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   Esperienze & Riflessioni
  Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!

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Autore Discussione
  •  Floh
      Floh
Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/12/2009
Da Milano
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Possibile che Luogocomune non si riesca a sganciare dal "politically correct"?
Il conformismo obbligatorio all'opinione buonista dominante permea senza remore anche questo sito quando ci si trova di fronte a un argomento ostico come "la morte", in tal caso infatti, secondo alcuni utenti, non e' concesso esprimere un'opinione propria, si puo solo aderire acriticamente a quella espressa da loro.
Nel thread deidicato alla morte di Marco Simoncelli non si poteva esprimere infatti il proprio distacco da quello che sembrava dover essere un cordoglio d'obbligo mondiale, al massimo ci si poteva astenere.
"E' morto un ragazzo di ventiquato anni" e non ti dispiace?
Sei un insensibile allora, non importa sapere che cosa faceva questa persona nella sua vita per cui la sua morte sarebbe dovuta essere considerata una disgrazia.
Insomma "costernados" a prescindere.
Non importa il fatto che fosse una persona con una ampia visibilita' mediatica che non spendeva una sola parola per denuciare una qualunque ingiustizia delle tante che vengono perpetrate ogni giorno in giro per il mondo, non importa il fatto che pubblicizzasse Agip, Metis, Virgin e San Carlo (ecc.) senza pudore vergogna o rimpianti, non importa il fatto che la sua attivita' lavorativa fosse solo espellere gas nocivi all'interno di un circuito motociclistico, non importa che oltretutto conoscesse i rischi della sua occupazione e si ritenesse nello svolgerla piu' coraggioso di altri che definiva "codardi", non importa che nessuno lo obbligasse a gareggiare "per la gloria" a 250 km orari, l'importante e' costernarsi, perche' quando entra in ballo la morte allora la ragione, la logica e il buon senso si devono fare supinamente da parte e guai a chi osi farlo notare.
Insomma, la stima una persona se la guadagna con la morte a prescindere da come ha vissuto, come siete buoni voi Dj Giostra, Calvero e company.

Cit. Calvero

"Venire qui a sparare sentenze su quello che il Topic già dice chiaramente essere una commemorazione, è fuori luogo"

Gia', investiamo il thread di sacrlita', non pensavo che te e Dj Giostra contedeste al Papa il dogma dell'infallibilita'

"un posto cioè dove lasciare il proprio pensiero in ricordo di Marco ..."

Ma solo se "consterndos", altrimenti "un Cicap"!

"è risibile e da cafoni"

Che argomentazione superba, da te non me l'aspettavo Calvero

"E questo va assolutamente al di là delle ragioni e dei torti, su quanto ciò possa essere o meno ipocrita."

Va assolutamente al di la del logos, al massimo

"L'argomento riguarda il CORDOGLIO ed è chiaro, a meno di essere deficienti, che il tema richiederebbe una sensibilità e delicatezza migliore e non battute della Minkia"

Eh si, il prezzo da pagare per non essere buonisti e' venire accusati di essere insensbili, un non sequitur coi fiocchi

@ Dj Giostra

Autocitazione

"Non mi pare che te abbia aperto un thread per ogni morto dovuto alle nostre invasioni in terre straniere, e loro non se l'erano certo andata a cercare.
Ma loro non erano ricchi e famosi, percio' chissene frega vero...?"

Cit. Dj Giostra

"Non e' che se io non apro in topic per ogni persona morta allora sputiamo su
Simoncelli !!!!!"

No, ma cio' implica che dai piu' importanza alla sua morte che a ognuna delle loro, e questo e' dato un fatto, almeno ammettilo, non ti sto mica dicendo che non puoi.

@ Protoss

Cit.
"Dedico a lui questa immagine realizzata poco fa stando al PC:"



Eh beh, si vede quanto ti ha addolorato la cosa, aprire due foto con Photoshop e applicarle una sopra l'altra dev'esserti costato ore di lavoro, ottenendo poi un'immagine con la stessa poesia che puoi esprimere quando stai sul gabinetto, tant'e' che da un punto di vista grafico hai fatto un lavoro decisamente piu' d'impatto per pubblicizzare il tuo thread sulle cipolle.

Cit.
"Floh - no comment!"

Gia', quando non si ha nulla da dire conviene stare zitti

R.I.P Marco - Il thread da cui sono citati i commenti
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 24/10/2011 1:22
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  •  Polonio
      Polonio
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 5/8/2009
Da
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per quel che può valere la mia opinione, hai tutta la mia comprensione.
mi sono trovato a subire pressapoco le stesse critiche quando ho criticato in varie sedi il lutto perbenista per mike buongiorno e steve jobs (fra gli altri).

rispettare il lutto è un conto, osannare chi non se lo merita è tutt'altro paio di maniche.
Inviato il: 24/10/2011 1:32
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  •  Floh
      Floh
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/12/2009
Da Milano
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@ Polonio

Un altro mostro insensbile a quanto pare



@ Protoss

Sei stato cosi' preso dall'opera artistica commemorativa che hai creato che non hai neanche avuto la voglia di creare un'immagine delle dimensioni che non allargasse la pagina, ho dovuto farlo io per facela stare.
Prima l'hai postata nel thread e quando te ne sei accorto l'hai sostitutita col link senza neanche pensare di ridurla...
Beh complimenti
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 24/10/2011 3:19
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
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Floh,
anch'io sono in una posizione simile alla tua.
Mi dispiace per il ragazzo, ma non come per altre persone.

Pero' sia tu che io avremmo potuto (dovuto) parlarne altrove, magari aprendo un altro 3d (come questo ), e lasciare quello spazio a chi voleva usarlo per farsi compagnia nel dolore.
Dolore che secondo me viene dalla panza e dalla diretta tv nella maggior parte dei casi: pensa solo a quanti incidenti in autostrada abbiamo superato a passo di lumaca, e se ci siamo addolorati cosi: o se ci siamo addolorati e basta.
E non credo che dalla maggior parte delle persone Simoncelli fosse piu conosciuto di quelli che troviamo sbriciolati sull'asfalto un qualunque martedi.

Riconosciamolo: se lo dice la tv fa piu effetto, anche a tanti luogocomunardi.
Non c'e' mica da vergognarsi, ma renderseno conto male non puo' fare.
Inviato il: 24/10/2011 9:21
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/10/2008
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Lo sciacallaggio della televisione su questi episodi è fenomeno conosciuto e spesso ripugnante, ma sinceramente mi sembra che stia mancando la capacità di rendersi conto che non tutti hanno scoperto dell'esistenza di Simoncelli solo ieri.

Gli appassionati di motomondiale lo conoscevano bene come personaggio, era il pilota italiano più promettente degli ultimi anni ed aveva una personalità nella guida fuori dal comune.

Per questo è più che lecito dire che non lo si conosceva e che non se ne piangerà la scomparsa solo perché è "politically correct" farlo, ma andare a prendere per il culo gli appassionati, che invece ne sono dispiaciuti e ne discutono in un apposito topic nella sezione "commenti liberi" (non in homepage), mi sembra tutto un altro paio di maniche.
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It's better to regret something you did than something you didn't do.
Inviato il: 24/10/2011 10:08
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
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Ho visto lo start della gara e ho spento la TV appena visto l'incidente. Sono il primo a detestare la retorica televisiva, anche se dovete capire che chi segue questi sport in maniera assidua - spesso si sente molto vicino all'ambiente, perché spesso va a vedere le gare in pista...conosce i piloti uno per uno, la loro storia e le rispettive personalità a cui inevitabilmente si affeziona in qualche modo.

Comprendo il discorso di base, ma dovreste anche avere rispetto di chi prova un sentimento verso un ragazzo di 24 anni che muore mentre si diverte.

E' triste leggere dietrologia su tutto, anche su questo genere di cose.

In definitiva, rispetto il vostro punto di vista, ma rispettate anche quello degli altri.
Inviato il: 24/10/2011 10:36
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
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Citazione:

Tuttle ha scritto:


In definitiva, rispetto il vostro punto di vista, ma rispettate anche quello degli altri.


Sono completamente d'accordo: per questo ci siamo "spostati" in questo 3d.
Sarebbe giusto pero' che tutti facessimo la stessa cosa, non trovi?
Vedo dietrologia anche qui.
Almeno riconosceteci che si e' chiesto scusa e ci si e' tolti da quel 3d
Ma di qua abbiamo il diritto di parlare liberamente. O no?

Senza cercare lo scontro, ma l'incontro.

EDIT
-----------

E comunque nel RIP di commemorazione e omaggio si sta gia' parlando delle cause tecniche e smontando al frame come siano andati i fatti. Tu chiamala se vuoi videoautopsia.
Inviato il: 24/10/2011 10:43
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
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Citazione:
Ma di qua abbiamo il diritto di parlare liberamente. O no?

Senza cercare lo scontro, ma l'incontro.


Ci mancherebbe altro.

AutoRimosso...
Inviato il: 24/10/2011 10:50
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
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Citazione:
E comunque nel RIP di commemorazione e omaggio si sta gia' parlando delle cause tecniche e smontando al frame come siano andati i fatti. Tu chiamala se vuoi videoautopsia.


Su questo ti do completamente ragione.
Inviato il: 24/10/2011 10:51
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#10
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
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Citazione:

funky1 ha scritto:
Lo sciacallaggio della televisione su questi episodi è fenomeno conosciuto e spesso ripugnante, ma sinceramente mi sembra che stia mancando la capacità di rendersi conto che non tutti hanno scoperto dell'esistenza di Simoncelli solo ieri.

Gli appassionati di motomondiale lo conoscevano bene come personaggio, era il pilota italiano più promettente degli ultimi anni ed aveva una personalità nella guida fuori dal comune.

Per questo è più che lecito dire che non lo si conosceva e che non se ne piangerà la scomparsa solo perché è "politically correct" farlo, ma andare a prendere per il culo gli appassionati, che invece ne sono dispiaciuti e ne discutono in un apposito topic nella sezione "commenti liberi" (non in homepage), mi sembra tutto un altro paio di maniche.



Ecco, io non credo di aver preso per il culo nessuno.
Come detto nel topic Indycar sono solo stufo di vedere queste tragedie.
Posso capire la passione che spinga a fare certe cose: mi e' dispiaciuto tantissimo per Tarricone e quel che gli e' successo perche' era una persona che stimavo e parecchio! E' l'unico che io sappia sia stato nello star system e non si sia fatto triturare. E' diventato noto come becero bruino quando invece era un diamante grezzo, e lo ha dimostrato. Non lo sto santificando, sto riconoscendo il valore di una persona. Allo stesso tempo pero' devo riconoscere che per la ricerca di un brivido e' morto, e ha lasciato da sole figlia e moglie. E' anche una questione di responsabilita' secondo me. Qualche rinuncia per il bene si puo' fare: se poi rinunci ad una cosa potenzialemnte mortale ... non e' che sia proprio un atto di solo altruismo.


Ripeto, puo darsi che sia io che non capisco certe cose, non lo metto in dubbio.
Puo' darsi che quando muore un pugile sia diverso per qualche ragione, anche se per i pugili credo vadano bene tutte le critiche perche' e' uno sport di fatto violento: manifestamente violento, ma non per questo piu pericoloso di altri, come il motociclismo.

Di tutta sta faccenda mi duole solo l'ipocrisia di molti, ma NON vuol dire che sia di TUTTI.
Lo so che c'e' gente che lo conosceva, seguiva, ammirava anche, e non e' a loro che mi rivolgo.
Mi rivolgo ai " domenicari" ai coccodrilli che appaiono ogni volta commossi, per un paio d'ore.


Quando invece mi rivolgo ai fan mi faccio la domanda dell albero nella foresta: ma se nessuno seguisse il motomodiale, ci sarebbe stata questa morte?
Applicabile anche a tante altre cose, pugilato incluso.
Inviato il: 24/10/2011 11:42
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#11
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
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Citazione:
Quando invece mi rivolgo ai fan mi faccio la domanda dell albero nella foresta: ma se nessuno seguisse il motomodiale, ci sarebbe stata questa morte?

Applicabile anche a tante altre cose, pugilato incluso.


La pista è ancora il luogo più "sicuro" dove correre in moto, o in auto.

Negli anni 70/80 si correva con caschi aperti, senza gobbe di protezione e con tute più simili a pigiami che ad altro. Giravano molti meno soldi, c'era molto ma molto meno pubblico ed interesse...e si moriva molto di più. Senza tanto clamore.

Ma gli appassionati hardcore di velocità motoristica, prescindono dagli spalti, questo te lo dico io da appassionato, ma te lo potranno confermare tutti i bikers o piloti di qualsiasi mezzo da corsa.
Per questo la morte esisterà sempre nelle classi regina, nelle classi minori, nelle gare di contorno...ma soprattutto nelle normali strade cittadine e non. Magari non ti uccide la ruota di Valentino Rossi, ma lo fa un guardrail o un auto in traiettoria.

Quando si stacca il cervello per andare a 350Kmh, non lo si fa per l'applauso. Il fatto che ci sia un business attorno alle corse è semplicemente una conseguenza del fatto che da sempre l'uomo ha bisogno di sfidare se stesso, anche al costo di perdere - e su questo è possibile far girare soldi e spettacolo.

Ma, ripeto, è la conseguenza (della passione per correre) e non la causa diretta degli incidenti mortali.
Inviato il: 24/10/2011 11:58
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  •  ErMaghetto
      ErMaghetto
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#12
So tutto
Iscritto il: 20/10/2011
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Ma una qualsiasi attività agonistica deve presupporre sempre
che si cerchi di andare più veloce, più lontano, più in alto?
Ossia, quello che conta è il cimento con l'altro o l'ansia da
prestazione?
E' un tema molto importante perchè ha a che fare con lo
stile di vita che ci hanno imposto.
Produrre di più, correre di più, ecc. ecc.
Allora, va bene la sfida con l'altro ma perchè (e questo vale soprattutto
negli sport motoristici) non lo si può fare a livelli umani di performance?
Mi è venuto in mente questo argomento perchè sembra che la morte
di Simoncelli sia paradossalmente dovuta ANCHE alla tecnologia che
invece dovrebbe avere lo scopo di aumentare la sicurezza anzichè
le prestazioni (almeno, sarebbe auspicabile per il sottoscritto).
Ditemi se è vero, ma sembra che la moto di Simoncelli abbia continuato
la corsa verso l'interno della curva, anzichè derapare all'esterno verso la
via di fuga, proprio perchè "assistita" dall'elettronica.
Ed è questo che ci sta facendo la tecnologia in generale, ci uccide
anzichè aiutarci...
Inviato il: 24/10/2011 12:23
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#13
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
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Citazione:
Ma una qualsiasi attività agonistica deve presupporre sempre
che si cerchi di andare più veloce, più lontano, più in alto?


Si. E' sempre stato così e sempre lo sarà.

E magari male non fa ricordare che ognuno è libero di godere della sua vita, semplicemente assecondandola, o mettendola alla prova, sfidando la sorte. Saggiandone il senso, fra muretti e cordoli. C'è a chi piace impugnare il manico e a chi piace gongolarsi sulla lama... Si chiama adrenalina...o se preferisci incoscienza. Ne è pieno l'uomo e forse lo sport è ancora uno dei modi meno biechi di consumarla e bruciarla.

O non penserete mica che il sorpasso in staccata abbia un valore tanto diverso da un "giro gratis" alla roulette russa?

Citazione:
Ossia, quello che conta è il cimento con l'altro o l'ansia da
prestazione?


Un vero sportivo non sa cosa sia l'ansia da prestazione e il primo suo rivale è se stesso. Se hai ansia da prestazione è meglio che cambi mestiere...visto che l'ansia è la regina delle paure. E correre con la paura sulla schiena non è indicato....

Citazione:
E' un tema molto importante perchè ha a che fare con lo
stile di vita che ci hanno imposto.

Nelle tribù di 30mila anni fa c'erano già attività agonistiche, atte semplicemente a misurare la forza e la destrezza. Nessuno ha imposto a nessuno la voglia di sfidare le proprie capacità, perché semplicemente si ama farlo. O almeno si spera...
Il business è arrivato dopo e, ripeto ancora, si muore in strada ancor prima che in pista.

Citazione:
Produrre di più, correre di più, ecc. ecc.

Si vede che davvero non hai idea di cosa ci sia dentro il cervello di un appassionato di velocità. Tutto tranne che l'imposizione dall'alto.

Citazione:
Allora, va bene la sfida con l'altro ma perchè (e questo vale soprattutto
negli sport motoristici) non lo si può fare a livelli umani di performance?


Questo non ha senso ma nemmeno attinenza col fatto. Tanto che l'incidente di Marco non è avvenuto a causa delle performance, ma semplicemente perché due moto gli sono passate sopra. Una sulla schiena e l'altra sul collo.

Con questa dinamica si muore anche ai 50kmh.

Citazione:
Mui è venuti in mente questo argomento perchè sembra che la morte di Simoncelli sia paradossalmente dovuta ANCHE alla tecnologia che
invece dovrebbe avere lo scopo di aumentare la sicurezza anzichè
le prestazioni (almeno, sarebbe auspicabile per il sottoscritto).


Lascia queste stronzate ai giornalisti sportivi (e gli amanti della dietrologia 24h/7) che devono riempire spazi vuoti per mestiere. Marco è morto perché faceva uno sport pericoloso, ma che amava a tal punto da mettersi - da solo - nella condizione in cui si è trovato. La sfortuna ha fatto il resto.

Citazione:
Ditemi se è vero, ma sembra che la moto di Simoncelli abbia continuato la corsa verso l'interno della curva, anzichè derapare all'esterno verso la via di fuga, proprio perchè "assistita" dall'elettronica.


Puttanate. La moto ha continuato perché Marco non voleva cadere e perdere la gara. Ha sempre avuto un eccesso in queste cose, e anche questa volta - pur di stare in sella - ha attraversato la pista praticamente sdraiato su un fianco.

Se avesse voluto, si sarebbe potuto liberare della moto alla prima perdita d'aderenza, ma ha voluto provare a tenerla - forse sentendo l'anteriore riprendere il grip e con ancora gas da gestire. Ma sono tutte inutilità, banalità e cazzeggi.
Inviato il: 24/10/2011 12:59
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#14
Mi sento vacillare
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Da roma
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quoto anche le virgole di Tuttle

maghetto, probabilmente non sai cosa significa correre, gareggiare, cimentarsi.
sulla presunta imposizione del "devi correre più forte, più in alto, più a lungo" dei nostri tempi beh stai prendendo una clamorosa cantonata (anche perché, se fosse come dici, spiegami perché i greci si inventarono le olimpiadi...).
al pilota non importa nulla né dello zeitgeist né dell'eventuale apparato mediatico che lo circonda. quello che interessa al pilota è semplicemente non avere nessuno davanti. punto.

nel thread "cugino" cercavo di far capire a vuotorosso i sentimenti che albergano nel pilota mentre credo lui si riferisse esclusivamente ai sentimenti dello spettatore.

Citazione:
polonio

rispettare il lutto è un conto, osannare chi non se lo merita è tutt'altro paio di maniche.


marco simoncelli merita tutti gli osanna dei veri appassionati di moto, era un campione del mondo, ha regalato emozioni a badilate a tutti quelli che lo seguivano senza mai fare la star, un pilota "pane, salame e tanto gassss" che difficilmente rivedremo presto. l'accostamento con jobs o bongiorno mi sembra del tutto inopportuno.
_________________
Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 24/10/2011 13:37
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#15
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

..... , in tal caso infatti, secondo alcuni utenti, non e' concesso esprimere un'opinione propria, si puo solo aderire acriticamente a quella espressa da loro.


Questo sarebbe vero se, tu, in maniera matura avresti aperto questo Topic senza doverci arrivare grazie al fatto di essere stato arrogante prima. E siccome ti è stato fatto notare che avevi cagato fuori dal vasino, ora devi anche dire grazie, altrimenti saresti rimasto ancora lì a confondere la cacca con la cioccolata. Questi si chiamano sofismi, Floh.

Il tuo ragionamento va quindi scisso in due Visioni.
La prima è quella che riguarda come tu abbia fatto nascere la diatriba e su questa posizione hai obiettivamente torto. Anche Vuotorosso che aveva espresse molto più intelligentemente ed educatamente la sua posizione, ha capito che era fuori luogo. Tu invece, a riprova di questo sofisma, torni alla tua arroganza. Quindi è inutile che meni l'uccello agli altri accusandoli di non darti la possibilità di essere critico. Sei andato anche a rompere le palle a Protoss che per quanto bambinesco, quella era la sua maniera di esprimere un sentimento ... e tu chi cazzo saresti, facci capire, per criticare un collage che semplicemente voleva esprimere un sentimento?


La seconda visione invece è quella della tua posizione, che epurata dai tuoi attacchi dovrebbe essere la seguente:


Citazione:

Non importa il fatto che fosse una persona con una ampia visibilita' mediatica che non spendeva una sola parola per denuciare una qualunque ingiustizia delle tante che vengono perpetrate ogni giorno in giro per il mondo, non importa il fatto che pubblicizzasse Agip, Metis, Virgin e San Carlo (ecc.) senza pudore vergogna o rimpianti, non importa il fatto che la sua attivita' lavorativa fosse solo espellere gas nocivi all'interno di un circuito motociclistico, non importa che oltretutto conoscesse i rischi della sua occupazione e si ritenesse nello svolgerla piu' coraggioso di altri che definiva "codardi", non importa che nessuno lo obbligasse a gareggiare "per la gloria" a 250 km orari, l'importante e costernarsi, perche' quando entra in ballo la morte allora la ragione, la logica e il buon senso si devono fare supinamente da parte e guai a chi osi farlo notare.


Intanto, bimbomix (e te lo meriti ampiamente questo appellativo) hai dato per scontato che gli altri non possano convenire con il senso di certe tue riflessioni. Attacca i flap e plana, che sei caduto dalla padella alla brace. Io personalmente è da anni che rifletto su questo fenomeno psicologico per cui la massa commemori l'uomo di successo diversamente dal comune mortale che si spacca il culo in fabbrica, tanto per dirne una.

Ma la tua riflessione si basa su una infantilità tale che, a confronto, il collage che aveva fatto Protoss è un Van Gogh.

Nel personaggio sportivo sono "allegate" le nostre passioni, innanzitutto. Qualcosa che può essere legato al nostro percorso. In una sorta di transfert, viviamo i nostri sacrosanti entusiasmi in comunanza con altri esseri umani. Quando un personaggio ci lascia le piume, anche molto del nostro vissuto viene a subire un dispiacere profondo. E molte persono vivono genuinamente anche un altro fattore, che hanno deciso in cuor loro che "qualcun'altro possa fare quel che loro non hanno potuto" e anche che "qualcun'altro che ha gli stessi amori e passioni, grazie alle sue potenzialità, possa portare in alto anche quelle di chi non ha tutte le capacità" .. ergo, al limite, si dovrebbe aprire una discussione in tal senso.


Citazione:

Insomma, la stima una persona se la guadagna con la morte a prescindere da come ha vissuto, come siete buoni voi Dj Giostra, Calvero e company.


Vai a fanculo, Floh, e non ti permettere più : - con la propria morte, un altro qualsiasi essere umano non si è, MAI, guadagnato, ai miei occhi, la mia stima.

Citazione:
Gia', investiamo il thread di sacrlita', non pensavo che te e Dj Giostra contedeste al Papa il dogma dell'infallibilita'


Si chiama sensibilità ed educazione, non si tratta di sacralità e non ha bisogno (il Topic) di essere investito di qualcosa, ma di utenti che non vengano a fare battute della minkia e OT..


Citazione:

Che argomentazione superba, da te non me l'aspettavo Calvero


Sei stato un maleducato. Tutto qui, qual'è il problema? Lì è il topic, vatti a rileggere. Capita a tutti. Io lo sono stato molto più di te, se è questo a cui ti volevi riferire, quindi? ora è stato il tuo turno.

Citazione:

Va assolutamente al di la del logos, al massimo


.. peccato che te l'abbia fatto notare anche Massimo. E' un concetto semplicissimo, non è colpa degli altri se tu non sei ancora capace di mettere a fuoco le differenza tra sacralità e sensibilità.

Citazione:


Eh si, il prezzo da pagare per non essere buonisti e' venire accusati di essere insensbili, un non sequitur coi fiocchi


Ma neanche di striscio. A riprova. Tu non sei nessuno per offendere i sentimenti di un cordoglio, poiché semplicemente non sei Dio. Mettitelo in testa Floh. Questo significa essere insensibili. Nulla c'entra poi quanto questo sentimento possa venire giudicato psicologicamente e sociologicamente in separata sede. Ed è solo questo che ti è stato criticato. Quindi non tirarti addosso accuse che non ti sono state fatte. Occhio coi giochi dialettici, che in tanti si è smaliziati qui dentro.

Citazione:

Eh beh, si vede quanto ti ha addolorato la cosa, aprire due foto con Photoshop e applicarle una sopra l'altra dev'esserti costato ore di lavoro, ottenendo poi un'immagine con la stessa poesia che puoi esprimere quando stai sul gabinetto, tant'e' che da un punto di vista grafico hai fatto un lavoro decisamente piu' d'impatto per pubblicizzare il tuo thread sulle cipolle.


..a riprova che è il fastidio e la frustrazione a muoverti. Peccato. Io invece giudico la foto di Protoss ingenua e dolcemente naif, probabilmente quello è come Protoss percepisce il dispiacere e, ripeto, tu chi cazzo saresti mai per condannarlo?

In conclusione.

Premettendo che sono assolutamente d'accordo sullo squallore dello sciacallaggio mediatico che segue a queste vicende....

... la domanda che mi faccio è questa.

"Tu" che critichi le cosiddette - orecchie da mercante - di un personaggio di successo e la sua ipocrisia, cosa hai fatto in vita tua di tanto coraggioso da rinunciare a dei vantaggi reali, per denunciare i mali del mondo?

Altra domanda:

Il coraggio che manca a un uomo di successo, che metterebbe a rischio le sue certezze, quanto è difficile da mettere in pratica rispetto a quello di un uomo comune che non HA quando deve dire di NO al suo Capo o dirgli quanto è stronzo?

Citazione:

Insomma "costernados" a prescindere.


Questo ti piacerebbe fosse vero, ma NON mi spiace deluderti. Io sono solamente costernato per la morte di un ragazzo di 24 anni.
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Inviato il: 24/10/2011 17:09
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  •  Polonio
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#16
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premettendo che col mio primo commento di solidarietà a floh non intendevo riferirmi a niente e nessuno in particolare. ho semplicemete risuonato per simpatia alla nota di sdegno per l'omologazione e l'appiattimento del cordoglio.
a me dispiace per la sorte di simoncelli e certamente avrei preferito che se la fosse cavata. però, per quanto siano state dette cose giuste, mi pare che ci sia dell'altro.

è proprio vero che l'agonismo attraverso il quale l'uomo prende le misure a sé stesso e ai propri limiti debba necessariamente comprendere il pericolo per la propria e altrui vita?

voglio dire, se esiste la categoria degli sport estremi è solo perché ne esiste anche una di sport NON estremi, altrimenti non avrebbe senso specificarne la natura. penso ad esempio all'atletica, a tutti i giochi che coinvolgono una palla (dal ping-pong al calcio), al nuoto, al sollevamento pesi e a tantissimi altri che sono sicuro sia facile farsi venire in mente.

e allora, escludendo il calcio, il baseball, il rugby e, in genere, gli sport "nazionali" (per i quali le origini credo vadano ricercate in un contesto storico, prima che culturale), cosa porta gli sport pericolosi a riscuotere tanto successo? a me sembra che se da quegli sport si elimina il "fattore morte" rimanga molto poco, per lo spettatore e per l'agonista.

restando in tema di motociclismo vorrei fare un esempio che probabilmente non è calzante al 100%, ma che mi aiuta a definire e inquadrare il punto: immagino di escogitare un modo per cui un pilota non abbia nessuna probabilità di farsi il benché minimo graffio; con un simulatore, ad esempio. dopotutto, se lo scopo della gara è solo quello di arrivare primi, il tutto si traduce in una pura questione di velocità e di capacità tecnico-pratiche di condurre il mezzo meglio di tutti gli altri, per virtuale che sia.

si può obbiettare che sport come motoGP e F1 richiedano anche capacità prettamente fisiche di un certo livello, ed è giusto: se io dovessi fare una curva su una macchina di formula 1 come la fanno i professionisti, per prima cosa mi si staccherebbe la testa dal collo.
ma immaginando che l'ipotetico simulatore sia in grado di fornire un preciso feedback fisico al "giocatore", torno a chiedermi cosa rimarrebbe dello sport e cosa resterebbe dello spettacolo (non necessariamente in quest'ordine).

ripeto, so che portare sul virtuale una situazione del genere sia un esempio incompleto, ma mi serve per chiedermi: mantenendo intatte tutte le altre caratteristiche (tecnica motoristica, competenza, capacità di concentrazione, capacità di guida del mezzo e preparazione fisica), cosa resta, se si toglie in maniera ASSOLUTA il pericolo dalle corse?

si può dire che la vera differenza la faccia l'adrenalina.
so di non essere un grande metro di paragone non avendo mai parteciparo a gare motoristiche, ma posso solo far riferimento a quella che è la mia esperienza.
ho giocato con giochi di macchine (F1 e rally), non assiduamente ma l'ho fatto, e il senso di sfida, la concentrazione, il divertimento e anche l'adrenalina c'erano tutti. solo che non ho rischiato di morire nemmeno una volta, se non forse quando, per eccesso di entusiasmo, ho fatto cadere l'aranciata che è andata a finire pericolosamente vicina ad una presa multipla certamente non a norma di sicurezza.

ripeto ancora una volta che non sostengo che le gare pericolose debbano diventare necessariamente virtuali, però mi chiedo dove stia la differenza con quelle reali.

o meglio, una mezza idea ce l'ho ed è riassunta pressapoco tutta in un filmato del genere.
letteralmente sfruttare e monetizzare il sensazionalismo che deriva da pratiche abbastanza antiche di esorcizzazione e prova di "maturità".


ps: spero si sia capito qualcosa di quello che intendevo dire.
Inviato il: 24/10/2011 17:10
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  •  rekit
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#17
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quindi se ho capito bene, se volessi dire che non me ne frega niente della morte di uno che non conoscevo e delle cui gesta la mi avita non ha tratto il benche' minimo vantaggio dovrei aprire un nuovo thread? Giusto?

ma astenersi dallo scrivere necessariamente qualche cosa invece??? no?
Inviato il: 24/10/2011 17:29
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#18
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Polonio ha scritto:
mantenendo intatte tutte le altre caratteristiche (tecnica motoristica, competenza, capacità di concentrazione, capacità di guida del mezzo e preparazione fisica), cosa resta, se si toglie in maniera ASSOLUTA il pericolo dalle corse?


Ecco, questa domanda non ero riuscito a focalizzarla nei miei discorsi su adrenalina/vita e sovrapposizioni delle due.
Mi piacerebbe leggere le risposte degli appassionati per capire meglio la situazione: se facessimo correre due treni su binari paralleli, sarebbe emozionante?
Mi ripeto la domanda spostandolo su un altro ambiente, ippodromo: cosa rende le corse avvincenti? Le scommesse in quel caso? Ci sono differenze tra queste tipologie di "corse" e le moto?
Di sicuro il cavallo non dara l adrenalina della moto, ma posso capire la parte di "preparazione" che puo essere individuata in etnrameb le tipologie. Ma l'emozione e' la stessa?
Un sorpasso a cavallo e' paragonabile a stringere ancora di piu' l'ultima curva e passare l avversario alla fine trovandosi primi? Io direi di no, quindi: cosa rende diverse le due cose se non il pericolo della manovra - che si spera vada a buon fine ?
Inviato il: 24/10/2011 17:33
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#19
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rekit ha scritto:
quindi se ho capito bene, se volessi dire che non me ne frega niente della morte di uno che non conoscevo e delle cui gesta la mi avita non ha tratto il benche' minimo vantaggio dovrei aprire un nuovo thread? Giusto?


Mah, non credo. Per quel che mi riguarda, quando di qualcosa non me ne frega niente, semplicemente non me ne frega niente ... quindi rimango per i fatti miei ..


.. se poi alludi a qualcos'altro, allora non so a cosa stai alludendo.
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Inviato il: 24/10/2011 17:33
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  •  rekit
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#20
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alludo al fatto che dire l'opposto di quello che dicono tutti non e' una questione di politically correct o meno...
Di fronte alla morte se non si ha nulla di intelligente da dire meglio stare zitti. vale per Simoncelli, per gheddafi, per Bush e varra' per Berlusconi...
non e'che uno sia obbligato a dover scrivere qualche cosa.....era un messaggio piu' per EWttore che per gli altri.
Inviato il: 24/10/2011 17:43
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  •  Tuttle
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#21
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Citazione:
Polonio ha scritto: mantenendo intatte tutte le altre caratteristiche (tecnica motoristica, competenza, capacità di concentrazione, capacità di guida del mezzo e preparazione fisica), cosa resta, se si toglie in maniera ASSOLUTA il pericolo dalle corse?


Mi fa strano che una persona intelligente come te, Polonio, faccia una domanda come questa. Te lo dico con estrema sincerità e rispetto.

Ma voglio risponderti senza svicolare; la risposta è NIENTE.

Perché se estrai l'adrenalina (letteralmente) dalla velocità, rimane la paura. E l'adrenalina scaturisce come antidoto alla paura. Più adrenalina produci meno paura senti...e ti avvicini all'illusione di essere invincibile ed immortale.

Questo è l'atomo al centro dell'anima di chi ama correre, o fare altri sport estremi. Misurarsi proprio con la morte, con la fallibilità dell'essere umano, con la propria stessa vita.

Se quindi la velocità, ancor prima delle corse, non fosse una gara con la vita stessa - semplicemente non esisterebbe la passione per correre.

Ciao.
Inviato il: 24/10/2011 17:46
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  •  Polonio
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#22
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Citazione:

Tuttle ha scritto:
Citazione:
Polonio ha scritto: mantenendo intatte tutte le altre caratteristiche (tecnica motoristica, competenza, capacità di concentrazione, capacità di guida del mezzo e preparazione fisica), cosa resta, se si toglie in maniera ASSOLUTA il pericolo dalle corse?


Mi fa strano che una persona intelligente come te, Polonio, faccia una domanda come questa. Te lo dico con estrema sincerità e rispetto.

Ma voglio risponderti senza svicolare; la risposte è NIENTE.

Perché se estrai l'adrenalina (letteralmente) dalla velocità, rimane la paura. E l'adrenalina scaturisce come antidoto alla paura. Più adrenalina produci meno paura senti...e ti avvicini all'illusione di essere invincibile ed immortale.

Questo è l'atomo al centro dell'anima di chi ama correre, o fare altri sport estremi. Misurarsi proprio con la morte, con la fallibilità dell'essere umano, con la propria stessa vita.

Se quindi la velocità, ancor prima delle corse, non fosse una gara con la vita stessa - semplicemente non esisterebbe la passione per correre.

Ciao.


evidentemente il mio timore di non essermi spiegato era fondato. ma in definitiva hai risposto comunque a quello mi domandavo.

so che rischio di venire frainteso nuovamente, ma con grande sprezzo del pericolo mi accingo a riassumere in "un po' se la cercano!".
come quel documentarista australiano, di cui ora non mi ricordo il nome, morto poco tempo fa per essere stato aggredito da una manta (o era una razza?).
voglio dire, se te ne vai in giro per il mondo infilando il dito nel sedere di ogni animale che incontri, prima o poi qualcosa succede...

ps: non esagerariamo coi complimenti, ché finisco col crederci.

pps: ribadisco che non sono felice per quel che è successo, non si sa mai. non sono certo un cinico o almeno non ritengo di esserlo.


[edit]
nella foga del prendere le distanze da me stesso nel tentativo di conservare la lusinghiera stima dimostratami, ho perso di vista l'altra metà della mia stessa domanda.

va bene per chi lo sport lo pratica (per estremo che sia posso capirene il movente, per quanto a me possa sembrare in qualche modo "morboso"), ma cosa ne è del pubblico? partecipa semplicemente ad una sorta di catarsi? identificandosi col protagonista si libera delle proprie paure?
è solo questo, oppure vedere una macchina che si disintegra a 300km/h sapendo che dentro c'è un essere vivente offre un qualcosa in più? o magari lo penso solo perché quello morboso sono io?

altro esempio probabilmente un po' fuori contesto: perché le esplosioni, in qualsiasi salsa vengano presentate, forniscono un così altro grado di "intrattenimento"?


ps: spero di nuovo di non essere stato troppo vago, anche se mi rendo conto di non aver detto tutto e bene.
Inviato il: 24/10/2011 17:59
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  •  Tuttle
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#23
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Citazione:
so che rischio di venire frainteso nuovamente, ma con grande spreszzo del pericolo mi accingo a riassumere in "un po' se la cercano!".


Beh, dovevi fare questa popò di analisi per capire che "se la cercano"?
E cosa cambia? Forse che chi muore di inedia, con le pantofole calde ai piedi, merita più rispetto e cordoglio di chi muore gettandosi nel vuoto col paracadute?

Come se si potesse scegliere davvero di vivere per sempre o morire.

La differenza sostanziale fra tutti noi ed i piloti è che loro, pur di scendere in pista, sono disposti a rischiare di accorciare le tappe della vita stessa. O metterne a rischio il percorso...

Certamente in modo non troppo cosciente...ma ti assicuro che sanno perfettamente cosa rischiano, almeno sino a quando non scatta il verde in pista e allora nulla ha più peso, morte e pericolo compresi.

E poi, magari per loro, 80 anni delle nostre vite ponderate, non valgono 15/20 in carena a 300Kmh e poi niente più. Chissà. Ma cosa cambia?

A me Marco mancherà lo stesso, perché chi ama le corse è forse un po sciocco - ma si affeziona per davvero ai piloti che segue (o non segue direttamente). Siamo rimasti forse dei Peter Pan affezionati ai propri eroi? Boh. Chi se ne frega francamente. Siamo fatti così, poveri fessi.

Certo...ho letto commenti più commossi, partecipati e meno polemici sulla morte di Gheddafi, ma questo fa parte del mistero della mente umana di ciascuno di noi.

L'importante è avere rispetto per la vita degli altri, anche quando non ne comprendiamo il senso.

Citazione:
pps: ribadisco che non sono felice per quel che è successo, non si sa mai. non sono certo un cinico o almeno non ritengo di esserlo.


"un pò se la cercano!" è un espressione cinica. Ma non sei l'unico da cui l'ho sentita. Chi non ama le corse non può capire e quindi sono comunque sparate comprensibili.

La cosa triste è quando non si ha la lucidità necessaria a comprendere che possono esistere persone assai diverse da IO.

ciau.
Inviato il: 24/10/2011 18:21
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
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Polonio ha scritto:




so che rischio di venire frainteso nuovamente, ma con grande sprezzo del pericolo mi accingo a riassumere in "un po' se la cercano!".


Cercare, non se la cerca nessuno, però, dal momento in cui sali in macchina, in moto, sullo slittino o sul bob, sai che il rischio è altissimo. E' una sfida con te stesso in primis, una sfida con la paura e infine una sfida con l'avversario.
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#25
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Tuttle ha scritto:
Citazione:
so che rischio di venire frainteso nuovamente, ma con grande spreszzo del pericolo mi accingo a riassumere in "un po' se la cercano!".


Beh, dovevi fare questa popò di analisi per capire che "se la cercano"?
E cosa cambia? Forse che chi muore di inedia, con le pantofole calde ai piedi, merita più rispetto e cordoglio di chi muore gettandosi nel vuoto col paracadute?

Come se si potesse scegliere davvero di vivere per sempre o morire.

La differenza sostanziale fra tutti noi ed i piloti è che loro, pur di scendere in pista, sono disposti a rischiare di accorciare le tappe della vita stessa. O metterne a rischio il percorso...

Certamente in modo non troppo cosciente...ma ti assicuro che sanno perfettamente cosa rischiano, almeno sino a quando non scatta il verde in pista e allora nulla ha più peso, morte e pericolo compresi.

E poi, magari per loro, 80 anni delle nostre vite ponderate, non valgono 15/20 in carena a 300Kmh e poi niente più. Chissà. Ma cosa cambia?

A me Marco mancherà lo stesso, perché chi ama le corse è forse un po sciocco - ma si affeziona per davvero ai piloti che segue (o non segue direttamente). Siamo rimasti forse dei Peter Pan affezionati ai propri eroi? Boh. Chi se ne frega francamente. Siamo fatti così, poveri fessi.

Certo...ho letto commenti più commossi, partecipati e meno polemici sulla morte di Gheddafi, ma questo fa parte del mistero della mente umana di ciascuno di noi.

L'importante è avere rispetto per la vita degli altri, anche quando non ne comprendiamo il senso.

Citazione:
pps: ribadisco che non sono felice per quel che è successo, non si sa mai. non sono certo un cinico o almeno non ritengo di esserlo.


"un pò se la cercano!" è un espressione cinica. Ma non sei l'unico da cui l'ho sentita. Chi non ama le corse non può capire e quindi sono comunque sparate comprensibili.

La cosa triste è quando non si ha la lucidità necessaria a comprendere che possono esistere persone assai diverse da IO.

ciau.



sì, è vero, e se non mi sono spiegato è proprio perché il mio discorso era piuttosto retorico, ma l'ho proposto in forma di domanda.

sono anche d'accordo sul "living on the edge".
il mio "un po' se la cercano" non era un giudizio sullo stile di vita. non mi permetto, non tanto per rispetto, quanto perché so che le esperienze sono uniche e ognuno ha il sacrosanto diritto di vivere la propria vita come meglio crede, se conosce le implicazioni di ciò che fa e non si scontra col diritto di altri di fare altrettanto.

non giudico nemmeno chi si affeziona ad una persona, dato che io mi affeziono anche a personaggi di alcuni libri che leggo.
quello che cercavo di capire è se ci si possa affezionare in maniera postuma, per motivi che vanno al di la del contesto specifico, e quali siano i motivi di questa affezione, dato che in infiniti altri casi tutta questa empatia per le tragedie altrui non la si dimostra.

non volevo dare un GIUDIZIO su niente.
piuttosto mi chiedevo, come faccio sempre, quale sia l'origine delle cose.

poi quale sia, sia.


[edit]
lo so, questa frase, "rispettare il lutto è un conto, osannare chi non se lo merita è tutt'altro paio di maniche.", implica un giudizio, ma nel resto della discussione ho cercato di star fuori dal caso particolare, proprio perché non mi interessa lui nello specifico e anche per tentare di rispettare comunque il lutto di chi lo porta.
Inviato il: 24/10/2011 18:39
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  •  Tuttle
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#26
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quello che cercavo di capire è se ci si possa affezionare in maniera postuma, per motivi che vanno al di la del contesto specifico, e quali siano i motivi di questa affezione, dato che in infiniti altri casi tutta questa empatia per le tragedie altrui non la si dimostra.


Hum...questo è un giudizio, perché esprimi un concetto applicato in astratto e come tale rischia di apparire un'accusa o una critica a prescindere.

Nessuna affezione postuma per Marco. Semplicemente un legame che si crea fra il suo pubblico (anche non suo tifoso come me) e Marco stesso, prima - durante - e dopo. Per quello che dava in pista, per quello che era fra una gara e l'altra, per l'estrema semplicità e purezza, per mille altre cose che fluiscono fra le persone, malgrado il tipo di rapporto materiale o meno. Forse illusioni, può essere...o forse autosuggestione, anche. Ma giudicare o arrotare concetti affilati, attorno ai sentimenti degli altri....credo sia una pratica particolarmente ostica e scivolosa. Personalmente la trovo una pratica deprecabile perché puoi anche beccare l'ipocrita, ma contemporaneamente stai probabilmente ferendo o offendendo qualcun altro.

Come dice Rekit, astenersi sarebbe stata la cosa più intelligente da farsi.
Inviato il: 24/10/2011 19:08
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  •  vuotorosso
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#27
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Io capisco il volersi portare al proprio limite e una volta raggiunto cercare anche di superarlo.
Mi sembra una cosa ammirevole.
E capisco la tristezza di chi SEGUE le cose un certo ambiente.
Ma, ancora, mi fa incazzare la gente che si interessa solo in caso di morte.
Ho già fatto l esempio delle olimpiadi invernali.
Ma forse viene più facile quello di Arrigoni: ma chi lo conosceva da vivo di quelli che mettono candeline su fb e fanno cortei? E si che anche lui sapeva che correva dei rischi, ben piu seri di quelli di qualunque motociclista.

Ovviamente non si possono mettere le due vite sulle stesso piano, ma mi sconcerta la stessa reazione di massa.
Persone che vivono in un coma emozionale dove la morte è l unico brivido che le fa sussultare. ma per poco. Fortuna che gli altri muoiono spesso.
Inviato il: 24/10/2011 19:15
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
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Floh ha scritto:
Possibile che Luogocomune non si riesca a sganciare dal "politically correct"?

Secondo me hai aperto un thread sbagliato sulla scia di un'affermazione gratuita che ti saresti potuto risparmiare. In pratica, hai voluto rimediare a un errore con un errore ancora più grande. Scusa la sincerità, ma questo è, in estrema sintesi, il mio pensiero.

Partiamo dall'inizio. Non c'entra un cazzo il politically correct. C'entra la morte, la quale, come istante estremo della vita umana, pone fine all'esistenza così come la conosciamo e la concepiamo aprendo la strada a una serie di incognite sul dopo (il nulla più assoluto, una vita ultraterrena, una reincarnazione ecc.) sulle quali non ci è dato di fare affermazioni conclusive (esistenza di Dio, non esistenza di Dio), ma solo di speculare e, all'occorrenza, credere per fede. Escludendo dunque tutto ciò che è solo oggetto di speculazione e fede e rimanendo ancorati a ciò che possiamo percepire con i nostri sensi e la nostra conoscenza empirica, la vita umana inizia con la nascita e si conclude con la morte. Se tu ami qualcuno, è normale che tu ti dispiaccia quando, per qualche ragione, lo perdi. Semplicemente perché non c'è più. Perché ti viene a mancare materialmente, fisicamente. Quello che è successo in Malesia è che è morto un ragazzo di 24 anni, di cui tu, io ed altri qui dentro ignoravamo l'esistenza fino a ieri, ma che al tempo stesso era conosciuto da molti altri (qui dentro e fuori da qui) per lo sport che praticava e le imprese che aveva compiuto fino a ieri. Queste persone, umanamente, oggi sono addolorate. E non c'è sentimento più bello, più tragico e, al tempo stesso, più umano del dolore. Per questo trovo sbagliato ironizzare sulla morte. Di chiunque. Non è l'evento in sé, che prima o poi coglie tutti noi. Non è la fatalità con cui si verifica. È il dolore che fatalmente lascia in chi lo conosceva e lo amava che deve farti intuire che non è il caso di fare ironia. No, non sto parlando di un atteggiamento che devi assumere per forza, quello sì è il politically correct, ossia una formalità che ti viene imposta dalla convivenza sociale. Sto parlando di rispetto, di quel sentimento umano, umanissimo che ti porta a non oltraggiare chi muore anche se non lo conosci o addirittura è stato tuo nemico fino a pochi istanti prima. È quel sentimento che ti porta a sentire pietà per chi sta morendo, proprio perché la sua sofferenza e il suo dolore lo rendono umano in quel momento pur essendo stato disumano fino a pochi minuti prima. È quel sentimento che ti porta a compatire Don Rodrigo, ma ti porta a odiare Achille. Non perché è più forte del suo avversario, ma perché ha osato oltraggiarne il cadavere e umiliarlo da morto.

Non sei obbligato a sentire dolore quando non lo senti. Ma secondo me hai il dovere di rispettare chi lo sente. È questo che io chiamo rispetto per la vita umana.

Vedi, senza voler andare ulteriormente OT, permettimi un'osservazione finale che ritengo importante. Qui su LC ci stiamo pericolosamente abituando ad andare per forza contro. Contro il NWO, contro le menzogne di stato, contro i media, contro le multinazionali, contro le versioni ufficiali e chi le sostiene, contro la medicina ufficiale, contro le convenzioni che ci obbligano a essere politically correct. Tutto questo, secondo me, può anche avere un senso, purché non diventi a sua volta una convenzione, peggio ancora, un obbligo implicito di doverci dimostrare sempre e per forza diversi dagli altri. Avere sentimenti non significa essere conformisti. Provare dolore per la morte di qualcuno non significa per forza cedere al politically correct dei media. Rispettare la morte e il dolore altrui significa semplicemente essere umani. Personalmente trovo che non esista un modo più biecamente conformista che quello di arrivare ad assumere atteggiamenti ostentamente provocatori e dissacranti solo per il gusto di sentirsi diversi dagli altri. Diceva a questo proposito il grandissimo e compianto Gaber: "Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, formali, distaccati. Ma mi fanno più male quelli che per essere autentici ti ruttano in faccia".

Perdona la lunghezza, volevo solo essere sicuro di essere frainteso.
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E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Inviato il: 24/10/2011 19:43
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Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#29
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Tuttle ha scritto:
Hum...questo è un giudizio, perché esprimi un concetto applicato in astratto e come tale rischia di apparire un'accusa o una critica a prescindere.

Nessuna affezione postuma per Marco. Semplicemente un legame che si crea fra il suo pubblico (anche non suo tifoso come me) e Marco stesso, prima - durante - e dopo. Per quello che dava in pista, per quello che era fra una gara e l'altra, per l'estrema semplicità e purezza, per mille altre cose che fluiscono fra le persone, malgrado il tipo di rapporto materiale o meno. Forse illusioni, può essere...o forse autosuggestione, anche. Ma giudicare o arrotare concetti affilati, attorno ai sentimenti degli altri....credo sia una pratica particolarmente ostica e scivolosa. Personalmente la trovo una pratica deprecabile perché puoi anche beccare l'ipocrita, ma contemporaneamente stai probabilmente ferendo o offendendo qualcun altro.

Come dice Rekit, astenersi sarebbe stata la cosa più intelligente da farsi.


guarda che io ti ho capito, tuttle.
quello che ho detto, però, non si riferiva a te in particolare. forse può essere sembrato che mi rivolgessi a te perché per fare i miei ragionamenti ho preso spunto da alcuni tuoi.
ho capito: nel tuo caso, come in quello di molti altri uno si dispiace per la sorte toccata a chi, in qualche modo, si conosceva.
io però, con affezione postuma, mi riferisco ad una situazione più generale. ad esempio penso a tutti quelli che su facebook hanno postato il loro cordoglio per simoncelli, puntualmente allegato al video dell'incidente, senza essersi mai nemmeno interessati di motociclismo.
anche mio padre, che segue unicamente il calcio, mi ha chiesto se avevo sentito la notizia di simoncelli.
questo intendo per affezione postuma, una emozione irrazionale sotto ogni punto di vista, dato che si piange per qualcuno di cui non si sa assolutamente niente e che potrebbe benissimo essere stato un emerito stronzo (NON mi riferisco a nessuno in particolare).

è un atteggiamento non raro al quale secondo me contribuisce moltissimo (se non unicamente) la "spettacolarità" dell'evento: un atteggiamento, in fondo, non di genuino cordoglio.
sin dall'inizio, se sono intervenuto è solo perché quando ho smesso di essere "politically correct", in questa come in altre occasioni simili, sono stato accusato di essere un bastardo senza cuore da prefiche isteriche.

[edit]
ma è anche vero che non ho seguito il thread dal quale è scaturito questo, e quindi non so quanti piangitori pagati in filmati youtube abbiano partecipato all'altra discussione, né in che termini lo abbiano fatto.
Inviato il: 24/10/2011 19:47
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: Il "Politically correct" é un dovere, altrimenti sei "insensibile"!
#30
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/9/2006
Da
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Polonio...

...secondo me se smetti di postare su questa cosa fai più bella figura. Ogni cosa che aggiungi è un metro e mezzo di terra che levi dal fosso.

@Dr House

Bellissimo post. Grazie.
Inviato il: 24/10/2011 20:05
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