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  L'angolo delle cose preoccupanti...

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#571
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#572
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#573
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Altri aspetti della crisi

Citazione:

O SMOG DELLA TROIKA
Postato il Venerdì, 08 febbraio @ 12:15:00 CST di ernesto

FONTE: HISTOLOGION (BLOG)


Da qualche mese Atene vive coperta da una fitta cappa di smog prodotto dal fumo dei camini e delle stufe a legna. Non è un fenomeno solo ateniese, ma di tutta la Grecia ( specie al Nord), le città sono avvolte da un odore acre dei fumi della legna e della cenere, mischiati a tutti i tipi di sostanze tossiche bruciate.

Questa è una delle piaghe sociali arrivate in Grecia in questi ultimi anni, è il risultato diretto dell’austerità selvaggia imposta dalla troika e dal governo greco che non è mai stato capace di proteggere i suoi cittadini.
La troika ha chiesto, e il governo greco ha eseguito, aumentando le tasse sul gasolio da riscaldamento, quello che usano in quasi tutti gli edifici greci, portandolo allo stesso prezzo del gas-auto. Già il prezzo di un litro di benzina alla pompa in Grecia era il più alto d’Europa, nel rispetto degli ordini ricevuti dalla troika.

In Grecia il prezzo del gas è salito di oltre il 50% dal 2009, soprattutto per l’aumento delle accise. Questo fatto, combinato con un calo del reddito medio reale del 40-50%, ha determinato una diminuzione delle entrate fiscali sul gas per un miliardo e mezzo di euro.

Visto che adesso il combustibile per riscaldamento è diventato un lusso che la maggior parte della gente non può permettersi (infatti se un condominio non compra il combustibile per riscaldare il palazzo, ognuno deve arrangiarsi per stare al caldo). Il crollo del consumo è sceso fino all’80%. Quindi quasi tutti hanno docuto trovare alternative al riscaldamento centrale e molti hanno preso stufette elettriche, griglie a benzina o altre soluzioni che comunque costano meno del gasolio anche se si bruciando qualsiasi cosa nei camini o nella vecchie stufe a legna, a volte perfino con tragiche consequenze.


Ora si sta cominciando a capire che poi non erano così pittoreschi i villaggi di una volta quando usavano i sistemi tradizionali per riscaldare le case. Ci stiamo rendendo conto che a confronto il gasolio è maledettamente più ecologico se paragonato ai fumi di quello che si brucia in un camino o in una stufa. Forse fa male, ma la gente brucia mobili, plastica, materiali da costruzione e persino le scarpe vecchie , pur di riscaldarsi, quando ha veramente freddo e tutto questo rende ancora più dannoso il mix tossico dei fumi che avvolgono le maggiori città. SKAI TV di Atene ha detto che:

"Un gruppo di scienziati di sette centri di ricerca entro il 10 febbraio dovranno analizzare lo smog in diverse città per valutare l'impatto ambientale di un maggior uso di camini e stufe a legna. Gli scienziati, insieme al Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione, hanno verificato che bruciare legna in casa provoca un inquinamento dell'aria 30 volte maggiore rispetto all'utilizzo di combustibili bruciati in caldaie con manutenzione controllata. Hanno scoperto anche che le concentrazioni di particolato di fumo da legna nell’atmosfera è aumentato del 200% da dicembre 2010 a dicembre 2012, e di notte ancora di più. Il Centro di Controllo è preoccupato perché l’aumento dell'inquinamento dell'aria può provocare problemi respiratori e allergie che aggravandosi arrecano danni al sistema neurologico e riproduttivo.”

Il prezzo della legna da ardere, naturalmente, è raddoppiato rispetto all’anno scorso e l'incentivo ad abbattere gli alberi di foreste e parchi è grande, tanto che sia i parchi che le riserve naturali hanno già subito gravi perdite. Per effetto delle rigide temperature invernali, questa tendenza si sta assestando un duro colpo all'ambiente e le colline diventano sempre più spoglie mentre nuvole di smog si sprigionano dagli incendi che avvelenano l'aria di Atene e delle altre città con tutti i rischi che possono provocare sulla salute pubblica.
Il Ministero dell'Ambiente ha dichiarato che il numero di casi di disboscamento illegale è aumentato a dismisura nel 2012, come documentano le oltre 3.000 denunce e il sequestro di 13 mila tonnellate di alberi tagliati illegalmente. Un disboscamento così esteso in Grecia avvenne solo durante la brutale occupazione nazista del 1940, a questo punto hanno portato i cinque anni di recessione e le drastiche misure di austerità messe in atto.

I distributori di carburante protestano per un calo delle vendite del 75-80% nell'ultimo trimestre 2012, rispetto al 2011, e come logica conseguenza c'è stato anche un crollo delle entrate fiscali per 400 milioni di euro solo per le mancate vendite di gasolio per riscaldamento.

Il Ministro delle Finanze, Yiannis Stournaras, professore di economia, banchiere ed ex capo della IOBE, l’Associazione Economica degli industriali greci , è stato comunque irremovibile, pur avendo un quadro della situazione economica dello stato molto chiaro, continua a negare l’agghiacciante evidenza che appare chiara a qualsiasi cittadino del paese: rifiuta ancora qualsiasi aiuto anche per le famiglie più povere, ma consiglia di "essere pazienti per un altro anno" e di aspettare che il freddo passi. Geniale davvero!

Ma poi ha anche detto che il crollo delle entrate sui carburanti per riscaldamento è dovuto all’”accumulo fatto lo scorso anno", senza dare importanza al calo delle vendite dell’ 80%. Ovviamente il culto del suo credo economico non gli consente di prendere atto di alcuni effetti collaterali, ad esempio sulla salute, sui rischi di incendio e sul taglio illegale dei boschi. La troika sembra comunque soddisfatta dei risultati che ha ottenuto – quindi , come si permettono le vittime delle sue scelte politiche di non essere d’accordo e protestare? (Ci sarebbe da dire che le richieste della troika volevano portare le tasse su carburante da riscaldamento e trasporti allo stesso livello, per evitare frodi, ma non indicavano esattamente a quale livello - e Stournaras, forse per non chiedere ai professori di Bruxelles, ha scelto il più alto). Per le persone che adesso consumano più energia elettrica per il riscaldamento, c’è anche la possibilità di godersi anche un pizzico dell'effetto della "liberalizzazione del settore dell'energia", tanto che la spesa sta diventando insostenibile, e le bollette hanno subito un aumento del 9% (di più per i piccoli consumi, di meno per i consumi maggiori! ), in attesa dell’aumento del 20%, che dovrebbe essere approvato entro quest'anno .

Intanto le società che forniscono l’energia pubblica, ogni mese stanno tagliando gas e luce a 30.000 utenti che non possono pagare le bollette! In pratica in Grecia da 300 a 500 mila famiglie vivono già letteralmente al buio.

Veramente meritato il premio Nobel per la pace ...

Questa debacle sul riscaldamento è un esempio perfetto della follia di una austerità presentata come cena di beneficienza. Non serve a niente, non raggiunge gli obiettivi dichiarati, e ha effetti collaterali tremendamente disastrosi.

E’ un’altra perla che si aggiunge alla lunga lista di crimini contro l'umanità perpetrati dalla troika nel Sud Europa e serve a dimostrare, una volta ancora, l'imbecillità dei governi e dei suoi esperti ...



Fonte: http://histologion.blogspot.grb

Link: http://histologion.blogspot.gr/2013/01/the-troikas-smog.html
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Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOQUE PRIMARIO
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LO SMOG DELLA TROIKA
Postato il Venerdì, 08 febbraio @ 12:15:00 CST di ernesto

FONTE: HISTOLOGION (BLOG)


Da qualche mese Atene vive coperta da una fitta cappa di smog prodotto dal fumo dei camini e delle stufe a legna. Non è un fenomeno solo ateniese, ma di tutta la Grecia ( specie al Nord), le città sono avvolte da un odore acre dei fumi della legna e della cenere, mischiati a tutti i tipi di sostanze tossiche bruciate.

Questa è una delle piaghe sociali arrivate in Grecia in questi ultimi anni, è il risultato diretto dell’austerità selvaggia imposta dalla troika e dal governo greco che non è mai stato capace di proteggere i suoi cittadini.
La troika ha chiesto, e il governo greco ha eseguito, aumentando le tasse sul gasolio da riscaldamento, quello che usano in quasi tutti gli edifici greci, portandolo allo stesso prezzo del gas-auto. Già il prezzo di un litro di benzina alla pompa in Grecia era il più alto d’Europa, nel rispetto degli ordini ricevuti dalla troika.

In Grecia il prezzo del gas è salito di oltre il 50% dal 2009, soprattutto per l’aumento delle accise. Questo fatto, combinato con un calo del reddito medio reale del 40-50%, ha determinato una diminuzione delle entrate fiscali sul gas per un miliardo e mezzo di euro.

Visto che adesso il combustibile per riscaldamento è diventato un lusso che la maggior parte della gente non può permettersi (infatti se un condominio non compra il combustibile per riscaldare il palazzo, ognuno deve arrangiarsi per stare al caldo). Il crollo del consumo è sceso fino all’80%. Quindi quasi tutti hanno docuto trovare alternative al riscaldamento centrale e molti hanno preso stufette elettriche, griglie a benzina o altre soluzioni che comunque costano meno del gasolio anche se si bruciando qualsiasi cosa nei camini o nella vecchie stufe a legna, a volte perfino con tragiche consequenze.


Ora si sta cominciando a capire che poi non erano così pittoreschi i villaggi di una volta quando usavano i sistemi tradizionali per riscaldare le case. Ci stiamo rendendo conto che a confronto il gasolio è maledettamente più ecologico se paragonato ai fumi di quello che si brucia in un camino o in una stufa. Forse fa male, ma la gente brucia mobili, plastica, materiali da costruzione e persino le scarpe vecchie , pur di riscaldarsi, quando ha veramente freddo e tutto questo rende ancora più dannoso il mix tossico dei fumi che avvolgono le maggiori città. SKAI TV di Atene ha detto che:

"Un gruppo di scienziati di sette centri di ricerca entro il 10 febbraio dovranno analizzare lo smog in diverse città per valutare l'impatto ambientale di un maggior uso di camini e stufe a legna. Gli scienziati, insieme al Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione, hanno verificato che bruciare legna in casa provoca un inquinamento dell'aria 30 volte maggiore rispetto all'utilizzo di combustibili bruciati in caldaie con manutenzione controllata. Hanno scoperto anche che le concentrazioni di particolato di fumo da legna nell’atmosfera è aumentato del 200% da dicembre 2010 a dicembre 2012, e di notte ancora di più. Il Centro di Controllo è preoccupato perché l’aumento dell'inquinamento dell'aria può provocare problemi respiratori e allergie che aggravandosi arrecano danni al sistema neurologico e riproduttivo.”

Il prezzo della legna da ardere, naturalmente, è raddoppiato rispetto all’anno scorso e l'incentivo ad abbattere gli alberi di foreste e parchi è grande, tanto che sia i parchi che le riserve naturali hanno già subito gravi perdite. Per effetto delle rigide temperature invernali, questa tendenza si sta assestando un duro colpo all'ambiente e le colline diventano sempre più spoglie mentre nuvole di smog si sprigionano dagli incendi che avvelenano l'aria di Atene e delle altre città con tutti i rischi che possono provocare sulla salute pubblica.
Il Ministero dell'Ambiente ha dichiarato che il numero di casi di disboscamento illegale è aumentato a dismisura nel 2012, come documentano le oltre 3.000 denunce e il sequestro di 13 mila tonnellate di alberi tagliati illegalmente. Un disboscamento così esteso in Grecia avvenne solo durante la brutale occupazione nazista del 1940, a questo punto hanno portato i cinque anni di recessione e le drastiche misure di austerità messe in atto.

I distributori di carburante protestano per un calo delle vendite del 75-80% nell'ultimo trimestre 2012, rispetto al 2011, e come logica conseguenza c'è stato anche un crollo delle entrate fiscali per 400 milioni di euro solo per le mancate vendite di gasolio per riscaldamento.

Il Ministro delle Finanze, Yiannis Stournaras, professore di economia, banchiere ed ex capo della IOBE, l’Associazione Economica degli industriali greci , è stato comunque irremovibile, pur avendo un quadro della situazione economica dello stato molto chiaro, continua a negare l’agghiacciante evidenza che appare chiara a qualsiasi cittadino del paese: rifiuta ancora qualsiasi aiuto anche per le famiglie più povere, ma consiglia di "essere pazienti per un altro anno" e di aspettare che il freddo passi. Geniale davvero!

Ma poi ha anche detto che il crollo delle entrate sui carburanti per riscaldamento è dovuto all’”accumulo fatto lo scorso anno", senza dare importanza al calo delle vendite dell’ 80%. Ovviamente il culto del suo credo economico non gli consente di prendere atto di alcuni effetti collaterali, ad esempio sulla salute, sui rischi di incendio e sul taglio illegale dei boschi. La troika sembra comunque soddisfatta dei risultati che ha ottenuto – quindi , come si permettono le vittime delle sue scelte politiche di non essere d’accordo e protestare? (Ci sarebbe da dire che le richieste della troika volevano portare le tasse su carburante da riscaldamento e trasporti allo stesso livello, per evitare frodi, ma non indicavano esattamente a quale livello - e Stournaras, forse per non chiedere ai professori di Bruxelles, ha scelto il più alto). Per le persone che adesso consumano più energia elettrica per il riscaldamento, c’è anche la possibilità di godersi anche un pizzico dell'effetto della "liberalizzazione del settore dell'energia", tanto che la spesa sta diventando insostenibile, e le bollette hanno subito un aumento del 9% (di più per i piccoli consumi, di meno per i consumi maggiori! ), in attesa dell’aumento del 20%, che dovrebbe essere approvato entro quest'anno .

Intanto le società che forniscono l’energia pubblica, ogni mese stanno tagliando gas e luce a 30.000 utenti che non possono pagare le bollette! In pratica in Grecia da 300 a 500 mila famiglie vivono già letteralmente al buio.

Veramente meritato il premio Nobel per la pace ...

Questa debacle sul riscaldamento è un esempio perfetto della follia di una austerità presentata come cena di beneficienza. Non serve a niente, non raggiunge gli obiettivi dichiarati, e ha effetti collaterali tremendamente disastrosi.

E’ un’altra perla che si aggiunge alla lunga lista di crimini contro l'umanità perpetrati dalla troika nel Sud Europa e serve a dimostrare, una volta ancora, l'imbecillità dei governi e dei suoi esperti ...



Fonte: http://histologion.blogspot.grb

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Inviato il: 8/2/2013 21:49
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#575
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Ma lo sapevate che esisteva un Parlamento Ebraico Europeo?

European Jewish Parliament, articolo su CDC...
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#576
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Da qui link

Citazione:


La questione rifiuti in Campania? “Peggio della peste del Seicento”
Il grande affare dello smaltimento dell'immondizia nella regione, con le devastanti conseguenze sanitarie e ambientali, è oggetto della relazione finale di una commissione parlamentare di inchiestaad hoc. Che utilizza parole nette per descrivere la situazione
...

“Una devastazione paragonabile alla peste del Seicento”. Il saccheggio ambientale consumato ai danni del territorio della Campania trova spazio in un documento ufficiale del parlamento italiano dopo anni di denunce di comitati e associazioni. Il grande affare dei rifiuti nella regione, con le devastanti conseguenze sanitarie e ambientali, è oggetto della relazione finale della commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Il documento, di quasi 600 pagine, proposto dal deputato Stefano Graziano e approvato all’unanimità, ricostruisce il ‘sistema Campania’: dalla gestione commissariale al lento ritorno ai poteri ordinari, passando per la sovrapposizione di enti coinvolti tra sprechi e incapacità di gestione. Ma dietro gli anni di cosiddetta ‘emergenza’ c’è il disastro ambientale realizzato dall’imprenditoria affaristica, dalla politica collusa e dalla camorra.

La relazione della Dia
Nel documento della commissione viene pubblicata la relazione trasmessa, nello scorso ottobre, dalla direzione investigativa antimafia del centro operativo di Napoli. Una relazione che ricostruisce le origini del saccheggio: “La ‘questione rifiuti‘ - si legge nel dossier della Dia – ha messo in evidenza i rapporti patologici politico-criminali-imprenditoriali tra i vari capi clan delle ‘famiglie’ casertane e gli imprenditori del settore rifiuti sia locali che transregionali, come dimostra il caso paradigmatico dell’interlocuzione ‘contrattuale’ tra Gaetano Cerci (pregiudicato del clan Bidognetti) ed il noto Licio Gelli negli anni ’90, attraverso la cui relazione delinquenziale fu possibile, per alcuni anni, in modo sistematico, il trasferimento di sostanze altamente tossiche da altre regioni italiane a Caserta”. Senza dimenticare le discariche di stato costruite da ditte in odore di camorra mentre i militari sorvegliavano gli ingressi dei siti di smaltimento. E’ il caso dell’invaso di Chiaiano realizzato durante l’ultimo governo Berlusconi. “Il collaboratore di giustizia Vassallo Gaetano – scrive ancora la Dia partenopea – ex uomo dei casalesi nel business legato al ciclo dei rifiuti, ha reso dichiarazioni in merito ad un interessamento delle famiglie camorristiche Zagaria e Mallardo nella gestione e nella realizzazione della discarica di Chiaiano, ubicata nell’area metropolitana della città di Napoli”.

La relazione della Dia passa in rassegna i territori più devastati e gli ultimi casi di cronaca che hanno fatto emergere smaltimenti illegali di rifiuti come nel caso della realizzazione della superstrada 268. Nell’analisi della Dia non manca una valutazione sugli strumenti di contrasto alle infiltrazioni del crimine organizzato negli appalti pubblici. L’idea sarebbe quella di realizzare conti unici dedicati per le ditte aggiudicatarie degli appalti e monitorarne il traffico per evitare “la distrazione di fondi – riferisce ancora la Dia – per il pagamento delle tangenti e l’utilizzo di sub appaltatori non autorizzati o, ancor peggio, l’utilizzo di fornitori o sub appaltatori controindicati ai fini della legislazione antimafia”. Uno strumento che necessita di un’interfaccia unica per accedere ai conti, ma che ha visto la contrarietà, per ragione di costi, di Abi e Banca di Italia.

La Peste seicentesca
La relazione della commissione parlamentare riprende il piano di gestione regionale, i documenti inviati dagli organi investigativi e dalla Corte dei conti, le indagini penali in corso, le trascrizioni delle audizioni realizzate prima giungere alle considerazioni finali. Considerazioni amare. A partire dall’ apparato amministrativo che in Campania ha favorito “in larga parte interessi sostanzialmente illeciti”. Senza dimenticare la devastazione dell’ecosistema. “La catastrofe ambientale – si legge nella relazione della commissione parlamentare – che è in atto e che sta sconvolgendo la città di Napoli e cospicue parti del territorio campano costituisce ormai un fenomeno di portata storica, paragonabile soltanto ai fenomeni di diffusione della peste seicentesca”. Una peste causata dalla camorra, ma anche dagli enti statali come emerge, ad esempio, dall’indagine marea nera della Procura di Napoli.

“Secondo l’impostazione accusatoria – si legge nella relazione della commissione – gli organi commissariali e gli organi regionali avrebbero sostanzialmente deliberato di gettare, così com’era, il percolato in mare, dando così vita ad uno dei più imponenti e pericolosi traffici illeciti di rifiuti posti in essere in Campania”. Poi c’è il disastro dell’area di Giugliano, comune in provincia di Napoli, dove sorge la discarica Resit, gestita da Cipriano Chianese, ribattezzato l’inventore dell’ecomafia in Campania, dove sono state smaltite negli anni novanta, tra le altre, “30.700 tonnellate di rifiuti provenienti dalla bonifica dell’Acna di Cengio, con la conseguenza che il danno ambientale è transitato da Cengio a Giugliano”. Inquinamento della falda acquifera già iniziato e picco di contaminazione dell’ecosistema individuato nel 2064. Il pm Alessandro Milita dell’antimafia partenopea ha raccontato alla commissione parlamentare: “Si tratta quindi di uno di quei casi (l’unico processo in corso di celebrazione in Italia) in cui una condotta permanente prevede un aggravamento nel corso del tempo, per cui, facendo un parallelismo tra organismo umano e ambiente, può essere soltanto paragonata all’infezione da Aids (…)”. Una malattia che ha divorato una regione con un’ipoteca mortifera sulle prossime generazioni mentre le bonifiche sono ferme e i tumori falcidiano vite.



Una situazione che non dovrebeb far dormire la notte il minsitro della sanità

Una situazione che fa sorgere spontanea una domanda: ma la gendarmeria dov'era ?

La gendarmeria dovrebbe difendere il territorio dai malintenzionati e com'è che i maliintenzionati hano potuto fare questo ?

E com'è che questa storia è assente dai discorsi dei politici vecchi e nuovi ?

In sostanza siamo di fronte ad un altro mistero d'Italia.
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Si raccolgono i frutti di un passato visuuto ai limiti dell'incoscienza: link Campania dei veleni, sequestrato il campo di cavolfiori inquinato da metalli pesanti
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E il passato si ripropone sempre, e anche questo paese non e' immune da quello che accade nel resto del mondo dove l'informoazione corretta e' come al solito la prima vittima:

link source

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Libertà di stampa, attaccare i giornalisti? Uno sport indecente
di Piero Valesio | 23 febbraio 2013


Adesso mi hanno rotto. Tutti o quasi. Non voglio certo ergermi a difensore di una categoria (la mia, quella dei giornalisti) che annovera nella sue file un purtroppo rilevante numero di colleghi che nel corso degli anni hanno fatto di tutto per screditarla, per renderla talvolta quasi un fenomeno da baraccone; che l’hanno svolta, quella professione in modo pressapochista, servile in modo disgustoso, privo di qualunque dignità.

Ma quella che continuo a chiamare la “mia” categoria ci sono moltissime persone sane, corrette, coraggiose nel piccolo e nel grande. E l’attacco cui questi giornalisti italiani (gli altri manco se ne accorgeranno impegnati come sono a tentare di limitare i danni per il loro piccolo orticello) sono oggetto da mesi è insopportabile. L’episodio di Grillo che decide chi far salire sul palco e chi no e poi cambia idea (ma se con le mail i suoi non riescono nemmeno a gestire gli accrediti per una manifestazione di piazza figuriamoci come possono gestire le decisioni riguardanti un intero paese) è solo l’ultimo di una lunga serie.

Berlusconi detta lui le domande, Bersani s’incazza se gli domandano dei suoi rapporti con la Compagnia delle Opere. Riccardi se la prende perché in tv non lo fanno parlare “da solo”. Tutti sono accomunati dalla speranza più o meno esplicita di cancellare chi cerca di scavare, di capire, di sapere. Non vogliono la scomodità. Politici, imprenditori come Marchionne, uomini (più o meno di cultura): tutti sono pronti a esibirsi nel numero del “le mie parole sono state travisate” oppure “le mie parole sono state riportate fuori dal contesto”, come se fossero tutti dei Monsignori Fisichelli qualunque che contestualizzano un bestemmione. Difficile non vedere che l’attacco a chi rompe le scatole è contemporaneo all’attacco complessivo in corso di cui sono oggetto tutti giornalisti italiani: un attacco che ha come fine ultimo quello di distruggerli, di qualità o no, servi o liberi pensatori: e di imporre sempre più diffusamente condizioni di lavoro cinesi indegne in un paese che si dice evoluto.

In modo da fare giornali, radio tv, siti, che non diano fastidio a nessuno. Proprio nel momento in cui in Italia di giornalisti veri e coraggiosi ci sarebbe più bisogno che mai. E ‘ indecente quello che sta succedendo. E nessuno faccia finta di non averlo capito.
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#580
Ho qualche dubbio
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In Oklahoma è passato il "Creationism Bill" (Scientific Education and Academic Freedom Act)

http://www.huffingtonpost.com/2013/02/21/oklahoma-creationism-bill-passes-common-education-committee_n_2733977.html

La scusa sarebbe che in questo modo si permetterà agli studenti di esplorare teorie alternative senza ripercussioni.

Io personalmente non sono del tutto convinto dell'evoluzionismo nella forma palesata oggi ma a mio parere in questo modo torniamo (tornano) indietro...creazionismo...

qui ci vorrebbe l'intervento di Pyter
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#582
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#583
Dubito ormai di tutto
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Grecia in svendita, l’emiro del Qatar ha comprato nove isole nello Jonio

I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”, su cui verranno costruite ville extra lusso destinate ai miliardari del pianeta, tra cui la cantante Madonna e il magnate russo Abramovich

Potrebbe essere solo l’inizio. Dal Parco dei Principi, dove sgambettano i calciatori del Paris Saint Germain, al tepore delle nove isole Echinadi il passo è breve, soprattutto se si dispone di molto denaro. L’emiro del Qatar, già proprietario del club francese e di alcune altre cose (tra cui gli Harrods di Londra) si aggiudica per poco più di otto milioni di euro l’incantevole arcipelago greco nello jonio, a due passi dalle più note Itaca e Skorpios. I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”. Una mossa nota già da settembre, quando la notizia era stata confermata dal direttore dell’Ente ellenico per la privatizzazione (Taiped), Andreas Taprantzis, secondo cui per fare cassa il governo di Samaras aveva approntato una lista di 40 tra isole e isolotti disabitati da concedere in affitto a privati o imprese. E per un periodo tra i trenta e i cinquant’anni.

Dopo qualche mese di serrate trattative e di plastici hollywoodiani già pronti e fatti vedere via mail ad acquirenti vip, ecco la notizia ufficiale con un business che si apre per l’emiro super miliardario. Pare infatti che in quell’arcipelago composto da nove isolette a breve potrebbero partire lavori per costruire esclusive ville per acquirenti di fama mondiale, tra cui si sussurra anche Madonna. Allettata da un paradiso naturale super protetto dove gli ospiti saranno solo rock star e miliardari, gli unici in grado di permettersi un pied a terre dorato nella Grecia stremata dal memorandum. L’emiro in verità aveva tentato in passato il colpo grosso, ovvero aggiudicarsi l’isola di Aristotele Onassis, Skorpios, su cui però pesa il veto economico della nipote Athina, che non intende scendere al di sotto dei 200 milioni di euro nonostante non ami troppo le sue origini (non ha mai imparato il greco) e nonostante sia stata una delle poche greche famose nel mondo a non aver speso nemmeno una parola di solidarietà per la crisi ellenica.

Il complesso delle Echinades si trova nel tratto di mare di fronte al famoso porto Platygiali ed era balzato agli onori della cronaca qualche giorno fa sulla prestigiosa rivista Business Insider in cui si presentavano le nove isole sotto il titolo: “Possono essere vostre con pochi milioni”. E aggiungendo altri siti per così dire pregiati che potrebbero presto rientrare in questa sorta di campagna mondiale per aiutare l’economia greca, o come la definiscono alcuni, svendita immorale di pezzi del proprio paese. Il riferimento è ad Agios Athanasios a Itea, con prezzi che partono da 1,9 milioni di dollari. O a Modi dopo lo stretto di Corinto, o a Tokmakia al largo di Lesbo, passando per gli otto milioni necessari per aggiudicarsi Sikinos Kardiotissa. Ma l’interesse globale per questi terreni è aumentato dopo l’acquisto della piccola isola di faggio, da parte dell’Emiro del Qatar Khalifa Al Thani.

Invece a Meganissi (vicino Lefkada) Lord Rothschild ha appena acquistato 2.662 ettari di terreno nella penisola sud-ovest dell’isola, dove costruirà 14 ville extra lusso, che saranno vendute ad alcune delle persone più ricche e famose del pianeta. Interessati ai ‘prodotti’ il principe Carlo, l’attrice Nicole Kidman e il magnate russo Roman Abramovich. Quest’ultimo ha già acquistato alcuni terreni a Corfù. Si stima che in cinque anni il progetto sarà ultimato. Ogni villa sarà pari a mille metri quadrati, costruita su 200 ettari con piscina eliporto e piscina, e sarà venduta per 27 milioni di euro. “Non siamo in vendita e mi dispiace per coloro che alimentano questa vera e propria guerra – commenta amareggiata Katerina Giannaki, membro del Consiglio dei Greci nel mondo – i greci nei momenti più difficili non hanno mai umiliato nessuno, ci servirebbe un reciproco aiuto non una svendita. Anzi, siamo noi che a questo punto chiediamo di essere risarciti per i danni della seconda guerra mondiale, in quanto siamo l’unico paese che non ha ricevuto nulla proprio dalla Germania”.

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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#584
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Spiderman ha scritto:
Grecia in svendita, l’emiro del Qatar ha comprato nove isole nello Jonio

I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”, su cui verranno costruite ville extra lusso destinate ai miliardari del pianeta, tra cui la cantante Madonna e il magnate russo Abramovich

Potrebbe essere solo l’inizio. Dal Parco dei Principi, dove sgambettano i calciatori del Paris Saint Germain, al tepore delle nove isole Echinadi il passo è breve, soprattutto se si dispone di molto denaro. L’emiro del Qatar, già proprietario del club francese e di alcune altre cose (tra cui gli Harrods di Londra) si aggiudica per poco più di otto milioni di euro l’incantevole arcipelago greco nello jonio, a due passi dalle più note Itaca e Skorpios. I venti di crisi impongono ad Atene di cedere “i gioielli di famiglia”. Una mossa nota già da settembre, quando la notizia era stata confermata dal direttore dell’Ente ellenico per la privatizzazione (Taiped), Andreas Taprantzis, secondo cui per fare cassa il governo di Samaras aveva approntato una lista di 40 tra isole e isolotti disabitati da concedere in affitto a privati o imprese. E per un periodo tra i trenta e i cinquant’anni.

Dopo qualche mese di serrate trattative e di plastici hollywoodiani già pronti e fatti vedere via mail ad acquirenti vip, ecco la notizia ufficiale con un business che si apre per l’emiro super miliardario. Pare infatti che in quell’arcipelago composto da nove isolette a breve potrebbero partire lavori per costruire esclusive ville per acquirenti di fama mondiale, tra cui si sussurra anche Madonna. Allettata da un paradiso naturale super protetto dove gli ospiti saranno solo rock star e miliardari, gli unici in grado di permettersi un pied a terre dorato nella Grecia stremata dal memorandum. L’emiro in verità aveva tentato in passato il colpo grosso, ovvero aggiudicarsi l’isola di Aristotele Onassis, Skorpios, su cui però pesa il veto economico della nipote Athina, che non intende scendere al di sotto dei 200 milioni di euro nonostante non ami troppo le sue origini (non ha mai imparato il greco) e nonostante sia stata una delle poche greche famose nel mondo a non aver speso nemmeno una parola di solidarietà per la crisi ellenica.

Il complesso delle Echinades si trova nel tratto di mare di fronte al famoso porto Platygiali ed era balzato agli onori della cronaca qualche giorno fa sulla prestigiosa rivista Business Insider in cui si presentavano le nove isole sotto il titolo: “Possono essere vostre con pochi milioni”. E aggiungendo altri siti per così dire pregiati che potrebbero presto rientrare in questa sorta di campagna mondiale per aiutare l’economia greca, o come la definiscono alcuni, svendita immorale di pezzi del proprio paese. Il riferimento è ad Agios Athanasios a Itea, con prezzi che partono da 1,9 milioni di dollari. O a Modi dopo lo stretto di Corinto, o a Tokmakia al largo di Lesbo, passando per gli otto milioni necessari per aggiudicarsi Sikinos Kardiotissa. Ma l’interesse globale per questi terreni è aumentato dopo l’acquisto della piccola isola di faggio, da parte dell’Emiro del Qatar Khalifa Al Thani.

Invece a Meganissi (vicino Lefkada) Lord Rothschild ha appena acquistato 2.662 ettari di terreno nella penisola sud-ovest dell’isola, dove costruirà 14 ville extra lusso, che saranno vendute ad alcune delle persone più ricche e famose del pianeta. Interessati ai ‘prodotti’ il principe Carlo, l’attrice Nicole Kidman e il magnate russo Roman Abramovich. Quest’ultimo ha già acquistato alcuni terreni a Corfù. Si stima che in cinque anni il progetto sarà ultimato. Ogni villa sarà pari a mille metri quadrati, costruita su 200 ettari con piscina eliporto e piscina, e sarà venduta per 27 milioni di euro. “Non siamo in vendita e mi dispiace per coloro che alimentano questa vera e propria guerra – commenta amareggiata Katerina Giannaki, membro del Consiglio dei Greci nel mondo – i greci nei momenti più difficili non hanno mai umiliato nessuno, ci servirebbe un reciproco aiuto non una svendita. Anzi, siamo noi che a questo punto chiediamo di essere risarciti per i danni della seconda guerra mondiale, in quanto siamo l’unico paese che non ha ricevuto nulla proprio dalla Germania”.

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E' di fondamentale importanza, in questa fase (ma lo avessero già fatto prima, per la miseria) chiudere le frontiere greche a tutti, istituire nuovamente la Dracma e tentare di risollevare il Paese con le numerose forze interne di cui sicuramente è dotato.
Non si può permettere che gli squali della finanza mondiale si spartiscano la Culla della Civiltà. E' un crimine che nessuno sulla Terra può e deve tollerare.
P.S. a quanto pare siamo in guerra. E di brutto. Le armi non sono i fucili e le bombe (per fortuna) ma le vittime potrebbero esserci eccome!
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
#585
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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Citazione:
2267 L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se, invece, i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo « sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti ». 177


fonte

cioè in pratica l'autorità ecclesiastica potrebbe ricorrere alla pena di morte in casi particolari?

?
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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link Terrore e Guerre: IRAQ: IL LASCITO CANCEROGENO DELLA GUERRA

La parcella per la bonifica con annessi e connessi bisognerebbe mandarla a George e ai suoi amici .

Ovviamente di queste cose, delle conseguenze a lungo termine delle nuove armi, non si parla sui media tradizionali, hai visto mai che.
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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Citazione:
Pesticide combination affects bees' ability to learn ... tudies have highlighted a negative impact on bees' ability to learn following exposure to a combination of pesticides commonly used in agriculture. The researchers found that the pesticides, used in the research at levels shown to occur in the wild, could interfere with the learning circuits in the bee's brain. They also found that bees exposed to combined pesticides were slower to learn or completely forgot important associations between floral scent and food rewards.

Read more at: http://phys.org/news/2013-03-pesticide-combination-affects-bees-ability.html#jCp


Le combinazioni di pesticidi e' la cosa che risulta dalle statistiche presentate dalle varie organizzazioni : non e' la presenza di un singolo pesticida fuori limite sanitario il dato che emerge, il dato che emerge e' la presenza di piu' pesticidi, anche se ognuno di essi e' nei limiti sanitari.
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E con questo, credo che si siano definitivamente abbattuti tutti i limiti della decenza umana:
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Acrilammide?

Essenzialmente viene prodotta friggendo cibi contenenti carboidrati...

Difatti la reazione viene innescata verso i 120°C a partire dall'amminoacido asparagina...

Patatite e acrilammide...

Cancer institute

Acrylamide, a cooking carcinogens?

Ognuno a parer mio può scegliere di magnare quello che vuole... però mi sembra corretto informare a proposito degli eventuali rischi...

Chissà se il Mc Donald gradirebbe una legge che lo obbligasse a riportare sulle sue patatine che contengono una sostanza potenzialmente cancerogena per gli umani...
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Re:L'angolo delle cose preoccupanti...
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A questi la teoria dei giochi ha dato qualche problema

link Corea del Nord: «Via libera ad un attacco nucleare contro gli Stati Uniti » La minaccia in un comunicato dello Stato maggiore dell'Esercito popolare coreano

Se c'e stato un conflitto inutile ed inutilmente crudele e' stato quello di Corea.

La tensione che pervade quella penisola da decenni si nota in ogni filmato che arriva da quella zona .

Speriamo che si diano una calmata che di un'altra apocalisse non c'è ne proprio bisogno .
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