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  Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

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  •  invisibile
      invisibile
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5161
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Slobbysta ha scritto:
Non hanno 118 anni...a me sembravano però 139...sicuro che non gliene hai tolti Invisibile..

?

Citazione:

VECCHIETTA CHE BALLA IN CENTRO TORINO: http://youtu.be/EGs2kWCqOu8

Ma dai, a malapena alza i piedi su...

Citazione:
Ma dai, questa alza i piedi solo un po' di più su...

Pare che il tuo spirito di osservazione non sia in forma...
Guarda bene il signore cinese. Non si percepisce facilmente quello che fa veramente, perché la fluidità e la morbidezza dei movimenti ingannano l'occhio.
Guarda con quanta delicatezza e precisione posa i piedi a terra, soprattutto dopo che da i calci in aria (osserva anche dove arriva il piede che calcia, al livello del bacino), poi prova tu a fare nello stesso modo, oppure prova a chinarti fino quasi a terra (lo fa proprio all'inizio per esempio), prova tu a fare quello in quel modo, basta una mossa

Citazione:

NONNA CHE BALLA LA SALSA IN MODO INCREDIBILE - VIDEO DA NON PERDERE: http://youtu.be/L7S-0wgOTBM

Ecco, questa è sciolta e molto simpatica, ma "incredibile" non direi.
E' normale o almeno più normale della media.

E' sciolta perché nelle culture dove le religioni non sono riuscite a distruggere del tutto certi aspetti normali della vita, il sesso per esempio, non viene visto come una cosa sporca e quindi il bacino delle persone non è bloccato, parte del corpo che DEVE essere libera per poter muoversi in modo normale.

Ogni blocco che si ha nel corpo non è solo un blocco muscolare, fisico, è anche un blocco energetico e blocca il flusso del Chi, alterando i movimenti e, alla lunga, generando malattie.

Da noi praticamente nessuno si muove in modo normale, naturale, causa questo di moltissime malattie e di cattiva qualità della vita.

Il bacino poi è il "centro generatore" di moltissimi movimenti, oltre ad essere la congiunzione della parte superiore ed inferiore del corpo.
Se c'è un blocco nel bacino (il sesso è una cosa sporca quindi va nascosto e si blocca il bacino) è impossibile camminare in modo normale e infatti praticamente nessun occidentale cammina normalmente.

Ma poi, slobby, io non ho mai detto che per potersi muovere come il signore cinese in tarda età o meno che sia, tutti dobbiamo fare Tai Chi.
Il punto non è il Tai Chi, il punto è l'Armonia, l'equilibrio, il conoscere chi siamo e come siamo veramente e perché non viviamo per chi e come siamo veramente.

Se una signora trova e mantiene la sua Armonia grazie alla salsa cubana, tagliando la legna o facendo le pulizie di casa, che problema c'è?
Per me nessuno perché per me la Vita non è una competizione.

Io parlo del Tai Chi e porto esempi sul Tai Chi, perché lo conosco e perché è una delle discipline create apposta da persone che conoscevano in modo completo e profondo chi e come siamo veramente, per aiutare le persone desiderose di ritrovare la propria Armonia e il Tai Chi è proprio questo, perché è un ri-armonizzare il corpo, la mente e lo Spirito, poi come ognuno ritrova la sua Armonia per me non ha nessuna importanza.

Io sono molto riconoscente e affezionato al Tai Chi e alle persone che lo hanno creato, perché mi ha salvato la vita, perché mi ha aiutato e mi aiuta a vivere in Armonia, ma questa è una mia cosa personale, se tu ritrovi la tua Armonia in altro modo io sono contento.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 6/2/2015 5:02
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  •  Mrexani
      Mrexani
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5162
Mi sento vacillare
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Invisibile


Come si pone la tua teoria del bacino represso, nei confronti di usanze e balli che provengono da regioni ad alto tasso di repressione(?) sessuale, quali il ''sud del sud dei santi'', il Nord Africa islamico oppure la papale Spagna del Flamenco o la cattolicissima Argentina del Tango?

Esempi:

La pizzica
link


Danza Nord Africane
link2
link3
link4
Inviato il: 6/2/2015 14:04
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5163
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Mrexani ha scritto:
Invisibile

Come si pone la tua teoria del bacino represso, nei confronti di usanze e balli che provengono da regioni ad alto tasso di repressione(?) sessuale, quali il ''sud del sud dei santi'', il Nord Africa islamico oppure la papale Spagna del Flamenco o la cattolicissima Argentina del Tango?

Si pone che la repressione (condizionamento è più appropriato secondo me) non è riuscita del tutto.

Ma la questione è più profonda di così.
Paragonare la danza al Tai Chi non è corretto, nel senso che una persona può muovere il bacino, anche abbastanza bene, ma avere comunque dei blocchi che è proprio la situazione più comune.
Tu puoi avere un blocco al bacino (ma vale per qualsiasi parte del corpo) e riuscire comunque a muoverti in modo almeno decente, ma mai nel modo naturale, come Natura ha previsto che sia.

Questo perché per superare il blocco usi la forza muscolare e questo è proprio il genere di apprendimento e allenamento dei danzatori e sportivi (se ne è già parlato degli sportivi a riguardo).

Nel Tai Chi, si re-impara a muoversi nel modo naturale che è quello senza usare mai la forza fisica, compresa quella muscolare.

I movimenti devono essere sempre dolci e continui e quello che permette al corpo questo modo di funzionamento, è lo stato dell'essere in cui il praticante è.

Questo significa che è in stato di rilassamento fisico totale (ma non moscio), che ha la mente vuota (zero pensieri), che ha il Cuore in pace (calma assoluta) e che ha una intenzione unica e irremovibile di eseguire certi movimenti (la forma che pratica).

-Essere calmi
-Essere fermi (nell'intenzione)
-Vuotare la mente
-Rilassarsi
-Muoversi lentamente e dolcemente
(continua)

Sto parlando della maestranza.

Quando una persona riesce a realizzare come minimo tutto questo nel movimento, sta facendo Tai Chi.

Questo stato dell'Essere, meditativo, porta il corpo nel suo stato ideale (almeno come base) e fa si che ci si muova (e che si sia) esattamente come i bambini piccoli, in Armonia.

Se strizziamo un braccio o una gamba di un bambino piccolo, anche mentre si muove, sentiamo che è in stato di rilassamento ma il tono è molto solido, come un palloncino molto gonfio. Questo perché i muscoli sono rilassati ma anche pieni di energia vitale (Chi) che viene a lui e scorre in lui così tanto in abbondanza, perché quella è la sua Natura, quello è lo stato normale per un essere umano.

Come ho detto più volte, il Chi è una manifestazione dello Spirito, per cui è intelligente.
Se tu hai bisogno (non desiderio) di avere più Chi, lui viene.
Se tu sei totalmente rilassato e hai l'intenzione chiara di muoverti, il Chi accorre in te immediatamente, perché sei in pericolo, perché hai bisogno di guida e protezione per compiere la tua intenzione, proprio come i bambini piccoli.
Purezza e fede.

Quando ti muovi usando la forza muscolare, stai dicendo al Chi "ci penso io, faccio io, io sono forte, io so badare a me stesso anche in questo" e lui, che non può in nessun modo negare la tua volontà, perché è sacra, non viene. Rispetta la tua decisione. Che sia consapevole o meno non cambia niente per lui, perché è semplicemente realtà e per lui esiste solo la realtà.
Il fatto se sia consapevole o meno è un problema tuo, perché sei tu che sei in quello stato e il tuo stato dell'Essere dipende per prima cosa da te.

A questo punto la domanda solita è: "ma se non usi la forza dei muscoli è impossibile muoversi" fatta sempre da chi non ha mai nemmeno provato a fare diversamente in età adulta... invece non solo è possibile, ma bisognerebbe sempre fare così.

La Natura ha previsto che ci si possa muovere anche usando la forza, ma questo modo dovrebbe essere usato esclusivamente per gli stati di emergenza.

Infatti muoversi usando la forza, richiede un ENORME dispendio di energia, anche solo per sollevare una tazzina di caffè.

Ecco una delle ragioni per cui pratiche come il Tai Chi sono anche curative per il corpo, perché per prima cosa permettono di ristabilire la quantità, la qualità e il flusso normale di energia vitale che il corpo dovrebbe avere.

**************

La ragazza che balla la pizzica, molto brava, ha dei movimenti abbastanza fluidi, è leggera ed ha una posizione abbastanza corretta. Ma anche lei ha dei blocchi.
Ne ha uno che sta nelle cosce, uno sopra il bacino (tra il pube e l'ombelico) e uno a 3/4 nella schiena, più o meno tra le scapole. Questi sono i più evidenti, immagino che ce ne siano altri di minore entità visto quale arte pratica.

Quello nelle cosce è dovuto al fatto che passa molto tempo a "saltellare" sulle punte dei piedi, cosa molto innaturale e lei compensa con la forza. In questo modo le cosce diventano dei punti di appoggio, di scarico dei pesi, perché le punte dei piedi non ce la possono proprio fare, essendo molto fine e delicate.

Il blocco sotto l'ombelico è dovuto a due fattori: alla postura, che è buona, dritta, verticale, ma ottenuta anch'essa con la forza e al fatto che gira moltissimo e tiene quella parte rigida. Ogni tanto si vede che perde leggermente l'asse e recupera rinforzando il blocco in quella zona.

L'ultimo sta tra le scapole, ed è dovuto all'uso delle braccia in modo molto ampio (molto bello da vedere e molto femminile). Molto spesso sono allargate e si muovono. Dovendo tenere l'asse verticale e volendo avere quell'effetto, l'unico modo è creare un blocco di forza tra le scapole (in realtà no, ma per poterlo fare nel modo armonico, la tua Armonia deve essere praticamente perfetta).

Perché come il corpo eseguirà una tua intenzione, non sei tu a decidere, è lui.
Tu insisti? Lui obbedisce, ma soffre terribilmente.
Basta non ascoltarlo e crearsi una convinzione che non è un Essere che soffre, ma una macchina biologica che sta ai tuoi ordini.

E così soffri anche tu, perché la tua casa è piena di dolore.

"Se volte entrare nel regno dei Cieli, siate come questo bambino".

Non è un frase superficiale. Il Tai Chi mi ha mostrato anche il significato profondo, rispetto al corpo, delle parole di Gesù.

I cinesi dicono "rilassati di più", e ti mollano

Il mio Maestro era più compassionevole e ha spiegato molte cose, cose poi da me (e da altri), col tempo, verificate essere tutte vere, reali.

************

La pizzica (taranta), e molti altri balli cosiddetti popolari, provengono anch'essi da antiche conoscenze, o almeno hanno degli elementi di esse.
Infatti è proprio la pizzica che aveva lo scopo di liberare la donna dalla possessione, ripetendo in modo ossessivo dei movimenti, fino a quando la sua mente staccava, "mollava l'osso", permettendo al corpo di auto regolarsi e ai blocchi di sciogliersi. A quel punto l'energia e libera di circolare di nuovo, ma siccome questa liberazione avviene totalmente fuori controllo, senza l'attenzione della persona, si salvi chi può, soprattutto visto che si tratta di donne

A parte gli scherzi, magari il demone che possedeva la sora Giovanna, era l'energia sessuale bloccata per anni che la fa impazzire... o magari è proprio un demone... o magari tutti e due...

Preferisco il Tai Chi per ritrovare l'Armonia.
Tu ci sei, sei presente sempre (non è esatto ma qui entriamo nel puro Spirito e nel massimo livello mistico del Tai Chi), e la ri-armonizzazione, avviene lentamente, dolcemente, naturalmente (ad ognuno secondo chi e come è) e una volta ottenuta nemmeno tutto l'oro del mondo può far tornare indietro una persona, se non è completamente matta, perché il tesoro infinito che si rivela è indescrivibile, e tu capisci che sei un miracolo vivente, letteralmente, anche solo fisicamente.

La nostra casa ci riserva molte sorprese, se uno ha l'umiltà di conoscerla per quello che è realmente e abbandona il desiderio di possesso anche su di essa.

E poi è già nostra, alla nascita.
Ma noi vogliamo di più... vogliamo più del Tutto che già abbiamo...

Dico in generale, non riferito a te. Anzi sono contento che mi dai l'opportunità di illustrare certe cose che reputo molto importanti per tutti.

...Ho appena scoperto che uso troppa forza per battere sulla tastiera.... se tengo le ascelle leggermente aperte va molto meglio. cambia anche il ritmo con cui batto, è più lento ma più continuo e questo si riflette anche sul ritmo del pensiero e su varie altre cose. E' anche molto più piacevole, come un gioco...

Ciao

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Chuang Tzu
Inviato il: 6/2/2015 17:38
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  •  Mrexani
      Mrexani
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5164
Mi sento vacillare
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Gli hai fatto i raggi X alla fanciulla...


Il discorso che fai sulla fluidità dei movimenti mi ricorda alcuni esperimenti che facevo da piccolo, svolgendo uno stesso movimento, prima con l'utilizzo dei muscoli, e poi senza.... mi ricordo che vivevo la seconda modalità come un miracolo portentoso...

Mi sa che mi iscrivo a un corso di Tai Chi, devo essere portato....





Comunque la curiosità della mia domanda era incentrata sulla genesi della repressione (condizionamento) sessuale:

Per citare (male) Pasolini.
La repressione sessuale è un fatto borghese cioè capitalista..
Il luogo in cui tutto ha una funzione, cioè dove tutto deve essere finalizzato alla produzione. Dove si reprimono (condizionano) le manifestazioni umane mancanti di utilitaristiche funzioni produttive,cioè quelle libere, come la sessualità slegata dall'atto ri-produttivo.


Per fare questo le varie chiese o religioni locali ,in quanto portatrici per tradizione di elementi di controllo volontario della sessualità per fini spirituali, erano il necessario braccio armato connivente, della borghesia capitalista....

Nei luoghi in cui il pensiero capitalista borghese è arrivato in ritardo, a rilento o non è arrivato affatto si sono conservate alcune manifestazioni ''libere'', che a tutto fanno pensare fuorché a repressione sessuale..
Inviato il: 6/2/2015 19:35
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5165
Mi sento vacillare
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Citazione:

Mrexani ha scritto:
Gli hai fatto i raggi X alla fanciulla...


Il discorso che fai sulla fluidità dei movimenti mi ricorda alcuni esperimenti che faccevo da piccolo, svolgendo uno stesso movimento, prima con l'utilizzo dei muscoli, e poi senza.... mi ricordo che vivevo la seconda modalità come un miracolo portentoso...

Mi sa che mi iscrivo a un corso di Tai Chi, devo essere portato....

.


Ciao Mrexani,
Colgo la palla al balzo per indicarti un paio di nomi, se ti interessa apporofondire la tematica che hai accennato.
Reich - la funzione dell'orgasmo e Alexander Lowen suo allievo. Trattano proprio della tematica della repressione sessuale e delle sue conseguenze sul piacere della vita.
E' una visione dell'esistenza molto interessante.

Ed è anche strettamente correlato al thi-chi, diciamo che ci è molto vicino.
Inviato il: 6/2/2015 20:23
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  •  invisibile
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5166
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Mrexani ha scritto:
Gli hai fatto i raggi X alla fanciulla...

Tu mi porti simili beltà, sia mai che mi tiro indietro

Avrei potuto fare la stessa cosa sull'uomo vestito da donna, ma perché negarmi una piacevole vista?

A parte gli scherzi.
Ho visto il video una volta.
Ho riflettuto un po' su cosa volevo dirti.
Poi rivisto solo dei passaggi per conferma, ed ecco i "raggi X".

Dopo quasi 30 anni di pratica e studio, il Tai Chi "si fonde" con la vita, con tutto quello che fai, anche guardare dei video.
Acquisisci una visione molto precisa su certe cose e lo fai facilmente, perché una persona che si muove con un blocco, genera una energia che va in contrasto con la tua che è più Armoniosa, ed è il contrasto che ti fa "vedere" cosa non va.

Sul serio, ho scritto quella analisi di getto pensando soprattutto al modo migliore di comunicare con le parole quello che avevo visto.

Citazione:

Il discorso che fai sulla fluidità dei movimenti mi ricorda alcuni esperimenti che faccevo da piccolo, svolgendo uno stesso movimento, prima con l'utilizzo dei muscoli, e poi senza.... mi ricordo che vivevo la seconda modalità come un miracolo portentoso...

Non è che lo vivevi, lo è.

Ogni manifestazione del Creato è un miracolo portentoso, se è in Armonia con se stessa e con il Tutto.

Notevole che te lo ricordi, dico sul serio, non è una cosa comune.
Ti ricordi a che età facevi questi esperimenti? Mi interessa molto.

Citazione:
Mi sa che mi iscrivo a un corso di Tai Chi, devo essere portato....

Su questo non posso dire niente.
Troppo serio e troppo personale.
Solo tu puoi sapere quale è la tua Via.

Ma da questo racconto è possibile.
Ci sono persone portate per il Tai Chi, ne conosco varie.
Gli viene tutto molto più facile.
Io non sono tra quelle. Ho dovuto lavorare molto all'inizio per arrivare a muovermi in modo decente e non come uno spastico, letteralmente.

Poi ho dimenticato che ero uno spastico (non fa mai piacere ricordare cose simili... )... poi ho iniziato ad insegnare e non hai idea del nervoso che mi veniva a vedere un branco di spastici davanti a me...

...poi mi sono ricordato di me all'inizio... e mi è passato il nervoso.

Se un giorno vuoi parlare seriamente della questione per me sarà un piacere.
Considera che le scuole serie, oneste, non crescono come i funghi, proprio perché è una cosa molto seria.

Citazione:

Comunque la curiosità della mia domanda era incentrata sulla genesi della repressione (condizionamento) sessuale:

Si, l'avevo capito, ma ho approfittato per cercare di inquadrare in modo più ampio la questione "blocchi", anche perché non è solo un aspetto che riguarda il sesso, ma ogni cosa di noi.
Il sesso, per sua natura, è una energia molto potente e proprio a causa la sua potenza gli è stato dato un trattamento tutto particolare...

Citazione:

Per citare (male) Pasolini.
La repressione sessuale è un fatto borghese cioè capitalista..
Il luogo in cui tutto ha una funzione, cioè dove tutto deve essere finalizzato alla produzione. Dove si reprimono (condizionano) le manifestazioni umane mancanti di utilitaristiche funzioni produttive,cioè quelle libere, come la sessualità slegata dall'atto ri-produttivo.

Per fare questo le varie chiese o religioni locali ,in quanto portatrici per tradizione di elementi di controllo volontario della sessualità per fini spirituali, erano il necessario braccio armato connivente, della borghesia capitalista....

Nei luoghi in cui il pensiero capitalista borghese è arrivato in ritardo, a rilento o non è arrivato affatto si sono conservate alcune manifestazioni ''libere'', che a tutto fanno pensare fuorché a repressione sessuale..

Concordo solo in parte. Nel senso che secondo me la cosa è ben più ampia.
Il problema non è il capitalismo, il problema è il potere.
Il capitalismo è solo una delle tante forme che il potere ha assunto nei millenni, ma è la stessa identica roba:

Come fai a controllare un Uomo?
Come fai a controllare un Dio vivente?

Prima cosa lo devi mettere in disequilibrio, in disarmonia, perché un Uomo in Armonia non ti si caga di striscio, non ti sente neppure.

E ecco che per ogni parte del nostro Essere, è stata messa a punto una strategia che varia nel corso dei millenni per adattarsi a questo maledetto Uomo che scappa da tutte le parti come un pesce e si trasforma in continuazione.

Gli italiani? E questi come li freghiamo che sono spiriti liberi, geniali, creativi, festaioli e scopatori indefessi, indipendenti per natura?

Ci inventiamo il cattolicesimo così nel profondo avranno vergogna di quello che sono, della forza indomabile del sesso, del fuoco incontrollabile, di modo che con la vergogna che sarà inserita nel profondo (che porta ai blocchi della zona pelvica e del bacino), vivranno sempre con un grande conflitto tra quello che gli dice il loro corpo e la loro energia e quello che gli dice la loro mente.

In disequilibrio a vita. Missione compiuta.

Con i nordici non c'è bisogno, sarà il freddo che mitiga il fuoco sessuale perché il corpo deve usare molta più energia anche solo per sopravvivere, sarà che mangiano troppe aringhe (non lo so eh ), per loro basta molto meno, basta manipolare la parola magica di Gesù di meno ed in modo diverso.

Nel cattolicesimo un prete può assolvere i tuoi "peccati". Perfetto per i latini che tanto non resistono alle gonnelle.

Per i protestati non c'è bisogno, con loro gli diciamo che solo Dio in persona li può assolvere. Meno fatica e per loro funziona meglio.

Gli indiani d'America?
Bè, con quelli proprio non ce la si può fare, ameno di iniziare un lungo e paziente lavoro di secoli come fatto in Europa.
Non c'è tempo, li massacriamo e chi si è visto si è visto.

Ma il risultato è sempre lo stesso: paura, insicurezza e distacco da chi siamo veramente.

Stacca un Uomo da suo corpo, fai in modo che lo veda come una macchina, recidi l'Amore che è alla base di questa convivenza in terra e lo potrai controllare e sfruttare, perché avrà sempre un dubbio in profondità: cosa ho fatto di così terribile per meritarmi una simile punizione?
E siccome questa colpa (inesistente) è arrivata proprio da chi amo di più, da chi mi fido di più, mamma e papà, deve essere per forza colpa mia, perché loro mi amano...

Terribile, crudele, diabolico... appunto
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Chuang Tzu
Inviato il: 6/2/2015 20:26
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5167
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ma io sostengo che la realtà esiste, che le Verità esiste e dico anche che ognuno deve trovala da solo e scegliere come comportarsi rispetto ad essa.


Bene, mi è chiaro. Io invece sostengo che la verità in senso oggettivo non esiste, esistono solo verità soggettive e quando si vuole oggettivizzare una verità soggettiva, si compie un errore per le ragioni già espresse, perchè è il primo passo per dividere e separare quindi è il primo passo per creari conflitti.

E ritengo che questa verità ( ) vada affontata e consolidata da soli.



Citazione:
Io ho capito quello che mi volevi dire, ma secondo me è sbagliato.


Anche io ho capito quello che mi volevi dire, per me non è sbagliato quello dici, soprattutto quando dici " ognuno deve trovarsela da solo", il che implica che tu non interferisci sulla ricerca e sull'idea dell'altro, il che significa che l'accetti in quanto sua verità soggettiva.
Non ho niente da obiettare in questo.
Ho da obiettare quando qualcuno interferisce sull'altro presupponendo la propria superiorità morale, spirituale, ecc...
In quel caso giova ricordare, sempre per quello che penso io, che siamo tutti uomini, e quindi fallibili.
Il che non significa automaticamente che sia tu a sbagliare. Anzi.
Per quanto mi riguarda so che sbaglierò ancora diverse volte nella vita, se mi sbaglio anche sta volta non mi crea nessun problema.

Citazione:
Quindi se una "cosa" non arriva alla mente e non viene tradotta da essa, in pratica non esiste.


No, io metto in dubbio che un essere umano possa rappresentarsi un qualsiasi cosa o percepire un qualsiasi cosa senza l'ausilio della nostra mente conscia-inconscia.
Se tu riesci mi dovresti spiegare come è possibile, scientificamente parlando, dato che non mi viene in mente nessun caso in cui un uomo sia stato privato della mente e possa essere ancora vivo.
MA se tu hai informazioni a riguardo, puoi citarle, anche in forma di link.



Citazione:
Io invece credo che la realtà esiste e che certi aspetti di essa li ho compresi. Quindi quando discuto di queste cose lo dico e dico quello che io credo essere vero, quindi vero per tutti, visto che io credo anche che la realtà è UNA. Semplice.

Lo so che sembra arrogante, non lo è, "credimi"

E' come dire che la neve è più fredda della mia mano. Identico.

......


Dipende.
Un Uomo in perfetta Armonia è praticamente infallibile (non significa onnipotente, attenzione).

Un Uomo che ha ceduto il proprio comando alla mente, raramente riesce a fare qualcosa di sensato, quindi fallisce spesso e questo perché noi non siamo la nostra mente, ma molto di più.

Siamo come un aereo comandato non dal pilota, ma dalla centralina elettronica che elabora i dati del meteo e l'analogia, anche se un po' estrema, non è così lontana dalla realtà.

Ho postato qui un filmato di un signore novantenne che si muove come un bambino, leggero, aglile, flessuoso, totalmente sicuro di sé e del suo fare.
Infallibile.





Non sono d'accordo su questo. Non mi ripeto.
Più che farti vedere che è un errore, di più non posso fare.



Citazione:
Ma la neve è più fredda della mia mano, non ci sono Santi che tengano. Realtà.


Stiamo parlando ancora di realtà sensoriali e verificabili da chiunque, non è un esempio di quello che stiamo parlando.
E aggiungo, ma qui si andrebbe oltre, la neve non è più fredda della mano per tutti i soggetti che vivono uno stato alterato di coscienza.
Non voglio aprire questo argomento, ma è un altro dato che testimonia della relatività della realtà e della fondamentale importanza del soggetto osservatore-creatore.


Citazione:
Io credo di no e lo dico per rimanere aderente alla realtà, perché io non ho mai verificato questa cosa concretamente e solo facendolo, magari vivendo con un dito nel culo per un paio di mesi, posso conoscere la Verità, quindi in relatà non lo so.


Non credo che la verificherò nemmeno io

Inviato il: 6/2/2015 20:54
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5168
Mi sento vacillare
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Citazione:
Non hai letto attentamente tutto il 3ad e si vede Ste_79.


Lo so, l'ho già detto e non ho intenzione di leggerlo, quello che mi interessa sono le risposte dirette a ciò che ho scritto.

Citazione:
"La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono".


Bella frase.

Citazione:
Ma hai letto ciò che ho scritto prima? Mi sembrava di essere stato molto chiaro, ma vedo che non è così.


Si sei stato chirissimo, volevo soltanto accertarmi che fosse così.

Citazione:
La Verità assoluta è ESSERE ed è immediatamente verificabile da tutti. Tutti noi SIAMO.


Sottoscrivo il concetto.

Inviato il: 6/2/2015 21:00
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  •  invisibile
      invisibile
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5169
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Citazione:

Ste_79 ha scritto:

Ma io sostengo che la realtà esiste, che le Verità esiste e dico anche che ognuno deve trovala da solo e scegliere come comportarsi rispetto ad essa.

Bene, mi è chiaro. Io invece sostengo che la verità in senso oggettivo non esiste, esistono solo verità soggettive...

In grassetto così è scolpito nella pietra.
Quindi sei un relativista.
Solo perché su questa cosa con altri utenti non si cavava un ragno dal buco.

Poi ci torno.

Citazione:
..,e quando si vuole oggettivizzare una verità soggettiva, si compie un errore per le ragioni già espresse, perchè è il primo passo per dividere e separare quindi è il primo passo per creari conflitti.

Siccome io credo alla Verità oggettiva (realtà), l'espressione "verità soggettiva" per me non ha senso.
Una cosa è Vera o non è vera. Reale o non reale.

Poi certo che esiste la percezione soggettiva, che può essere corretta (aderente alla realtà-Verità) o no, o un miscuglio delle due. Posso osservare un fenomeno e percepire delle realtà oggettive in esso e allo stesso tempo per altri aspetti del fenomeno interpretare male le mie percezioni. Male nel senso che non sono reali, vere.

Citazione:

E ritengo che questa verità ( ) vada affontata e consolidata da soli.

Quindi ammetti che almeno una verità oggettiva, una realtà oggettiva, esiste: che tutto è relativo.

Ne abbiamo già parlato di questa confutazione del relativismo:

-Tutto è relativo
-Questa è una affermazione di una Verità assoluta, quindi, se è vera, non tutto è relativo.

Citazione:
Anche io ho capito quello che mi volevi dire, per me non è sbagliato quello dici, soprattutto quando dici " ognuno deve trovarsela da solo", il che implica che tu non interferisci sulla ricerca e sull'idea dell'altro, il che significa che l'accetti in quanto sua verità soggettiva.
Non ho niente da obiettare in questo.
Ho da obiettare quando qualcuno interferisce sull'altro presupponendo la propria superiorità morale, spirituale, ecc...
In quel caso giova ricordare, sempre per quello che penso io, che siamo tutti uomini, e quindi fallibili.
Il che non significa automaticamente che sia tu a sbagliare. Anzi.
Per quanto mi riguarda so che sbaglierò ancora diverse volte nella vita, se mi sbaglio anche sta volta non mi crea nessun problema.

Quindi se una "cosa" non arriva alla mente e non viene tradotta da essa, in pratica non esiste.

No, io metto in dubbio che un essere umano possa rappresentarsi un qualsiasi cosa o percepire un qualsiasi cosa senza l'ausilio della nostra mente conscia-inconscia.
Se tu riesci mi dovresti spiegare come è possibile, scientificamente parlando, dato che non mi viene in mente nessun caso in cui un uomo sia stato privato della mente e possa essere ancora vivo.
MA se tu hai informazioni a riguardo, puoi citarle, anche in forma di link.

Qui ci sono tre cose da chiarire, prima di proseguire:

-Nemmeno io metto in dubbio che un essere umano possa rappresentarsi qualcosa senza l'uso della mente. Perché "rappresentarsi" è una funzione mentale. Percepire è una funzione molto più vasta che comprende i sensi, il corpo e secondo me lo Spirito e la sensitività. Ma anche la mente in certi suoi aspetti (di cui non parlo per ora).
Quindi è necessario chiarire.

-Siccome si parlava di "percezioni", e io ho parlato di sensitività che appartiene al mondo dello Spirito, e visto che ile manifestazioni di esso sono indimostrabili scientificamente alla mente. non posso soddisfare la tua richiesta.
Per quello dico che se vuoi conoscere tali aspetti dell'esistenza lo devi fare da solo.

-Da quello che hai detto sembra che tu consideri mente e cervello la stessa cosa. Confermi?
Per me non è così. Il cervello è la sede della mente, la sua casa per così dire, ma la mente stessa è molto di più. La mente è enorme ed è sia materiale (cervello-sistema nervoso) che immateriale (energetica).

Citazione:
Ma la neve è più fredda della mia mano, non ci sono Santi che tengano. Realtà.

Stiamo parlando ancora di realtà sensoriali e verificabili da chiunque, non è un esempio di quello che stiamo parlando.
E aggiungo, ma qui si andrebbe oltre, la neve non è più fredda della mano per tutti i soggetti che vivono uno stato alterato di coscienza.
Non voglio aprire questo argomento, ma è un altro dato che testimonia della relatività della realtà e della fondamentale importanza del soggetto osservatore-creatore.

Io invece sto cercando di farti vedere che la realtà oggettiva è anche dimostrabile alla mente, esaminando fenomeni del mondo fisico.
Allora leviamo una mente capace di autocrearsi una "realtà soggettiva", quella umana, e facciamo l'esperimento con vermi che vivono all'equatore che non hanno queste capacità.
Li portiamo al polo nord, li mettiamo sotto il ghiaccio e vediamo quanti sopravvivono.
Poi li buttiamo nell'Etna e vediamo quanti sopravvivono.
Risultato in entrambi i casi = ZERO.

Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava.
Di queste realtà oggettive, ne puoi trovare moltissime.
Personalmente ho iniziato a sospettare che la realtà oggettiva esistesse, quando ho iniziato a verificare quante erano e ho scoperto che sono veramente molte.
Poi ho capito che ci sono leggi universali valide sempre e ovunque (nel mondo manifesto). E così, alla fine mi sono dovuto arrendere a quella che appariva ai miei occhi una cosa indiscutibile.

Passando alla realtà spirituale, ci dobbiamo fermare, perché non è dimostrabile alla mente umana secondo il paradigma scientifico.
Ma, per esempio, esistono esseri umani che praticano la medicina cinese tradizionale, che con un paio di minuti (se sono bravi) ti fanno la diagnosi completa comprensiva di storia medica fin dall'infanzia.
Lo testimonio io.

Come fanno?
Loro affermano (è la medicina cinese che lo afferma) che esiste il Chi, l'energia vitale che tutto permea, e che ogni malattia è causata da disarmonie del Chi nelle persone.
Sentendo i polsi (sensitività), loro riescono, con il loro Chi, a sentire i vari Chi corrispondenti degli organi e di tutto il corpo. Percependo le disarmonie che riscontrano ti fanno la diagnosi.
Questa Arte proviene direttamente dalla antica visione del Mondo cinese, in cui si afferma che il Chi è una manifestazione dello Spirito universale.

Non misurabile da strumenti scientifici, ma questi ti fanno la tac in due minuti sentendoti i polsi.

A questo punto, se vuoi una prova mentale personale dell'esistenza di tutto ciò, della sua realtà, non puoi fare altro che "toccare il muro" e cioè indagare, studiare, verificare di persona.
Io l'ho fatto e confermo tutto, ma così come tu non mi puoi dimostrare alla mia mente che un minuto fa hai pensato "magari ci provo quella cosa del dito nel culo..." così io non posso dimostrarti queste cose alla tua mente, perché è un mondo dove la mente razionale, non ha un accesso "diretto", non ha la capacità di ricevere informazioni direttamente, ma può solo riceverle da altre parti di noi (sensitività).

E' come la questione dell'omino che vive in un mondo bidimensionale. Lui rappresenta la mente razionale e vive su un foglio di carta (NEL foglio).
Il mondo dello Spirito è un mondo tridimensionale (solo per l'esempio) e l'omino non potrà mai percepire, rappresentarsi e comprendere la realtà di quel mondo, perché è confinato nelle due dimensioni.
L'unica cosa che può ricevere dal mondo tridimensionale, è una proiezione bidimensionale di esso, e per cui per forza di cose parziale e distorta, non reale. Per lui la sfera non esiste, è un cerchio. Per lui il cubo non esiste, è un quadrato.

"Ma cazzo! Non lo vedi che è un quadrato?"

Il paradigma scientifico, è bidimensionale.

E non hai risposto alla domanda a cui tenevo di più: in che stato era la tua mente quando hai vissuto l'esperienza spirituale con il tramonto?

E' importante.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 6/2/2015 22:22
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  •  Giano
      Giano
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5170
Dubito ormai di tutto
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Invisibile Citazione:
E non hai risposto alla domanda a cui tenevo di più:

Chuang TzuCitazione:
L'utile delle cose é in quello che non c'é


Inviato il: 6/2/2015 23:33
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5171
Mi sento vacillare
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Grazie dei consigli Ste_79..




@Invisibile

Non ricordo l'età precisa in cui mi accorsi di questo fenomeno, ricordo che lo facevo per lo stupore che mi creava e in seguito dai 7/8 anni fino all'adolescenza e anche oltre (ora ne ho 27) lo utilizzavo spesso in attività fisiche ripetitive (allenamenti di calcio o attività lavorative ) per alleviare la noia sopratutto ma anche per alleviare la fatica . Era per me un espediente psicologico che funzionava ...


Comunque penso sia più comune di quanto si possa pensare...
Inviato il: 7/2/2015 1:50
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  •  invisibile
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5172
Sono certo di non sapere
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@Ste_79

Dimenticavo di collegare i punti.

L'omino bidimensionale non ha accesso alla tridimensionalità.
Quello che può percepire della sfera è solo un cerchio e cioè la proiezione della sfera nelle due dimensioni.

Ma questo non vuol dire che il cerchio è falso, che non è realtà.

Il cerchio che percepisce è un aspetto (una parte) di una realtà più vasta, perché per percepirla nella sua completezza è necessario essere nella tridimensionalità e avere uno "strumento" che permetta di percepire la sfera nella sua completezza.

La sfera è anche un cerchio (in realtà infiniti cerchi), infatti noi esseri della terza dimensione se guardiamo la sfera, vediamo ANCHE un cerchio e se ruotiamo la sfera capiamo che comprende infiniti cerchi.

E' questo che intendo quando dico che la realtà ultima è comprensibile anche sul piano razionale-materiale.
Significa che la mente razionale può percepire degli aspetti della realtà, della Verità, proprio come l'omino percepisce certi aspetti della sfera.
Infatti oltre al cerchio, lui può anche vedere l'ombra della sfera e se la luce non è perpendicolare al suo mondo, vedrà ombre con varie forme diverse a seconda dell'inclinazione della luce.
Questo rimarrà per sempre un mistero per lui, perché la luce che sta sopra la sfera per lui è inesistente, essendo nella terza dimensione.

Se appoggiamo (noi della terza dimensione) la sfera sul foglio-mondo dell'omino, lui vedrà un punto e dichiarerà che lui, il profeta del mondo-foglio-di-carta, ha parlato con Dio e che Dio è un punto *

No, "Dio" non è un punto, "Dio" è anche un punto (infiniti punti sulla superficie della sfera).

La distorsione nell'interpretazione del cerchio fatta dal'omino/mente razionale, non è nella percezione stessa, ma nella credenza (convinzione) che lui (TU-ego-mente razionale) sia la propria mente, il proprio ego.**

Se l'omino crede di essere la propria mente razionale e che di conseguenza "tutto viene interpretato da essa", come hai detto, e quindi niente può essere compreso se non tramite essa, non avrà nessuna possibilità di uscire dalla visione bidimensionale, perché semplicemente per lui non esiste altro, per lui oltre la bidimensionalità non c'è niente.

I mistici di tutti i tempi, da millenni, affermano che la terza dimensione esiste (sempre rimanendo nell'esempio), affermano che non solo la sfera esiste ed esiste in un mondo tridimensionale, ma che l'Uomo può fare esperienza diretta di essa, percepirla e comprenderla.

Io confermo, ma come sappiamo è indimostrabile al nostro omino.

A questo punto se una persona è interessata a verificare l'esistenza della sfera e del mondo in cui esiste, non ha che un modo di farlo: trovare in sé quella parte che può percepire e comprendere "la terza dimensione", quella parte di sé che i mistici affermano essere quello che siamo veramente.

* Quindi crea la religione del dio-punto con tutto il circo a seguito...
...Poi un altro profeta si imbatte nell'ombra ovoidale della sfera e dichiara che Dio si è mostrato a lui e solo a lui, e che Dio è un ovoidale non un punto. Quindi il profeta del dio-punto è un impostore.
Anche lui crea una religione, quella del dio-uovo con tutto l'ambaradam.. e si fanno la guerra... su un foglio di carta.

**
[EDIT
Qui dobbiamo considerare anche la nostra capacità creativa, che può creare anche percezioni inesistenti nella realtà.]
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Chuang Tzu
Inviato il: 7/2/2015 10:30
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  •  invisibile
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5173
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Mrexani ha scritto:

Non ricordo l'età precisa in cui mi accorsi di questo fenomeno, ricordo che lo facevo per lo stupore che mi creava e in seguito dai 7/8 anni fino all'adolescenza e anche oltre (ora ne ho 27)

Ti facevo più grande...

Se lo fai ora, ti riesce ancora?

Citazione:
... lo utilizzavo spesso in attività fisiche ripetitive (allenamenti di calcio o attività lavorative ) per alleviare la noia sopratutto ma anche per alleviare la fatica . Era per me un espediente psicologico che funzionava ...

Non è solo un fenomeno psocologico, è reale.
Anzi, c'è molta più realtà di quanto ci sia "psicologia". La percezione mentale del fenomeno, è niente in confronto alla realtà di esso.

Vale per tutto (vedi il post sopra per Ste).

Quando ti muovi in rilassamento, il corpo gioisce, perché lui sa che è così che dovrebbe essere, sempre.
Inoltre ti rigeneri energeticamente, perché il Chi accorre in tuo aiuto, visto che non hai la minima idea di come fare quello che intendi fare, avendo lasciato la "presa" (forza) sul corpo.
Per il corpo, essere usato da noi tramite la forza, è una vera e propria tortura, letteralmente.
Quando smetti di torturare il corpo, a lui non pare vero di poter rifiatare almeno un po'... e inizia a strillarti "aooooooooooo! mi sentiiiii???? E' così che devi fare, sempre!!!".

..ma i suoi strilli per noi sono più fievoli di un sussurro e non sentiamo niente, a parte una piacevole sensazione, tanto è una macchina, come può avere voce in capitolo? Ma stiamo scherzando? Io dio-mente che ascolto una macchia... che cosa ridicola...

...e ad un certo punto ci ammaliamo...

Citazione:

Comunque penso sia più comune di quanto si possa pensare...
Se fossi in te, e visto che la cosa ti interessa, verificherei.
Magari chiedi ad amici e parenti...

Ma anche qui si può vedere se qualcun'altro ricorda simili esperimenti.

Io non ricordo con la tua stessa chiarezza.
Ricordo che ho giocato molto con il mio corpo da piccolo, in molti modi diversi e che il movimento faceva sempre parte dei giochi-esplorazione.
La sensazione di qualcosa di magico in questi "giochi" si, quella c'è sempre stata, ma non ricordo di aver prestato particolare attenzione al modo (uso della forza e non uso) in cui li facevo.
A proposito ho solo vaghi ricordi.

Sembra che tu sia più scienziato di me, in modo innato. Io son più selvatico
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Chuang Tzu
Inviato il: 7/2/2015 10:41
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5174
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Citazione:
da Mrexani il 7/2/2015 1:50:32 Grazie dei consigli Ste_79..


Se li leggerai, fammi sapere cosa ne pensi, se sono attinenti oppure no ai tuoi interessi..

Prego!!

Inviato il: 7/2/2015 16:03
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5175
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Citazione:
Quindi ammetti che almeno una verità oggettiva, una realtà oggettiva, esiste: che tutto è relativo. Ne abbiamo già parlato di questa confutazione del relativismo: -Tutto è relativo -Questa è una affermazione di una Verità assoluta, quindi, se è vera, non tutto è relativo.


No, sei fuori strada. Ho messo l'occhiolino di proposito per anticiparti, non hai colto.
Non è una verità, è la mia verità, e il fatto che tu ne abbia un altra, dimostra a me proprio la relatività della mia asserzione.

Quando dici "tutto è relativo" Quindi anche la stessa affermazione non dimostri niente se non il paradosso in cui si può cadere quando si mischiano i livelli logici.

Se tu non tieni distinti il piano 1 --> contenuto --- dal piano 2 --> linguaggio cadi nel paradosso. Lo insegna Russel .

Quando tu affermi tutto è relativo, l'affermazione deve essere riferita soltanto al contenuto per essere logica. Se al contempo consideri anche l'affermazione come contenuto, costruisci un insieme per cui la categoria fa parte dell'insieme che essa dovrebbe delineare, generando il paradosso.



Citazione:
Da quello che hai detto sembra che tu consideri mente e cervello la stessa cosa. Confermi?


Non proprio, più precisamente direi , usando una metafora tecnologica, che il cervello è l'hardware mentre la mente è il software.
In sostanza la mente gira in un hardware ma non è il frutto dell' hardware, in sostanza utilizza l'hardware per funzionare in questo mondo.

Citazione:
Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava.


Nemmeno tu

Ma ancoraa una volta mi fai esempi al di fuori dell'argomento. Siamo sempre sul piano della realtà fisica, corporea, che mica la metto in discussione.
Quella è la realtà che ci arriva senza il filtro del pensiero astratto.
come la martellata e il dito in culo. A meno che non si voglia astrarre anche su questo, che come hai dimostrato tu stesso, si può fare.

Citazione:
A questo punto, se vuoi una prova mentale personale dell'esistenza di tutto ciò, della sua realtà, non puoi fare altro che "toccare il muro" e cioè indagare, studiare, verificare di persona. Io l'ho fatto e confermo tutto, ma così come tu non mi puoi dimostrare alla mia mente che un minuto fa hai pensato "magari ci provo quella cosa del dito nel culo..." così io non posso dimostrarti queste cose alla tua mente, perché è un mondo dove la mente razionale, non ha un accesso "diretto", non ha la capacità di ricevere informazioni direttamente, ma può solo riceverle da altre parti di noi (sensitività).


Sono d'accordo. anche questo porta un punto a favore della relatività.
Se io non conoscerò mai la medicina cinese, anche se esiste, per me non esiste. Anche se è vera, per me non esiste.



Citazione:
E' come la questione dell'omino che vive in un mondo bidimensionale. Lui rappresenta la mente razionale e vive su un foglio di carta (NEL foglio).


Anche questo conferma il relativismo dei punti di vista. Per il bidimensionale la verità sono le due dimensioni, per il tridimensionale le tre e così via...

Citazione:
E non hai risposto alla domanda a cui tenevo di più: in che stato era la tua mente quando hai vissuto l'esperienza spirituale con il tramonto?


Preciso che non è stato una volta e basta e non solo con il tramonto. La mia mente poteva essere in qualsiasi stato, non è quello il punto principale.
Il punto focale è che ti immergi nella natura ed hai con essa un rapporto armonioso in cui la tua mente si placa e ti concentri soltanto nella realtà sensoriale, o se preferisci corporea.
Senti, vedi tocchi odori ecc....
Inviato il: 7/2/2015 16:35
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  •  invisibile
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5176
Sono certo di non sapere
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Ste_79

Allora non sei un realtivista "puro", per così dire.
Lo sei solo nel piano "astratto", "ideale" e direi spirituale.
Quindi questa tua frase non si applica al piano fisico: "...la verità in senso oggettivo non esiste, esistono solo verità soggettive..." perché secondo te non solo i vermi dell'equatore crepano al polo e nell'Etna, ma anche io.
Quindi riconosci l'esistenza di verità oggettive ma solo sul piano fisico.
E' corretto?

Citazione:

Ste_79 ha scritto:

Quindi ammetti che almeno una verità oggettiva, una realtà oggettiva, esiste: che tutto è relativo. Ne abbiamo già parlato di questa confutazione del relativismo: -Tutto è relativo -Questa è una affermazione di una Verità assoluta, quindi, se è vera, non tutto è relativo.

No, sei fuori strada. Ho messo l'occhiolino di proposito per anticiparti, non hai colto.
Non è una verità, è la mia verità, e il fatto che tu ne abbia un altra, dimostra a me proprio la relatività della mia asserzione.

Quando dici "tutto è relativo" Quindi anche la stessa affermazione non dimostri niente se non il paradosso in cui si può cadere quando si mischiano i livelli logici.

Se tu non tieni distinti il piano 1 --> contenuto --- dal piano 2 --> linguaggio cadi nel paradosso. Lo insegna Russel .

Quando tu affermi tutto è relativo, l'affermazione deve essere riferita soltanto al contenuto per essere logica. Se al contempo consideri anche l'affermazione come contenuto, costruisci un insieme per cui la categoria fa parte dell'insieme che essa dovrebbe delineare, generando il paradosso.

Guarda che sei tu che stai confondendo. Io non mi riferisco all'affermaione "tutto è relativo", ma al suo contenuto ed è proprio quel contenuto che è un paradosso in sé.

Quell'affermazione dichiara che non c'è nessuna verità-realtà oggettiva perché tutto è subordinato dalla soggettività umana, ma allo stesso tempo crea una verità oggettiva, immutabile, eterna: se niente è vero in sé, concretamente (come Treccani dice della realtà), nemmeno questa verità può esserlo.

Sembra che non conosci la storia del relativismo e le critiche che gli sono state portate:

Sul piano logico: i suoi critici sostengono che se, come affermano i relativisti, nessuna rappresentazione umana può aspirare al rango di "oggettività", allora neanche il relativismo stesso può aspirarvi; pertanto esso si contraddirebbe qualora pretenda di essere nel vero.

sul piano etico: se, come affermano i sostenitori del relativismo etico, vale il principio di equivalenza di ogni prescrizione morale, ciò non può non avere effetti esiziali sulla società; se infatti non esiste una Verità assoluta di riferimento in base a cui poter distinguere il bene dal male, allora tutto è lecito, affermazione che pretende di porsi a sua volta come una norma assoluta, a dispetto del presunto carattere "non prescrittivo" del relativismo.

Queste critiche potrebbero essere superate solo asserendo che «niente è assoluto e oggettivo, tranne questa stessa frase», ma allora bisognerebbe ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona diceva in proposito che chi sostiene l'impossibilità di ogni certezza è destinato a contraddirsi, perché non volendo dà sempre per scontata una certezza, ossia la certezza che non vi sono certezze. Per quanti tentativi uno faccia, non si può mai negare del tutto l'esistenza di una verità assoluta, verità che si manifesta proprio nella scoperta della relatività del mondo delle apparenze.


Citazione:
Da quello che hai detto sembra che tu consideri mente e cervello la stessa cosa. Confermi?

Non proprio, più precisamente direi , usando una metafora tecnologica, che il cervello è l'hardware mentre la mente è il software.
In sostanza la mente gira in un hardware ma non è il frutto dell' hardware, in sostanza utilizza l'hardware per funzionare in questo mondo.

Per certi aspetti sembra essere simile alla mia idea, ma non ne sono sicuro...

La parte software, cosa è (composizione) e chi lo crea?

Citazione:
Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava.

Nemmeno tu

Ma ancoraa una volta mi fai esempi al di fuori dell'argomento. Siamo sempre sul piano della realtà fisica, corporea, che mica la metto in discussione.
Quella è la realtà che ci arriva senza il filtro del pensiero astratto.
come la martellata e il dito in culo. A meno che non si voglia astrarre anche su questo, che come hai dimostrato tu stesso, si può fare.

Solo per sottolineare quello che dicevo sopra. Non tutto è relativo secondo te.

Ma secondo me non hai chiara la questione. Mi sembra che tu non abbia riflettuto fino in fondo sulle implicazioni della visione relativista, parziale o assoluta che sia.
Infatti dici:

Citazione:
A questo punto, se vuoi una prova mentale personale dell'esistenza di tutto ciò, della sua realtà, non puoi fare altro che "toccare il muro" e cioè indagare, studiare, verificare di persona. Io l'ho fatto e confermo tutto, ma così come tu non mi puoi dimostrare alla mia mente che un minuto fa hai pensato "magari ci provo quella cosa del dito nel culo..." così io non posso dimostrarti queste cose alla tua mente, perché è un mondo dove la mente razionale, non ha un accesso "diretto", non ha la capacità di ricevere informazioni direttamente, ma può solo riceverle da altre parti di noi (sensitività).

Sono d'accordo. anche questo porta un punto a favore della relatività.
Se io non conoscerò mai la medicina cinese, anche se esiste, per me non esiste. Anche se è vera, per me non esiste.

Questo non porta assolutamente niente a favore del relativismo, ma è solo un altro esempio della soggettività dell'esperienza mentale umana, che sappiamo essere relativa per l'osservatore, cosa che qui nessuno a mai negato.
Ma siccome sappiamo anche che tutti i vermi dell'equatore etc. questa soggettività (e relativismo conseguente) non è assoluta, perché possiamo ottenere delle conferme oggettive anche sul piano mentale-razionale-fisico.
Infatti basta che vai ad indagare e a confermare quelle cose sulla medicina cinese e le sue capacità, o fai l'esperimento con i vermi (io non sono disponibile, ho da fare ) ed ecco che anche tu conoscerai questa realtà oggettiva.

Quindi la realtà oggettiva esiste, ma tu non lo sai-non la conosci. (per riassumere).

Citazione:

Preciso che non è stato una volta e basta e non solo con il tramonto. La mia mente poteva essere in qualsiasi stato, non è quello il punto principale.
Il punto focale è che ti immergi nella natura ed hai con essa un rapporto armonioso in cui la tua mente si placa e ti concentri soltanto nella realtà sensoriale, o se preferisci corporea.
Senti, vedi tocchi odori ecc....

E da cosa lo deduci che non è quello il punto principale, o almeno una condizione essenziale per entrare in quegli stati dell'Essere?
Secondo tutti i mistici che ne hanno parlato nei millenni, e anche secondo me che l'ho confermato infinite volte, è proprio così, non è un caso che abbiamo parlato molto di Meditazione, Tai Chi eccetera.
Ma anche tu a mio avviso sospetti che è così, infatti scrivi che "la mente si placa".

Sei mai stato in uno di quegli stati dell'Essere senza la mente "placata"?

Altra cosa: che ne pensi della storia dell'omino-mente razionale che vive in una dimensione da cui è impossibile percepire la realtà di una dimensione superiore, ma che ha in sé "altro" che gli permetterebbe di esperire altre dimensioni? Ti sembra possibile che per noi sia questo il limite e il modo per superarlo?
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Chuang Tzu
Inviato il: 7/2/2015 17:37
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5177
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ma secondo me non hai chiara la questione. Mi sembra che tu non abbia riflettuto fino in fondo sulle implicazioni della visione relativista, parziale o assoluta che sia.


E a me pare che tu non abbia rifelttuto fino in fondo sulle implicazioni della visione assolutista.
Andiamo avanti all'infinito su questa cosa o pensi di fermarti prima o poi?

Citazione:
Guarda che sei tu che stai confondendo. Io non mi riferisco all'affermaione "tutto è relativo", ma al suo contenuto ed è proprio quel contenuto che è un paradosso in sé. Quell'affermazione dichiara che non c'è nessuna verità-realtà oggettiva perché tutto è subordinato dalla soggettività umana, ma allo stesso tempo crea una verità oggettiva, immutabile, eterna: se niente è vero in sé, concretamente (come Treccani dice della realtà), nemmeno questa verità può esserlo. Sembra che non conosci la storia del relativismo e le critiche che gli sono state portate:


Riprovo un ultima volta, dopo se vuoi capire cosa intendo c'è P. Watzlawick che ti spiega il concetto meglio di me, perchè ho esurito le mie poche risorse.

1) tutto è relativo --> verità 1 - verità 2 - verità 3 - verità 4 ecc...
2) L'affermazione "tutto è relativo" --> categoria per cui verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc.... sono degli elementi compresi.

Se tu metti nell'insieme 1) verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc... + "tutto è realtivo" entri nel paradosso logico.

Un altro esempio è quello classico del mentitore.
Quindi o li tieni separati o rischi il paradosso.

Questa è la spiegazione.


Citazione:
sul piano etico: se, come affermano i sostenitori del relativismo etico, vale il principio di equivalenza di ogni prescrizione morale, ciò non può non avere effetti esiziali sulla società; se infatti non esiste una Verità assoluta di riferimento in base a cui poter distinguere il bene dal male, allora tutto è lecito, affermazione che pretende di porsi a sua volta come una norma assoluta, a dispetto del presunto carattere "non prescrittivo" del relativismo.


Dunque avrei dei dubbi sulla seguente affermazione perentoria e assoluta fatta da non so chi.
In particolare si mette un nesso causale se-allora che non esite.
Se non esiste una verità assoluta in base a cui distinguere il bene dal male (come di fatto è e l'esperienza lo conferma) allora tutto e lecito (mica è vero, mai detto che tutto è lecito quindi per me non è una norma assoluta)

Mi pare che sia l'autore di questo commento a prescrivere cosa sia in realtà il relativismo e a darne un idea quanto mai personale, che però, come abbiamo visto assume un carattere assoluto.

Citazione:
Queste critiche potrebbero essere superate solo asserendo che «niente è assoluto e oggettivo, tranne questa stessa frase», ma allora bisognerebbe ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona diceva in proposito che chi sostiene l'impossibilità di ogni certezza è destinato a contraddirsi, perché non volendo dà sempre per scontata una certezza, ossia la certezza che non vi sono certezze. Per quanti tentativi uno faccia, non si può mai negare del tutto l'esistenza di una verità assoluta, verità che si manifesta proprio nella scoperta della relatività del mondo delle apparenze.


Per tutto questo vale il discorso fatto in precedenza.
L'autore assume come criterio di dimostrazione della presunta impossibilità della posizione relativista proprio il paradosso, che come ho detto prima si risolve se e solo se si mantengono separati la categoria e gli elementi che fanno parte di quella categoria.

Citazione:
La parte software, cosa è (composizione) e chi lo crea


Chi lo crea non lo so. Ci sono delle ipotesi, ma non ho idea di quale sia quella più credibile, e di fatto non è il mio principale interesse in questo momento.

Che cosa è altrettanto. ci sono varie ipotesi ma anche qui non saprei proprio dire.

(parte prima)
Inviato il: 7/2/2015 20:36
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5178
Mi sento vacillare
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Citazione:
L'omino bidimensionale non ha accesso alla tridimensionalità.

Quello che può percepire della sfera è solo un cerchio e cioè la proiezione della sfera nelle due dimensioni.

Ma questo non vuol dire che il cerchio è falso, che non è realtà.

Il cerchio che percepisce è un aspetto (una parte) di una realtà più vasta, perché per percepirla nella sua completezza è necessario essere nella tridimensionalità e avere uno "strumento" che permetta di percepire la sfera nella sua completezza.


Cometi dicevo, questa è l'esemplificazione della relatività del punto di vista, non è una dimostrazione dell'esistenza di una realtà altra.

Perchè, sia la realtà bidimensionale che tridimensionale esistono nel momento in cui uno ne fa esperienza. E per uno, intendo un individuo, non una specie o un popolo. Un individuo può fare o meno l'esperienza di una realtà altra, se la fa esiste per l'individuo se non la fa non esiste.

Non sta scritto da nessuna parte, non c'è nessuna legge inscritta nel creato che chicchessia debba andare oltre un qualcosa, ne che esista questo qualcosa come limite da superare. Sono soltanto interpretazioni che per quanto siano state fatte da saggi, o mistici di ogni tempo, lasciano il tempo che trovano nel momento in cui sappiamo che l'apprendimento avviene solo e soltanto a livello individule tramite la propria esperienza personale.

Se il bidimensionale è ben conento di stare nella sua dimensione, e non vuole andare oltre questo livello può significare che non sia in grado di superare il livello, che debba fare per bene l'esperienze del livello bidimensionale, non significa per forza di cose che qualcuno lo voglia mantere forzatamente a quel livello o che sia il condizionamento della sua mente a manternerlo li.

Allo stesso modo chi vuole andare a vedere il terzo livello, non è che è più bravo, più competente o più libero di quello che rimane nel secondo. magari ha conosciuto già il secondo livello ed è pronto per il terzo.

Capisci che questi aspetti non sono assoluti ma relativi?
Essere assoluto significaa forzare uno del secondo livello a dover andare nel terzo anche se non lo vuole perchè la verità sta nel terzo. invece la verità sta anche nel secondo, come nel primo. Sono modi diversi di vedere le stesse cose che dipendono in gran parte dall'esperienza del soggetto.

Citazione:
Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava. Di queste realtà oggettive, ne puoi trovare moltissime.


Si moltissime certo, e sono quelle che maggiormente prendono l'emotività e l'interesse umano. Infatti stiamo discutendo da numerosi post di vermi, di farfalle, di bruchi, di bicchieri di vetro, di campi di calcio, di case, di pere e compagnia bella.

Vuoi fare una prova?
Butta li una discussione dal titolo "quanto sono lunghi i campi di calcio ?"
Oppure che ne so quanta benzina consuma un auto che fa 12 km/l nel tragitto tra roma e milano.

Dopo un paio di risposte, tutto esaurito.
Prova a discutere invece di giustizia, di bene e male, di religione, di economia (qui lo so per esperienza su questo forum ) e non ci sarà mai una discussione che avrà una fine, non ci sarà mai una verità, ci saranno soltanto le verità soggettive a cui ogni soggetto crede.

Citazione:
Se l'omino crede di essere la propria mente razionale e che di conseguenza "tutto viene interpretato da essa", come hai detto, e quindi niente può essere compreso se non tramite essa, non avrà nessuna possibilità di uscire dalla visione bidimensionale, perché semplicemente per lui non esiste altro, per lui oltre la bidimensionalità non c'è niente.


E allora, mi sto chiedendo, io come ho fatto?
Come ho fatto a liberarmi di diversi falsi ego inutili attraverso l'uso della mia mente? Ritieni che sia un miracolo? O pensi che sia anche io vittima di un falso ego?

Forse te lo sei dimenticato, ma ho affermato sin dall'inizio che per me non siamo entità solamante fisiche-mentali ma siamo anche spirituali. Non ho mai contestato l'esistenza della spiritualità, o sempre riconosciuto la tua come riconosco quella di Incredulo. Tuttavia io ho una approccio diverso alla spiritualità, mi sento in contatto con la mia parte spirituale, lei non ha nulla da dire in quanto non mi comunica niente per cui, sono estremamente felice della mia attuale situazione.
E, inoltre, mi guardo bene da dire a te, a incredulo o qualsiasi altra persona che sia credente o meno in qualcosa di spirituale, che la mia via sia la via giusta.
Come ho fatto sin qui ho spiegato, o ho cercato di spiegare, quella che è la mia visione della questione. Ma non vado oltre.
Il tuo modo, quello dei mistici che tu hai citato, quello del thi-chi della meditazione sono tutti modi validi a mio parere. Per cui...


Citazione:
Quindi crea la religione del dio-punto con tutto il circo a seguito... ...Poi un altro profeta si imbatte nell'ombra ovoidale della sfera e dichiara che Dio si è mostrato a lui e solo a lui, e che Dio è un ovoidale non un punto. Quindi il profeta del dio-punto è un impostore. Anche lui crea una religione, quella del dio-uovo con tutto l'ambaradam.. e si fanno la guerra... su un foglio di carta.


E' questo il negativo di tutta la questione. Su cui insisto...
Inviato il: 7/2/2015 21:29
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5179
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Ste_79 ha scritto:
Ma secondo me non hai chiara la questione. Mi sembra che tu non abbia riflettuto fino in fondo sulle implicazioni della visione relativista, parziale o assoluta che sia.

E a me pare che tu non abbia rifelttuto fino in fondo sulle implicazioni della visione assolutista.

L'ho fatto, credimi, e non è stato affatto facile.

Citazione:

Andiamo avanti all'infinito su questa cosa o pensi di fermarti prima o poi?

Per me possiamo fermarci anche subito, non ho nessun problema.

Citazione:

Riprovo un ultima volta, dopo se vuoi capire cosa intendo c'è P. Watzlawick che ti spiega il concetto meglio di me, perchè ho esurito le mie poche risorse.

Non conosco questa persona e non so cosa ha detto in proposito.


Citazione:

1) tutto è relativo --> verità 1 - verità 2 - verità 3 - verità 4 ecc...
2) L'affermazione "tutto è relativo" --> categoria per cui verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc.... sono degli elementi compresi.

Se tu metti nell'insieme 1) verità 1 verità 2 verità 3 verità 4 ecc... + "tutto è realtivo" entri nel paradosso logico.

Un altro esempio è quello classico del mentitore.
Quindi o li tieni separati o rischi il paradosso.

Questa è la spiegazione.

Che è sbagliata.

Perché nel momento che pronunci la parola tutto intendi tutto, quindi anche categorie, linguaggi e quant'altro, perché "tutto" significa "tutto", non tutto meno qualcosa.

Infatti l'asserzione che va più vicina al successo, per i relativisti, è quella che dice "tutto meno questa affermazione", ma che è solo un trucco linguistico.

Perché tutto, è tutto.

Non si scappa, c'è poco da fare.

Tra l'altro, se quello che dici fosse accettabile, significherebbe che hai risolto un dilemma plurimillenario
Magari è vero, ma a me non pare proprio, perché il significato della parola "tutto" è "tutto" che significa "niente escluso".

L'esempio del mentitore non è pertinente, perché non c'è nessuna affermazione che comprenda il concetto di "tutto". C'è "un" tutto, il tutto del mentitore, non IL Tutto.

Citazione:

Dunque avrei dei dubbi sulla seguente affermazione perentoria e assoluta fatta da non so chi.
In particolare si mette un nesso causale se-allora che non esite.
Se non esiste una verità assoluta in base a cui distinguere il bene dal male (come di fatto è e l'esperienza lo conferma) allora tutto e lecito (mica è vero, mai detto che tutto è lecito quindi per me non è una norma assoluta)

Mi pare che sia l'autore di questo commento a prescrivere cosa sia in realtà il relativismo e a darne un idea quanto mai personale, che però, come abbiamo visto assume un carattere assoluto.

Questa parte secondo me non è importante, rispetto a quello di cui stiamo discutendo, infatti io non ho mai tirato in ballo l'etica o la morale sulla questione del relativismo, anche perché non se ne esce, visto che si aggiunge soggettività a soggettività...

Citazione:
Queste critiche potrebbero essere superate solo asserendo che «niente è assoluto e oggettivo, tranne questa stessa frase», ma allora bisognerebbe ammettere che non tutto è relativo, e c'è sempre qualcosa di assoluto da cui non si può prescindere. Agostino d'Ippona diceva in proposito che chi sostiene l'impossibilità di ogni certezza è destinato a contraddirsi, perché non volendo dà sempre per scontata una certezza, ossia la certezza che non vi sono certezze. Per quanti tentativi uno faccia, non si può mai negare del tutto l'esistenza di una verità assoluta, verità che si manifesta proprio nella scoperta della relatività del mondo delle apparenze.

Per tutto questo vale il discorso fatto in precedenza.
L'autore assume come criterio di dimostrazione della presunta impossibilità della posizione relativista proprio il paradosso, che come ho detto prima si risolve se e solo se si mantengono separati la categoria e gli elementi che fanno parte di quella categoria.

Se separi qualcosa dal tutto, non è più il tutto, quindi non intendi tutto.
Semplice. E non se ne esce.

Citazione:
L'omino bidimensionale non ha accesso alla tridimensionalità.

Quello che può percepire della sfera è solo un cerchio e cioè la proiezione della sfera nelle due dimensioni.

Ma questo non vuol dire che il cerchio è falso, che non è realtà.

Il cerchio che percepisce è un aspetto (una parte) di una realtà più vasta, perché per percepirla nella sua completezza è necessario essere nella tridimensionalità e avere uno "strumento" che permetta di percepire la sfera nella sua completezza.

Cometi dicevo, questa è l'esemplificazione della relatività del punto di vista, non è una dimostrazione dell'esistenza di una realtà altra.

Lo so. Infatti non voleva essere una dimostrazione.

Citazione:

Perchè, sia la realtà bidimensionale che tridimensionale esistono nel momento in cui uno ne fa esperienza. E per uno, intendo un individuo, non una specie o un popolo. Un individuo può fare o meno l'esperienza di una realtà altra, se la fa esiste per l'individuo se non la fa non esiste.

Ste, è inutile ribadire ancora la soggettività delle esperienze e conoscenze dell'individuo.
La cosa è assodata e mai nessuno l'ha messa in discussione.

Citazione:

Non sta scritto da nessuna parte, non c'è nessuna legge inscritta nel creato che chicchessia debba andare oltre un qualcosa, ne che esista questo qualcosa come limite da superare. Sono soltanto interpretazioni che per quanto siano state fatte da saggi, o mistici di ogni tempo, lasciano il tempo che trovano nel momento in cui sappiamo che l'apprendimento avviene solo e soltanto a livello individule tramite la propria esperienza personale.

Infatti io non l'ho mai detto che esista un qualsiasi obbligo a riguardo.
Ho sempre detto che secondo me le cose stanno in un certo modo. Se poi qualcuno vuole verificarle, lo faccia.

Citazione:

Se il bidimensionale è ben conento di stare nella sua dimensione, e non vuole andare oltre questo livello può significare che non sia in grado di superare il livello, che debba fare per bene l'esperienze del livello bidimensionale, non significa per forza di cose che qualcuno lo voglia mantere forzatamente a quel livello o che sia il condizionamento della sua mente a manternerlo li.

Certo che no.
Ma è possibile che sia così.
Io dico che sono vere entrambe, in senso generale, ma dipende dai casi.

Questo significa che concordo con l'esposizione che ha fatto incredulo, fin dal primo post.
Poi se uno è contento di identificarsi con una piccola parte di sé e non sente il bisogno di andare oltre, non sente il bisogno di verificare se quello che crede di essere è falso ed è contento così, sono contento per lui.

Citazione:

Allo stesso modo chi vuole andare a vedere il terzo livello, non è che è più bravo, più competente o più libero di quello che rimane nel secondo. magari ha conosciuto già il secondo livello ed è pronto per il terzo.

Più bravo, più competente etc. non mi interessa, sono concetti troppo soggettivi (giudizi).

La libertà invece è un qualcosa di oggettivo.
Io sono più libero del verme equatoriale, perché ho un mondo di scelte e di esperienze possibili in più rispetto a lui, così come chi vive nella terza dimensione le ha rispetto a chi vive nella seconda.

Citazione:

Capisci che questi aspetti non sono assoluti ma relativi?

Per niente.
Se è vero che esiste un mondo intero a cui noi potremmo avere accesso, e se è vero che questo mondo ha intere dimensioni (ma basta una) in più rispetto a quello in cui viviamo "normalmente", la cosa è assolutamente oggettiva.

Che chi vive con la sfera abbia maggiori possibilità, e per cui maggiore libertà di chi vive nel foglio, è oggettivo.

Citazione:

Essere assoluto significaa forzare uno del secondo livello a dover andare nel terzo anche se non lo vuole perchè la verità sta nel terzo...

Non è vero. Si forza se si forza.
Io non forzo nessuno, dico delle cose. Stop.
Dico che secondo me le cose stanno così. Stop.
Mica ho fondato una religione e ti dico che DEVI vivere col dito nel culo...

Ma dico che andando "oltre", si apre un intero universo.
Non ti interessa o non ci credi?
Va bene così, sul serio.

Citazione:

... invece la verità sta anche nel secondo, come nel primo. Sono modi diversi di vedere le stesse cose che dipendono in gran parte dall'esperienza del soggetto.

Che è ESATTAMENTE quello che ho detto io con l'esempio dell'omino, quando ho detto che il cerchio che lui percepisce, è reale. E' reale ma non completo, perché nella terza dimensione capisci che quel cerchio è parte di una sfera.
Quindi sono reali entrambe le percezioni, ma una è parziale, l'altra totale.

Citazione:

Quindi è una realtà oggettiva che i vermi dell'equatore non possono vivere nel ghiaccio e nella lava. Di queste realtà oggettive, ne puoi trovare moltissime.

Si moltissime certo, e sono quelle che maggiormente prendono l'emotività e l'interesse umano. Infatti stiamo discutendo da numerosi post di vermi, di farfalle, di bruchi, di bicchieri di vetro, di campi di calcio, di case, di pere e compagnia bella.

Vuoi fare una prova?
Butta li una discussione dal titolo "quanto sono lunghi i campi di calcio ?"
Oppure che ne so quanta benzina consuma un auto che fa 12 km/l nel tragitto tra roma e milano.

Dopo un paio di risposte, tutto esaurito.
Prova a discutere invece di giustizia, di bene e male, di religione, di economia (qui lo so per esperienza su questo forum ) e non ci sarà mai una discussione che avrà una fine, non ci sarà mai una verità, ci saranno soltanto le verità soggettive a cui ogni soggetto crede.

Non capisco il senso di questo intervento.
Io parlo di realtà oggettive (vermi e martellate sulle palle ) e tu mi tiri fuori l'emotività delle persone o le visioni personale sull'economia o sulle religioni.
Che c'entra?

Citazione:

Se l'omino crede di essere la propria mente razionale e che di conseguenza "tutto viene interpretato da essa", come hai detto, e quindi niente può essere compreso se non tramite essa, non avrà nessuna possibilità di uscire dalla visione bidimensionale, perché semplicemente per lui non esiste altro, per lui oltre la bidimensionalità non c'è niente.

E allora, mi sto chiedendo, io come ho fatto?
Come ho fatto a liberarmi di diversi falsi ego inutili attraverso l'uso della mia mente? Ritieni che sia un miracolo? O pensi che sia anche io vittima di un falso ego?

Non posso sapere niente delle cose che mi hai chiesto, come potrei?

Io posso solo leggerti e percepire certe cose di te e siccome gli altri mi interessano molto, cerco di chiarire il più possibile le idee e convinzioni altrui, come hai visto, sono un bel rompiballe, e lo sono di proposito, perché spesso nemmeno le persone stesse sanno cosa intendono con certe parole. Vedi "relatività", qui nessuno è riuscito ad essere coerente con la convinzione di essere relativista, ad ora.
Ed è solo un esempio tra vari.
Non dico per te in particolare, ma la chiarezza delle proprie convinzioni, è una cosa rara , vedi il giochino mentale, che rivela che quello che si considera oggettivo (quello a cui si è pensato) è in realtà una credenza.

Inoltre le tue domande presuppongono che tu sia entrato nella terza dimensione, per rimanere con quell'esempio. Io questo non lo posso sapere se è vero.

Inoltre non hai parlato molto di queste tue esperienze, anzi, ne hai parlato molto poco, quindi non ho elementi a sufficienza per farmi una mia idea (che potrebbe comunque essere sbagliata ovviamente).

Solo come esempio: come posso sapere che quello che chiami "mente" lo sia realmente, e non ci sia di mezzo magari un po' di Essere e/o di Spirito? Quindi, come posso sapere se ti sei liberato dai falsi ego solo con la mente?
Qui non ci si capisce nemmeno sui termini, figurati su queste cose così impalpabili.

Citazione:

Forse te lo sei dimenticato, ma ho affermato sin dall'inizio che per me non siamo entità solamante fisiche-mentali ma siamo anche spirituali. Non ho mai contestato l'esistenza della spiritualità, o sempre riconosciuto la tua come riconosco quella di Incredulo. Tuttavia io ho una approccio diverso alla spiritualità, mi sento in contatto con la mia parte spirituale, lei non ha nulla da dire in quanto non mi comunica niente per cui, sono estremamente felice della mia attuale situazione.
E, inoltre, mi guardo bene da dire a te, a incredulo o qualsiasi altra persona che sia credente o meno in qualcosa di spirituale, che la mia via sia la via giusta.

Anche io ho sempre detto che ognuno deve trovare la sua Via.

Guarda che l'unica vera differenza sta nel fatto che io affermo che la Verità esiste, tu no.

Come ognuno arriva alla Verità, è un discorso completamente diverso e io ho sempre affermato che esistono tante Vie quanti siamo, perché ognuno vive in uno spazio-tempo unico ed irripetibile, istante per istante.
Ma ho anche sempre detto che tutti abbiamo un corpo, una mente ed uno Spirito, quindi certe cose valgono per tutti.

Per esempio, muoversi in rilassamento è il modo normale di muoversi, non perché lo dico io, perché siamo fatti così.
Un giorno ho sentito una persona che lo diceva. La cosa mi ha incuriosito. Ho passato anni a verificare, tutti i giorni, e finalmente ho avuto la conferma personale al di là di ogni possibile dubbio, anzi, milioni di conferme.
Quindi lo dico, perché magari interessa a qualcun'altro e perché so che muoversi nel modo normale, significa anche salute, Armonia, Gioia ed Amore infiniti. (Stop )

L'ho appena detto a slobbysta: se la signora trova la sua Armonia con la salsa cubana, ottimo! Un altro metodo che magari serve anche ad altri.
Che problema c'è?

Segue --->

Citazione:

Quindi crea la religione del dio-punto con tutto il circo a seguito... ...Poi un altro profeta si imbatte nell'ombra ovoidale della sfera e dichiara che Dio si è mostrato a lui e solo a lui, e che Dio è un ovoidale non un punto. Quindi il profeta del dio-punto è un impostore. Anche lui crea una religione, quella del dio-uovo con tutto l'ambaradam.. e si fanno la guerra... su un foglio di carta.

E' questo il negativo di tutta la questione. Su cui insisto...


---> è perché insisti su qualcosa su cui qui nessuno ha mai detto niente?

Qui nessuno si è messo a predicare.
Qui tutti hanno solo esposto le loro idee e visioni.
Quindi, perché insisti su questa cosa?

Ho pure fatto la parodia con il dio-punto e il dio-uovo... poi c'è anche il dio-linea del profeta sveglio perché noi stiamo facendo ruotare la sfera sul foglio e lui vede un punto muoversi... siccome è sveglio capisce che anche il tempo è diverso per Dio, quindi unisce i puntini e si ritrova con un dio-linea... e ricomincia il massacro di innocenti...

_________________
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5180
Sono certo di non sapere
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@Ste_79

Sulla questione del relativismo, sei tu che fai un errore con i piani logici, perché nell'affermazione "tutto è relativo", i contenuti sono:
verità1, verità2, verità3 etc. (verità soggettive), ma nell'affermazione è contenuto anche il concetto di "tutto", quindi devi includere TUTTO.
Sei tu che elimini uno dei contenuti dall'affermazione, non io che ne inserisco di non appartenenti al piano logico.
Essendo la tua una affermazione di una certezza assoluta sul "tutto", che è il soggetto e quindi è un contenuto, deve valere anche per la tua certezza, altrimenti stai eliminando il soggetto dal ragionamento logico. Se fai così, vale tutto e niente.

Insisto perché tu stesso ti contraddici ed è per quello che credo che tu non abbia riflettuto in modo esaustivo sulla questione.

Prima affremi che:

Citazione:

Io invece sostengo che la verità in senso oggettivo non esiste, esistono solo verità soggettive...


che equivale alla famosa affermazione "tutto è realtivo".

Poi però, su questa tua affermazione dici che:

Citazione:
Non è una verità, è la mia verità...


[EDIT per semplificare:

Se affermi che una mia verità", stai affermando una verità oggettiva, perché affermi che la "tua verità" esiste oggettivamente ("è").

FINE EDIT]

Se invece tu mi dici "secondo me è tutto relativo", io ti rispondo "secondo me no" e ci andiamo a mangiare i bucatini (che poi ti faccio andare di traverso con i vermi equatoriali e le martellate sulle palle che dimostrano che possiamo constatare molte verità oggettive).

Ma se tu mi dici "tutto è relativo" o "Io invece sostengo che la verità in senso oggettivo non esiste", io ti faccio notare che la tua convinzione è illogica.

Quindi non è chiaro se sei un relativista puro, o un relativista relativo
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5181
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Citazione:
Insisto perché tu stesso ti contraddici ed è per quello che credo che tu non abbia riflettuto in modo esaustivo sulla questione.


Ok, non insisto, probabilmente non ci ho riflettuto abbastanza sopra.

Citazione:
Quindi non è chiaro se sei un relativista puro, o un relativista relativo


Sono decisamente un relativista relativo

Citazione:
Tra l'altro, se quello che dici fosse accettabile, significherebbe che hai risolto un dilemma plurimillenario


Ehi vacci piano, non l'ho risolto io, ne ha parlato Bertrand Russel ne "i principia mathematica " . Magari fossi un genio tale.
La teoria dei tipi logici è una teoria che poi è stata ripresa dalla scuola di Palo Alto che indagava i paradossi della comunicazione.
Questi autori, in breve, si sono resi conto che tal volta le comunicazioni diventano paradossali, e che diventando paradossali creano problemi irrisolvibili (dato che il paradosso è irrisolvibile) dal punto di vista comunicativo, andando così a generare inutili sofferenze tra le persone.
Essi si sono chiesti se non era il caso di studiare la comunicazione in sé anziché la psiche umana per rintracciare i problemi che ci attanagliano nella vita di tutti i giorni.

La mia soluzione non è una soluzione definitiva al problema che tu hai sollevato. Soltanto ti indica un modo di risolvere il paradosso, che è quello della teoria dei tipi logici in cui si devono tener distinti i livelli logici per evitare i paradossi.
Quindi il livello dell'esperienza vissuta, è il livello 1. Quando noi parliamo dell'esperienza vissuta è il livello 2. Se poi vogliamo salire possiamo parlare del linguaggio con cui l'esperienza vissuta viene descritta, e allora il livello è 3.

Nessuno vieta che si possa vivere entrando in paradossi logici, la maggior parte delle persone che non sono consapevoli di questo, ci cadono spesso.
E pure io ci cado ancora, dato che non ho ancora studiato a dovere la materia.




Citazione:
è perché insisti su qualcosa su cui qui nessuno ha mai detto niente? Qui nessuno si è messo a predicare. Qui tutti hanno solo esposto le loro idee e visioni. Quindi, perché insisti su questa cosa?


Perchè è il problema principale che interessa a me. Come ti ho già detto, quando si prendono delle verità astratte e le si oggettivizzano, le si assolutizzano, si creano i presupposti per ....
Tu invece pensi di no, che al contrario sia il relativismo a creare la maggior parte dei problemi per cui, in questo, non siamo d'accordo.
Non sto dicendo che tu stia predicando, sto dicendo che, come scritto anche a incredulo, io vedo nel mondo più una volontà di avere ragione sull'altro in base ad una verità oggettiva (qualsiasi essa sia) che una normale e sana discussione sulle proprie relative verità. Noto questo io nel mio mondo.

Se non ci fosse questo pericolo, dovuto al fatto che non c'è misura che possa dirimere le questioni astratte, non avrei nulla da ridire con chi vuole attestare una verità oggettiva.

Citazione:
La libertà invece è un qualcosa di oggettivo.


Ah si? parlamene... Se poi scopriamo che abbiamo due concetti diversi di libertà ? che cosa facciamo? Chi stabilisce se è la mia idea di libertà o la tua ad essere oggettiva?

Citazione:
Io sono più libero del verme equatoriale, perché ho un mondo di scelte e di esperienze possibili in più rispetto a lui


ti faccio notare che già nel "rispetto a lui" è implicita una relatività.
E poi, Dal punto di vista del verme il problema proprio non si pone, perchè lui non ha nessuna minima idea dell'esistenza di altro rispetto quello che sente, per cui non ha possibilità di scelta quindi neanche libertà di scelta.
Per lui magari la libertà si configura come un andare a sinistra piuttosto che a destra e in questa scelta vede la realizzazione della propria libertà.


Citazione:
Che chi vive con la sfera abbia maggiori possibilità, e per cui maggiore libertà di chi vive nel foglio, è oggettivo.


Io non la vedo tutta questa oggettività. Io semplicemente vedo un altro livello, e basta. anche perchè una volta che hai raggiunto il livello sfera, ovvero sei salito ad una comprensione più elevata, non hai più la possibilità di tornare indietro, quindi la possibilità dei mondi "inferiori", è persa per sempre.
Inviato il: 11/2/2015 21:26
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5182
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Mrexani ha scritto:

Comunque la curiosità della mia domanda era incentrata sulla genesi della repressione (condizionamento) sessuale:

Per citare (male) Pasolini.
La repressione sessuale è un fatto borghese cioè capitalista..
Il luogo in cui tutto ha una funzione, cioè dove tutto deve essere finalizzato alla produzione. Dove si reprimono (condizionano) le manifestazioni umane mancanti di utilitaristiche funzioni produttive,cioè quelle libere, come la sessualità slegata dall'atto ri-produttivo.

Per fare questo le varie chiese o religioni locali ,in quanto portatrici per tradizione di elementi di controllo volontario della sessualità per fini spirituali, erano il necessario braccio armato connivente, della borghesia capitalista....

Nei luoghi in cui il pensiero capitalista borghese è arrivato in ritardo, a rilento o non è arrivato affatto si sono conservate alcune manifestazioni ''libere'', che a tutto fanno pensare fuorché a repressione sessuale..


Ma dove le hai letto questo in Pasolini? Secondo te poi slegare il sesso dalla riproduzione sarebbe una cosa da proletari?

Pasolini a fine vita tendeva ad essere assessuato per non dire sessuofobico ... Hai letto l`abiura alla trilogia della vita?


@invisibile
Mi sapresti dire un modo `armonico` di fare sesso separandolo dalla riproduzione?
Inviato il: 11/2/2015 22:28
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5183
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io vedo nel mondo più una volontà di avere ragione sull'altro in base ad una verità oggettiva (qualsiasi essa sia) che una normale e sana discussione sulle proprie relative verità.


Concordo
Inviato il: 11/2/2015 23:43
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5184
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Ste_79 ha scritto:

La teoria dei tipi logici è una teoria che poi è stata ripresa dalla scuola di Palo Alto che indagava i paradossi della comunicazione.
Questi autori, in breve, si sono resi conto che tal volta le comunicazioni diventano paradossali, e che diventando paradossali creano problemi irrisolvibili (dato che il paradosso è irrisolvibile) dal punto di vista comunicativo, andando così a generare inutili sofferenze tra le persone.
Essi si sono chiesti se non era il caso di studiare la comunicazione in sé anziché la psiche umana per rintracciare i problemi che ci attanagliano nella vita di tutti i giorni.

La mia soluzione non è una soluzione definitiva al problema che tu hai sollevato. Soltanto ti indica un modo di risolvere il paradosso, che è quello della teoria dei tipi logici in cui si devono tener distinti i livelli logici per evitare i paradossi.
Quindi il livello dell'esperienza vissuta, è il livello 1. Quando noi parliamo dell'esperienza vissuta è il livello 2. Se poi vogliamo salire possiamo parlare del linguaggio con cui l'esperienza vissuta viene descritta, e allora il livello è 3.

In questo caso non si risolve il paradosso, perché "TUTTO" è un contenuto.
In questo caso il paradosso è nel contenuto e nel modo in cui viene descritto (è relativo), non nel contenitore, perché "tutto" non è interpretabile visto che "tutto" significa "niente escluso".

Citazione:
è perché insisti su qualcosa su cui qui nessuno ha mai detto niente? Qui nessuno si è messo a predicare. Qui tutti hanno solo esposto le loro idee e visioni. Quindi, perché insisti su questa cosa?

Perchè è il problema principale che interessa a me. Come ti ho già detto, quando si prendono delle verità astratte e le si oggettivizzano, le si assolutizzano, si creano i presupposti per ....
Tu invece pensi di no, che al contrario sia il relativismo a creare la maggior parte dei problemi per cui, in questo, non siamo d'accordo.

Io non penso questo.
Io penso che il relativismo sia parte di un sistema di potere, e ne abbiamo parlato di questo, in quanto strumento mentale che permette di avere la giustificazione etica per fare come cazzo ci pare, sempre e ovunque (luciferismo).

In questo senso è creatore di male perché, come sai, per me male equivale a disarmonia e se vai contro le leggi naturali (fare come cazzo ti pare) crei disarmonia.

Ma io non nego la relatività, quindi non ha senso pensare che la relatività è male e basta. Sappiamo che la relatività esiste perché la soggettività esiste.
Esistono entrambe le realtà, quella oggettiva e quella percepita, nel senso che ciò che io soggetto percepisco, lo percepisco come reale, ma questo da solo non dimostra che lo sia in senso oggettivo.

Citazione:

Non sto dicendo che tu stia predicando, sto dicendo che, come scritto anche a incredulo, io vedo nel mondo più una volontà di avere ragione sull'altro in base ad una verità oggettiva (qualsiasi essa sia) che una normale e sana discussione sulle proprie relative verità. Noto questo io nel mio mondo.


Questo per me non ha alcun senso.
Per me non esistono "verità soggettive" o "relative".
La realtà è UNA. La "Verità" è UNA.

La realtà è "ciò che esiste in sé, oggettivamente e concretamente".

Come io soggetto mi pongo o uso questa realtà, è un discorso completamente diverso.

Se Dio esiste, in sé, concretamente ed effettivamente (definizione della realtà), e io dico "Dio esiste", sto semplicemente esprimendo una realtà.
In che modo questa mia descrizione della realtà, è in sé una volontà di avere ragione sull'altro?

Stai mischiano le cose. La volontà di avere ragione fa parte del desiderio di potere, che è proprio quello che io identifico come causa prima della creazione del male da parte dell'uomo.

Io posso usare anche della realtà per sconfiggerti, per avere ragione, per acquisire potere su di te, ma questo non fa si che una realtà diventi non-reale, perché la realtà è "ciò che esiste in sé" e quindi noi non ci possiamo fare proprio niente, è qualcosa di molto più grande di noi, a prescindere che Dio esista o meno, perché che il leggero sale e che il pesante scende, mica lo abbiamo deciso noi.

E' così.

Le "normali e sane discussioni" le facciamo sulle nostre diverse visioni sulle cose, ma anche su quello che secondo me e te è realtà o meno, proprio come stiamo facendo.
Io non ho nessuna volontà di "avere ragione" su di te, perché a me interessa solo una cosa: la Verità.
Quindi se hai "ragione" tu o io, per me è uguale.
Hai ragione tu se quello che dici, se la tua visione, è aderente alla Verità, e viceversa.

Citazione:
Se non ci fosse questo pericolo, dovuto al fatto che non c'è misura che possa dirimere le questioni astratte, non avrei nulla da ridire con chi vuole attestare una verità oggettiva.

Ma questo dipende dal comportamento degli uomini, non dalle Verità.
Siamo sempre li.

Non ha senso avere timore di dire la Verità perché ci sono persone che usano la Verità (in realtà sempre e solo parte di essa, omettendo quello che non è funzionale al loro desiderio di potere) per avere potere sugli altri.
Che facciamo, neghiamo la realtà perché ci sono gli stronzi?

La mia decisione di vivere il più vicino possibile alla realtà, mi ha portato solo un gran bene.
E' molto difficile, perché il mondo degli uomini è basato sulla falsità ed è il mondo che mi ha formato quindi me la sono ritrovata in casa, per così dire, ma con il lavoro ed il tempo possiamo fare cose straordinarie, anche con noi stessi.

Lo ripeto, a me non interessa avere ragione su di te, non mi interessa nemmeno minimamente avere ragione su mc, dico davvero anche se sembra il contrario.
Se mc mi dimostra che può dimostrare di aver pensato "imbecille" al punto "B", io sono contento, perché mi indica un mio errore e siccome ho deciso anni fa di essere totalmente onesto e di essere il più possibile vicino alla realtà, ogni realtà che comprendo è per me fonte di grande gioia e gratitudine verso chi mi ha aiutato a vederla.

Per me questo è qualcosa di molto serio, è la base delle mie scelte esistenziali e non transigo nemmeno con me stesso su questa cosa.

Citazione:
La libertà invece è un qualcosa di oggettivo.

Ah si? parlamene... Se poi scopriamo che abbiamo due concetti diversi di libertà ? che cosa facciamo? Chi stabilisce se è la mia idea di libertà o la tua ad essere oggettiva?

Il mio concetto è quello comune (Treccani):

In senso astratto e più generale, la facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo; cioè, in termini filosofici, quella facoltà che è il presupposto trascendentale della possibilità e della libertà del volere

che possiamo riassumere con libertà di scelta.

Se mi dici il tuo concetto poi possiamo discutere, con piacere.


Citazione:
Io sono più libero del verme equatoriale, perché ho un mondo di scelte e di esperienze possibili in più rispetto a lui

ti faccio notare che già nel "rispetto a lui" è implicita una relatività.

Certo che si. Ma questo non cambia la realtà che io sono più libero di lui.
(segue)

Citazione:

E poi, Dal punto di vista del verme il problema proprio non si pone, perchè lui non ha nessuna minima idea dell'esistenza di altro rispetto quello che sente, per cui non ha possibilità di scelta quindi neanche libertà di scelta.

Anche qui confondi le cose.
Il fatto che lui non sappia che esiste un altra dimensione, dove esiste maggiore libertà per chi ci vive, non cambia la realtà dell'esistenza di tale dimensione e della maggiore libertà che si ha in essa.

Lui non lo sa, tutto qui.

---> La mente umana non sa (e non può "saperlo") che esiste un altro mondo, quello spirituale, dove esiste una libertà più grande rispetto al suo mondo. Questo non significa che tale mondo non esista, significa solo che la mente non lo sa.

Citazione:
Per lui magari la libertà si configura come un andare a sinistra piuttosto che a destra e in questa scelta vede la realizzazione della propria libertà..

Infatti io non ho mai detto che il nostro amato "verme" è scemo.
Lo è solo se crede che la sua è l'unica realtà possibile e che oltre la destra e la sinistra non c'è niente, senza avere le prove oggettive che sia così.

Avrai capito che sto descrivendo l'assurdità del pensiero materialista e l'assurdità del paradigma scientifico quando vogliono essere i paradigmi universali.

Citazione:
Che chi vive con la sfera abbia maggiori possibilità, e per cui maggiore libertà di chi vive nel foglio, è oggettivo.

Io non la vedo tutta questa oggettività.

Tu non la vedi perché non ci hai riflettuto bene, ma è così.
Chi vive nel foglio può scegliere, partendo dal punto in cui si trova, le direzioni comprese nelle due dimensioni (cerchio).
Chi vive nella tridimensionalità può scegliere, partendo dal punto in cui si trova, le direzioni comprese nella sfera.

Fai un po' il conto...

(qui c'è un altro bel Koan... vediamo chi lo capisce...)

Citazione:
Io non la vedo tutta questa oggettività. Io semplicemente vedo un altro livello, e basta. anche perchè una volta che hai raggiunto il livello sfera, ovvero sei salito ad una comprensione più elevata, non hai più la possibilità di tornare indietro, quindi la possibilità dei mondi "inferiori", è persa per sempre.

Sbagliato.
Per rimanere nell'esempio, io che vivo nella tridimensionalità, posso decidere di muovermi su un piano bidimensionale, chi me lo impedisce?
La differenza è che so, grazie all'esperienza del mio nuovo mondo, che posso anche fare altrimenti, quindi sono più libero.
Guardando la sfera, io posso vederla come sfera (la parte esposta alla mia vista, limite della tridimensionalità quindi magari c'è una quarta... ), ma posso anche vedere un cerchio limitando la mia osservazione ai contorni della sfera. Mica che se vedo la sfera non posso più vederla come un cerchio.

Nel mondo bidimensionale è compreso quello unidimensionale, quindi fa parte delle esperienze possibili (libertà).
Nel tridimensionale è compreso quello bidimensionale.

E così via?

Possiamo dire che è una supposizione sensata

PS
Dimenticavo...

Citazione:
E poi, Dal punto di vista del verme il problema proprio non si pone, perchè lui non ha nessuna minima idea dell'esistenza di altro rispetto quello che sente, per cui non ha possibilità di scelta quindi neanche libertà di scelta.

Ma quand'è che l'omino che vive nel foglio è diventato un verme?
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5185
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Citazione:

doktorenko ha scritto:

@invisibile
Mi sapresti dire un modo `armonico` di fare sesso separandolo dalla riproduzione?

"Dire" no, ma se tu fossi donna avrei altri "modi" di comunicare la cosa...

A parte gli scherzi, devi prima dirmi cosa è per te l'Armonia.
Viste le nostre divergenze sulla musica... sospetto che ne abbiano due concezioni diverse

Inoltre, dalla tua domanda. sembra che tu consideri la riproduzione inscindibile dal sesso, nel senso armonico.

Che la riproduzione sia una e la più importante ragione dell'esistenza del sesso mi sembra assodato.

Ma a mio avviso, il sesso è un vero e proprio mondo e considerare la sua esistenza solo come riferita alla riproduzione è molto riduttivo.

Per esempio, in senso spirituale, il sesso è la riunione dei due principi cosmici, Yin-Yang, nell'Uno originario.

Mica noccioline...
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Inviato il: 12/2/2015 7:38
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5186
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@ Invisibile

Ma secondo te i veci del Tai Chi dei video che hai mostrato lo prendono l'acido ascorbico come integratore ?

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Inviato il: 12/2/2015 14:40
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5187
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Doktorenko in effetti più che una citazione era più una sintesi estrema di ciò che ho compreso riguardo Pasolini....

Quindi visto che l'ho chiamato in causa cerco di specificare meglio quello che intendevo dire. In seguito mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista...

Per Pasolini (ammettendo che si possa definire una sua idea coerente riguardo il sesso) il potere (nel suo caso il potere capitalista di pensiero Borghese. è indifferente chi assuma questo pensiero, poiché è sia l'individuo di estrazione propriamente borghese che il proletario)
Il potere condiziona la sessualità dandoli una finalità ritenuta ''giusta'' escludendo in tal modo dall'orizzonte umano, ogni esperienza priva di finalità, disinteressata,cioè libera dal condizionamento.

Durante la fase pre-rivoluzione sessuale la ''giusta finalità'' era l'atto riproduttivo privo dei suoi aspetti di contorno che ne sono ''direttamente'' slegati.
In questo il potere borghese piegava ai suoi interessi il lascito ''proibitivo'' della chiesa cattolica, instillando nelle menti la struttura mentale adatta ai prori fini..

Il significato filosofoco e pratico di questo condizionamento è la censura delle azioni disinteresate (libere) di ogni individuo, non solo nella sessualità ma in tutto il resto..

La sessualità è esclusivamente riproduzione-ogni azione è produzione. questo il nesso...

Dopo la rivoluzione sessuale, evidentemente Pasolini si accorge che non solo nella proibizione si può ottenere l'esclusione delle azioni disinteressate (prive di finalità-libere), ma anche nel permissivismo falsamente tollerante.

Il potere borghese muta la modalità di condizionamento sessuale facendo un semplice ribaltamento illusiorio della vecchia proibizione.Ma la sostanza non cambia affatto.

la nuova finalità ritenuta giusta è la liberazione degli istinti, cioè il sesso è un obbligo sociale.
Il significato filosofico e pratico di questo nuovo condizionamento è sempre la censura delle azioni disinteressate(libere) poiché al sesso si da ora un compito esteriore di obbligo verso l'esterno.

La sessualità è esclusivamente un piacere edonistico-ogni azione è consumismo ergo produzione. Questo il nesso
Inviato il: 12/2/2015 14:44
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5188
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/6/2014
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Invisibile

Citazione:
Se lo fai ora, ti riesce ancora?


Non so, ma credo di si..
Dovrei riprendere un po di attività fisica...ultimamente sono molto pigro
Inviato il: 12/2/2015 14:57
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5189
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Merio ha scritto:
@ Invisibile

Ma secondo te i veci del Tai Chi dei video che hai mostrato lo prendono l'acido ascorbico come integratore ?


Non iniziare a convincerti che basti quello...

Puoi anche prendere integratori, ma il culetto alzarlo ti tocca

Possibile ma non è detto, ma è molto probabile che si alimenta più che bene.

Tempo fa il mio Maestro mi disse di prendere certe cose e mi spiegò che, a causa del lavoro più la mia "attività spirituale", stavo consumando le riserve di energia avvicinandomi ad uno stato di pericolo.

Ri-nascere è un processo intenso, così come vivere veramente e si può consumare troppo, sia in termini di sostanze (vitamine, sali minerali etc.) sia in termini di Chi.

E' necessario sempre cercare l'equilibrio, in tutti i sensi, altrimenti ti fai male.

I veci del Tai Chi (carino come suona), visto che appaiono belli arzilli, direi che hanno capito come fare.
Devi considerare anche che la cucina cinese è anch'essa parte delle antiche conoscenze di cui abbiamo parlato, taoismo soprattutto, quindi se la conosci (e se conosci te stesso-essere umano) è anche curativa.

Anche la cosiddetta dieta mediterranea è abbastanza equilibrata, anche se spesso si esagera in quantità.
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Inviato il: 12/2/2015 16:55
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#5190
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Mrexani ha scritto:

Non so, ma credo di si..
Dovrei riprendere un po di attività fisica...ultimamente sono molto pigro

C'è una epidemia...

Comunque l'inverno è normale sentirsi UN PO' pigri, anche gli alberi ci si sentono.

Dai prova, e facci sapere. Mi interessa.

Mica devi fare ginnastica hard, basta qualche semplice movimento.
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Inviato il: 12/2/2015 17:00
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