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  Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

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  •  invisibile
      invisibile
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#991
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

alroc ha scritto:

Non sono d'accordo, Invisibile.

Lo immaginavo, perché nemmeno io ero d'accordo, un po' tempo fa.

Citazione:

Tutti noi siamo giunti a certi traguardi passando dalla ricerca, qualunque essa sia. Non sto parlando di lauree, ma di impegno e lavoro in qualunque campo. Quando si dice che il lavoro nobilita l'uomo, secondo me si travisa il senso di questo detto. Lavorare in questo caso io lo intendo come impegno su qualcosa che si è scelto di approfondire, come volontà di agire secondo le proprie attitudini allo scopo di comprendere al meglio l'esperienza che si è fatta sul campo. In quel caso ci nobilitiamo, cioè miglioriamo noi stessi, evolviamo e i risultati raggiunti saranno permanenti. Ogni errore o vittoria insegna qualcosa, ma prima devi "sporcarti" le mani nell'impegno, nella "fatica" giornaliera della ricerca. Altrimenti giungerai a verità che non sono tue, verrai imboccato da una "spirito" (non il vero spirito) che ti manovrerà, che ti consiglierà di non studiare perchè lui può darti tutto quello che ti serve sapere, ma in quel caso non sarà mai un lavoro consapevole, sarà un assorbimento passivo.

Non intendevo questo. Io intendevo qualcosa di più semplice, molto semplice.

Il sapere.
Il sapere è un accumulo mentale, un fermare nel tempo qualcosa che esiste solo nel divenire (come tutte le cose), un possedere con la mente.
Questo uso della mente, tipico dell'ego, non serve quasi a niente, quasi. Invece tutta la nostra civiltà e di conseguenza la nostra educazione, è basata sul sapere: prima sai, poi fai.
Quello che volevo comunicarti è che grazie alle pratiche ho scoperto che in questo modo l'essere umano funziona malissimo, non meno bene, malissimo. Questo succede perché il centro di comando di una data azione, di un fare, é nella mente e segue le tracce del sapere. Queste tracce non esistono, non sono la realtà perché la realtà è già cambiata rispetto al sapere: abbiamo fermato qualcosa, come una foto, e ci muoviamo in base a quella "mappa" ma il territorio non è più lo stesso, tu non sei più la stessa, cambi in ogni istante.
E' chiaro che per fare un acquedotto devi sapere delle cose, le devi fissare nella mente, ma qualsiasi professionista ti confermerà che vale solo come uno schizzo, una traccia perché quando inizi a fare veramente vengono fuori mille variabili, cambiamenti, trasformazioni di cui non puoi non tenerne conto se vuoi fare il tuo acquedotto.
Se parli con il grande e famoso architetto (il sapiente) per lui è tutto sotto controllo. Quando parli con il capo mastro vedrai che se la ride sotto i baffi, perché lui si che "sa": sa che non si può sapere fino a quando non inizi a lavorare, e sa che saprà veramente a fine lavori. Prima è impossibile.
Spero di essermi spiegato meglio.

Citazione:

Sul conseguire la consapevolezza è necessario che ci sia prima un lavoro attivo, poi si può lasciar fare allo spirito.

No. E' insieme. Tu fai guidato dallo Spirito, insieme, ma serve la FIDUCIA. Ma sei tu che hai deciso cosa fare e sei sempre tu che devi essere presente nel fare durante tutto il percorso, perché se ti alzi dalla sedia per andare a bere un bicchiere d'acqua e nel tragitto cambi idea e vai in bagno, lo Spirito, alla lunga, ti abbandona, perché non si fida più: "questa non sa quello che vuole". Si ritira e aspetta che tu ti chiarisca le idee.
Non è lo Spirito che fa, sei TU che fai guidata dallo Spirito.
Ogni azione avviene nel futuro. Noi non lo conosciamo, lo Spirito si. Ecco perché è (anche) la guida perfetta.

Tu decidi di andare a bere un bicchiere d'acqua:
lo Spirito ti guida ad alzarti dalla sedia, girare il corpo (la cucina è dietro di te), camminare, aprire il pensile, prendere il bicchiere, chiudere il pensile, spostarti davanti al lavandino, aprire l'acqua, mettere il bicchiere sotto il getto, chiudere l'acqua, portare il bicchiere alla bocca, bere, respirare (si respira sempre dopo), posare il bicchiere nel lavandino (lo laviamo dopo).

Questo è bere un bicchiere d'acqua.

Basta saltare un passo e non lo hai fatto, non lo hai fatto TU.

Questo per dirti che sapere tutto questo prima di fare non serve e che, al contrario è dannoso. Perché per farlo in modo armonico deve essere, come tutto nell'esistenza, un flusso, un movimento, una trasformazione continua.
Se tu ti concentri sul sapere, invece che sul fare, lo Spirito si mette da parte perché tu hai deciso che sai, che puoi fare da solo.
Così facendo tutto diventa meccanico, a scatti si può dire. Il corpo soffre, la mente fa un lavoro enorme (che non serve) e che non potrà mai essere perfetto perché le cosa da saper,e per fare tutto questo, sono miliardi di miliardi di miliardi e la mente non può acquisirle e gestirle in quel tempo a disposizione, e il Cuore è triste, perché non ci sei. Inoltre la maggioranza delle cose che facciamo sono totalmente automatiche, inconsapevoli, e questo genera grande tristezza e frustrazione, perché non siamo li, non stiamo vivendo; stiamo "sapendo" e l'esperienza ci passa accanto senza che nemmeno ce ne accorgiamo.

Citazione:

Nel caso delle religioni per esempio, il dogma è qualcosa a cui devi credere per fede, ma non è un passaggio consapevole. E' solo una scorciatoia per giungere alla meta. Giungi lì dove è già tutto indicato, senza che ci sia una compartecipazione evolutiva. Un po' come fare un compito in classe conoscendone già i risultati. Quel compito è inutile perché la partecipazione all'evento è guidata e non vissuta.

Concordo. Infatti nelle pratiche spirituali la cosa più importante è fare, fare esperienza. Fare esperienza non è sapere, è imparare. E' molto diverso perché l'esperienza ha come risultato la crescita e la crescita (quella vera, quella che ti rimane per tutta la vita) non si "registra" nella mente, anche ma solo in minima parte. L'esperienza va dritta nell'essere, e tu sei contento, ti senti meglio perché il tuo Spirito ti conferma che è così che si vive.

Citazione:

Nell'essere autonoma in tutto quello che faccio, mi sento molto Yang e non potrei immaginare altre strade. Tu mi dirai che è una costruzione della mente o dell'ego,

In questo mondo credo anche io che non ci siano altri modi, per mantenere la barra nella direzione che si è scelto.
In un mondo equilibrato ne basterebbe molto meno, di Yang. Un po', giusto quel che serve.

Citazione:
ma una buona dose di cautela è necessaria in certi passaggi esistenziali.

Assolutamente. Ma la cautela non è sapere, è il contrario: non-sapere.
Io so che non so, e siccome mi voglio bene, sono cauto.

Citazione:
Affidarsi senza prima aver studiato sul campo mi sembra davvero da incoscienti. E qui non si tratta di mente che distorce, ma di semplice buon senso.

Te l'ho detto che ci vuole coraggio (e secondo me tu ce l'hai).
I bambini imparano grazie alla non-sapienza, e quello che imparano in genere non lo dimenticano mai. Non ce lo mettono il dito sul fuoco una seconda volta.
Cautela assolutamente, tanto più che siamo adulti, ma il metodo giusto è quello dei bambini, anzi, è l'unico metodo: toccare.
Prima tocchi e poi sai.
Non il contrario. E' il contrario che ci fa vivere male. La nostra assurda civiltà è fatta al contrario.
Lo so che è difficile da comprendere ma ti posso dire che per me, dopo molti anni di pratiche, è assolutamente chiaro; lo vedo tutti i giorni, in ogni azione umana, mia e degli altri, che fare con la mente piena di sapienza è sbagliato.
La mente deve essere il più vuota possibile, ma tu ci devi stare, devi essere li.

Tutto questo succede proprio per il fatto che ci identifichiamo con l'ego, con la mente. Per cui uno matto tipo me, che ti dice di fare senza usare la mente (o pochissimo) sembra assurdo.
Invece funziona, funziona non solo meglio, è perfetto.
Ci hanno insegnato a funzionare all'incontrario con un addestramento lungo, violento e crudele.
Hai visto quel signore che a 117 anni non ha traccia della tipica debolezza alle gambe degli anziani? Riguarda quel video, magari a te è sfuggito, io l'ho notato subito.
Perché funziona, ha capito come funzionare bene, nel modo che dovrebbe essere normale per tutti noi.

[vediamo questa pagina.... ]
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 4/9/2013 18:13
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  •  alroc
      alroc
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#992
Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/12/2011
Da
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Vediamo questa pagina a cosa porta

Ho compreso bene il tuo discorso e ho visto il video.

Esserci nelle azioni quotidiane è la più grande conquista che io abbia fatto nella mia vita. Che sia lo spirito o meno non lo so, ma posso dirti che in effetti è l'istinto che mi guida, nel senso che i miei gesti hanno significato per me, non sono automatici e li ritengo tutti importanti perchè li vivo sentendoli veri. Tuttavia per giungere a questo stadio sono dovuta passare da: new age, fisica quantistica, storia del cristianesimo, mitologia, letteratura, Malanga, Rocco Bruno, e ...me stessa.
Questo vuol dire che non c'è un modo veloce per accedere alla presenza di sè e al giusto significato dei gesti che compiamo ogni giorno, perché ogni edificazione è fatta, oltre che da architetti saccenti (mente ed ego), anche da mattoni (esperienze e ricerche) messi lì ogni giorno. Ogni mattina mi sveglio e so che sto già realizzando il nuovo mattone che andrà insieme agli altri...

Ma per costruire ho dovuto lavorare e non è stata una ricerca verso l'alto, cioè spirituale ed eterea tendente verso paradisi promessi. Infatti, non me ne frega nulla di un paradiso, desiderarlo significa volere un premio, ma non voglio premi per aver vissuto una vita piena, mi basta l'esperienza in sè. Cercare un premio per aver vissuto la propria vita è una cosa puerile tipica dell'ego, solo lui può volere un paradiso, perchè è lui che ne ha bisogno non l'essere che sono. L'essere che sono fa e se fa coscientemente, non cerca premi, i premi sono per chi è insicuro e ha bisogno di gratificazioni, ha bisogno della carota (paradiso) dopo il bastone (vita vissuta male come prova per vedere se è stato "bravo").

Lo scopo dunque non è un ipotetico aldilà idilliaco, ma una ricerca verso la carne. La parte di me che non è carne impara ad addentrarsi ogni giorno di più nella materia e scende negli inferi delle debolezze umane imparando ad amarle e perdonarle. Questa è la conoscenza di cui parlo, ma anche il sapere, usato con umiltà, può permettere di fare questo lavoro.
Inviato il: 4/9/2013 19:39
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#993
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

alroc ha scritto:

Esserci nelle azioni quotidiane è la più grande conquista che io abbia fatto nella mia vita.

Ottimo. E' solo l'inizio. E' l'inizio della scoperta della Vita. C'è molto altro da "conquistare" partendo da li.

Citazione:
Che sia lo spirito o meno non lo so, ma posso dirti che in effetti è l'istinto che mi guida, nel senso che i miei gesti hanno significato per me, non sono automatici e li ritengo tutti importanti perchè li vivo sentendoli veri. Tuttavia per giungere a questo stadio sono dovuta passare da: new age, fisica quantistica, storia del cristianesimo, mitologia, letteratura, Malanga, Rocco Bruno, e ...me stessa.

Io ho fatto un giro ancora più lungo...
Poi ho capito che è possibile arrivarci in un istante. Ma è necessario avere fiducia e il coraggio di buttare tutto.
Siccome ci hanno addestrato a non fidarci, della Vita, dello Spirito, prima è necessario, per noi così de-formati, fare lunghi giri, indagini e studi.
Pensaci, in fondo cosa ti hanno fatto quei lunghi anni di letture, studi, riflessioni? Hanno demolito le convinzioni che ti erano state inculcate e che non erano tue. Ecco perché i Maestri scrivono anche dei libri, per demolire, e per incoraggiare, per portare testimonianza.
Io sono stato estremo per cercare di trasmettere questa realtà tramite questo difficile strumento totalmente non empatico (secondo me stiamo facendo una specie di miracolo perché un po' di empatia passa comunque...). Non penso che i lunghi giri siano stati inutili, per te o per me. Ma è importante capire che è possibile entrare nel nuovo mondo anche in un istante, magari non per noi, magari per quelli che verranno dopo.
Perché nasciamo tutti in quell'altro mondo, quello reale. I problemi iniziano dopo.

Citazione:

Questo vuol dire che non c'è un modo veloce per accedere alla presenza di sè e al giusto significato dei gesti che compiamo ogni giorno, perché ogni edificazione è fatta, oltre che da architetti saccenti (mente ed ego), anche da mattoni (esperienze e ricerche) messi lì ogni giorno. Ogni mattina mi sveglio e so che sto già realizzando il nuovo mattone che andrà insieme agli altri...

Secondo me stai mischiando due cose.
Una è "l'accesso" allo stato sano dell'essere, l'altra è la crescita. Non sono in antitesi. Al contrario sono due aspetti della Vita.
L'accesso è stato "nascosto" con un trucco: "tu devi sapere altrimenti non vali nulla"; "più sai, più vali". E' un depistaggio perché il sapere non c'entra nulla con il valore di una persona, zero. L'accesso è sempre stato ad un millimetro da noi, non ci abbandona mai, perché lo Spirito sa che è la nostra salvezza, che è di quello che abbiamo veramente bisogno, e non si allontana mai più di tanto. Amore.
E' la sapienza che, riempiendo la persona, impedisce allo Spirito di guidarla.

Nel mio esempio suggerivo che ogni edificazione non è fatta quasi per niente da architetti sapienti. Pochissimo. E' la squadra di operai che costruisce guidata dal capo mastro.
Sei TU che fai esperienza e impari, sei TU che cresci non la tua mente (anche, ma preferisco non parlarne perché si tratta della mente senza ego, quella che non è posseduta dall'ego). Sapere di più non è crescere, è solo riempire di più un contenitore. Infatti sono sicuro che ogni passo del tuo lungo percorso lo hai dovuto vivere sulla tua pelle, lo hai dovuto verificare prima di passare al successivo. Quello l'architetto non lo fa mai. Sei tu, come giustamente hai detto, che ti devi "sporcare le mani".

Nella nostra civiltà viene venduta una grande bugia: che sia l'architetto quello più importante di tutti. Non è così. E' l'esatto contrario.

Citazione:

Ma per costruire ho dovuto lavorare e non è stata una ricerca verso l'alto, cioè spirituale ed eterea tendente verso paradisi promessi. Infatti, non me ne frega nulla di un paradiso, desiderarlo significa volere un premio, ma non voglio premi per aver vissuto una vita piena, mi basta l'esperienza in sè. Cercare un premio per aver vissuto la propria vita è una cosa puerile tipica dell'ego, solo lui può volere un paradiso, perchè è lui che ne ha bisogno non l'essere che sono. L'essere che sono fa e se fa coscientemente, non cerca premi, i premi sono per chi è insicuro e ha bisogno di gratificazioni, ha bisogno della carota (paradiso) dopo il bastone (vita vissuta male come prova per vedere se è stato "bravo").

Il premio è nel fare stesso. Il premio è già essere nati. Ma per poter godere di quel premio bisogna ----> vivere. Bisogna vivere in Armonia. Il paradiso non bisogna cercarlo, ci siamo già. E' sempre stato accanto a noi, siamo noi che siamo diventati ciechi.
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Inviato il: 4/9/2013 20:25
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  •  incredulo
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#994
Sono certo di non sapere
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Da Asia
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Citazione:
L'accesso è sempre stato ad un millimetro da noi, non ci abbandona mai, perché lo Spirito sa che è la nostra salvezza, che è di quello che abbiamo veramente bisogno, e non si allontana mai più di tanto. Amore.
E' la sapienza che, riempiendo la persona, impedisce allo Spirito di guidarla.


L'albero del bene e del male, l'orgoglio intellettuale del "sapiente".

Citazione:
Il paradiso non bisogna cercarlo, ci siamo già. E' sempre stato accanto a noi, siamo noi che siamo diventati ciechi.





So then, when you are in the way of waking up, and finding out who you really are, what you do, is what the whole universe is doing at the place you call here and now.

You are something the whole universe is doing, in the same way that a wave is something that the whole ocean is doing.

The real you is not a puppet which life pushes around, the real deep down you is the whole universe.


Così poi, quando si è nella condizione di risveglio e scopri chi sei veramente, quello che fai, è ciò che l'intero universo sta facendo nel luogo chiamato qui e ora.

Tu sei qualcosa che tutto l'universo sta facendo, allo stesso modo che un'onda è un qualcosa che tutto l'oceano sta facendo.

Il vero te stesso, non è un burattino nel quale la vita pulsa attorno, il vero profondo te stesso è l'intero l'universo.
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Inviato il: 4/9/2013 22:21
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  •  horselover
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#995
Dubito ormai di tutto
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mu
Inviato il: 4/9/2013 22:26
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  •  ohmygod
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#996
Sono certo di non sapere
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Horselover
MU

Anche la "mistica" di Cocciante: Mu

Alroc
Nel caso delle religioni per esempio, il dogma è qualcosa a cui devi credere per fede, ma non è un passaggio consapevole. E' solo una scorciatoia per giungere alla meta. Giungi lì dove è già tutto indicato, senza che ci sia una compartecipazione evolutiva. Un po' come fare un compito in classe conoscendone già i risultati. Quel compito è inutile perché la partecipazione all'evento è guidata e non vissuta.

Non è così semplice, per me non lo è stato.
Poi mi sono insegnato come ragionare in merito.
Proprio bello quando si fanno "riuninoni" in tanti e tu ( io ) sei i tanti e tu ( io ) sei uno dei tanti.
E lo scopo non è aver ragione bensì ragionare di ragione in merito al ragionare fra intelletti

Il Grande Gioco è anche così.

Ps
Dimenticavo i quasi due anni trascorsi apettando le 5° del mattino per ascoltare Ravasi: una emozione.
Pure con Lui in alcune, poche o molte, cose non andavo d'accordo e la cosa mi fà sorridere anche ora!

ED.it Chiaramente avevo anche una sveglia, fà sempre comodo averne una funzionante.
Inviato il: 5/9/2013 2:34
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  •  horselover
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#997
Dubito ormai di tutto
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non siamo più nessuno?
Inviato il: 7/9/2013 14:43
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  •  piggaz
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#998
Ho qualche dubbio
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Citazione:

horselover ha scritto:
non siamo più nessuno?


siamo nessuno?
Inviato il: 7/9/2013 18:37
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#999
Sono certo di non sapere
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Horselover
non siamo più nessuno?

Cioè?

in ragionamenti meno parchi dato che vi sono anche foreste.
Inviato il: 7/9/2013 18:38
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  •  horselover
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1000
Dubito ormai di tutto
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qualcuno siamo
Inviato il: 7/9/2013 21:02
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  •  TAD
      TAD
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1001
Dubito ormai di tutto
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If God had a name, what would it be
And would you call it to his face
If you were faced with him in all his glory
What would you ask if you had just one question

And yeah yeah God is great yeah yeah God is good
yeah yeah yeah yeah yeah

What if God was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home

If God had a face what would it look like
And would you want to see
If seeing meant that you would have to believe
In things like heaven and in jesus and the saints and all the prophets

And yeah yeah god is great yeah yeah god is good
yeah yeah yeah yeah yeah

What if God was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home
He's trying to make his way home
Back up to heaven all alone
Nobody calling on the phone
Except for the pope maybe in Rome

And yeah yeah God is great yeah yeah God is good
yeah yeah yeah yeah yeah

What if god was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home
Just trying to make his way home
Like a holy rolling stone
Back up to heaven all alone
Just trying to make his way home

Nobody calling on the phone
Except for the pope maybe in Rome




Nessun Dio
Nessun Padre Amorevole

Niente traguardi
Niente storie da raccontare...

- Polvere di stelle che si nutre della luce delle stelle...

Urlando e scalciando siamo giunti... urlando e scalciando andremo via...
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1002
Sono certo di non sapere
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HANSEL & GRETEL
Voi siete buoni non potete stare buoni e divennero tutti cattivi.

Esteno Casa
BETEL & RIGEL
Voi siete cattivi non potere stare cattivi e divennero tutti buoni.
Tranne Sciok_Shock and Shot.
Loro sterco da traslare in Armonia.
Inviato il: 8/9/2013 2:25
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  •  incredulo
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1003
Sono certo di non sapere
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Da Asia
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@TAD

Citazione:
Nessun Dio
Nessun Padre Amorevole

Niente traguardi
Niente storie da raccontare...

- Polvere di stelle che si nutre della luce delle stelle...

Urlando e scalciando siamo giunti... urlando e scalciando andremo via...


Nessun Dio significa nessun senso.

Nessun Padre Amorevole, sia questo umano o divino, significa dolore, separazione.

Niente traguardi, significa nessun senso.

Niente storie da raccontare significa depressione, senso di vuoto, dolore.

- Polvere di stelle che si nutre della luce delle stelle...significa flebile speranza.

Urlando e scalciando siamo giunti... urlando e scalciando andremo via...significa orgoglio, l'orgoglio della nostra condizione di uomini sopra la tristezza di un destino immutabile, senza speranza.

Siamo arrivati nel mondo agguerriti contro il mondo e tali resteremo fino alla morte.

Da questo si deduce che sei in guerra TAD, in una guerra continua.

E in quella condizione, in guerra, non sai cosa significhi pace, riconciliazione.

Di conseguenza non sai cosa sia la GIOIA.

Ciao
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Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 9/9/2013 14:43
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  •  ohmygod
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1004
Sono certo di non sapere
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Da
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Erano sparsi, quasi visibili nello spostarsi da un punto all'altro del cerchio infilandosi nei corridoi dove ancora rantolava la saliva putrefatta scivolata da lingue inique.
Unirsi accelerò corpi rovi e in quel tempo confinante con altri tempi rovi interni li sradicarono.
Inetti, boccheggianti sulle rive di Risata del Mar.
Settario Serraglio.

Quisindis
Fulishness §§§
Inviato il: 10/9/2013 0:27
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  •  TAD
      TAD
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1005
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/5/2011
Da 7th planet
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@incredulo:

Da qualche tempo a questa parte vedo me stesso come una cellula facente parte di un organismo.
Un organismo che vive e respira in un dominio spazio-temporale così esteso che mai nessun intelletto umano o - comunque - biologico riuscirà mai neppure a immaginare.
Sono una cellula di un organismo che definisce, esso stesso, i concetti di spazio e di tempo.
Ma così come nessuna delle piastrine che provvede ad arrestare le emorragie dell' universo a cui appartiene - ossia il mio corpo - avrà mai consapevolezza del proprio ruolo nel proprio universo, allo stesso modo io non comprenderò mai il senso del mio esistere.

Ma forse sono in errore.
Forse tutte le forme di vita abitanti questo pianeta, dai linfociti ai globuli rossi, dagli steli di grano fino alle megattere che ogni anno percorrono migliaia di chilometri di migrazione allo scopo di riprodursi...
...forse sono consapevoli.

Forse anche il Pinguino Imperatore - protagonista di quell'inarrivabile capolavoro di documentazione drammatica che è La Marcia dei Pinguini - si domanda il senso della propria esistenza.
Forse si chiede quale sia lo scopo delle centinaia di chilometri di migrazione nell'ambiente più ostile alla vita che esista sulla Terra, degli interminabili mesi di digiuno a cui si sottopone, dei sacrifici richiesti alla propria specie per preservare e quindi perpetuare... la vita.

Ma adottando questo paradigma, non resta che constatare che tutte le forme di vita, ad eccezione del Sapiens Sapiens:

- Non nutrono alcun dubbio.

Nessuna incertezza, nessun ripensamento, nessuna questione esistenziale.

Di quali informazioni dispongono, questi esseri, a differenza di noi barcollanti organismi in precario equilibrio sul baratro dell'autodistruzione?

Cosa è stato dato loro? Cosa è stato sottratto a noi?
Cosa è stato a loro detto? Cosa è stato a noi nascosto?


Razionalità? Intelletto? Consapevolezza? Alcune forme di vita ne dispongono e altre no?


E il Sapiens Sapiens a quale insieme appartiene?


Ho visto maschi e femmine appartenenti alla specie del Pinguino Imperatore corteggiarsi, unirsi in una spettacolare danza di forme e colori... li ho visti amarsi.
Ho visto la sofferenza delle femmine, a seguito della morte del proprio cucciolo, materializzarsi nel tentativo di rubare il cucciolo di un'altra e di appropriarsene al solo scopo di lenire il dolore della perdita del figlio.
Ho visto madre, padre, figlio - della specie Pinguino Imperatore - avvicinare i propri corpi, madre e padre a collo intrecciato, e il cucciolo posto al di sotto di questo simbolo inequivocabile di rappresentazione dell' assoluto.
Ho visto madre e padre scambiarsi la promessa di un nuovo incontro, per la successiva stagione degli amori.


Naturalisti e biologi concordano nel sostenere che la monogamia, nei volatili, sia semplicemente una scelta vincente nell'affontare l'ambiente in cui vivono.
Dunque, sostanzialmente, sostengono che non vi sia alcuna scelta.


Ma sono monogame le antilopi, i lupi, i licaoni, i cavallucci marini...

...tutti costretti dalla selezione naturale?

No, mi rifiuto di crederlo. Non posso crederlo: mi è sufficiente osservare una coppia di cigni durante il corteggiamento, per declinare l'offerta.

Si potrebbe perdere la ragione - e non escludo che mi sia già accaduto - osservando i rituali di accoppiamento di questi esseri inconsapevoli.
Li si vede sostare uno innanzi all'altra, ad occhi socchiusi, quasi immobili, mentre si nutrono dell' aura energetica dell'altro.

Come se percepissero l' essenza del proprio compagno. L' essenza, non l' essere.
Come se ne percepissero l' anima.... e la valutassero

Io non ne sono capace, forse un tempo lo ero... adesso non più. Mi chiedo chi, tra voi, lo sia.

Citazione:

si deduce che sei in guerra TAD, in una guerra continua


Sono furioso, incredulo. Semplicemente furioso.
Furioso per la condizione in cui - non - esistiamo.

Tutti i miei studi in Storia delle Religioni, Archeologia, Astronomia e Archeoastronomia sono mossi dalla stessa furia.

Citazione:

E in quella condizione, in guerra, non sai cosa significhi pace, riconciliazione.


Riconciliazione con chi, incredulo?

Con GAIA?

La stessa GAIA di cui noi siamo la metastasi?

Citazione:

Di conseguenza non sai cosa sia la GIOIA.


Ti sbagli, ne ho avuto esperienza... attraverso l'osservazione di tutte le specie animali sopra citate...
...ad esclusione del Sapiens.
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Inviato il: 10/9/2013 21:13
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  •  horselover
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1006
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perchè non vuole più comportarsi da animale, si sente superiore
Inviato il: 10/9/2013 21:43
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  •  ohmygod
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1007
Sono certo di non sapere
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Volere non è Potere.
Volere è volare.
Volare è un arte condivisa fra interno e esterno.
Archeo:Logia.

Poi vi è?
Boh?
Di certo non Sapiens Sapiens
Di certo stirpe Archea. Obiezioni?
Inviato il: 10/9/2013 22:25
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1008
Sono certo di non sapere
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Citazione:
La stessa GAIA di cui noi siamo la metastasi?

Minchia che palle.

Non se ne puo' piu'.

Se anche quelli piu' intelligenti cascano in queste cazzate CHE SONO STATE CREATE PER FARCI SENTIRE IN UN CERTO MODO, e' meglio ritirarsi in una dignitosa risata a crepapelle.

La terra, che non e' Gaia, come i finocchi, semmai e' impegnata a seguire la sua natura, produce uomini, come diceva Alan Watts. Forse, come diceva un famoso comico americano, li produce perche' il suo scopo finale e' avere la plastica.

Ma i giudizi di merito non appartengono che a quei Figli di Troia che vogliono farci lavorare come macchine e, siccome non serviamo piu' in un certo modo vogliono che ci sentiamo come se fossimo sbagliati, sovrannumero, inutili, persino dannosi, come una malattia degenerativa.

Il mondo non potrebbe esistere cosi' com'e' se noi non ci fossimo e non fossimo come siamo. Noi siamo l'espressione dell'Universo, come tutto il resto.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 10/9/2013 23:14
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  •  incredulo
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1009
Sono certo di non sapere
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@TAD

Citazione:
Forse tutte le forme di vita abitanti questo pianeta, dai linfociti ai globuli rossi, dagli steli di grano fino alle megattere che ogni anno percorrono migliaia di chilometri di migrazione allo scopo di riprodursi...
...forse sono consapevoli.


Vero.

Tutti questi organismi hanno un loro ruolo, come noi uomini del resto, ma solo la razza umana ha la capacità di immaginazione, quella capacità che ci ha permesso di scegliere un modo diverso di vivere, quel modo immaginato nel momento della separazione.

In pratica, nel momento della separazione da Dio, abbiamo scelto di diventare altro da noi.

Abbiamo immaginato un uomo diverso e lo abbiamo realizzato, stiamo ancora lavorando per realizzarlo compiutamente.

Tutto il nostro mondo attuale è il risultato di quella separazione, è la realizzazione di un mondo diverso, il mondo del "figlio dell'uomo", da lui immaginato e voluto.

Un mondo "perfetto", un mondo di macchine che avranno bisogno di pochi uomini per funzionare, quei famosi 500.000 previsti nei comandamenti delle Georgia Guidestones, un "nuovo" mondo, un mondo finalmente libero dalle necessità imposte da Dio agli uomini.


Citazione:
Forse anche il Pinguino Imperatore - protagonista di quell'inarrivabile capolavoro di documentazione drammatica che è La Marcia dei Pinguini - si domanda il senso della propria esistenza.


Grande film, mi è piaciuto un sacco.

Ma non credo che il pinguino si faccia domande, il pinguino esiste e questo gli è sufficiente.

Considerazione alla quale arrivi pure tu subito dopo.


Citazione:
Cosa è stato dato loro? Cosa è stato sottratto a noi?
Cosa è stato a loro detto? Cosa è stato a noi nascosto?

Razionalità? Intelletto? Consapevolezza? Alcune forme di vita ne dispongono e altre no?

E il Sapiens Sapiens a quale insieme appartiene?


L'uomo occupa il ruolo più importante nella Creazione.

Qualsiasi animale quando vede un uomo ha paura.

Gli animali non sono crudeli, sono violenti ma non crudeli, mentre noi uomini lo siamo.

Ci siamo messi sul trono di Dio, infischiandocene di come ci ha voluto, noi uomini non dobbiamo rendere conto a niente e a nessuno, neanche alla nostra natura, perchè noi possiamo cambiarla se non ci piace, cosa impossibile da fare per tutti gli altri Esseri viventi.

Non importa se questa scelta va contro noi stessi, noi siamo Dio.

Citazione:
Io non ne sono capace, forse un tempo lo ero... adesso non più. Mi chiedo chi, tra voi, lo sia.


Tutti ne siamo capaci, siamo ESSERI senzienti, che sentono e pensano.

Pensano troppo e sentono poco.

Citazione:
Riconciliazione con chi, incredulo?


Con te stesso TAD, con il TAD capace di sentire, di commuoversi, di amare, di condividere.

Quel TAD che hai descritto così bene quando parlavi dei Pinguini imperatore.

Quel TAD che segue il suo sentire e non il suo pensiero, quel sentire che è la scintilla divina che condividiamo tutti, quel TAD che è capace di seguire la sua voce più profonda.

E' a quel sentire che abbiamo rinunciato, sedotti dal pensiero orgoglioso di quegli uomini che muovono i fili della Storia.

Il loro pensiero, il loro mondo, non è il nostro mondo.

Riconciliarsi con te stesso significa riconciliarsi con Dio, significa “unione dell’anima individuale con lo spirito universale”.

Citazione:
Ti sbagli, ne ho avuto esperienza... attraverso l'osservazione di tutte le specie animali sopra citate...
...ad esclusione del Sapiens.


Dal link sulla gioia postato prima:

C'è qui un senso di connessione tra il terreno e il celeste, dell’uomo con il divino e degli uomini tra loro; una dimensione sacra della gioia che si è persa nel tempo, soprattutto nella cultura occidentale. Appena il legame viene ripristinato, la gioia investe indirettamente tutti gli aspetti della vita (perché 'contribuisce' ad essi) e ci riporta al concetto di gioia di vivere come sentimento edificante avvertito da tutta la coscienza, tutte le dimensioni dell’essere.

Da una semplice emozione, essa si trasforma quindi in sentimento, in stato; diventa una manifestazione della reliance dell'anima individuale con una dimensione superiore. In questo modo la gioia invade tutto l'essere e connette 'l’alto' con 'il basso', lo spazio interno e quello esterno, il soggetto e l’oggetto, l’individuo e gli altri.
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Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 10/9/2013 23:26
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  •  Merio
      Merio
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1010
Sono certo di non sapere
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Se una cosa è... non può non essere...

Forse sta tutto qui il senso della vita, dell'universo etc...

Dovremmo limitarci ad essere...
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Inviato il: 10/9/2013 23:47
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  •  alroc
      alroc
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1011
Mi sento vacillare
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@TAD,

Citazione:
non resta che constatare che tutte le forme di vita, ad eccezione del Sapiens Sapiens: - Non nutrono alcun dubbio. Nessuna incertezza, nessun ripensamento, nessuna questione esistenziale. Di quali informazioni dispongono, questi esseri, a differenza di noi barcollanti organismi in precario equilibrio sul baratro dell'autodistruzione? Cosa è stato dato loro? Cosa è stato sottratto a noi? Cosa è stato a loro detto? Cosa è stato a noi nascosto? Razionalità? Intelletto? Consapevolezza? Alcune forme di vita ne dispongono e altre no? E il Sapiens Sapiens a quale insieme appartiene?


La risposta a questi quesiti potrebbe essere LA MENTE.

Ciò che "manca" agli altri gruppi di viventi su Gaia è proprio la capacità di porsi delle domande e di formulare ragionamenti.
Gli animali posseggono tutto il resto: emozioni, informazioni di base che gli permettono di compiere azioni come "la grande marcia dei pinguini", etc.

La nostra mente infatti può essere croce e delizia, può essere una finestra da cui guardare e capire il mondo in cui viviamo o un distrattore fortemente manipolabile da gruppi di potere.

Sta a noi comprendere dove inizia il buon senso e dove finisce la parabola discendente dei pensieri contorti e distruttivi.

La nostra delizia sta nella capacità che abbiamo di essere creativi, ingegnosi, curiosi, ma la nostra croce, invece, si insinua anche lì dove non vorremmo che fosse e cioè nell'idea che ci facciamo di noi stessi e del ruolo che abbiamo qui in questo spazio/tempo.

Da questo punto di vista, concordo con PikeBishop quando afferma:


Citazione:
i giudizi di merito non appartengono che a quei Figli di Troia che vogliono farci lavorare come macchine e, siccome non serviamo piu' in un certo modo vogliono che ci sentiamo come se fossimo sbagliati, sovrannumero, inutili, persino dannosi, come una malattia degenerativa.


E' verissimo tutto questo. Non abbiamo colpa, non c'è colpa in quello che facciamo e viviamo. E' la nostra mente, manipolata a dovere da chi ci vuole piegati, a farcelo credere.
Tu, TAD, hai responsabilità precise per la maggior parte dei problemi che affliggono il nostro pianeta? Fai forse parte di qualche multinazionale o lobby economica?

Non credo proprio. Non c'è nulla di cui ti devi rimproverare, proprio perché ti stai ponendo il problema. Tu potresti dirmi che ci sono tanti altri esseri umani che vivono seguendo modelli sociali consumistici senza farsi problemi, ma anche questi "burattini umani" non hanno colpa, perché sono inconsapevoli e preda di se stessi.

La tua rabbia è una manipolazione mentale voluta da chi ci vuole sofferenti e disarmonici. Ogni nostro stato d'animo può essere prodotto da noi o provocato da fattori condizionanti. Per ogni tipologia di uomo, c'è il suo bel pacchetto di condizionamenti mentali pronti per mettere "fuori fuoco" il soggetto.
Le religioni, la politica, le mode, il consumismo creano ogni momento dei modelli mentali capaci di sovvertire l'equilibrio della persona.

Nel tuo caso, il modello mentale è riferibile alla sfera esistenziale ed ecologica. Tu sei attaccabile in quel preciso aspetto del tuo essere e la mente riesce ad ampliare in negativo questa condizione psicologica. Di fatto, invece, non c'è nulla per cui sentirsi fuori centro. Se guardi bene i tuoi ragionamenti, vedrai che noi siamo come gli altri esseri su questo pianeta, delle entità che contribuiscono a formare una graduale consapevolezza si sè.
Nel caso degli animali, loro sono il nostro specchio, loro sono il riflesso di un'esistenza vissuta in armonia, sono il nostro esempio e la nostra controparte istintiva.
Inviato il: 11/9/2013 12:31
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  •  Homero
      Homero
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1012
Mi sento vacillare
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Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Citazione:
La stessa GAIA di cui noi siamo la metastasi?

Minchia che palle.

Non se ne puo' piu'.

Se anche quelli piu' intelligenti cascano in queste cazzate CHE SONO STATE CREATE PER FARCI SENTIRE IN UN CERTO MODO, e' meglio ritirarsi in una dignitosa risata a crepapelle.

La terra, che non e' Gaia, come i finocchi, semmai e' impegnata a seguire la sua natura, produce uomini, come diceva Alan Watts. Forse, come diceva un famoso comico americano, li produce perche' il suo scopo finale e' avere la plastica.

Ma i giudizi di merito non appartengono che a quei Figli di Troia che vogliono farci lavorare come macchine e, siccome non serviamo piu' in un certo modo vogliono che ci sentiamo come se fossimo sbagliati, sovrannumero, inutili, persino dannosi, come una malattia degenerativa.

Il mondo non potrebbe esistere cosi' com'e' se noi non ci fossimo e non fossimo come siamo. Noi siamo l'espressione dell'Universo, come tutto il resto.


Ottimo PikeBishop.
Inviato il: 11/9/2013 12:38
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  •  invisibile
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1013
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

TAD ha scritto:

Ma così come nessuna delle piastrine che provvede ad arrestare le emorragie dell' universo a cui appartiene - ossia il mio corpo - avrà mai consapevolezza del proprio ruolo nel proprio universo, allo stesso modo io non comprenderò mai il senso del mio esistere.

Ma forse sono in errore.
Forse tutte le forme di vita abitanti questo pianeta, dai linfociti ai globuli rossi, dagli steli di grano fino alle megattere che ogni anno percorrono migliaia di chilometri di migrazione allo scopo di riprodursi...
...forse sono consapevoli.

Si, sei in errore. Ogni essere è consapevole quanto il suo essere glielo permette. Quelli più consapevoli siamo noi (potenzialmente). Lo siamo al punto di poter arrivare a comprendere il senso del nostro esistere. Molti ci sono arrivati e hanno lasciato testimonianza ma l'unico modo per verificare è farlo in prima persona.
E' una questione di scelta.
Noi possiamo anche decidere a che livello di consapevolezza vivere, come un cane, un microbo... ma per tutto c'è un prezzo. Se vivi come un uccello, tu uomo, perché ti fa comodo, ne pagherai il prezzo.

Citazione:
Ma adottando questo paradigma, non resta che constatare che tutte le forme di vita, ad eccezione del Sapiens Sapiens:

- Non nutrono alcun dubbio.

Nessuna incertezza, nessun ripensamento, nessuna questione esistenziale.

Di quali informazioni dispongono, questi esseri, a differenza di noi barcollanti organismi in precario equilibrio sul baratro dell'autodistruzione?

Cosa è stato dato loro? Cosa è stato sottratto a noi?
Cosa è stato a loro detto? Cosa è stato a noi nascosto?


Razionalità? Intelletto? Consapevolezza? Alcune forme di vita ne dispongono e altre no?

Noi rifiutiamo lo Spirito. Siamo gli unici a farlo e questo ci pone fuori dalla realtà, in un mondo inventato dalle nostre menti. In quel mondo le riposte che cerchi non ci sono.
E' il mondo del dubbio, della divisione vissuta come antagonismo e non come diversità, il mondo del giudizio.
Se accetti di seguire la guida Universale, lo Spirito, è possibile arrivare a tutte le risposte ma soprattutto ottenere quello che tutti cerchiamo: la pace nel Cuore.

Citazione:

Io non ne sono capace, forse un tempo lo ero... adesso non più. Mi chiedo chi, tra voi, lo sia.

Non forse, lo eri come lo eravamo tutti. Nasciamo perfetti, guidati solo dallo Spirito, partecipi della danza Universale.
Ma la Vita è crescita, anche della consapevolezza e per cui o lo si accetta o si muore.
L'enorme difficoltà di crescere in Armonia nel nostro mondo equivale ad una impossibilità. Lo Spirito viene negato da subito e più ci si addentra in questo mondo inventato meno tracce di esso si possono trovare. Non è possibile vivere e crescere in Armonia senza lo Spirito.
Abbiamo creato un mondo di morte, non di vita e in questo mondo non c'è posto per noi, per quello che siamo veramente.

Ecco perché insisto sulle pratiche. Sono strumenti creati da Maestri, persone che hanno "recuperato" il proprio Spirito (e che di conseguenza sono con lo Spirito universale), che sono "rientrati" nell'Armonia e che creano strumenti che aiutano gli altri a fare altrettanto.
Perché nonostante l'enorme lavoro per eliminare lo Spirito dalle nostre vite questo non è possibile farlo, è una illusione. Se levi lo Spirito ad un essere vivente dura veramente poco perché dopo poco tempo nemmeno il cuore sa più a che ritmo battere o i polmoni quando respirare.
Lo Spirito guida tutto nell'universo, tutto. E' sempre presente, ad un millimetro da noi, dalla nostra consapevolezza e non aspetta altro che tu faccia spazio per poterti guidare e portarti là dove troverai quello di cui hai bisogno, non quello che desideri.
Tu non conosci te stesso, lo Spirito si, conosce tutto.

Citazione:

Sono furioso, incredulo. Semplicemente furioso.
Furioso per la condizione in cui - non - esistiamo.

Tutti i miei studi in Storia delle Religioni, Archeologia, Astronomia e Archeoastronomia sono mossi dalla stessa furia.

Per me è assolutamente comprensibile. Ma così non funziona perché la furia non può portarti le risposte.

Prova con la dolcezza. Prima di tutto verso te stesso. Non giudicare, il giudizio è violento.
Lo Spirito è il Nulla. Cosa c'è di più delicato del Nulla? Puoi bombardarlo con l'atomica, per lui non hai fatto niente. Risponde solo alla verità, al bisogno. Hai bisogno di pace? Chiedi, ma non con la mente, è troppo "solida" e inaffidabile (ego-desiderio, non bisogno).
Con il cuore. Il Cuore ha la delicatezza adatta.

Non è un caso che nelle pratiche si richiede di "vuotare la mente", "essere calmi", non usare forza di nessun tipo, mentale o fisica. Così facendo si creano le condizioni in cui lo Spirito può guidarti.
I Maestri sanno quello che fanno.

La Vita è dolcissima, poetica, mistica. Difficile ma dolcissima. Tu l'hai vista nella Natura e l'hai potuta vedere, e il tuo Cuore ha pianto per la separazione dall'Armonia, perché é anche dentro di TE e qualcosa ti dice che è come dovrebbe essere, altrimenti non avresti potuto vederla.
Hai visto quello che anche tu sei, veramente. Una meraviglia.

La Vita è Armonia. E' equilibrio.
E quello che vedi in natura è possibile perché i pinguini non si allontanano mai dall'armonia. Così, quando per loro il tempo della magia dell'accoppiamento arriva, si trasformano in essa. Quando arriva il tempo del freddo, si riparano dentro se stessi e tra di loro. Quando arriva il tempo della pesca...

Fuori da questo, nel nostro mondo inventato, non c'è la Vita perché nessuna mente umana può creare l'Armonia.
Una mente furiosa, e per cui fuori dall'Armonia, squilibrata, non può trovare le risposte che cerca, è impossibile. Noi non siamo fatti per essere furiosi. Siamo l'esatto contrario: noi siamo gli esseri viventi più delicati e sensibili che ci siano.

Una mente calma, che sta al suo posto, permette all'Essere di trovare tutte le risposte di cui ha bisogno, tutto quello di cui ha bisogno, e molto di più.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 11/9/2013 13:43
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  •  horselover
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1014
Dubito ormai di tutto
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gaia non c' entra niente coi finocchi, è un personaggio della "cosmogonia" di esiodo, il più antico poeta greco, lo stesso che ricordava ancora l'età dell'oro per via dei racconti tramandati per innumerevoli generazioni dalle madri ai figli, prima dll'arrivo dei dori e degli achei
Inviato il: 11/9/2013 17:47
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  •  TAD
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1015
Dubito ormai di tutto
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@PikeBishop


Citazione:

La terra, che non e' Gaia [...] è impegnata a seguire la sua natura


Non ho mai fatto riferimento al Pianeta Terra.
Ho tentato di descrivere me stesso come un microorganismo costituente un forma di vita che definisce essa stessa i concetti di spazio e di tempo.
Ho utilizzato il termine GAIA, per riferirmi a tale forma di vita.

Citazione:

La terra [...] produce uomini


Per quanto mi riguarda non esiste alcuna prova scientifica definitiva che dimostri l'esistenza del Sapiens Sapiens come prodotto della Terra: mi consentirai di sottolineare che l'intera popolazione mondiale è ancora suddivisa tra evoluzionisti e creazionisti.
Spero tu possa avere pazienza con chi, come me, non ha ancora maturato certezze sull'origine della nostra specie.

In ogni caso, l'osservazione del comportamento umano in relazione all'ambiente in cui vive - quell' ecosistema che potrei anche chiamare GAIA - mi induce a concludere che il Sapiens Sapiens sia deleterio per la catena alimentare che lo sostiene e che, dunque, esso sia deleterio per se stesso.

E ti garantisco: non arrivo a questa conclusione nè attraverso la dottrina propugnata dall' Agente Smith (Matrix), nè tantomeno attraverso quella di Klaatu (Ultimatum alla Terra).

Se - come mi consigli di fare - devo proprio stendere il cervello al Sole, per metterlo ad asciugare dopo il lavaggio...
...allora preferisco attribuire il mio brainwashing alla lettura del capitolo relativo a: I quattro nemici naturali dell'uomo, contenuto nel libro A scuola dallo Stregone di Carlos Castaneda (lo riporterò in uno dei prossimi post, su questo stesso thread).

Vorrei chiarire ulteriormente ciò che intendo con deleterio (e tutti i limiti che l'espressione contiene dal mio punto di vista), e vorrei farlo riportando un post che scrissi ne: L'angolo delle cose dolci, pressappoco un anno fa:


LA TERRA NON VI TEME

Ambientalisti e New-Agers concordano sul fatto che il nostro Pianeta sia in
pericolo: il Sapiens Sapiens è una minaccia per l'esistenza della vita su
questo piccolo sasso sperduto nell' Universo...

...ma la Terra non corre alcun pericolo. Il POTERE vi ha dato alla testa.
Siete davvero convinti di poter rappresentare una minaccia per la Terra?

Siete NIENTE per questo Pianeta.

La Terra esiste da oltre 5 miliardi di anni e la VITA è comparsa su di esso da
almeno 4 miliardi di anni. Innumerevoli eventi catastrofici hanno sconvolto la
sua superficie e le sue viscere ma, nonostante ciò, la VITA non ha mai "temuto
alcun male".

Ciò che noi oggi definiamo "Organismi", hanno subito innumerevoli mutazioni ed
estinzioni nel corso delle ere... ma hanno sempre perserverato lungo il cammino
dell' "esistenza".

Oggi, il pluricellulare noto come "Sapiens Sapiens" crede di aver "domato" il
potere dell'atomo e dunque della Fisica della materia; il potere della
combinazione tra atomi e dunque della Chimica; il potere dell' "Etere" e dunque
dell' elettromagnetismo...

...e ne teme le conseguenze.

Teme che tale POTERE possa essere deleterio per la Terra.

Ma tale sua PAURA è determinata eslcusivamente dalla sua MANCANZA DI
DISCIPLINA:
Fisica, Chimica ed Elettromagnetismo vengono trasmessi da una generazione di
Sapiens Sapiens all'altra senza alcuna forma di DISCIPLINA. Ogni "apprendista"
legge le conclusioni di chi lo ha preceduto e da quel punto ritiene di poter
partire per "intraprendere-un-nuovo-percorso"...

Non c'è alcuna DISCIPLINA: esiste solo il "farsi-presto-un-nome"... per
"entrare-a-far-parte-dei-grandi"... "per-ricevere-presto-il-Nobel-ed-essere-
certificati-come-grandi"...

Per questo gli "apprendisti" hanno PAURA. Perchè non sono DISCIPLINATI nella
gestione del POTERE che ritengono di avere ACQUISITO.

Tuttavia, cari Sapiens Sapiens... lasciate che vi dica che non c'è alcun
motivo per cui avere PAURA:

La vita su questo pianeta ha attraversato migliaia di stadi evolutivi prima di
giungere alla forma "Sapiens Sapiens": radiazioni; raggi UV; ossigeno tossico
per tutte le altre creature esistenti...

...l'uomo è solo una parentesi temporanea per questo sasso sperduto
nell'universo: la Terra ha proliferato felicemente prima dell'arrivo del
Sapiens Sapiens e prolifererà felicemente dopo la sua estinzione.

Qualsiasi disastro abbiate in mente... non susciterà alcun timore in questo
pianeta. Qualsiasi disastro nucleare, chimico, elettromagnetico l'uomo possa
provocare... distruggerà l'uomo... ma la VITA sopravviverà... magari sepolta
per millenni... magari non con la varietà attuale... ma rifiorirà... potrebbero
essere necessari millenni ma... RIFIORIRA'.

L'uomo non ha alcun POTERE di DISTRUGGERE questo PIANETA.

Ha SOLO il POTERE di SALVARE SE STESSO.




(ribadisco che quel post era fortissimamente ispirato alla figura di Ian Malcolm nei testi di Michael Crichton)
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Inviato il: 11/9/2013 18:19
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  •  TAD
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1016
Dubito ormai di tutto
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@incredulo:

Citazione:

- Riconciliazione con chi, incredulo?

- Con te stesso TAD, con il TAD capace di sentire, di commuoversi, di amare, di condividere.


Come sempre, devo ringraziarti per il tempo dedicatomi nelle risposte, per l'attenzione dimostrata nel leggermi e, soprattutto, per la pazienza - oserei dire materna - che traspare da ogni tuo post.

Tuttavia...

Citazione:

Quel TAD che hai descritto così bene quando parlavi dei Pinguini imperatore.


...non ho niente da replicare.

Troppi dubbi, troppe incertezze...
Il mio cammino verso la conoscenza è ancora troppo lungo.
La vetta dell' equilibrio è ancora troppo in alto.

Finirei con l'asserire qualcosa in cui non credo fermamente... non ancora.


Per cui... abbi ancora pazienza con me e lasciami confessare che:

Citazione:

Quel TAD che segue il suo sentire e non il suo pensiero


...è lo stesso TAD ancora disperso... somewhere between screaming and crying.
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1017
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Estratto da:

A scuola dallo stregone - Carlos Castaneda

Sabato, 7 aprile, 1962
Durante le nostre conversazioni don Juan usava o citava coerentemente
l'espressione 'uomo di conoscenza', ma non spiegò mai che cosa
intendesse con questa. Glielo domandai.

"Un uomo di conoscenza è un uomo che ha seguito fedelmente i
sacrifici dell'imparare", rispose. "Un uomo che, senza affrettarsi e senza
esitare, è arrivato fin dove ha potuto nello svelare i segreti del potere e
della conoscenza".

"Chiunque potrebbe diventare un uomo di conoscenza?".

"No, non chiunque".

"Allora che cosa deve fare un uomo per diventare un uomo di
conoscenza?".

"Deve sfidare e sconfiggere i suoi quattro nemici naturali".

"Dopo aver sconfitto questi quattro nemici sarà diventato un uomo di
conoscenza?".

"Sì. Un uomo può dirsi uomo di conoscenza solo se è stato capace di
sconfiggerli tutti e quattro".

"Allora, chiunque sconfigga questi nemici può essere un uomo di
conoscenza?".

"Chiunque li sconfigge diventa un uomo di conoscenza".

"Ma ci sono dei particolari requisiti a cui un uomo deve soddisfare
prima di combattere con questi nemici?".

"No. Chiunque può tentare di diventare un uomo di conoscenza; in
realtà pochissimi riescono. I nemici che si incontrano sulla strada
dell'imparare a diventare un uomo di conoscenza sono davvero formidabili;
la maggior parte degli uomini vi soccombe".

"Che tipo di nemici sono, don Juan?".

Rifiutò di parlare dei nemici. Disse che doveva passare molto tempo
prima che l'argomento avesse per me un qualche significato. Tentai di
tener viva la questione e gli domandai se pensava che io potessi diventare
un uomo di conoscenza. Disse che nessun uomo poteva forse dirlo con
certezza. Ma io insistei per sapere se esisteva qualche indizio che egli
potesse usare per determinare se avevo o no una possibilità di diventare
un uomo di conoscenza. Rispose che sarebbe dipeso dalla mia battaglia
contro i quattro nemici — se riuscissi a sconfiggerli o fossi sconfitto da essi
— ma era impossibile predire il risultato di tale battaglia.
Gli chiesi se poteva usare la stregoneria o la profezia per vedere il
risultato della battaglia. Affermò recisamente che i risultati della lotta non
potevano essere previsti con nessun mezzo, perché diventare un uomo di
conoscenza era una cosa temporanea. Quando gli chiesi di spiegare
questo punto, rispose:

"Essere un uomo di conoscenza non ha carattere duraturo. Non si è
mai un uomo di conoscenza, non realmente. Piuttosto si diventa uomo di
conoscenza per un brevissimo istante, dopo aver sconfitto i quattro nemici
naturali".

"Dovete dirmi, don Juan, che tipo di nemici sono".

Non rispose. Insistei ancora, ma lui lasciò cadere l'argomento e
cominciò a parlare di qualcos'altro.


Domenica, 15 aprile, 1962

Mentre mi stavo preparando a partire decisi di interrogarlo ancora una
volta in merito ai nemici di un uomo di conoscenza. Immaginavo di non
poter ritornare prima di un certo tempo, e sarebbe stata una buona idea
trascrivere quello che diceva e poi ripensarci mentre ero via.
Esitò un poco, ma poi cominciò a parlare.

"Quando un uomo comincia a imparare, non sa mai con chiarezza
quali sono i suoi obiettivi. Il suo scopo è imperfetto; il suo intento è vago.
Spera in una ricompensa che non si concreterà mai, perché non sa nulla
delle difficoltà dell'imparare.
"Comincia lentamente a imparare, dapprima a poco a poco, poi a
grandi passi. E presto i suoi pensieri entrano in conflitto. Quello che impara
non è mai quello che ha sperato o immaginato, e così incomincia ad
aver paura. Imparare non è mai quello che ci si aspetta. Ogni passe
dell'imparare è un compito nuovo, e la paura che l'uomo prova comincia a
salire implacabilmente, inflessibilmente. Il suo scopo diventa un campo di
battaglia.
"E così si è imbattuto nel primo dei suoi nemici naturali: la Paura! Un
nemico terribile, traditore, e difficile da superare. Si tiene nascosto a ogni
svolta della strada, in agguato, aspettando. E se l'uomo, atterrito dalla sua
presenza, fugge, il nemico avrà messo fine alla sua ricerca".

"Che cosa accadrà all'uomo che fugge per il terrore?".

"Non gli accadrà nulla, tranne che non imparerà mai. Non diventerà
mai un uomo di conoscenza. Sarà forse un uomo borioso, o innocuo, o
spaventato; in ogni caso, sarà un uomo sconfitto. Il suo primo nemico
avrà messo fine ai suoi desideri".

"E che cosa può fare per vincere la paura?".

"La risposta è semplicissima. Non deve fuggire. Deve sfidare la sua
paura, e a dispetto di essa deve compiere il passo successivo nell'imparare,
e il successivo e ancora il successivo. La sua paura deve essere completa,
e tuttavia non si deve fermare. Questa è la regola! E verrà il momento
in cui il suo primo nemico volgerà in ritirata. L'uomo comincia a sentirsi
sicuro di sé. Il suo intento diviene più forte. Imparare non è più un
compito terrificante.
"Quando arriva questo lieto momento l'uomo può dire senza
esitazione di aver sconfitto il suo primo nemico naturale".
"Ciò avviene tutto in una volta, don Juan, oppure a poco a poco?".
"Avviene a poco a poco, e tuttavia la paura è vinta improvvisamente e
rapidamente".

"Ma l'uomo non avrà ancora paura se gli succederà qualcosa di
nuovo?".

"No. Una volta che un uomo ha vinto la paura, ne è libero per tutto il
resto della sua vita perché, invece della paura, ha acquistato la lucidità:
una lucidità mentale che cancella la paura. A questo punto l'uomo
conosce i suoi desideri; sa come soddisfare tali desideri. Può anticipare i
nuovi passi dell'imparare, e una limpida lucidità circonda ogni cosa.
L'uomo sente che nulla è nascosto.
"E così ha incontrato il suo secondo nemico: la lucidità! Quella
lucidità mentale, che è così difficile da ottenere, scaccia la paura, ma
acceca anche.
"Costringe l'uomo a non dubitare mai di se stesso. Gli dà la sicurezza
di poter fare tutto quel che gli piace, perché vede chiaramente in tutto. Ed
è coraggioso perché è lucido, e non si ferma davanti a nulla perché è
lucido. Ma tutto questo è un errore; è come qualcosa di incompleto. Se
l'uomo si arrende a questo falso potere, ha ceduto al suo secondo nemico e
sarà maldestro nell'imparare. Si affretterà quando dovrà essere paziente, o
sarà paziente quando dovrebbe affrettarsi. E sarà maldestro nell'imparare
finché non cederà, incapace di imparare più nulla".

"Che ne è di un uomo sconfitto in tal modo, don Juan? Muore come
risultato?".

"No, non muore. Il suo secondo nemico lo ha semplicemente bloccato
impedendogli di diventare un uomo di conoscenza; l'uomo può, invece,
trasformarsi in un allegro guerriero o in un: pagliaccio. Tuttavia la
lucidità pagata a così caro prezzo non si trasformerà mai più nella tenebra
e nella paura. Avrà la lucidità finché vivrà, ma non imparerà, o bramerà,
più nulla".

"Ma che cosa deve fare per evitare di essere sconfitto?".

"Deve fare quello che ha fatto con la paura: deve sfidare la sua lucidità
e usarla solo per vedere, e aspettare con pazienza e misurare con cura
prima di fare nuovi passi; deve pensare, dopo tutto, che la sua lucidità è
quasi un errore. E verrà un momento in cui comprenderà che la sua
lucidità era solo un punto davanti ai suoi occhi. E così avrà superato il suo
secondo nemico, e sarà in una posizione in cui nulla potrà mai nuocergli.
Questo non sarà un errore. Non sarà solamente un punto davanti ai suoi
occhi. Sarà vero potere.
"A questo punto saprà che il potere che ha inseguito così a lungo è
realmente suo. Può fare tutto quel che vuole. Il suo alleato è al suo
comando. Il suo desiderio è la regola. Vede tutto quel che è intorno a lui.
Ma si è anche imbattuto nel terzo dei suoi nemici: il Potere!
"Il potere è il più forte di tutti i nemici. E naturalmente la cosa più facile
è arrendersi; dopo tutto, un uomo a questo punto è veramente invincibile.
Comanda; comincia col correre rischi calcolati e finisce col creare
regole, perché è un padrone.
"A questo stadio difficilmente l'uomo si rende conto che il nemico lo
sta circondando. E improvvisamente, senza saperlo, avrà certamente
perduto la battaglia. Il suo nemico lo avrà trasformato in un uomo crudele
e capriccioso".

"Perderà il suo potere?".

"No, non perderà mai la sua lucidità o il suo potere".

"Allora che cosa lo distinguerà da un uomo di conoscenza?".

"Un uomo che è sconfitto dal potere muore senza sapere veramente
come tenerlo in pugno. Il potere è solo un fardello sul suo destino. Un tale
uomo non ha il comando su se stesso, e non può sapere quando come
usare il suo potere".

"La sconfitta da parte di uno qualsiasi di questi nemici è una sconfitta
definitiva?".

"Certo che è definitiva. Una volta che uno di questi nemici ha avuto il
sopravvento su di un uomo non c'è nulla che questi possa fare".

"È possibile, per esempio, che l'uomo sconfitto dal potere possa
vedere il proprio errore e correggersi?".

"No. Quando un uomo cede è spacciato".

"Ma che cosa accadrebbe se fosse accecato temporaneamente dal
potere e poi lo rifiutasse?".

"Significherebbe che la sua battaglia ancora continua. Significherebbe
che sta ancora cercando di diventare un uomo di conoscenza. Un
uomo è sconfitto solo quando non tenta più, e si lascia andare".

"Ma allora è possibile, don Juan, che un uomo possa abbandonarsi per
anni alla paura, ma alla fine vincerla?".

"No. Questo non è vero. Se cede alla paura non la vincerà mai, perché
avrà paura di imparare e non tenterà più. Ma se cerca per anni di
imparare, pur in mezzo alla sua paura, alla fine la vincerà perché non si è
mai veramente abbandonato a essa".

"Come può sconfiggere il suo terzo nemico, don Juan?".

"Deve sfidarlo, deliberatamente. Deve arrivare a rendersi conto che il
potere da lui apparentemente conquistato in realtà non è mai suo. Deve
stare sempre in guardia, tenendo in pugno con cura e con fede tutto ciò
che ha imparato. Se riuscirà a vedere che la lucidità e il potere, quando
manca il suo proprio controllo su di sé, sono peggio ancora di errori,
raggiungerà un punto in cui tutto è tenuto sotto controllo. Saprà allora
come e quando usare il suo potere. E in questo modo avrà sconfitto il suo
terzo nemico.
"L'uomo sarà, ormai, alla fine del suo viaggio di apprendimento, e si
imbatterà, quasi senza esserne stato avvertito, nell'ultimo dei suoi nemici:
la Vecchiaia! Questo nemico è il più crudele di tutti, il solo che non potrà
essere sconfitto completamente, ma solo scacciato.
"Questo è il momento in cui l'uomo non ha più paure, non più un'impaziente
lucidità mentale; un momento in cui il suo potere è tutto sotto
controllo, ma anche il momento in cui prova un irresistibile desiderio di
riposare. Se si arrende totalmente al desiderio di lasciarsi andare e dimenticare,
se si adagia nella stanchezza, avrà perduto l'ultimo combattimento,
e il suo nemico lo ridurrà a una creatura debole e vecchia. Il suo desiderio
di ritirarsi annullerà tutta la sua lucidità, il suo potere, e la sua
conoscenza.
"Ma se l'uomo si spoglia della sua stanchezza, e affronta il proprio destino,
può allora essere detto uomo di conoscenza, pur se soltanto per il
breve momento in cui riesce a sconfiggere il suo ultimo e invincibile nemico.
Quel momento di lucidità di potere e di conoscenza, è sufficiente".


***


Personalmente vedo un mondo dominato da esseri ottenebrati dalla brama di Potere e, soprattutto, dalla Paura di perderlo.

Per quanto mi riguarda... il nemico attuale... è proprio la Lucidità.
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~WÃSÐ Lifestyle~
Inviato il: 11/9/2013 19:12
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1018
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Grazie di aver riportato le parole di Don Juan. Quanto tempo!

Lo dice Don Juan in molti modi: cautela, non credere di sapere.
Non possiamo sapere dove siamo, le trappole e le illusioni sono ovunque. Si può solo vedere come il mondo reagisce alla nostra presenza e trarne delle conclusioni temporanee. Magari domani è diverso, o tra un ora...
Io ho creduto a più riprese di essere più "avanti" o più "indietro" nel mio percorso per essere sempre smentito dalla realtà.
Ogni volta che mi domando: "dove sono?" devo in qualche modo rallentare, fino a quasi fermarmi e, forse, trovo la risposta.
Più passa il tempo e meno me lo domando, perché non ha molta importanza dove sono, se esisto. Quello che mi chiedo sempre più spesso è: esisto? Se mi rendo conto che non sto esistendo prendo provvedimenti.

Bisogna prima trovare l'Armonia, poi vivere mantenendola. Solo dopo, progressivamente, lentamente e dolcemente, come fa tutta la Vita, si procede, si cresce. Altrimenti o non si cresce affatto o si cresce "storti" il che crea altri problemi.

Spesso oltrepassiamo il nostro equilibrio senza nemmeno rendercene conto. Per ansia, desiderio di raggiungere qualcosa e per molte altre ragioni.
Noi occidentali siamo quasi sempre "avanti", "di corsa", nel futuro. Cerchiamo soluzioni con la mente, con la sapienza. Non funziona.
Lì, nel futuro, l'equilibrio non c'è mai, esiste solo nel presente.
Lo stato "normale" dell'essere umano è la calma e senza di essa l'equilibrio non lo possiamo trovare.
Ogni volta che ho un problema, di qualsiasi tipo, per prima cosa guardo se sono calmo e se non lo sono mi calmo. Fino a quando non mi calmo non mi muovo perché so che senza la calma non posso affrontare niente.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 11/9/2013 19:50
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1019
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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@TAD

Colgo l'occasione per esprimerti la mia stima, è un piacere dialogare su queste frequenze.

Citazione:
Per quanto mi riguarda... il nemico attuale... è proprio la Lucidità.


I quattro nemici che descrive Don Juan, si possono riassumere in uno solo: il nemico.

E' proprio il bisogno di un nemico che limita l'Essere.

In questo scenario risulta più chiaro l'insegnamento di pace e amore, l'insegnamento di non possesso.

Quando si è pace e amore, spariscono i nemici, non c'è spazio per nessuno di loro.

Quando non si possiede nulla non si è posseduti da nulla.

La lucidità che senti come un "nemico", in realtà è un potente alleato.

Lo resta fino al momento che ritieni di possederla.

E' così anche per la paura e per il potere ma si può estendere anche a tutto il resto.

Noi non possediamo nulla, tutto è in prestito e temporaneo.

La lucidità che fortunatamente ti accompagna in questa stagione della vita è un dono, non un nemico.

Diventa tale solo quando credi di possederla senza renderti conto di esserne posseduto, diventa tale quando diventi orgoglioso di possederla.

In quel momento ti accorgi che è lei che ti possiede.

Anche il potere, anche il denaro seguono la stessa strada.

L' ESSERE è libero, nulla possiede e nulla lo condiziona e, nel nulla trova la sua radice e la sua dimora.

L' ESSERE è proattivo, non reattivo.

La figura di Yaushua serve proprio a raggiungere quella condizione, la condizione di ESSERE liberato dalle catene del possesso, quel possesso che è la qualità più rappresentativa dell'IO.

Infatti diciamo mIO, è mIO.

Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello.

Il possesso, quella cosa che nell'epoca della proprietà privata è un dogma indiscutibile ed un diritto sacrosanto, è una schiavitù.

Seguire il nulla è da uomini liberi, da guerrieri, come direbbe Don Juan.

Ma non tutti sono dei guerrieri, perchè il mondo non ha bisogno solo di loro.
_________________
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 11/9/2013 21:55
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#1020
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
Messaggi: 7912
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Ci sono due cosa importanti .

Tutto ciò che possiedi possiede te.

Tocca e sei toccato.

Possedere, come ha detto incredulo, vale per tutto, anche per un idea, uno stato dell'essere (come la lucidità). Possedere é "fermare" perché essendo tutto in divenire l'unico modo di possedere qualcosa è "estrarlo" dal divenire universale.
L'unica "cosa" che può farlo è la mente. In realtà è una illusione perché niente può essere fermato. L'unica cosa che si può fare è fermare la crescita di qualcosa, possedendola, ma così facendo si inverte la direzione e va verso la sua fine, la sua morte.
Possedere equivale a distruggere.

Quando tocchi sei toccato. Questo significa che toccando stai cambiando quello che tocchi mentre quello cambia te. Sempre. E' una legge Universale. Vale per tutto, comprese le idee, la lucidità, gli stati dell'essere.
Se tocchi il possesso sei cambiato dal possesso e alla lunga non esiste altro.

Siamo arrivati a creare una intera civiltà dove l'esistenza di qualcosa senza l'uso che se ne può fare, la rende disprezzabile.
Disprezziamo le ombre delle farfalle, perché non possiamo usarle, non ci servono a niente, sono inutili.
Senza le ombre delle farfalle l'Universo è un po' più triste e di conseguenza anche noi. Senza tutte quelle miriadi di cose "inutili" l'Universo è disperato e di conseguenza anche noi.
Anche l'Universo ha bisogno di Amore.

La Gioia esiste solo nel divenire, nell'accettarlo. Ecco perché i bambini ne provano tanta, anche per le cose più semplici, non gli abbiamo ancora insegnato come possedere.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 11/9/2013 22:18
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