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   Politica Interna & Estera
  RESTIAMO UMANI

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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#121
Sono certo di non sapere
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Il Manuale Degli Sfratti Israeliani.

"Sfratti come questo non sono isolati, ma si verificano quotidianamente.

Il video è stato girato con un cellulare dall’attivista israeliano Haim Shwartzenberger.

È esclusivamente grazie ad attivisti come lui che si sanno queste cose, che altrimenti rimarrebbero storie poliziottesche da spogliatoio post-lavoro, tra pacche sul culo, docce bollenti e glorificazione della violenza istituzionale."



Quello che un Roberto Saviano, in neolinguese, chiama "grande democrazia".

Considerando cosa sia la DEMOCRAZIA degli stati e degli imperi, magari nemmeno la sa che c'ha pure "ragione"...
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/10/2011 0:26
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#122
Sono certo di non sapere
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SENZA PAROLE.


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Inviato il: 11/10/2011 11:18
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#123
Sono certo di non sapere
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Diario da Gaza assediata, video e appelli con particolare attenzione alla campagna BDS e all'attivismo con l'ISM (International Solidarity Movement).


"Qualche buona notizia: in italia sono stati organizzati almeno 2 sit-in, uno a Milano per il 22 pomeriggio, dalle 17 alle 18.30 in piazza dei Mercanti, ed uno a Roma, il 14 Ottobre dalle 15 davanti all'ambasciata israeliana.
So che altri stanno organizzando altri sit-in però non ho ancora ricevuto conferme.

Poi, oltre ad Enzo ed Elena, anche Serena (tutti di Udine) sta portando avanti lo sciopero della fame. Intanto, anche nei territori del '48 e precisamente ad Haifa, 8 attivisti pro-palestina sono in sciopero della fame da sabato."


SCIOPERO DELLA FAME DEI PALESTINESI NELLE CARCERI ISRAELIANE: CRESCONO ADESIONI E SOLIDARIETA’.
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Inviato il: 11/10/2011 11:23
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: RESTIAMO UMANI
#124
Mi sento vacillare
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Citazione:

florizel ha scritto:
SENZA PAROLE.


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Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 11/10/2011 11:38
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#125
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Sono con te, abbidubbi: la solidarietà e la coesione POSSONO cambiare le cose.

Anche quelle ritenute impossibili da capovolgere.

Grande gioia a Gaza per la liberazione di 447 prigionieri palestinesi, manifestazione di massa in piazza Qatiba ed opinioni contrastanti. Intanto lo sciopero della fame si arresta per 3 giorni dopo i colloqui di ieri, che hanno portato alla fine del confinamento ma non alla soddisfazione certa di tutte le richieste.

La strada è lunga, lunghissima.

Ma la lezione che ci sta dando il popolo Palestinese è GIA' un passo in avanti, se riusciremo a far nostra la sua sofferenza.
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Inviato il: 20/10/2011 11:48
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#126
Sono certo di non sapere
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Il 29 ottobre 1956, a Kafr Qasem, 49 civili palestinesi furono assassinati a sangue freddo; tra di essi 7 donne, di cui una incinta e 23 minori tra gli 8 e i 17 anni.


Se si istituisse una "giornata della memoria" per ogni atto di genocidio sionista sul popolo Palestinese, sarebbero 365 all'anno.

I MASSACRI.
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Inviato il: 29/10/2011 17:42
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#127
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Inviato il: 30/10/2011 1:03
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#128
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Per dare un'idea di cosa significhi uccidere con aerei-droni:

ISRAELE PREPARA IL TERRENO PER UCCIDERE CON UN COMANDO A DISTANZA.

Il testo è in spagnolo, la traduzione è questa:

"Si chiama Avvistare e Sparare.
Le operatrici sono sedute di fronte ad un monitor dal quale possono controllare l’azione attraverso un comando simile a quelli della PlayStation.
L’obiettivo: uccidere.
Guidato da: giovani donne che prestano servizio nell'esercito israeliano.


Di Jonathan Cook


Avvistare e Sparare, come lo chiama l’esercito israeliano, può sembrare un video-gioco, ma le figure che appaiono sullo schermo sono persone in carne ed ossa - palestinesi di Gaza- che possono essere uccisi schiacciando un bottone del telecomando.

Alcune donne soldato, che si trovano molto lontano in una sala di operazioni, sono responsabili d’individuare il bersaglio e di sparare, con armi, attraverso il telecomando, che sono collocate nelle torri di controllo a pochi metri lungo la recinzione elettrica che circonda Gaza.

Il sistema è uno degli ultimi artefatti per “uccidere a distanza” sviluppato dall’impresa israeliana di armi Rafael, la vecchia divisione d’investigazione dell’esercito israeliano e adesso un’azienda governativa indipendente da questa.

Secondo Giora Katz, vice presidente del Rafael, le armi con controllo remoto come Avvistare e Sparare, è il volto del futuro.

Spera che in una decina d’anni almeno una terza parte delle macchine che userà l’esercito israeliano per controllare la terra, il mare e l’aria siano senza piloti.

L’esercito israeliano ammette la diminuzione dei livelli di reclutamento ed una popolazione sempre meno disposta a morire in un combattimento e quindi ha avviato la richiesta di questi artefatti.

Oren Berebbi, capo della sua filiale tecnologica, ha dichiarato recentemente ad un giornale statunitense: “Stiamo cercando di avere veicoli senza piloti su ogni fronte nel campo di battaglia…Potremo portare avanti sempre più missioni senza mettere a rischio la vita di un soldato”.
Il veloce progresso della tecnologia ha suscitato l’allarme le Nazioni Unite. Philip Alston, relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, il mese scorso ha avvertito del pericolo che possa emergere velocemente una “mentalità PlayStation d’uccidere”.

Ma, secondo gli analisti, è probabile che Israele dia le spalle all’armamento che è stato l’artefice di creare (usando i territori palestinesi occupati, e specialmente Gaza, come laboratorio di prove).

I regimi repressivi di tutto il mondo e le fiorenti industrie sulla sicurezza interna di tutto il pianeta hanno una forte richiesta di armi telecomandate.
“Questi sistemi si trovano ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma c’è un enorme e crescente mercato per esse”, ha affermato Shlomo Brom, un generale in pensione e analista della Difesa dell’Istituto di Studi della Sicurezza Nazionale dell’Università di Tel Aviv.

Il sistema Avvistare e Sparare- ufficialmente conosciuto come Tecnologia Sentinella- ha chiamato l’attenzione principalmente perché è guidato da donne soldato tra i 19 e 20 anni, e che in questo modo lo trasforma nell’unico sistema di armi dell’esercito israeliano usato esclusivamente da donne.

Si preferiscono le donne soldato per usare gli strumenti per uccidere con il telecomando a causa della scarsità nel reclutamento di soldati uomini per le unità di combattimento d’Israele. Le giovani donne possono portare avanti queste missioni senza rompere il tabu sociale di mettere a rischio le loro vite, ha affermato Brom.

Si prevede che le donne che identifichino qualsiasi persona sospetta che si avvicini al valico che circonda Gaza e, se ricevono l’autorizzazione dal loro ufficiale la uccidano usando il telecomando.

L’esercito israeliano, che pianifica di introdurre la tecnologia nelle altre linee di scontro d’Israele, si rifiuta di dire quanti palestinesi sono stati uccisi con armi a controllo remoto a Gaza.
Secondo alcuni mezzi di comunicazione israeliani si pensa che siano varie decine.

Il sistema è stato introdotto due anni fa per il controllo, ma solo di recente è stata data alle operatrici l'autorizzazione a sparare. L’esercito ha ammesso di aver usato Tecnologia Sentinella a dicembre per uccidere almeno due palestinesi che erano ad un centinaio di metri dal valico.

Il giornale Haaretz, al quale è stato concesso il raro accesso alla sala di controllo della Tecnologia Sentinella, la settimana scorsa citava le parole di un soldato, Bar Keren, di 20 anni: “E’ molto attraente essere tra chi fa questo. Ma non tutti vogliono questo lavoro. Non si tratta soltanto di prendere il comando come in una PlayStation della Sony e uccidere, ma, in definitiva, è per difesa ".

Sensori auditivi nelle torri indicano che le donne ascoltano lo sparo quando uccidono il bersaglio. Secondo Haaretz, nessuna donna aveva smesso di sparare contro quello che l’esercito chiama un palestinese “indiscriminato”.

L’esercito israeliano, che impone una terra di nessuno all'interno della recinzione che si estende per 300 metri nella minuscola enclave, è stato ampiamente criticato per il fatto che spari contro cittadini che entrano nella zona chiusa.

Si dice che Rafael sta sviluppando una versione di Tecnologia Sentinella che sparerà missili diretti a lungo raggio.

Un altro pezzo dell’armamento sviluppato recentemente dall’esercito israeliano è Guardium, un auto-robot blindato che può pattugliare un territorio a 80 km all’ora, navigare per le città, fare “imboscate” e sparare contro i bersagli.
Adesso sta pattugliando le frontiere israeliane con Gaza e Libano.
I suoi creatori, G-Nius, lo chiamano il primo “soldato robot” del mondo.

Ma Israele è principalmente conosciuto per il suo ruolo nello sviluppo di “veicoli aerei senza piloti” (droni). Con l’obiettivo originale di spiare e usati da Israele per la prima volta nel sud del Libano all' inizio degli anni 80, oggi sempre più utilizzato per commettere omicidi extragiudiziali dal cielo ad un'altezza di migliaia di metri."


Ringrazio una cara amica per la rapidissima traduzione.
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Inviato il: 30/10/2011 1:27
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#129
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GAZA STREP, di James Longley.

Lascio qui la pagina di FB che documenta gli attacchi aerei di stanotte su Gaza.

RAID ON GAZA.

Non riesco a trovare notizie sui droni nelle pagine in italiano, nè notizie attendibili. Chiunque ne trovi, postandole qui darebbe un grosso contributo.

Palestina LIBERA, ORA!
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Inviato il: 30/10/2011 14:10
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Re: RESTIAMO UMANI
#130
Ho qualche dubbio
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florizel ha scritto: "Si chiama Avvistare e Sparare. Le operatrici sono sedute di fronte ad un monitor dal quale possono controllare l’azione attraverso un comando simile a quelli della PlayStation. L’obiettivo: uccidere. Guidato da: giovani donne che prestano servizio nell'esercito israeliano.


se non ricordo male, questo articolo l'ho letto in italiano qualche tempo fa su Antifeminist Online Journal: http://antifeminist.altervista.org/
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Inviato il: 30/10/2011 23:13
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Re: RESTIAMO UMANI
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Re: RESTIAMO UMANI
#132
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Freedom Flotilla 2: Saoirse e Tahrir in rotta verso Gaza

La scorsa estate, Israele e Stati Uniti esportarono ad Atene l'assedio imposto sulla Striscia di Gaza quando impedirono alle 8 navi della Freedom Flotilla 2 - Stay Human di partire per raggiungere il territorio palestinese assediato.

Nonostante l'esito della missione, allora riuscimmo a sollevare l'attenzione internazionale sul blocco di Gaza. Ciò che abbiamo dovuto affrontare in Grecia non ha fatto altro che rafforzare la nostra determinazione a sfidare l'assedio imposto sulla popolazione di Gaza.

Allora affermammo che avremmo continuato a salpare e adesso ci siamo!!!

In queste ore, due navi si trovano in acque internazionali nel Mediterraneo e sono dirette a Gaza. Una è "Saoirse", irlandese, a bordo della quale vi sono anche alcuni parlamentari. L'altra è la canadese "Tahrir" con rappresentanti da Canada, Usa, Australia e Palestina. Il rappresentante americano è Kit Kittredge, anche a bordo di U.S. Boat to Gaza, " The Audacity of Hope".
Un giornalista di "Democracy Now" è a bordo di Tahrir.

Organizzazioni della società civile di Gaza attendono il loro arrivo e prenderanno in consegna le lettere scritte da migliaia di sostenitori americani della campagna "To Gaza With Love".

Chiediamo il vostro sostegno per la riuscita della missione:

Visitate i seguenti siti web per ricevere aggiornamenti:
- US to Gaza
- Irish Ship to Gaza
- Canadian Boat to Gaza
- seguite in diretta la copertura mediatica dalla nave "Tahrir" su Democracy Now
- seguiteciu su Twitter #Freedomwaves.

Diffondete la notizia tra i vostri contatti


Contattate il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca chiedendo di assicurare il libero passaggio di queste due navi e fare pressioni perché si ponga fine all'assedio su Gaza.

Chiamate il Dipartimento di Stato:

Segretario di Stato Hillary Clinton 202-647-5291
Ambasciatore Usa in Israele Daniel Shapiro 011-972-3-519-7575
Ufficio per gli Affari israelo-palestinesi Paul Sutphin 202-647-3672
Ufficio per gli Affari consolari Kim Richter 202-647-8308
Casa Bianca 202-456-1414
inviare e-mail al presidente Obama http://www.whitehouse.gov/contact


Sollecitali scrivendo loro con quanto segue:
Sin dalla metà del 2006, la Striscia di Gaza vive sotto assedio, con il quale si privano 1.6milioni di palestinesi di vivere in libertà e si negano loro i diritti umani fondamentali. Nonostante l'assedio abbia ricevuto la condanna di Nazioni Unite, Croce Rossa e numerosi governi, nulla non è stato fatto per andare incontro a questi civili.
La società civile ha il dovere di agire laddove non lo fanno i governi. Due navi con a bordo 27 passeggeri provenienti da 5 paesi sono in navigazione verso Gaza per affrontare il blocco navale imposto da Israele e per portare a Gaza supporti medico-ospedalieri e lettere di solidarietà.

In quanto americani, insistiamo sul nostro governo (il quale contribuisce ai rifornimenti militari di Israele per 3miliardi di dollari ogni anno) affinché faccia in modo che Israele garantisca il nostro passaggio e ponga fine all'illegale assedio su Gaza.

Nella maniera più assoluta possono essere sollevati pretesti per imporre a 1,6milioni di persone questa punizione collettiva.

Divulgate questa storia

Altri aggiornamenti su:
www.ustogaza.org
www.irishshiptogaza.org
www.tahrir.ca


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Inviato il: 3/11/2011 22:22
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Re: RESTIAMO UMANI
#133
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Abbordate dalla Marina israeliana le due imbarcazioni della Freedom Waves to Gaza
Scritto il 2011-11-04 in News

Le barche canadese Tahrir (Liberation) e irlandese Saoirse (Freedom) della "Freedom Waves to Gaza" sono state illegalmente abbordate dai militari israeliani in acque internazionali, questa sera.

L'esercito israeliano ha affermato: “All'arrivo delle barche al porto di Ashdod, gli attivisti saranno dati in custodia alla polizia e alle autorità di immigrazione del ministero dell'Interno”.

Le due barche, che portavano a bordo 27 passeggeri e circa 30mila dollari di medicine e rifornimenti, erano salpate dalla Turchia il 2 novembre scorso.



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Re: RESTIAMO UMANI
#134
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Re: RESTIAMO UMANI
#135
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non se ne può più


Calvero, se le notizie sono attendibili, c'è da temere altri disastri...

"I caccia Nato di stanza a Decimomannu (Cagliari) avevano appena finito di bombardare la Libia, che subito si è svolta nella base aerea l’esercitazione Vega 2011. Ospite d’onore l’aviazione israeliana, che con quelle italiana, tedesca e olandese si è esercitata ad «attacchi a lungo raggio».

Come riporta la stessa stampa israeliana, ciò rientra nella preparazione di un attacco agli impianti nucleari iraniani. L’esercitazione fa parte della cooperazione militare Italia-Israele, stabilita dalla Legge 17 maggio 2005.

Rientra allo stesso tempo nel «Programma di cooperazione individuale» con Israele, ratificato dalla Nato il 2 dicembre 2008, circa tre settimane prima dell’attacco israeliano a Gaza. Esso comprende non solo esercitazioni militari congiunte, ma l’integrazione delle forze armate israeliane nel sistema elettronico Nato e la cooperazione nel settore degli armamenti.

Così viene di fatto integrata nella Nato l’unica potenza nucleare della regione, Israele, anche se rifiuta di firmare il Trattato di non-proliferazione (mentre l’Iran, che non possiede armi nucleari, l’ha firmato). "
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Inviato il: 5/11/2011 17:12
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Re: RESTIAMO UMANI
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L'ESERCITO ISRAELIANO DEMOLISCE LA RETE ELETTRICA IN CONTRUZIONE NEL VILLAGGIO PALESTINESE DI UMM FAGARAH.


Tagliano la rete elettrica tra villaggi, mentre continua l'operazione di fagocitamento dei territori ancora popolati da palestinesi...

"[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]"
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Inviato il: 5/11/2011 18:35
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Re: RESTIAMO UMANI
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Israele trattiene 21 attivisti per Gaza
Scritto il 2011-11-07 in News




Press TV. Israele ha trasferito 21 dei 27 attivisti a bordo delle due flottiglie per gli aiuti internazionali di Gaza in un centro di detenzione.

Sabato un ufficiale israeliano ha dichiarato che sei degli attivisti sono stati espulsi.

Venerdì le unità navali israeliane hanno intercettato le imbarcazioni e abbordato le navi che avevano l'obiettivo di “sfidare l’attuale blocco criminale di Israele nei territori della Striscia di Gaza”.

“Ciò che Israele ha fatto non metterà fine agli aiuti umanitari, le azioni contro l’assedio su Gaza continueranno”, queste le parole riferite sabato da Amjad Shawa, un attivista, a Press TV.

La mini-flottiglia umanitaria, chiamata Freedom Waves to Gaza (Onde di Libertà per Gaza), ha lasciato le coste turche del porto di Fethiye mercoledì e sarebbe arrivata sulla Striscia di Gaza venerdì.

A bordo della nave canadese, Tahrir (Libertà), e di quella irlandese, Saoirse (anch’essa Libertà) vi erano 27 attivisti, oltre ai giornalisti e all’equipaggio, e scorte di medicinali per un valore di 30mila dollari.

Israele ha intercettato le flottiglie umanitarie prima del loro arrivo. Già il 31 maggio 2010, i commandos israeliani avevano attaccato la Freedom Flotilla di Gaza in acque internazionali, uccidendo nove attivisti turchi e ferendone decine di altri.

Gaza è sotto assedio dal 2006, e ciò ha causato un peggioramento del tenore di vita, facendo registrare livelli di disoccupazione e povertà mai avuti prima.

Traduzione per InfoPal a cura di Teresa Varlotta





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#138
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Un articolo di Silvia Todeschini, da GAZA.

GAZA STREP, un film documento di James Longley.
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Inviato il: 8/11/2011 21:50
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Re: RESTIAMO UMANI
#139
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I gestori della pagina FB Premio Pulitzer per Vittorio Arrigoni, in seguito alla pubblicazione di una fotografia da Gaza, dai contenuti crudi, sono stati "diffidati" dall'azienda.

Pare che tale diffida sia applicabile anche nel caso in cui un determinato contenuto venga attinto dall'esterno di FB, ossia da un sito o un blog privato, o una testata giornalistica on line.

Forse è il caso non solo di andare a cavillare circa i meccanismi di autotutela di una multinazionale come FB, ma anche di approfondire come venga applicato il principio di cancellazione della realtà delle cose, e come venga reso labile il confine tra "rispetto per le vittime" o per chi segue la notiza, e OMISSIONE della verità TUTTA.

Chiunque può seguire la faccenda, perchè la pagina di cui sopra è stata resa pubblica dai loro gestori.

Nel caso vogliate condividere all'ESTERNO di FB la notizia, la foto è "ancora" recuperabile. Con una premessa: le immagini sono davvero crude. Ma ad essere CRUDA è NEI FATTI la vita del popolo Palestinese.

Stay Human.
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Re: RESTIAMO UMANI
#140
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#141
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Stay Human

Solo un appunto: Stay Human non e' una buona traduzione per Restiamo Umani.

Sarebbe buona per tradurre parte di un discorso come "Voi restate, umani noi Klingon lasciamo questa astronave".

Una traduzione con un po' piu' di senso sarebbe:
KEEP OURSELVES HUMAN
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 27/11/2011 11:44
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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#142
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Inviato il: 11/12/2011 0:45
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Re: RESTIAMO UMANI
#143
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ESIGERE LA VERITÀ PER VITTORIO: QUINTA UDIENZA DEL 3 NOVEMBRE 2011

Lo scorso 3 novembre si è tenuta a Gaza City la quinta udienza del processo per il rapimento e l'uccisione di Vittorio Arrigoni. Un'udienza di 50 minuti in cui sono state chiamate a testimoniare dall'accusa cinque persone che, a vario titolo, hanno avuto contatti con gli imputati nei giorni immediatamente precedenti il rapimento di Vittorio.


Uno dei testimoni, Mahmud Shindi, è cognato di Tamer Hasasnah, uno dei due imputati che durante la seconda udienza si erano lamentati di aver confessato sotto forti pressioni, benché poi prove a riguardo non fossero state riscontrate.
Tamer Hasasnah è anche il proprietario del cellulare e del pc, adesso agli atti del processo, contenenti foto e video originali di Vittorio tenuto ostaggio. Mahmud Shindi ha confermato di aver conosciuto, sebbene con il nome di Khaled, Abdel Rahman Breizat, il giordano a capo del gruppo salafita che ha rapito Vittorio. Breizat rimase ucciso durante un blitz effettuato dalle forze di Hamas nel suo rifugio pochi giorni dopo l'assassinio di Vittorio. Al testimone che essa stessa ha chiamato a testimoniare, l'accusa non ha posto, tuttavia, alcuna domanda di approfondimento sulla figura misteriosa di Breizat, venuto appositamente dalla Giordania attraverso un tunnel per rapire Vittorio. Perché proprio Vittorio? Dopo cinque udienze questa domanda non ha ancora avuto luogo nel processo. Non convincono affatto le spiegazioni date finora, non ufficiali tra l'altro, di un rapimento "eccellente" effettuato allo scopo di conferire prestigio a questo gruppo sedicente salafita - quasi del tutto sconosciuto fino a quel momento -, all'interno di un contesto di lotte di potere tra clan nella Striscia di Gaza. L'ordinamento giuridico palestinese non prevede la costituzione di parte civile nei processi militari: questo non ha permesso né all'avvocato palestinese né a quello italiano, scelti inizialmente dalla famiglia Arrigoni, di fare domande scomode in un processo la cui conclusione, udienza dopo udienza, pare sempre più essere stata decisa sin dall'inizio. Un processo-farsa? Ecco il commento a caldo sulla quinta udienza di Gilberto Pagani, avvocato della famiglia Arrigoni: «50 minuti per sentire cinque testimoni: o non sapevano nulla (e allora perché li hanno chiamati), o è un'offesa all'intelligenza».


Oltre a questo, c'è da rilevare la scarsa attenzione con cui è seguito il processo qui in Italia, sia da parte dei mezzi d'informazione - con l'unica eccezione del quotidiano "Il Manifesto" attraverso la penna di Michele Giorgio -, che da parte dell'opinione pubblica. Il dolore e lo sconcerto seguiti alla morte di Vittorio sembrano aver lasciato il posto alla rassegnazione che in questo processo non sia possibile arrivare alla verità. Questo significherebbe, tuttavia, fare torto proprio alla persona di Vittorio che, in tutta la sua vita, mai si è rassegnato e sempre si è impegnato attivamente contro le ingiustizie.


Voler sapere la verità sulla morte di Vittorio è un diritto e un dovere di chi gli ha voluto bene e lo ha stimato. Una verità la cui ricerca non dobbiamo mai smettere di pretendere

Fonte

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Inviato il: 12/12/2011 2:16
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#144
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GAZA, «PIOMBO FUSO» TRE ANNI DOPO.

"Oggi i palestinesi terranno cerimonie commemorative nei Territori occupati. Iniziative analoghe, in ricordo anche di Vittorio Arrigoni (ucciso a Gaza lo scorso aprile), sono previste in Italia e in altri paesi europei.

E proprio nel terzo anniversario di «Piombo fuso», si registra un nuovo tentativo di delegittimare i palestinesi. L’influente miliardario statunitense Sheldon Adelson domenica scorsa si è unito al principale candidato repubblicano alle presidenziali, Newt Gingrich, nel definire il popolo palestinese «inventato» a tavolino."


Questo criminale tentativo di NEGARE l'identità di un popolo ne ricorda un altro: quello di affermare l'identità ebraica attraverso il TERRORISMO SIONISTA.
Evidentemente, l'invenzione di una "terra promessa" a cui fare ritorno deve aver funzionato.
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Re: RESTIAMO UMANI
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GUERRILLA RADIO, il blog di Vittorio Arrigoni, HA RIAPERTO.

3 ANNI FA, dicembre 2008, "piombo fuso" su GAZA.

PER NON DIMENTICARE.

"Faranno il deserto, e lo chiameranno pace.

Il silenzio del "mondo civile" è molto più assordante delle esplosioni che ricoprono la città come un sudario di terrore e morte.

Vittorio Arrigoni
Vik in Gaza"
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Re: RESTIAMO UMANI
#146
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Re: RESTIAMO UMANI
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Chi dimentica è complice.

(attenzione, scene forti. Quelle che i palestinesi vedono coi loro occhi ogni giorno, e sulla loro pelle.)

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Re: RESTIAMO UMANI
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Re: RESTIAMO UMANI
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Operazione Piombo Fuso. Terzo anniversario.


"Ricordare cosa fu “Piombo Fuso” a tre anni di distanza.
Questo mi si chiede di fare ma io, davvero, provo l'imbarazzo di non saper distinguere quelle tre settimane apocalittiche (oltre 1400 morti e 5 mila feriti) alla quotidianità di quel luogo chiamato Striscia di Gaza.

Tutto il mondo sa dell'esistenza di questa strana entità, questa “Striscia”, ma sono sicura che neppure il 10% di tutti coloro che credono di conoscerla riuscirebbe ad immaginare cosa essa sia effettivamente. Dov'è la “Striscia di Gaza”? In Palestina. Ma cos'è la Palestina? Che non sia uno Stato in pochi lo sanno, che le persone che abitano quella terra martoriata e attraversata da filo spinato e muri di cemento armato non abbiano alcun diritto sul loro stesso suolo natale, nessuno lo sa, o almeno nessuno sa fino a che punto questo sia vero.

...

“Piombo fuso”, un'altra Nakba o semplicemente l'apice provvisorio dell'annichilimento di un popolo? Provvisorio, sì, perché a quelle 3 settimane di nuova catastrofe se ne aggiungeranno altre e forse nuovamente si dirà che a Gaza si è toccato il fondo ma non sarà così, al peggio sopraggiungerà ancora il peggio, fino a quando il mondo non deciderà di aprire gli occhi sull'orrore e non potrà che dire basta.

Deir Yassin, Tall al Zaatar, Sabra e Chatila, Jenin, Nablus…..Gaza, ecc ecc. Finalmente si può chiamarle stragi, ma parlare di pulizia etnica non riscuote ancora il favore di molti, dire Olocausto poi è ancora un tabù, assolutamente interdetto parlare di un Olocausto che non sia ebraico.
E forse non è sbagliato: l'Olocausto palestinese si perpetua da ben più lungo tempo e allora forse bisognerà inventare un'altra parola".


Quando capiremo, tutti, che la liberazione del popolo palestinese implica la liberazione di qualunque altro popolo, sarà un bellissimo giorno.
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Re: RESTIAMO UMANI
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