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   Religioni & Spiritualità
  Perchè è nato il concetto di Dio?

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  •  bianca
      bianca
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#751
Mi sento vacillare
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Citazione:
Niente è più elastico e plasmabile di un vero dogma.


mi chiedo come non ci abbiano ancora pensato (al sesso libero e sfrenato) .

avrebbero avuto un successone!
_________________
Citazione:
Il futuro dell’uomo
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con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 30/5/2006 10:03
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#752
Sono certo di non sapere
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mi chiedo come non ci abbiano ancora pensato (al sesso libero e sfrenato) .

E chi te l'ha detto che non ci hanno pensato?

Inviato il: 30/5/2006 10:16
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#753
Sono certo di non sapere
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In pratica ognuno nasce con il dogma della fede, alla quale oppone il dogma costruito del "dubbio".

Non proprio.
Ognuno nasce con un suo proprio dogma personale.
Semplificando possiamo suddividerli in due grandi famiglie:

-la famiglia dei dogmi che negano il soprannaturale
-la famiglia dei dogmi che riconoscono il soprannaturale

Ognuno avrà il suo, l'importante è esserne consapevoli.

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 30/5/2006 10:30
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#754
Sono certo di non sapere
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>>>mi chiedo come non ci abbiano ancora pensato (al sesso libero e sfrenato) .

>>>E chi te l'ha detto che non ci hanno pensato?


già...

Blessed be
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Inviato il: 30/5/2006 10:33
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  •  bianca
      bianca
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#755
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/10/2004
Da bologna
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una piccola precisazione...
Citazione:
Ognuno nasce con un suo proprio dogma personale.


per quel che mi riguarda, io non nego il soprannaturale (anche se talvolta gli oppongo il dubbio) ..semplicemente non lo "adoro".



Citazione:
E chi te l'ha detto che non ci hanno pensato?


misericordia.......... (!)
_________________
Citazione:
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Stefano Benni
Inviato il: 30/5/2006 10:41
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  •  Farvatus
      Farvatus
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#756
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Il metodo dubitativo è sicuramente un metodo valido, ma a posteriori.
Citazione:
noltre, essendo conseguenza di una presa di posizione a priori ("occorre dubitare"), è a suo modo anch'esso dogmatico.


La questione è di chiarire la differenza tra Assioma e Dogma; è innegabile che il metodo dubitativo ponga a priori la necessità del dubbio come fondamento del metodo stesso, però è anche vero, dato che questo metodo può condurre o ad un regresso infinito oppure ad una ancora più paradossale negazione del metodo (dubitare della necessità di dubitare), che il metodo essendo una teoria gnoseologica può essere abbandonato, quando risulta iinutile, inservibile o trova una verità oggettiva indubitabile.
Nel caso del dogma gli assiomi che reggono la teoria non possono in nessun modo essere abbandonati, perchè la teoria nell'interpretazione religiosa non è una Teoria cioè una interpretazione per sua natura imperfetta e falsificabile, ma è una Verità incontrovertibile ed indubitabile. Ed è con questa visione che ci si ritrova a scontrarsi.
Qui sta in effetti la radice dello scontro tra scienza e fede religiosa, nel senso che la ricerca scentifica è ricerca in primis, la Religione dogmatica, permette tale percorso solo in certi ambiti, ad esempio la Teologia, dato come premessa che Dio esiste senza alcun dubbio. Il punto è che questa premessa non può essere data per scontata in ambito scientifico e nemmeno filosofico.
La ricerca parte dallo stupore Aristotelico, dal cogliere che in fondo del mondo nulla di certo si conosce, che questa intuizione porta necessariamente a fare piazza pulita dei pregiudizzi, dei preconcetti e degli insegnamenti convenzionali che ci sono stati inculcati forzatamente, per negare la libertà di pensiero e tenere in piedi un potere millenario. Con ciò non to dicendo che la scienza e la filosofia siano esenti da critiche, in quanto basta osservare la storia per rendersi conto di come ogni rivoluzione, tenda a sua volta a riportare in auge un nuovo totalitarismo.

Citazione:
Esagerando nel paradosso potremmo affermare che in realtà non esiste distinzione tra dogmatico e non-dogmatico, ma tra dogmatico consapevole, ovvero colui che riconosce che basa il suo processo razionale su delle basi colte per intuizione, e dogmatico non-consapevole, ovvero colui che ritiene di poter giudicare ogni realtà senza alcun giudizio a priori, senza rendersi conto che già questo è un pre-giudizio, una verità colta per intuizione e non dimostrabile.


Su questo concetto mi trovi d'accordo, è come ho già affermato l'intuizione può per sua natura fondare una nuova teoria edificata e confermata dalla ragione. Possiamo citare il caso di qualcuno che osservando i gesti e le espressioni di un'altra persona si accorga che questi mente, non sa dire esattemente perchè, ma la sua intuizione gli dice questo, magari sbaglia, ma magari no. E' la ragione che deve poi confermare o negare tale interpretazione o cedere il passo a fronte dell'impossibilità di emettere un giudizio certo. Nel Caso Dio, la ragione non si trova nella posizione di escludere la sua ipotetica esistenza in modo assoluto, quindi la risposta all'enigma resta confinata ad ognuno di noi.

Citazione:
Io sono dogmatico in questo senso, poichè credo che esista una realtà che vada oltre l'esperienza dei cinque sensi.


Santa, uno che si dichiara dogmatico, che ha una bella croce in vista nel proprio Avatar e che cita Nietzsche nella propria firma, credo un certo percorso dialettico con se stesso l'abbia fatto e non sarò certo io a mettere in discussione una tale affermazione.
_________________
"In un certo senso tutto il nostro universo è tempo, è irreversibilità. Però il tempo emerge da una realtà eterna che è il vuoto." Ilya Prigogine
Inviato il: 30/5/2006 11:30
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  •  Farvatus
      Farvatus
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#757
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/4/2005
Da Torino
Messaggi: 220
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Citazione:
mi chiedo come non ci abbiano ancora pensato (al sesso libero e sfrenato) .
Citazione:
E chi te l'ha detto che non ci hanno pensato?


Il motivo per cui la sessualità non pare andare in accordo con un certo modo di intendere la religiosità, è una questione decisamente importante per capire come un certo modo di intendere l'ascesi si sia radicato così fortemente. La sessualità è stata largamente soffocata in occidente dal cristianesimo, sia come modo per imporsi sui culti pagani, sia come metodo di natura ascetica. La sessualità come metodo in tal senso è praticamente solo soppravvissuta in India con l'induismo.
Ma vediamo di capire, ma perchè la religione e per certi versi persino la filosofia in modo più blando disdegnano l'attività sessuale? Bisogna comprendere una cosa, nel corso dell'evoluzione i più adatti ad un certo ambiente sopravvivono e si riproducono quelli meno soccombono e non passano il proprio seme alle generazioni successive. La mia teoria è che i comportamenti mistico filosofici sia sorti come tendenza di adattamento in alcuni meno adatti a riprodursi, che avendo notevoli energie inutilizzate provenienti dalla libido l'abbiano sfogata nella Volontà di potenza sviluppando le facoltà speculativee cos' via.. E' naturalmente solo una teoria, la realtà sarà naturalmente molto più variegata e complessa, ma certo il metodo ascetico è in definitiva di tale natura, cioè negare lo sfogo ad una parte per sovravcaricare l'altra provocando fluttuazioni, "balzi quantici" e una conseguente autorganizzazione verso la complessità.
E' sorprendente inoltre notare come la simbologia Cristiana, nel rappresentare una certa interpretazione atavica del male, spesso usi simbologie composte dai vecchi miti greci e pagani e come Satana somigli molto spesso a Pan con aggiunte varie parti di animali. Il motivo è abbastanza ovvio, perchè un certa visione del male nella cultura cattolica nasconde in verità la repressione dell'Istinto, cioè la parte più antica del cervello, lato che è stato confinato nell'inconsico dalle parti più progredite ed intellettuali. Dato che il cristianesimo ha preso il metodo ascetico-monastico come metodo religioso, ha cominciato ad estenderlo all'intera società generando i problemi che la modernità manifesta rispetto alla sessualità. Non a caso un filosofo come Nietzsche che propagandava l'istinto come ricetta per l'umanità l'aveva a morte con il critianesimo e la chiesa cattolica, ma aggiungo non a caso egli nella vita pratica poi all'istinto diceva no, come un pungente Jung fa notare.
Certo quella della repressione sessuale non è una regola è solo un metodo, però c'è da chiedersi quanto della nostra civiltà e della nostra storia dipenda da tale fattore.
Chissà come sarebbe un universo alternativo in cui Annibale avesse spazzato via Roma, ed il cristianesimo per conseguneza non si fosse mai sviluppato. Quindi io non sarei cosi spaventato da chi propagandasse la sessualità libera, considerato la storia che l'umanità a vissuto fino ad ora.
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Inviato il: 30/5/2006 12:18
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#758
Mi sento vacillare
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Il concetto di Dio é nato come é nato il padrone. E' il business!!!
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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 30/5/2006 12:39
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  •  bianca
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#759
Mi sento vacillare
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Farvatus:Citazione:
La sessualità è stata largamente soffocata in occidente dal cristianesimo, sia come modo per imporsi sui culti pagani, sia come metodo di natura ascetica.


Aggiungerei anche un pizzico di misoginia nelle motivazioni, atta a rafforzare la negazione dei culti “femminili”, tanto in voga nell’antichità, come il culto della fertilità o della “madre terra”, Il cristianesimo non contempla la donna come parte attiva nella storia del mondo, le conferisce sempre un ruolo passivo o di secondo piano, inutile aggiungere “di sottomissione”…
Negare la sessualità è in fondo, negare l’esistenza dell’altro sesso.

Concordo in parte sulla tesi dell’ auto-organizzazione verso la complessità, mi ricorda tanto un detto napoletano che cadrebbe a”fagiolo” come sintesi, ma poiché sono un signora (almeno ci provo) ve lo risparmio.
Tornando alla teoria, se non ricordo male, anche Schopenhauer si sperticò in una ipotesi simile che considerava però altre alternative :l’omosessualità come indole prerogativa dei soggetti non idonei alla riproduzione.
Non mi convince del tutto, ma potrebbe starci (boh?)

Citazione:
un certa visione del male nella cultura cattolica nasconde in verità la repressione dell'Istinto,


Ma l’istinto è “buono” o “cattivo”?

(chiediamolo a Santaruina)

Citazione:
Quindi io non sarei cosi spaventato da chi propagandasse la sessualità libera


Io si sinceramente.
... se una cosa è libera, che bisogno c'è di propagandarla?

Mi torna alla mente la liberalizzazione del sesso a cura dello stato, aspetto tanto temuto e discusso da Pasolini…

_________________
Citazione:
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Stefano Benni
Inviato il: 30/5/2006 13:18
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#760
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Aggiungerei anche un pizzico di misoginia nelle motivazioni, atta a rafforzare la negazione dei culti “femminili”, tanto in voga nell’antichità, come il culto della fertilità o della “madre terra”, Il cristianesimo non contempla la donna come parte attiva nella storia del mondo, le conferisce sempre un ruolo passivo o di secondo piano, inutile aggiungere “di sottomissione”…


Opps lapsus Freudiano... Non è un caso che sebbene la tematica che esprimi sia ovvia io mi sia incentrato sul resto per dimenticare questa. Essendo maschio certi atteggiamenti non sono così semplici da rimuovere come sembra, questo la dice lunga su come questa cultura ci abbia radicalmente influenzato. Grazie dell'appunto.

Citazione:
se una cosa è libera, che bisogno c'è di propagandarla?


Ovvio che no, il problema è che la sessualità non lo è affatto, libera. Anzi proprio il fatto che la cosa spaventi mostra la chiara evidenza del condizionamento a cui la nostra civiltà moderna è stata esposta. Chiediamoci perchè l'atto sessuale è atto osceno? Chiediamoci perchè un morto ammazzato in prima serata sul tg non impressiona nessuno, ma un pene eretto si?!

Citazione:
Ma l’istinto è “buono” o “cattivo”?


Sicuramente se lo reprimi c'è il rischio che diventi molto "cattivo", ma la vita non evolve nell'equilibrio, ma lo fa negli eccessi. Certo tieni la tua casa chiusa e serrata per anni, e poi ti accorgerai di come puzzerà di chiuso.
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Inviato il: 30/5/2006 13:50
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#761
Sono certo di non sapere
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La sessualità è stata largamente soffocata in occidente dal cristianesimo

Beh, anche l'Islam, per dirne uno, non è che sia il paradiso dei lussuriosi...

[... Quindi io non sarei cosi spaventato da chi propagandasse la sessualità libera ...]

Io si sinceramente.
... se una cosa è libera, che bisogno c'è di propagandarla?

Mi torna alla mente la liberalizzazione del sesso a cura dello stato, aspetto tanto temuto e discusso da Pasolini…


Mi hai tolto le parole di bocca!

Tra l'altro, vorrei che si riflettesse su quanto tempo la mente delle persone dedica al sesso, nella nostra società dove gli stimoli sono continui ed espliciti, e se non sia una bella convenienza per chi ha necessità di nascondere la verità delle sue azioni. In un giovane cervello occupato dalle polpe di veline e modelle, ben difficilmente riesce a trovare il suo spazio un Boeing 757...

E non sarebbe l'alchimia perfetta, l'unione tra potere, religione e libido? Una bella umanità di coniglietti in batteria perennemente in calore, moralmente soddisfatti e troppo occupati dalla loro attività sessuale per accorgersi della gabbietta che li circonda.

A me non sembra uno scenario così fantascientifico, in fondo l'hardcore è già arrivato sul telefonino mentre su internet – che a noi piace pensare strumento di "consapevolezza" – si naviga soprattutto per scaricare materiale pornografico.

How convenient, non vi pare?
Inviato il: 30/5/2006 13:54
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#762
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Io sono dogmatico in questo senso, poichè credo che esista una realtà che vada oltre l'esperienza dei cinque sensi.


Ma allora la religione?
Che c'azzecca?

Questa sensazione e' innata nell'uomo, e scaturisce dalla "condizione di insoddisfazione" che alcune domande mantengono viva, nelle relative lacune alle relative risposte.
Questo e' dio, secondo me. Anzi dio e' solo il nome, il sostantivo, che ci permette di nominarlo questo vuoto. Basta capire che non e' reale, ma che e' una illusione.
Che porta con se' i benefici di una bugia raccontata per il bene di qualcuno, ma che e' pur sempre una bugia... come qualsiasi altra....

E potrebbe chiamarsi pino, cristo, mandrake, o moammed... l'importante e' non lasciarsi consumare il cervello insieme alle proprie fantasie, solo perche' non ce ne sono tante ipotesi a cui poter credere, o semplicemente solo perche non si possono avere le risposte a tutto.

mc
Inviato il: 30/5/2006 14:13
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#763
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Farvatus

...questo metodo (metodo dubitativo) può condurre o ad un regresso infinito oppure ad una ancora più paradossale negazione del metodo (dubitare della necessità di dubitare)...

Esatto Farvatus, e qui sta il paradosso di tutto il sapere moderno.
Fortunatamente (?) gli scienziati non sono filosofi, se no coglierebbero in pieno questa contraddizione, mettendo in dubbio tutto il sapere moderno.

E non è un caso che quando uno scienziato è anche filosofo, dalla sua riflessione non può che scaturire una critica al complesso del sapere moderno e al suo metodo, si veda ad esempio Sermonti .

Nel Caso Dio, la ragione non si trova nella posizione di escludere la sua ipotetica esistenza in modo assoluto, quindi la risposta all'enigma resta confinata ad ognuno di noi.

e non potrà essere altrimenti.

Blessed be
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#764
Sono certo di non sapere
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Bianca

per quel che mi riguarda, io non nego il soprannaturale (anche se talvolta gli oppongo il dubbio) ..semplicemente non lo "adoro".

In effetti oggi gli atei nel senso ottocentesco sono ben pochi, purtroppo mi verrebbe da dire, mentre quello che varia tra coloro che riconoscono o ammettono l’eventualità del soprannaturale e il modo di rapportarsi ad esso.

Innanzitutto vi sono coloro che ammettono una qualche “divinità” ma giudicano che non intervenga nelle “faccende terrene”.
Tra coloro che invece ammettono una partecipazione del sovrannaturale nel mondo sensoriale possiamo ancora distinguere tra coloro che pensano che sia opportuno rivolgerci ad essa per compiere il nostro cammino e quelli che non lo reputano necessario.

E qui arriviamo alle religioni, tema caro a Mc.

Fin qui ho cercato di fare un’analisi obbiettiva, il più possibile, ora invece esprimerò la mia opinione personale.

Quelle che oggi chiamiamo religioni non sono altro che un insieme di codici moralistici, e le gerarchie che se ne fanno portavoce mirano al controllo dei fedeli per meri interessi terreni.
Quando a vent’anni riflettei seriamente su questa evidenza ero in procinto di abbandonare la fede.

Non lo feci perché l’intelligenza del cuore, che va oltre alla ragione, mi diceva che c’era dell’altro.

Ora sono convinto che la condizione delle religioni attuali sia una degenerazione, e che il loro compito dovrebbe essere quello di mostrare a coloro che vogliono intraprendere una ricerca spirituale la via celeste.

A questa conclusione sono arrivato dopo anni di studio, approfondendo in particolar modo la simbologia e l’esoterismo, seppur in modo ancora incompleto.
Dico questo non per fare l’istruito, ma perché spesso mi viene chiesto come possa essere possibile che una volta che si è venuti a conoscenza di determinati aspetti a proposito della religione si possa continuare ad avere fede.

Perché c’è dell’altro, ecco perché.
Inoltre, nonostante le gerarchie ecclesiastiche siano quello che sono, sono altrettanto convinto che la ricerca della propria spiritualità fatta in modo individuale in questo periodo storico abbia enormi possibilità di essere assorbita dalle forze degli inferi, metaforicamente parlando.

Questo un mio parere, ovviamente, ma confermato da quello che vediamo intorno a noi.

Sulle due vie dell’esoterismo avevo parlato anche troppo, quindi non mi ripeto.

Blessed be
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Inviato il: 30/5/2006 22:41
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#765
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Citazione:
Quelle che oggi chiamiamo religioni non sono altro che un insieme di codici moralistici, e le gerarchie che se ne fanno portavoce mirano al controllo dei fedeli per meri interessi terreni.

Non lo feci perché l’intelligenza del cuore, che va oltre alla ragione, mi diceva che c’era dell’altro.

...

A questa conclusione sono arrivato dopo anni di studio, approfondendo in particolar modo la simbologia e l’esoterismo, seppur in modo ancora incompleto.


Qualche domanda.

Il controllo dei fedeli : perche' solo ora dovrebbe trattarsi di controllo, e non sin dagli albori della legenda... sin dagli albori di quello che i primitivi (non i greci... ancora prima) si "arruffianavano" come entita' suprema, per paura di quello che di sconosciuto e potente (eventi naturali) sarebbe potuto capitargli e che capito', (...e non certo per volere di divino!...) ?

L'intelligenza del cuore : non potrebbe essere l'equivalente dell'Imprinting dei volatili che, avvicinati per la prima volta dopo la schiusa, riconoscono come proprio genitore il primo essere, qualsiasi specie o razza esso rappresenti, impresso nella memoria ?
Non puo' proprio essere che alcuni ricordi (inconsci o molto remoti) ti forniscano quello di cui la tua convinzione si nutre?
Un imprinting di questo tipo e' praticamente innato, quindi non riconducibile a nessun ragionamento intimo dell'essere formato in questa maniera, per cui difficilmente analizzabile dallo stesso, proprio perche' scaturente da un evento traumatico, shockante e cosi' fortemente formante, come il venire alla luce.
La sensazione di cui parli che ti porta ad essere certo che ci sia dell'altro, non e' diretta conseguenza dell'impossibilita' di esserne davvero certo perche' non se ne hanno i mezzi?
(ovviamente, alcune sono domande retoriche e non necessitano chiarimenti, sorry ...)

Il nesso : e' negli accadimenti della vita di ognuno di noi. Ormai dispersi nella memoria, nonostante siano cronologicamente e logicamente non ricostruibili, riescono, comunque, a fornire indicazioni di analisi, di pensiero, di sensazione, indipendentemente dai ragionamenti plausibili sulla realta' dei fatti (...un buon esperimento potrebbe essere il farsi ipnotizzare da pat e "snocciolarsi" tutta la tua vita a ritroso... ehehe... e poi riascoltarsi attentamente ...)

mc

Inviato il: 31/5/2006 10:22
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#766
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Santaruina: non negare il soprannaturale, significa considerare l'esistenza di aspetti ai quali risulta difficile dare una spiegazione logica.
Ma tali aspetti possono essere incomprensibili a me e più comprensibili ad altri, ad esempio.
Io credo esista una terza via, anzi una quarta,fra il negare, considerare le interazioni "arcane" e il considerarle non influenti; è quella di provare a darsi delle risposte in maniera rilassata.
Del resto l'arcano non è poi così difficile da trovare, pensiamo all'universo che ci contiene ad esempio, così insondabile (impossibile quantificarlo, catalogarlo..) ma pensiamo anche alla stessa natura umana alle sue infinite complicazioni, implicazioni, applicazioni....
L'insondabile è ovunque, fuori e dentro di noi,quello che io non condivido è il fatto consegnarsi ad esso , l'arrendersi alle non-risposte fornendosi spiegazioni più o meno confortevoli.
Ma non lo condivido, non è che lo condanno, capiamoci.

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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#767
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Mc

Il controllo dei fedeli : perche' solo ora dovrebbe trattarsi di controllo, e non sin dagli albori della legenda... sin dagli albori di quello che i primitivi (non i greci... ancora prima) si "arruffianavano" come entita' suprema, per paura di quello che di sconosciuto e potente (eventi naturali) sarebbe potuto capitargli e che capito', (...e non certo per volere di divino!...) ?
Il perché te lo spiegano perfettamente i miti antichi, che descrivono la degenerazione delle religioni.

L'intelligenza del cuore : non potrebbe essere l'equivalente dell'Imprinting dei volatili che, avvicinati per la prima volta dopo la schiusa, riconoscono come proprio genitore il primo essere, qualsiasi specie o razza esso rappresenti, impresso nella memoria ?

No, è un’altra cosa.

Non puo' proprio essere che alcuni ricordi (inconsci o molto remoti) ti forniscano quello di cui la tua convinzione si nutre?

No, e Freud era un criminale.

Un imprinting di questo tipo e' praticamente innato, quindi non riconducibile a nessun ragionamento intimo dell'essere formato in questa maniera, per cui difficilmente analizzabile dallo stesso, proprio perche' scaturente da un evento traumatico, shockante e cosi' fortemente formante, come il venire alla luce.

Freud era un criminale.

La sensazione di cui parli che ti porta ad essere certo che ci sia dell'altro, non e' diretta conseguenza dell'impossibilita' di esserne davvero certo perche' non se ne hanno i mezzi?

L’Intelligenza del Cuore è il mezzo principale che fornisce certezza, bisogna solo imparare a capire il suo linguaggio.
L’incertezza fa parte della sfera del razionale.

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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#768
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No, e Freud era un criminale.


Soprattutto quando dice cose che uno non vuole sentirsi dire. Scusa ma non mi sembra un'argomentazione corretta o valida.
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#769
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Bianca

L'insondabile è ovunque, fuori e dentro di noi,quello che io non condivido è il fatto consegnarsi ad esso , l'arrendersi alle non-risposte fornendosi spiegazioni più o meno confortevoli.

Vorrei fermarmi solo per un post su questa considerazione di Bianca, che anche Mc in passato ha più volte sostenuto, ovvero la religione come una sorte di rifugio – consolazione - scorciatoia.

Arrendersi alle non risposte, dice Bianca.

In verità il percorso religioso non è un rifugio in cui accomodarsi, ma è una via da percorrere, alla ricerca del rifugio.
Il credente è il pellegrino per antonomasia, sempre errante, consapevole dell’importanza del viaggio ma che non potrà mai sapere se raggiungerà in vita la sua meta o meno.

La sua certezza sta nel sapere che il viaggio è la scelta giusta, la ricerca il senso della sua esistenza.

Se una certezza ha il credente è quella che gli impone di farsi domande e di cercare.
Nessuna semplice consolazione, nessuna spiegazione confortevole, al contrario, una enorme responsabilità

Perché se una critica si può fare alla religione non è quella di fornire risposte facili, ma di caricare con un enorme peso di responsabilità il credente.
Essere credente infatti impone di vivere la propria vita nella consapevolezza che questa abbia un senso, cosa non scontata per il non credente, impone una distinzione tra giusto e sbagliato, e impone anche di operare per il bene.

Essere credente implica che si sia considerati responsabili delle proprie azioni, prima davanti a Dio che agli uomini.
Altro che risposte facili, vivere nella convinzione che la propria vita abbia un senso, e farlo fino in fondo, può diventare un peso troppo grande da reggere per un semplice mortale.

Non a caso molti pensatori del passato si sono soffermati nell’analizzare questa enorme responsabilizzazione che il credere in Dio implica.

Fino a che punto un mortale deve essere considerato responsabile dei suoi errori?
Ma qui si entra nell’ambito del libero arbitrio.

Blessed be

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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#770
Sono certo di non sapere
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Farvatus

Potrei scrivere un libro contra Freud e la sua psicologia demoniaca, metaforicamente , ma neanche tanto, parlando.

Avrai visto che non è mia abitudine esprimere tali giudizi così per semplice antipatia, di solito mi pronuncio solo su questioni che conosco.

Magari se avrò tempo argomenterò meglio su Freud e la cricca degli agenti degli inferi, metaforicamente parlando, ma neanche tanto, suoi seguaci.

Blessed be
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#771
Sono certo di non sapere
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Citazione:
L’Intelligenza del Cuore è il mezzo principale che fornisce certezza


Un intelligenza del cuore che risponde alle certezze di una dottrina religiosa, non e' proprio intelligente di suo, o sbaglio?
Oppure e' solo un caso... allora, me ne sto'.

Inoltre, se mi dici che l'incertezza e' razionale mi dai una grossa mano nel ragionamento. Io ne sono abbastanza convinto di questo. Incertezza non e' qualcosa di negativo, e' solo una sana transizione verso la ricerca di qualcosa di sempre piu' vicino a cio' di cui non posso avere risposte.
La certezza, proprio in questi casi, e' invece la componente negativa in una "ricerca di verita'"... Il dogma e' certezza falsa, e come puo' una falsita' rappresentare una verita'?

...

Riguardo a Freud:
non ho letto granche' dell'autore, in compenso, non so se sia lo stesso, ho ascoltato parecchio "Freudiana", dell' Alan Parsons Project, e quindi, non mi preoccupa che tu lo possa giudicare con "certezza" un criminale, anche perche', probabilmente, non l'ho mai nominato in questo (ed in altri) 3D.
Per cui, non saprei cosa dirti...


Riguardo i miti antichi ....
In due parole, cosa mi spiegherebbero?

Al massimo possono parlare della degenerazione... ?
E delle false certezze che trattavano? Non credo che fosse argomento quello...

mc

Inviato il: 31/5/2006 11:53
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#772
Sono certo di non sapere
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Ola Mc

Inoltre, se mi dici che l'incertezza e' razionale mi dai una grossa mano nel ragionamento. Io ne sono abbastanza convinto di questo.

Se sei convinto di qualcosa entri nel campo della certezza.
Dire che si è convinti che non v’è certezza è il mio paradosso preferito.

- Non ci sono certezze
- ne sei certo?
- certo che no, altrimenti sarei certo di qualcosa.
- quindi non puoi dire con certezza che non esistono certezze.
- ovvio, altrimenti sarei certo di qualcosa.
- ne sei sicuro?
- no.

ecc.ecc.ecc.


Incertezza non e' qualcosa di negativo, e' solo una sana transizione verso la ricerca di qualcosa di sempre piu' vicino a cio' di cui non posso avere risposte.

L’incertezza come metodo blocca la ricerca in partenza.
(perché dovrei cercare? è giusto cercare? chi me lo fa fare? )

La certezza, proprio in questi casi, e' invece la componente negativa in una "ricerca di verita'"... Il dogma e' certezza falsa, e come puo' una falsita' rappresentare una verita'?

Dire che “il dogma è certezza falsa” è esprimere una certezza, e per chi non ammette certezze è una contraddizione in termini.
Il “dogma”, certezza iniziale, non è una risposta, ma un metodo che introduce alla ricerca, altrimenti impossibile.

Come potrei studiare e leggere se non fossi certo che i miei occhi mi trasmettono la sequenza corretta delle lettere scritte su di un libro?

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Inviato il: 31/5/2006 12:16
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#773
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"Perchè è nato il concetto di Dio" è una domanda a cui ogni risposta non può essere accettata come valida. Questa domanda riporta direttamente a quella "Esiste Dio?"...entrando così in un ambito sul quale si può dire tutto ed il contrario di tutto e tutto può essere seguito da argomentazioni valide.

Si può rispondere indifferentemente se si è Atei o Fedeli, ognuno con argomenti che aderiscono alla propria credenza (si, anche essere Ateo è comunque essere credente: si crede che Dio non esista).

Un Ateo potrebbe rispondere che Dio sia stato creato dall'uomo per il puro bisogno di mettere una base solida alla propria insicurezza di fronte all'immensità del mondo. Oppure l'uomo ha creato Dio per la propria paura della morte, così da consolarsi. Altro ancora può essere che l'uomo ha creato Dio per dar spiegazione a tutti quei fenomeni meravigliosi che ai tempi, per mancanza di strumenti adatti, erano inspiegabili...
Fin dall'antichità l'uomo ha inalzato monumenti per lodare un che di sovrannaturale...

Un Fedele invece direbbe tutt'altro, ovvero che è Dio stesso che rivelatosi ha dato inizio a tutto questo cucuzzaro di terminologie e quindi al concetto di Dio stesso...

Si potrebbero sostenere infinite teorie su questo argomento, tutte con lo stesso diritto di candidarsi come la più adeguata...

Almeno questa è la mia opinione

Davide
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Inviato il: 31/5/2006 13:16
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#774
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Citazione:
In verità il percorso religioso non è un rifugio in cui accomodarsi, ma è una via da percorrere, alla ricerca del rifugio.

Citazione:
Vorrei fermarmi solo per un post su questa considerazione di Bianca, che anche Mc in passato ha più volte sostenuto, ovvero la religione come una sorte di rifugio – consolazione - scorciatoia.


Scusa Santa, è o non è un rifugio, altrimenti non capisco.

Citazione:
La sua certezza sta nel sapere che il viaggio è la scelta giusta, la ricerca il senso della sua esistenza.


la ricerca però non si può intendere in solo ambito religioso.
L'uomo è anche il suo viaggio.

Citazione:
Se una certezza ha il credente è quella che gli impone di farsi domande e di cercare.


Ossia il "dogma dubitativo" che ci affligge..?

Citazione:
Essere credente infatti impone di vivere la propria vita nella consapevolezza che questa abbia un senso, cosa non scontata per il non credente, impone una distinzione tra giusto e sbagliato, e impone anche di operare per il bene.


Non comprendo se condividi o meno, ma immagino di sì.
più volte abbiamo affrontato questo argomento, e più volte ho ribadito che personalmente non vivo questo "suggerimento" come un obbligo, ma lo applico liberamente.

Fino a che punto un mortale deve essere considerato responsabile dei suoi errori?

Purtroppo*, fino al punto in cui la sua coscienza intravede l'errore.


*Purtroppo (concedimi un pizzico di presuntuoso rammarico verso le coscienze sopite)



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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#775
Mi sento vacillare
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Citazione:
"Perchè è nato il concetto di Dio" è una domanda a cui ogni risposta non può essere accettata come valida.


infatti sono sei mesi che ci giriamo attorno!

Lo prendiamo come un esercizio di stile, a settembre facciamo un bel torneo di calcetto atei vs credenti, e la finiamo a tarallucci e vino!
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Stefano Benni
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#776
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E gli agnostici dove stanno? Arbitrano? (che triste io vorrei giocare!)
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Inviato il: 31/5/2006 13:34
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#777
Sono certo di non sapere
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Citazione:
- Non ci sono certezze
- ne sei certo?
- certo che no, altrimenti sarei certo di qualcosa.
- quindi non puoi dire con certezza che non esistono certezze.
- ovvio, altrimenti sarei certo di qualcosa.
- ne sei sicuro?
- no.


No, no... io ho alcune certezze, le ho... per esempio il fatto che non tu sappia piu' cosa scrivere... ehehehe...

A parte gli scherzi, la mia certezza e' che quello che sappiamo e sentiamo io e te non rappresenta che una infinitesimalmente piccola verita', relativa alla sola umanita', che ci lega a questa vita.
La mia certezza e' la nostra fallibilita' (lo so e' indiscutibile, questo...infatti lascia perdere...).
Per cui, l'incertezza che manifesto e' l'impossibilita' di avere anche solo un indirizzo (o chesso' una "meta di un viaggio"!!!) sul dove andare a parare. Ma non rappresenta, nella maniera piu' assoluta, l'intenzione di restare fermo anche non disponendo di indizi o sospetti, o informazioni "certe".

Alla luce della Nostra Fallibilita', dire "il dogma e' una falsa certezza" e' scontato.

Citazione:
Dire che “il dogma è certezza falsa” è esprimere una certezza, e per chi non ammette certezze è una contraddizione in termini.


E' solo la mia idea, basata su ipotesi fallibili, quindi nessuna certezza, carlo, solo ipotesi. E comunque, contraddizione o meno, il discorso non cambia di una virgola, perche' l'argomento e' la possibilita' che spesso si tenda ad illudersi di avere certezze. Il divino e' un dei modi piu' deleteri, forse... ma ce ne sono altri...


Citazione:
Come potrei studiare e leggere se non fossi certo che i miei occhi mi trasmettono la sequenza corretta delle lettere scritte su di un libro?


Un'altra certezza :
nun c'ho capito 'n'cazzo, che vor di'?

mc
Inviato il: 31/5/2006 14:05
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#778
Sono certo di non sapere
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Caro davide,
la mia domanda "Perche' il concetto di dio", prevedeva, nel suo intento, il superamento del fatto, socialmente dato per scontato, che un dio possa esistere. Quindi, mi chiedevo: perche' l'uomo s'e' inventato il concetto di dio?

that's all...

p.s.: ben approdato...

mc

Inviato il: 31/5/2006 14:15
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#779
Ho qualche dubbio
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Ciao a tutti.
Non mi considero cosi acculturato o detentore di segreti
ma dando per scontato che tutto il nuovo testamento è stato discusso e scritto a tavolino e che del vecchio ne si puo discutere parecchio
mi chiedo perchè questa presunzione o stupore non sia cosi' diffuso.
la verita' sarebbe è piu' vicina di quello che vogliamo.
io non ho niente contro Gesu' o contro qualsiasi: religione o credo
ma contro chi li strumentalizza e continua a farlo
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pronto a capire chi non vuole capire
Inviato il: 31/5/2006 14:16
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#780
Sono certo di non sapere
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Mc:
No, no... io ho alcune certezze,

Benvenuto nella famiglia dei dogmatici consapevoli allora.

Blessed be
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Inviato il: 31/5/2006 14:23
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