia Zen del professore e della tazza di the.

Faresti un esempio di un uso corretto della "tazza" in cui si riempie, elabora e poi si svuota?


Leggo il tuo post (riempio la mia tazza).
Elaboro la risposta.
La scrivo.
Dimentico TUTTO (svuoto la tazza) e sul serio, in questo momento non ricordo NULLA di quanto ti ho scritto ieri ma anche stamattina, ma anche, se l'avessi fatto, un minuto fa.
Sono aiutato in questa costante pulizia della mente dall'aver compreso profondamente quanto è importante, in tutti i sensi, avere una mente pulita e dall'aver rinunciato al desiderio di sapere, (volere possedere le fotografie) una scelta esistenziale che ho fatto anni fa e su cui ho lavorato molto anche con l'ausilio delle pratiche spirituali, che in questo sono straordinarie in quanto ad efficacia.

Citazione:
Mi sembra di capire che i problemi nel "trattene il sapere nella Mente" siano 2: una Mente piena è malfunzionante. Il Sapere è solo una fotografia della Realtà in divenire. Il primo punto l'hai già spiegato, il secondo non so se è possibile spiegarlo.

E' semplice, come dicevo: tutto ciò che è manifesto è in divenire e quindi ogni fotografia della realtà (qualsiasi cosa manifesta), appena fotografata, una frazione di millisecondo dopo (tempo teorico solo per fare l'esempio), non esiste più.

La mente razionale non può comprendere questa straordinaria realtà, ma noi abbiamo tutte le facoltà per contemplare questa realtà, e così facendo conoscerla.

All'inizio da le vertigini, poi piano piano si accetta e si scopre che è proprio grazie a questa realtà che il mondo può esistere, divenire e che è possibile fare esperienza, di modo da crescere, conoscere e divenire consapevoli.

Geniale, chi ci ha "pensato", non trovi?
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Chuang Tzu
Inviato il: 7/9/2015 21:29
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  •  invisibile
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#34
Sono certo di non sapere
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Citazione:

zeppelin ha scritto:
Citazione:

invisibile ha scritto:
E' la mente (razionale con o senza ego-personalità) che prende il sopravvento e che cerca di "avere" il risultato dell'esperienza.

Bravo!

Grazie!

Ma davvero, è molta esperienza, molto lavoro e molta osservazione.
Avevo intravisto "qualcosa" in quello che dicevi, ma dovevo essere sicuro prima di esaminare e dire.
Sono cose su cui ho lavorato molto tempo, anni, e per cui per me molto familiari.

Citazione:

Con cautela, prova a non far venire il "dirti-involontario-che-figata", cerca di non giudicare NULLA, ne in senso positivo ne in negativo, e se ci riesci ci racconti cosa succede.

Eh, bravo te...

Eh... lo so, credimi, lo so bene...

Citazione:
OK, ma non pratico spesso...

Non ci corree appresso nessuno, e come vedi io consiglio molta cautela, specie se si "fa da sé" (aplitour,hai presente?)
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Inviato il: 7/9/2015 21:33
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#35
Mi sento vacillare
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Citazione:
Lo so che è una realtà difficile da comprendere, ma lo è solo perché ci condizionano, con molta forza è bene sottolineare, a credere che non è così.

E' molto semplice: niente di ciò che è manifesto, e intendo in qualsiasi "piano della realtà", fisico, mentale (psichico) e spirituale, è fermo.

Tutto si muove, tutto è in divenire, tutto si trasforma costantemente.

Questa realtà universale, compresa già molti millenni fa dagli antichi filosofi e mistici, è stata confermata in epoca moderna anche dalla meccanica quantistica (fisica sub-atomica).

Ci insegnano a considerare una casa come una realtà fissa, inamovibile, anche se sappiamo che ha bisogno, per essere utilizzabile, di continua manutenzione.
In realtà quella casa è composta in grande maggioranza di nulla, così come tutto ciò che è manifesto.
La percepiamo come "fissa e solida", solo perché la percepiamo proprio con la nostra mente razionale che è impossibilitata ad esaminare qualcosa che è in movimento-trasformazione (divenire), in quanto, come ho già detto, per poter esaminare qualsiasi cosa, deve "fermare nel tempo" quello che vuole esaminare (fotografie).

Quindi considerare la casa come solida e ferma, è una illusione, scientificamente provato, dopo millenni che gli antichi mistici l'avevano capito perfettamente


Cosa intendi con manifesto? Manifesto non è tutto ciò che è reale, tangibile?

Citazione:
Dimentico TUTTO (svuoto la tazza) e sul serio, in questo momento non ricordo NULLA di quanto ti ho scritto ieri ma anche stamattina, ma anche, se l'avessi fatto, un minuto fa.


Magia

Scherzo, comuque straordinario.

Per il resto, tutto abbastanza chiaro.

************************************************************************************************

Ho provato a fare alcune cose "senza pensieri", e i risultati sono stati questi: molta più concentrazione su quello che sto facendo ADESSO (riesco a farlo "bene", velocemente e in modo molto tranquillo....diciamo che la sensazione è di farlo in automatico, senza stare a pensare e a giudicare quello che faccio), e molta più attenzione su quello che sta succedendo ORA (per esempio sento che la gamba destra è in una posizione scomoda, sento che in quel momento devo chiudere gli occhi 2 secondi ecc.).
Inviato il: 8/9/2015 14:49
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#36
Sono certo di non sapere
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TheNecrons ha scritto:

Cosa intendi con manifesto? Manifesto non è tutto ciò che è reale, tangibile?

Qui dovresti definire cosa significa per te "reale" e "tangibile".

Per me reale è "ciò che esiste in sé e per sé, oggettivamente ed effettivamente", come da definizione della Treccani che reputo perfetta.

Il Chi è reale? Io dico di si.

Ma se per "tangibile" intendi "che si può toccare" fisicamente, come da definizione della Treccani, allora secondo me "il manifesto" è ben oltre.

Per me, toccare e sentire (per esempio sentire il Chi con la sensitività), su questi temi sono molto simili come termini, perché con il tatto diventa tangibile il mondo materiale, con la sensitività quello spirituale.

Quindi "tutto ciò che è manifesto", per me è Tutto ciò che esiste meno il Nulla.

Citazione:
Ho provato a fare alcune cose "senza pensieri", e i risultati sono stati questi: molta più concentrazione su quello che sto facendo ADESSO (riesco a farlo "bene", velocemente e in modo molto tranquillo....diciamo che la sensazione è di farlo in automatico, senza stare a pensare e a giudicare quello che faccio), e molta più attenzione su quello che sta succedendo ORA (per esempio sento che la gamba destra è in una posizione scomoda, sento che in quel momento devo chiudere gli occhi 2 secondi ecc.).

Confermi quello che sostengo, che la mente razionale-pensante, è più un ostacolo che altro nel FARE, nell'azione, nel compiere atti.

A mio avviso è molto interessante, per capire come siamo fatti e come funzioniamo al meglio, ma anche per evidenziare fino a che punto siamo stati depistati su quello che siamo e come funzioniamo, cosa che reputo gravissima.

Un feroce e crudele attacco all'integrità.

Se imparerai ad agire in questo modo, quando possibile ovviamente e quando non sei in stato di emergenza come guidare una macchina vedrai che diventerai sempre più abile e forse riuscirai a fare cose che oggi reputi impossibili.

Ma devi far amicizia con te stesso fino in fondo, perché non basta avere la mente "vuota", devi anche essere in Armonia.
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Chuang Tzu
Inviato il: 8/9/2015 21:09
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#37
Mi sento vacillare
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Citazione:
Qui dovresti definire cosa significa per te "reale" e "tangibile".

Per me reale è "ciò che esiste in sé e per sé, oggettivamente ed effettivamente", come da definizione della Treccani che reputo perfetta.

Il Chi è reale? Io dico di si.

Ma se per "tangibile" intendi "che si può toccare" fisicamente, come da definizione della Treccani, allora secondo me "il manifesto" è ben oltre.

Per me, toccare e sentire (per esempio sentire il Chi con la sensitività), su questi temi sono molto simili come termini, perché con il tatto diventa tangibile il mondo materiale, con la sensitività quello spirituale.

Quindi "tutto ciò che è manifesto", per me è Tutto ciò che esiste meno il Nulla.


Con tangibile intendo di cui si può avere una chiara percezione, fisica, spirituale e tutto quello che vuoi.

Quindi per te tutto ciò che è reale è in costante divenire. E cos'è che diviene in una casa da un fentosecondo all'altro? E' possibile avere una chiara percezione di questo divenire?

E poi, mi rispiegheresti perchè in realtà una casa non è forte e solida? Intendi che in Realtà è semplicemente quello che è, ma noi la giudichiamo come forte e solida?

E 3, in che senso la casa è "in maggior parte fatta di nulla"? Nel senso che ha tanti spazi vuoti? Nel taoismo trovo spesso frasi come "quello che rende utile una cosa è quello che non ha". Potresi provare a spiegarmele?

Citazione:
Inviato il: 8/9/2015 21:26
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#38
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Con tangibile intendo di cui si può avere una chiara percezione, fisica, spirituale e tutto quello che vuoi.

Quindi concordiamo su questo.

Citazione:
Quindi per te tutto ciò che è reale è in costante divenire.

Non per me, è proprio così.

Te l'ho detto che fa venire le vertigini ...
Lo conferma anche la scienza con la meccanica quantistica (fisica sub-atomica).

Tutto ciò che è manifesto è in costante movimento-vibrazione e trasformazione (divenire).

Citazione:
E cos'è che diviene in una casa da un fentosecondo all'altro?

...

E poi, mi rispiegheresti perchè in realtà una casa non è forte e solida? Intendi che in Realtà è semplicemente quello che è, ma noi la giudichiamo come forte e solida?

Tutto. Finora non è stato trovato assolutamente niente che non sia in movimento, "esterno" o "interno" che sia, rispetto all'entità esaminata.
Con interno, intendo la struttura della materia di cui è composto (dopo riporto un passo del Tao della fisica che spiega certe cose).

Siamo noi che, a causa dell'uso delle nostre facoltà di percezione, e soprattutto perché usiamo la mente razionale come principale e spesso unico strumento di percezione, e per cui "immersi" anche nel suo "livello temporale" che "vediamo" le cose fisse.
Non dico che non vada fatto, dico che quello della mente razionale, è solo uno dei "livelli" di percezione della realtà anche a livello temporale.

Prendiamo un mattone della casa che a noi sembra fisso, solido.
In realtà il mattone è costituito da molecole le quali a loro volta sono costituite da atomi.
Gli atomi a loro volta sono costituiti da un nucleo e da elettroni che gli orbitano attorno (non esattamente come un sistema solare ma questa è una cosa assai complicata).
Il nucleo dell'atomo è a sua volta costituito a protoni e neutroni (e credo altre "cose" ma non ricordo con esattezza).
Ma non finisce li perché stanno ancora cercando di capire come tutto questo è e funziona, perché continuando la ricerca nel piccolo, trovano altre particelle ma con caratteristiche tali che non sono ne materia ne energia o, per meglio dire, a volte sono in un modo e a volte in un altro e, cosa che fa impazzire la mente razionale, se osservate in un certo modo si manifestano come particelle, ma se osservate in un altro si manifestano come energia!

Vedi l'esperimento della doppia fenditura, già citato da incredulo nel suo thread.

Tutte queste particelle sono in perenne movimento, niente è fermo.

Quindi è solo la nostra percezione, influenzata anche dal nostro "livello temporale" che da l'impressione che il mattone sia solido e "fisso".

A proposito un estratto del "Tao della Fisica" che illustra bene quanto esiste di "vera materia" (ma che a sua volta è in vibtazione-movimento) e quanto di spazio vuoto (Nulla):

Citazione:
Quando provò a bombardare gli atomi con le particelle alfa, Rutherford ottenne risultati sensazionali e del tutto inaspettati. Ben lungi dall'essere particelle dure e solide come si riteneva fin dall'antichità, gli atomi risultarono costituiti da una vasta regione di spazio nella quale particelle estremamente piccole — gli elettroni — si muovevano attorno al nucleo, legati a esso da forze elettriche. Non è facile avere un'idea dell'ordine di grandezza degli atomi, tanto
essa è lontana dalla nostra scala macroscopica.
Il diametro di un atomo è circa un centesimo di milionesimo di centimetro. Per visualizzare questo minuscolo oggetto, immaginate un'arancia che cresca fino a raggiungere le dimensioni della Terra. A questo punto, gli atomi dell'arancia sarebbero grandi come ciliegie. Miriadi di ciliegie, strettamente impacchettate in un globo delle dimensioni della Terra: ecco una immagine ingrandita degli atomi di un'arancia.

Un atomo, quindi, è estremamente piccolo rispetto agli oggetti macroscopici. Tuttavia è enorme se confrontato con il suo nucleo, che sta al centro.
Nella nostra immagine degli atomi-ciliegie, il nucleo di un atomo sarebbe così piccolo che non potremmo vederlo. Se facessimo crescere l'atomo fino alle dimensioni di un pallone da calcio, o anche fino alle dimensioni di una stanza, il nucleo sarebbe ancora troppo piccolo per essere visibile a occhio nudo.

Per poter vedere il nucleo dovremmo far crescere l'atomo fino alle dimensioni della più grande cupola del mondo, quella della basilica di San Pietro a Roma. In un atomo di quelle dimensioni, il nucleo sarebbe grande quanto un grano di sale! Un grano di sale nel centro della cupola di San Pietro e granelli di polvere che gli turbinano intorno nell'enorme vastità della cupola: in questo modo possiamo raffigurarci il nucleo e gli elettroni di un atomo.


Quinndi tutto ciò che esiste, e qui parlo solo di materia, è costiuito in grandissima maggioranza di Nulla.

Citazione:
E' possibile avere una chiara percezione di questo divenire?


I mistici dicono di si, ma ovviamente non con la mente e soprattutto non con la mente razionale.

Gli induisti chiamano la percezione di questa realtà "La danza di Shiva", i taoisti "essere uno con il tutto, il Tao".

Citazione:

E 3, in che senso la casa è "in maggior parte fatta di nulla"? Nel senso che ha tanti spazi vuoti? Nel taoismo trovo spesso frasi come "quello che rende utile una cosa è quello che non ha". Potresi provare a spiegarmele?


A parte la spiegazione di come è fatta la materia, e considerando i muri e tutto ciò che è solido come "qualcosa" che è l'opposto del "nulla", ...

... guardati intorno

Vedi più materia o più nulla, compreso nella totalità dello spazio che la tua casa occupa?

Nessuno ci pensa mai e i taoisti lo facevano notare, perché se la tua casa non fosse costituita anche di tutto quel nulla, a che servirebbe?

Ti piacerebbe vivere in una tana angusta e buia?

Ecco perché "quello che non c'è" è utile, anzi, indispensabile, almeno quanto se non di più di quello che c'è.

E se esamini il mondo e le cose che ti sono utili, vedrai quanto nulla troverai in esse, senza il quale quelle cose non sarebbero di nessuna utilità.

Una semplice penna: se non fosse vuota dentro, dove metteresti l'inchiostro?

Una pentola: se non fosse vuota dentro, come potresti usarla? (qui il nulla è decisamente più abbondante del "qualcosa").

Lo trovi ovunque il nulla e se non ci fosse le "cose" non potrebbero essere utili.

Questo, oltre ad avere un significato pratico, ha un profondo e vasto significato esistenziale e spirituale.

Non è un caso che i taoisti definiscono lo Spirito Universale proprio come "il Nulla".
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Chuang Tzu
Inviato il: 8/9/2015 22:43
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#39
Mi sento vacillare
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Con questa cosa degli atomi, ho capito il costante divenire delle cose manifeste, ed il nulla di cui sono fatte.

Avrei 3 domande:

1) Lo Spirito si può in qualche modo danneggiare? Essendo fatto di Nulla, e non avendo Ego, come può essere influenzato da fattori esterni? Sbaglio, o rimane sempre intatto e perfettamente funzionante, ma siamo noi che perdiamo il legame con lui?

2) Il Chi si può esaurire in un Essere?

3) Tempo fa dicesti che il Chi è fortissimo perchè è debolissimo, dove sta questa debolezza?

Sto continuando col "non pensare". Ma diciamo che non è vero che "non penso a niente", giudico mollto meno e ho meno pensieri, e la differenza è già grossa.
Inviato il: 9/9/2015 13:34
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#40
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:
Con questa cosa degli atomi, ho capito il costante divenire delle cose manifeste,

Ma non è solo quello il divenire. E' anche la tua crescita, il ritmo delle stagioni, l'acqua che è in movimento e che ghiaccia ed evapora per poi ricadere come pioggia, l'universo intero con il moto di tutto ciò che esiste.... il diventare consapevoli, l'estendere le proprie abilità ed anche il raffinarle, imparare ad usare meglio se stessi...

Tutto è in divenire, le "cose" (entità) ed i "processi", esternamente ed interiormente.

Un universo in movimento ed in perenne trasformazione, nel visibile ed invisibile.

Citazione:
...ed il nulla di cui sono fatte.

Di cui sono maggiormente fatte. C'è qualcosa e c'è il nulla nelle "cose", ma il nulla è molto maggiore.

Citazione:
1) Lo Spirito si può in qualche modo danneggiare? Essendo fatto di Nulla, e non avendo Ego, come può essere influenzato da fattori esterni? Sbaglio, o rimane sempre intatto e perfettamente funzionante, ma siamo noi che perdiamo il legame con lui?

Esatto.

Il Nulla è un paradosso per la mente razionale, perché non può esistere essendo nulla, ma senza il nulla niente avrebbe un "posto" per poter esistere.

E essendo nulla è totalmente puro. Non può che essere totalmente puro e per cui non può essere non solo danneggiato ma nemmeno "toccato".

E' lui che tocca noi, che guida e protegge tutte le entità esistenti.

Ma noi possiamo scegliere e possiamo dire "faccio tutto da me". Essendo la nostra volontà "sacra", nel senso di non-negabile da niente e nessuno, lo Spirito si ritira e lascia fare.

A mio avviso il risultato è disastroso ed è proprio per quello che il mondo degli uomini è un disastro.

Citazione:
2) Il Chi si può esaurire in un Essere?

Si. Quando un essere muore il Chi lo abbandona e se un essere esaurisce il Chi, prima si ammala (estremo disequilibrio per estrema mancanza) e se non recupera alla fine muore.

Citazione:
3) Tempo fa dicesti che il Chi è fortissimo perchè è debolissimo, dove sta questa debolezza?

Nella estrema (parola che non rende la realtà) sottigliezza.

Il Chi è l'energia più sottile che esiste, in quando diretta manifestazione dello Spirito.

Citazione:
Sto continuando col "non pensare". Ma diciamo che non è vero che "non penso a niente", giudico mollto meno e ho meno pensieri, e la differenza è già grossa.

Lo immaginavo, ma già così puoi vedere quanto cambia la vita.

Quando si arriva veramente a non pensare a nulla, anche facendo le cose, cambia tutto, in tutti i sensi.

Ti ricordi nell'altro thread quando dicevo che anche solo andare a comprare il latte può essere una grande gioia?

E' vero.
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Chuang Tzu
Inviato il: 9/9/2015 21:14
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#41
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Citazione:
Ma non è solo quello il divenire. E' anche la tua crescita, il ritmo delle stagioni, l'acqua che è in movimento e che ghiaccia ed evapora per poi ricadere come pioggia, l'universo intero con il moto di tutto ciò che esiste.... il diventare consapevoli, l'estendere le proprie abilità ed anche il raffinarle, imparare ad usare meglio se stessi...

Tutto è in divenire, le "cose" (entità) ed i "processi", esternamente ed interiormente.

Un universo in movimento ed in perenne trasformazione, nel visibile ed invisibile.


Capito. Quindo attenersi costantemente ad un immagine scattata sul momento dal nostra mente, non permette di comprendere la Realtà per quello che è. Bhe, potrebbe veramente essere così. E non solo per il fatto che la Mente non può fare a meno di analizzare una foto statica alla volta. Il 99,999% delle persone oggi usano quasi solo la Mente per condurre la loro Vita e per tentare di capire la Realtà...e credo basti pochi per notare quanto siano turbati interiormente. Ho scoperto così poco in questi mesi, e mi sento già molto meglio.

Sul Chi: il Chi può permettere i movimenti fisici, giusto? Quindi è possibile alzare un braccio senza contrarre i muscoli? E, empiricamente parlando, come si percepisce la differenza?

Citazione:
Lo immaginavo, ma già così puoi vedere quanto cambia la vita.

Quando si arriva veramente a non pensare a nulla, anche facendo le cose, cambia tutto, in tutti i sensi.


Chissà com'è
In questi pochi giorni ho riscontrato una cosa: ogni tanto non ce la faccio a pensare di meno, e quindi provavo a forzare la cosa. Completo disastro, ancor più pensieri di prima. Quindi ora aspetto...aspetto..e ad un certo punto sento proprio il bisogno (non so se reale o cosa) di liberarmi da questo caos mentale, e ci metto un niente a farlo (in parte)


Altra domanda: molto tempo fa mi parlasti che c'è una differenza tra felicità e contentezza, tra cercare la felicità e cercare la contentezza. Qual'è?
Inviato il: 9/9/2015 22:58
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#42
Sono certo di non sapere
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A proposito di "l'utile delle cose è in quello che non c'è", partendo dall'esistenza del nulla e considerandolo da un punto di vista funzionale, il Tai Chi porta a comprendere sotto un altra luce una cosa che sembra scontata, ma che in realtà ha dei risvolti e significati profondi.

Ogni movimento del corpo, per poter avvenire, deve essere fatto "nel nulla" o se volete in uno spazio vuoto (vale, ovviamente, per qualunque movimento di qualunque cosa).

Ma per quanto riguarda l'aspetto interiore del corpo, sia dal punto di vista muscolare che energetico (Chi), troviamo la stessa necessità: il movimento può essere compiuto in modo armonico solo se un braccio, ad esempio, è rilassato e se il Chi scorre liberamente.

Questo vuol dire che i muscoli del braccio devono essere "vuoti" per poter muoversi in totale libertà e che ogni contrattura ("riempire" il muscolo eccessivamente, con forza per capirci) impedisce il movimento.

Le contratture muscolari inoltre, impediscono al Chi di scorrere liberamente e nel modo e "ritmo" giusto per compiere il movimento.

Chiunque può provare a fare un semplice movimento, come prendere un bicchiere, prima contraendo i muscoli ed usando la forza (diciamo una forza eccessiva per avere un contrasto) e poi cercando di rilassarli il più possibile.
Ci vuole concentrazione e calma per poter percepire bene le varie differenze tra i due modi di funzionare. Se qualcuno vuole fare l'esperimento (consiglio di ripeterlo varie volte) magari dopo può raccontare le sue impressioni.

Un corpo che si muove in rilassamento ha una efficacia ed abilità straordinarie, la mente non deve intrferire (il freno a mano non tirato), il Chi scorre liberamente e muscoli, tendini, ossa etc, possono muoversi con il massimo dell'efficacia e precisione.

Ecco perché i principi del Tai Chi sono anche la base di molte arti marziali, perché funziona.

Rilassare i muscoli non significa afflosciarli, anche perché nei movimenti devono estendersi e contrarsi, ma queste trasformazioni del loro stato non sono "contratture" nel senso di "indutimento". I muscoli fanno il loro lavoro ma rimangono rilassati.

Ci si chiede a questo punto come sia possibile fare questo, visto che siamo abituati a credere che per muoversi serva la forza.

La risposta è il Chi.

Lo Spirito è quello che dirige i movimenti, che "dice" a tale muscolo quando e come contrarsi o allungarsi e siccome tutto è fatto in rilassamento e senza usare la forza, il Chi va a "riempire o a "svuotare" le parti dei muscoli che servono per compiere il movimento che si ha intenzione di fare.

Questo è di una complessità e di una profondità inimmaginabili ed incomprensibili alla mente razionale, ma il Nostro Spirito esiste anche per questo, per guidare e con la nostra sensitività possiamo "vedere" questo corretto funzionamento del corpo che ci appare come un vero miracolo.

Inserisco qui una domanda di TheNecrons (anzi, sono tre ):

[Quote]il Chi può permettere i movimenti fisici, giusto? Quindi è possibile alzare un braccio senza contrarre i muscoli? E, empiricamente parlando, come si percepisce la differenza?


Alle prime due credo di aver già risposto sopra.

Per la terza non è possibile rispondere in modo completo, perché abbiamo sempre il solito limite del linguaggio razionale.

Si percepisce in vari modi ma il tipo di percezione cambia anche a seconda del livello di "perfezione-armonica" dell'atto.
Parlo di livelli alti: si sente il corpo che "si muove da solo". Tu desideri alzare un braccio e quello si alza e l'impressione, per chi non è familiare con questo funzionamento, è "magia"
Si può arrivare a non sentire più assolutamente niente, ma qui sto parlando di una maestranza altissima a cui pochi arrivano, a quanto mi risulta.

Ma la cosa importante a mio avviso, non sono tanto gli effetti straordinari, anche perché, come tutte le pratiche serie indicano, non vanno cercati ma arrivano da soli quando è il tempo.
La cosa importante è fare al meglio e seriamente il proprio lavoro al livello a cui si è, anche se si è un principiante, solo così si può progredire concretamente ma soprattutto fare amicizia con se stessi, con il proprio corpo se si sta facendo un lavoro con il corpo, perché il corpo accetterà di compiere "quel" movimento in quel modo, solo dopo aver fatto amicizia con lui.

Altrimenti, perché dovrebbe fidarsi di "me" ?

Non ci fidiamo noi solo con chi abbiamo fatto amicizia? E perché per il corpo dovrebbe essere altrimenti?

Ed è a partire da li che è possibile iniziare a re-imparare a muoversi nel modo naturale, perché a quel punto il corpo si fida di noi e accetta di buon grado tutto quello che gli chiediamo di fare e, allo stesso tempo, non ci intromettiamo più nel suo funzionamento con la mente, l'emotività, l'ego.

Riposto il video del nostro ormai beniamino e (molto) anziano Maestro, per osservare delle caratteristiche di come si muove.
Morbidezza costante data dal rilassamento.
Leggerezza in tutto il corpo data dall'equilibrio del Chi.
Guardando i piedi si vede come sono leggeri e come non compiano mai movimenti bruschi anche quando si muovono velocemente (vale per tutto il corpo).
Anche quando da dei "colpi", come a 1:18 prima con le braccia e poi con un piede in alto, i colpi sono fatti con morbidezza e fluidità e se guardate come poggia il piede sinistro dopo aver dato il calcio in aria, potete vedere che lo posa a terra come una piuma.
Tutti i movimenti di tutto il corpo, sono sempre fluidi e leggeri e questo da alle "mosse" il massimo dell'efficienza, in termini di efficacia, di uso dell'energia (Chi) e mantiene l'equilibrio durante i movimenti che sono anche molto complessi in certe parti della forma.

Per poter fare questo è necessario anche avere la mente vuota, senza pensieri ed essere calmi.

E' una meditazione in movimento.



Re-imparando a muoversi in questo modo, che è il modo naturale per un corpo (tutti i bambini lo fanno naturalmente fino a quando gli adulti gli insegnano "come è giusto fare" ) non ha solo effetti benefici sul corpo e sul Chi, ma molto più profondi e che hanno a che vedere con il ritrovare parti di se perse o scollegate, come il corpo (o parti di esso), che vedendo che la persona inizia a trattarlo in modo normale (con rispetto ed amore), "ritorna" progressivamente nell'unità che ogni persona dovrebbe essere. A sua volta lo Spirito ritorna a guidare la persona nei suoi atti, non solo fisici, perché c'è lo spazio (mente vuota) per poter compiere il lavoro per cui esiste.

Tutto questo ha, nel tempo, degli effetti profondi sulle varie parti della persona, e permette di ritrovare quell'unità ed integrità indispensabili per poter avere una vita sana e gratificante il che che permette la crescita della consapevolezza e delle facoltà che permettono la vera conoscenza.

A guardare da fuori si vede solo un anziano signore che si muove in modo aggraziato. Ma quello che sta succedendo veramente, è invisibile agli occhi

Ma chi sperimenta tali processi in sé, sente senza ombra di dubbio che sta avvenendo una straordinaria trasformazione nel suo Essere e ha anche molte conferme, con il tempo, nell'interazione con gli altri e con il mondo.

Ho fatto l'esempio del Tai Chi in quanto molto familiare per me, ma tutte le pratiche spirituali genuine e complete, ossia che sono state create con una vera e profonda conoscenza dell'essere umano, portano allo stesso risultato; il ritrovare la propria unità ed integrità.
Sono solo percorsi diversi e fatti con modalità, in parte, diverse.
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#43
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Lo immaginavo, ma già così puoi vedere quanto cambia la vita.

Quando si arriva veramente a non pensare a nulla, anche facendo le cose, cambia tutto, in tutti i sensi.

Chissà com'è

E' sempre diverso, ogni singola volta ed in ogni singolo istante.

Tutto è in divenire e quindi anche il "come è" è in divenire

E' la mente che vuole sapere come è come a ben capito zeppelin e ha capito che cercando di saper come è, non è più.

La scelta è nostra: vogliamo sapere come è?
Lo sapremo, ma siccome il sapere è solo fotografie statiche del passato, che inoltre sono solo fotografie di una parte piccolissima della realtà, ci stiamo negando da soli la vera conoscenza nel divenire.

Citazione:

In questi pochi giorni ho riscontrato una cosa: ogni tanto non ce la faccio a pensare di meno, e quindi provavo a forzare la cosa. Completo disastro, ancor più pensieri di prima. Quindi ora aspetto...aspetto..e ad un certo punto sento proprio il bisogno (non so se reale o cosa) di liberarmi da questo caos mentale, e ci metto un niente a farlo (in parte)

Questo conferma che a causa del fatto che siamo delicatissimi, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, ogni uso di qualunque tipo di forza, non funziona.

Se usiamo la forza su di una entità delicatissima (corpo, mente), questa rifiuta l'istruzione perché sa che sarà danneggiata e magari reagisce opponendosi come può, magari aumentando il caos-flusso incontrollato dei pensieri.
Ma nel caso che hai raccontato, può anche essere l'ego che si ribella al tuo volere.
Per capire cosa è cosa ci vuole tempo e lavoro, di solito.
Ho potuto individuare cosa succedeva a zeppelin perché ho lavorato molto su queste realtà ma magari tu ci arrivi prima e con meno lavoro

Citazione:
Altra domanda: molto tempo fa mi parlasti che c'è una differenza tra felicità e contentezza, tra cercare la felicità e cercare la contentezza. Qual'è?

Sono due domande

La differenza tra felicità e contentezza si può descrivere come diversi "gradi" della stessa cosa: lo Spirito umano che va sù.

Non c'è una vera differenza tra cercare la felicità e la contentezza secondo me, che sono taoista e tendo ad abborrire le morali

La differenza è in quello che succede nel cercare l'una e/o l'altra ma soprattutto quello che succede "vivendo in esse".

Cosa sono queste "cose" ?

Sono "stati dell'Essere".

Immagina una "linea mediana" che corrisponde al punto di equilibrio tra la più assoluta tristezza che sta in fondo alla parte inferiore e la più assoluta felicità che sta al vertice della parte superiore.

Lo Spirito umano è raffigurato da un cerchio che può stare in qualunque punto, vivendo tutte le possibili gradazioni degli stati dell'Essere tra il punto più basso ed il punto più alto.

Per "salire" serve energia e per arrivare al vertice ne serve tantissima. Per rimanere molto tempo al vertice, ne serve ancora di più.

Tutto ha dei limiti, anche la nostra "scorta" di energia.

Se si rimane in alto è solo una questione di tempo affinché la nostra energia si esaurisca e a quel punto è inevitabile scendere giù.
Se abbiamo consumato tutta la nostra energia è possibile arrivare anche al punto più basso, dove ci attende una grande tristezza che se si protrae a lungo può anche diventare disperazione.

In quella fase non possiamo fare altro che rimanere giù, perché dobbiamo aspettare di recuperare l'energia necessaria anche solo per risalire e raggiungere la linea mediana.

La scelta, come sempre, è nostra, ma io credo che il modo naturale di vivere per un essere umano sia quello di "ondeggiare" vicino alla linea mediana (equilibrio), come un pallone un po' pesante che galleggia sul mare. Va un po' sù e un po' giù.
Il risultato è la contentezza che è più che sufficiente a rassicurare e confortare i nostri Cuori.

Anche andare al vertice della felicità è una cosa naturale, ci vuole ogni tanto una "grande celebrazione del miracolo della Vita", ma a mio avviso non è il posto dove l'uomo, nella sua vita terrena, deve vivere normalmente.

Ma c'è la sorpresa

Quando una persona accetta di vivere con umiltà, rimanendo prevalentemente vicino alla linea mediana, il mondo è molto contento perché sa che quella persona ha capito chi è e che accetta il suo posto nel mondo, e così, piano piano, dolcemente ed in maniera quasi invisibile, non percepita, la felicità viene a noi.



Insegnamenti e disegno del mio Maestro.
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Inviato il: 10/9/2015 11:18
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#44
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Grazie per la spiegazione sul funzionamento del Chi.

Citazione:
Chiunque può provare a fare un semplice movimento, come prendere un bicchiere, prima contraendo i muscoli ed usando la forza (diciamo una forza eccessiva per avere un contrasto) e poi cercando di rilassarli il più possibile.
Ci vuole concentrazione e calma per poter percepire bene le varie differenze tra i due modi di funzionare. Se qualcuno vuole fare l'esperimento (consiglio di ripeterlo varie volte) magari dopo può raccontare le sue impressioni.


Ho provato a maneggiare vari oggetti coi due modi, le impressioni e sensazioni sono queste:
1) Contraendo eccessivamente i muscoli, sento che non riesco a dedicare buona parte di me al movimento, mi sento pieno. Non riesco ad esprimermi al meglio. Sebbene normalmente non sono al punto di riuscire a dedicare tutto me stesso al movimento, come dici tu, mi sento tuttavia meno "immedesimato" col movimento, sento che dedico una minor parte di me (questo è esattamente ciò che ho provato, ripetendo l'esperimento varie volte), dato che di solito non applico tutta sta forza. Il risultato: non riesco a manneggiare gli oggetti in modo preciso come vorrei.

2) Facendolo nel modo più rilassato possibile, mi sento più libero di dedicarmi ad esso, più "vuoto" (di quando mi sforzavo eccessivamente), e ciò che ho provato è stata una maggior immedesimazione, o "vicinanza" al movimento. Risultato: oltre a molta calma e rilassatezza, capacità di muoverlo come voglio. Differenza molto netta e marcata.

Prima di fare l'esperimento ho calmato la Mente con l'esercizio di cui mi hai parlato (fare senza pensare).

Bello, ecco un'altra cosa che farò più spesso oltre all'esercizio del non pensare.

Citazione:


TheNecrons: "Lo immaginavo, ma già così puoi vedere quanto cambia la vita.

Quando si arriva veramente a non pensare a nulla, anche facendo le cose, cambia tutto, in tutti i sensi.

Chissà com'è"

E' sempre diverso, ogni singola volta ed in ogni singolo istante.

Tutto è in divenire e quindi anche il "come è" è in divenire

E' la mente che vuole sapere come è come a ben capito zeppelin e ha capito che cercando di saper come è, non è più.

La scelta è nostra: vogliamo sapere come è?
Lo sapremo, ma siccome il sapere è solo fotografie statiche del passato, che inoltre sono solo fotografie di una parte piccolissima della realtà, ci stiamo negando da soli la vera conoscenza nel divenire.


Eh sì. Quando applico l'esercizio del fare senza pensare, non sento più il bisogno di sapere (per svariati secondi), eppure "so ancora meglio come fare esattamente". Ma detto così sembra che nella mia Mente ci siano voci del tipo "devi fare così, muovere così, applicare una forza qua". Ma non è così.

Riguardo alla felictà e alla contentezza: ho capito la spiegazione e il disegno. Ma ho una domanda: siccome con umiltà e raggiundo l'equilibrio interiore si può provare felicità, allora quella felicità in cima alla scala, quello che consuma molta energia, non sarebbe vera felicità ma solo soddisfamento dei desideri dell'ego?


Citazione:
TheNec: In questi pochi giorni ho riscontrato una cosa: ogni tanto non ce la faccio a pensare di meno, e quindi provavo a forzare la cosa. Completo disastro, ancor più pensieri di prima. Quindi ora aspetto...aspetto..e ad un certo punto sento proprio il bisogno (non so se reale o cosa) di liberarmi da questo caos mentale, e ci metto un niente a farlo (in parte)


Questo conferma che a causa del fatto che siamo delicatissimi, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, ogni uso di qualunque tipo di forza, non funziona.

Se usiamo la forza su di una entità delicatissima (corpo, mente), questa rifiuta l'istruzione perché sa che sarà danneggiata e magari reagisce opponendosi come può, magari aumentando il caos-flusso incontrollato dei pensieri.
Ma nel caso che hai raccontato, può anche essere l'ego che si ribella al tuo volere.
Per capire cosa è cosa ci vuole tempo e lavoro, di solito.


Colgo l'occasione per continuare con la mia esperienza. Continuando ad applicare l'esercizio del non-pensare, e cercando di rimanenere indifferente nei confronti dell'ego, i risultati sono questi: Mente più calma, che si riempie fino all'orlo solo ogni tanto (prima era sempre al massimo e non ci facevo caso), riesco a cioè ad ascoltare ed osservare con pochissimo giudizio per molto più tempo rispetto a prima (ma chissà, forse anche adesso ce l'ho piena senza saperlo fatto sta che una differenza la sento comunque). Riesco a riprendermi molto più velocemente dai condizionamenti ricevuti, per esempio se i miei mi urlano in faccia, dopo 30 secondi ritorno tranquillo e con meno pensieri (prima no...prima sarei rimasta incazzato per decine di minuti). Con condizionamenti, intendo anche condizionamenti interni, per esempio mi lascio meno influenzare dalla voglia di giudicare tutto originata dall'ego. Inoltre Riesco a fare le cose più velocemente ed efficientemente (usando meno pensieri e meno forza). Per scrivere questo ho giudicato troppo quello che sto provando, quindi ora mi ri-libero
Inviato il: 11/9/2015 16:32
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#45
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Ho provato a maneggiare vari oggetti coi due modi, le impressioni e sensazioni sono queste:
1) Contraendo eccessivamente i muscoli, sento che non riesco a dedicare buona parte di me al movimento, mi sento pieno. Non riesco ad esprimermi al meglio. Sebbene normalmente non sono al punto di riuscire a dedicare tutto me stesso al movimento, come dici tu, mi sento tuttavia meno "immedesimato" col movimento, sento che dedico una minor parte di me (questo è esattamente ciò che ho provato, ripetendo l'esperimento varie volte), dato che di solito non applico tutta sta forza. Il risultato: non riesco a manneggiare gli oggetti in modo preciso come vorrei.

2) Facendolo nel modo più rilassato possibile, mi sento più libero di dedicarmi ad esso, più "vuoto" (di quando mi sforzavo eccessivamente), e ciò che ho provato è stata una maggior immedesimazione, o "vicinanza" al movimento. Risultato: oltre a molta calma e rilassatezza, capacità di muoverlo come voglio. Differenza molto netta e marcata.

Prima di fare l'esperimento ho calmato la Mente con l'esercizio di cui mi hai parlato (fare senza pensare).

Bello, ecco un'altra cosa che farò più spesso oltre all'esercizio del non pensare.

Hai visto che muoversi in rilassamento è più efficace e che si tende verso uno stato di calma e di mente vuota.

Hai fatto una specie di Tai Chi "senza forma", "libero" per così dire.

Le forme del Tai Chi, che sono sequenze prestabilite di movimenti come quella che vediamo nel filmato del Maestro, hanno delle ragioni precise e sono varie.
Non parlerò di tutte queste ragioni, del perché è necessario praticare sempre le stessa forma, anche perché ci sono certe comprensioni che a mio avviso vanno trovate da soli.

Una cosa che posso dire è che ripetendo sempre la stessa forma, seguendo le regole come il muoversi in rilassamento ed avendo la mente in pace, si sta insegnando al corpo a compiere quella data forma, e con il passare del tempo lo si fa in modo sempre più preciso e profondo.

Questo è anche fare amicizia con il corpo, perché con la ripetizione quotidiana degli stessi movimenti, il corpo capisce che è proprio quella forma di movimenti che si è intenzionati a fare.
Il farlo in modo rispettoso e dolce (rilassamento e non interferenza della mente, calma...) e grazie al suo "sapere" e conoscenza di sé che ha (che è perfetta), fa accettare al corpo il compito che gli chiediamo di fare, ma soprattutto l'eseguire la forma diventa una "collaborazione in amicizia": noi chiediamo al corpo di fare la forma, lui non solo la esegue ma ci guida passo dopo passo, istante dopo istante, nel farla nel modo più armonico ed efficace.

Questo, "noi" (la mente), non possiamo farlo, è impossibile, perché anche solo prendere un bicchiere di acqua è un atto di una grande complessità e queste forme di Tai Chi sono molto complesse, soprattutto in certi passaggi.
La mente non è in grado di controllare tutta questa complessità, non è nemmeno in grado di osservare in modo completo la complessità di un atto apparentemente semplice come prendere un bicchiere d'acqua.

Per il corpo è una cosa facilissima, perché è proprio per quello che esiste ed essendo sempre in contatto con lo Spirito, sa tutto quello di cui ha bisogno per fare quello che gli chiediamo.

Provate a prendere un bicchiere d'acqua (per esempio) e guardate quanto di quell'atto riuscite ad osservare e controllare ma cercate di capire la grande complessità, anche solo fisica per il corpo, di un qualunque gesto semplicissimo.
Se qualcuno fa questo esperimento mi piacerebbe sapere le sue impressioni.

Citazione:
Eh sì. Quando applico l'esercizio del fare senza pensare, non sento più il bisogno di sapere (per svariati secondi), eppure "so ancora meglio come fare esattamente". Ma detto così sembra che nella mia Mente ci siano voci del tipo "devi fare così, muovere così, applicare una forza qua". Ma non è così.

Lo so che non è così.

E'... non si può descrivere, giusto?

Si "sa" senza sapere, è forse la descrizione per la mente che più si avvicina a questa "conoscenza senza sapere".

"Sai ancora meglio come fare esattamente" perché succede quello che ho descritto sopra. Il corpo accetta di buon grado di fare quello che gli chiedi, perché sei calmo, glielo stai chiedendo in una maniera che a lui piace, lo stai rispettando e siccome il corpo è in "tandem" con lo Spirito, che sa tutto, ti guida a fare al meglio, perché sanno che quando l'uomo fa bene le cose, è contento.

Contentezza


Citazione:
Riguardo alla felictà e alla contentezza: ho capito la spiegazione e il disegno. Ma ho una domanda: siccome con umiltà e raggiundo l'equilibrio interiore si può provare felicità, allora quella felicità in cima alla scala, quello che consuma molta energia, non sarebbe vera felicità ma solo soddisfamento dei desideri dell'ego?

Questo lo devi dire tu e non è detto che sia sempre la stessa "cosa".

Se stai cercando la felicità allora probabilmente è l'ego ma è possibile che siano anche altre parti di te che cercano la felicità.
Ma questo non cambia niente riguardo alla questione "tristezza-felicità-energia".

Se invece non stai cercando la felicità ma essa "viene a te", se ti trovi in stato di felicità senza averla cercata, allora hai ricevuto un dono.

Quando il mio Maestro ci insegnò una Meditazione, ad un certo punto ci disse che di li a breve ogni tanto avremmo provato molta felicità e che non avremmo capito da dove veniva e perché.
Accadde esattamente così.
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#46
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zeppelin ha scritto:

Sono rilassato.
Governo il respiro, sento il pulsare del cuore.
Percorro il mio corpo con le sensazioni.
Sento le mani che prendono energia.
Sento il Chi che sbatacchia di qua e di là.
Do' la corda ai chakra sennò mi si fermano.
Collego il primo al settimo chakra passando per la spina dorsale.
Mi si "apre la testa".
Mi sento sollevare la schiena che è percorsa da un ...
Ho una sensazione di ...
Per qualche secondo provo un senso di ...

Questa sequenza è un "fai da te" come avevi accennato di fare, magari preso da varie fonti o è una pratica particolare che ha queste istruzioni?

Mi sembra una pratica Yoga. Dico bene?
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#47
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Si... no... bho...
La prima esperienza l'avevo avuta (25 anni fa, pressapoco) con una che andava a sedute di training autogeno; non c'ho messo tanto a capire che non facevano che usare tecniche prese da altro ma da questa ho imparato i fondamenti dello stare fermi e di sentirsi rilassato.

Poi ho inciampato in una donna che teneva sedute di yoga, e da questa ho appreso come governare il respiro e m'ha dato qualche dritta sui chakra.

Intanto sono diventato riflessologo dopo la scuola triennale di un maestro cinese che m'ha illuminato sui principi della filosofia e medicina cinese, e quando ho frequentato un anno Qi Gong mi sembrava di riuscire a capire bene i movimenti. Ho imparato a sentire chiaramente il Qi ma il tutto non faceva per me, e sono tornato alle pratiche più sedentarie.

Ho conosciuto una persona parecchio dentro i cristalli, pendollini, campane tibetane e cose del genere ma che teneva come base di tutto lo yoga e la meditazione e abbiamo fatto alcune sedute insieme. Ho iniziato a tenere della posizioni yoga ma alla fine ne ho scelte una decina, che trovo gradevoli e non mi annoiano, e giro sempre su quelle.

Così alla fine, tra libri, imbeccate e mini-corsi, mi sono ritrovato con una serie di "frammenti" che, nell'insieme, funzionano. Magari non ne è venuta fuori una tecnica completa e se avessi più pazienza son sicuro che raggiungerei risultati migliori, ma, per ora, mi è sufficiente. Diciamo che le basi ci sono, magari un po' confusionarie perché sento le componenti cinesi tramite posture indiane... Ma d'altra parte la medicina cinese con il Chi l'ho trovata intuitiva, la filosofia che sta dietro ai chakra mi rimane ancora un po' oscura...
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#48
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Citazione:
Una cosa che posso dire è che ripetendo sempre la stessa forma, seguendo le regole come il muoversi in rilassamento ed avendo la mente in pace, si sta insegnando al corpo a compiere quella data forma, e con il passare del tempo lo si fa in modo sempre più preciso e profondo.

Questo è anche fare amicizia con il corpo, perché con la ripetizione quotidiana degli stessi movimenti, il corpo capisce che è proprio quella forma di movimenti che si è intenzionati a fare.
Il farlo in modo rispettoso e dolce (rilassamento e non interferenza della mente, calma...) e grazie al suo "sapere" e conoscenza di sé che ha (che è perfetta), fa accettare al corpo il compito che gli chiediamo di fare, ma soprattutto l'eseguire la forma diventa una "collaborazione in amicizia": noi chiediamo al corpo di fare la forma, lui non solo la esegue ma ci guida passo dopo passo, istante dopo istante, nel farla nel modo più armonico ed efficace.


Ma esistono cose che non si possono fare, o che non si possono imparare nel modo che hai descritto (facendo amicizia col Corpo?

Citazione:
Provate a prendere un bicchiere d'acqua (per esempio) e guardate quanto di quell'atto riuscite ad osservare e controllare ma cercate di capire la grande complessità, anche solo fisica per il corpo, di un qualunque gesto semplicissimo.
Se qualcuno fa questo esperimento mi piacerebbe sapere le sue impressioni.


Bhe, sì, fisicamente parlando è sorprendente come si riesce a fare i movimenti. Come hai detto tu, la cosa anche solo fisicamente parlando, è complessessima. Quando io scrivo scrivo sulla tastiera, tantissimi muscoli si contraggono con l'intensità giusta e per il tempo giusto, senza che io ne sia conscio. A noi basta avere l'intenzione di fare un movimento, e per magia, il Corpo fa una cosa incredibilmente complessa tutto da sé. A me basta voler "prendere il cucchiaio, riempirlo della quantità giusta di riso, muoverlo verso la bocca, poi usare la lingua per muovere il cibo sotto ai molari e iniziare a premere e a rilasciare con la forza giusta, finchè è pronto per essere ingoiato, allora m'intenziono ad ingoiarlo e si ingoia". Ma fisicamente parlando, quello che accade, i muscoli che si contraggono sempre nel modo giusto, al momento giusto, con la forza giusta, la nostra Mente non può manco immaginarlo. E' per questo che le protesi che fanno oggi non riescono mai a sostituire il Corpo. Per la fare la protesi devi usare la Mente, ma il nessuno sa chi/cosa crea il nostro Corpo, ma di certo non è una Mente umana.

Qual'è invece la complessità a livello spirituale, se c'è?
Inviato il: 12/9/2015 14:51
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#49
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Ma esistono cose che non si possono fare, o che non si possono imparare nel modo che hai descritto (facendo amicizia col Corpo?

Ho bisogno di uno o più esempi per capire cosa intendi.

Citazione:
Bhe, sì, fisicamente parlando è sorprendente come si riesce a fare i movimenti. Come hai detto tu, la cosa anche solo fisicamente parlando, è complessessima. Quando io scrivo scrivo sulla tastiera, tantissimi muscoli si contraggono con l'intensità giusta e per il tempo giusto, senza che io ne sia conscio. A noi basta avere l'intenzione di fare un movimento, e per magia, il Corpo fa una cosa incredibilmente complessa tutto da sé. A me basta voler "prendere il cucchiaio, riempirlo della quantità giusta di riso, muoverlo verso la bocca, poi usare la lingua per muovere il cibo sotto ai molari e iniziare a premere e a rilasciare con la forza giusta, finchè è pronto per essere ingoiato, allora m'intenziono ad ingoiarlo e si ingoia". Ma fisicamente parlando, quello che accade, i muscoli che si contraggono sempre nel modo giusto, al momento giusto, con la forza giusta, la nostra Mente non può manco immaginarlo. E' per questo che le protesi che fanno oggi non riescono mai a sostituire il Corpo. Per la fare la protesi devi usare la Mente, ma il nessuno sa chi/cosa crea il nostro Corpo, ma di certo non è una Mente umana.

Prima di commentare vorrei aspettare nel caso qualcun altro portasse le sue impressioni.
Se tra un po' di tempo me lo sono dimenticato, magari ricordamelo.

Citazione:
Qual'è invece la complessità a livello spirituale, se c'è?

Anche qui non sono sicuro di capire cosa intendi.

Considera che per me lo Spirito è il Nulla universale ed essendo nulla "è" una ed una sola "cosa".
Ma considera il paradosso di cui ho già parlato: il Nulla non esiste, essendo nulla, ma non può non esistere perché altrimenti niente avrebbe il "posto" dove esistere.
Quindi deve esistere ma è Nulla.

.....

..

.

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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#50
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zeppelin ha scritto:
Si... no... bho...
La prima esperienza l'avevo avuta (25 anni fa, pressapoco) con una che andava a sedute di training autogeno; non c'ho messo tanto a capire che non facevano che usare tecniche prese da altro ma da questa ho imparato i fondamenti dello stare fermi e di sentirsi rilassato.

Poi ho inciampato in una donna che teneva sedute di yoga, e da questa ho appreso come governare il respiro e m'ha dato qualche dritta sui chakra.

Intanto sono diventato riflessologo dopo la scuola triennale di un maestro cinese che m'ha illuminato sui principi della filosofia e medicina cinese, e quando ho frequentato un anno Qi Gong mi sembrava di riuscire a capire bene i movimenti. Ho imparato a sentire chiaramente il Qi ma il tutto non faceva per me, e sono tornato alle pratiche più sedentarie.

Ho conosciuto una persona parecchio dentro i cristalli, pendollini, campane tibetane e cose del genere ma che teneva come base di tutto lo yoga e la meditazione e abbiamo fatto alcune sedute insieme. Ho iniziato a tenere della posizioni yoga ma alla fine ne ho scelte una decina, che trovo gradevoli e non mi annoiano, e giro sempre su quelle.

Così alla fine, tra libri, imbeccate e mini-corsi, mi sono ritrovato con una serie di "frammenti" che, nell'insieme, funzionano. Magari non ne è venuta fuori una tecnica completa...

Direi di no.
La vuoi chiamare YogaChi... oppure YoChi... TaYo?

Attento eh,, che poi ti prendono sul serio

Seriamente, perché sono cose serie.
Considera che per creare una pratica spirituale completa, è necessario conoscere chi e come è l'uomo, al livello fisico, mentale (psichico) e spirituale.

Il mio Mesato affermava che il Tai Chi, per esempio, "è stato creato da Maestri spirituali con l'assistenza del Cielo", e facendo un parallelismo delle cose di cui sto discutendo con TheNec, questo tipo di "creazioni spirituali" si possono inquadrare nella giusta prospettiva, in quanto a profondità di conoscenza e di grande complessità, complessità che la mente non può gestire ma nemmeno capire in modo completo.

Citazione:
...ma, per ora, mi è sufficiente. Diciamo che le basi ci sono, magari un po' confusionarie perché sento le componenti cinesi tramite posture indiane... Ma d'altra parte la medicina cinese con il Chi l'ho trovata intuitiva, la filosofia che sta dietro ai chakra mi rimane ancora un po' oscura...

Questo lo puoi giudicare solo tu o un Maestro. Ma diciamo che dal tuo racconto direi che è possibile che il tutto sia un po' "confusionario" e la cosa mi spinge a ribadire le mie parole di cautela.

Non paranoia, cautela, perché quando si manipola il Chi, per esempio, si ha a che fare con la forza universale più "potente" nella sua infinita delicatezza.

Alla mente sembra una contraddizione ma solo perché a noi occidentali ci hanno insegnato che è il forte che vince.

E' l'esatto contrario, è solo una questione di tempo affinché il debole vinca sul forte e nessuno sa in anticipo quanto tempo ci vorrà.

Questo significa anche che, se si sta facendo un lavoro non corretto sul Chi, alla fine quel Chi debolissimo vincerà e la sua "non correttezza" produrrà i suoi effetti.

"Sentire" il Chi senza manipolarlo, se non si sa quello che si sta facendo, è cosa saggia e non può diventare un problema. Si sta solo facendo amicizia con lui e questo va più che bene.

L'ho già raccontato, ma è proprio questo che intendeva il mio Maestro quando, dopo qualche anno di pratica, consigliava di fare il proprio lavoro poco e bene, e poi "staccare la spina", e considera che stiamo parlando di una situazione tutelata da lui e con una pratica tradizionale verificata in molto tempo, secoli se non millenni.

Ma a mio avviso il "regolatore universale" è: non desiderare, perché è il desiderio che ci spinge oltre le nostre capacità in modo esagerato e di conseguenza dannoso. Andare un po' oltre, pochissimo oltre, è il modo naturale di crescere, perché è così che tutti gli esseri crescono, in modo così lento e progressivo che è "invisibile" alla mente. E' quando la "mente-emotività-desiderio di avere" di più che iniziano i guai, anche in questi campi.

Nel Tai Chi, per esempio, sono inseriti dei "sistemi di sicurezza" per questo tipo di situazioni, che fanno in modo che automaticamente il praticante non possa andare troppo oltre le sue capacità (il suo livello di un dato periodo) ed in qualsiasi aspetto della pratica, fisico, mentale e spirituale (ed energetico) e sono stati creati proprio per tutelare il praticante da eventuali esagerazioni che potesse fare.
Ma questo vale e funziona a dovere, solo, ovviamente, se si rispettano fedelmente le regole di base le quali sono totalmente integrate nella pratica, ne fanno parte in modo intrinseco.
"Essere calmi", "vuotare la mente", muoversi lentamente e dolcemente", "non usare la forza eccetera, è parte integrante del Tai Chi, non un qualcosa "in più", per fare un esempio.

Coloro che hanno creato queste pratiche, erano dei veri "sapienti" e quindi sono "equilibrate in se stesse", niente è un caso ed alterarle o fare un mix YoChi come il tuo, è difficile che possa avere un risultato equilibrato in tutti gli aspetti per l'essere umano.

Un altra cosa che può aiutare a dirigersi nel modo giusto, è una bellissima frase del mio Maestro: "Non esistono segreti del mondo, ne esiste solo uno: l'Amicizia"
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Inviato il: 12/9/2015 17:53
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#51
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Citazione:

Io: Ma esistono cose che non si possono fare, o che non si possono imparare nel modo che hai descritto (facendo amicizia col Corpo)?

Invisibile: Ho bisogno di uno o più esempi per capire cosa intendi.


E' possibile uccidere una persona rimanendo in quello stato in cui è il Chi a permettere i movimenti? E' un esempio.

Citazione:
Io: Qual'è invece la complessità a livello spirituale, se c'è?


Invisibile: Anche qui non sono sicuro di capire cosa intendi.


Più indietro hai detto: Citazione:
Provate a prendere un bicchiere d'acqua (per esempio) e guardate quanto di quell'atto riuscite ad osservare e controllare ma cercate di capire la grande complessità, anche solo fisica per il corpo, di un qualunque gesto semplicissimo.


Quel "anche" cosa signfica?

Citazione:
Ma considera il paradosso di cui ho già parlato: il Nulla non esiste, essendo nulla, ma non può non esistere perché altrimenti niente avrebbe il "posto" dove esistere.


Allora meglio non parlarne xD, dato che le parole non riescono ad andare oltre il "non esiste ma non può non esistere"....che logicamente non vuol dire nulla.

Un po' come "lo Spirito è unico e universale". Logicamente non ha senso.

Povera logica....per lei in uno stesso istante lo Spirito o è unico o è universale, non può esserlo entrambi.

Ma non dico di sapere il significato di queste 2 frasi.
Inviato il: 13/9/2015 14:07
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#52
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TheNecrons ha scritto:

E' possibile uccidere una persona rimanendo in quello stato in cui è il Chi a permettere i movimenti? E' un esempio.

Domanda molto difficile e non so se posso rispondere.
Troppe implicazioni e per capire la risposta è necessaria una profonda conoscenza di quello di cui stiamo parlando.
Siccome qui leggono tutti, preferisco non rispondere.
Troppe possibilità di essere frainteso.

Puoi farmene un altra meno "tosta"?

Citazione:
Io: Qual'è invece la complessità a livello spirituale, se c'è?

Invisibile: Anche qui non sono sicuro di capire cosa intendi.

Più indietro hai detto: Citazione:
Provate a prendere un bicchiere d'acqua (per esempio) e guardate quanto di quell'atto riuscite ad osservare e controllare ma cercate di capire la grande complessità, anche solo fisica per il corpo, di un qualunque gesto semplicissimo.


Quel "anche" cosa signfica?

Capito.
Ogni movimento implica il coinvolgimento anche del Chi, della mente (qui in senso più vasto della mente razionale) e dello Spirito, anche se non si è consapevoli di tutto questo.
Ogni movimento è di una complessità inimmaginabile nella sua totalità (corpo, mente, energia e Spirito), ma lo è anche solo a livello del corpo .

Citazione:
Ma considera il paradosso di cui ho già parlato: il Nulla non esiste, essendo nulla, ma non può non esistere perché altrimenti niente avrebbe il "posto" dove esistere.

Allora meglio non parlarne xD, dato che le parole non riescono ad andare oltre il "non esiste ma non può non esistere"....che logicamente non vuol dire nulla.

Vuol dire che con la logica non si può comprendere.
Infatti "Il Tao di cui si può parlare non è il vero Tao" e nel Tao è compreso il Nulla.

Citazione:
Povera logica....per lei in uno stesso istante lo Spirito o è unico o è universale, non può esserlo entrambi.

Perché "povera" ?
Nel suo ambito è bellissima, utilissima, è solo che questa realtà è al di là, dove lei non può arrivare in quanto facoltà della mente razionale.
Come già detto, la mente razionale può esaminare una ed una cosa soltanto alla volta.
O esamina un particolare (parte), o esamina una totalità. Esaminare le due cose insieme, non può farlo.
E' semplice verificare questa cosa, basta scegliere qualsiasi cosa e provare, diventa evidente immediatamente questo suo limite ma che è anche la sua qualità, perché è utile poter esaminare una cosa alla volta, molto utile in molti casi.
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#53
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Citazione:
Puoi farmene un'altra meno "tosta"?


Si può ballare il break dance usando a pieno Chi e rimanendo in uno stato di calma e rilassatezza?

Domanda: la volontà fa parte dell'ego?
Inviato il: 13/9/2015 23:26
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#54
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TheNecrons ha scritto:

Si può ballare il break dance usando a pieno Chi e rimanendo in uno stato di calma e rilassatezza?

Si, ma siccome molti movimenti della break sono molto innaturali, per poterlo fare bisogna avere un livello altissimo di maestranza del Chi.
Per capirci devi aver raggiunto l'illuminazione o giù di li e una vasta e profonda conoscenza del Chi, e in genere le persone che raggiungono quel livello spirituale non sono interessate a fare cose di questo tipo.
Ma magari un giorno, per divertirsi un po...

In genere persone di quel livello preferiscono usare tutto quel Chi per aiutare qualcuno, o un albero.

Il Chi non è "benzina", è l'entità che porta la Vita ad ogni cosa che esiste, è intelligente e sapiente. E' meraviglioso ma anche molto serio.

Chi gioca con il Chi sta giocando con l'origine della Vita.
Farlo un po' (raramente) non è un problema, ma bisogna essere consapevoli che non è un gioco, il Chi non appartiene a nessuno e se decide che è il caso, se ne va.

Citazione:
Domanda: la volontà fa parte dell'ego?

In questo caso, cosa intendi per "fa parte" ?
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Inviato il: 14/9/2015 8:45
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#55
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Citazione:
Si, ma siccome molti movimenti della break sono molto innaturali, per poterlo fare bisogna avere un livello altissimo di maestranza del Chi.
Per capirci devi aver raggiunto l'illuminazione o giù di li e una vasta e profonda conoscenza del Chi, e in genere le persone che raggiungono quel livello spirituale non sono interessate a fare cose di questo tipo.
Ma magari un giorno, per divertirsi un po...

In genere persone di quel livello preferiscono usare tutto quel Chi per aiutare qualcuno, o un albero.

Il Chi non è "benzina", è l'entità che porta la Vita ad ogni cosa che esiste, è intelligente e sapiente. E' meraviglioso ma anche molto serio.

Chi gioca con il Chi sta giocando con l'origine della Vita.
Farlo un po' (raramente) non è un problema, ma bisogna essere consapevoli che non è un gioco, il Chi non appartiene a nessuno e se decide che è il caso, se ne va.


Capito. Ma quell'altissimo livello di maestranza, non è "naturale"? Non dovrebbe essere naturale per un essere umano?

Citazione:
Domanda: la volontà fa parte dell'ego?


In questo caso, cosa intendi per "fa parte" ?


Senza ego non si avrà volontà, o no? L'acuqa non vuole scorrere, ma scorre e basta.


Volevo condividere una cosa che ho notato molto tempo fa e che continuo a notare quasi tutti i giorni, dato che ho 2 bambine di 3 anni in casa. I piccoli sono sempre molto agili, e sembrano che si muovano molto facilmente senza fatica. Anch'io da piccolo ero così, saltellavo sui tavoli, sulle sedie, mi mettevo a fare capriole per terra, il tutto fatto anche per 1 ora senza sosta, non mi stancavo mai, ed ero sempre pronto in qualsiasi momento a fare un balzo felino . Ora mi basta fare 1 capriola all'indietro e già mi gira la testa. Mi bastano 2 salti e ho bisogno di pausa, e non sono sempre pronto a farli. Il fatto è che non è semplicemente perchè ho smesso di muovermi. Perchè in alcuni periodi ero molto attivo fisicamente (3 ore di allenamento di forza 3 volte a settimana), e infatti ero più agile. Ma era diverso...perchè comunque dopo un po' mi stancavo. Io mi ricordo bene le sensazioni che provavo da bambino: la fatica non esisteva nella mia testa. Sentivo il Corpo instancabile, letteralmente. Sentivo che il movimento era separato dalla fatica fisica, sentivo che erano cose molto distaccate. Ed è PROPRIO quella sensazione che è sparita nel tempo, e che è stata sostituita da un'altra: il movimento è strettamente collegato con la fatica fisica. Davvero, è quella la cosa che cambia tutto. E' lì la differenza tra quando ero attivo da bambino, e quando sono attivo adesso (nei rari periodi in cui mi alleno per un paio di mesi). Le sensazioni le ricordo perfettamente, e la differenza è proprio questa: da bambino è come se la fatica non fosse correlata al movimento, adesso la sento molto più legata. Questo è esattamente ciò che provo.

Finalmente sono riuscito a scrivere a parole questo...chiamiamolo pensiero che che ho da alcuni anni.
Inviato il: 14/9/2015 15:23
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#56
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Citazione:
Io mi ricordo bene le sensazioni che provavo da bambino: la fatica non esisteva nella mia testa. Sentivo il Corpo instancabile, letteralmente. Sentivo che il movimento era separato dalla fatica fisica, sentivo che erano cose molto distaccate. Ed è PROPRIO quella sensazione che è sparita nel tempo, e che è stata sostituita da un'altra: il movimento è strettamente collegato con la fatica fisica. Davvero, è quella la cosa che cambia tutto. E' lì la differenza tra quando ero attivo da bambino, e quando sono attivo adesso (nei rari periodi in cui mi alleno per un paio di mesi). Le sensazioni le ricordo perfettamente, e la differenza è proprio questa: da bambino è come se la fatica non fosse correlata al movimento, adesso la sento molto più legata.
Questo è esattamente ciò che provo.
Finalmente sono riuscito a scrivere a parole questo...chiamiamolo pensiero che che ho da alcuni anni.


Hai appena capito, se ci mediti sopra, cosa significhi nel profondo questo discorso, fatto da Dio ad Adamo dopo "il peccato originale", ovvero dopo la separazione da Dio causata dall'aver mangiato dall'"albero della conoscenza":

«ti guadagnerai il pane col sudore della tua fronte» (Gen. 3, 19)

Questa sentenza aggrava e inasprisce il rapporto fra l’uomo e le cose necessarie alla sua vita; il rapporto non sarà più facile e giocondo come prima, ma sarà stentato e faticoso.

Da bambino, senza la "conoscenza" del mondo, si è ancora vicini a Dio, alla fonte da cui veniamo, per cui non sentiamo la stanchezza, non la conosciamo e quindi non la pre-vediamo.

Crescendo, diventando sempre più "sapienti", ci allontaniamo dalla fonte, da Dio e sentiamo la fatica e gli stenti del mondo nella nostra carne, ne abbiamo fatto esperienza e quindi la conosciamo.

Abbiamo acquisito la conoscenza, ma abbiamo perso la freschezza e l'unione con Dio.

Per questo Gesù Cristo indica nel bambino e nella sua innocenza, l'esempio da seguire per ri-trovare la strada per il "Regno dei Cieli" e tornare alla casa del Padre.

Matteo 18,1-5
1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.


Il "Regno dei Cieli", ovvero quella condizione di beatitudine e non giudizio che è tipica di un bambino che non ha ancora sviluppato un ego forte in sè.

Per questo tutte le scuole Spirituali puntano sulle stesse leve, per potere trovare la "Liberazione" dalle catene del mondo e scoprire il nostro vero Sè Spirituale, ciò che siamo veramente, ciò che ci siamo dimenticati di ESSERE, ovvero ciò che viene usurpato in continuazione dall'ego, quell'entità che prospera in noi, soprattutto grazie alla continua generazione di pensieri senza sosta nel nostro interno.

Il nostro interno corrisponde al nostro Cuore, alla tazza nominata in continuazione dai Maestri, quella tazza che l'ego riempie in continuazione di pensieri per autoaffermarsi, quella tazza che deve essere necessariamente vuota per potere sentire in sè la potenza del Sè Spirituale e potere vedere in faccia, quell'ego usurpatore in noi in tutta la sua pomposa e orgogliosa inconsistenza.
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Inviato il: 14/9/2015 17:58
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#57
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TheNecrons ha scritto:

Ma quell'altissimo livello di maestranza, non è "naturale"? Non dovrebbe essere naturale per un essere umano?

Si, ma ci sono querce che diventano begli alberi, altre grandi alberi ed altre alberi enormi e sono tutte naturali.

E' un discorso sulla crescita e fino a dove ognuno arriva nella vita.

Citazione:
Domanda: la volontà fa parte dell'ego?


In questo caso, cosa intendi per "fa parte" ?

Senza ego non si avrà volontà, o no? L'acuqa non vuole scorrere, ma scorre e basta.

Capito.

No, la volontà è una peculiarità dell'essere umano, nel senso della volontà consapevole e non è facoltà dell'ego.
L'ego può usarla per i suoi fini e lo può fare perché è in posizione dominante nella persona, ma non è "sua", è dell'Essere.

Infatti noi possiamo decidere (volontà) di ignorare l'ego, usare la volontà per qualcosa che va in direzione opposta ai suoi desideri e anche di impedirgli di usare la nostra volontà, se lo decidiamo (atto volontario).

La volontà appartiene all'Essere umano, non al suo ego ed è, a mio avviso, uno dei doni sacri che abbiamo.

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Finalmente sono riuscito a scrivere a parole questo...chiamiamolo pensiero che che ho da alcuni anni.

Che si perda parte dell'elasticità fisica crescendo è normale (capriole e salti), ma quello che hai descritto è proprio il perdere il naturale funzionamento del corpo di cui parlo, perché un Maestro di Tai Chi, può fare esattamente come un bambino: muoversi anche per ore senza stancarsi fisicamente.

Infatti il movimento corretto, naturale, non produce stanchezza fisica (o molto poca), perché non ci sono tensioni e non si usa la forza.
Ma si usa comunque il Chi ed infatti se osservi i bambini, sembrano inesauribili, inarrestabili, ma quando finiscono il Chi anche loro devono fermarsi e spesso crollano di colpo come patate lesse
Ma il corpo non è stanco in senso fisico, sono solo scarichi. Una bella dormita e si riparte.

Considera che non è proprio come una pila che si scarica, perché anche facendo in modo naturale ci si ricarica di Chi (ecco perché il Tai Chi è anche vivificante), ma c'è un limite anche a questo e dopo un po' è necessario fermarsi per recuperare.

Questa perdita di "giusta relazione" e "giusto uso" del corpo, è dovuta allo spostamento del nostro centro dall'Essere alla mente ed in particolare modo nell'ego e nella personalità.

Le pratiche spirituali servono proprio a ricentrare noi stessi, è proprio quello che intendevo quando ho scritto "ritrovare parti perse o scollegate".

Ci insegnano a vivere separati dal corpo, come se fosse solo una macchina con cui andare in giro, e così facendo lo usiamo in modo non corretto, innaturale.

Quando dico che anche andare a comprare il latte può essere una gioia, intendo che può esserlo anche per il corpo, perché anche a lui piace muoversi, se lo si usa e lo si tratta nel modo che merita da Essere meraviglioso quale è, e si può così condividere con lui questa "piccola" gioia.
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#58
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#59
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Citazione:
Hai appena capito, se ci mediti sopra, cosa significhi nel profondo questo discorso, fatto da Dio ad Adamo dopo "il peccato originale", ovvero dopo la separazione da Dio causata dall'aver mangiato dall'"albero della conoscenza":

«ti guadagnerai il pane col sudore della tua fronte» (Gen. 3, 19)

Questa sentenza aggrava e inasprisce il rapporto fra l’uomo e le cose necessarie alla sua vita; il rapporto non sarà più facile e giocondo come prima, ma sarà stentato e faticoso.

Da bambino, senza la "conoscenza" del mondo, si è ancora vicini a Dio, alla fonte da cui veniamo, per cui non sentiamo la stanchezza, non la conosciamo e quindi non la pre-vediamo.

Crescendo, diventando sempre più "sapienti", ci allontaniamo dalla fonte, da Dio e sentiamo la fatica e gli stenti del mondo nella nostra carne, ne abbiamo fatto esperienza e quindi la conosciamo.

Abbiamo acquisito la conoscenza, ma abbiamo perso la freschezza e l'unione con Dio.

Per questo Gesù Cristo indica nel bambino e nella sua innocenza, l'esempio da seguire per ri-trovare la strada per il "Regno dei Cieli" e tornare alla casa del Padre.

Matteo 18,1-5
1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

Il "Regno dei Cieli", ovvero quella condizione di beatitudine e non giudizio che è tipica di un bambino che non ha ancora sviluppato un ego forte in sè.

Per questo tutte le scuole Spirituali puntano sulle stesse leve, per potere trovare la "Liberazione" dalle catene del mondo e scoprire il nostro vero Sè Spirituale, ciò che siamo veramente, ciò che ci siamo dimenticati di ESSERE, ovvero ciò che viene usurpato in continuazione dall'ego, quell'entità che prospera in noi, soprattutto grazie alla continua generazione di pensieri senza sosta nel nostro interno.

Il nostro interno corrisponde al nostro Cuore, alla tazza nominata in continuazione dai Maestri, quella tazza che l'ego riempie in continuazione di pensieri per autoaffermarsi, quella tazza che deve essere necessariamente vuota per potere sentire in sè la potenza del Sè Spirituale e potere vedere in faccia, quell'ego usurpatore in noi in tutta la sua pomposa e orgogliosa inconsistenza.


Molto interessante. Anche la Bibbia quindi invita a "tornare bambini" e a limitare il sapere contenuto nelle nostre teste.
Incredulo, hai mai letto il Corano?

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@Invisibile:

Domanda: i bambini quando si muovono naturalmente non sono consapevoli del fatto che si stanno muovendo naturalmente, e inoltre non sono consapevoli del fatto che quel che sentono è il Chi ecc. I maestri di Tai Chi credo sì, invece. Cambia qualcosa se si è consapevoli o meno?
Arrivati ad un certo punto col Tai Chi, per esempio, n
Inviato il: 15/9/2015 15:53
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#60
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
Messaggi: 7912
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Domanda: i bambini quando si muovono naturalmente non sono consapevoli del fatto che si stanno muovendo naturalmente, e inoltre non sono consapevoli del fatto che quel che sentono è il Chi ecc. I maestri di Tai Chi credo sì, invece. Cambia qualcosa se si è consapevoli o meno?
Arrivati ad un certo punto col Tai Chi, per esempio, n

Si, e si chiama crescere.

Il VERO crescere, nel senso dell'Essere ed in senso spirituale e ricorda che il Tai Chi è un dono del Cielo, come ogni pratica spirituale genuina, ed è uno strumento per aiutare a rimettere le cose a posto e per aiutare a crescere.

Essendo cresciuti, si può scegliere in piena libertà e si può scegliere anche di fare esattamente come i bambini, abbandonando anche la consapevolezza e ridiventando Uno con il Tutto.

Gli antichi taoisti chiamavano questo stato dell'Essere "non essere", il che è come per il Nulla, un paradosso per la mente, perché non si può capire come un essere possa non-essere pur continuando ad essere.

Ma non solo i taoisti, anche in altre filosofie orientali si può trovare lo stesso concetto, espresso anche in altri modi.

Sono tentativi di "mandare un messaggio oltre la mente", di mandare un messaggio all'Essere che siamo, cercando di evitare la strenua ed accanita difesa dell'ego.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 15/9/2015 18:43
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