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  Razionalismo.

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Autore Discussione
  •  SecondLife
      SecondLife
Razionalismo.
#1
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/3/2010
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Mi va di parlare un po' di razionalismo. Prima di dire la mia, però, mi piacerebbe sentire la campana degli aficionados del razionalismo (Red_Knight, innanzitutto) per partire da una definizione accettata e dai punti di forza che al razionalismo vengono riconosciuti.

Red, ti aspetto.
Inviato il: 1/9/2010 23:05
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Bentornato SecondLife. È un po' come se non te ne fossi mai andato...

Non è facile dare una definizione di razionalismo.

Personalmente l'ho sempre considerato l'estremizzazione di un atteggiamento naturale, ovvero il portare alle estreme conseguenze l'attitudine umana a notare e rifiutare le contraddizioni in un qualsiasi ragionamento. Non ci vedo una particolare garanzia di successo nel raggiungere la conoscenza del vero, qualunque cosa ciò significhi, ma lo considero l'unico che non faccia a pugni con l'impulso innato di ricercare il "bene" individuale e collettivo.

In altre parole, dato che ognuno di noi nasce e vive col desiderio di "star bene", molto genericamente e inteso soggettivamente, e contemporaneamente nasce anche con la capacità di soffrire per il prossimo, la ricerca e l'adozione della miglior "strategia" possibile per soddisfare questi obiettivi non si ottiene soltanto rispettando rigidamente la logica - che non è certo prerogativa del razionalismo - ma anche o forse soprattutto scegliendo accuratamente le premesse del ragionamento logico.

Attenersi alla razionalità, intesa quindi come eliminazione dei postulati non necessari (=dogmi) dalla nostra mente durante l'applicazione quotidiana della ragione, diventa quindi l'unica posizione eticamente valida.

Questa però è la mia personale visione delle cose (che dal mio personalissimo punto di vista fa quadrare perfettamente tutto, con mia somma serenità d'animo), e non è affatto detto che gli altri siano d'accordo. Aspettiamo gli altri interlocutori.

Spero comunque almeno di essermi fatto capire: stavo per fare un intervento simile (non richiesto però!) nel thread sulla Logica e potrei essere rimasto influenzato dal modo di trattare l'argomento là dentro.

Io ti ho accontentato volentieri, anzi, troppo onore per me essere interpellato esplicitamente. Aspettiamo gli altri ora!
Inviato il: 1/9/2010 23:52
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  •  SecondLife
      SecondLife
Re: Razionalismo.
#3
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/3/2010
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In realtà l’esercizio della razionalità (ossia della logica) è una cosa non particolarmente complessa, alla portata di molti (e anche fuori dalla portata di molti altri, ma non importa: i qui presenti, per il momento , fanno parte del primo gruppo). Il problema vero è, negli ambiti complessi, multifattoriali, l’identificazione degli elementi significativi (se non tutti, in numero adeguato) e delle loro caratteristiche. Risolvere tale problema riguardo all’essere umano, preso sia individualmente sia socialmente, in misura tale da consentire un’applicazione positiva dell’approccio razionalistico, analitico, è, a mio parere, sostanzialmente impossibile. Qual è la tua idea in merito?
Inviato il: 2/9/2010 0:19
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Come dici tu l'applicazione stretta della logica non è una grande impresa, ma Logica e Razionalità non sono esattamente la stessa cosa. Le teologie e altre teorie filosofiche spesso sanno essere rigorosamente logiche pur essendo assolutamente irrazionali o quanto meno arazionali (sospetto però che la nostra definizione di razionale non sia comune per cui, ripeto, aspettiamo gli altri per "decidere una volta per tutte" il significato della parola).
Facendo invece un esempio più pratico, una persona estremamente ferrata nell'uso della logica ma troppo emotiva o istintiva per essere coerente con le conseguenze è una persona irrazionale.

Per rispondere alla tua domanda: se non ho capito male chiedi quale sia il corretto campo di applicazione della logica umana.
Non so risponderti con certezza, ma concordo senz'altro con te sull'impossibilità di mantenere un approccio razionalista in determinati casi. La mia idea in merito è che non esistano, semplicemente, altri approcci possibili. O meglio, credo che l'approccio razionalista consista esattamente nel "gettare la spugna".

Tu dici:
Citazione:
Il problema vero è, negli ambiti complessi, multifattoriali, l’identificazione degli elementi significativi (se non tutti, in numero adeguato) e delle loro caratteristiche.


Se l'ambito è troppo complesso per essere indagato razionalmente, mi chiedo prima di tutto come sia spuntata l'idea di indagarlo e soprattutto come si sia arrivati alla conclusione che è troppo complesso. A volte il motivo per cui non si riesce a risolvere un problema è che il problema non c'è.
Inviato il: 2/9/2010 0:36
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  •  SecondLife
      SecondLife
Re: Razionalismo.
#5
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/3/2010
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Citazione:
Come dici tu l'applicazione stretta della logica non è una grande impresa, ma Logica e Razionalità non sono esattamente la stessa cosa. Le teologie e altre teorie filosofiche spesso sanno essere rigorosamente logiche pur essendo assolutamente irrazionali o quanto meno arazionali (sospetto però che la nostra definizione di razionale non sia comune per cui, ripeto, aspettiamo gli altri per "decidere una volta per tutte" il significato della parola).
Facendo invece un esempio più pratico, una persona estremamente ferrata nell'uso della logica ma troppo emotiva o istintiva per essere coerente con le conseguenze è una persona irrazionale.

Ma una persona, al di fuori di ambiti estremamente circoscritti e/o in qualche modo semplificati, può esimersi integralmente dalla propria emotività o istintività? Io non credo proprio.

Citazione:
Per rispondere alla tua domanda: se non ho capito male chiedi quale sia il corretto campo di applicazione della logica umana.
Non so risponderti con certezza, ma concordo senz'altro con te sull'impossibilità di mantenere un approccio razionalista in determinati casi. La mia idea in merito è che non esistano, semplicemente, altri approcci possibili. O meglio, credo che l'approccio razionalista consista esattamente nel "gettare la spugna".

Sono perfettamente d’accordo. Io infatti parlavo di "applicazione positiva" non per caso. Solo che gettare la spugna è, in moltissimi casi, profondamente disfunzionale. Mentre non è affatto disfunzionale adottare un approccio non razionalistico. Tutt’altro.
(È ovvio che su 'funzionale'/'disfunzionale' si può aprire una querelle infinita; facciamo a capirci, per ora, senza perderci in minuzie)

Citazione:
Se l'ambito è troppo complesso per essere indagato razionalmente, mi chiedo prima di tutto come sia spuntata l'idea di indagarlo

Beh, questa è semplice: perché ci sei immerso e dalla sua comprensione dipende la soddisfazione del desiderio di "star bene" innato che postulavi. Impossibile ignorarlo (oltre che contrario alla natura umana).

Citazione:
e soprattutto come si sia arrivati alla conclusione che è troppo complesso.

Allo stesso modo in cui si coglie il livello di eccessiva complessità di mille altri aspetti della realtà: ci si sbatte il grugno a lungo senza venirne a capo.

Citazione:
A volte il motivo per cui non si riesce a risolvere un problema è che il problema non c'è.

E a volte, invece, il motivo è precisamente la complessità eccessiva. O l’inadeguatezza dello strumento utilizzato.

E per ora, buonanotte.
Inviato il: 2/9/2010 1:10
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@SecondLife

Citazione:
Ma una persona, al di fuori di ambiti estremamente circoscritti e/o in qualche modo semplificati, può esimersi integralmente dalla propria emotività o istintività? Io non credo proprio.


Non lo credo neanche io, né riesco a capire perché mai dovrebbe. La razionalità non consiste nel sopprimere emozioni e istinti, ma semplicemente nel riconoscerne l'inevitabile influenza e rifiutarne le suggestioni laddove siano deleterie.

Citazione:
Solo che gettare la spugna è, in moltissimi casi, profondamente disfunzionale. Mentre non è affatto disfunzionale adottare un approccio non razionalistico. Tutt’altro.


Può darsi; è meglio comunque che tu faccia qualche esempio (anche delle cose che dici più avanti) per capirci meglio. Se non ho capito male stiamo per sfiorare l'argomento "religione"o "spiritualità", giusto? Devi per forza specificare un termine di paragone per poter valutare il Razionalismo.

Buonanotte anche a te!
Inviato il: 2/9/2010 2:04
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#7
Sono certo di non sapere
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scusate se parto un po' a monte, ma dal solito Devoto-Oli
razionalismo= ogni sistema o indirizzo filosofico che riconosca la ragione e l'attività razionale come fondamento e strumento essenziale o addirittura esclusivo della conoscenza e dell'acquisizione della verità.

dove (almeno come definizione più inerente a questo significato)

ragione = facoltà di pensare, peculiare del'uomo, soprattutto in quanto capacità di discernere, di determinare rapporti logici e di formulare giudizi.

pertanto la definizione di red_knight :
Citazione:
Personalmente l'ho sempre considerato l'estremizzazione di un atteggiamento naturale, ovvero il portare alle estreme conseguenze l'attitudine umana a notare e rifiutare le contraddizioni in un qualsiasi ragionamento. Non ci vedo una particolare garanzia di successo nel raggiungere la conoscenza del vero, qualunque cosa ciò significhi, ma lo considero l'unico che non faccia a pugni con l'impulso innato di ricercare il "bene" individuale e collettivo.


che limita il razionalismo al ragionamento mi sembra limitativo.
basta pensare a come la conoscenza dell'individuo si basi sulla acquisizione diretta dei dati (informazioni) e come sia facile fermarsi alle apparenze.

un particolare della premessa, sottinteso ma chiaro, è che secondo la definizione, sembrerebbe che l'uomo tenda a voler conoscere la "verità".
io su questo punto ho già dei forti dubbi che sia vero in senso assoluto.

poi aprirei un altro capitolo per cercare di definire , se possibile in modo universale, ovvero condiviso da tutti o almeno quasi tutti, cosa si intenda per "conoscenza", e quando si ritenga che tale indagine sia conclusa. in altri termini cosa bisogna avere consapevolezza di possedere, per ritenere in un qualsiasi campo dello scibile, di essere giunti alla verità priva cioè di errori e approssimazioni.

eleverei questa parola a monumento, e già ci provai a portarci sopra una discussione, perchè è proprio ignorando tale concetto che si rende impossibile il raggiungimento del concetto di conoscenza in senso assoluto.

se invece parliamo di "conoscenza possibile" o "conoscenza con discreta approssimazione", allora mi va bene, ma come concetto assoluto , ad esempio , lo rifiuto.
per ora di carne al fuoco penso di averne messa abbastanza.
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 2/9/2010 2:32
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@a_mensa

Il Devoto-Oli non è che un dizionario, io comunque ho dato una definizione strettamente personale e senza pretese.

Tuttavia non ho compreso la tua obiezione:

Citazione:
[...]che limita il razionalismo al ragionamento mi sembra limitativo.
basta pensare a come la conoscenza dell'individuo si basi sulla acquisizione diretta dei dati (informazioni) e come sia facile fermarsi alle apparenze.


Che vuoi dire?

Tornando al Devoto-Oli in quella definizione c'è qualcosa che non mi quadra. Praticamente tutti i sistemi filosofici riconoscono alla ragione lo strumento essenziale della conoscenza (e vorrei vedere!)... il discriminante, al limite, è l'esclusività.

Citazione:
cosa si intenda per "conoscenza", e quando si ritenga che tale indagine sia conclusa.


Da Wikipedia:
"La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori). La conoscenza è l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori."

Non so dire se Wikipedia ha ragione ma non saprei dare una definizione non utilitaristica di conoscenza, ad ogni modo sono piuttosto sicuro che l'indagine non si concluda mai.
Inviato il: 2/9/2010 3:09
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  •  ivan
      ivan
Re: Razionalismo.
#9
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Citazione:


razionalismo= ogni sistema o indirizzo filosofico che riconosca la ragione e l'attività razionale come fondamento e strumento essenziale o addirittura esclusivo della conoscenza e dell'acquisizione della verità.



Come non condividere in linea di principio una tale impostazione: la ragione quale fondamento di ogni cosa umana.

Con il corollario politico-finale della giustificazione teorica del dittatore giusto dominante in quel periodo, perchè lui si che , non come i, invece .

Ma una cosa è l'idealismo sotteso a tale punto di vista, altra cosa è la realtà dei fatti.

In primis, la ragione è la schiava del desiderio: è il desiderio che decide, ed è la ragione che ubbidice ciecamente per soddisfare ogni capriccio del desiderio.

Poi, la mente ragiona come gli fa comodo ragionare, anche a costo di negare la realtà e di rifugiarsi nella pazzia.

Infine, l'individuo accetta come verità assolute quelle indicate dalla figura che lui riconosce come autorità (il padre, il partito, il movimento religioso a cui appartiene, i mass media, etc etc ) .

Questi meccanismi sono ben noti e sono alla base del marketing che con maestria li usa, insieme a tanti altri trucchetti tenuti ben stretti, per piazzare le merci (dal dentifricio, all'auto al leader politico ).
_________________
The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 2/9/2010 7:08
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#10
Sono certo di non sapere
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@ red_knight

Citazione:
[...]che limita il razionalismo al ragionamento mi sembra limitativo.
basta pensare a come la conoscenza dell'individuo si basi sulla acquisizione diretta dei dati (informazioni) e come sia facile fermarsi alle apparenze.
Che vuoi dire?


sono stato troppo sintetico.
la ragione, oltre che essere necessaria nel ragionamento ( basta la parola !), sostengo che è indispensabile anche nella raccolta dei dati sui quali poi si fonda il ragionamento stesso.
la scelta di quali dati ritenere attendibili, e quali invece scartare perchè falsi o fuorvianti, è la prima applicazione della razionalità.

è una attività estremamente difficile, perchè come dice Ivan, la razionalità può essere pesantemente infuenzata dal desiderio, che tende a mostrare come vero ciò che piace e fà comodo e come falso o trascurabile quanto invece non piace.
e qui interviene il grado di onestà verso se stessi con la quale queste analisi si fanno.

conoscenza.

benissimo la definizione di Wikipedia, e tengo a sottolineare che la mia non era una contestazione ma un approfondimento in merito.
se essa viene vista come un processo "in itinere" mi sta benissimo, dove la prima ed essenziale cosa da stabilire è quello che io chiamo il campo di applicabilità, ovvero i limiti entro i quali tale conoscenza la posso ritenere corretta con una buona approssimazione ( mai , e qui sono categorico, proprio mai escludere la possibilità di un aggiornamento, o di una eccezione che richieda una rielaborazione, cosa che esclude la certezza ), e quale sia invece la parte che potrebbe non essere "coperta" dall'approfondimento in atto.

trovo anche molto interessante l'intervento di Ivan, che sottolinea come ciò che si ritiene "giusto" , "vero", o "corretto" possa essere influenzato dai bisogni o dai desideri della persona stessa.
non è solo questione di onestà, penso che sovente intervenga anche l'istinto di sopravvivenza.
basti pensare a cosa si può ritenere giusto, con la pancia piena, e cosa possa apparire "giusto" quando i morsi della fame si fanno sentire, e più ancora quando la sopravvivenza dei cari venga messa in gioco. pensiamo alle madri degli animali ed alla loro ferocia nel difendere i figli, ed avremo la misura di questo istinto. voglio vedere quale razionalità riesce a dominarlo.
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Inviato il: 2/9/2010 8:17
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Razionalismo.
#11
Sono certo di non sapere
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@ ivan
Citazione:
In primis, la ragione è la schiava del desiderio: è il desiderio che decide, ed è la ragione che ubbidice ciecamente per soddisfare ogni capriccio del desiderio.


mentre sono d'accordo sul fatto che il desiderio agisce in modo molto subdolo nei ragionamenti, cercando di spostare la linea del "corretto" più verso il "desiderato", il definirlo addirittura sciavo, mi pare eccessivo.

sono gli esseri dominati dal desiderio, che con la razionalità proprio hanno poco a che fare, mentre già capisco di più chi momentaneamente si fà dominare dalla necessità.
lo spirito di sopravvivenza lo colloco sicuramente al di sopra della razionalità, o almeno a un livello non troppo inferiore.
basta pensare a come è difficile non toccare i freni quando si pattina sul ghiaccio, per capire quanto sia difficile allo stimolo razionale bloccare quello istintivo.
anche perchè agiscono in tempi decisamente diversi, molto veloce quello istintivo , più lento quello razionale.

Citazione:
Poi, la mente ragiona come gli fa comodo ragionare, anche a costo di negare la realtà e di rifugiarsi nella pazzia.


mentre su questo punto, mi sento di dissentire se poco poco la persona è già uscita dal comodo opportunismo infantile, ed ha raggiunto un discreto livello di maturità.

Citazione:
Infine, l'individuo accetta come verità assolute quelle indicate dalla figura che lui riconosce come autorità (il padre, il partito, il movimento religioso a cui appartiene, i mass media, etc etc )


infine questo punto direi che descrive una delle fasi della maturazione dell'individuo.
prima fase: il padre è un dio, grande, sapiente, protettivo.
seconda fase: il padre è un concorrente, un pò sleale perchè più grosso, padrone delle risorse con le quali mi ricatta, a volte anche un intralcio
terza fase: maturazione è quello stadio in cui si riesce a riconoscere come buono un suggerimento nonostante giunga dal padre
quarta fase: quella in cui si adotta un atteggiamento compassionevole verso i difettti del padre, ma si riesce anche ad approfittare della sua esperienza.
sono gli stadi evolutivi del figlio.
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Inviato il: 2/9/2010 8:35
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  •  SecondLife
      SecondLife
Re: Razionalismo.
#12
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Non lo credo neanche io, né riesco a capire perché mai dovrebbe. La razionalità non consiste nel sopprimere emozioni e istinti, ma semplicemente nel riconoscerne l'inevitabile influenza e rifiutarne le suggestioni laddove siano deleterie.

Riconoscerne l'influenza, in linea di principio, è ancora più semplice dell'esercizio della logica. Ma le suggestioni di cui parlo io avvengono su un piano non conscio ed inavvertito, ed influenzano sostanzialmente a monte del processo analitico, e precisamente nella fase di rilevamento degli elementi significativi e qualificanti del contesto oggetto dell'analisi. Nella fase dei postulati, diciamo.

Citazione:
Può darsi; è meglio comunque che tu faccia qualche esempio (anche delle cose che dici più avanti) per capirci meglio. Se non ho capito male stiamo per sfiorare l'argomento "religione"o "spiritualità", giusto? Devi per forza specificare un termine di paragone per poter valutare il Razionalismo.

In realtà non credo sia necessario un esempio specifico, visto che il problema investe l'intero campo delle scienze umanistiche (non è affatto limitato all'ambito religioso/spirituale) di fronte a cui l'approccio razionalista - se si vuole applicarlo rigorosamente - non può fare altro che (con le tue parole) "gettare la spugna" per eccesso di indeterminatezze. Ma è ovvio che mantenersi in una posizione di agnosticismo generalizzato su una sfera che ci investe tanto sostanzialmente (anzi ci include proprio) sarebbe radicalmente disfunzionale, inducendo un indecisionismo pressoché totale.
Inviato il: 2/9/2010 10:20
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Razionalismo.
#13
Dubito ormai di tutto
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Da Osnabrück
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http://www.filosofico.net/schoopee348.htm


Schopenhauer propone di chiamare arguzia il primo genere del ridicolo, per riservare al secondo il nome di buffoneria. Questa classificazione del ridicolo può essere ulteriormente arricchita, e Schopenhauer si muove in questa direzione quando illustra brevemente la natura del calembour, dello scherzo, dell’ironia, dell’umorismo. Tuttavia, piuttosto che soffermarci su queste nozioni che possono essere desunte facilmente dalle pagine schopenhaueriane e che restano comunque in ombra nella sua teoria, vorremmo soffermarci un poco sulla distinzione principale che Schopenhauer propone: quella tra buffoneria e arguzia. L’arguzia, egli osserva, è sempre volontaria: sorge quando intendiamo mostrare l’incapacità di un concetto di dominare la ricchezza di senso del materiale intuitivo. Al contrario la buffoneria è sempre involontaria, e ha la sua origine nella convinzione, che si mostrerà poi erronea, di avere nella ragione una guida sicura per le nostre azioni. Così, seppure da prospettive diverse, buffoneria ed arguzia ci mostrano uno stesso stato di cose: ciò che l’uomo arguto ci fa comprendere e che traspare nel gesto del buffone è di fatto l’incapacità della ragione con i suoi concetti astratti ascendere fino all’infinita molteplicità e alle infinite sfumature dell’intuizione (ivi, pp.860-1).
_________________
Manfred
Inviato il: 2/9/2010 12:18
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#14
Sono certo di non sapere
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@a_mensa e @ivan

Sono d'accordo con quello che dite, ma semplicemente non state parlando di razionalismo. Non c'è dubbio che sia naturale, e frequente anche, pensare con la pancia e agire di conseguenza ma è appunto l'esatto contrario del razionalismo.

@SecondLife

Citazione:
Riconoscerne l'influenza, in linea di principio, è ancora più semplice dell'esercizio della logica. Ma le suggestioni di cui parlo io avvengono su un piano non conscio ed inavvertito, ed influenzano sostanzialmente a monte del processo analitico, e precisamente nella fase di rilevamento degli elementi significativi e qualificanti del contesto oggetto dell'analisi. Nella fase dei postulati, diciamo.


Appunto, come vedi non è affatto semplice riconoscere l'influenza dei fattori non razionali quando siamo ancora "nella fase dei postulati", perché in realtà i postulati non sono purtroppo una "scelta libera", ma "capitano" casualmente alle persone dipendentemente dalle idee con cui vengono a contatto, principalmente ma non solo nell'infanzia e nell'adolescenza. Il Razionalismo stesso, naturalmente, non fa eccezione rispetto alle altre idee: ma potremmo considerarlo come un postulato autocosciente o che dà coscienza della natura dei propri postulati, consentendoci, tra le altre cose, di rivederli e riorganizzarli in maniera appunto più razionale.
E, come ho detto, non è solo questione di riconoscere le suggestioni ma anche e soprattutto di rifiutarle, che è più difficile.

Citazione:
Ma è ovvio che mantenersi in una posizione di agnosticismo generalizzato su una sfera che ci investe tanto sostanzialmente (anzi ci include proprio) sarebbe radicalmente disfunzionale, inducendo un indecisionismo pressoché totale.


Senza dubbio, ma l'agnosticismo è dettato dal Razionalismo solo quando le conseguenze di una determinata presa di posizione sono pericolose. In altri casi è il Razionalismo stesso a suggerirci di cercarci un altro "veicolo" dopo aver gettato umilmente la spugna.
Rimango comunque dell'opinione che sia necessario qualche esempio. Almeno a me servirebbe, scusami: non mi vengono in mente molte cose che contraddicono sistematicamente il Razionalismo fuori dall'ambito religioso.
Inviato il: 2/9/2010 15:51
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  •  SecondLife
      SecondLife
Re: Razionalismo.
#15
Ho qualche dubbio
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Red_Knight
Citazione:
Appunto, come vedi non è affatto semplice riconoscere l'influenza dei fattori non razionali quando siamo ancora "nella fase dei postulati", perché in realtà i postulati non sono purtroppo una "scelta libera", ma "capitano" casualmente alle persone dipendentemente dalle idee con cui vengono a contatto, principalmente ma non solo nell'infanzia e nell'adolescenza. Il Razionalismo stesso, naturalmente, non fa eccezione rispetto alle altre idee: ma potremmo considerarlo come un postulato autocosciente o che dà coscienza della natura dei propri postulati, consentendoci, tra le altre cose, di rivederli e riorganizzarli in maniera appunto più razionale.
E, come ho detto, non è solo questione di riconoscere le suggestioni ma anche e soprattutto di rifiutarle, che è più difficile.

Scusa Red, ma, a fronte del contesto multifattoriale ad alta complessità che è il nostro ordinario ambito esperienziale, non si capisce affatto perché dovremmo potere considerare il razionalismo "un postulato autocosciente o che dà coscienza della natura dei propri postulati". Se, come detto, sussistono inevitabilmente dei fattori irrazionali inavvertibili che, a monte, condizionano la percezione e la selezione dei dati a cui applicare successivamente il processo di analisi razionale, quest'ultimo costituirà un passaggio dagli esiti ineluttabilmente subordinati alla - irrazionale - fase precedente. Non c'è alcun modo, secondo me, di superare tale ostacolo. È un limite ontologico.

Citazione:
Senza dubbio, ma l'agnosticismo è dettato dal Razionalismo solo quando le conseguenze di una determinata presa di posizione sono pericolose. In altri casi è il Razionalismo stesso a suggerirci di cercarci un altro "veicolo" dopo aver gettato umilmente la spugna.
Rimango comunque dell'opinione che sia necessario qualche esempio. Almeno a me servirebbe, scusami: non mi vengono in mente molte cose che contraddicono sistematicamente il Razionalismo fuori dall'ambito religioso.

Nuovamente, Red: il razionalismo (minuscolo! ) può legittimamente dettarci qualcosa solo quando sia stato esercitato nel rispetto delle proprie necessarie premesse, ovvero una precisa ed esaustiva cognizione di causa dell'oggetto del suo esame; in caso contrario si tratta di una pretesa intrinsecamente illogica, che si colloca dunque al di fuori del razionalismo. Detto questo, secondo te come può legittimamente il razionalismo esprimersi sulla pericolosità o meno di un'opzione laddove non può, per definizione*, cogliere imparzialmente ed esaustivamente gli estremi del problema?

Col che non intendo ovviamente dire che con il ragionamento non sia possibile dirimere abbastanza sensatamente molte questioni umane, ma semplicemente che il razionalismo, per la stessa rigida rigorosità delle proprie premesse, nell'ambito delle umane cose si mette da sé stesso inevitabilmente fuori gioco.


* È per questo che non serve un esempio particolare: è sempre così.
Inviato il: 2/9/2010 17:29
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Razionalismo.
#16
Sono certo di non sapere
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@SecondLife

Ma vedi, non sto certo sostenendo l'onnipotenza del razionalismo. Ammetto tutti i suoi limiti, mi limito a proclamarne i pregi. Non credo che la discussione voglia finrie qui: il thread l'hai aperto tu! Qual è la critica fondamentale che rivolgi al razionalismo? Se l'hai già espressa, purtroppo allora non l'ho afferrata (nel caso è un limite mio, si intende).
Inviato il: 2/9/2010 18:22
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Re: Razionalismo.
#17
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È un po' come se non te ne fossi mai andato...


... ah sì... e come mai .. di grazia
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Inviato il: 2/9/2010 20:03
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Re: Razionalismo.
#18
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Red_Knight
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Ma vedi, non sto certo sostenendo l'onnipotenza del razionalismo. Ammetto tutti i suoi limiti, mi limito a proclamarne i pregi. Non credo che la discussione voglia finrie qui: il thread l'hai aperto tu! Qual è la critica fondamentale che rivolgi al razionalismo? Se l'hai già espressa, purtroppo allora non l'ho afferrata (nel caso è un limite mio, si intende).

Attenzione, Red: non è un problema di "mancata onnipotenza"; è un problema di pura e semplice inapplicabilità all’ambito umano. A dire che il razionalismo sarà pure un bello strumento, in teoria, ma è uno strumento che non può trovare applicazione pratica. È un martello dove non esistono né chiodi né muri in cui piantarli. Che senso ha dunque, razionalmente, dichiararsi... "martellisti"? E che senso ha proporre il... "martellismo" come cosa di una qualche utilità pratica (proclamarne i pregi...), se poi, effettivamente, è inutile*?

* E questa è una parte della critica che rivolgo al razionalismo. L’altra parte riguarda alcuni effetti socialmente deleteri che l’approccio pro-razionalismo genera, ma volevo arrivarci più avanti. Prima mi interessava conoscere la tua posizione rispetto alle mie osservazioni; fino ad ora però non è che mi sia molto chiaro quali sarebbero i pregi pratici del razionalismo secondo te. Mi puoi dire (o ribadire) questo, intanto?
Inviato il: 2/9/2010 21:15
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Re: Razionalismo.
#19
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@SecondLife

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Attenzione, Red: non è un problema di "mancata onnipotenza"; è un problema di pura e semplice inapplicabilità all’ambito umano.


Ah, ok, avevo frainteso completamente. Io pensavo fosse una questione più teologica. L'importante è capirsi!

Citazione:
fino ad ora però non è che mi sia molto chiaro quali sarebbero i pregi pratici del razionalismo secondo te. Mi puoi dire (o ribadire) questo, intanto?


Secondo me i pregi pratici del razionalismo sono felicità indivuale e pace e abbondanza nel mondo. La dimostrazione di quest'affermazione è un po' complessa naturalmente! Ma c'è, o almeno io ce l'ho in testa (posso sbagliarmi naturalmente: lo vedremo). Diciamo in breve che lo considero non solo lo strumento necessario sia per ridurre i problemi sia per risolverli più facilmente, ma anche l'unico possibile. E non per scelta, ma proprio per forza. Non ne conosco altri.

In ogni caso, tutti sono parzialmente razionalisti, più o meno consapevolmente: è una cosa naturale. Il razionalista estremizza semplicemente; l'unico rischio, che io giudico infondato, è di "rimanere ciechi". A questo punto però è necessario stabilire rispetto a che cosa.

Prima di andare avanti vorrei quindi conoscere un'alternativa valida, per così dire, al razionalismo.
Inviato il: 2/9/2010 22:23
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Re: Razionalismo.
#20
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@red_knight

Citazione:
Prima di andare avanti vorrei quindi conoscere un'alternativa valida, per così dire, al razionalismo.


il sentimentalismo ?
non che lo auspichi, mi farebbe paura un mondo in totale preda del sentimentalismo, così come mi spaventa un mondo totalmente razionalista.
d'altronde, quando elenchi i pregi del razionalismo, non sono essi supportati da un sentimento ?
trovare bello (associato all'abbondanza, alla felicità, che non sarebbero nulla se non fossero attraenti perchè positive, belle) un qualche cosa, non è già un fare un passo fuori dalla razionalità ? ogni emozione, non è già per definizione fuori dalla razionalità ?
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Inviato il: 3/9/2010 8:43
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Re: Razionalismo.
#21
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Red_Knight
Citazione:
Secondo me i pregi pratici del razionalismo sono felicità indivuale e pace e abbondanza nel mondo. La dimostrazione di quest'affermazione è un po' complessa naturalmente! Ma c'è, o almeno io ce l'ho in testa (posso sbagliarmi naturalmente: lo vedremo). Diciamo in breve che lo considero non solo lo strumento necessario sia per ridurre i problemi sia per risolverli più facilmente, ma anche l'unico possibile. E non per scelta, ma proprio per forza. Non ne conosco altri.

Non essendo io razionalista, la dimostrazione (magari formalizzata matematicamente e riproducibile in laboratorio) non la sento come una esigenza assoluta.
Però, cacchio!, qualcosa in più della semplice enunciazione, qualcosa sui perché il razionalismo calato nelle umane cose sarebbe tale meraviglia, sinceramente me lo aspetterei.

Citazione:
In ogni caso, tutti sono parzialmente razionalisti, più o meno consapevolmente: è una cosa naturale. Il razionalista estremizza semplicemente; l'unico rischio, che io giudico infondato, è di "rimanere ciechi". A questo punto però è necessario stabilire rispetto a che cosa.

Nemmeno per idea. Semmai tutti sono parzialmente razionali (ossia logici), non razionalisti. Ed il problema del razionalismo sta esattamente in quella estremizzazione (cioè nell'abuso) di una delle modalità a disposizione dell'uomo per interfacciarsi con sé stesso e con ciò che lo circonda.

Citazione:
Prima di andare avanti vorrei quindi conoscere un'alternativa valida, per così dire, al razionalismo.

Anche questa risposta non è difficile, visto che l'alternativa che chiedi è in essere praticamente da sempre su questa Terra: consiste nell'affrontare i vari aspetti della sfera umana, individuali e sociali, concreti ed astratti, con un approccio misto di intelligenza [EDIT] (nel senso di "razionalità") [/EDIT], sentimento ed istinto. Come metodo è discretamente collaudato, oltre che perfettamente confacente alla natura dell'uomo; che diamine non ti soddisfa in esso?
Inviato il: 3/9/2010 9:51
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Re: Razionalismo.
#22
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Citazione:

@ ivan
Citazione:
In primis, la ragione è la schiava del desiderio: è il desiderio che decide, ed è la ragione che ubbidice ciecamente per soddisfare ogni capriccio del desiderio.


mentre sono d'accordo sul fatto che il desiderio agisce in modo molto subdolo nei ragionamenti, cercando di spostare la linea del "corretto" più verso il "desiderato", il definirlo addirittura sciavo, mi pare eccessivo.

sono gli esseri dominati dal desiderio, che con la razionalità proprio hanno poco a che fare, mentre già capisco di più chi momentaneamente si fà dominare dalla necessità.
lo spirito di sopravvivenza lo colloco sicuramente al di sopra della razionalità, o almeno a un livello non troppo inferiore.
basta pensare a come è difficile non toccare i freni quando si pattina sul ghiaccio, per capire quanto sia difficile allo stimolo razionale bloccare quello istintivo.
anche perchè agiscono in tempi decisamente diversi, molto veloce quello istintivo , più lento quello razionale.



Mi rispiego con un esempio.

Leggo qui http://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/03/news/giochi_pericolosi-6721464/?ref=HREC1-8 :

Citazione:

IL CASO
Giochi pericolosi a Pesaro
ora i ragazzi si danno fuoco
Pesaro, prova di coraggio davanti al bancone di un bar. La scena filmata con il cellulare: il barista spruzzavaliquido infiammabile, un amico accendeva, l'altro riprendeva


Sotto la pressione del pari il desiderio ha fatto una richiesta: darsi fuoco facendosi riprendere dai pari .

La ragione ha prontamente eseguito: ha trovato il liquido infiammabile, ha trovato la telecamera, ha trovato l'accendino, ha postato il tutto sul web.

In questo caso la ragione ha ubbidito ciecamente e prontamente al desiderio e ha cortocircuitato tutto il resto (il pericolo, il fatto che la pressione del pari è una cattiva consigliera, etc, etc ) .

E' così in tutto .
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Inviato il: 3/9/2010 14:13
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Re: Razionalismo.
#23
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@ ivan
ma a te pare normale, intelligente, sano che dei ragazzi si diano fuoco per gioco ?l'istinto di sopravvivenza viene oscurato, per fortuna abbastanza raramente, per diversi motivi.
pensa ai suicidi. pensa a chi uccide moglie, marito , figli.
la gelosia, la noia, la frustrazione, sono tutti inneschi per andare "fuori di testa" ma questo non significa che la spinta priincipale di un individuo sano sia la sopravvivenza.
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Inviato il: 3/9/2010 14:23
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Re: Razionalismo.
#24
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@a_mensa

Citazione:
il sentimentalismo ?


Può darsi. Non so cosa sia.

Citazione:
trovare bello (associato all'abbondanza, alla felicità, che non sarebbero nulla se non fossero attraenti perchè positive, belle) un qualche cosa, non è già un fare un passo fuori dalla razionalità?


No, è una cosa innata, né razionale né irrazionale: la razionalità è uno strumento e non si occupa di dettare i gusti personali o il modo di percepire le sensazioni (che non è volontario). È così e basta, e una persona razionale (ma anche irrazionale) ne prende semplicemente atto.

Citazione:
ogni emozione, non è già per definizione fuori dalla razionalità?


Questa è una di quelle merdate per cui dobbiamo ringraziare i vulcaniani di Star Trek (precisiamo: odio Star Trek, ma purtroppo lo conosco a grandi linee). Non sta scritto da nessuna parte che la ragione e le emozioni si contraddicono. Anzi, è una cosa totalmente priva di senso, è come dire che un razionalista non dovrebbe essere muscoloso.

@SecondLife

Citazione:
Però, cacchio!, qualcosa in più della semplice enunciazione, qualcosa sui perché il razionalismo calato nelle umane cose sarebbe tale meraviglia, sinceramente me lo aspetterei.


Ma ci mancherebbe! Io volevo solo essere rapido nel rispondere. Cerco naturalmente di essere semplice (quindi ci saranno ancora numerosi salti logici): i problemi, di qualsiasi tipo, si risolvono con la logica. Per definizione.

Un razionalista ha meno problemi ed è più abile nel risolverli. Egoisticamente ne trae vantaggio perché non ha assilli metafisici né restrizioni inutili al suo comportamento dettati da idee irrazionali. È più libero perché subisce meno condizionamenti.
Essendo refrattari alle idee preconfezionate (niente dogmi, dunque niente ideologie né religioni), due individui razionalisti qualsiasi saranno capaci di risolvere qualsiasi controversia, di formulare o riformulare qualsiasi teoria, di cercare sempre la soluzione più etica a un qualsiasi problema.

Riassumendo ancora: supposto innato il desiderio di "stare bene" e innata una certa empatia per il prossimo, il razionalista rifiuterà tutte le idee contrarie direttamente o indirettamente a una "strategia" che porti benessere a se stesso nel rispetto del prossimo.

Una società di individui razionalisti, insomma, dovrebbe fronteggiare solamente le calamità naturali.

L'irrazionalità invece, specialmente in forma ideologica, causa miseria, morte e distruzione. Questo perché è da essa che ha origine il potere. La volontà di potere nei potenti, e l'accettazione di quello altrui nei sudditi, sono manifestazioni di diabolica idiozia (lo so, sto diventando noioso a ripetere sempre gli stessi termini in tutti i thread...). Ma è un argomento troppo complesso per essere riassunto efficacemente.

Citazione:
Semmai tutti sono parzialmente razionali (ossia logici), non razionalisti. Ed il problema del razionalismo sta esattamente in quella estremizzazione (cioè nell'abuso) di una delle modalità a disposizione dell'uomo per interfacciarsi con sé stesso e con ciò che lo circonda.


Sì e no. Tutte le persone sostengono le proprie idee appellandosi alla ragione o al comune buon senso come garanti della propria correttezza (sia che sostengano idee geniali sia che sostengano delle boiate) e questo, abbastanza ironicamente, anche quando portano avanti critiche al razionalismo. Tutta la Scolastica, per fare un esempio banale, si comporta da razionalista (fallendo) nel tentare di giustificare la Fede.

Citazione:
Anche questa risposta non è difficile, visto che l'alternativa che chiedi è in essere praticamente da sempre su questa Terra: consiste nell'affrontare i vari aspetti della sfera umana, individuali e sociali, concreti ed astratti, con un approccio misto di intelligenza (nel senso di "razionalità") sentimento ed istinto.


Questa non è la descrizione di un sistema di pensiero diverso dal razionalismo, ma è semplicemente ciò che succede realmente.

Citazione:
Come metodo è discretamente collaudato, oltre che perfettamente confacente alla natura dell'uomo; che diamine non ti soddisfa in esso?


Non è un metodo, e se anche lo fosse possiamo constatare facilmente che non funziona particolarmente bene nell'assecondare i desideri dell'uomo.
Che il razionalismo non si confaccia alla natura dell'uomo è una semplice illusione, retaggio di ere passate. È vero l'esatto contrario.
Inviato il: 3/9/2010 15:46
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  •  ivan
      ivan
Re: Razionalismo.
#25
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Citazione:

a_mensa ha scritto:
@ ivan
ma a te pare normale ...


Chi stabilisce cosa è normale ?

Ossia la "normalità" è sempre un qualcosa di convenzionale .
Questo, ovviamente, non giustifica niente, figurarsi situazioni come queste.

Lo scopo dell'esempio era illustrare come la ragione ubbidisce al desiderio, costi quel che costi .

Le scelte "ragionevoli", "razionali" o come comunque le vogliamo chiamare sono scelte ragionevoli dal punto di vista di soddisfacimento del desiderio .

E' attraverso le scelte "razionali" trovate dalla ragione che il desiderio raggiunge i suoi obbiettivi .

E siccome i desideri sono soggettivi, ecco che allora che una cosa che è ragionevole o razionale che dir si voglia per taluni, per altri non lo è affatto . E da qui, poi, si innesca il conflitto.
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Inviato il: 3/9/2010 17:18
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Re: Razionalismo.
#26
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Citazione:
E siccome i desideri sono soggettivi, ecco che allora che una cosa che è ragionevole o razionale che dir si voglia per taluni, per altri non lo è affatto . E da qui, poi, si innesca il conflitto.


Sono assolutamente d'accordo con quello che hai scritto. La ragione però fornisce anche i metodi di risoluzione del conflitto, è questo il bello!
Inviato il: 3/9/2010 17:34
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Re: Razionalismo.
#27
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Son d'accordo.

Ma la ragione fornisce tanti elementi in piu' per affrontare le situazioni.

Ma la ragione medesima ha bisogno di strumenti che le consentano di andare sempre oltre, che le consentano di superare i limiti fisici dei sensi.

E la ragione, spinta dal desiderio noto come "curiosità" si spinge ed esplora sempre nuovi orizzonti .

Ma questo non sempre è indolore, non sempre è cosa coronata dal successo.

Ma l'importante è comunque indagare.
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Inviato il: 3/9/2010 20:15
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Re: Razionalismo.
#28
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Non state parlando di razionalismo, ma di pragmatismo.
In relazione poi a quale beneficio od esigenza può anche essere un altro discorso, ci mancherebbe. Ma qui di razionalismo non vedo neanche l'ombra... anzi, c'è un bel processo incosciente di mistificazione, e in buona fede poi (che è anche peggio )
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Re: Razionalismo.
#29
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Citazione:
Ma ci mancherebbe! Io volevo solo essere rapido nel rispondere. Cerco naturalmente di essere semplice (quindi ci saranno ancora numerosi salti logici): i problemi, di qualsiasi tipo, si risolvono con la logica. Per definizione.

Questo non è vero, Red. La logica è uno strumento, e come tutti gli strumenti, per quanto eclettici, è adatto ad alcuni utilizzi in alcuni ambiti e nel rispetto di alcuni presupposti, non sempre e comunque. Altrimenti stai facendo rientrare dalla finestra l'onnipotenza del razionalismo che era cortesemente uscita dalla porta proprio poco fa.

La logica può essere utilizzata propriamente in contesti in cui sussista una conoscenza adeguatamente approfondita sia delle caratteristiche degli elementi che li compongono sia delle loro regole di interazione. In mancanza di tali cognizioni minime, la logica diventa evidentemente inutile: quant'è lungo un pezzo di corda?

L'ambito dell'esperienza umana è, come ho già detto, ad elevatissima multifattorialità, complessità ed indeterminazione. Su queste basi la logica non è affatto, per manifesta incongruenza, lo strumento più razionale per la soluzione dei problemi. Viceversa, la pretesa che invece lo sia è, evidentemente, irrazionale.


Citazione:
Un razionalista ha meno problemi ed è più abile nel risolverli. Egoisticamente ne trae vantaggio perché non ha assilli metafisici né restrizioni inutili al suo comportamento dettati da idee irrazionali. È più libero perché subisce meno condizionamenti.
Essendo refrattari alle idee preconfezionate (niente dogmi, dunque niente ideologie né religioni), due individui razionalisti qualsiasi saranno capaci di risolvere qualsiasi controversia, di formulare o riformulare qualsiasi teoria, di cercare sempre la soluzione più etica a un qualsiasi problema.

Riassumendo ancora: supposto innato il desiderio di "stare bene" e innata una certa empatia per il prossimo, il razionalista rifiuterà tutte le idee contrarie direttamente o indirettamente a una "strategia" che porti benessere a se stesso nel rispetto del prossimo.

Una società di individui razionalisti, insomma, dovrebbe fronteggiare solamente le calamità naturali.

Caro Red, tu innanzitutto continui a dare per scontato - del tutto ingiustificatamente, come dicevo - che i problemi della sfera umana si prestino ordinariamente ad una analisi ed a una soluzione razionali. Poi continui a postulare implicitamente che il razionalista sia in grado tanto di cogliere perfettamente gli effetti e le implicazioni dell'interazione tra esseri umani quanto di scegliere sempre spassionatamente la soluzione che gli appare intellettualmente più consona alle proprie convinzioni etiche.

A me tutto ciò appare (perlomeno per gli argomenti finora portati) il frutto di una semplificazione estrema palesemente forzosa ed infondata, frutto semplicemente di un innamoramento intellettuale per una teoria magari affascinante ma del tutto priva di concretezza.


Citazione:
L'irrazionalità invece, specialmente in forma ideologica, causa miseria, morte e distruzione. Questo perché è da essa che ha origine il potere. La volontà di potere nei potenti, e l'accettazione di quello altrui nei sudditi, sono manifestazioni di diabolica idiozia (lo so, sto diventando noioso a ripetere sempre gli stessi termini in tutti i thread...). Ma è un argomento troppo complesso per essere riassunto efficacemente.

L’irrazionalità causa praticamente qualunque cosa buona o cattiva nella sfera umana, compresa l’adesione al razionalismo in mancanza di una cognizione esatta degli elementi del problema: infatti "il desiderio innato di 'stare bene' e una certa empatia per il prossimo innata" rimangono una... supposizione, un’interpretazione soggettiva, non un dato oggettivo. Per cui, alla fine della giostra, dietro tutto il rigoroso raziocinio che il razionalista dispiegherà c’è, per tua stessa ammissione, soltanto un’ipotesi sulla natura umana.


Citazione:
Sì e no. Tutte le persone sostengono le proprie idee appellandosi alla ragione o al comune buon senso come garanti della propria correttezza (sia che sostengano idee geniali sia che sostengano delle boiate) e questo, abbastanza ironicamente, anche quando portano avanti critiche al razionalismo. Tutta la Scolastica, per fare un esempio banale, si comporta da razionalista (fallendo) nel tentare di giustificare la Fede.

Attenzione! Appellarsi alla ragione e al buon senso NON SIGNIFICA in nessun modo accreditare il razionalismo. Si accredita il razionalismo se se ne accettano i paletti metodologici; l’utilizzo della logica non è sufficiente.


Citazione:
Questa non è la descrizione di un sistema di pensiero diverso dal razionalismo, ma è semplicemente ciò che succede realmente.

Tu avevi chiesto un'alternativa al razionalismo e io ti ho dato un'alternativa.

In subordine, non sta scritto da nessuna parte (anzi, mi pare illogico aspettarselo) che l'alternativa al razionalismo debba essere un "sistema di pensiero"; il "pensiero" fa la parte del leone proprio nel razionalismo: mi sembra abbastanza conseguente che una modalità davvero alternativa al razionalismo possa tranquillamente rinunciare ad una codifica intellettualmente meticolosa.


Citazione:
Non è un metodo, e se anche lo fosse possiamo constatare facilmente che non funziona particolarmente bene nell'assecondare i desideri dell'uomo.

Red, qui si dovrebbe aprire non un capitolo ma direttamente una biblioteca. Mi limito per il momento a fare notare che non sta scritto da nessuna parte che la realtà debba conformarsi ai desideri dell'uomo. E anche che tra i desideri consci dell'uomo e i suoi desideri reali può esserci - e spessissimo c'è - un abisso. La vita è complicata, Red. L'uomo è complicato. L'interazione reciproca è complicata di conseguenza. Per questo dico che il razionalismo all'atto pratico non può funzionare.


Citazione:
Che il razionalismo non si confaccia alla natura dell'uomo è una semplice illusione, retaggio di ere passate. È vero l'esatto contrario.

E questo l’abbiamo dedotto da... ?


P.S. Per stasera, buonanotte.
Inviato il: 4/9/2010 0:34
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Re: Razionalismo.
#30
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@Calvero

Citazione:
Non state parlando di razionalismo, ma di pragmatismo.


In una certa misura è vero. Il problema è proprio la parola "razionalismo": forse stiamo usando il termine sbagliato, visto il significato che ha assunto nelle varie epoche. Credo però che SecondLife intendesse con razionalismo quella visione più o meno sistematica della vita e della filosofia che vede la ragione occuparsi soltando di questioni immanenti e riassume un po' termini più specifici come umanesimo, agnosticismo, pragmatismo (come osservi tu), etc.
Se SecondLife intendeva altro, allora ho frainteso completamente e ho parlato d'altro per tutto il tempo!

Citazione:
Ma qui di razionalismo non vedo neanche l'ombra... anzi, c'è un bel processo incosciente di mistificazione, e in buona fede poi (che è anche peggio )


Cosa significa "processo incosciente di mistificazione"???

@SecondLife

Citazione:
La logica può essere utilizzata propriamente in contesti in cui sussista una conoscenza adeguatamente approfondita sia delle caratteristiche degli elementi che li compongono sia delle loro regole di interazione.


La logica può essere usata ovunque, nella peggiore delle ipotesi non si perviene ad alcuna conoscenza aggiuntiva. Come dici tu, altrimenti è inutile: vabbè, e quindi? Chi ha mai negato ciò? La logica serve a risolvere i problemi di qualsiasi tipo, non cè bisogno di far notare che non è l'ideale per imparare a ballare.

Citazione:
quant'è lungo un pezzo di corda?


Questo non è un problema. Esistono poi problemi irrisolvibili, naturalmente. Di nuovo, non sto affermando l'onnipotenza della ragione.

Citazione:
L'ambito dell'esperienza umana è, come ho già detto, ad elevatissima multifattorialità, complessità ed indeterminazione. Su queste basi la logica non è affatto, per manifesta incongruenza, lo strumento più razionale per la soluzione dei problemi. Viceversa, la pretesa che invece lo sia è, evidentemente, irrazionale.


Sì, sì, è fottutamente complesso, niente da obiettare. E quindi? I problemi si considerano risolvibili: se non lo sono non si prova nemmeno a risolverli.
Mi faresti comunque un esempio di problema risolvibile non logicamente? Fatico a immaginarlo e soprattutto a chiamarlo problema.
Inoltre, la complessità, la multifattorialità e l'indeterminazione da quale punto di vista si intendono, se non da quello logico?

Citazione:
Caro Red, tu innanzitutto continui a dare per scontato - del tutto ingiustificatamente, come dicevo - che i problemi della sfera umana si prestino ordinariamente ad una analisi ed a una soluzione razionali.


Quali sono i problemi della sfera umana? Può darsi che sia come dici tu, ma è meglio definire accuratamente i termini che si stanno utilizzando.

Citazione:
Poi continui a postulare implicitamente che il razionalista sia in grado tanto di cogliere perfettamente gli effetti e le implicazioni dell'interazione tra esseri umani quanto di scegliere sempre spassionatamente la soluzione che gli appare intellettualmente più consona alle proprie convinzioni etiche.


"Perfettamente" non è un avverbio che uso frequentemente, l'interazione fra esseri umani non è di sicuro una questione semplice da affrontare e nulla di tutto ciò ha mai nulla di spassionato. Però spiegati meglio.

Citazione:
infatti "il desiderio innato di 'stare bene' e una certa empatia per il prossimo innata" rimangono una... supposizione, un’interpretazione soggettiva, non un dato oggettivo.


L'innato desiderio di star "meglio" è comune a qualsiasi vertebrato. È una cosa oggettiva eccome. L'empatia per il prossimo non è comune a tutti, ma quasi. Anche questo è un riscontro oggettivo, ed è sufficiente per ritenere più utile una certa "strategia" piuttosto che un'altra sui grandi numeri.

Citazione:
Attenzione! Appellarsi alla ragione e al buon senso NON SIGNIFICA in nessun modo accreditare il razionalismo. Si accredita il razionalismo se se ne accettano i paletti metodologici; l’utilizzo della logica non è sufficiente.


Certamente, ma appellarsi alal ragione e al buon senso come garanti, come ho detto, presuppone l'accettazione dell'esclusiva competenza della logica nel dire "l'ultima parola", che è un atteggiamento razionalista. Esistono alternative: si può legittimamente argomentare un'opinione con "perché lo dico io" o "perché il mio Cuore sente che è così".

Citazione:
In subordine, non sta scritto da nessuna parte (anzi, mi pare illogico aspettarselo) che l'alternativa al razionalismo debba essere un "sistema di pensiero"; il "pensiero" fa la parte del leone proprio nel razionalismo: mi sembra abbastanza conseguente che una modalità davvero alternativa al razionalismo possa tranquillamente rinunciare ad una codifica intellettualmente meticolosa.


Il razionalismo è un sistema di pensiero e in quanto tale è alternativo, per definizione, ad altri sistemi di pensiero (e.g.: l'Islam) non al burro, al daltonismo o all'automobile. Sei razionalista o ipertiroideo? sarebbe una proposizione insensata.
Se vuoi propugnare, per esempio, l'essere mancini va benissimo: ma non è alternativo al razionalismo, è proprio un'altra cosa, e non lo devi difendere contro il razionalismo.

Comunque, non sei obbligato a dare una definizione intellettualmente meticolosa: mi basta però che mi faccia capire quale atteggiamento - chiamiamolo così, ché è più semplice - sia più adatto, secondo te, a vivere su questo pianeta. Mi sembra di capire che per te è meglio vivere accettando quando capitano le suggestioni apertamente irrazionali dettate dal sentimento, dall'istinto, etc. Ho capito bene?

Citazione:
Mi limito per il momento a fare notare che non sta scritto da nessuna parte che la realtà debba conformarsi ai desideri dell'uomo. E anche che tra i desideri consci dell'uomo e i suoi desideri reali può esserci - e spessissimo c'è - un abisso. La vita è complicata, Red. L'uomo è complicato. L'interazione reciproca è complicata di conseguenza.


Nessuno nega che la vita sia "complicata", ma non dipende mica da noi: si tratta di viverla al meglio nei limiti delle nostre possibilità di scelta, non di fantasticare sul renderla meno "complicata".

Citazione:
Per questo dico che il razionalismo all'atto pratico non può funzionare.


Cosa intendi per "funzionare"? "All'atto pratico" io mi sento molto rasserenato dalla mia personale filosofia di vita, se intendi questo, e mi vanto di essere molto meno nocivo per il prossimo rispetto agli altri.
Cos'è che invece funziona, secondo te, "all'atto pratico"?

Citazione:
E questo l’abbiamo dedotto da... ?


Oh, quella era solo una mia fallibilissima opinione derivata dall'osservazione. Non conosco razionalisti "forzati" contronatura, ecco.
Inviato il: 4/9/2010 12:01
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