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   Salute & Ambiente
  Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana

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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#121
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 5/12/2005
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ma io non ce l'avevo in particolare con freeanimal
Inviato il: 13/8/2010 12:21
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#122
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 19/9/2009
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 13/8/2010 14:34
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  •  Freeanimal
      Freeanimal
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#123
Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/5/2009
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Non mi sono offeso. Anzi, vi ringrazio per darmi l’opportunità di spiegarmi. Sui rettiliani cosa volete che vi dica? Che vidi “Visitors” molti anni fa? Che ho visto su You-tube quel giornalista con gli occhi a fessura da cui usciva una linguetta biforcuta? Che ho letto “La guida di Icke alla cospirazione globale”? Ebbene sì, un serial televisivo, un fake su internet e un libro della Macro edizioni! E’ un po’ poco, non vi sembra?
Ora, immaginate l’impatto dei rettili umanoidi sulla coscienza collettiva: come pensate che reagisca la gente? E immaginate di ascoltare una conferenza di Steiner, gremita di donne emozionate. Come pensate che gli uomini seri, razionali, con tuba e sigaro, potessero, ai primi del Novecento, quando stava per scoppiare la guerra, valutare la bontà del latte insieme al sangue pesante, ai fiumi che scorrevano sulla superficie terrestre e le piante che hanno uno scopo spirituale?
Tutte le cose sensate che Steiner disse (e ce ne sono state se si pensa all’agricoltura biodinamica e alla scuola che porta il suo nome), secondo me andavano in gran parte vanificate e non trovavano credito presso scienziati e studiosi in genere. E nemmeno presso l’uomo della strada, tanto che il carnivorismo, nel Novecento, è andato crescendo in modo esponenziale. Ditemi se ho ragione o se sto sbagliando. Grazie.
Calvero, perché dici che è un periodo teso per noi ultimamente?
Inviato il: 13/8/2010 15:40
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#124
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Citazione:

Freeanimal ha scritto:
E immaginate di ascoltare una conferenza di Steiner, gremita di donne emozionate. Come pensate che gli uomini seri, razionali, con tuba e sigaro, potessero, ai primi del Novecento, quando stava per scoppiare la guerra, valutare la bontà del latte insieme al sangue pesante, ai fiumi che scorrevano sulla superficie terrestre e le piante che hanno uno scopo spirituale?
Tutte le cose sensate che Steiner disse (e ce ne sono state se si pensa all’agricoltura biodinamica e alla scuola che porta il suo nome), secondo me andavano in gran parte vanificate e non trovavano credito presso scienziati e studiosi in genere. E nemmeno presso l’uomo della strada, tanto che il carnivorismo, nel Novecento, è andato crescendo in modo esponenziale. Ditemi se ho ragione o se sto sbagliando. Grazie.
Calvero, perché dici che è un periodo teso per noi ultimamente?


"Un'agenzia teatrale di Berlino aveva organizzato un giro di conferenze attraverso la Germania
In quella occasione RS sarebbe potuto diventare l'uomo del giorno,se solo lo avesse voluto
Ma andò diversamente
Io partecipai allla conferenza presso la Filsarmonica di Berlino

La grande sala era affollata fino all'ultimo posto
Fuori le persone si accalcavano per avere un biglietto d'ingresso che poteva costare fino a 100 marchi
Tutto in un clima di attesa spasmodica,si aspettava il profeta del tempo
R S apparve e a quella massa di tremila ascoltatori col fiato sospeso parlò per più di un ora di immaginazione,ispirazione,intuizione in modo esaruiente e perentorio
Io continuavo a chiedermi:
"ma quando un uomo ha l'occasione di imporsi alle masse,vi rinuncia così spontaneamente?"
Di fronte a me nel palco sedeva un alto ufficiale che apparteneva alla cerchia di Wagner
Io stesso lo avevo interessato a S
Egli sedeva attento e ben disposto e si sforzava di capire
Man mano perse la speranza e si ritrasse
Poi scosse il capo scoraggiato e molto prima della fine della conferenza era sparito
R S sapeva che cosa stava facendo?
Che stava annoiando un assemblea di persone disposte a nuove sensazioni?
Chi lo conosceva non poteva dubitare che egli fosse del tutto consapevole di ciò che faceva
Impaccio di fronte ad un grande pubblico?
Incapacità di parlare alla gente?
Tutto questo non veniva preso in considerazione da chi sapeva che S poteva parlare in modo impetuoso
Per chi parlava in realtà?
Durante la conferenza cercavo di immaginare quante persone fossero disposte ed in grado di seguire
Per queste parlava in modo del tutto consapevole
Egli addirittura reprimeva tutto ciò che avrebbe potuto renderlo l'evento del giorno
Nessuna incertezza di questa volontà imponente passava sopra il pubblico

Attraverso la reale serietà,la completa fondatezza con cui affrontava gli argomenti,estranei alla maggior parte dei presenti,egli sperava di risvegliare l'interesse spirituale di dieci, forse venti persone

Perchè talvolta S parlava al vento,benchè sapesse fare diversamente ?
Anche questo ha a che fare con l'assolutà volontà di lasciare liberi
Che cosa lo avesse portato a questo lo aveva già spiegato in una precedento occasione

"In questo nostro tempo sono fondamentali le comunicazioni sulla verità,si potrebbe addirittura dire le conferenze sulla verità;poi ognuno si regola sulle basi della propia libertà
Non si dovrebbe andare oltre la conferenza,la comunicazione della verità;il resto dovrebbe seguire per libera decisione,come si seguono le decisioni prese partendo dagli impulsi del piano fisico"

Rudolf Steiner parla quì di un principio fondamentale del suo agire.
Egli "comunica"
Come le persone prendano queste comunicazioni e che cosa ne facciano è affar loro
Questo non è un punto di vista rinunciatario ,bensì fà parte della sua natura
Infatti l'ìAntroposofia non è nulla ,se non viene compresa dal singolo in modo autonomo e libero
Anche il mondo spirituale non agisce altrimenti nella sfera umana e l'oratore,per quanto entusiasta lo deve rispettare

PS
Ti voglio bene free ma non mi accostare più S ad I o ti farò conoscere un mio cliente che come lavoro fà l' ammazza animali
Davvero pazzesco quello che racconta
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 14/8/2010 5:43
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  •  Freeanimal
      Freeanimal
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#125
Mi sento vacillare
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Ricambio l’affetto, ma non ho bisogno di sentire le testimonianze dei macellatori, perché le posso leggere nei libri. Per esempio, quello che sto finendo in questi giorni è “Gabbie vuote”, di Peter Singer.
Non accosterò più il tuo autore preferito a David Icke. Anzi, conosco così poco di entrambi che non mi sento qualificato per esprimere ulteriori giudizi. Ti posso, però, raccontare che anni fa ho lavorato gratuitamente in un’azienda biodinamica e ho potuto parlare con il titolare a proposito dei trattamenti che facevamo insieme per le sue piante. Lui era un devoto seguace di Steiner e applicava le istruzioni del Maestro ai suoi campi. Per esempio, mi disse che di tanto in tanto andava dalla Forestale di Tarvisio per farsi dare delle vesciche di cervo. Le usava per metterci dentro polvere di silicio, da usarsi, dopo un certo tempo, nei trattamenti antiparassitari. E inoltre, pratica ancora più diffusa presso gli agricoltori biodinamici, si procurava corna di mucca da riempire di silice, da interrare per un inverno e da togliere la primavera successiva. Poi, dopo quattro mesi passati sotto terra, la silice veniva diluita in acqua, secondo precise dosi, mescola per un’ora in senso orario e un’ora in senso antiorario, in base allo stesso principio dell’omeopatia. E, alla fine, l’acqua così trattata, veniva aspersa sulle piante da frutto o su altre piante da orto, sempre allo scopo di rivitalizzarle, di tenere lontano i parassiti e quant’altro. Il tutto secondo le fasi lunari, da tenere sempre presenti.
Ecco, ce n’è abbastanza per portare una mente razionale a rifiutare gli insegnamenti del Maestro. E qui stiamo parlando di agricoltura biodinamica che, soprattutto a nord delle Alpi, ha avuto un grande successo, ed è encomiabile perché almeno non fa uso di pesticidi di sintesi. Tuttavia, la vescica di cervo (chissà se l’aveva offerta spontaneamente?), le corna di mucca (stessa domanda di prima) e la dinamizzazione (sulla luna non si discute) mi sembrano tutte cose che sanno di stregoneria. Non so, magari sarà anche vero: bisognerebbe chiederlo a un chimico. Comunque, non mi convince e capisco perché molte persone se ne andavano dopo aver sentito alcune frasi delle sue conferenze.
Inviato il: 14/8/2010 10:26
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  •  benitoche
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#126
Dubito ormai di tutto
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@freeanimal

Ascolta carissimo
in totale onestà cerco di comunicare con te,è sempre utile avere una conoscenza approfondita degli utenti

Un amante degli animali poi,un puro,si ipotizzerebbe
A lungo andare qualche piccola stonatura c'è stata
Adesso noto confusione nei tuoi post
Tutto ciò mi fà pensare che la mia apertura nei tuoi confronti non sia ricambiata
Perchè allora perdere tempo?
La giornata è invitante vado a farmi un bagno


ciao free

http://www.ecap-messina.it/ecap/s2magazine/css/0/allegati/arianna/triarico.pdf

PS
Quoto gnaffetto in commenti liberi
Citazione:
i forum o in generale i luoghi dove si discute in internet non permettono di conoscere l'ETA' deglki interlocutori, che , secondo me, è una informazione molto utile per calibrare e inquadrare i singoli commenti.

rispondere ad un ragazzino di 15 anni (che ormai girano a loro agio nel web) va' fatto in maniera diversa che ad un ragazzo di 50 anni. secondo me sarebbe utile che il webmaster potesse indicare l'anno di nascita (verificato) nel profilo di ogni utente .

ciao
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Inviato il: 14/8/2010 11:55
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  •  Freeanimal
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#127
Mi sento vacillare
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Benitoche, dove ho sbagliato? Mi dispiace di averti offeso, ma, se l'ho fatto, non ne avevo l'intenzione. E' forse per via della vescica di cervo? Non è da stregoni usarla per i trattamenti agrari? Steiner sarà stata anche una brava persona, ma non si può nemmeno criticare alcune delle sue affermazioni? Spiegami, perché ci sono rimasto male, alla tua reazione. Grazie. Ciao

P.S.
Prima mi sono sbagliato: "Gabbie vuote" è di Tom Regan, non di Peter Singer. La casa editrice è: Sonda.
Inviato il: 14/8/2010 13:17
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  •  Manfred
      Manfred
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#128
Dubito ormai di tutto
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Steiner, le sue scuole, oggi come ieri, sono veramente alla portata di tutti e in armonia con una visione non elitaria dell'istruzione.
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Manfred
Inviato il: 15/8/2010 10:12
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  •  benitoche
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#129
Dubito ormai di tutto
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Carne, sostanza incompatibile con la natura umana


Dr. Chim. Mauro Damiani, presidente Associazione Scienza della Salute
La carne non è un cibo idoneo per l'uomo: su quest'asserzione non ci sono ormai più dubbi, una copiosa letteratura l'attesta e lo documenta. In subordine è quantomeno ampiamente provato che non è indispensabile per la salute dell'uomo. Il completo controllo dei poteri industriali sui mezzi d'informazione impedisce che queste importanti conoscenze siano di dominio pubblico, ma, nonostante tutto, il processo di diffusione su mezzi alternativi è incominciato e si ritiene che sia ormai inarrestabile.

La dannosità della carne non dipende soltanto dalla somma di sostanze chimiche, spesso di sintesi, aggiunte ai mangimi nella moderna pratica d'allevamento industriale: antibiotici, tireostatici, betabloccanti, estrogeni, sali di zinco, vaccini, anemizzanti, che sono somministrati agli animali stabulati anche per preservarli dalle malattie che li colpirebbero a causa delle innaturali condizioni in cui sono tenuti. Questo fatto con certezza contribuisce ad aumentarne la dannosità, ma anche la carne d'animali allevati nelle migliori condizioni possibili è nociva. La ragione fondamentale di questa nocività va ricercata con l'aiuto di due importanti branche della scienza, l'Anatomia Comparata e la Fisiologia Comparata. Ovviamente la descrizione dettagliata dei fenomeni esula dallo spazio di un breve articolo, per questa rimandiamo alla letteratura specifica.

L'anatomia comparata, in sintesi afferma che:

1.Gli animali carnivori hanno un intestino molto breve, circa 3-4 volte la lunghezza del tronco.

2.Gli animali erbivori hanno un intestino molto lungo, circa 20-22 volte la lunghezza del tronco.

3.Gli animali frugivoro-fruttariani, tra cui l'uomo e quasi tutto l'ordine dei primati, hanno un intestino di lunghezza intermedia circa 10-12 volte la lunghezza del tronco

La ragione di questa diversa lunghezza si comprende facilmente prendendo in considerazione i diversi cibi specie-specifici:

Le proteine della carne, nelle condizioni di temperatura del tratto digestivo, sono soggette a processi putrefattivi con sviluppo di sostanze tossiche che è bene che non siano assorbite, ed è per questo motivo che i carnivori hanno un intestino breve, che permette di ridurre il tempo di permanenza all'interno del corpo ed il conseguente rischio d'assorbimento delle tossine della putrefazione.
Gli animali erbivori, dovendo provvedere al laborioso processo di demolizione della lunga catena della cellulosa fino al glucosio, devono avere un intestino molto lungo che permette un maggiore tempo di permanenza all'interno del corpo.
Gli animali frugivoro-fruttariani, che non hanno quest'ultima necessità, hanno un intestino di lunghezza intermedia, ma tale in ogni modo da permettere l'assorbimento delle tossine di putrefazione della carne, da qui la ragione fondamentale della dannosità per loro della carne.
Quanto alla Fisiologia Comparata, il chimismo delle nucleoproteine è una delle tante prove che l'uomo non è un animale adatto per natura a nutrirsi di proteine animali; le nucleoproteine sono le proteine che costituiscono il nucleo d'ogni cellula, tra loro si annoverano gli acidi nucleici e le proteine basiche; gli acidi nucleici sono formati dall'unione di 4 (o 5) "nucleotidi". Ogni nucleotide è costituito da una base azotata unita ad uno zucchero esterificato con acido fosforico.

Le nucleoproteine vegetali contengono basi azotate prevalentemente del gruppo pirimidinico (timina, citosina, metilcitosina, uracile); il loro metabolismo, basato su processi ossidativi, dà, come prodotto finale urea, eliminata normalmente dall'uomo con l'urina.

Le nucleoproteine animali, contengono invece prevalentemente basi azotate del gruppo purinico ("purine": adenina, ipoxantina, xantina, guanina); queste basi danno come prodotto finale, acido urico. Nei carnivori tale acido è trasformato, mediante un particolare enzima, di cui sono provvisti (detto "uricasi"), dapprima in allantoina e poi per idrolisi in urea e quindi, come tale, eliminato.

Nell'uomo e nelle scimmie antropomorfe (che non possiedono il suddetto enzima) l'acido urico proveniente dall'uso alimentare della carne si combina con il sodio e si deposita soprattutto nelle articolazioni, sotto forma di urato di sodio, provocando dolori, tumefazioni, e deformazioni (gotta). Sintomi tipici della sindrome uricemica, che invece è del tutto assente nei carnivori.

Nell'uomo evidentemente la capacità uropoietica del fegato, in altre parole la capacità di quest'organo di fabbricare urea, è insufficiente a smaltire il carico derivante da consistenti quantità di proteine animali ed il processo uropoietico si ferma a metà, cioè all'acido urico.

Quelle indicate sono soltanto alcune delle principali prove della dannosità della carne, chi volesse approfondire l'argomento ha a disposizione una sterminata letteratura, del pari sterminata è però la letteratura in favore dell'uso della carne e che sostiene addirittura la sua indispensabilità per la salute umana; gli enormi interessi, non solo economici, connessi con l'uso alimentare della carne hanno addirittura permesso alla seconda di prevalere nell'accezione comune.

La ragione di questa prevalenza è abbastanza ovvia: l'enorme potere che il sistema industriale ha su tutti i mezzi di comunicazione, per quanto riguarda la letteratura scientifica, è ancora più forte. Come si sa le riviste scientifiche sono di solito pubblicate da Università od Accademie, organizzazioni alla continua ricerca di finanziamenti. L'industria chimica nelle sue varie branche (prodotti per l'agricoltura, farmaceutica, alimentare ecc.) provvede ampiamente alla bisogna finanziando ben determinati progetti di ricerca, quelli di proprio interesse.

La logica conseguenza è che in primo luogo non trovano finanziamento i progetti di ricerca che puntano a chiarire eventuali dannosità della carne, ed in secondo luogo che ben difficilmente sono pubblicati lavori di ricercatori indipendenti, soprattutto quando i risultati ledono gli interessi industriali. In sintesi sono senz'altro questi i motivi per cui gli articoli favorevoli all'uso della carne sono prevalenti.

Tuttavia il peso dell'argomento, la natura stessa delle cose, ha il suo effetto e nonostante tutti gli ostacoli si assiste ad un fiorire di articoli critici sulla salubrità dell'uso della carne. Nell'eventuale azione giudiziaria che come Forum Vegetariano ci proponiamo di intentare i periti nominati dal giudice si troveranno davanti ad un panorama di questo tipo.

Due fatti nuovi degli ultimi venti anni però, avranno, a mio parere, un ruolo importante nell'aumentare il peso della nostra posizione. Non si tratta in questo caso di articoli di personalità anche rilevanti ma, bensì, del parere di due grandi organizzazioni entrambe Americane, del Paese cioè che è stato il principale attore dell'enfasi sul consumo di carne nel secolo ventesimo:

1.Nel 1985 si è costituito negli USA il P. C. R. M. (PHYSICIANS COMITTEE for RESPONSIBLE MEDICINE), un "Comitato di Medici per la Medicina Responsabile", a cui aderiscono più di cinquemila medici e scienziati. Questa organizzazione ha raggiunto un'importanza notevole, svolgendo una funzione di informazione e pressione, anche con denunce penali, su tutti gli organismi statali competenti sull'argomento. Il PCRM ha ovviamente preso una posizione fermamente contraria all'uso della carne.

2.Particolarmente efficace è stata l'azione del PCRM sul Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), l'organismo che dal 1916 pubblica periodicamente un documento ufficiale intitolato "Dietary Guidelines for Americans" (Linee Guida Dietetiche per gli Americani"). Orbene, nell'edizione del 1996 di queste Linee Guida si riconosce finalmente che la dieta vegetariana non solo non ha nessuna controindicazione ma che è addirittura una valida via per la salute. E' grazie agli sforzi del PCRM ed a questa pubblicazione del 1996 che negli USA si assiste finalmente ad un'inversione di tendenza nella continua crescita della mortalità per malattie cardiocircolatorie.

Io spero vivamente che questi fatti opportunamente illustrati al giudice, dato che ben difficilmente possiamo sperare di vincere la causa, possano almeno fornirgli le prove che sull'argomento la posizione degli scienziati non è univoca, che si assiste cioè ad un classico caso di divaricazione delle opinioni. Ciò sarebbe di enorme importanza per la nostra causa, perché è la strada per dotarci dell'unica arma che al momento ci manca. Se il giudice, vista la divisione della scienza sull'argomento, ci accordasse una sorta di "par condicio", se in altre parole in ogni dibattito sui media sul tema alimentare fosse obbligatoria la presenza della parte contraria all'uso della carne si avrebbero finalmente i presupposti per un'effettiva diffusione della corretta informazione alimentare.


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http://www.ben-essere.net/index.asp?c_articolo=24
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la religione è indispensabile
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Inviato il: 6/9/2010 4:05
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  •  sitchinite
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#130
Sono certo di non sapere
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é vecchio e sbagliato. Inutile riproporre qusti 'miti', la causa vegetariana non diventa più reale riproponendo sempre gli stessi discorsi triti e ritriti quando son fasulli.
Inviato il: 6/9/2010 7:40
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  •  Freeanimal
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#131
Mi sento vacillare
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Che siano fasulli è solo la tua convinzione! Una cosa vera è vera e basta. Non è che con il passare del tempo si può cambiare. Se la Terra è rotonda non possiamo cominciare a chiederci se per caso è piatta. Una volta acquisito un fatto reale, non si può tornare indietro. Sarebbe da stupidi.
Solo persone che cercano giustificazioni morali per continuare a commettere azioni discutibili, possono rimettere in discussione fatti assodati.
Inviato il: 9/9/2010 8:14
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#132
Sono certo di non sapere
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Monbiot: “I Was Wrong About Veganism”


This will not be an easy column to write. I am about to put down 1,200 words in support of a book that starts by attacking me and often returns to this sport. But it has persuaded me that I was wrong. More to the point, it has opened my eyes to some fascinating complexities in what seemed to be a black and white case.

In the Guardian in 2002 I discussed the sharp rise in the number of the world’s livestock, and the connection between their consumption of grain and human malnutrition. After reviewing the figures, I concluded that veganism “is the only ethical response to what is arguably the world’s most urgent social justice issue”. I still believe that the diversion of ever wider tracts of arable land from feeding people to feeding livestock is iniquitous and grotesque. So does the book I’m about to discuss. I no longer believe that the only ethical response is to stop eating meat.

In Meat: A Benign Extravagance, Simon Fairlie pays handsome tribute to vegans for opening up the debate. He then subjects their case to the first treatment I’ve read that is both objective and forensic. His book is an abattoir for misleading claims and dodgy figures, on both sides of the argument.

There’s no doubt that the livestock system has gone horribly wrong. Fairlie describes the feedlot beef industry (in which animals are kept in pens) in the US as “one of the biggest ecological cock-ups in modern history”. It pumps grain and forage from irrigated pastures into the farm animal species least able to process them efficiently, to produce beef fatty enough for hamburger production. Cattle are excellent converters of grass but terrible converters of concentrated feed. The feed would have been much better used to make pork.

Pigs, in the meantime, have been forbidden in many parts of the rich world from doing what they do best: converting waste into meat. Until the early 1990s, only 33% of compound pig feed in the UK consisted of grains fit for human consumption: the rest was made up of crop residues and food waste. Since then the proportion of sound grain in pig feed has doubled. There are several reasons: the rules set by supermarkets; the domination of the feed industry by large corporations, which can’t handle waste from many different sources; but most important the panicked over-reaction to the BSE and foot-and-mouth crises.

Feeding meat and bone meal to cows was insane. Feeding it to pigs, whose natural diet incorporates a fair bit of meat, makes sense, as long as it is rendered properly. The same goes for swill. Giving sterilised scraps to pigs solves two problems at once: waste disposal and the diversion of grain. Instead we now dump or incinerate millions of tonnes of possible pig food and replace it with soya whose production trashes the Amazon. Waste food in the UK, Fairlie calculates, could make 800,000 tonnes of pork, or one sixth of our total meat consumption.

But these idiocies, Fairlie shows, are not arguments against all meat eating, but arguments against the current farming model. He demonstrates that we’ve been using the wrong comparison to judge the efficiency of meat production. Instead of citing a simple conversion rate of feed into meat, we should be comparing the amount of land required to grow meat with the land needed to grow plant products of the same nutritional value to humans. The results are radically different.

If pigs are fed on residues and waste, and cattle on straw, stovers and grass from fallows and rangelands – food for which humans don’t compete – meat becomes a very efficient means of food production. Even though it is tilted by the profligate use of grain in rich countries, the global average conversion ratio of useful plant food to useful meat is not the 5:1 or 10:1 cited by almost everyone, but less than 2:1. If we stopped feeding edible grain to animals, we could still produce around half the current global meat supply with no loss to human nutrition: in fact it’s a significant net gain.

It’s the second half – the stuffing of animals with grain to boost meat and milk consumption, mostly in the rich world – which reduces the total food supply. Cut this portion out and you would create an increase in available food which could support 1.3 billion people. Fairlie argues we could afford to use a small amount of grain for feeding livestock, allowing animals to mop up grain surpluses in good years and slaughtering them in lean ones. This would allow us to consume a bit more than half the world’s current volume of animal products, which means a good deal less than in the average western diet.

He goes on to butcher a herd of sacred cows. Like many greens I have thoughtlessly repeated the claim that it requires 100,000 litres of water to produce every kilogram of beef. Fairlie shows that this figure is wrong by around three orders of magnitude. It arose from the absurd assumption that every drop of water that falls on a pasture disappears into the animals that graze it, never to re-emerge. A ridiculous amount of fossil water is used to feed cattle on irrigated crops in California, but this is a stark exception.

Similarly daft assumptions underlie the UN Food and Agriculture Organisation’s famous claim that livestock are responsible for 18% of the world’s greenhouse gas emissions, a higher proportion than transport. Fairlie shows that it made a number of basic mistakes. It attributes all deforestation that culminates in cattle ranching in the Amazon to cattle: in reality it is mostly driven by land speculation and logging. It muddles up one-off emissions from deforestation with ongoing pollution. It makes similar boobs in its nitrous oxide and methane accounts, confusing gross and net production. (Conversely, the organisation greatly underestimates fossil fuel consumption by intensive farming: its report seems to have been informed by a powerful bias against extensive livestock keeping.)

Overall, Fairlie estimates that farmed animals produce about 10% of the world’s emissions: still too much, but a good deal less than transport. He also shows that many vegetable oils have a bigger footprint than animal fats, and reminds us that even vegan farming necessitates the large-scale killing or ecological exclusion of animals: in this case pests. On the other hand, he slaughters the claims made by some livestock farmers about the soil carbon they can lock away.

The meat-producing system Fairlie advocates differs sharply from the one now practised in the rich world: low energy, low waste, just, diverse, small-scale. But if we were to adopt it, we could eat meat, milk and eggs (albeit much less) with a clean conscience. By keeping out of the debate over how livestock should be kept, those of us who have advocated veganism have allowed the champions of cruel, destructive, famine-inducing meat farming to prevail. It’s time we got stuck in.
Inviato il: 9/9/2010 12:27
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      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#133
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Freeanimal ha scritto:
Che siano fasulli è solo la tua convinzione! Una cosa vera è vera e basta.


errore... la versione italiana trae ancora più in inganno di quella originale..


1.Gli animali carnivori hanno un intestino molto breve, circa 3-4 volte la lunghezza del tronco.

2.Gli animali erbivori hanno un intestino molto lungo, circa 20-22 volte la lunghezza del tronco.

3.Gli animali frugivoro-fruttariani, tra cui l'uomo e quasi tutto l'ordine dei primati, hanno un intestino di lunghezza intermedia circa 10-12 volte la lunghezza del tronco


intanto questa é una versione tradotta male e riaggiustata di un documento originale tabellare che ti riporto qui sotto:



dove si parla di 'body length' non di 'tronco', e di 'small intestine' non di 'intestino'. Scelta dei termini fatta per ingannare e per eludere.

Seconda cosa, il dottor Damiani, da chimico, quando parla dell' acido urico scrive delle cazzate, e non posso credere (da chimico anche io) che non se ne renda conto.


Le nucleoproteine animali, contengono invece prevalentemente basi azotate del gruppo purinico ("purine": adenina, ipoxantina, xantina, guanina); queste basi danno come prodotto finale, acido urico. Nei carnivori tale acido è trasformato, mediante un particolare enzima, di cui sono provvisti (detto "uricasi"), dapprima in allantoina e poi per idrolisi in urea e quindi, come tale, eliminato.

Nell'uomo e nelle scimmie antropomorfe (che non possiedono il suddetto enzima) l'acido urico proveniente dall'uso alimentare della carne si combina con il sodio e si deposita soprattutto nelle articolazioni, sotto forma di urato di sodio, provocando dolori, tumefazioni, e deformazioni (gotta). Sintomi tipici della sindrome uricemica, che invece è del tutto assente nei carnivori.

Nell'uomo evidentemente la capacità uropoietica del fegato, in altre parole la capacità di quest'organo di fabbricare urea, è insufficiente a smaltire il carico derivante da consistenti quantità di proteine animali ed il processo uropoietico si ferma a metà, cioè all'acido urico.


Descrive la cosa come fosse normale che nell' uomo l' acido urico forma sali di sodio dannosi... invece ciò é soltanto una eventualità che si presenta in particolari condizioni di squilibrio.

Normalmente l' acido urico viene smaltito perfettamente dal rene quando é in eccesso, ma sopratutto sto chimico (io lo radierei) cerca di far passare la mancanza dell' uricasi come una cosa negativa...
invece nel genoma umano la produzione di uricasi é inibita da due mutazioni spontanee. E' stato ipotizzato che la perdita dell' enzima sia stato un vantaggio per i primati superiori in quanto l'acido urico è un potente antiossidante, la cui presenza protegge dall'attacco dei radicali liberi, prolungando l'aspettativa di vita e diminuendo l'incidenza dei tumori.

se ti serve un link perchè del chimico demontis non ti fidi, eccolo...

http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pmcentrez&artid=349151

EDIT: ah, anche la tabella originale in inglese sopra riportata é facilmente smontabile, contiene almeno 3 o 4 errori, ma quella é un' altra storia.
Io volevo solo dimostrarti che questo signori Damiani dovrebbe rivedere le sue fonti e le sue conoscenze.
Inviato il: 9/9/2010 15:50
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#134
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
EDIT: ah, anche la tabella originale in inglese sopra riportata é facilmente smontabile, contiene almeno 3 o 4 errori, ma quella é un' altra storia.

In che senso "è un altra storia"?
A me interessa conoscere gli errori presenti in quella tabella e se li puoi evidenziare ti ringrazio.

A tal proposito mi era stato detto che anche nel nostro stomaco il PH era ben più basso del valore 4 o 5 li indicato: ad esempio wikipedia dice "tra 1 e 3", ma immagino che molto dipenda dal tipo di alimento da digerire.
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Inviato il: 9/9/2010 16:44
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  •  Freeanimal
      Freeanimal
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#135
Mi sento vacillare
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A Sitchinite:
Sarà perché mi sono fermato al terzo esame (scienze naturali) e dunque al mio caso forse si può applicare la “sindrome della volpe e l’uva”, ma con il passare degli anni e anche frequentando questo sito, ho imparato a diffidare dei risultati delle ricerche scientifiche. Le quali, spesso ma non sempre, sono inquinate dal fatto di essere commissionate da industrie che si aspettano un preciso risultato. Altrimenti – si chiedono gli industriali – che lo paghiamo a fare questo ricercatore?
Dunque, permettimi di diffidare delle tue conclusioni. Non per mancanza di fiducia in te e nei tuoi studi di chimica, ma perché preferisco dare ascolto al mio intuito. Susanna Tamaro divenne famosa per il libro “Va’ dove ti porta il cuore”: il mio “cuore” mi dice che gli animali sono miei amici e che non è carino mangiare i propri amici. Punto.
L’intestino umano (basta chiederlo ai samurai che fanno karakiri) è lunghissimo: circa nove metri. Quello di una tigre, per esempio, che è un bestione più grosso di un uomo, è lungo tre metri. Perché questa differenza? Il mio intuito mi dice che il nostro non è fatto per la carne, ma per le verdure e la frutta, che anche se si fermano a lungo nell’intestino, fermentando, non nuocciono. Viceversa, quello della tigre e degli altri felini, è corto proprio perché la carne vi ristagni il minor tempo possibile, ovvero venga espulsa più in fretta.
Nel nostro intestino, rimanendo ventiquattro ore, la carne ha tutto il tempo di causare danni, rilasciando sostanze nocive per il nostro organismo.
Io non sono laureato in chimica, ma queste idee mi sembrano abbastanza ragionevoli. E io ci credo!
Inviato il: 9/9/2010 17:21
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#136
Sono certo di non sapere
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Dusty ha scritto:


A tal proposito mi era stato detto che anche nel nostro stomaco il PH era ben più basso del valore 4 o 5 li indicato: ad esempio wikipedia dice "tra 1 e 3", ma immagino che molto dipenda dal tipo di alimento da digerire.


Infatti quello é uno dei punti a cui mi riferivo..
Il pH dello stomaco sta tra 1 e 3, tenuto costante in semi-tampone con la continua produzione di acido cloridrico.
Ed é tenuto apposta perchè la forte acidità presente nello stomaco rende possibile la trasformazione del pepsinogeno in pepsina, e questa reazione aviene a basso pH. Un pH più alto di 3 indica una disfunzione.
Inviato il: 9/9/2010 21:21
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#137
Sono certo di non sapere
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Freeanimal ha scritto:
ma con il passare degli anni e anche frequentando questo sito, ho imparato a diffidare dei risultati delle ricerche scientifiche.


cert, certo.
Inviato il: 9/9/2010 21:22
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#138
Dubito ormai di tutto
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Infatti quello é uno dei punti a cui mi riferivo..

Si, ma questo l'ho detto io, cosa è, bisogna pregarti in turco per farti dire le cose?
Ti richiedo quindi per la seconda volta se puoi indicare anche gli altri 3 punti.

Per curiosità, siccome non sono un chimico ma mi piace imparare, già che ci sei potresti anche spiegare cosa vuolre "tenuto costante in semi-tampone" ?

Grazie in anticipo.
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Inviato il: 9/9/2010 21:33
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  •  sitchinite
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#139
Sono certo di non sapere
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Dusty ha scritto:
Citazione:
Infatti quello é uno dei punti a cui mi riferivo..

Si, ma questo l'ho detto io, cosa è, bisogna pregarti in turco per farti dire le cose?
Ti richiedo quindi per la seconda volta se puoi indicare anche gli altri 3 punti.

Per curiosità, siccome non sono un chimico ma mi piace imparare, già che ci sei potresti anche spiegare cosa vuolre "tenuto costante in semi-tampone" ?

Grazie in anticipo.


No non c' é bisogno di pregarmi, semplicemente non mi andava di entrare in dettaglio perchè con freeanimal é tempo perso e questa discussione ha generato già parecchie diatribe..
cmq visto che me lo chiedi...
intanto presico sui tamponi. Io ho usato un termine improprio, semi tampone, che usavamo all' ente dove ho fatto lo stage, che indica una variante del tampone 'base debole + sale con il suo acido forte'. (es: ammonioaca + clururo di ammonio). Nel caso in questione invece abiamo un ambiete fortemente acido, in cui concorrono vari elementi basici (prevalentemente ammonici e ossidrilici) ad alzarne il pH. Ma l' ammonio prodotto dalla degradazioe del cibo viene neutralizzato dal continuo produrre di acido cloridrico, quindi l' equilibrio é sempr spostato verso la forma dissociata (H+ + Cl- + NH4+ + ROH- dove R é un gruppo alifatico con un H in meno) e il pH rimane basso.

Per quanto riguarda gli altri punti, ti inviterei a fare le tue ricerche, qui ti segnalo:

Riga 11: saliva. Contrariamente a quanto sostenuto nella tabella, negli onnivori (tutti compreso l' uomo meno nel cane e nel cavallo) la presenza di ptialina svolge una funzione digestiva sugli amidi, che continua anche nello stomaco finchè non viene inattivata dal pH acido.

Riga 10: msticazione. Negli erbivori monogastrici la triturazione fine è particolarmente accurata ed eseguita con i denti. Nei ruminanti invece ci son due tipi di masticazione, quella postprensioria (breve) e quella mericica (più lunga).
I carnivori e gli onnivori invece non richiedono la masticazione frantumatoria nè una masticazione fine per la capacità di ingoiare bolo da masticazione grossolana.

Penultima riga: i reni. La frase è ambigua... 'moderata concentrazione del urina'. Non vuol dir molto visto che l' urina viene prodotta nel rene e da li espulsa.
Sulla concentrazione salina dell' urina si può dire che é circa il 60% acqua e 25% sali di sodio e cloro, il resto é urea con tracce di tanti altri coposti. La concentrazione salina dell' urea é molto variabile, anche di un 10%, una bassa concentrazione salina é considerata una patologia (ipostenuria) mentre una alta concentrazione salina no, e causa semplicemente l' aumento di emissione dalla vescica.
Inviato il: 9/9/2010 23:41
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#140
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Dusty ha scritto:


Per curiosità, siccome non sono un chimico ma mi piace imparare, già che ci sei potresti anche spiegare cosa vuolre "tenuto costante in semi-tampone" ?




Se ti piace imparare stai chiedendo alla persona sbagliata. Questo è un baggiano che ovunque mette becco spara cazzate.
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#141
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Cibo cotto, cibo morto. La cottura distrugge le proprietà curative dei cibi.
di Franco Libero Manco – http://www.vegetariani-roma.it

La leucocitosi è un fenomeno dovuto all’aumento di globuli bianchi nel sangue: si verifica in modo più evidente dopo ingestione di carne, nella donna in gravidanza, nel neonato, nella persona anziana, dopo stress fisici ecc. ma diventa un fatto patologico a causa di polmoniti, appendiciti, infezioni da germi, intossicazioni ecc.
I globuli bianchi, che possono assorbire anche sostanze chimiche e tossiche, contengono numerosi enzimi che hanno lo scopo di difendere l’organismo fagocitando corpi estranei o microbi penetrati nel sangue.

Quando l’organismo è chiamato a fronteggiare un’infezione, cioè un’improvvisa invasione di microbi patogeni, mobilita rapidamente i macrociti che ingaggiano un’aspra battaglia contro gli invasori: più l’organismo è in pericolo maggiore è il ritmo di produzione per sostituire i microfagi e macrofagi che muoiono in battaglia, innescando in questo modo la leucocitosi.
Esiste una diretta correlazione tra aumento di globuli bianchi e stato di infezione di un organismo, come esiste una diretta correlazione tra ingestione di cibi cotti ed aumento dei globuli bianchi. La cottura dei cibi risulta essere la causa più rilevante all’insorgere di malattie umane.


Che il cibo cotto sia un alimento morto viene dimostrato dal fatto che un seme cotto non germina più, un uovo di gallina fecondato se cotto non darà mai un pulcino, una pianta strappata con l’apparato radicale integro se sottoposta a cottura non riattaccherà mai più.
Con la cottura le proteine subiscono un brusco decadimento del loro valore biologico, tale decadimento è particolarmente intenso in caso di bollitura; se poi la cottura avviene mediante arrostimento o tostatura le proteine si denaturano e producono sostanze tossiche da piroscissione alcune delle quali notoriamente cancerogene, come il benzopirene. Le carni alla griglia sono causa, ormai accertata, di cancro. La stessa cosa si può dire dei semi sottoposti a torrefazione (caffè, cacao, pane abbrustolito ecc.): si formano dei catrami di piroscissione nei quali sono state individuate almeno una decina di sostanze cancerogene (prof. R. Lautie, Vie et Action). La digeribilità delle proteine diminuisce con la cottura (eccetto per l’albume dell’uovo). Le sostanze proteiche a 60° iniziano a flocculare e poi coagulano del tutto divenendo inattaccabili dai succhi gastrici.

Per quanto riguarda i carboidrati. Il dr. Alberto Donzelli (nella rivista Girasole 1984 n.31) afferma: “Tutte le parti imbrunite cotte al forno contengono sostanze mutagene.

In merito alla digeribilità degli amidi cotti il corpo umano è capace di fare la stessa cosa con i propri enzimi (ptialina ecc.) senza ricorrere alla cottura. Anche gli amidi crudi sono digeribili. Il cavolo crudo richiede 2 ore per essere digerito, se cotto ne richiede 4. La cottura impedisce la digestione salivare e rende gli amidi meno digeribili.

Il calore sui grassi causa ossidazione che porta dapprima alla formazione di perossidi e di idroperossidi e poi di acidi grassi a catena corta. Inoltre la glicerina che si libera è un composto altamente tossico. L’acido linoleico, come il linolenico, preziosi per la sintesi dei fosfolipidi, subiscono con il calore delle modifiche strutturali che li rendono inattivi. Il grasso cotto ritarda l’assorbimento di calcio, magnesio, ferro e rallenta lo sviluppo delle ossa.

Il noto igienista Dr. A. I. Mosseri dice: “Gli alimenti cotti non sono adatti all’alimentazione umana, essendo denaturati, devitaminizzati, demineralizzati”. E il prof. Byron Tyler aggiunge: “Gli alimenti cotti sono alimenti morti. Il cibo cotto è la più grande maledizione umana”.

Il medico di Losanna P. Kouchakoff ha dimostrato, a conclusione di migliaia di esperimenti condotti su molti soggetti e su se stesso, che un alimento cotto provoca la moltiplicazione quasi immediata dei globuli bianchi che, come è noto, servono a difenderci da corpi estranei e dannosi, soprattutto di natura microbica, mentre l’alimento crudo non la provoca mai. Esiste, insomma, nel nostro organismo una sorta di automatismo fisiologico in virtù del quale l’alimento cotto è considerato come un aggressore. Le nostre difese leucocitarie, sollecitate diverse volte al giorno finiscono inevitabilmente coll’indebolirsi e forse in questo risiede la nostra grande vulnerabilità alle infezioni. Il nostro organismo è in grado di utilizzare anche il cibo cotto ma è costretto a trasformare un cibo morto in materia vivente con un dispendio notevole di energie vitali sottraendole all’economia delle nostre difese immunitarie.
Oscar Montanari scrisse un libro in difesa del crudismo dal titolo “Gli alimenti cotti indeboliscono, ammalano, uccidono il corpo umano”. Il dr. Giuseppe Panegrossi, noto clinico all’università La Sapienza di Roma, scrisse anche lui un libro in difesa del crudismo “Il crudismo nei confronti della scienza e della civiltà”.
L’ingegnere francese Andrè Simoneton gravemente ammalato e senza speranza di guarigione, riacquistò la salute con il vegetarismo e si dette a studiare la causa del potere guaritore delle piante. Scoprì che le radiazioni emesse da un organismo sano si aggirano intorno a 6500 Angstrom mentre in condizioni di malattia o di cattiva alimentazione scendono sempre ad di sotto di tale livello.

Simoneton divise gli alimenti in tre categorie:

1) alimenti morti (cibi cotti o conservati, margarina, pasticceria industriale, alcol, liquori, zucchero bianco e grezzo): questi prodotti hanno radiazioni nulle o quasi nulle;

2) alimenti inferiori (carne, salumi, uova non fresche, latte bollito, caffè, tè, cioccolato, marmellate, formaggi, pane bianco: questi hanno radiazioni inferiori a 5000 Angstrom;

3) alimenti superiori: frutta cruda e matura e verdura cruda e fresca: questi cibi hanno radiazioni molto elevate tra 8000 e 10000 Angstrom. Inoltre le radiazioni della frutta e della verdura sono più alte quanto più breve è il tempo trascorso dalla loro raccolta.

Gli alimenti che non si possono mangiare crudi non erano destinati dalla natura a nutrirci.
L’uomo ha iniziato a cuocere il cibo (carne e cereali) per estreme necessità di sopravvivenza cercando di rendere appetibile cibi inadatti alla sua natura di animale fruttariano ma, purtroppo, come affermava Lucrezio “Il cibo cotto è stata la causa dell’indebolimento della razza umana e dell’accorciamento della vita”. Infatti l’alimentazione cruda è la base prima del benessere umano mentre il cibo cotto espone l’uomo a tutte le malattie e ai pericoli della morte precoce.
Quando gli uomini si nutrivano di cibi crudi vivevano più a lungo ed erano più forti e più resistenti alle fatiche. A tal proposito è bene ricordare che gli atleti greci, spartani e gli eserciti di Cesare si nutrivano quasi esclusivamente di fichi, nocciole, formaggio e gran turco.

Dopo aver mangiato cibo cotto i leucociti (che influenzano la morfologia del sangue) aumentano per mezzora, dopo 90 minuti ritornano nella norma. Mediante cottura ordinaria, bollitura, si verifica un aumento dei globuli bianchi; se i cibi vengono cotti al alte temperature si sviluppa iperleucocitosi. Questo non succede con i cibi crudi: anche se si mangia carne cruda i globuli bianchi non aumentano. Ma un alimento cotto genera leucocitosi anche se assunto freddo.
Vino, aceto e zucchero producono aumento di globuli bianchi.

Esiste un limite (temperatura critica) entro cui può essere portato a cottura un alimento senza che questo sviluppi leucocitosi digestiva. Queste temperature critiche variano da 87 a 97 gradi centigradi a seconda dell’alimento che si cuoce. Si può evitare leucocitosi mangiando prodotto cotto insiem a e quello crudo, nella proporzione minima del 10% del primo e con la necessità di masticarli insieme. Mangiare prima l’uno e poi l’altro cibo non impedisce leucocitosi.
La leucocitosi è un’alterazione delle cellule e non un cambiamento dei componenti liquidi, infatti il succo estratto dagli alimenti crudi e poi cotto non determina leucocitosi. Però alcuni batteri che si sviluppano per es. nello yogurt, nel latte cagliato o nei formaggi possono influenzare la reazione leucocitaria.
Gli alimenti che causano leucocitosi digestiva subiscono con la cottura modifiche chimiche a causa della mancanza di ossigeno. Infatti agitando nell’aria per mezzora un cibo cotto riprende le sue proprietà di cibo crudo. Esempio lampante dimostra che per neutralizzare gli effetti dannosi dello zucchero occorre compensarlo con prodotti crudi.
Seccare, salare, affumicare fa perdere al cibo le proprietà nutritive.
Gli animali nutriti con carne cotta vivono meno a lungo ed hanno minori capacità di riproduzione inoltre tendono a sviluppare maggiori malattie mentre l’alimentazione cruda rende perfino più agevole il parto degli animali. Nei suoi esperimenti con le scimmie, McCarrison ha dimostrato che i cibi cotti producono dissenteria: le scimmie perdono l’appetito, contraggono anemia, malattie della pelle, perdono peso corporeo e tutti gli organi vitali cominciano ad atrofizzarsi.

LA COTTURA …

- distrugge il corredo vitaminico, specie delle vitamine termolabili: enzimi, ormoni, antiossidanti naturali: elementi che sono alla base delle difese naturali dell’organismo;

- cambia ciò che era organico in inorganico rendendolo inutilizzabile dall’organismo; specialmente le vit. B e C solubili in acqua, si dissolvono alla prima cottura;

- causa grande perdita di minerali solubili, dal 20 al 70%;

- la cottura a vapore produce una perdita dal 22 al 43%;

- produce acido urico che danneggia lo stomaco, intestini, reni, fegato, polmoni, cuore causando artrite, reumatismi, gotta, cancro.

Le verdure bollite e l’acqua gettata perdono quasi tutti i minerali. Maggiore è l’acqua che si usa per cuocere il cibo maggiore è il quantitativo di nutrienti che va perso.
Il cavolo cotto perde il 62% delle proteine, il 72% del suo calcio, il 60 % di fosforo e il 67% di ferro. La perdita di vit. C degli ortaggi è del 45%; nei germogli di soia è del 70%.
Tutti i minerali organici si ossidano quando vengono in contatto con l’ossigeno dell’aria e tornano ad essere inorganici. Non c’è vita nella sostanza inorganica. La sostanza inorganica non è utilizzabile dall’organismo. Un cibo cotto è un cibo ossidato. Quando la carne viene bollita i fosfati organici si trasformano in inorganici.
Con il cibo cotto l’organismo non potendo trarre tutto il nutrimento necessario sente il bisogno di ingerire maggiori quantità di alimenti, con ciò che ne consegue. Se ci si nutrisse di cibi crudi ne basterebbe la metà del quantitativo che ingeriamo da cotto.
Nel latte bollito, il complesso calcio-fosfato utilizzabile per la crescita, viene mutato in una forma che è quasi impossibile assimilare.

Più a lungo vengono cotti i cibi, più alta è la temperatura, maggiore è il danno.
Le parti più cotte di un cibo (per esempio la crosta del pane) hanno meno valore nutritivo di quelle meno cotte (la mollica).
Il processo di cottura è nemico non solo degli organi digestivi ma dell’intero organismo umano.
I cibi cotti e poi conservati per il pasto successivo perdono tutte o quasi tutte le loro proprietà nutritive. I cibi essiccati (tostati inscatolati ecc.) hanno pochissimo o quasi nullo potere protettivo.
La perdita di acido folico è molto alta con la cottura dei cibi: con la cottura a vapore si perde il 10%; con quella a pressione il 20%; con la bollitura il 50%.
Il latte pastorizzato perde le sue proprietà antiscorbutiche. Allo stesso modo gli ortaggi e la frutta se essiccati, conservati o inscatolati: perdono le loro proprietà antiscorbutiche.
Meglio una forte e breve bollitura che una lunga e lenta.
Non è vero che le cose cotte sono più appetitose: sono, eventualmente, i condimenti che le rendono tali, ma le spezie e gli aromi sono spesso tossici.
Molti cibi divengono indigesti a causa del tipo di cottura o perché vengono cucinati con l’aggiunta di altri alimenti tra loro incompatibili (es. legumi e grasso).
I cibi cotti (ritenuti pre-digeriti) non sono un vantaggio in quanto impediscono la giusta attività dei succhi gastrici.
Da ricordare che tra i tanti tristi primati dell’uomo (come quello di essere il solo animale che prende il latte di un altro animale anche dopo lo svezzamento) è quello di cuocere e mischiare i cibi che mangia. Vi sono 700 mila forme di vita animale: nessuna tranne l’uomo mangia cibo cotto. L’uomo è la sola specie ad essere malata, oltre agli animali domestici a cui viene dato cibo cotto.

Silvester Graham (1794-1851) (uno dei più eminenti scienziati che per primo a parlato di cure naturali, di igiene naturale, di nutrizione) dichiara: “Se l’uomo si sostenesse interamente con cibo crudo, la sua accurata masticazione e il lento inghiottire e i suoi pasti semplici servirebbero grandemente ad impedire l’iper-alimentazione e a salvarlo dai nocivi effetti di una delle cause più distruttive della vita civile”.
Giustamente il movimento del cibo crudo si fa risalire a Graham per il quale, come per Russell Thacker Trall (1812-1877), Allcott, Densmore, Page ed altri, la frutta cruda, le noci e gli ortaggi rappresentano la migliore e la più alta materia nutritiva per l’uomo.
Dice Adolph Just nel suo Ritorno alla Natura: “Non c’erano forse uomini e donne belli migliaia e migliaia di anni prima della scoperta del fuoco? Volete forse credere che la natura abbia trascurato la salute dell’uomo fino a che pillole, medicinali e cibi brevettati non l’avessero salvato?”
Il cuoco arrostisce, bolle, cuoce in umido, aggiunge salse, intingoli, sostanze aromatiche e poi mescola e mescola fino a che della sostanza iniziale, totalmente contraffatta, non è più possibile riconoscere il gusto, il colore, l’aroma. Un cibo che non esiste in natura: adatto ad un popolo destinato a non esistere. Camuffare la morte, il sapore e il truce aspetto della salma di un animale, con i colori e i sapori della vita, questa in sintesi la professione del cuoco. Più uno chef è rinomato e famoso, più spavalde, arroganti, avventurose e blasfeme saranno le sue proposte e le sue modificazioni, le sue macchinazioni infernali sul cibo, elaborate in costante contraddizione con le esigenze salutistiche di chi dovrà consumare le sue taroccate opere d’arte culinaria. Caratteristica peculiare e imprescindibile del cuoco è quella di tenere in totale dispregio le esigenze digestive-assimilative del suo cliente.

RIASSUMENDO:

- il cibo crudo richiede masticazione: esercizio essenziale per i denti;

- la necessaria masticazione assicura un’insalivazione appropriata;

- il cibo crudo preserva i denti e lo stomaco dai danni del cibo cotto;

- i cibi crudi posseggono le giuste proporzioni tra sostanze nutritive e quelle di scarto;

- i cibi crudi tendono ad impedire dannose combinazioni di alimenti;

- i cibi crudi posseggono vitamine, enzimi, sali, acidi, carboidrati, proteine, e grassi in forma organica, cioè altamente assimilabili;

- la necessità di masticare ci consente di assaporare pienamente il sapore del cibo, questo assicura l’appropriato adattamento ad esso dei succhi gastrici;

- i cibi crudi non possono essere facilmente adulterati così come oggi avviene per i cibi inscatolati;

- il cibo crudo non fermenta rapidamente;

- la dieta cruda fa risparmiare energie, tempo e lavoro.

Fonte: http://www.disinformazione.it/cibo_cotto_cibo_morto.htm

Per coloro che volessero approfondire scientificamente le conoscenze in materia consiglio questo sito di Fausto Levantesi: veramente illuminante! http://makeupyourowndamnmind.blogspot.com/






La dieta è situata fra l'alimento e il farmaco. Grazie alla unilateralità dell'alimentazione si può giungere ad una azione terapeutica. Importante è cer tamente il fatto di usare alimenti biologicamente di alto valore. Cibi crudi sono di difficile digestione, per questo sani, in quanto favoriscono l'intensità di digestione del sistema del ricambio, per questo in certi casi la dieta a base di alimenti crudi diventa controindicata. Se la capacità digestiva è indebolita può risultare necessario per un certo tempo mangiare soltanto cibi cotti. Pertanto le diete dovrebbero essere prescritte in modo del tutto individuale.
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 15/9/2010 5:21
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#142
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uomoragno con gli sconti, a cosa arrivi per il rancore... :) puoi sempre correggermi se ne sei capace... da me hai solo da imparare. Su tutto. No forse di ragioneria sei più bravo tu, te lo concedo.
Inviato il: 15/9/2010 7:50
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#143
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La dieta "crudista"è la più indicata per l'essere umano, quella vegana la segue a ruota. Le diete che prevedono carne, latte e uova sono fonte di quasi tutte le malattie dei nostri giorni: diabete, colesterolemia, osteoporosi, cardiopatie, ipertensione, vari tipi di tumore, obesità, ecc ecc... Le uniche persone che traggono vantaggi da queste diete ricche di cibi animali sono quelle che attingono ai conti delle industrie farmaceutiche.
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 15/9/2010 7:58
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#144
Dubito ormai di tutto
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sitchinite ha scritto:

uomoragno con gli sconti, a cosa arrivi per il rancore... :) puoi sempre correggermi se ne sei capace... da me hai solo da imparare. Su tutto. No forse di ragioneria sei più bravo tu, te lo concedo.


Tsk!! Da te non ho nulla da imparare ( a meno che tu non sappia fare la birra...) Ma è il contrario, leggi cosa consiglio, sperimenta e ricrediti, sei sempre in tempo.
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Inviato il: 15/9/2010 8:01
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#145
Sono certo di non sapere
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@benitoche
l articolo é molto carino, però é impostato male secondo me, ed in maniera ingannevole.
Intanto non specifica che l' aumento di globuli bianchi é solo un sintomo di una infezione, di qualunque genere possa essere. Un aumento di globuli bianchi non causa ulla, é solo un sintomo.
Prendi il mio caso, che da b-talassemico ho sempre i globuli bianchi un buon 20% in più sopra il limite.
Altra cosa che bisognava specificare son le temperature di sviluppo delle sostanze tossiche da cottura. Nel caso delle nitrosamine per esempio la superficie scaldata deve superare prolungatamente i 100°. Ciò non significa che basta cucinare a 100° per produrre quelle sostanze, ma che la carne deve superare i 100° e ciò non avviene quasi mai se non nelle parti 'bruciacchiate' della piastra. Ma basta raschiare via le parti brucciachiate e il resto della carne é tranquillo.
Certo, molti di questi composti non si formano dalle uova e dalle verdure o latticini, perchè per la formazione di benzopireni, nitrosammine, e policiclici nitrati bisogna che si abbia, oltre ad alto e prolungato calore, anche presenza di creatina, quindi chi concuma questo genere di alimenti é assolutamente avvantaggiato, così come chi consuma carne al sangue.
Inviato il: 15/9/2010 8:22
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#146
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Spiderman ha scritto:
Le diete che prevedono carne, latte e uova sono fonte di quasi tutte le malattie dei nostri giorni: diabete, colesterolemia, osteoporosi, cardiopatie, ipertensione, vari tipi di tumore, obesità, ecc ecc...


ne avessi mai avuta una di queste malattie...
in compenso sai quanti vegetariani e vegani obesi diabetici e cardiopatici ho conosciuto? Segno che quelle malattie , specialmente l' obesità e il diabete, con la carne non c' entrano uan sega.
Ah, e i più soggetti alla colesterolemia son proprio i vegetariani più estremisti che non consumano pesce, che hanno l' HDL basso.

Due mie ex con disfunzioni tiroidee ed obesità di secondo grado (entrambe vegetariane una dall' età di 11 anni, l' altra dall' età di 13, entrambe con BMI superiore a 34) son dimagrite più di 20 kg cambiando la loro dieta, inserendo anche 100 o 150 gr di carne e il pesce.
Se non ci credi posso pure postare le foto del prima e dopo e chiedergli di farmi avere la loro prescrizione di dieta da pubblicare qui.

P.s. io stesso son stato obeso, ora son tecnicamente sovrappeso (BMI = 29,4), e questi 9 kg li ho persi con una dieta che contiene 70gr di bresaola , 150 gr di carne, 120gr di gamberi, 200gr di totani polpi e calamari etc.
Inviato il: 15/9/2010 10:18
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#147
Sono certo di non sapere
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Spiderman ha scritto:
sperimenta e ricrediti, sei sempre in tempo.


spider ma io non devo ricredermi su nulla, forse non ci siamo capiti. Io conosco benissimo il vantaggio di una alimentazine basata sulle verdure e sulla frutta, alimenti che da più di un anno ho inserito in quantità maggiore e coninuativa nella mia dieta. Nei miei pasti non manca mai insalata di ogni genere e frutta. Io combatto semplicemente l' assurdo concetto che 'la carne fa male', e che solo i vegetariani siano in salute e che la dieta vegetariana sia completa. Queste son balle assurde che nessun medico sosterrebbe. Solo un medico vegetariano fazioso. I medici vegetariani onesti ammettono tranquillamente che senza integrare determinate sostanze in altre maniere, la dieta vegetariana é pericolosda. Esattamente come uan dieta di sola carne.
Io son per una dieta completa, tu evidentemente solo per una vegetariana. A sbagliare sei tu, no io. A doverti ricredere sei tu, non io.
Inviato il: 15/9/2010 10:25
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#148
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

sitchinite ha scritto:


ne avessi mai avuta una di queste malattie...


Non te lo auguro sia chiaro, ma ti verranno. E' inevitabile mangiando certi alimenti.

Citazione:
in compenso sai quanti vegetariani e vegani obesi diabetici e cardiopatici ho conosciuto?



Ne conosco pure io, questo non vuol dire però nulla. La dieta vegana deve essere ben bilanciata, se un vegano si ingozza di schifezze è ovvio che andrà incontro ai problemi che ne derivano. Io sono attento al sale, ai grassi (la birra mi frega un po') e a tutto quello che so nuocermi.

Citazione:
Segno che quelle malattie , specialmente l' obesità e il diabete, con la carne non c' entrano uan sega.


C'entrano eccome. E' inutile che ti ostini a dire il contrario, è ampiamente dimostrato e documentato.


Citazione:
Ah, e i più soggetti alla colesterolemia son proprio i vegetariani più estremisti che non consumano pesce, che hanno l' HDL basso.



Ma per piacere!!! Il mio HDL è perfetto, e non tocco pesce dal 2003.

Citazione:
Due mie ex con disfunzioni tiroidee ed obesità di secondo grado (entrambe vegetariane una dall' età di 11 anni, l' altra dall' età di 13, entrambe con BMI superiore a 34) son dimagrite più di 20 kg cambiando la loro dieta, inserendo anche 100 o 150 gr di carne e il pesce.


Non dubito che possa essere così, ora tutto sta nel capire cosa mangiavano queste due ragazze prima di cambiare dieta e reinserire carne e pesce. Dai sitchinite, questo è un esempio che non conta nulla e, se sei così ferrato in materia, non dovrei essere io a dirtelo.

Citazione:
Se non ci credi posso pure postare le foto del prima e dopo e chiedergli di farmi avere la loro prescrizione di dieta da pubblicare qui.


No grazie, lo trovo assurdo, quando ti ho chiesto se ti interessava visionare le mie analisi mi hai dato del bugiardo. Tientele pure, a me non cambia nulla.
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Inviato il: 15/9/2010 14:06
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  •  Freeanimal
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#149
Mi sento vacillare
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Ho appena inviato una letteraccia a ComeDonChisciotte per una porcheria di articolo, di un certo Monbiot, che hanno pubblicato, nel quale l’autore si dichiara un vegano pentito.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7444&mode=&order=0&thold=0


E dunque, chiedo in anticipo scusa a Sitchinite se scriverò qualcosa di offensivo nei suoi confronti, dato che sono ancora sotto l’influenza della rabbiatura che mi sono preso.
Dunque, al di là degli studi di chimica e biochimica che Sitchinite ha fatto e al di là anche delle due sue ex che hanno avuto problemi di obesità, il punto focale della discussione è se sia lecito nutrirsi di animali assassinati. Questa è la domanda cardine, come è cardine domandarsi se è lecito che gli ebrei sottopongano a genocidio i palestinesi, oppure se sia stato lecito che la CIA e il Mossad abbiano abbattuto le torri gemelle, oppure se è lecito che aerei militari rilascino nell’atmosfera scie chimiche contenenti chissà quali sostanze tossiche. Perché se Sitchinite risponde che è lecito mangiare carne, mi aspetto che risponda nella stessa maniera anche alle altre domande.
Cioè, puoi Tu, Sitchinite, accettare che i carnefici uccidano le vittime? Puoi Tu schierarti dalla parte dei primi, contro le seconde, senza provare alcuno scrupolo di coscienza? Puoi riservare un trattamento di giustizia ai palestinesi oppressi dagli ebrei, ma nessun trattamento di giustizia agli animali oppressi dagli uomini? Il trattamento etico deve, secondo te, essere calibrato in base alle caratteristiche della vittima? Esistono vittime di serie A e vittime di serie B?
A giudicare dai tuoi interventi, per altro preparati e informati, credo di avere già la risposta. E come Tu hai detto di me che sono irremovibile, così, specularmente, posso dire la stessa cosa io di te.
E’ un vero peccato, però, perché, anche se stai dalla parte opposta della barricata, dalla parte dei carnefici, sei una persona intelligente e, per il fatto di essere un satanista, mi sei anche simpatico. Proprio un peccato, davvero!

P.S.
Mi sono moderato e di offensivo – mi pare – non ho scritto niente.
Inviato il: 15/9/2010 15:28
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#150
Dubito ormai di tutto
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Paesi Bassi, cento scienziati contro il consumo di carne

Dai Paesi Bassi parte l’appello di cento scienziati che chiedono ai governi di tutto il mondo di prendere dei provvedimenti per ridurre il consumo di carne. Le motivazioni sono molte e valide: riduzione della produzione di gas serra, del consumo di territorio e di quello d’acqua, e migliore trattamento per gli stessi animali. Ma il gruppo di accademici olandesi non si limita a denunciare ciò che non va, propone anche delle soluzioni.


Un gruppo di cento scienziati nei Paesi Bassi si è recentemente formato per chiedere l’interruzione degli allevamenti zootecnici di tipo industriale. Ma non si sono limitati a questo, ovviamente. In un documento che esprime i loro comuni intenti, hanno descritto a quali problemi possono portare gli allevamenti di massa e, soprattutto, hanno fornito una serie di soluzioni.

Le richieste, molto importanti, vanno a toccare i principali punti dolenti del sistema economico e produttivo del settore zootecnico, e sono ancora più importanti se si considera che l’agricoltura e gli allevamenti sono la principale causa di emissioni di gas serra e, quindi, dei famigerati cambiamenti climatici, provocandone una quota del 50% superiore a quella dovuta ai mezzi di trasporto esistenti, aerei inclusi.

Il documento redatto dai cento accademici olandesi presenta queste dieci richieste:

1) I governi devono introdurre cambiamenti e non aspettarsi una semplice presa di coscienza da parte dei consumatori, che è di per sé insufficiente. Sono necessari dei governanti che mostrino chiara indipendenza rispetto agli interessi economici in atto.

2) Il consumo dei prodotti animali deve calare almeno del 33% da qui al 2020. Ai governi il compito di informare in modo aperto e incisivo sulle conseguenze di un consumo eccessivo di tali prodotti.

3) Tutti i costi della produzione di carne e latticini devono includere il costo aggiuntivo per la salute pubblica e la distruzione dell'ambiente. Si richiede la disposizione di una nuova tassazione su questi prodotti.

4) Se non si ottiene nessun accordo su scala europea o internazionali, i singoli Paesi dovranno fungere da modello.

5) Alla protezione degli animali deve essere accordato un ruolo centrale, incluso e menzionato all'interno delle Costituzioni e disciplinato da leggi in modo da abolire pratiche crudeli.

6) L'utilizzo di antibiotici o ormoni nella produzione di alimenti deve essere vietata.

7) Si deve sostenere la reintroduzione di cicli chiusi e autosufficienti nella produzione alimentare.

8) L'espansione edilizia e degli allevamenti deve fermarsi. È opportuno introdurre limiti precisi con una soglia massima di capi per ettaro, regione o paese.

9) Ai contadini deve essere data la possibilità di passare alle nuove disposizioni. La politica, come matrice di un modello di sviluppo errato, deve saper accompagnare un nuovo processo orientato alla sostenibilità.

10) Deve essere incentivato lo sviluppo di alimenti sani e gustosi di origine vegetale per facilitare i consumatori nel passaggio ad un'alimentazione povera di carne e non appesantita da troppi latticini.

Dieci punti, quelli elencati sopra, che trattano in sintesi le problematiche più sentite da chiunque abbia a cuore la sostenibilità, che vanno a toccare la salute ed il bene comune, la politica e l’ambiente, addirittura e giustamente associando alla necessità di frenare l’espansione degli allevamenti quella di frenare il consumo di territorio. Per gli autori del documento, infatti, la distruzione del suolo, così come le deforestazioni, la progressiva acidificazione del terreno e l’inquinamento delle le falde acquifere, sono un problema di primaria importanza.

Tra le motivazioni presentate, inoltre, una posizione di spicco è riservata al trattamento che subiscono gli animali ed alla conseguente necessità di una loro protezione, dato che maltrattamenti, mutilazioni e sovralimentazione delle varie specie sono purtroppo all’ordine del giorno, in un sistema in cui "gli animali vengono adattati alle esigenze dell'industria".

L'argomento più forte di questa richiesta, però, è lo stesso che ha portato ormai moltissime persone a diventare vegetariane, ossia il fatto che la fame del mondo non può essere combattuta nemmeno a parole, quando il 40% della raccolta cerealicola nel mondo viene utilizzato per l'alimentazione animale, e quando in media, come viene scritto nel documento, servono 5 kg di cereali per produrre 1kg di carne.

La produzione di carne richiede poi un enorme quantitativo (e quindi consumo) idrico (una famiglia di tre persone che usa l’acqua in modo parsimonioso per una settimana, chiudendo il rubinetto quando lava i denti ecc., vede infatti vanificato il suo sforzo quando acquista un chilo di carne di manzo).

Inoltre, se si pensa alle previsioni di chi afferma che già nel 2017 il 70% della popolazione mondiale avrà problemi di accesso ad una quantità di acqua potabile sufficiente, forse è meglio agire di conseguenza.

Ci sono mille buoni motivi per diventare vegetariani, quindi, che possono essere di tipo etico, ambientale, salutistico e così via. E ce ne sono altri mille per augurarsi che il documento scritto dai cento scienziati olandesi venga accolto dalle Istituzioni europee o, in alternativa, dai singoli governi.

Perché ognuno di noi può modificare da subito le proprie abitudini, anche in campo alimentare. Ma al cambiamento delle nostre società e delle nostre economie, come viene detto nel primo dei dieci punti sopra riportati, il supporto della politica è indispensabile.



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Inviato il: 17/9/2010 19:04
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