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  Razionalismo.

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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#61
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ red_knight

Citazione:
....... ma sto solo difendendo la mia natura di razionalista (tale è, non è un mio capriccio) e cercando di farti capire (su questo dovremmo discutere) che funziona benissimo per un sacco di cose, che non cade in contraddizione, che al contrario di quanto sostieni è perfettamente congeniale all'essere umano e che "la consiglierei a tutti", per così dire. Mentre il modus cogitandi degli altri mi piace di meno

red, quanto ti capisco !!!
per quanto tempo ha funzionato il BISOGNO di avere dei quadri netti, limpidi, completi su tutte le questioni che mi riguardavano.
si chiama anche BISOGNO di certezze, raggiunte con un processo difendibile, razionale, tale che chiunque possa capirlo e chi non lo capisce lo si possa qualificare idiota.
quando ci si sente addosso tanta forza, tanta energia, la cosa più importante è avere le idee chiare, nette..... altro che dubbi, possibilità, forse, ma ...
il desiderio è procedere, correre, mangiarsi la vita, e quindi questo amore per tutto ciò che dà certezza è connaturato con questa sensazione meravigliosa. ..... il mondo è mio, basta che lo raccolga.... esagero ? no, non credo, penso che infine sia proprio questo che sotto sotto cova, nel bisogno di certezze.
poi il tempo passa, le forze calano, la voglia di correre si esaurisce e a malapena si cammina, e allora si cominciano a vedere tante cose che la corsa precedente non aveva permesso di notare, e nascono i dubbi.... o almeno tante certezze non appaiono più così importanti...
e poi non so, devo ancora vivere la prossima esperienza.
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 10/9/2010 17:28
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Re: Razionalismo.
#62
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Ciao a tutti.

Forse sbaglio ma la tendenza dei "meno razionalita'" e' quella di chi tende a separare nella maniera piu' netta la razionalita' dall'istintivita', come se nulla avessero in comune. Mi sbaglio?

Non e' possibile parlare di razionalita' in maniera trasversale, cioe' supponendo che esista una razionalita' capace di compenetrare le proprie emozioni, gli impulsi e gli istinti e di usarli come informazioni aggiuntive per poter, infine, decifrarne pesi e significati ed implicarli nelle proprie scelte?
Dopotutto si possono considerare informazioni a tutti gli effetti, no?

Penso si possa rimanere razionalisti senza cadere nella trappola individualistica dei sentimenti.
Le emozioni mi sembrano un po' troppo personali per pretendere di prenderle come riferimento nelle scelte... soprattutto per quelle ad uso generale (infatti, e' il trucco dei politici di ogni mondo esistente, per usare l'istintivita' altrui ai propri fini. Scontato da dire in questi giorni di commemorazione).

Chi usa la ragione per spiegarsi alcuni fatti non perde di vista freddamente cio' che viene implicato dalle emozioni, forse, semplicemente le ritiene non opportune, o troppo personali (e lo sono di certo!), per avere un peso tale da influenzare la propria analisi su tutto cio' che accade.

Diverso nel momento in cui le cose accadono a se stessi. In quei casi le emozioni sono parte in causa.
Volendo esagerare, forse, negli avvenimenti personali le due cose coincidono: emotivita' e razionalita' hanno molto in comune da sviscerare e mettere a fuoco.

Di nuovo una compenetrazione, di nuovo nessuna divisione netta tra le due cose...

L'etichetta "razionalista" probabilmente incapsula il concetto senza nessuna possibile sfumatura e ne deforma i confini, semplicemente, determinandoli dove non esistono.

(ritorno dalle ferie ... non ho ancora letto tutto, me ne scuso. Anche per eventuali ridondanze o infondatezze nelle "accuse" ... ciao)

mc
Inviato il: 12/9/2010 17:49
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#63
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@a_mensa

Citazione:
red, quanto ti capisco !!!
per quanto tempo ha funzionato il BISOGNO di avere dei quadri netti, limpidi, completi su tutte le questioni che mi riguardavano.
si chiama anche BISOGNO di certezze, raggiunte con un processo difendibile, razionale, tale che chiunque possa capirlo e chi non lo capisce lo si possa qualificare idiota.


Comprendo quel bisogno, ma a dir la verità non mi appartiene. Non ho alcun bisogno di certezze, e a dir la verità ne possiedo ben poche. Nemmeno la "fiducia" nel razionalismo è dovuta a un qualche bisogno di punti fermi, ma solo a un certo fastidio che mi risulta ogni qual volta il mio piccolo cervello si trovi a processare delle contraddizioni. Non dico che mi viene mal di testa, ma quasi...
A parte questo, mi guardo bene dal considerare idiota chi non capisce le mie certezze. Inevitabilmente penso che abbia torto, certo, ma so benissimo che ci sono mille buone motivazioni per aver torto in un sacco di casi. È per questo che solitamente evito di parlare di razionalismo in maniera sistematica (come sto cercando di fare adesso) e, un po' paradossalmente, preferisco far ricorso ad argomentazioni più contestuali. In ogni caso rimango convinto che il razionalismo si debba far strada nella mente degli individui solo per via naturale. È totalmente inutile provare a insegnarlo, ci si deve arrivare da soli; più la società diventa razionale meglio è, ma questo processo riguarda l'abbandono per esaustione dei vecchi schemi mentali più che il convincimento della bontà dei nuovi (anche se la differenza tra le due cose è molto sottile).

@mc

Condivido tutto pienamente.

I Vulcaniani di Star Trek sono un'emerita minchiata.
Inviato il: 12/9/2010 18:22
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#64
Sono certo di non sapere
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@ red_knight

scusami se ti ho paragonato a me giovane, che ero un freddo, arrogante, presuntuoso di m....da.

@mc

io portai forse all'eccesso la razionalità, soffocando tutta quella parte emotiva, che per fortuna, ad un certo punto si è risvegliata (meglio tardi che mai).
soffocare le emozioni ha voluto dire non avere mai conosciuto l'amicizia, l'amore passionale, la paura.... la parte emotiva raggiungeva solo un livello minimo, poi spariva, e interveniva solo una freddezza che spaventava anche persone a me care.
mi hanno definito insensibile, glaciale, e in tanti modi, mai elogiativi.
utili in qualche occasione, quando bisognava assistere persone care nelle loro ultime ore, o intervenire in casi di incidenti o altro, ma comunque mai apprezzato.
acqua passata, comunque.
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Inviato il: 12/9/2010 19:10
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Razionalismo.
#65
Dubito ormai di tutto
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Lo stato di quasi totale aberrazione in cui versa la società odierna è imputabile in ultima analisi al solo razionalismo, razionalismo imposto che come ognuno può constare sta privando l'umanità dell'unica dote acquisibile negli individui: il buon senso, per sostituirlo con una scientifica incapacità decisionale al di fuori degli schemi proposti.
_________________
Manfred
Inviato il: 12/9/2010 19:31
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#66
Sono certo di non sapere
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@a_mensa

Scusa di che? Non ho avuto l'onore e la fortuna di conoscerti quando eri "giovane" e anche adesso ti "conosco" solo in senso lato, tramite una fredda interfaccia web (per altro giallognola, verdognola e grigiognola, che colori di merda! ), ma persone che corrispondono alla tua descrizione ne ho incontrate parecchie e, dovendo scegliere, le preferisco alle persone "calorose".

La virtù in realtà sta nel mezzo, ma non credo di conoscere nessuno veramente "nel mezzo" e, naturalmente, io stesso sono ben lontano dall'esserci. E poi da giovani si è sempre un po' estremi in un senso nell'altro, no?

Grazie per aver condiviso brevemente un po' di te stesso con me e con gli altri.
Inviato il: 12/9/2010 20:13
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#67
Sono certo di non sapere
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@ manfred
Citazione:
Lo stato di quasi totale aberrazione in cui versa la società odierna è imputabile in ultima analisi al solo razionalismo, razionalismo imposto che come ognuno può constare sta privando l'umanità dell'unica dote acquisibile negli individui: il buon senso, per sostituirlo con una scientifica incapacità decisionale al di fuori degli schemi proposti.

il razionalismo non c'è nessuno in grado di imporlo, o ci si entra per afffinità, per predisposizione, o al massimo, per scelta.
offre un sicuro vantaggio mentale, quello di avere pochissimi dubbi, molte certezze, e quasi tutto collocato in un quadro dove tutto appare funzionare perfettamente.
sino a che qualcosa non dimostri il contrario.
allora occorre una rapida rielaborazione a volte molto sostanziosa, delle proprie convinzioni.
lo svantaggio è nel confronto con gli altri, in quanto si presuppone le proprie idee così logiche, banalmente evidenti, che rende difficile il capire come altri possano non condividerle.

@ red_knight


Citazione:
....Non ho avuto l'onore e la fortuna di conoscerti quando eri "giovane".....

credimi, non ti sei perso proprio nulla.... con la "saggezza" che solo gli anni e una visione retrospettiva d'insieme possono dare, ti posso garantire che è molto meglio così.... già è difficile sopportarmi oggi, figurati allora !

ps. è vero che c'era anche chi mi ammirava, ma dovevano avere uno stomaco capace di digerire anche i sassi !!!
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Inviato il: 12/9/2010 20:48
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Razionalismo.
#68
Dubito ormai di tutto
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Si impone il razionalismo come scelta obbligata propagandando la visione materialistica del mondo.
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Manfred
Inviato il: 12/9/2010 20:54
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Re: Razionalismo.
#69
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Lo stato di quasi totale aberrazione in cui versa la società odierna è imputabile in ultima analisi al solo razionalismo, razionalismo imposto che come ognuno può constare sta privando l'umanità dell'unica dote acquisibile negli individui: il buon senso, per sostituirlo con una scientifica incapacità decisionale al di fuori degli schemi proposti.

Si impone il razionalismo come scelta obbligata propagandando la visione materialistica del mondo.


Scusa ma non ti seguo questa volta:
il problema non e' l'imposizione sul ragionare ma e' determinato dal riuscire ad offrire un sistema di riferimento immaginario e privo di umanita' su cui ragionare. Il ragionare non e' affatto di per se' un difetto. Nemmeno un eccesso di razionalita' se ci si attiene a minime regole di buon senso.

Certo non vedere le insidie del razionalismo di questi tempi e' di certo un chiaro sintomo di inettitudine alla ragione.

mc
Inviato il: 13/9/2010 0:55
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Razionalismo.
#70
Dubito ormai di tutto
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Un eccesso di razionalità non si attiene mai alle regole del buon senso, travalica la funzione originaria della ragione che è quella di mettere ordine nelle conoscenze fatte e vieta all'individuo l'acquisizione di nozioni che sono in contrasto con essa, perciò automaticamente esclude lo spirito, non come fattore religioso ma pragmatico.
_________________
Manfred
Inviato il: 13/9/2010 1:05
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Re: Razionalismo.
#71
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Un eccesso di razionalità non si attiene mai alle regole del buon senso

Ok, se detto cosi', hai ragione.
Intendevo la "tendenza all'eccesso" di un individuo... mi sono spiegato male.

Citazione:
spirito

Io vedo la razionalita' in antitesi con l'istinto, non con lo spirito.... qualsiasi cosa si intenda con esso.

Una analisi razionale comporta anche la valutazione del proprio istinto (almeno per quanto mi riguarda, ci provo).
Una valutazione solo istintiva, puo' anche essere precisa, ma esclude l'apporto razionale apparendomi a priori incompleta.

mc
Inviato il: 13/9/2010 1:44
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#72
Sono certo di non sapere
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@mc

Citazione:
Certo non vedere le insidie del razionalismo di questi tempi e' di certo un chiaro sintomo di inettitudine alla ragione.


Uh, questa proprio non sembra detta da te, mc
Potresti spiegarti meglio?

P.S.: sono così noioso nel parlare che ho fatto scappare il povero SecondLife?
Inviato il: 13/9/2010 3:57
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  •  SecondLife
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Re: Razionalismo.
#73
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Vedi, quel che tu a volte sembri dimenticare, è che io non sto postulando caratteristiche meravigliose della razionalità che poi a conti fatti non esistono, ma sto solo difendendo la mia natura di razionalista (tale è, non è un mio capriccio) e cercando di farti capire (su questo dovremmo discutere) che funziona benissimo per un sacco di cose, che non cade in contraddizione, che al contrario di quanto sostieni è perfettamente congeniale all'essere umano e che "la consiglierei a tutti", per così dire. Mentre il modus cogitandi degli altri mi piace di meno

Questa cosa che scrivi secondo me chiude la questione.

Infatti se tu scrivi di essere razionalista per natura, senza cioè potere ricondurre la genesi del tuo razionalismo ad un processo analitico razionale, stai dicendo semplicemente che il tuo razionalismo è in effetti solo una qualunque forma di irrazionalismo, la cui predilezione per la razionalità ne costituisce un vezzo come un altro.

A me ciò va benissimo, lo ritengo del tutto realistico (anzi reale). Basta saperlo (e dirlo chiaramente): non è ciò che succede in genere con i soi-disant "razionalisti".


Citazione:
Tu invece hai aperto il thread per fare delle critiche, ovviamente legittime, che però si sono rivelate psicologiche e non filosofiche (e, ironicamente, tutte assolutamente razionali!)!

Veramente penso di avere avanzato delle critiche di tipo gnoseologico* al razionalismo, più robuste io credo di quelle puramente filosofiche. Quanto alla razionalità, ripeto, a me mi garba pure, se non si pretende - irrazionalmente! - di farla assurgere ad un ruolo predominante che, nell'ambito dell'approccio alla conoscenza, le è in realtà improprio.


Citazione:
P.S.: sono così noioso nel parlare che ho fatto scappare il povero SecondLife?

Un po' quello () e un po' che il fine settimana è sacro!


* Qualunque cosa ciò voglia dire: mi piaceva il suono!
Inviato il: 13/9/2010 11:21
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#74
Sono certo di non sapere
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@Red_Knight

Citazione:
Infatti se tu scrivi di essere razionalista per natura, senza cioè potere ricondurre la genesi del tuo razionalismo ad un processo analitico razionale


Non vedo sinceramente come ciò sarebbe possibile senza violentare la logica più elementare. C'è davvero qualcuno che sostiene una cosa del genere???

Citazione:
stai dicendo semplicemente che il tuo razionalismo è in effetti solo una qualunque forma di irrazionalismo, la cui predilezione per la razionalità ne costituisce un vezzo come un altro.


Questa cosa non mi entusiasma troppo.
Non c'è alcuna predilezione e tanto meno alcun vezzo, se è davvero una cosa naturale. Ma in ogni caso non vedo perché usare il termine "irrazionalismo".
Ho dimenticato comunque il corollario integralista della mia affermazione: non solo è la mia natura, ma dovrebbe essere anche quella degli altri.

Citazione:
A me ciò va benissimo, lo ritengo del tutto realistico (anzi reale). Basta saperlo (e dirlo chiaramente): non è ciò che succede in genere con i soi-disant "razionalisti".


Quindi la conclusione del thread è questa? Io che soffro di razionalismo congenito e tu che non hai nulla da obiettare? Immaginavo un finale più furibondo. Avevi delle critiche "sociologiche" da fare, se non sbaglio.
Inviato il: 13/9/2010 15:38
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  •  SecondLife
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Re: Razionalismo.
#75
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Quindi la conclusione del thread è questa? Io che soffro di razionalismo congenito e tu che non hai nulla da obiettare? Immaginavo un finale più furibondo.

Mi spiace, ma non si può obiettare all'"essenziale". Altrimenti il razionalismo avrebbe ben altre carte in mano.

Citazione:
Avevi delle critiche "sociologiche" da fare, se non sbaglio.

Si, ma ad un razionalismo "forte", non a questa versione da donnicciuole () che si riduce in fin dei conti ad una innocua mania di spolverare, lucidare e rimettere perennemente in ordine la propria collezione di concetti. Un hobby bisogna pure concederlo al nostro prossimo, nella vita!
Inviato il: 13/9/2010 16:03
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#76
Sono certo di non sapere
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@SecondLife

E quale sarebbe il razionalismo "forte"?
Inviato il: 13/9/2010 16:08
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  •  SecondLife
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Re: Razionalismo.
#77
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
E quale sarebbe il razionalismo "forte"?

Quello che tramite l'elaborazione concettuale pretenda di produrre conoscenza del reale, per esempio.
Inviato il: 13/9/2010 16:17
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#78
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Quello che tramite l'elaborazione concettuale pretenda di produrre conoscenza del reale, per esempio.


Perdonami, non è la caratteristica di ogni sistema di pensiero? Non mi è mai capitato di sentire "Sono convinto che esista Dio. Ma non realmente."
Inviato il: 13/9/2010 16:24
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  •  SecondLife
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Re: Razionalismo.
#79
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Perdonami, non è la caratteristica di ogni sistema di pensiero? Non mi è mai capitato di sentire "Sono convinto che esista Dio. Ma non realmente."

No, Red, perché non tutti i "sistemi di pensiero" (nonostante la denominazione) si fondano sulla predominanza del... pensiero, appunto. Nei "sistemi di pensiero" religiosi (visto che ci metti di mezzo Dio) è presente una parte sostanziale che non è soggetta al "pensiero" ma che anzi sovrasta quest'ultimo gerarchicamente. Non è il pensiero la chiave della conoscenza. Nel razionalismo si.
Inviato il: 13/9/2010 16:39
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#80
Sono certo di non sapere
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Citazione:
No, Red, perché non tutti i "sistemi di pensiero" (nonostante la denominazione) si fondano sulla predominanza del... pensiero, appunto. Nei "sistemi di pensiero" religiosi (visto che ci metti di mezzo Dio) è presente una parte sostanziale che non è soggetta al "pensiero" ma che anzi sovrasta quest'ultimo gerarchicamente. Non è il pensiero la chiave della conoscenza. Nel razionalismo si.


Questa sarebbe una contraddizione in termini, e infatti non è come dici tu. I sitemi religiosi non si basano sul pensiero razionale ma sul "pensiero" in sé ci son pochi dubbi. O almeno "pensiero" è il nome che si dà a tutto quel genere di cose, per cui nessuno di fatto esce da quel significato. Ma sempre di elaborazione concettuale si tratta: la Fede non è un prurito che si avverte tra il pancreas e il fegato, è pensiero anch'essa.

Ma ho usato Dio come un esempio qualsiasi. Potevo usare il Karma, o il Partito. Era una considerazione generale. Non solo tutti i sistemi di pensiero pretendono di produrre conoscenza del reale, ma anche i più idioti pensieri non sistematici fanno la stessa cosa. Anche "domani è mercoledì" ha lo stesso scopo.

Quindi come definizione di "razionalismo forte" mi sembra un po' vaga. Ma se come credo ho capito lo stesso cosa intendevi, non vedo cosa ci sia di più "forte" rispetto al "mio" razionalismo.
Inviato il: 13/9/2010 16:49
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Razionalismo.
#81
Dubito ormai di tutto
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cit
è presente una parte sostanziale che non è soggetta al "pensiero" ma che anzi sovrasta quest'ultimo gerarchicamente. Non è il pensiero la chiave della conoscenza. Nel razionalismo si.


Non è il pensiero la chiave della conoscenza in tutte le persone dotate di buon senso
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Manfred
Inviato il: 13/9/2010 16:49
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  •  SecondLife
      SecondLife
Re: Razionalismo.
#82
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Questa sarebbe una contraddizione in termini, e infatti non è come dici tu. I sitemi religiosi non si basano sul pensiero razionale ma sul "pensiero" in sé ci son pochi dubbi.

Secondo le mie conoscenze ci sono pochi dubbi anche sul fatto che non sia il pensiero analitico-razionale sviluppato dal cervello umano del razionalismo. L'intelligibilità del reale non è una cosa esclusa dall'ottica dei sistemi di pensiero religiosi, ci mancherebbe, ma non è il frutto della semplice attività intellettuale logico-razionale fondata sui concetti dell'essere umano.

Citazione:
O almeno "pensiero" è il nome che si dà a tutto quel genere di cose, per cui nessuno di fatto esce da quel significato. Ma sempre di elaborazione concettuale si tratta: la Fede non è un prurito che si avverte tra il pancreas e il fegato, è pensiero anch'essa.

La Fede è... pensiero?!?

Red, qui esigo una fonte.

Citazione:
Ma ho usato Dio come un esempio qualsiasi. Potevo usare il Karma, o il Partito. Era una considerazione generale. Non solo tutti i sistemi di pensiero pretendono di produrre conoscenza del reale, ma anche i più idioti pensieri non sistematici fanno la stessa cosa. Anche "domani è mercoledì" ha lo stesso scopo.

La questione riguarda la differenza di modalità, se l'approccio logico-razionale è considerato sufficiente oppure no. Questa è la discriminante.

Citazione:
Quindi come definizione di "razionalismo forte" mi sembra un po' vaga. Ma se come credo ho capito lo stesso cosa intendevi, non vedo cosa ci sia di più "forte" rispetto al "mio" razionalismo.

Mi sembra che tu abbia concordato con tutti i sostanziali limiti che ho indicato nei post precedenti riguardo all'ente "concetto" nel rispecchiare la realtà, e si tratta di limiti che invalidano fortemente l'obiettivo di produrre conoscenza del reale su quelle basi. Ciò a cui conduce il riconoscimento effettivo di quei limiti è un razionalismo intrinsecamente debole.
Inviato il: 13/9/2010 17:20
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#83
Sono certo di non sapere
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@ SecondLife e Red_Knight

è veramente buffo assistere alla vostra controversia, senza riuscire a definire a parole quello che mi appare invece così chiaramente.
provo ad esprimerlo con un fatto di mia vita vissuta.

nella riparazione dei computers, insegnavano e praticamente tutti, seguivano la strada a ritroso.
partivano dall'errore, e andando all'indietro cercavano di giungere al circuito ch elo generava.
l'ovvia difficoltà era quando il guasto non era fisso, o almeno apparentemente, non era fisso, in quanto occorreva predisporre trappole, apettare il prossimo evento, ecc...
il tutto ovviamente facilitato se un test sbagliava, per cui era sufficiente metterlo in loop per poter ripetere l'evento errato fino al trovare il circuito in errore.
questo veniva definito il "metodo logico, razionale".
io che non lo seguivo venivo definito dai più un "intuitivo" benchè invece applicassi una razionalità ad un livello più elevato, o almeno diverso.
infatti con conoscenze relativamente scarse, circuitalmente perlando (ovviamente conoscevo come funzionava un adder, un carry lookup, registri ecc..) della macchina specifica, ma avendo chiarissimo cosa avrebbe dovuto fare in quel momento, immaginavo una macchina che in quella situazione, e SOLO in quella situazione , sbagliasse in quel modo, e solo in quel modo. questo mi portava immediatamente, se non al circuito specifico guasto,almeno nell'area dove esso si trovava.
di qui la metafora.
esiste un razionalismo di base, quello che parte dalle cose verificabili, sensorialmente accertabili, e per similitudine con altre già accertate, delle quali si estrae il processo, porta a determinate conclusioni.
ma esiste anche un razionalismo ad un livello diverso, che porta invece a considerare verificati i punti di partenza non noti sulla base di una conclusione verificabile.
il primo tipo si esprime con: visto a, b, c, allora deve essere D, mentre il secondo funziona all'incirca al contrario con :visto D, e a e b, allora può solo essere c a poterlo generare. oppure al limite, visto D possono solo essere a,b,c a generarlo, escludendo tutto ciò che non è coerente al risultato.
detta così sembra una banalità, ma applicato alle conoscenze, credo sia la chiave del vostro dissenso.
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 13/9/2010 18:32
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Re: Razionalismo.
#84
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Uh, questa proprio non sembra detta da te, mc Potresti spiegarti meglio?


Il pensiero completo scaturisce da "Si impone il razionalismo come scelta obbligata propagandando la visione materialistica del mondo" di Manfred.
Al Quale rispondevo:
"Il problema non e' l'imposizione sul ragionare ma e' determinato dal riuscire ad offrire un sistema di riferimento immaginario e privo di umanita' su cui ragionare. Il ragionare non e' affatto di per se' un difetto. Nemmeno (la tendenza ad) un eccesso di razionalita' se ci si attiene a minime regole di buon senso.

Certo non vedere le insidie del razionalismo di questi tempi e' di certo un chiaro sintomo di inettitudine alla ragione".

Ci sono trappole insidiosissime nel seguire la razionalita' in mancanza di informazioni o in un costrutto menzoniero o fai te... situazione pericolosissima se ad una propaganda serrata si unisce la forza di un ragionamento plausibile anche se infondato o manipolato.
Mi riferivo ad una sorta di razionalismo corrotto da questo tipo di societa', seguendo lo spunto di Manfred.

(non so se sono stato piu' chiaro... )

mc
Inviato il: 13/9/2010 20:56
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Re: Razionalismo.
#85
Sono certo di non sapere
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La fede, a mio avviso, e' percezione, non pensiero.
Ma la percezione e' analisi logico-razionale a basso livello (bio-termo-elettro-chimica) che convoglia in una analisi logico-razionale ad alto livello (pensiero) e ne influenza l'interpretazione finale.
E' l'interpretazione la discriminante. Qui subentra la psicologia (paure personali, debolezze, compromessi, etc ... tutta roba molto umana a dire il vero).


Un'ultima cosa:
razionale non e' per forza plausibile... pero' irrazionale raramente puo' esserlo davvero.


p.s.: SecondLife: quel "donnicciuole" dice molto di piu' di quanto volesse dire sul modo di ragionare ... e solo ad una prima lettura

mc
Inviato il: 13/9/2010 21:27
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  •  Red_Knight
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Re: Razionalismo.
#86
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Secondo le mie conoscenze ci sono pochi dubbi anche sul fatto che non sia il pensiero analitico-razionale sviluppato dal cervello umano del razionalismo. L'intelligibilità del reale non è una cosa esclusa dall'ottica dei sistemi di pensiero religiosi, ci mancherebbe, ma non è il frutto della semplice attività intellettuale logico-razionale fondata sui concetti dell'essere umano.


Appunto. Abbiamo detto la stessa cosa.

Citazione:
La Fede è... pensiero?!? Red, qui esigo una fonte.


Da Wikipedia:
Il pensiero è l'attività della mente, un processo che si esplica nella formazione dei concetti, della coscienza, delle idee, dell'immaginazione, dei desideri, di ogni raffigurazione del mondo; può essere sia conscio che inconscio.

La Fede è l'autoimposizione/accettazione di dogmi e il continuo ricorso a essi con assoluta fiducia, appunto. Consiste insomma nella formulazione di enunciati più o meno estesi, che serviranno poi a spiegare determinate cose, a basarci sopra interi ragionamenti complessi e a orientare stati d'animo, decisioni e l'accettazione di informazioni successive. Tra le altre cose pretende quindi di produrre conoscenza, ed è senz'altro un'attività abbastanza complessa. Come la vuoi chiamare altrimenti?

Citazione:
La questione riguarda la differenza di modalità, se l'approccio logico-razionale è considerato sufficiente oppure no. Questa è la discriminante.


È semplicemente impossibile, anche volendo, distaccarsi sistematicamente da un approccio logico-razionale, e in tutti i sistemi di pensiero infatti esso è ritenuto più o meno sufficiente a produrre conoscenza. La differenza sta nel rigore, nell'esclusività e nella qualità e quantità delle eccezioni consentite e delle "altre vie" (la Rivelazione Divina, l'Illuminazione, l'Estasi, etc).
Naturalmente anche nel razionalismo la fonte primaria della conoscenza più o meno grezza è l'esperienza (altrimenti la razionalità si ridurrebbe a una funzione senza argomento); si parlava di produzione di conoscenza ulteriore, suppongo.

Citazione:
Mi sembra che tu abbia concordato con tutti i sostanziali limiti che ho indicato nei post precedenti riguardo all'ente "concetto" nel rispecchiare la realtà, e si tratta di limiti che invalidano fortemente l'obiettivo di produrre conoscenza del reale su quelle basi.


Continuo a concordare al riguardo, ma non vedo perché tali limiti invalidino la possibilità di produrre conoscenza del reale. O meglio non vedo perché ciò sarebbe un problema del solo razionalismo. I concetti sono la materia prima del pensiero in generale e, una volta aver accettato l'"educata convenzione" che ci sia una realtà oggettiva e sensibile di cui anche gli altri siano partecipi, la loro attinenza con tale presunta realtà è assolutamente irrilevante sia per il razionalismo che per tutti gli altri sistemi.

Sinceramente però non capisco com'è che siamo arrivati fin qui! Ricapitoliamo, o finirò davvero col non capirci più niente.
Prima di tutto cerchiamo di capire cos'è il razionalismo forte: la definizione che hai dato tu per ora è applicabile a qualsiasi cosa. Oppure sono io che non l'ho capita.
Inviato il: 14/9/2010 3:38
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Re: Razionalismo.
#87
Ho qualche dubbio
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Ho la sensazione di stare scivolando in una pièce di Ionesco. Mi mette ansia e perciò provo ad uscirne.

Dire che "il pensiero è l'attività della mente" (grazie della fonte ) significa semplicemente renderlo sinonimo di "coscienza" e, dunque, omnicomprensivo. In quest'ottica la Fede è senz'altro pensiero. Ma anche il sapore della pizza che ho mangiato ieri sera è allora pensiero. Anche il colore del palazzo di fronte che vedo dalla finestra è pensiero. E anche il prurito che avverto tra il pancreas e il fegato è pensiero. E anche l'antipatia che provo per il collega nell'altra stanza (e non solo per lui, in questo momento ) è pensiero. E anche il piacere che sto provando mentre ascolto la musica che sto ascoltando è pensiero. Benissimo. È solo una questione di semantica, in fin dei conti.

Purtroppo però i termini omnicomprensivi, con la loro indifferenziazione, sono poco utili all'analisi ed al dialogo.
Propongo, se sei d'accordo, di risolvere il problema con una serie di convenzioni semantiche.
Ad esempio propongo di denominare "l'attività della mente" che riguarda gli input sensoriali non come pensiero ma come percezione.
Poi propongo di denominare "l'attività della mente" che riguarda le emozioni non come pensiero ma come emotività.
Poi propongo di denominare "l'attività della mente" che riguarda i comportamenti innati non come pensiero ma come istinto.
Poi propongo di denominare "l'attività della mente" che riguarda le convinzioni non analitiche non come pensiero ma come credenze irrazionali (e la Fede la collocherei qui, se non hai niente in contrario).
Infine propongo di denominare come pensiero solo "l'attività della mente" che riguarda l'elaborazione dialettica volontaria e consapevole dei simboli mentali.
In subordine, propongo di denominare come pensiero razionalistico il pensiero (inteso secondo l'accezione appena fornita) che rifiuta nella massima misura possibile di accogliere nel proprio ambito fattori che non siano il prodotto di un processo analitico/razionale quanto più concreto, in senso materialistico, possibile.

Se sei d'accordo, io ripartirei da qui. Altrimenti, perdiamoci pure un altro po' di tempo ma vediamo di smarcare costruttivamente (e definitivamente, almeno sui fondamentali della discussione) il fottuto dizionario.

Altrimenti piango.

Inviato il: 14/9/2010 12:36
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Re: Razionalismo.
#88
Sono certo di non sapere
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Non so se e fino a che punto l'elaborazione possa essere mai volontaria.
Ma vedremo dopo se sarà necessario soffermarsi su questo punto.

Va' avanti (ti sei pentito di avermi "invitato", eh? ).
Inviato il: 14/9/2010 15:38
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Re: Razionalismo.
#89
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/3/2010
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Red_Knight
Citazione:
Non so se e fino a che punto l'elaborazione possa essere mai volontaria.
Ma vedremo dopo se sarà necessario soffermarsi su questo punto.

Va' avanti

Mai! se prima non sottoscrivi col tuo sangue virtuale le definizioni che ho indicato.

Citazione:
(ti sei pentito di avermi "invitato", eh? ).

Lasciamo stare, và!
Inviato il: 14/9/2010 16:08
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Re: Razionalismo.
#90
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/3/2010
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:

...(ti sei pentito di avermi "invitato", eh? ).

Dio sa se io non l'avevo sconsigliato...
Inviato il: 14/9/2010 16:11
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