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   Storia e Filosofia
  L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo

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  •  florizel
      florizel
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#31
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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A Floh: secondo me stai incrociando piani diversi tra loro, e scindendo cose che invece sono interconnesse.

Assicurarsi che la specie umana esista e perduri nel tempo implica vivere in pace il più possibile. O no?

L'egoismo umano lo citi come una caratteristica intrinseca alla specie, ma non puoi negare che, seppure sia una caratteristica nutrita oltre la sua "naturale" consistenza, essa convive inevitabilmente con la solidarietà; altrimenti la specie umana, che è "collaborativa", si sarebbe estinta da un pezzo.

Ragiona su questo, e poi dimmi se avrai ancora le stesse certezze circa la "morale" individuale (mia o di altri singoli individui), o se essa non alberghi in tutti gli individui. Condivido in toto Red quando scrive che "il potere non è un mezzo per soddisfare i propri desideri ma una balzana idea che condiziona i tuoi desideri portandoti alla schizofrenia"

Le cose sono "semplici", anche se difficili da rintracciare. O, meglio, rese difficili da capire da chi preferisce l'oscurità del potere alla libertà propria e del prossimo.

"slegare il raggiungimento di un fine dalla distruzione dell'altro che questo comporta in determinate circostanze sociali, come ad esempio i nazionalismi, e nella fattispecie il sionismo."

Citazione:
parti dal presupposto che l'etica Sionista (o estremamente nazionalista) dia una qualche importanza alla sofferenza altrui (o di chi comunque è al di fuori della Nazione), mentre in realtà essa, secondo la loro morale, non è ne buona ne a cattiva, solo funzionale, per i loro fini è inevitabile (ma non un problema). Dunque non vi è nessuna volontà di slegare il "raggiungimento di un fine dalla distruzione", non è incapacità (perchè essere incapaci di fare qualcosa implica che la si vorrebbe fare ma non ci si riesce). E' ancora peggio di come la dipingi tu, ma, a quanto ho capito io, le cose stanno così.


No, veramente spiegavo il perchè del termine "estetica", e dicevo che ogni nazionalismo (il sionismo per eccellenza, e riferendomi all'era contemporanea), col suo particolare e necessario culto dello stato, impone ed alimenta la convinzione che il raggiungimento del benessere passi inevitabilmente per l'annientamento dell'altro.

Bisognerebbe chiarirsi sul termine "Etica", però.

Lascio qualche link:

Sull'etica e sulla morale.

La libertà discriminante di etica e morale.

"L'etica (dal greco ἦθος, "èthos") e' definita in genere quella parte della filosofia che studia la morale da una prospettiva umana, tenendo in conto i concetti di autonomia, bontà, equità, solidarietà e uguaglianza di genere. L'etica si realizza quando l'individuo esercita la capacità di pensare, di fermarsi prima di agire e di chiedersi il perché deve seguire una determinata regola ..."
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 6/6/2010 1:02
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@Floh

Citazione:
In questa frase usi "etico" come sinonimo di "buono", cosa ancora da dimostrare.


Nient'affatto. Ho solo usato l'esempio della bontà, ma lo stesso discorso si applica volendo considerare "etica" anche la supremazia della razza ariana o altre minchiate. Ho detto solo che a seconda del contesto e a parità di fine, ripeto, una cosa aberrante può diventare doverosa e viceversa. Ho usato l'esempio dell'essere buoni in una società schiavista, ma era solo un esempio.

Citazione:
Si, condivisibile da più persone, ma chi condivide un certo tipo di morale non potrà condividerne una diversa con altre persone (e di conseguenza non la tollererà neppure), pertanto non è "universalmente condivisibile".


Non capisco: che i bianchi non sono superiori ai neri sul piano umano non è universalmente condiviso (purtroppo), ma è universalmente condivisibile. È la verità oggettiva, c'è poco da fare o discutere. C'è gente che non ci arriva, ma sono loro ad essere in difetto.

Citazione:
Sì che posso: io ho ragione e gli altri si sbagliano, molto semplicemente.

Voglio sperare si tratti di una battuta Red...


Non lo è affatto. Naturalmente posso sbagliarmi (ne stiamo appunto discutendo per verificarlo, come è prassi), ma dal mio punto di vista ho ragione, e se ho ragione io hanno banalmente torto gli altri, no?

Citazione:
Secondo me sono solo i fini differenti a negare a priori l'esistenza dell'Etica, perchè la strategia sarà comunque diversa ma sempre nei limiti autoimposti dalla propria etica.


No, è chiaro che se io perseguo l'eguaglianza e tu la supremazia dei calciatori sui falegnami avremo nozioni diverse di etica. Ma c'è qualcuno fra di noi che è un coglione, non è che sono entrambi punti di vista altrettanto rispettabili.

Citazione:
Nel definire "dogmi" i punti immutabili che formano l'Etica...avrei qualche riserbo, non si tratta di cose indimostrabili, solo incondivisibili universalmente ma comunque perfettamente comprensibili.


Un'etica che si propone come universalmente valida è per definizione dogmatica. Nel momento esatto che la motivi stai includendo delle variabili, e l'universalità scompare. Quello che sto sostenendo io è che non esista un'etica universalmente valida, ed era anche quello che stavi sostenendo tu, per motivi molto diversi. Hai cambiato idea (io no)?

Citazione:
Se questa affermazionie la consideri un constatazione, permettimi di dissentire, chi ti dice che per perseguire la propria soddisfazione un individuo non abbia BISOGNO di danneggiare gli altri?


Isolando una situazione singola, questo può essere vero. A livello globale e a lungo termine, il massimo benessere materiale si ottiene in linea di massima con la cooperazione, il rispetto e la reciprocità, mentre i vantaggi a breve termine sono un peggioramento del massimo profitto possibile. È semplice buon senso.

Citazione:
Questa situazione idilliaca comporterebbe l'accontentarsi, e il "cretino che non vorrebbe una cosa del genere" sarebbe poprio chi non s'accontenta, (e sono pronto a giocarmi i "gioielli" che sarebbero più di uno i "cretini").


Chi non si accontenta avendo già il massimo è per definizione un cretino. Quod erat demonstrandum. Se anche i cretini fossero la maggioranza - com'è attualmente - sempre cretini rimarrebbero. Non sono per questo i savi ad avere torto.

Citazione:
Gli uomini rischiano tutti i giorni, chi va a fare il soldato rischia di morire tutti i giorni ad esempio, ma le aspirazioni lo portano comunque a rischiare...


Qui non colgo il nesso.

Citazione:
Ciò non toglie che tutti i giorni provochiamo la morte di altri animali, quindi non è una questione di buonsenso provocare sofferenza o no nel prossimo (in questo caso gli animali e i vegetali), ma è una questione di necessità assoluta (ma necessità o no l'animale soffre e se potesse sceglie non si farebbe certo mangiare perchè e necessario per noi).


Infatti non dovremmo provocare sofferenze agli altri animali e se lo facciamo siamo in torto. Purtroppo però qui occorre ragionare come specie e non come individui; il principio ad ogni modo è lo stesso.

Citazione:
"Sbagliati" utilizzando che tipo di morale per giudicare?

Non si tratta di un problema ideologico ma istintivo, emotivo, aspirazionale.


Sbagliati perché internamente contraddittori. Se io mi curo solo del mio interesse e ottengo un danno, c'è qualcosa che non va. Evidentemente non funziona.
Se il mio ideale è la supremazia del più forte ho torto a prescindere, perché questo potrebbe ritorcersi contro di me il giorno che diventassi io un debole.
L'istinto, le emozioni e le aspirazioni non c'entrano nulla, quando ci lasciamo guidare da esse per giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato ci stiamo cullando da soli nella follia, indulgiamo nell'autoassoluzione.

Citazione:
Questo perchè sei convinto che non provino nulla, ma non sono dei sassi, e sempre la razionalità ci suggerisce che provino sensazioni (ovviamente o sgradevoli o piacevoli).


Insensata retorica buonista, se non apertamente demenziale animismo. Ci vuole una certa complessità per avere senzienza, una cozza non ce l'ha solo perché ha un paio di muscoli innervati, e una pianta non ce l'ha solo perché le sue radici raccolgono delle informazioni. Il mio lettore CD si apre se premo il pulsantino, se è per questo.

In ogni caso, questo è off topic. Stiamo cercando di capire se può esistere un'etica universale o meno; per te no, per me nemmeno ma io "ritengo che ci sia un metodo universalmente valido per riconoscerla contestualmente", e questo principio è la semplice applicazione del buon senso. Il fatto che la gente faccia poi come cazzo le gira non mi contraddice: il buon senso deve essere mantenuto intatto (e qui inizia il mio discorso sulle ideologie), e non è per niente facile.
È vero che questo discorso è valido solo presupponendo che tutti perseguano lo stesso scopo, ma nonostante la apparenze questo è incredibilmente vero. Ogni essere umano nasce interessato semplicemente a "stare bene". È la natura umana.

Citazione:
No, l'egoismo materiale è facilmente soddisfabile

scusa Red ma non sapevo che altro ribattere


È la verità. L'avidità di risorse è una pulsione naturale, ma è facilmente soddisfabile. L'egoismo è una tendenza alla sovrasoddisfazione della propria avidità completamente inutile, compulsiva, ingiustificabile sul piano razionale (in quanto autocontraddittoria) che si verifica nell'individuo per cause non naturali.

Citazione:
il potere non è un mezzo per soddisfare i propri desideri ma una balzana idea che condiziona i tuoi desideri portandoti alla schizofrenia.

Credo che le due cose non si escludano a vicenda


Il potere è il mezzo ideale per soddisfare i propri desideri, ma solo quando i propri desideri sono dettati da condizionamenti non necessari. In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

------------------------

Citazione:
è solo tramite l'evoluzione spirituale del singolo che la morale trova casa e l'etica la trasforma in azione.


L'"evoluzione spirituale" e le altre baggianate di questo tipo sono semplicemente la scusa più antica del mondo che il mediocre, da sempre, dà a se stesso per potersi arrogare col prossimo la libertà di essere un molesto imbecille e convincere gli altri a fare altrettanto.
Inviato il: 6/6/2010 2:16
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  •  temponauta
      temponauta
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#33
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:

------------------------

Citazione:
è solo tramite l'evoluzione spirituale del singolo che la morale trova casa e l'etica la trasforma in azione.


L'"evoluzione spirituale" e le altre baggianate di questo tipo sono semplicemente la scusa più antica del mondo che il mediocre, da sempre, dà a se stesso per potersi arrogare col prossimo la libertà di essere un molesto imbecille e convincere gli altri a fare altrettanto.






Anche l'eroismo è una espressione puramente individuale.
Le tue paranoie da collettivizzazione becero comunista hanno fatto il loro tempo e, dove ancora non sono state smaltite, saranno accomunate al destino dei sionisti e della loro morale di razza eletta.
Il tempo dei superuomini non è quello della forza fisica, ma delle qualità invisibili (spirito, mente, energia) e tornerà per creare la superciviltà che questo mondo attende da più di diecimila anni.
L'imbecille (che guarda il dito) è solo chi non è in grado di comprendere questa verità.
Inviato il: 6/6/2010 11:42
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  •  Floh
      Floh
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#34
Dubito ormai di tutto
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@ Florizel

'egoismo umano lo citi come una caratteristica intrinseca alla specie, ma non puoi negare che, seppure sia una caratteristica nutrita oltre la sua "naturale" consistenza, essa convive inevitabilmente con la solidarietà

Convivono però con una proporzione di 90 a 10 (forse anche meno di 10).
E ciò è una naturale conseguenza dell'individualismo sensoriale.

altrimenti la specie umana, che è "collaborativa", si sarebbe estinta da un pezzo.

La spesi umana collabora in primis perchè l'aggregazione in comunità aiuta il singolo, il welfare state nasce dopo.

"L'etica (dal greco ἦθος, "èthos") e' definita in genere quella parte della filosofia che studia la morale da una prospettiva umana, tenendo in conto i concetti di autonomia, bontà, equità, solidarietà e uguaglianza di genere.

Queste qualità che attribuisci all'etica la rendono assolutamente buona, ma non si capisce perchè la bontà debba costituire la morale che si erge a Supermorale (Etica)
in base a che criterio quest'Etica dovrebbe essere "universalmente valida che non sia passibile di critica?"
perchè dovremmo ritenere questo il risultato di l'individuo (che) esercita la capacità di pensare, di fermarsi prima di agire e (si) chiedeil perché deve seguire una determinata regola ...
Si tratta di UNA MORALE ne più ne meno di tutte lòe altre.
_________________
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 6/6/2010 13:33
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#35
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Queste qualità che attribuisci all'etica la rendono assolutamente buona, ma non si capisce perchè la bontà debba costituire la morale che si erge a Supermorale (Etica)


Può darsi che siamo in torto, ma stiamo cercando di dirtelo dall'inizio del thread!

La morale che ti prescrive di non trombare prima del matrimonio è quanto meno opinabile.

Non uccidere il tuo prossimo per fregargli il pane è buon senso, non è un capriccio dettato dalle circostanze sociali.

Non è una differenza da poco!

--------------

Citazione:
Le tue paranoie da collettivizzazione becero comunista


Mo' salta fuori pure che sono comunista!
Inviato il: 6/6/2010 14:56
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  •  Floh
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#36
Dubito ormai di tutto
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@ red_knight

Nient'affatto. Ho solo usato l'esempio della bontà, ma lo stesso discorso si applica volendo considerare "etica" anche la supremazia della razza ariana o altre minchiate. Ho detto solo che a seconda del contesto e a parità di fine, ripeto, una cosa aberrante può diventare doverosa e viceversa. Ho usato l'esempio dell'essere buoni in una società schiavista, ma era solo un esempio.

Capisco, ma allora avresti dovuto usare il termine Morale, inquanto di etica non può esisterne più di una (sempre ammesso che ne esista una).

che i bianchi non sono superiori ai neri sul piano umano non è universalmente condiviso (purtroppo), ma è universalmente condivisibile. È la verità oggettiva, c'è poco da fare o discutere.

Anzi per quanto riguarda le prestazioni fisiche a mio parere i neri sono adirittura superiori.
Sul piano umano anch'io non credo ci siano differenze, ma non per questo dico di esserne CERTO.
Ogni tanto alcuni genetisti affermano il contrario, e non essendo io un esperto di genoma non posso controbattere con certezza.
Comunque non è detto che differente sia negativo.

No, è chiaro che se io perseguo l'eguaglianza e tu la supremazia dei calciatori sui falegnami avremo nozioni diverse di etica. Ma c'è qualcuno fra di noi che è un coglione, non è che sono entrambi punti di vista altrettanto rispettabili.

Non rispettabili reciprocamente, ma universalmente si

Un'etica che si propone come universalmente valida è per definizione dogmatica. Nel momento esatto che la motivi stai includendo delle variabili, e l'universalità scompare. Quello che sto sostenendo io è che non esista un'etica universalmente valida, ed era anche quello che stavi sostenendo tu, per motivi molto diversi. Hai cambiato idea (io no)?

No, per ora no, ho fatto un'obiezione sbagliata, pardon.

massimo benessere materiale si ottiene in linea di massima con la cooperazione, il rispetto e la reciprocità

Generale, ma non individuale, e non potrebbe soddisfare le aspirazioni di chi ha una morale differente (individuale ed egoista)

Chi non si accontenta avendo già il massimo è per definizione un cretino

Certo, ma si tratta del massimo ottenibile da tutti nel rispetto di tutti, non dal singolo nel rispetto di se stesso e basta.

Gli uomini rischiano tutti i giorni, chi va a fare il soldato rischia di morire tutti i giorni ad esempio, ma le aspirazioni lo portano comunque a rischiare...

Qui non colgo il nesso.


Il nesso è che: rischiare per ottenere un qualcosa in più di quello che si ha già senza dover rischiare è parte integrante dell'essenza umana.
Si chiama avidità.

Infatti non dovremmo provocare sofferenze agli altri animali e se lo facciamo siamo in torto.

E invece da un punto di vista NATURALE (l'unico che si può definire, per certi, versi universalei) è un DOVERE obbligatorio per la vita.
Quindi dire che "non dovremmo" è anti-vitale.

Se il mio ideale è la supremazia del più forte ho torto a prescindere, perché questo potrebbe ritorcersi contro di me il giorno che diventassi io un debole.

Lo stato nazionalista impone la sua forza cercando di rendere in futuro impossibile per i suoi concorrenti di esercitare il suo stesso ruolo.
E' rischioso, ma la morale è questa.

Un uovo oggi o una gallina domani?



L'istinto, le emozioni e le aspirazioni non c'entrano nulla, quando ci lasciamo guidare da esse per giudicare cosa è giusto e cosa è sbagliato ci stiamo cullando da soli nella follia, indulgiamo nell'autoassoluzione.

perchè mai? se ti lasci giudare dall'empatia non stai sempre seguendo le emozioni? vedi che non regge il discorso?

Il mio lettore CD si apre se premo il pulsantino, se è per questo.

Si tratta di semplici fenomeni fisici.

Ci vuole una certa complessità per avere senzienza, una cozza non ce l'ha solo perché ha un paio di muscoli innervati, e una pianta non ce l'ha solo perché le sue radici raccolgono delle informazioni.

Se non intendi dire che anche l'uomo non è altro che un fenomeno fisico chimico (nessun libero arbitrio dunque, nessuno spirirtualismo), allora non puoi dire neanche uqello che hai appena detto senza contraddirti o scadere nell'irrazionalità
Oltretutto gli studi più recenti puntano tutti verso la tesi che anche le piante provano sensazioni.

Ad ogni modo si, siamo OT (ma neanche poi tanto, per capire come comportarsi col prossimo è necessario anche sapere chi è il prossimo).

Ogni essere umano nasce interessato semplicemente a "stare bene"

1 a 0 per te, palla al centro

L'egoismo è una tendenza alla sovrasoddisfazione della propria avidità completamente inutile, compulsiva, ingiustificabile sul piano razionale (in quanto autocontraddittoria) che si verifica nell'individuo per cause non naturali.

E quali sarebbero queste cause non naturali? se parli di cause innaturali parli di cause divine, c'è poco da discutere.
Comunque come fai a stabilire quando una cosa è superflua?
Io direi che inizia il superfluo quando hai da mangiare tutto ciò che ti serve per rimanere in salute (perciò il cibo che si vende normalemente nei super oggigiorno non sarebbe accettabile) e un tetto sopra la testa.
Di questo passo però si escludono moltissime cose desiderabili, e non si parla più di vita ma di semplice sopravvivenza...


In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

Mah...
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Inviato il: 6/6/2010 15:01
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  •  Floh
      Floh
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#37
Dubito ormai di tutto
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@ Temponauta

Si possono fornire elementi (valori) di carattere generale per l'insegnamento e lo sviluppo del pensiero filosofico, ma è solo tramite l'evoluzione spirituale del singolo che la morale trova casa e l'etica la trasforma in azione.

Quando parli di evoluzione spirituale cos intendi esattamente?

E quali valri forniresti per l'insegnamento e lo sviluppo del pensiero filosofico?

Da dove verebbero?
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Inviato il: 6/6/2010 15:11
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#38
Sono certo di non sapere
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Citazione:
massimo benessere materiale si ottiene in linea di massima con la cooperazione, il rispetto e la reciprocità

Generale, ma non individuale, e non potrebbe soddisfare le aspirazioni di chi ha una morale differente (individuale ed egoista)


Chi ha quelle aspirazioni è, appunto, in torto. È proprio questo il punto! È chiaro che esistono concezioni diverse di ciò che è giusto e cosa è sbagliato. Il problema è se andiamo a verificarle sono illogiche.

Citazione:
Certo, ma si tratta del massimo ottenibile da tutti nel rispetto di tutti, non dal singolo nel rispetto di se stesso e basta.


Il massimo ottenibile da tutti nel rispetto di tutti, specialmente al giorno d'oggi con la tecnologia che ci ritroviamo, è infinitamente superiore - da ogni punto di vista - a quanto si potrebbe ottenere con una vita di rapine.

Citazione:
rischiare per ottenere un qualcosa in più di quello che si ha già senza dover rischiare è parte integrante dell'essenza umana.
Si chiama avidità.


Si chiama avidità ed è perfettamente naturale, ma andrebbe soppressa (perché si contraddice da sola), visto che non siamo più bestie e siamo in grado di tenere a bada le nostre pulsioni animalesche.

Citazione:
E invece da un punto di vista NATURALE (l'unico che si può definire, per certi, versi universalei) è un DOVERE obbligatorio per la vita.
Quindi dire che "non dovremmo" è anti-vitale.


Come sopra: non siamo più bestie, il mito del buon selvaggio è una stronzata. Ci siamo evoluti, e abbiamo i mezzi per non far soffrire le altre creature. Quindi è nostro dovere farlo.

Citazione:
Lo stato nazionalista impone la sua forza cercando di rendere in futuro impossibile per i suoi concorrenti di esercitare il suo stesso ruolo.
E' rischioso, ma la morale è questa.


E, di nuovo, è una morale sbagliata. Tralasciando per un attimo il discorso sui massimi sistemi, il potere è una porcheria, roba da branco. Se provassi per un attimo a considerare il potere (che è naturalmente un'astrazione) come un organismo biologico ti renderesti conto che esso altro non è che un virus che ci attacca per potersi autoreplicare, e che non ha altro interesse che la propria conservazione.

Citazione:
perchè mai? se ti lasci giudare dall'empatia non stai sempre seguendo le emozioni? vedi che non regge il discorso?


ALT! L'empatia non ti guida, l'empatia ti rende "facile" l'accettazione delle direttive dettate dal buon senso. È la razionalità che deve guidarti, e che ha il pregio di assecondare l'empatia.

Citazione:
Se non intendi dire che anche l'uomo non è altro che un fenomeno fisico chimico (nessun libero arbitrio dunque, nessuno spirirtualismo), allora non puoi dire neanche uqello che hai appena detto senza contraddirti o scadere nell'irrazionalità
Oltretutto gli studi più recenti puntano tutti verso la tesi che anche le piante provano sensazioni.

Ad ogni modo si, siamo OT (ma neanche poi tanto, per capire come comportarsi col prossimo è necessario anche sapere chi è il prossimo).


"Nessuno spritualismo" sono pronto a gridarlo, sul resto il discorso si fa più complesso... riprenderemo l'OT da qualche altra parte un'altra volta magari...

Citazione:
E quali sarebbero queste cause non naturali? se parli di cause innaturali parli di cause divine, c'è poco da discutere.


Ho detto "innaturali" non "soprannaturali". Queste cause innaturali sono i condizionamenti sociali che agiscono in direzione contraria alla ragione. Il desiderio di accumulare denaro, ad esempio, è un circolo vizioso: dopo una certa somma non riusciresti a spenderlo neanche volendo, e procurartene sempre di più non ti lascia il tempo di godertene nemmeno una piccola parte. Si accumula denaro perché ci si sente in dovere di farlo, altrimenti si perderà anche quello acquisito... si entra a far parte di meccanismi automatici dal quale è impossibile uscire, ma se si potesse ragionare a mente lucida ci si renderebbe conto che in certi meccanismi non si dovrebbe mai entrare.

Citazione:
Comunque come fai a stabilire quando una cosa è superflua? Io direi che inizia il superfluo quando hai da mangiare tutto ciò che ti serve per rimanere in salute (perciò il cibo che si vende normalemente nei super oggigiorno non sarebbe accettabile) e un tetto sopra la testa.


Il superfluo è tutto ciò che non serve per la propria felicità e tutto ciò che è ottenuto a discapito degli altri. Le risorse direttamente ottenibili dal pianeta più quelle ottenibili dalla nostra tecnologia produttiva basterebbero per miliardi e miliardi di persone... cercare di avere più cose per sé quando si potrebbe avere il doppio consentendo di averle a tutti è, ancora una volta, colossalmente babbea come strategia.

Citazione:
In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

Mah...


Questo è opinabile, comunque pare proprio che sia così, a leggere le biografie dei potenti. Se anche così non fosse, di sicuro il potente è uno schizofrenico (non nel senso strettamente psichiatrico, ma in quanto servo di una logica a lui estranea) e la sua eventuale felicità non deve fare testo.
Inviato il: 6/6/2010 15:34
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  •  florizel
      florizel
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#39
Sono certo di non sapere
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Floh
Citazione:
Convivono però con una proporzione di 90 a 10 (forse anche meno di 10).

Perciò avevo scritto che l’egoismo, se è intrinseco, è nutrito ed alimentato oltre misura.
Tu prova ad immaginare se fossero i valori di solidarietà e di reciprocità ad essere alimentai giorno dopo giorno, e di’ se qualcosa non cambierebbe… l’essere umano è un animale emulativo, questo ha capito la cosiddetta “etica del potere”.

Citazione:
La spesi umana collabora in primis perchè l'aggregazione in comunità aiuta il singolo, il welfare state nasce dopo.

Non capisco cosa c’entri il welfare, se non è detto ironicamente.
L’aggregazione aiuta il singolo, ma la reciprocità tra singolo e gruppo è funzionale alla specie umana.
Il “sano” egoismo di cui si parla spesso, forse è questo.

Citazione:
non si capisce perchè la bontà debba costituire la morale che si erge a Supermorale (Etica)
in base a che criterio quest'Etica dovrebbe essere "universalmente valida che non sia passibile di critica?"

Te l’ho specificato, ma non vuoi saperne: l’Etica Supermorale può convivere solo con l’impulso a conservare e salvaguardare la specie. Stop. Almeno per me. Altrimenti tutto potrebbe essere “Etico”, anche uccidere per il gusto di farlo. Ma in quel caso non sarebbe universalmente valida, altrimenti la specie si estinguerebbe. Torno al discorso del potere: spingere per assolutizzarlo è deleterio per la specie, quindi NON mi pare sia definibile come Etica.

Citazione:
di etica non può esisterne più di una

E quindi bisogna assolutizzare come valida solo quella secondo cui si può continuare ad esistere.

Citazione:
rischiare per ottenere un qualcosa in più di quello che si ha già senza dover rischiare è parte integrante dell'essenza umana.
Si chiama avidità.

Questo è un vecchio leit-motiv, qui su LC: ormai si può affermare che gli individui si dividono tra chi ritiene che homo homini lupus, e chi ritiene che la specie umana sia fondamentalmente collaborativi e solidale. Non è un caso che la prima “scuola di pensiero” sia adottata dai nazionalismi a difesa del popolo che vuole “difendere”…

Red
Citazione:
Mo' salta fuori pure che sono comunista!

E t’è andata pure bene…!

Citazione:
In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

Straquoto.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 6/6/2010 17:17
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  •  temponauta
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#40
Dubito ormai di tutto
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Floh ha scritto:
@ Temponauta

Si possono fornire elementi (valori) di carattere generale per l'insegnamento e lo sviluppo del pensiero filosofico, ma è solo tramite l'evoluzione spirituale del singolo che la morale trova casa e l'etica la trasforma in azione.

Quando parli di evoluzione spirituale cos intendi esattamente?

E quali valri forniresti per l'insegnamento e lo sviluppo del pensiero filosofico?

Da dove verebbero?



La morale viene insegnata agli individui che non hanno intrapreso un percorso di illuminazione e che quindi sono più materiali che spirituali.
Infatti, l'evoluzione spirituale dell'uomo da una parte riduce la pulsione verso i bisogni materiali e gli istinti emozionali, dall'altra consente l'assimilazione del concetto di morale nel più elevato livello di consapevolezza, che è poi una sorta di etica "connaturata".
Se non ci si affranca dai bisogni materiali, ogni morale necessariamente sarà vincolata al fine della sopravvivenza fisica e del benessere individuale e sociale.
Quindi per elevare la morale bisogna prima elevare la natura dell'uomo verso l'uomo consapevole, o "cosmico".
La filosofia dovrebbe puntare pertanto a questa evoluzione, allargando il suo orizzonte del pensiero verso altre forme di conoscenza che non siano solo il prodotto dell'intelletto, ma anche della mente "cosmica".
Diciamo che la filosofia dovrebbe fondersi con la metafisica per definire la supermorale dell'uomo cosmico.
Inviato il: 6/6/2010 19:44
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  •  Pyter
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#41
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In pratica poi il potente è quasi sempre piuttosto infelice.

A me è quel quasi che mi rende infelice.
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Inviato il: 6/6/2010 20:12
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  •  Calvero
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#42
Sono certo di non sapere
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La morale viene insegnata agli individui che non hanno intrapreso un percorso di illuminazione e che quindi sono più materiali che spirituali.
Infatti, l'evoluzione spirituale dell'uomo da una parte riduce la pulsione verso i bisogni materiali e gli istinti emozionali, dall'altra consente l'assimilazione del concetto di morale nel più elevato livello di consapevolezza, che è poi una sorta di etica "connaturata".
Se non ci si affranca dai bisogni materiali, ogni morale necessariamente sarà vincolata al fine della sopravvivenza fisica e del benessere individuale e sociale.
Quindi per elevare la morale bisogna prima elevare la natura dell'uomo verso l'uomo consapevole, o "cosmico".
La filosofia dovrebbe puntare pertanto a questa evoluzione, allargando il suo orizzonte del pensiero verso altre forme di conoscenza che non siano solo il prodotto dell'intelletto, ma anche della mente "cosmica".
Diciamo che la filosofia dovrebbe fondersi con la metafisica per definire la supermorale dell'uomo cosmico.


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Inviato il: 6/6/2010 23:40
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  •  temponauta
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#43
Dubito ormai di tutto
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Calvero ha scritto:
Citazione:


La morale viene insegnata agli individui che non hanno intrapreso un percorso di illuminazione e che quindi sono più materiali che spirituali.
Infatti, l'evoluzione spirituale dell'uomo da una parte riduce la pulsione verso i bisogni materiali e gli istinti emozionali, dall'altra consente l'assimilazione del concetto di morale nel più elevato livello di consapevolezza, che è poi una sorta di etica "connaturata".
Se non ci si affranca dai bisogni materiali, ogni morale necessariamente sarà vincolata al fine della sopravvivenza fisica e del benessere individuale e sociale.
Quindi per elevare la morale bisogna prima elevare la natura dell'uomo verso l'uomo consapevole, o "cosmico".
La filosofia dovrebbe puntare pertanto a questa evoluzione, allargando il suo orizzonte del pensiero verso altre forme di conoscenza che non siano solo il prodotto dell'intelletto, ma anche della mente "cosmica".
Diciamo che la filosofia dovrebbe fondersi con la metafisica per definire la supermorale dell'uomo cosmico.






Amico mio, una parola la potevi anche sprecare.
Mica posso essere sempre io ad offrire da bere.
Inviato il: 7/6/2010 9:11
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  •  Floh
      Floh
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#44
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@ Red_knight

Chi ha quelle aspirazioni è, appunto, in torto

secondo una morale buonista ed egualitaria

Il problema è se andiamo a verificarle sono illogiche.

Perchè?

Il massimo ottenibile da tutti nel rispetto di tutti, specialmente al giorno d'oggi con la tecnologia che ci ritroviamo, è infinitamente superiore - da ogni punto di vista - a quanto si potrebbe ottenere con una vita di rapine.

La morale non è apllicabile solo ai singoli, com'è ovvio, ma anche alle nazioni, perciò se una nazione (o un gruppo di esse) riuscisse a sottometterne altre e a sfruttare la popolazione di quei luoghi, otterrebbe certamente di più di quanto otterebbe invece collaborando con essi ( , chissà come mai questa situazione mi ricorda il mondo in cui viviamo).
pertanto, dire che con una morale collaborazionista e buona si otteiene SEMPRE di più in termini di benessere è errato.

ma andrebbe soppressa (perché si contraddice da sola

Spiega meglio quest'asserzione perfavore

visto che non siamo più bestie e siamo in grado di tenere a bada le nostre pulsioni animalesche.

Non è affatto vero, questa presunzione (umana) di credersi esenti dagli istinti è insopportabile.

abbiamo i mezzi per non far soffrire le altre creature. Quindi è nostro dovere farlo.

Secondo un certa morale (che condivido) dobbiamo farlo, ma di che mezzi parli?

ALT! L'empatia non ti guida, l'empatia ti rende "facile" l'accettazione delle direttive dettate dal buon senso. È la razionalità che deve guidarti, e che ha il pregio di assecondare l'empatia.

Se vedi una persona o un cane ferito ai bordi di una strada e ti fermi è per empatia, la razionalità non centra proprio un H.

Nessuno spritualismo" sono pronto a gridarlo

Io non lo griderei troppo forte, ne questo ne il suo contrario...

riprenderemo l'OT da qualche altra parte un'altra volta magari...

Si potrebbe fare, ma ho paura che non si potrebbe arrivare a una risposta certa...
E' un discorso che l'Uomo non è in grado di compiere.

Ho detto "innaturali" non "soprannaturali"

In cosa distingui i due termini?

Il desiderio di accumulare denaro, ad esempio, è un circolo vizioso: dopo una certa somma non riusciresti a spenderlo neanche volendo

perfavore, anche te con questa solfa, non penso di aver mai sentito nulla di più insensato in vita mia.
Affermare questo è funzionale solo a chi ha i soldi, così che la povera gente pensi che i soldi non gli servano, e intanto quelli ricchi posono continuare a sguazzarci dentro.

Il superfluo è tutto ciò che non serve per la propria felicità e tutto ciò che è ottenuto a discapito degli altri

Quello "che non serve per la propria felicità" è troppo personale per diventare un metro con cui calcolare il superfluo...
E "tutto ciò che è ottenuto a discapito degli altri" non è detto affatto che sia superfluo, sarà egoista ma non superfluo.
Ti faccio un esempio banale e semplice:
Due persone sono su in isola deserta, è riamasta una sola cosa da mangiare (un pollo), uno dei due l'afferra e scappa.
E' il cibo è stato ottenuto a discapito dell'altro individuo ma non si può dire che sia certo superfluo per chi l'ha preso.

cercare di avere più cose per sé quando si potrebbe avere il doppio consentendo di averle a tutti è, ancora una volta, colossalmente babbea come strategia.

Confondi egoista con babbeo
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Inviato il: 7/6/2010 12:53
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  •  Floh
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#45
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@ Florizel

Perciò avevo scritto che l’egoismo, se è intrinseco, è nutrito ed alimentato oltre misura. Tu prova ad immaginare se fossero i valori di solidarietà e di reciprocità ad essere alimentai giorno dopo giorno, e di’ se qualcosa non cambierebbe… l’essere umano è un animale emulativo, questo ha capito la cosiddetta “etica del potere”.

Si tratta di una proporzione istintiva (naturale) che non si può cambiare.

Non capisco cosa c’entri il welfare, se non è detto ironicamente.

C'era un filo d'ironia ma il welfare state centra e eccome.
Stiamo o no parlando di altruismo ed egoismo?

L’aggregazione aiuta il singolo, ma la reciprocità tra singolo e gruppo è funzionale alla specie umana. Il “sano” egoismo di cui si parla spesso, forse è questo.

Giusto

Te l’ho specificato, ma non vuoi saperne: l’Etica Supermorale può convivere solo con l’impulso a conservare e salvaguardare la specie. Stop. Almeno per me. Altrimenti tutto potrebbe essere “Etico”, anche uccidere per il gusto di farlo. Ma in quel caso non sarebbe universalmente valida, altrimenti la specie si estinguerebbe. Torno al discorso del potere: spingere per assolutizzarlo è deleterio per la specie, quindi NON mi pare sia definibile come Etica.

Forse abbiamo centrato il punto.
Potremmo definire Etici tutti quei comportamenti che aiutano la specie umana a non estinguersi.
Forse abbiamo trovato quello che cercavamo...

Un'obbizione però: questo significa che le regole che stabilirebbe l'Etica non terrebbero conto degli animali e dei vegetali...

Questo è un vecchio leit-motiv, qui su LC: ormai si può affermare che gli individui si dividono tra chi ritiene che homo homini lupus, e chi ritiene che la specie umana sia fondamentalmente collaborativi e solidale.

Io non la vedo o così bianca o così nera, per me l'uomo è entrambe le cose.
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Inviato il: 7/6/2010 13:11
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  •  Floh
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#46
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@ temponauta

La morale viene insegnata agli individui che non hanno intrapreso un percorso di illuminazione e che quindi sono più materiali che spirituali. Infatti, l'evoluzione spirituale dell'uomo da una parte riduce la pulsione verso i bisogni materiali e gli istinti emozionali, dall'altra consente l'assimilazione del concetto di morale nel più elevato livello di consapevolezza, che è poi una sorta di etica "connaturata". Se non ci si affranca dai bisogni materiali, ogni morale necessariamente sarà vincolata al fine della sopravvivenza fisica e del benessere individuale e sociale. Quindi per elevare la morale bisogna prima elevare la natura dell'uomo verso l'uomo consapevole, o "cosmico". La filosofia dovrebbe puntare pertanto a questa evoluzione, allargando il suo orizzonte del pensiero verso altre forme di conoscenza che non siano solo il prodotto dell'intelletto, ma anche della mente "cosmica". Diciamo che la filosofia dovrebbe fondersi con la metafisica per definire la supermorale dell'uomo cosmico.

Quando leggo ciò che scrivi a proposito di Chemtrails, la questione palestinese o geopolitica in generale ti comprendo e ti leggo sempre molto volentieri, ma quando parli di densità e illuminzione ecc. mi chiedo se sono scemo io che non ti capisco o se tu dici cose senza senso...
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Inviato il: 7/6/2010 13:15
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#47
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Citazione:







Amico mio, una parola la potevi anche sprecare.
Mica posso essere sempre io ad offrire da bere.


..è un passaggio troppo bello, per rovinarlo con altri pensieri.

E comunque avevo offerto io. Ingrato!
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Inviato il: 7/6/2010 14:20
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  •  Red_Knight
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#48
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@Floh

Citazione:
Chi ha quelle aspirazioni è, appunto, in torto

secondo una morale buonista ed egualitaria


Nooooneee... Ha torto perché è irrazionale! È questo il discriminante!

Citazione:
Il problema è se andiamo a verificarle sono illogiche.

Perchè?


Non sei obbligato ad essere d'accordo con me, naturalmente, ma comincio a credere che non stia leggendo quello che scrivo. Lo sto ripetendo da cinque post; puoi non condividere il mio ragionamento, ma se mi chiedi "perché?" a quell'affermazione mi sento un po' preso in giro dai!

Citazione:
La morale non è apllicabile solo ai singoli, com'è ovvio, ma anche alle nazioni


Le nazioni sono astrazioni, non sono corpi con volontà propria. La "volontà nazionale" è incarnata da individui che, come ho detto prima, perseguono il potere e dunque si rivelano schizofrenici; e soprattutto non fanno necessariamente l'interesse della nazione.

Le nazioni seguiranno un'etica quando saranno composte da persone etiche e cioè quando non sarà più necessario usare il termine "nazione".

Citazione:
pertanto, dire che con una morale collaborazionista e buona si otteiene SEMPRE di più in termini di benessere è errato.


ALT! Non esiste un'etica universale, come ho detto... per cui "SEMPRE" non si può dire. Ci sono situazioni dove essere onesti è scomodo e svantaggioso, non lo nego di certo (eppure lo si deve essere lo stesso). È a lungo termine e ragionando in un'ottica globale che risulta essere vantaggioso.

Citazione:
ma andrebbe soppressa (perché si contraddice da sola

Spiega meglio quest'asserzione perfavore


Come ho già detto, essere tutti quanti santerellini, onesti e collaborativi conviene a chiunque. Dunque una persona spinta da avidità dovrebbe impegnarsi - per puro interesse personale, mice per andare in Paradiso - per convincere anche gli altri a essere onesti e santerellini.
Essere egoisti e avidi e pensare solo a se stessi conduce al mondo in cui siamo adesso, che non piace o non dovrebbe piacere a nessuno, quindi è decisamente una cosa poco furba anche ai fini stessi dell'accumulo di beni materiali.

Citazione:
visto che non siamo più bestie e siamo in grado di tenere a bada le nostre pulsioni animalesche.

Non è affatto vero, questa presunzione (umana) di credersi esenti dagli istinti è insopportabile.


Non è presunzione: se fossi nato nella giungla cagherei per strada, stuprerei tutte le donne che mi piacciono, non saprei né leggere né scrivere e avrei paura dei fulmini. Siccome grazie a Dio viviamo in una civiltà, alcuni istinti sono stati - giustamente! - soppressi e sostituiti dal ragionamento. La civiltà potrà dirsi conclusa quando tutti gli automatismi e gli istinti nocivi saranno stati superati. Siamo sulla buona strada, almeno da questo punto di vista.

Citazione:
abbiamo i mezzi per non far soffrire le altre creature. Quindi è nostro dovere farlo.

Secondo un certa morale (che condivido) dobbiamo farlo, ma di che mezzi parli?


Abbiamo la tecnologia per ottenere quello che vogliamo in tanti modi diversi. Se fossimo tutti d'accordo, la produzione (compresa quella di cibo) si potrebbe riprogrammare in modo da non dover arrecare danno a nessun individuo senziente.

Citazione:
ALT! L'empatia non ti guida, l'empatia ti rende "facile" l'accettazione delle direttive dettate dal buon senso. È la razionalità che deve guidarti, e che ha il pregio di assecondare l'empatia.

Se vedi una persona o un cane ferito ai bordi di una strada e ti fermi è per empatia, la razionalità non centra proprio un H.


Certamente. L'empatia è istintiva e salta fuori quando si tratta di agire (o di non agire), la razionalità ti dice come, quando, per chi e per cosa provare empatia, la notte, quando rifletti sui perché del mondo. Razionalità ed empatia sono un binomio inscindibile: una persona non civilizzata non proverà empatia che per i propri cari, andando bene. Una persona ideologizzata sospenderà la propria empatia per il proprio nemico; una persona di buon cuore ma stupida dirigerà la propria empatia verso azioni sbagliate (pensa a tutte le brave persone che sono andate a manifestare contro il padre di Eluana Englaro perché la consideravano una buona azione).

Citazione:
Nessuno spritualismo" sono pronto a gridarlo

Io non lo griderei troppo forte, ne questo ne il suo contrario...


È una mia opinione, nulla di più. Si ricollega a questo discorso perché, per come la vedo io, il male coincide con l'irrazionalità. La connaturata necessità di spiritualità (con tutte le sue spiacevoli conseguenze) è la più antica fregnaccia del mondo, e collabora a innalzare il livello complessivo di irrazionalità sul pianeta. Ma è appunto una mia opinione, e possiamo accantonarla, almeno per ora.

Citazione:
Ho detto "innaturali" non "soprannaturali"

In cosa distingui i due termini?


Come da dizionario direi. Camminare all'indietro, per esempio, è qualcosa di innaturale. Come mangiare gli spaghetti col naso. Allo stesso modo, intendevo, ci sono un sacco di comportamenti invalsi col tempo che sono innaturali. Non è una cosa necessariamente negativa, lo dicevo soltanto per rimarcare che certe cose, apparentemente inevitabili e innate nell'uomo, non lo sono e dunque non hanno alcuna giustificazione razionale.

Citazione:
perfavore, anche te con questa solfa, non penso di aver mai sentito nulla di più insensato in vita mia.
Affermare questo è funzionale solo a chi ha i soldi, così che la povera gente pensi che i soldi non gli servano, e intanto quelli ricchi posono continuare a sguazzarci dentro.


È la verità, vedi sopra. Non c'è alcun motivo valido per diventare miliardari. Per fare un esempio pratico: vivere nel lusso ha un senso, rende la vita più comoda e, in certi casi, più stimolante.
Diciamo, senza alcuna pretesa di universalità naturalmente, che dopo aver comprato un televisore da 52" per ogni stanza, un'automobile di lusso per te e per i tuoi familiari, esserti comprato una scorta a vita del miglior cibo disponibile e aver fatto costruire quattro ville extralusso con piscina, dovresti essere apposto sul piano materiale.
Perché quando uno guadagna 30 milioni di euro (un'enormità) non si ritira e va a vivere di rendita? Non ha certo bisogno di altri soldi, ma solitamente vorrà accumularne ancora di più, anche con notevole fatica, anzi a costo di ridurre notevolmente il tempo libero e la possibilità di godere delle cose acquistate. Anche delinquere è un lavoraccio. Perché lo fa, secondo te?

Citazione:
Quello "che non serve per la propria felicità" è troppo personale per diventare un metro con cui calcolare il superfluo...


Certo, varia senza dubbio da persona a persona.

Citazione:
E "tutto ciò che è ottenuto a discapito degli altri" non è detto affatto che sia superfluo, sarà egoista ma non superfluo. Ti faccio un esempio banale e semplice:
Due persone sono su in isola deserta, è riamasta una sola cosa da mangiare (un pollo), uno dei due l'afferra e scappa.
E' il cibo è stato ottenuto a discapito dell'altro individuo ma non si può dire che sia certo superfluo per chi l'ha preso.


Hai ragione, ho sbagliato. Non è superfluo ma controproducente.

Citazione:
cercare di avere più cose per sé quando si potrebbe avere il doppio consentendo di averle a tutti è, ancora una volta, colossalmente babbea come strategia.

Confondi egoista con babbeo


Lo vedi che non leggi quello che scrivo? Sto dicendo esattamente questo! Cioè che l'egoismo e più in generale la malvagità coincidono con l'irrazionalità e la mancanza e di educazione.
Inviato il: 7/6/2010 15:40
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#49
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Floh ha scritto:
@ temponauta

Quando leggo ciò che scrivi a proposito di Chemtrails, la questione palestinese o geopolitica in generale ti comprendo e ti leggo sempre molto volentieri, ma quando parli di densità e illuminzione ecc. mi chiedo se sono scemo io che non ti capisco o se tu dici cose senza senso...




Caro Floh, nè l'uno nè l'altra.
Semplicemente ogni individuo è fondamentalmente diverso dall'altro, e non solo fisicamente per la diversità biologica del Dna, ma anche, e soprattutto, per caratteristiche invisibili che riguardano la nostra capacità mentale e il nostro contenuto spirituale.
Il nostro IO è costituito da una parte fisica (il corpo materiale e l'intelletto razionale) ma anche da una parte non fisica, o spirituale (la mente astrale, l'anima o corpo eterico).
A seconda della prevalenza dell'uno o dell'altra avremo un diverso approccio alla morale e alle sua espicitazione etica.
Un individuo prevalentemente materialista troverà molto belli e attraenti i valori morali (es. altruismo, eroismo, ecc.), ma all'atto pratico l'unica morale che per lui avrà valore sarà la sua sopravvivenza o il suo benessere fisico.
Al contrario un individuo prevalentemente spirituale non legherà i suoi modelli di virtù alle necessità della vita materiale, e saprà donarsi senza il vincolo del do ut des.
La cura della parte spirituale dell'uomo spetta di norma alle religioni (io sono più incline all'induismo e al buddismo), ma grandi pensatori e filosofi laici hanno cercato di carpire il lato "scientifico" della spiritualità.
Si tratta solo di lavorarci su, sulla base di un percorso che diventa a mano a mano sempre più chiaro nei suoi scopi e nei suoi obiettivi.
Ma non è una cosa questa che si può insegnare: bisogna fare il cammino con le proprie gambe.
Inviato il: 7/6/2010 16:30
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#50
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Perciò avevo scritto che l’egoismo, se è intrinseco, è nutrito ed alimentato oltre misura.

Citazione:
Si tratta di una proporzione istintiva (naturale) che non si può cambiare.


Come fai a dimostrare che non sia alimentata, quella caratteristica?

Citazione:
Forse abbiamo centrato il punto. Potremmo definire Etici tutti quei comportamenti che aiutano la specie umana a non estinguersi. Forse abbiamo trovato quello che cercavamo...


Speriamo, Floh... Perchè è dall'inizio che te lo vado ripetendo...

l’Etica Supermorale può convivere solo con l’impulso a conservare e salvaguardare la specie....
..... Altrimenti tutto potrebbe essere “Etico”, anche uccidere per il gusto di farlo. Ma in quel caso non sarebbe universalmente valida, altrimenti la specie si estinguerebbe. Torno al discorso del potere: spingere per assolutizzarlo è deleterio per la specie, quindi NON mi pare sia definibile come Etica.


Citazione:
Un'obbizione però: questo significa che le regole che stabilirebbe l'Etica non terrebbero conto degli animali e dei vegetali...


Hai ragione. però stavamo parlando di "sopravvivenza".della specie umana.

Animali e piante hanno contribuito (e contribuiscono tuttora, ahinoi e ahi agli animali) alla sopravvivenza della specie. Superare la violenza agli animali per il nutrimento, renderebbe questa Etica più "coerente".
Se volevi arrivare a questo, sono d'accordo. E' questione di priorità, però.
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Inviato il: 8/6/2010 2:55
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#51
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@ Red_knight

Non sei obbligato ad essere d'accordo con me, naturalmente, ma comincio a credere che non stia leggendo quello che scrivo. Lo sto ripetendo da cinque post; puoi non condividere il mio ragionamento, ma se mi chiedi "perché?" a quell'affermazione mi sento un po' preso in giro dai!

Mi sembra piuttosto che sia te a non leggere quello che scrivo io.

In pratica sostieni che l'Etica debba essere buonista ed ugualitaria perchè un comportamento differente sarebbe illogico, irrazionale e infine controproducente per tutti.
Bene, io ho, da più post, risposto a queste tue convinzioni dicendo che: sarebbe controproducente per la maggiorparte della popolazione, ok, ma che una piccola parte invece riuscirebbe ad ottenere ben più di quanto potrebbe altrimenti.
Questo ragionamento oltre che alle persone lo si può applicare alle nazioni.
E non sitratta come dici te di schizzofrenia collettiva ( ) ma di una semplice applicazione della legge naturale del più forte.
Al che tu hai sostenuto che il più forte potrebbe in futuro non essere più tale e che la sua stessa morale si rivolterebbe contro di lui.
La mia risposta è stata che: rischiare nella speranza di ottere qualcosa in più di quello che si ha è normale, nessuno dice che non ci siano rischi ma le persone li accettano di buon grado in vista di un guadagno.

non fanno necessariamente l'interesse della nazione. Le nazioni seguiranno un'etica quando saranno composte da persone etiche e cioè quando non sarà più necessario usare il termine "nazione".

Questo è un discorso OT, non stiamo parlando dell'esistenza o no dello Stato e delle sue finalità, anche se è un discorso che mi piacerebbe approfondire.

Ci sono situazioni dove essere onesti è scomodo e svantaggioso, non lo nego di certo (eppure lo si deve essere lo stesso

Come puoi pretendere per assodato un concetto come questo?

La civiltà potrà dirsi conclusa quando tutti gli automatismi e gli istinti nocivi saranno stati superati.

Alcuni istinti sono stati offuscati ma davvero credi che l'uomo se ne possa liberare totealmente? anche l'amore è un istinto, anche l'odio è un istinto...

Se fossimo tutti d'accordo, la produzione (compresa quella di cibo) si potrebbe riprogrammare in modo da non dover arrecare danno a nessun individuo senziente.

Parole sante Red, ma, per la seconda volta ti chiedo: in che modo?
Non sono tanto convinto che la cosa sia possibilie.

L'empatia è istintiva e salta fuori quando si tratta di agire (o di non agire), la razionalità ti dice come, quando, per chi e per cosa provare empatia

L'empatia la provi e basta, mica ci ragioni su per chi, come, quando provarla...

una persona non civilizzata non proverà empatia che per i propri cari

Gli stessi animali (che non sono il miglior esempio di "civilizzazione") provano empatia verso i propri compagni...

Una persona ideologizzata sospenderà la propria empatia per il proprio nemico

Siamo sempre qua, l'emaptia che provo verso gli altri è SEMPRE molto minore dell'amor proprio e il mio nemico è tale perchè intende arrecarmi danno, dunque l'empatia per lui passa in secondo piano.
Nessuna ideologia dunque, è una via di fuga facile bollare come illogiche idologie le cose che non ti vanno a genio.

La connaturata necessità di spiritualità (con tutte le sue spiacevoli conseguenze) è la più antica fregnaccia del mondo, e collabora a innalzare il livello complessivo di irrazionalità sul pianeta.

non confondere la Religione con la Spiritualità, inquanto la prima è una distorsine della seconda, e oltretutto la fiscia quantistrica (scienza, dunque non irrazionale) ha riaperto le porte allo "spiritualismo vitale".
Chiudo l'OT


Come da dizionario direi. Camminare all'indietro, per esempio, è qualcosa di innaturale. Come mangiare gli spaghetti col naso. Allo stesso modo, intendevo, ci sono un sacco di comportamenti invalsi col tempo che sono innaturali. Non è una cosa necessariamente negativa, lo dicevo soltanto per rimarcare che certe cose, apparentemente inevitabili e innate nell'uomo, non lo sono e dunque non hanno alcuna giustificazione razionale.

Ok, chiaro

Non è superfluo ma controproducente.

sfamarsi è controproducente dunque?

Diciamo, senza alcuna pretesa di universalità naturalmente, che dopo aver comprato un televisore da 52" per ogni stanza, un'automobile di lusso per te e per i tuoi familiari, esserti comprato una scorta a vita del miglior cibo disponibile e aver fatto costruire quattro ville extralusso con piscina, dovresti essere apposto sul piano materiale.

Hai detto bene "dovresti" perchè ci sono ancora un sacco di cose desiderabili oltre a queste e oltretutto non puoi dire che anche solo fermandoti qua tutto ciò sarebbe ottenibile per tutti se tutti quanti cooperassero...
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Inviato il: 8/6/2010 11:58
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  •  Floh
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#52
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@ florizel

Come fai a dimostrare che non sia alimentata, quella caratteristica?

La caratterisica innata ed è dovuta all'avvertire delle sensazioni fisiche prorpio di un individuo.
Una dimostrazione potrebbe essere il mondo in cui viviamo, te come faresti a dimostrare il contrario?

Hai ragione. però stavamo parlando di "sopravvivenza".della specie umana. Animali e piante hanno contribuito (e contribuiscono tuttora, ahinoi e ahi agli animali) alla sopravvivenza della specie.

Ci tengo a ribadire che questo è un buon punto su cui costruire l'Etica, ma dovendo essere essa, per definizione, condivisibile da tutti: cosa ci dice che alcune persone non diano la stessa importanza alla sopravvivenza della specie umana quanto a quella di tutti glia ltri animali?
(Per ora tralasciamo le piante)
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Inviato il: 8/6/2010 12:14
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#53
Sono certo di non sapere
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@Floh

Citazione:
In pratica sostieni che l'Etica debba essere buonista ed ugualitaria perchè un comportamento differente sarebbe illogico, irrazionale e infine controproducente per tutti.


"Buonista ed egalitaria" è riduttivo, comunque diciamo di sì. "Razionalista" è l'aggettivo più importante: i buoni sentimenti possono essere devastanti, se non vengono razionalizzati.

Citazione:
Bene, io ho, da più post, risposto a queste tue convinzioni dicendo che: sarebbe controproducente per la maggiorparte della popolazione, ok, ma che una piccola parte invece riuscirebbe ad ottenere ben più di quanto potrebbe altrimenti.


A una piccola parte di furbastri conviene senz'altro essere furbastra, ma questo perché può contare sulla stupidità e conseguente mancata reazione degli altri. In un mondo di soli onesti (onesti intelligenti) il primo a darsi al crimine verrebbe scoperto il giorno seguente e punito severamente, per cui non gli converrebbe. Non trovi? Inoltre, in un clima di razionalità ed onestà, solo un pazzo sarebbe disonesto: la disonestà si apprende (involontariamente). E pochi pazzi non riuscirebbero a fare gran danno.

Citazione:
E non sitratta come dici te di schizzofrenia collettiva ( ) ma di una semplice applicazione della legge naturale del più forte.


L'accettazione della legge del più forte - in cui viviamo tutt'ora, con qualche miglioramento rispetto al passato - È un caso di schizofrenia collettiva. E non è "naturale": è primitiva, che è diverso.

Citazione:
Al che tu hai sostenuto che il più forte potrebbe in futuro non essere più tale e che la sua stessa morale si rivolterebbe contro di lui.
La mia risposta è stata che: rischiare nella speranza di ottere qualcosa in più di quello che si ha è normale, nessuno dice che non ci siano rischi ma le persone li accettano di buon grado in vista di un guadagno.


Rischiare e guadagnare sono concetti accettati nel nostro contesto sociale, ma che non dovrebbero nemmeno esistere... anche perché inutili, o quanto meno stupidi, in un contesto di abbondanza.

Mi rendo conto che è difficile seguirmi, ma ti prego di cercare di scindere ciò che è (che nessuno nega) da ciò che sarebbe.

Citazione:
Alcuni istinti sono stati offuscati ma davvero credi che l'uomo se ne possa liberare totealmente? anche l'amore è un istinto, anche l'odio è un istinto...


Amore e odio sono sentimenti, non istinti, e comunque sì, è possibile liberarsi di qualsiasi istinto volendo. Alcuni possono semplicemente non essere acquisiti. Naturalmente non è necessario né auspicabile se non per quelli pericolosi, però.

Citazione:
Parole sante Red, ma, per la seconda volta ti chiedo: in che modo?
Non sono tanto convinto che la cosa sia possibilie.


Non è possibile oggi. Lo sarà, o potrebbe esserlo, un domani. Il "come" comunque in questo momento non mi interessa... è un discorso decisamente complesso e prevalentemente tecnico.

Citazione:
L'empatia la provi e basta, mica ci ragioni su per chi, come, quando provarla...


Ti sbagli! Nel corso dell'esistenza ci si sensibilizza (o desensibilizza). Empatici non si nasce, si diventa. Sono i condizionamenti, positivi o negativi, a influenzare continuamente la nostra sensibilità. Inoltre l'odio si instilla, il rispetto si insegna, l'amore si crea col tempo, etc...

Citazione:
Gli stessi animali (che non sono il miglior esempio di "civilizzazione") provano empatia verso i propri compagni...


No, molti animali provano sentimenti, anche amorevoli, ma l'empatia è ben altra cosa. Solo alcuni primati tra cui l'uomo hanno la capacità cranica per provare empatia. Ma onestamente non colgo il nesso: parlavo di condizionamenti sociali agenti sugli esseri umani.

Citazione:
Siamo sempre qua, l'emaptia che provo verso gli altri è SEMPRE molto minore dell'amor proprio e il mio nemico è tale perchè intende arrecarmi danno, dunque l'empatia per lui passa in secondo piano.


Non sempre: mai sentito parlare di sacrificarsi per gli altri? Ad ogni modo non è questo il punto. La "quantità" di empatia è difficilemente misurabile e del tutto irrilevante. Volevo solo rimarcare che la nostra simpatia e la nostra empatia, così come l'avversione, per qualcuno o qualcosa sono influenzate da diversi fattori.
Ti faccio una domanda. Rispondi, perché non è affatto retorica: chi mette in testa ai "malvagi" di comportarsi in maniera "malvagia"? Perché lo fanno?

Citazione:
Hai detto bene "dovresti" perchè ci sono ancora un sacco di cose desiderabili oltre a queste e oltretutto non puoi dire che anche solo fermandoti qua tutto ciò sarebbe ottenibile per tutti se tutti quanti cooperassero...


Con la tecnologia odierna soprattutto, ma in generale in qualsiasi civiltà appena tecnologizzata (per esempio i grecoromani) è teoricamente possibile produrre qualsiasi cosa in qualsiasi quantità.
Pensa, per fare un esempio a dir poco fantascientifico ma efficace, se tutti senza eccezioni lavorassero gratis (tralascia per un attimo il fatto che nessuno lavorerebbe mai gratis, e immagina che accada davvero). Non ci sarebbe penuria di nulla, perché qualsiasi cosa verrebbe creata in continuazione, e qualsiasi servizio erogato costantemente.

Non è necessario naturalmente arrivare a questo, basta molto meno, ma era per dare un'idea.

Qualsiasi cosa inferiore a questo risultato (tutto per tutti) è causata da una mancata coordinazione degli sforzi umani. È perfettamente normale e umano che questa coordinazione non ci sia, ben inteso, ma è lapalissiano che "sarebbe meglio se ci fosse".

Comunque la cosa più importante ora è che tu risponda alla domanda di sopra: chi o cosa crea i malvagi?

Hai parzialmente risposto a Florizel riguardo l'egoismo dicendo:
Citazione:
La caratterisica innata ed è dovuta all'avvertire delle sensazioni fisiche prorpio di un individuo.
Una dimostrazione potrebbe essere il mondo in cui viviamo, te come faresti a dimostrare il contrario?


Ma non dici affatto che non è una caratteristicha alimentata.
Inviato il: 9/6/2010 2:05
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#54
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@ Redknight

Scusa se ci ho messo un pò a risposndere ma ho avuto piuttosto da fare ieri.

"Buonista ed egalitaria" è riduttivo, comunque diciamo di sì. "Razionalista" è l'aggettivo più importante: i buoni sentimenti possono essere devastanti, se non vengono razionalizzati.

Ok razionale, ma le qualità che la contraddistinguerebbero da un'altra Etica ideale sono buonismo ed egalitarismo, preciò non credo sia più importante il termine razionale, perchè è il meno distintivo.

Inoltre, in un clima di razionalità ed onestà, solo un pazzo sarebbe disonesto

Un pazzo è una persona che vede cose che non ci sono ecc. ...

il primo a darsi al crimine verrebbe scoperto il giorno seguente e punito severamente, per cui non gli converrebbe

Anche nella nostra società chi viene scoperto è punito, eppure la gente delinque tutti i giorni.

L'accettazione della legge del più forte - in cui viviamo tutt'ora, con qualche miglioramento rispetto al passato - È un caso di schizofrenia collettiva. E non è "naturale": è primitiva, che è diverso.

Come fai a dire che non è naturale quando è la legge che sta alla base della sopravvivenza?

Dato che tacci tanto le cose di essere ideologizzate (spesso giustamente), su questa cosa a mio parere hai una posizione ideologica.

Amore e odio sono sentimenti, non istinti

Sono istintivi perchè non sono ragionati.

è possibile liberarsi di qualsiasi istinto volendo

Sopravvaluti l'uomo.

Non è possibile oggi. Lo sarà, o potrebbe esserlo, un domani. Il "come" comunque in questo momento non mi interessa... è un discorso decisamente complesso e prevalentemente tecnico.

Sarà, ma io non credo che sia possibile, comunque questo è un passaggio da non snobbare così, è fondamentale nella visione di una morale rispettorsa di tutti gli esseri viventi, inquanto TUTTI SPETTANTI LA STESSA DIGNITA'.

Ti sbagli! Nel corso dell'esistenza ci si sensibilizza (o desensibilizza). Empatici non si nasce, si diventa. Sono i condizionamenti, positivi o negativi, a influenzare continuamente la nostra sensibilità. Inoltre l'odio si instilla, il rispetto si insegna, l'amore si crea col tempo, etc...

Condivisibile in parte ma a mio avviso esiste anche una qualcosa di tutto ciò che non dipende da cause esperienziali (e non c'è bisongo di parlare di sprirtualismo, non fraintendermi)

Solo alcuni primati tra cui l'uomo hanno la capacità cranica per provare empatia.

E come fai a esserne così certo?

Un consiglio guarda il fim Istinct - istinto primordiale

Ma onestamente non colgo il nesso: parlavo di condizionamenti sociali agenti sugli esseri umani.

Quando hai detto:
una persona non civilizzata non proverà empatia che per i propri cari, ho fatto l'esempio degli animali perchè non civilizzati di certo.

Non sempre: mai sentito parlare di sacrificarsi per gli altri?

Ne ho sentito molto parlare da pretucoli (e Papi) che parlavano giusto per dare aria alla bocca.
E poi, comunque, che centra? stai parlando di NEMICI, mi dovrei sacrificare a uno che vuole la mia pellaccia?
"porgi l'altra guancia" è una delle cose più stupide che ci sono scrite sulla Bibbia...

chi mette in testa ai "malvagi" di comportarsi in maniera "malvagia"? Perché lo fanno?

Innazitutto non confondiamo un comporatamento:
1) malvagio, dunque atto a fare del male agli altri anche quando ciò non ci sarebbe nessun tornaconto per se stessi
2) egoista che fa del male agli altri SOLO in funzione di un profitto.
C'è molta differenza tra i due tipi di comportamenti.

Credo che un comportamento malvagio necessiti di un predisposizione innata e che debba essere alimentato da sofferenze (questo in genere, con le dovute eccezioni).

un comportamento egoista ha invece molto meno bisogno di predisposizione inquanto tutti sono predisposti ad esso (possono invece esserci delle particolari predisposizioni nell'altro senso, l'altruismo), può essere alimentato da particolari esigenze materiali (carenza di cibo ecc.) oppure dalla minaccia di essere "fregati" dal prossimo in una comunità in cui la cosa avviene spesso.
Tengo però a precisare che l'ultima cosa di cui ho parlato, e che te ritieni la causa principale di tale comportamento, per me non lo è invece, la causa basilare è a mio avviso dovuta "all'avvertire delle sensazioni fisiche prorpie di un individuo".

Con la tecnologia odierna soprattutto, ma in generale in qualsiasi civiltà appena tecnologizzata (per esempio i grecoromani) è teoricamente possibile produrre qualsiasi cosa in qualsiasi quantità.

Almeno quest'affermazione spiegala, perchè esattamente come questa: la produzione (compresa quella di cibo) si potrebbe riprogrammare in modo da non dover arrecare danno a nessun individuo senziente. è una cosa irrealizzabile secondo me.

Pensa, per fare un esempio a dir poco fantascientifico ma efficace, se tutti senza eccezioni lavorassero gratis (tralascia per un attimo il fatto che nessuno lavorerebbe mai gratis, e immagina che accada davvero). Non ci sarebbe penuria di nulla, perché qualsiasi cosa verrebbe creata in continuazione, e qualsiasi servizio erogato costantemente.

Si ma, non solo gratis, ma bensì un sacco di ore, 14 - 15 ore al giorno Domenica compresa...

Ps: poi ti lamenti se ti viene dato del comunista stai parlando di una società collettivista in piena regola.

PPS: Tutto ciò, ad ogni modo, richiederebbe per forza l'esistenza di uno Stato...
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Inviato il: 10/6/2010 15:09
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#55
Sono certo di non sapere
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@Floh

Citazione:
Ok razionale, ma le qualità che la contraddistinguerebbero da un'altra Etica ideale sono buonismo ed egalitarismo, preciò non credo sia più importante il termine razionale, perchè è il meno distintivo.


No. Lo devo ancora dimostrare chiaramente, ma quello che sto affermando è che gli atteggiamenti "buonisti" sarebbero solo conseguenza di una visione razionale, per cui il discriminante è proprio il razionalismo. È questo e soltanto questo il tratto distintivo.

Citazione:
Inoltre, in un clima di razionalità ed onestà, solo un pazzo sarebbe disonesto

Un pazzo è una persona che vede cose che non ci sono ecc. ...


Un idiota, un disadattato, uno scemo, un folle, un paranoico... scegli il termine che vuoi, ci siamo capiti no?

Citazione:
il primo a darsi al crimine verrebbe scoperto il giorno seguente e punito severamente, per cui non gli converrebbe

Anche nella nostra società chi viene scoperto è punito, eppure la gente delinque tutti i giorni.


Sì ma quasi nessuno viene scoperto. Non è questo il motivo fondamentale degli atteggiamenti delinquenziali, naturalmente, ma sicuramente in un ipotetico mondo di soli onesti sarebbe alquanto facile neutralizzare i pochi diversi che si danno al crimine.

Citazione:
Come fai a dire che non è naturale quando è la legge che sta alla base della sopravvivenza?


Nella savana probabilmente... tu hai bisogno di rubare le prede ai tuoi consimili con la violenza, o lo combi al mercato il cibo? Ti capita mai di dover sottomettere il più debole? Eppure vivi benissimo lo stesso.

Citazione:
Dato che tacci tanto le cose di essere ideologizzate (spesso giustamente), su questa cosa a mio parere hai una posizione ideologica.


Sto cercando pian piano di dimostrare il mio punto di vista. A torto o a ragione alle mie conclusioni ci sono arrivato con un bel po' di ragionamento... ma trovare difficoltà nello spiegarsi purtroppo è inevitabile, nel parlare di cose così serie.

Citazione:
è possibile liberarsi di qualsiasi istinto volendo

Sopravvaluti l'uomo.


Se ci riesco io e ci riesci tu e ci riesce un altro bel po' di gente, non vedo perché non dovrebbe riuscirci chiunque, salvo patologie. Specialmente in un clima idoneo.

Citazione:
Sarà, ma io non credo che sia possibile, comunque questo è un passaggio da non snobbare così, è fondamentale nella visione di una morale rispettorsa di tutti gli esseri viventi, inquanto TUTTI SPETTANTI LA STESSA DIGNITA'.


È una faccenda tecnica. Non è possibile evitare di nuocere agli altri esseri senzienti per questioni puramente logistiche, ma con un grado di consapevolezza collettiva sufficientemente alto l'industria alimentare potrebbe essere ripensata col consenso di tutti. Chi ci vieterebbe in uno scenario molto utopico di piantare semi su astronavi o coltivare carne artificiale nei laboratori? È chiaro che in questo caso l'aggettivo utopico è a dir poco riduttivo, ma siamo limitati unicamente da noi stessi.
A noi il dovere di passare la nostra vita, qui e adesso, cercando di ostacolare il meno possibile un simile sviluppo affinché almeno i nostri propropropropropropropropropropropronipoti possano goderne.

Riguardo la faccenda della stessa dignità ho una domanda: chi ti ha dato questa convinzione? Non sono contrario in linea di massima, vorrei sapere come sei arrivato a questa conclusione.

Citazione:
Condivisibile in parte ma a mio avviso esiste anche una qualcosa di tutto ciò che non dipende da cause esperienziali (e non c'è bisongo di parlare di sprirtualismo, non fraintendermi)


Probabilmente hai ragione, non interamente da cause esterne, ma in maniera determinante sì. Riducendo le cause esterne, otterresti solo un esiguo numero di psicopatici pronto ad amare e odiare senza criterio e senza scrupoli, che sono appunto gli psicopatici di cui parlo nei miei post, che potrebbero arrecare soltanto danni modesti.

Ti farò un discorso molto più lungo su questo punto, che è la chiave di volta del mio ragionamento.

Citazione:
Solo alcuni primati tra cui l'uomo hanno la capacità cranica per provare empatia.

E come fai a esserne così certo?

Un consiglio guarda il fim Istinct - istinto primordiale


Già visto. E infatti ci sono i gorilla nel film! Non è quello che ho detto io?
Sono certo di quello che dico perché l'empatia è per definizione strettamente legata alla concezione della propria stessa identità. Una caratteristica comune solamente a ominidi (uomo, scimpanzé, gorilla e orango) e delfinidi, ovvero quei pochi che superano la cosiddetta prova dello specchio.

Citazione:
una persona non civilizzata non proverà empatia che per i propri cari, ho fatto l'esempio degli animali perchè non civilizzati di certo.



Gli altri mammiferi con comportamenti solidali non provano comunque empatia. La solidarietà infatti non richiede empatia, e la civilizzazione non c'entra nulla.

Ma ancora una volta non capisco cosa c'entrino gli animali. Mica loro devono occuparsi di etica... È una faccenda prettamente umana porsi questi interrogativi.

Citazione:
chi mette in testa ai "malvagi" di comportarsi in maniera "malvagia"? Perché lo fanno?

Innazitutto non confondiamo un comporatamento:
1) malvagio, dunque atto a fare del male agli altri anche quando ciò non ci sarebbe nessun tornaconto per se stessi
2) egoista che fa del male agli altri SOLO in funzione di un profitto.
C'è molta differenza tra i due tipi di comportamenti.

Credo che un comportamento malvagio necessiti di un predisposizione innata e che debba essere alimentato da sofferenze (questo in genere, con le dovute eccezioni).

un comportamento egoista ha invece molto meno bisogno di predisposizione inquanto tutti sono predisposti ad esso (possono invece esserci delle particolari predisposizioni nell'altro senso, l'altruismo), può essere alimentato da particolari esigenze materiali (carenza di cibo ecc.) oppure dalla minaccia di essere "fregati" dal prossimo in una comunità in cui la cosa avviene spesso.
Tengo però a precisare che l'ultima cosa di cui ho parlato, e che te ritieni la causa principale di tale comportamento, per me non lo è invece, la causa basilare è a mio avviso dovuta "all'avvertire delle sensazioni fisiche prorpie di un individuo".


Io con quelle parole intendo altro ma è una questione di termini. Facciamo che mi sono spiegato male e accetto la tua definizione, riformulerò la domanda: chi mette in testa agli egoisti di comportarsi egoisticamente?
A differenza di quanto pensi nemmeno io considero "prenderla nel culo dal prossimo" la causa primaria dei comportamenti egoistici, o almeno non in tutti i soggetti. Ma non capisco cosa intenda con "sensazioni fisiche proprie di un individuo".

Citazione:
Con la tecnologia odierna soprattutto, ma in generale in qualsiasi civiltà appena tecnologizzata (per esempio i grecoromani) è teoricamente possibile produrre qualsiasi cosa in qualsiasi quantità.

Almeno quest'affermazione spiegala, perchè esattamente come questa


Con un buon livello di meccanizzazione, è possibile una produzione industriale e di conseguenza anche il dirottamento di gran parte delle energie lavorative verso i servizi.
La quantità di braccia e di cervelli in questa situazione è sempre tale che, a pieno regime, potrebbe sfornare beni primari e di lusso ed erogare servizi essenziali e non in misura ben superiore alla somma di tutti i bisogni individuali, senza nemmeno un grande lavoro quotidiano. Prova a sommare tutte le materie prime estratte nel mondo e prova a calcolare quanti prodotti derivati spetterebbero a testa, se divisi equamente.

La manca produzione di questa ricchezza potenziale e l'iniqua distribuzione della produzione è dovuta esclusivamente all'egoismo di pochi a danno di molti, e alla sua cristallizzazione in sistema.

Citazione:
Ps: poi ti lamenti se ti viene dato del comunista stai parlando di una società collettivista in piena regola.


Non sto proponendo società collettivistiche (e Dio ce ne scampi del comunismo) né una qualsivoglia soluzione dettagliata. Dico solo che qualsiasi risultato inferiore all'equità è per definzione iniquo. Banale no? Quindi mi chiedo di chi sia la colpa.

Citazione:
PPS: Tutto ciò, ad ogni modo, richiederebbe per forza l'esistenza di uno Stato...


Per niente d'accordo, anzi! Ma questo è off-topic.
E comunque non dirlo ad alta voce ché se ti sente PaxTibi sei fottuto!
Inviato il: 11/6/2010 1:03
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      florizel
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#56
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l'egoismo umano lo citi come una caratteristica intrinseca alla specie, ma non puoi negare che, seppure sia una caratteristica nutrita oltre la sua "naturale" consistenza, essa convive inevitabilmente con la solidarietà

Citazione:
Convivono però con una proporzione di 90 a 10 (forse anche meno di 10). E ciò è una naturale conseguenza dell'individualismo sensoriale.


Floh, ma tu ce lo vedi un "individualista sensoriale" SANO che non senta l'esigenza di condividere la siua UNICITA' col prossimo? Io no.
Altrimenti, non è nè individualista nè sensoriale: è misantropo!

Comunque Red segnalava l'importanza dell'ambiente, o del contesto, idoneo: quando scrivevo che l'egoismo è nutrito (non dico da chi o da cosa, ti lascio indovinare) non era per caso: viene alimentato affinchè gli individui non si riconoscano tra loro, è una strategia del potere che impera sui nostri tempi. "Contesto idoneo" (e qui andiamo a grandi passi verso quella che viene definita UTOPIA) significa un contesto in cui le persone scelgono liberamente come e cosa condividere.
Come fai a definire una percentuale di egoismo e di collaboratività se prescindi dal contesto?

Citazione:
Tutto ciò, ad ogni modo, richiederebbe per forza l'esistenza di uno Stato...


Lo stato C'E'. Anzi, ce n'è anche troppo.
Ti sembra che le cose vadano, o siano mai andate da che ricordiamo esista lo STATO, così come le descrive Red?

Non sarà che lo STATO, o qualunque organismo governativo, si è sostituito in toto all'autonoma esperienza relazionale degli individui, e tanto da rendere le sue leggi L'ETICA per eccellenza, indiscussa malgrado separatoria?

A questo punto auspico anch'io l'intervento di Paxtibi.
Si va dritti verso l'Anarchia.
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Inviato il: 11/6/2010 1:49
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#57
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Tutto ciò, ad ogni modo, richiederebbe per forza l'esistenza di uno Stato...


No, vi prego, ditemi che non è vero...
Inviato il: 11/6/2010 8:37
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#58
Dubito ormai di tutto
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@ Red_knight

Un idiota, un disadattato, uno scemo, un folle, un paranoico... scegli il termine che vuoi, ci siamo capiti no?

Avido, semplicemente avido, senza dover screditare per forza le sua capacità logiche con altri termini che non gli si addicono.

in un ipotetico mondo di soli onesti sarebbe alquanto facile neutralizzare i pochi diversi che si danno al crimine.

Questo è vero , ma ragionando in termini realistici, l'unico modo per non permettere illegalità è CONTROLLARE, controlli a manetta, zero fiducia.

Nella savana probabilmente... tu hai bisogno di rubare le prede ai tuoi consimili con la violenza, o lo combi al mercato il cibo? Ti capita mai di dover sottomettere il più debole? Eppure vivi benissimo lo stesso.

Red, ma quello che vado a comprare al mercato o è già stato sottratto alle bocche affamate di altre persone per venderlo a me, oppure è il frutto della morte di altri animali!

Non è che se non gli taglio io la gola alla capra allora non sono colpevole, la gola gli è stata tagliata SOLO perchè io l'avrei mangiata.
Che fai? occhio non vede, cuore non duole?

Perciò ribadisco di nuovo: La legge del più forte è la legge che sta alla base della sopravvivenza, tanto qui a Milano quanto nella giungla della Nuova Guinea.

E' un dato di fatto, non lo puoi negare Red

Sto cercando pian piano di dimostrare il mio punto di vista. A torto o a ragione alle mie conclusioni ci sono arrivato con un bel po' di ragionamento... ma trovare difficoltà nello spiegarsi purtroppo è inevitabile, nel parlare di cose così serie.

Nessun problema

Se ci riesco io e ci riesci tu e ci riesce un altro bel po' di gente, non vedo perché non dovrebbe riuscirci chiunque, salvo patologie. Specialmente in un clima idoneo.

Io non sono certo libero dagli istinti, non so te, e chi è tutta l'altra gente che lo sarebbe?
(Comunque su questo "dilemma" non so se riusciremo ad arrivare a un punto comune.)
(Comunque, a riguardo, un film che certamente ti piacerà: "Equilibrium", ecco che vuol dire liberarsi degli istinti)

È una faccenda tecnica. Non è possibile evitare di nuocere agli altri esseri senzienti per questioni puramente logistiche, ma con un grado di consapevolezza collettiva sufficientemente alto l'industria alimentare potrebbe essere ripensata col consenso di tutti. Chi ci vieterebbe in uno scenario molto utopico di piantare semi su astronavi o coltivare carne artificiale nei laboratori? È chiaro che in questo caso l'aggettivo utopico è a dir poco riduttivo, ma siamo limitati unicamente da noi stessi. A noi il dovere di passare la nostra vita, qui e adesso, cercando di ostacolare il meno possibile un simile sviluppo affinché almeno i nostri propropropropropropropropropropropronipoti possano goderne.

Senza arrivare a parlare in termini così avveniristici, l'ideale sarebbe poter uccidere gli animali in maniera totalmente indolore e senza fargli provare terrore, dopo avergli concesso almeno 3/4 della sloro aspettativa di vita in pascoli aperti.

Credo sarebbe già un passo avanti notevole.

Riguardo la faccenda della stessa dignità ho una domanda: chi ti ha dato questa convinzione? Non sono contrario in linea di massima, vorrei sapere come sei arrivato a questa conclusione.

La senzientezza (si dice?) degli animiali, l'amore che provano, le loro paure, la gioia di un cane che si rotola nell'erba.
Non vedo perchè dovremmo avere un qualsiasi diritto in più solo perchè siamo capaci di fare 6 x 3...
Spiegami come mai non saresti concorde scusa?

Ti farò un discorso molto più lungo su questo punto, che è la chiave di volta del mio ragionamento.

Ok

Già visto. E infatti ci sono i gorilla nel film! Non è quello che ho detto io? Sono certo di quello che dico perché l'empatia è per definizione strettamente legata alla concezione della propria stessa identità. Una caratteristica comune solamente a ominidi (uomo, scimpanzé, gorilla e orango) e delfinidi, ovvero quei pochi che superano la cosiddetta prova dello specchio.

Come fai a dirlo con tutta questa sicurezza?
Come potrebbe un qualsiasi altro animale difendere il suo piccolo senza l'empatia?

Ma ancora una volta non capisco cosa c'entrino gli animali. Mica loro devono occuparsi di etica... È una faccenda prettamente umana porsi questi interrogativi.

Esatto, infatti l'etica umana deve tenere conto della loro esistenza quando viene elucubrata, deve capire come comportarsi nei loro confronti.

Ma non capisco cosa intenda con "sensazioni fisiche proprie di un individuo".

Intendo: avvertire sulla propria pelle il freddo, la fame, il dolore, la sete, la passione...sono tutte sensazioni avvertite da un singolo individuo.

Con un buon livello di meccanizzazione, è possibile una produzione industriale e di conseguenza anche il dirottamento di gran parte delle energie lavorative verso i servizi. La quantità di braccia e di cervelli in questa situazione è sempre tale che, a pieno regime, potrebbe sfornare beni primari e di lusso ed erogare servizi essenziali e non in misura ben superiore alla somma di tutti i bisogni individuali, senza nemmeno un grande lavoro quotidiano. Prova a sommare tutte le materie prime estratte nel mondo e prova a calcolare quanti prodotti derivati spetterebbero a testa, se divisi equamente. La manca produzione di questa ricchezza potenziale e l'iniqua distribuzione della produzione è dovuta esclusivamente all'egoismo di pochi a danno di molti, e alla sua cristallizzazione in sistema.

Non si tratterà di comunismo marxista ma devi ammetere che l'idea principale è la stessa, comunque hai ragione è troppo OT.

@ Lezik85
@ florizel

Non capisco perchè a nominare lo Stato si debba essere aggrediti così, oltretutto la mia non era una presa di posizione ne pro ne contro, era solo una richiesta di chiarimento.

@ florizel

Floh, ma tu ce lo vedi un "individualista sensoriale" SANO che non senta l'esigenza di condividere la siua UNICITA' col prossimo? Io no. Altrimenti, non è nè individualista nè sensoriale: è misantropo!

Io no ho mai detto il contrario, il punto è che questa condivisione può avvenire con una persona o un gruppo ristretto di esse, non è affatto possibile che ciò avvenga con tutti gli altri esseri umani esistenti.

Come fai a definire una percentuale di egoismo e di collaboratività se prescindi dal contesto?

Il contesto può variare i valori (della proporzione) fino a un ceto punto, ed è ovvio che nell'abbondanza l'egoismo non abbia ragione d'essere.
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Inviato il: 14/6/2010 11:38
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  •  florizel
      florizel
Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#59
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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Floh
Citazione:
Non capisco perchè a nominare lo Stato si debba essere aggrediti così


??? Ma ancora devi vederlo quando Lezik ed io "aggrediamo"...

O è che hai paura di Paxtibi? Paura dell'ORCO, eh?!

ma tu ce lo vedi un "individualista sensoriale" SANO che non senta l'esigenza di condividere la siua UNICITA' col prossimo? Io no.

Citazione:
Io no ho mai detto il contrario, il punto è che questa condivisione può avvenire con una persona o un gruppo ristretto di esse, non è affatto possibile che ciò avvenga con tutti gli altri esseri umani esistenti.


Forse era anche per questo che Red parlava di "ambiente idoneo".
E c'entra ancora lo STATO, come sistema di potere che, essendo centralizzato, presuppone i grandi numeri da "governare".
Ed ecco che ci si ritrova costretti a dover "convivere" e "condividere" forzosamente, al di là di quelle che sono le prerogative umane.

C'entra anche l'industria dell'alimentazione: la distribuzione su larga scala richiede anche il "macello" (nin solo in senso metaforico) a cui accenni te.
Detto molto stringatamente.

Citazione:
è ovvio che nell'abbondanza l'egoismo non abbia ragione d'essere.

Beh, io ho visto gente che "abbondava" di tutto, diventare più tirchia ed avara. Di esempi ne hai da cercare tanti, e ne troveresti.
E' solo quando l'abboddanza è procurata autonomamente e senza diktat tipo ricatto che l'egoismo smette di prevalere.
La condivisione dell'azione che la produce è gratificante quanto il goderne.
Almeno questa è la mia opinione.
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Inviato il: 14/6/2010 23:31
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Re: L'etica, il bene e il male e la giustizia nel Nazionalismo
#60
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 11/4/2009
Da Freedonia
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Citazione:
Non capisco perchè a nominare lo Stato si debba essere aggrediti così, oltretutto la mia non era una presa di posizione ne pro ne contro, era solo una richiesta di chiarimento.


Quando si affronta tale l'argomento urge terapia d'urto.
Inviato il: 14/6/2010 23:40
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