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  Il male di vivere della gioventù

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  •  RedPill
      RedPill
Re: Il male di vivere della gioventù
#18
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/5/2011
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EDIT: cancellato messaggio doppio
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People are bloody ignorant apes.
Inviato il: 7/7/2011 10:03
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  •  peonia
      peonia
Re: Il male di vivere della gioventù
#17
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 26/3/2008
Da Roma
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I comportamenti giovanili devianti, piú o meno gravi, quasi quotidianamente registrati dai “media”, sostanzialmente configurano manifestazioni estreme di un disagio che, con evidente difficoltà, sociologi, psicologi, educatori cercano di interpretare e controllare, anche in questo ostacolati dal disconoscimento sistematico di ogni fondamento spirituale dell’esistenza,

QUESTO E' GIA' IL PRIMO IMPORTANTE FATTO.

Per tutti gli altri, è ovvio che un ragazzo è sempre un ragazzo con tutte le sue problematiche in ogni epoca, ma ogni epoca cambia costume e priorità e questo, scusate, è fondamentale valutarlo. Anche io a 15 anni pensavo romanticamente al suicidio, avevo problemi con mio padre troppo severo, ecc. ecc. e me la sono cavata da sola, ma i miei erano genitori uniti, attenti, mia madre sempre presente, la società era molto più morigerata, io, ad esempio, ho fumato marjuana a 29 anni e iniziato a bere vino a 25 e fare l'amore a 23....la TV era tutta un'altra cosa, non era la spazzatura odierna e questo mi pare conti moltissimo.
La responsabilità di cui parlo è anche che molte madri, inconsapevolmente, hanno lasciato soli i bambini davanti alla TV, a mo' di baby sitter, senza alcuna critica perlomeno, e la violenza delle immagini è inaudita e aumentata del 1000%, io sono cresciuta con Rin-tin-tin e Carosello, poi a letto....più grande qualche telenovella e le commedie di Eduardo....
Come disse Popper in "Cattiva maestra televisione": "uno strumento capace di plasmare e codificare costumi e idee, minando le basi stesse di una società libera"
Le presentatrici dell'epoca erano sempre accollate e ricordo che se qualcuna osava andare più scollata le infilavano un fiore nel seno....lol
Non c'erano gli stereotipi di oggi, non c'erano aspiranti veline e tronisti, i nostri politici facevano le stesse puttanate di quelli di oggi ma con un'altra dignità...nel senso che si sarebbero vergognati di essere sfacciatamente quel sono oggi.
Gli ideali erano spronati, avevano miti ed eroi, la società non era così materialista nè atea...e per atea intendo senza una visione spirituale, non religiosa....
Insomma, visto che non amo dilingarmi, l'importante differenza è il Campo in cui questi poveri ragazzi crescono, una desolante arida deserta società diconsumi e basta...
Non è un caso se a 12 anni si drogano e bevono e stanno male e li trovano accasciati per strada che nemmeno sanno come soccorrerli perchè non sanno che mix hanno ingurgitato...
Insomma questi ragazzi non hanno un modello sano a cui guardare, nessun certezzadel futuro, poco affetto, poca attenzione, grande confusione.
Intorno solo corruzione, corruzione , corruzione.....
Sentir dire con sprezzo che si parla di luoghi comuni mi fa male perchè vuol dire perpetuare i danni....è come quando sento che i terremoti ci sono sempre stati! sì, ma sono aumentati del 500%....le puttane ci sono sempre state, sì, ma sono aumentate spropositatamente....ecc. ecc. dire così è lavarsene le mani.....
E i padri che hanno comprato ai figli certi videogiochi da far paura? La violenza che c'è??? eppure anche lì inconsapevolmente nessun controllo....

Guardatevi questo breve filmato Evidence di Godfrey Reggio, ripreso a insaputa dei bambini che stanno guardando "Bambi".....ed è solo Bambi!
http://www.youtube.com/watch?v=vuI_nCADnW0

Consiglio anche di leggere "Ho 12 anni, faccio la cubista e mi chiamano principessa" di Marida Lombardo Pijola, dove parla della doppia vita di ragazzi dagli 11 ai 14 anni....i vostri figli....e perchè si comportano così....i vuoti familiari....a me ha sconvolto.

"Le spine a cosa servono?"
Il piccolo principe non rinunciava mai ad una domanda (...)
Risposi a casaccio:
"Le spine non servono a niente, sono pura cattiveria da parte dei fiori".
Ma dopo un breve silenzio, mi gettò in viso con una specie di rancore:
"Non ti credo! i fiori sono deboli, sono ingenui, sono fragili...si rassicurano come possono. Si credono terribili con le loro spine..."

Antoine de Saint Exupery, Il Piccolo Principe.

Ognuno faccia la sua parte....



edit: dimenticavo....i bambini della mia epoca non sarebbero ami stati aggediti da questi maiali:
http://www.disinformazione.it/nuovo_psicofarmaco_bambini.htm
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...Non temete nuotare contro il torrente. E' di un'anima sordida pensare come il volgo, solo perche' il volgo e' in maggioranza... (Giordano Bruno)
Inviato il: 7/7/2011 9:48
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  •  incredulo
      incredulo
Re: Il male di vivere della gioventù
#16
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/8/2006
Da Asia
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Citazione:

NiHiLaNtH ha scritto:
si si il mondo è esattamente come 20-30 anni fa

Citazione:
Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.


come no infatti i ragazzini di 12 anni di adesso sono proprio uguali a quelli degli anni 90



ora capisco perchè le nuove generazioni sono formate quasi esclusivamente da deficienti
è perchè sono stati cresciuti da genitori rincoglioniti come voi

meno male che c'è ancora qualcuno sano di mente come tommasso


Si i ragazzini di 12 anni sono RAGAZZINI uguali a tutti i ragazzini del mondo.
Sono diversi solo ESTERIORMENTE, perchè oggi sono IPERSTIMOLATI da un mondo che corre ma hanno GLI STESSI PROBLEMI dei ragazzini DI TUTTE LE EPOCHE.

Il mondo E' SEMPRE QUESTO, quello che conosciamo nei suoi meccanismi di potere, cambiano gli involucri, cambiano i simboli, i miti, le star, le automobili, la tecnologia, le condizioni economiche, cambia ESTERIORMENTE ma non cambia mai nella sua ESSENZA.

Un ragazzino ha gli stessi problemi INTERIORI in tutte le epoche e a tutte le latitudini ma non crederci, in fondo sta parlando un povero vecchio rincoglionito.

Un saluto
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Inviato il: 7/7/2011 9:07
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  •  mangog
      mangog
Re: Il male di vivere della gioventù
#15
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

tommasso ha scritto:

Hmm, ma quando eravate giovani voi la disoccupazione giovanile era al 30%?
La possibilità di un lavoro fisso era vista come un miraggio (un vero miraggio)?
Andavate a scuola sapendo che era praticamente inutile, che tanto non vi sarebbe servita a niente?


Quando ero ragazzino io fine anni 50 e primi anni 60 molti giovani andavano direttamente a cercare lavoro all'estero come se fosse una cosa naturale, prendendo il famoso treno Reggio calabria-Colonia. E non ti dico cosa pensavano gli anglosassoni degli Italiani..
Ma nei sussidiari e nei lbri di lettura delle medie hanno cancellato le foto del meridionale che caricava la valigia di cartone dal finestrino?..


Citazione:

Le uniche notizie che sentivate erano sulla crisi, sui tagli ai servizi, sui sindacati che si vendono?


Ma tu cosa ti aspetti dal sindacato che ha le mani sull'INPS ?
Invece desta stupore constatare che i giovani sono pronti a protestare e fare i cortei contro la TAV ed altro ma mai pronti a PROTESTARE DAVANTI ALL'INPS nemmeno dopo l'ennesimo furto PREVIDENZIALE come l'allungamento della finesta a ben 12-18 mesi.
Merita una rilessione questa disparità di trattamento nei confronti dei temi sensibili da parte dei giovani. E' lecito pernsare che i giovani siano così stolti da non pensare al loro futuro?
Qualcuno obietterà che l'INPS sarà sempre cosa buona e bella ( è qua ci vorrebbe un Grillo ANTI-INPS.. ma credo che non ci sarà mai uno così carismatico ANTI-INPS..) e che ci farà sempre da mamma.. per quanto basse potranno essere le pensioni d'anzianità magari allungando la "finestra" ad una decina di anni... sperando che nel frattempo il giovane-diventato-vecchio-tiri le cuoia.

Se sono preoccupati per il loro futuro perchè non pensano alla loro vecchiaia ? Ops la vecchiaia è roba per vecchi non per giovani...ed in fondo tutto sommato nel loro intimo si affidano alla MAMMA STATO che una soluzione prima o dopo troverà.
Inviato il: 7/7/2011 8:22
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Il male di vivere della gioventù
#14
Sono certo di non sapere
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Nessuna generazione, credo, è simile alle precedenti. Io ho già difficoltà a ritrovare miti e simbolismi in comune con gente nata cinque anni dopo di me. L'unica cosa che resta immutata è l'intollerabile sequela di luoghi comuni sull'intelligenza e la responsabilità dei giovani.

Tommasso, neodiplomato, è iscritto a questo sito dal 2006. Cioè da quando era in terza media o prima superiore. E come lui tanti altri suoi coetanei a quattordici anni erano già in grado di orientarsi correttamente in una selva di informazioni, stimoli e sensazioni qual è il Web. Adesso ancora di più.
E come fa giustamente notare lui, oggi c'è ben poco per cui essere motivati.

Quarant'anni fa, alla stessa età e anche fra quelli più grandi, i più avanzati giravano col Libretto Rosso.

Sarebbe tempo di rendersi conto che i metri di giudizio non solo sono cambiati, ma cambiano ogni cinque minuti. Sono tempi esponenziali, meglio evitare di fermarsi a guardare se non si vogliono vedere soltanto macchie indistinte.
Inviato il: 7/7/2011 3:02
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Il male di vivere della gioventù
#13
Sono certo di non sapere
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si si il mondo è esattamente come 20-30 anni fa

Citazione:
Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.


come no infatti i ragazzini di 12 anni di adesso sono proprio uguali a quelli degli anni 90



ora capisco perchè le nuove generazioni sono formate quasi esclusivamente da deficienti
è perchè sono stati cresciuti da genitori rincoglioniti come voi

meno male che c'è ancora qualcuno sano di mente come tommasso
Inviato il: 7/7/2011 1:32
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  •  tommasso
      tommasso
Re: Il male di vivere della gioventù
#12
Mi sento vacillare
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Da ZENA
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Citazione:

incredulo ha scritto:

E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI, anche se difficile per la nostra naturale tendenza a pensare di capire più di loro

Solo agendo in questa direzione possiamo REALMENTE aiutarli.

Un saluto


Hmm, ma quando eravate giovani voi la disoccupazione giovanile era al 30%?
La possibilità di un lavoro fisso era vista come un miraggio (un vero miraggio)?
Andavate a scuola sapendo che era praticamente inutile, che tanto non vi sarebbe servita a niente?

Le uniche notizie che sentivate erano sulla crisi, sui tagli ai servizi, sui sindacati che si vendono?


Non dico che prima fosse tutto rose e fiori, ma stiamo precipitando sempre di più, e noi "giovani" dobbiamo impegnarci molto, veramente molto di più dei nostri genitori.

Per fare un esempio personale, mio padre ha ottenuto un lavoro fisso un anno (!) dopo aver finito le superiori, mia madre 3 anni dopo aver finito l'università.
E sono persone oneste, niente aiuti dall'alto.

IO? Preferisco non pensarci.


salud!
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"I nostri nemici sono creativi e pieni di risorse, e lo siamo anche noi. Loro non smettono mai di pensare a nuovi modi per danneggiare il nostro paese e la nostra gente, e nemmeno noi." 5 agosto 2004 G.W.Bush
Inviato il: 7/7/2011 0:10
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Re: Il male di vivere della gioventù
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI

Appunto.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/7/2011 23:35
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  •  incredulo
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Re: Il male di vivere della gioventù
#10
Sono certo di non sapere
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Da Asia
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Ogni volta che ci sono analisi sul comportamento dei giovani, saltano fuori i soliti luoghi comuni.

Tutti noi siamo stati adolescenti, poi "giovani" e, forse, ci siamo semplicemente DIMENTICATI di quello che significa.

Un'iscrizione BABILONESE riportava gli stessi luoghi comuni, le stesse opinioni che i "vecchi" hanno nei confronti dei "giovani' in QUALSIASI EPOCA.

I "giovani" debbono affrontare la LORO realtà, DEBBONO diventare adulti, debbono diventare qualcosa che NON SONO e che non vogliono diventare, con tutte le PROBLEMATICHE che questo comporta.

E' lo stesso PROCESSO che abbiamo affrontato NOI, ci siamo buttati in questo mondo di adulti affrontando le situazioni più difficili, NOI siamo TEMPRATI loro ancora non lo sono, sono appunto "giovani", il nostro compito più importante è quello di SAPERLI ASCOLTARE e COMPRENDERLI, anche se difficile per la nostra naturale tendenza a pensare di capire più di loro

Solo agendo in questa direzione possiamo REALMENTE aiutarli.

Un saluto
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Inviato il: 6/7/2011 23:25
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  •  RedPill
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Re: Il male di vivere della gioventù
#9
Mi sento vacillare
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Nei manicomi ci vanno i malati che non riescono ad uscire dalla situazione avversa con le loro forze o con l'aiuto dei familiari.
Questi malati sono sempre esistiti e sempre esisteranno.

Ciò che però mi fa specie è la condizione di alcuni giovani d'oggi, che non riescono a vivere con energia e forza interiore.
Le cause che io ipotizzo sono di ordine prettamente sociale e riguardano sia la società occidentale in generale, sia il microcosmo familiare.


La società genera in continuazione dei modelli di comportamente sponsorizzati dai media, che non sono però sostenibili dalla persona comune. In altre parole il senso di inadeguatezza e di insoddisfazione genera ansie, paure e depressione.
Inoltre le figure positive a 360° (gli eroi dei bambini di un tempo) sono scomparse dai media, per lasciare posto a modelli di comportamento impersonificati da "stelle comete" che durano il tempo di una stagione.
Le figure a 360°, invece, avevano uno spessore morale ed umano che rimaneva invariato nel tempo e che si basava su parametri completamente diversi dalla "ricchezza", dalla "notorietà" dal "successo", dalla "bellezza", dalla "forma fisica" e così via.

Estremizzando, i diciottenni del 1968 si ispiravano ai loro professori, ai loro capi politici e carismatici, si ispiravano a filosofi e docenti universitari, a giornalisti e scrittori.

Ora i giovani non leggono neppure il giornale al mattino e molti non votano neppure alle elezioni comunali! E i modelli da imitare sappiamo tutti quali siano e variano da calciatori a strlette varie, senza contare i cantanti da circo.


La seconda causa è da ricercare nella famiglia, che dovrebbe essere il punto d'accesso privilegiato per l'elevazione morale e culturale del giovane.
Se la famiglia è assente o, ancora peggio, condivide i modelli culturali e morali frivoli che abbiamo poco fa elencato, il giovane crescerà in un contesto fatto di effimere e voluttuose vite vuote.


Tutto questo non avrebbe alcun peso se il giovane vivesse in un laboratorio protetto ed impermeabile.
Purtroppo però, quando il giovane si scontra con la vita vera, con la necessità di effettuare delle scelte, di decidere il suo futuro e di seguire una sua strada, si trova completamente impreparato.

Impreparato perchè non ha alcun modello a cui ispirarsi, non ha alcun riferimento solido per quanto concerne la morale da seguire, non ha alcuna idea di ciò che vuole essere e di come vuole diventare.

Per lo meno i bambini del 1960 volevano fare tutti gli astronauti...

Peace
RedPill
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Inviato il: 6/7/2011 15:18
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  •  benitoche
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Re: Il male di vivere della gioventù
#8
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

peonia ha scritto:
...e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...


Ciao Peonia

Gioventù paralizzata(Arcady)


I comportamenti giovanili devianti, piú o meno gravi, quasi quotidianamente registrati dai “media”, sostanzialmente configurano manifestazioni estreme di un disagio che, con evidente difficoltà, sociologi, psicologi, educatori cercano di interpretare e controllare, anche in questo ostacolati dal disconoscimento sistematico di ogni fondamento spirituale dell’esistenza, nonché delle componenti “karmiche” correlate agli eventi che si manifestano sul piano fisico. Il periodo tra il raggiungimento della pubertà intorno ai 14 anni e la maggior età fisiologica, al compimento dei – quella legale a 18 originando da aleatoria conoscenza dei cicli vitali – risulta indubbiamente cruciale per la maturazione della personalità. È la stagione in cui l’anima, nella sua ricerca di modelli, tende a entusiasmarsi per impulsi politici, ideologici, sociali, non di rado contestando “il sistema”, attualmente bersaglio del cosiddetto “popolo di Seattle”, costituito in larga misura da giovanissimi. Incidentalmente giova sottolineare che, pur nel ribadire la preziosità di ogni spontanea forma di condanna dell’ingiustizia, l’identificazione del vero obiettivo da riformare l’asservimento inconsapevole del pensiero alla cerebralità,, presuppone per lo meno un’approssimativa intuizione, da parte del “ribelle”, della necessità di contestare innanzitutto la propria “forma mentis”; l’esperienza personale del tragico imprigionamento del pensare, suscitatrice di un vigoroso impulso verso lo svincolamento del medesimo, è evidentemente preliminare ad ogni velleità trasformatrice della mentalità dominante, pur potendo comunque risultare utile denuncia ogni civile protesta. Nella piena consapevolezza delle macroscopiche carenze degli attuali sistemi formativi e prescindendo dalle situazioni-limite, l’universo giovanile appare riconducibile a tre atteggiamenti fondamentali. Nel primo, un considerevole numero di adolescenti, per convinzione o rassegnazione, sostanzialmente aderisce ai parametri materialistici dominanti; al polo opposto vive un gruppo di giovani di alto profilo interiore, non di rado dotati di preziosa creatività innovatrice, la cui volontà risulta piú o meno paralizzata proprio dall’impossibilità di ispirarsi ai valori menzionati; in mezzo si posiziona una schiera di anime ondivaghe, influenzabili al momento.
Le ricadute sociali della descritta situazione sono tutte indubbiamente gravi, ma nel caso del secondo gruppo, quello dei “paralizzati”, potrebbero rivelarsi catastrofiche, venendo meno nel tempo il loro specifico apporto di forze morali e innovative indispensabili per la sopravvivenza della civiltà. Pur nell’evidente complessità dell’approccio, occorre chiedersi come mai proprio i piú dotati sul piano animico-spirituale vengano a trovarsi quasi sempre in gravissime difficoltà d’inserimento. Innegabile il ruolo giocato da alcune predisposizioni innate: integrità, gentilezza, nobiltà d’animo, riservatezza e modestia, scarsamente compatibili con la brutale competizione dei nostri giorni; profonda estraneità nei confronti della mentalità dominante, accompagnata da una forte aspirazione verso valori immateriali, formalmente ossequiati dalla morale ufficiale e ripetutamente derisi nella quotidianità: spirito di sacrificio, altruismo, aspirazione alla “verità”. Ma la circostanza probabilmente piú paralizzante il momento progettuale negli adolescenti di una certa statura interiore, è identificabile nell’evidente constatazione che si rivela sempre piú problematico, se non addirittura impossibile, competere e operare evitando di vendersi, degradarsi, cioè comportandosi nobilmente.
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 6/7/2011 15:04
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#7
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sto uscendo e non posso risponderti mangog, ma mi promettodi farlo o stanotte o domattina...
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Inviato il: 6/7/2011 14:18
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  •  mangog
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Re: Il male di vivere della gioventù
#6
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Una volta non si vedevano tante persone bordeline perchè li mettevano in manicomio ? ( nessun riferimento personale ). Ovvio che borderline non significa essere bizzarro o strambo.... Disturbo della personalità mi sembra un eufemismo per non usare il termine pazzia....o mi sbaglio ?
Non ci piove sul fatto che i manicomi non erano hotel a 3 o 4 stelle, ma la tragedia di avere un famigliare fuori di testa dovrebbe far riflettere e arrivare alla conclusione che "l'alternativa" a questa tragedia sono proprio i manicomi... o come cavolo li possiamo chiamare.
Il male di vivere oggi viene confuso con la fatica di vivere ?
Inviato il: 6/7/2011 14:15
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#5
Sono certo di non sapere
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io cercavo infatti una riflessione comune, non è che volessi solo cercare i colpevoli......ma da figli, fratelli, padri e madri, dovremmo fare ognuno la propria parte!
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Inviato il: 6/7/2011 14:01
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  •  Spiderman
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Re: Il male di vivere della gioventù
#4
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Citazione:

peonia ha scritto:


e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...


Non è semplice trovare i responsabili di questa situazione, chiaro che ognuno ha la propria responsabilità nel bene o nel male. Meglio però concentrarsi su come uscirne
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 6/7/2011 13:40
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  •  peonia
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Re: Il male di vivere della gioventù
#3
Sono certo di non sapere
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sinceramente Pike mi lasci basita....vedo in te la sindrome "dott. Jekill & Mister Hide"
come è possibile che una persona così amante della musica classica e di Mozart possa poi scadere in battute come questa? Sei ateo? mi vuoi prendere per il culo? ti sto antipatica per qualche motivo? (immagino quale..), non so e non ti capisco, però sarebbe molto più signorile se tu mi evitassi e soprattutto evitassi di lasciare commenti così.....insulsi!
strano che proprio tu abbia immediatamente colto il mio nuovo topic....mah! nonnsi finisce mai di stupirsi...
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Inviato il: 6/7/2011 12:56
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Re: Il male di vivere della gioventù
#2
Sono certo di non sapere
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Citazione:
e siamo tutti responsabili di questa situazione

Siamo tutti responsabili di tutto il resto del Creato, ma Gesu' ci salva. Io speriamo che me la cavo.

I ggiovani...
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/7/2011 11:41
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  •  peonia
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Il male di vivere della gioventù
#1
Sono certo di non sapere
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http://eccocosavedo.blogspot.com/2011/07/il-male-di-vivere-della-gioventu.html

trovo questo sito molto interessante per come analizza certi argomenti importanti e attuali, vorrei sottoporlo alla vostra riflessione, per comprendere meglio tante manifestazioni giovanili...

Io vedo tanti giovani stare male, anche mio figlio ebbe un periodo borderline, dal quale uscì per fortuna, ma che forse lo condusse poi al tumore...
Giorni fa, passando accanto ad una casa di cura per persone con disturbi della personalità, ho visto una ragazzo, appena ventenne, con uno sguardo attonito ed angosciato nello stesse tempo, che passeggiava come un leone in gabbia nel giardino....sono scoppiata a piangere perchè mi ha ricordata mio figlio, ma anche perchè sono in tantissimi a stare così male, c'è la lista di attesa per la case famiglia o analoghe...e siamo tutti responsabili di questa situazione, specie noi adulti...
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Inviato il: 6/7/2011 11:36
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